Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-02368
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Atto n. 3-02368 (in Commissione)
Pubblicato il 24 marzo 2021, nella seduta n. 307
MONTEVECCHI , DE LUCIA , VANIN , ANASTASI , CROATTI , DONNO , L'ABBATE , LANZI , NATURALE , MATRISCIANO , MAUTONE , PUGLIA , PRESUTTO , ROMANO , TRENTACOSTE - Al Ministro della cultura. -
Premesso che:
con decreto n. 68 del 4 febbraio 2021 il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, ha dettato le linee guida inerenti all'"adozione dello schema tipo di dotazione organica delle fondazioni lirico-sinfoniche" a cui ciascuna fondazione deve uniformarsi per la formulazione di una proposta di dotazione organica;
la legge n. 81 del 2019 ha previsto l'emanazione dello schema di dotazione, all'art. 1, comma 2-ter, lettera b);
considerato che:
è in corso una tendenza da parte delle fondazioni lirico-sinfoniche ad affidare sempre più frequentemente incarichi dirigenziali mediante contratti di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato con una retribuzione di gran lunga superiore a quella prevista per il "funzionario" e con enorme aggravio di spesa per le fondazioni;
a titolo esemplificativo di tale tendenza si menziona la scelta operata dalla fondazione teatro "La Fenice" di Venezia lo scorso 30 dicembre 2020 di emanare un bando di concorso pubblico (a quanto risulta unico in Italia) "per l'assunzione a tempo indeterminato di 1 dirigente amministrativo nell'ambito delle risorse umane da inserire nei rispettivi reparti con inquadramento dirigenziale" specificando, al comma 6.3 del bando medesimo, che "l'assunzione a tempo indeterminato è regolata dalle norme stabilite dal CCNL dirigenti industria" invece che dal contratto collettivo nazionale delle fondazioni lirico-sinfoniche italiane applicato per tutti gli altri dipendenti. Bando recentemente annullato dalla fondazione dietro l'asserita motivazione della scarsa partecipazione al bando stesso, ovvero solo 3 partecipanti (come riportano notizie di stampa tra cui "ToscanaToday" del 12 marzo, "LA FENICE revoca il bando per il dirigente industriale");
considerato inoltre che:
la figura del dirigente è stata sinora del tutto assente nell'organizzazione delle fondazioni liriche e non è mai stata prevista né nello spirito, né nel testo dei diversi contratti collettivi nazionali del lavoro che si sono susseguiti successivamente al processo di privatizzazione, i quali hanno sempre previsto, anche per figure apicali di rilevante importanza, la qualifica di "funzionario A";
quest'ultima posizione, infatti, prevede "funzioni direttive e con elevato grado di professionalità, autonomia e responsabilità, preposti al coordinamento ed al controllo di un'area organizzativa costituita da più uffici e servizi";
a parere degli interroganti, se la tendenza è quella di introdurre ufficialmente nel comparto la figura del dirigente, tutti i dirigenti delle fondazioni lirico-sinfoniche, attualmente inquadrati nei livelli FA e FB del contratto collettivo vigente, andrebbero inquadrati con le norme e le retribuzioni del contratto collettivo nazionale dei dirigenti d'azienda, così tutte le prime parti dell'orchestra, giacché il loro attuale livello retributivo, secondo il contratto collettivo vigente, dovrebbe essere, anche se di poco, superiore agli FA e FB e che per finire anche tutti i sovrintendenti, i direttori amministrativi, i direttori di palcoscenico, i direttori degli allestimenti scenici, i direttori dei corpi di ballo, i direttori dei cori, i direttori d'orchestra, i maestri collaboratori e via dicendo siano assunti tutti con contratti di dirigenti d'azienda a tempo indeterminato;
valutato che:
tale tendenza appare essere in aperto contrasto con tutti i più recenti provvedimenti legislativi finalizzati a promuovere azioni di risanamento dello stato finanziario delle fondazioni, anche mediante operazioni di riduzione del personale, del tutto opinabili a giudizio degli interroganti. Essa inoltre suscita dubbi sul rispetto delle norme di correttezza contabile, laddove sia finalizzata ad attribuire funzioni e ruoli che potrebbero essere tranquillamente svolti con le competenze del personale esistente;
negli ultimi anni, per dar seguito alle asserite esigenze di risparmio, i vertici delle fondazioni hanno progressivamente eliminato interi settori, si pensi per esempio ai corpi di ballo stabili, e al contempo hanno paradossalmente e ingiustificatamente incrementato posizioni dirigenziali al di fuori delle dotazioni storiche degli enti;
il decreto ministeriale, con l'applicazione mista di norme e contratti collettivi di natura pubblica e privata, appare in contrasto anche con le richieste degli operatori di valutare la ripubblicizzazione del comparto in un'ottica di superamento di una situazione ibrida che sinora si è rivelata nefasta per le condizioni di lavoro di masse artistiche e tecniche;
a parere degli interroganti, inoltre, si rischia di generare ancora confusione e contenziosi con aggravio di spese per le fondazioni stesse,
si chiede di sapere:
quali siano i motivi della scelta di introdurre ufficialmente la figura del dirigente nella pianta organica delle fondazioni lirico-sinfoniche italiane e come tale scelta sia coerente con il fine di risanare il sistema finanziario di tali organismi;
se alla introdotta figura del dirigente debba essere applicato un contratto di natura privatistica quale quello nazionale per i dirigenti di industria di recente utilizzo;
che tipo di inquadramento debbano assumere figure quali (a titolo esemplificativo) i sovrintendenti, i direttori amministrativi, i direttori di palcoscenico, i direttori degli allestimenti scenici, i direttori dei corpi di ballo, i direttori dei cori, i direttori d'orchestra, i maestri collaboratori, che sino ad oggi, pur essendo inquadrati quali funzionari ricoprono di fatto incarichi dirigenziali;
se ritenga che il risultato che deriverà dall'applicazione dello schema di dotazione debba essere interpretato come un tentativo di privatizzare definitivamente le fondazioni lirico-sinfoniche italiane aggirando sia un'interlocuzione parlamentare, sia la richiesta delle parti sociali più volte rappresentata di tendere verso un ritorno alla natura pubblicistica degli enti;
che cosa si debba intendere per funzionari A e B dell'area amministrativa indicati nelle tabelle di "dotazione organica vigente e proposta di dotazione organica" di cui al decreto n. 68;
se non ritenga di fornire le direttive nazionali alle fondazioni affinché venga salvaguardata la struttura artistica di ciascuna fondazione e il suo ripristino laddove vi siano stati tagli ad interi settori, tra cui a titolo esemplificativo i corpi di ballo;
quali azioni intenda intraprendere nel caso in cui le condizioni stabilite dalla legge n. 81 del 2019 venissero disattese e alcune delle fondazioni lirico-sinfoniche non prevedessero una dotazione organica comprendente anche un corpo di ballo.