Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-05244
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Atto n. 4-05244
Pubblicato il 7 aprile 2021, nella seduta n. 312
TONINELLI - Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. -
Premesso che:
l'associazione nazionale allevatori della razza frisona e jersey (ANAFIBJ) ha deciso, d'intesa con Coldiretti e con l'avallo della Regione Lombardia, di spostare, dopo 68 edizioni, la mostra nazionale della frisona, fiore all'occhiello di Cremona fiere e pilastro fondamentale di tutto il sistema fieristico della provincia, dalla sua sede storica di Cremona al centro fiere di Montechiari (Brescia), mettendo a rischio la sopravvivenza della stessa fiera cremonese;
l'annuncio del cambio di sede è stato dato nei giorni scorsi, in una conferenza stampa congiunta, dall'associazione degli allevatori e dalla Coldiretti, alla presenza dell'assessore regionale, Fabio Rolfi;
di conseguenza, dal 5 al 7 novembre 2021, il centro fiere del Garda di Montichiari ospiterà la rassegna agricolo-zootecnica, inizialmente prevista dal 16 al 18 aprile prossimi, che avrà tra gli eventi principali la mostra della frisona;
all'incirca un mese dopo, dal 2 al 4 dicembre 2021, Cremona avrà la sua fiera internazionale del bovino da latte che però sarà privata della rassegna di punta;
considerato che:
in seguito al suddetto annuncio, il presidente di Confagricoltura, Alberto Cortesi, ha commentato alla stampa che: "Questa è un'ulteriore conferma di quanto poco si tenga conto della volontà degli allevatori. (...) Le decisioni sono prese dall'alto per le strategie politiche di un sindacato agricolo. Tra gli allevatori della mia generazione c'è grande rammarico. (...) a Cremona c'è sempre stata la cultura della selezione di questa razza e c'è, da sempre, un grande substrato di allevatori che supportano la fiera" ("gazzettadimantova.gelocal", 28 marzo 2021);
ogni evento fieristico ha ovviamente un forte impatto sull'occupazione, sia diretto che indiretto. Per questo le categorie economiche locali, nessuna esclusa, e i sindacati, nel corso dell'incontro convocato lo scorso 29 marzo dalla camera di commercio si sono schierati all'unanimità a favore della fiera di Cremona e del suo necessario rilancio;
stesso intendimento hanno manifestato tutte le forze politiche presenti nel Consiglio comunale e provinciale di Cremona e stesso indirizzo, già evidenziato ai media locali, hanno esplicitato i sindaci dei principali centri della provincia affermando la volontà di essere al fianco della fiera di Cremona;
la Provincia e il Comune di Cremona, la camera di commercio e Cremona fiere hanno sottoscritto un documento unitario, in cui definiscono inaccettabile la scelta prospettando danni gravissimi per l'intero sistema economico provinciale;
considerato altresì che:
risale all'immediato dopoguerra la proposta di dar vita a Cremona a una grande fiera agricola-commerciale. Già nel 1950 la manifestazione divenne la più grande rassegna internazionale di bovini da latte contando la presenza di quasi un migliaio di capi iscritti ai libri genealogici;
la Regione Lombardia riconosceva il ruolo di Cremona come capitale e centro propulsore della zootecnia italiana;
il ruolo della fiera e l'importante collaborazione con le associazioni degli allevatori sono stati determinanti per quello che è oggi rappresentato a Cremona e che trova nella fiera per lo sviluppo, in provincia di Cremona e nei territori limitrofi, una sintesi del modello produttivo d'eccellenza nazionale, riconosciuto anche a livello internazionale;
nel 1957 si costituirono in alcune province, fra cui in primis Cremona, le associazioni di allevatori della frisona italiana raggruppate nell'ANAFI. Questo a seguito dell'azione intelligente e visionaria dei migliori e più avveduti allevatori cremonesi e di altre province della pianura Padana, nel sostenere concretamente gli obiettivi che la fiera di Cremona si era posta. La fiera venne dunque supportata con le più ampie possibilità organizzative dell'APA (associazione provinciale allevatori) e dall'ANAFI (associazione facente capo all'AIA, associazione italiana allevatori). Da questa combinazione partirono i principali indirizzi per il miglioramento delle produzioni dei settori zootecnico e lattiero-caseario, iniziando dalla selezione genetica;
l'edizione del 1958 della fiera internazionale del bovino da latte si contraddistingue con l'organizzazione a cura di AIA, ANAFI e APA del primo mercato nazionale del giovane bestiame selezionato dalla razza frisona italiana, iscritto al libro genealogico a dimostrazione della maturità raggiunta, sul piano tecnico, per rifornire il mercato interno con bestiame selezionato d'allevamento e della centralità e unicità di Cremona nel percorso svolto;
considerato infine che:
l'ANAFIBJ, che ha il compito di tenere il libro genealogico delle razze frisona e jersey italiana su delega del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, ha deciso unilateralmente di sradicare la manifestazione da Cremona;
l'associazione opera grazie ai fondi pubblici, nonché ai contributi dei soci indipendentemente dalla loro appartenenza sindacale e, pertanto, dovrebbe tutelare in egual modo gli interessi di tutti gli allevatori;
la Regione ha appoggiato formalmente un'operazione che all'interno della stessa Lombardia favorisce un territorio a danno di un altro, per di più in un momento in cu il mondo agricolo e zootecnico è duramente provato dalle conseguenze economiche della pandemia in corso;
la decisione non solo avrebbe notevoli ripercussioni sulla fiera di Cremona e sull'intero territorio provinciale, ma nuocerebbe anche al sistema nazionale che trova a Cremona la sua rappresentazione di eccellenza anche internazionale,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto esposto;
se sia pervenuta la richiesta di spostamento della fiera nazionale della frisona a Montichiari e, nel caso, se sussistano le necessarie condizioni previste;
se sia stata avviata alcuna procedura di autorizzazione in proposito e, in caso affermativo, quale sia lo stato di avanzamento dell'iter;
quali iniziative intenda assumere per evitare ingenti danni diretti e indiretti causati alla città di Cremona, che ospita la fiera da quasi 70 anni.