Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-02255

Atto n. 3-02255

Pubblicato il 27 gennaio 2021, nella seduta n. 296

RIZZOTTI - Al Ministro della salute. -

Premesso che:

la fibrosi polmonare idiopatica (IPF) fa parte delle malattie polmonari interstiziali (ILD), un gruppo eterogeneo di circa 150 malattie polmonari caratterizzate da vari gradi di infiammazione e fibrosi. È una delle forme più aggressive di queste malattie ed è annoverata nella categoria delle malattie rare, e si stima che nei 27 Paesi dell'Unione europea colpisca ogni anno circa 30-35.000 persone;

essa interessa soprattutto gli uomini adulti, in particolare tra i 40 e gli 80 anni, fumatori o ex fumatori, mentre le donne sviluppano la malattia meno frequentemente e, di norma, ne presentano forme meno gravi e a evoluzione più lenta;

come si legge nel "Pulmonary fibrosis patients should be given priority in COVID-19 vaccination programmes: a joint statement", un documento firmato da EU-IPFF (European idiopathic pulmonary fibrosis and related disorders federation) e dalla ERN-LUNG (European reference network on rare respiratory diseases): "i pazienti che convivono con malattie polmonari interstiziali e con fibrosi polmonare, in particolare, sono tra le popolazioni più vulnerabili e a più alto rischio in questa crisi sanitaria: ricerche recenti mostrano che rispetto ai loro coetanei hanno il 60% di probabilità in più di morire se ricoverati in ospedale con COVID-19, e dovrebbero pertanto avere la priorità nel lancio dei programmi di vaccinazione nazionali";

il documento specifica inoltre che "diversi Paesi hanno diffuso delle raccomandazioni affinché i pazienti con malattie polmonari interstiziali siano considerati fra quelli ad alto rischio. In particolare, l'agenzia governativa inglese Public Health England (PHE) ha recentemente pubblicato una guida per l'uso dei vaccini COVID-19, per proteggere coloro che sono a più alto rischio di malattie gravi e morte. In questa guida, il Capitolo 14 elenca esplicitamente i pazienti con fibrosi polmonare interstiziale come "gruppi a rischio clinico, a cui dovrebbe essere offerta l'immunizzazione per il COVID-19";

sul sito del Governo "Vaccinazione anti Covid-19. L'Italia rinasce con un fiore", dedicato in particolar modo alla comunicazione trasparente sul piano vaccinale in corso, si legge che le categorie che saranno prese in considerazione prioritariamente per la somministrazione dei vaccini sono gli operatori sanitari, i residenti e il personale dei presidi residenziali per anziani e le persone con età avanzata;

sullo stesso sito, la sola altra categoria presa in considerazione sulla possibilità di vaccinazione (non prioritaria) si riferisce alle persone immunodepresse specificando che: "Sono disponibili dati limitati sulle persone con immunodeficienza o in trattamento con farmaci immunomodulanti. Sebbene tali soggetti possano non rispondere altrettanto bene al vaccino, non sussistono particolari problemi di sicurezza". Secondo il piano strategico le persone con immunodeficienza o in trattamento con farmaci immunomodulanti dovranno essere vaccinate nelle prime fasi, in quanto maggiormente suscettibili di ammalarsi di COVID-19;

il signor Stefano Pavanello, presidente dell'Unione trapiantati polmone di Padova e membro del comitato esecutivo di EU-IPFF ha recentemente dichiarato: "si rende necessario predisporre un piano vaccinale più preciso che non tenga conto solo dell'età dei pazienti e del fatto di essere affetti da una 'patologia a rischio', classificazione troppo generica che sarà destinata a creare molta confusione", e ha proposto di "prendere esempio dai nostri vicini d'Oltremanica, che hanno già redatto il cosiddetto Green Book, un programma di immunizzazione che elenca chiaramente tutte le patologie i cui pazienti dovranno godere di una forma di precedenza nella somministrazione del vaccino, a prescindere dalla loro età",

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non intenda rassicurare le persone affette da fibrosi polmonare idiopatica sulla sottomissione prioritaria al vaccino;

se non ritenga utile procedere a chiarire ed elencare quali siano le patologie che rientrano nelle fasi prioritarie del piano pandemico.