Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-05056

Atto n. 4-05056

Pubblicato il 10 marzo 2021, nella seduta n. 305

PRESUTTO , PUGLIA , ANGRISANI , GAUDIANO , RICCIARDI , TRENTACOSTE , VACCARO , DONNO , MONTEVECCHI , MAUTONE , ROMANO - Al Ministro della transizione ecologica. -

Premesso che:

il parco pubblico "Teodosia" di via Nuova Pazzigno, a Napoli, chiuso dal 2011 per carenze igienico-sanitarie, si trova attualmente in uno stato di degrado e abbandono. Al suo interno albergano rifiuti, rottami e siringhe di tossicodipendenti. Ciò nonostante numerosi ragazzi, noncuranti dei pericoli, continuano a frequentarlo aggirando le inefficaci barriere;

il parco venne aperto nel 2001. L'opera venne realizzata nell'ambito del piano della ricostruzione post terremoto del 1980 e disponeva: di un'area giochi per bambini, di un campo di calcio con una tribuna di 500 posti e annessi spogliatoi, di un locale bar, di locali per la guardiania e per i giardinieri, di un campo da bocce, di un'arena per lo svolgimento di eventi culturali, di una pista di pattinaggio, per un'estensione complessiva di 15.000 metri quadrati;

prima della chiusura, nel 2004, l'area limitrofa al parco era stata oggetto di una caratterizzazione dei terreni condotta dall'Agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania (ARPAC), su incarico dell'allora commissario per le bonifiche e dopo la sua approvazione da parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, portata a conoscenza del Comune di Napoli con nota n. 20386 del giugno 2010;

pur essendo i dati emersi non in contrasto con l'uso dell'area come parco pubblico, si ritenne di chiudere in via precauzionale l'area al fine di effettuare una specifica caratterizzazione dei terreni del parco;

in data 27 novembre 2014 il Consiglio comunale di Napoli approvò la delibera n. 837 avente come oggetto l'approvazione dei lavori propedeutici, del piano di caratterizzazione e delle attività di caratterizzazione per l'area del parco Teodosia per un importo complessivo di 164.855,24 euro. Tale importo è poi confluito nell'avanzo vincolato a seguito del riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi, approvato con delibera di Giunta comunale n. 370 dell'8 giugno 2015;

nella delibera si evidenziava che il dirigente incaricato avrebbe dovuto adottare gli atti di competenza per l'individuazione del soggetto cui affidare i lavori propedeutici, le operazioni di campo, le analisi fisiche e chimiche dei campioni di suolo, top soil delle acque sotterranee, nonché la predisposizione della relazione finale per la sottoscrizione della convenzione con l'ARPAC ai fini dell'esecuzione dei controlli sull'operato;

nel 2016, nel documento unico di programmazione 2016-2018 del Comune di Napoli venne inserito tra i progetti da attuare quello della citata delibera, definendo l'area "parco chiuso al pubblico, nel febbraio 2011, per carenze igieniche sanitarie oltre che per la necessità di un approfondimento sulla caratterizzazione dei terreni, in quanto l'area rientra nel sito di bonifica di interesse nazionale (SIN) Napoli orientale";

molteplici sono state, negli anni, le iniziative della cittadinanza per chiedere la riapertura del parco e innumerevoli le denunce apparse sulla stampa rimaste inascoltate;

ad oggi non si ha notizia di alcun programma di caratterizzazione o bonifica nel parco e i tempi per la sua riapertura appaiono piuttosto incerti;

la carenza di notizie, unitamente alla mancata apertura dell'area da parte del comune, potrebbe indurre a ritenere che il sito sia contaminato da materiali pericolosi o nocivi per la salute pubblica,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza delle reali ragioni che portarono, nel 2011, alla chiusura del parco Teodosia;

se intenda attivarsi nelle sedi di competenza al fine di sapere se siano stati effettivamente eseguiti i lavori di caratterizzazione e bonifica previsti dalla delibera Consiglio comunale di Napoli n. 837 del 27 novembre 2014 e se sia in programma la riapertura dell'area dopo le opportune opere di ripristino;

se non ritenga di appurare, considerata la mancanza di notizie certe, che il sito non contenga materiali nocivi e pericolosi per la salute pubblica, anche alla luce del fatto che il parco si trova a ridosso di civili abitazioni all'interno di un quartiere densamente abitato.