Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-07749

Atto n. 4-07749

Pubblicato il 24 novembre 2004
Seduta n. 703

MALABARBA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. -

Premesso che:

il prof. Giovanni Caselli ha svolto nel 1999 l'incarico di direttore e rappresentante del Commissario straordinario per la gestione dei fondi privati della Missione Arcobaleno in Kossovo nelle zone di Pristina, Pec, Djakova e Prizen, dove sono state impiegate grandi quantità di armi all'uranio impoverito;

il prof. Caselli ha reso noto nei giorni scorsi (sul quotidiano “Liberazione”) di essere stato operato ad aprile del 2004 per tumore al colon con metastasi;

nell’intervista testimonia che nessuna disposizione di protezione nei riguardi dell'uranio impoverito era stata comunicata ai civili, a differenza di quanto accaduto per i militari;

durante il suo incarico il prof. Caselli si è occupato in larga misura della ricostruzione di case che erano state bombardate (e quindi erano un ricettacolo di polvere all'uranio impoverito);

il prof. Caselli ha avanzato una richiesta di indennizzo alla Presidenza del Consiglio in relazione alla malattia contratta durante l'incarico governativo. La richiesta non è risultata degna di essere presa in considerazione in quanto si trattava di un volontario,

si chiede di conoscere:

sulla base di quale motivazione la Presidenza del Consiglio non abbia preso in considerazione la richiesta di indennizzo del prof. Caselli, considerato che, indipendentemente dal fatto che era stato inviato in Kossovo su mandato della Presidenza del Consiglio, tutti i militari che operano all'estero risultano volontari e per essi sono stati stabiliti, come nel caso del personale deceduto o infortunato a Nassiriya, risarcimenti che raggiungono circa 400 milioni di lire a persona;

per quali motivi ai civili non siano state comunicate le norme di protezione che erano note all'Italia fin dal 1993.