Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-07838
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Atto n. 4-07838
Pubblicato il 13 dicembre 2004
Seduta n. 710
SODANO TOMMASO. - Ai Ministri dell'ambiente e per la tutela del territorio e delle infrastrutture e dei trasporti. -
Premesso che:
nel Comune di Vico Equense in provincia di Napoli, come in tutta la penisola sorrentina, è in atto un iter per la costruzione di porti turistici a spese dei già limitati spazi balenabili in zone di costa già notevolmente danneggiate dall'incuria e fragili per la presenza di falesie e costoni franosi. Tali intenti, in netto contrasto con il piano urbanistico territoriale, non risultano tra loro collegati, dal momento che non esiste un coordinamento tra enti, né si sono studiati gli interventi dal punto di vista dell'impatto ambientale;
nel territorio di Vico Equense sono previsti rimaneggiamenti di tutto il tratto costiero con strutture portuali nelle due Marine di Seiano e di Vico. In particolare, nei progetti per la Marina di Seiano si cita un porto esistente da ristrutturare e ingrandire, riconoscendo di fatto un ricovero di barche già presente da qualche anno, ma totalmente abusivo, dal momento che mai vi è stato autorizzato un porto. Se fossero realmente costruite tali previste strutture nelle due marine del Comune, i cittadini sarebbero espropriati del diritto alla fruizione del mare per i bagni,
si chiede di sapere:
se il Ministro dell'ambiente e per la tutela del territorio non intenda intervenire - tramite la Sovrintendenza dei beni ambientali di Napoli - per il rispetto del piano urbanistico territoriale della penisola sorrentina, che ha valenza anche paesistica e che non può essere disatteso proprio dalla Regione Campania che invece, in sede di approvazione definitiva dell'adeguamento del piano regolatore generale di Vico Equense al predetto piano urbanistico territoriale, si è mostrata molto rigorosa, inibendo qualsiasi intervento sulle marine;
se il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti intenda intervenire - tramite l'Ufficio del Provveditorato alle opere pubbliche di Napoli, Genio marittimo, e tramite le Capitanerie di Porto e gli altri Uffici competenti - per ripristinare un rigoroso controllo, sotto il profilo tecnico specifico, delle numerosissime opere previste e non collegate tra loro e non opportunamente e dettagliatamente studiate, specialmente sotto il profilo delle conseguenze negative sul litorale; quest'ultimo già in passato è stato danneggiato per effetto della realizzazione di interventi non coordinati.