Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-05047

Atto n. 4-05047

Pubblicato il 10 marzo 2021, nella seduta n. 305

ROJC - Al Presidente del Consiglio dei ministri. -

Premesso che:

la giocatrice professionista di pallavolo Lara Lugli, nella stagione sportiva 2018-2019, era tesserata con la società Volley Pordenone, squadra che militava nel campionato di serie B1;

nel marzo 2019 la giocatrice è rimasta incinta e la società ha deciso, unilateralmente, di rescindere il contratto di lavoro;

l'8 aprile 2019, Lugli ha perso il bambino per un aborto spontaneo;

nel febbraio 2021, Lugli è stata citata per danni dalla società sportiva in risposta a decreto ingiuntivo presentato dalla stessa giocatrice con il quale intendeva ottenere l'ultimo stipendio del mese di febbraio 2019 per il quale aveva interamente lavorato e prestato la propria attività senza riserve;

le accuse della società alla giocatrice sono che al momento della stipula del contratto avesse 38 anni e data l'età avrebbe dovuto informare la società di un eventuale desiderio di gravidanza e che la richiesta contrattuale era esorbitante in termini di mercato e, inoltre, che la sua mancata presenza ha portato nocumento al campionato della squadra pordenonese;

le è stato anche contestato l'ammontare dell'ingaggio, troppo elevato, anche se dal momento dell'interruzione forzata dell'attività agonistica della Lugli la posizione in classifica del Volley Pordenone è precipitata e gli sponsor non hanno più ritenuto di assolvere ai loro impegni;

l'Assist, Associazione nazionale atlete, ha annunciato un intervento al Presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, e al presidente del CONI, Giovanni Malagò, per chiedere che cosa intendano fare per mettere fine alla vergognosa situazione per la quale le donne italiane, non avendo di fatto accesso alla legge n. 91 del 1981 sul professionismo sportivo, vengono esposte a casi clamorosi come quello dell'atleta Lara Lugli,

si chiede di sapere quale sia la posizione del Governo italiano di fronte ad una situazione anacronistica, di una donna che nel mondo dello sport possa essere citata per danni in quanto incinta, e se non intenda mettere mano con tempestività alla mancanza di una legislazione che di fatto esclude le donne dal professionismo sportivo con le relative tutele.