Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-05553

Atto n. 4-05553

Pubblicato il 27 maggio 2021, nella seduta n. 332

TONINELLI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'interno e della salute. -

Premesso che:

il numero dei migranti sbarcati lungo le coste italiane nel corso del 2021, secondo il cosiddetto "cruscotto statistico" del 26 maggio 2021 del Ministero dell'interno, è pari a 13.766 unità, a fronte dei 34.154 sbarchi del 2020 e degli 11.471 sbarchi del 2019;

si sono rivisti, negli ultimi tempi, flussi sostenuti, imbarcazioni che aspettano i soccorsi in mare e il sovraccarico dell'hotspot dell'isola di Lampedusa (Agrigento);

a ciò si aggiunga l'emergenza sanitaria, dato che molti migranti sono risultati positivi al COVID-19 al termine dei controlli sanitari effettuati allo sbarco in Italia;

sicuramente l'avvicinarsi della bella stagione porterà con sé il moltiplicarsi degli sbarchi, attese le condizioni meteo-marine più favorevoli per la traversata;

considerato che:

su migrazione e asilo, il Presidente del Consiglio dei ministri Draghi, nel corso dell'intervento di replica tenuto al Senato al termine della discussione generale sulle dichiarazioni programmatiche del Governo, ha assunto uno specifico impegno al riguardo, affermando: "Per quanto riguarda questo problema, la risposta più efficace e duratura passa per una piena assunzione di responsabilità sul tema da parte delle istituzioni comunitarie ed europee. È d'altronde uno dei dossier politici più rilevanti a livello europeo quello sulle proposte normative presentate dalla Commissione nel settembre dello scorso anno, nell'ambito del cosiddetto Patto europeo su migrazione e asilo. Si tratta di nuove proposte che fanno seguito al fallimento dei negoziati, svolti nel periodo 2014-2019, per la riforma del sistema comune europeo di asilo, ma che non sciolgono lo stallo politico che continua a bloccare l'azione dell'Unione europea, specie sulla declinazione del principio di solidarietà. Permane infatti la contrapposizione tra Stati di frontiera esterna, maggiormente esposti ai flussi migratori (Italia, Spagna, Grecia, Malta e in parte Bulgaria) e Stati del Nord ed Est Europa, principalmente preoccupati di evitare i cosiddetti movimenti secondari dei migranti dagli Stati di primo ingresso nel loro territorio. L'Italia, appoggiata anche da alcuni Paesi mediterranei, come la Spagna, Grecia, Cipro e Malta, propone come concreta misura di solidarietà - per segnare la specificità della gestione delle frontiere marittime esterne - un meccanismo obbligatorio di redistribuzione dei migranti pro quota";

tuttavia, ad ora tale meccanismo sembra essersi inceppato nelle sedi europee;

il Governo nemmeno pare aver proseguito sulla strada degli accordi di rimpatrio con i Paesi di origine;

detta scelta, di non rafforzare la cooperazione con i Paesi di origine, era già operata dal ministro pro tempore Salvini, come riferito dal quotidiano on line "Linkiesta" che riportava: "i rimpatri sono ancora pochi rispetto a quelli promessi perché il problema principale riguarda gli accordi con i Paesi di provenienza, annunciati più volte dal ministro e mai portati a termine" (linkiesta", 24 aprile 2019),

si chiede di sapere:

quale politica in materia di gestione dei flussi migratori il Governo intenda adottare, con particolare riguardo ai meccanismi di redistribuzione dei migranti tra i Paesi europei e ai rimpatri per chi non ha diritto alla protezione umanitaria internazionale;

quali orientamenti stiano emergendo nel contesto europeo in materia;

quali accordi con i Paesi africani di origine dei flussi migratori siano in corso di definizione;

quale sia il numero dei soggetti effettivamente rimpatriati a maggio 2021;

a quanto ammonti il numero complessivo dei migranti in quarantena, in quanto soggetti positivi all'infezione da COVID-19 e quale sia la correlata spesa pubblica per l'assistenza sanitaria.