Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-08084

Atto n. 4-08084

Pubblicato il 8 febbraio 2005
Seduta n. 733

MALABARBA. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. -

Premesso che, a quanto risulta all'interrogante:

presso la sede nazionale dell'Agenzia ANSA di Roma è in atto una vertenza sindacale relativa in particolare a livelli di "reperibilità", che costringono alcuni reparti tecnici ad una forte subordinazione del proprio tempo libero ed un considerevole condizionamento del proprio ménage familiare;

il comportamento condiscendente da parte delle organizzazioni sindacali e delle rappresentanze sindacali unitarie (RSU) aziendali non ha trovato concorde un numero consistente di lavoratori, che hanno avviato la costituzione di un "Coordinamento dei lavoratori dell'ANSA";

per far conoscere ai dipendenti questa iniziativa, un loro rappresentante, peraltro membro del Coordinamento nazionale del sindacato SinCobas, che l'azienda non riconosce, ha utilizzato la posta elettronica a disposizione dei lavoratori;

l'azienda ha comminato al lavoratore due giorni di sospensione, quale provvedimento disciplinare, per aver fatto indebitamente uso dell'indirizzario aziendale, per aver svolto l'"attività" durante l'orario di lavoro e per aver distolto i dipendenti dall'attività lavorativa;

l'utilizzo della posta elettronica non è nelle disponibilità dei lavoratori per uso privato, mentre è attuato sindacalmente tra le RSU ed i lavoratori ormai da anni. Tuttavia, la direzione aziendale non è mai intervenuta per contrastare o impedire un uso assai considerevole della posta da parte di chiunque, per le più svariate ragioni: promozione di viaggi, raccolte di fondi, commemorazioni di lutti e ogni altra segnalazione a uso degli altri dipendenti. Si tratta di prassi consolidata da anni;

stupisce quindi l'accanimento sanzionatorio nei confronti di un dipendente che ha agito esattamente come da prassi consolidata, a meno di ritenere che l'azienda sia infastidita per l'argomento trattato, peraltro assai meno frivolo di quelli abitualmente tollerati;

tale situazione verificatasi presso l'Agenzia ANSA non è isolata e attiene a regole di democrazia sindacale tuttora disattese dall'ordinamento, che dovrebbe garantire a tutte le organizzazioni o aggregazioni di lavoratori alcuni spazi elementari di comunicazione, quali ad esempio le bacheche sindacali (sia in forma cartacea che elettronica);

le aziende più lungimiranti, indipendentemente dall'attuazione di tali norme e per tenere in considerazione i diritti di libertà di espressione dei lavoratori sanciti dalla Costituzione e dall'articolo 1 della legge n. 300/70 che li richiama, non contrastano con tale forma di comunicazione fra dipendenti, soprattutto per esigenze particolarmente motivate come quella cui si riferisce,

si chiede di sapere:

se e quali iniziative si intenda intraprendere presso l'Agenzia ANSA di Roma affinché sia ripristinato un clima democratico tra azienda e lavoratori e tra lavoratori e rappresentanze sindacali, anche attraverso sollecitazioni alle imprese che possano consentire - con determinate modalità regolamentate - di comunicare tra lavoratori, senza interferire con le normali attività lavorative;

se non si ritenga opportuna l'approvazione di una legge democratica sulla rappresentanza e la rappresentatività sindacale, che questa norma contiene, sia dal punto di vista del rapporto tra lavoratori e rappresentanti che devono essere vincolati a preciso mandato, sia per quanto concerne gli spazi di agibilità sindacale anche tramite l'uso di tecnologie informatiche non previste all'epoca in cui fu approvato lo Statuto dei lavoratori;

se, nel caso di specie, rientri fra gli intendimenti del Ministro intervenire presso la direzione dell'Agenzia ANSA affinché ritiri un provvedimento disciplinare ad avviso dell'interrogante palesemente abnorme e discriminatorio, come quello qui segnalato, che incrementa inutili tensioni all'interno dell'azienda.