Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-07474

Atto n. 4-07474

Pubblicato il 14 ottobre 2004
Seduta n. 674

LAURO. - Al Ministro dell'ambiente e per la tutela del territorio. -

Premesso che:

si è appreso da un comunicato stampa dell’agenzia Ansa del giorno 11 ottobre 2004 e da successivi accertamenti, effettuati per vie brevi presso i competenti uffici, che il collettore fognario di Quarto, che raccoglie i reflui di oltre quarantamila abitanti, invece di addurre i reflui dell’intera cittadina flegrea all’impianto di depurazione di Cuma per il trattamento delle acque, in realtà sversa, da anni, direttamente in mare - alla Foce di Licola – i propri veleni senza alcun trattamento, in aperta e palese violazione del decreto legislativo n. 152 dell’11.5.1999 e di qualunque norma sulla tutela della salute dei residenti nelle zone interessate;

il collettore fognario in questione è costituito da una galleria (Galleria Spinelli) che, partendo da Quarto, attraversa i comuni di Giugliano e Pozzuoli e si interrompe a Monteruscello, dove si immette nel vecchio alveo per la raccolta delle acque piovane che, a sua volta, dopo qualche chilometro arriva alla confluenza con l’alveo Camaldoli per raggiungere infine la foce di Licola Mare;

alla fine della galleria fognaria, appunto a Monteruscello, in territorio di Pozzuoli, è posta – nella predetta galleria Spinelli e due metri prima che l’acqua esca all’aperto – una prima grossa griglia, situata sul fondo della galleria. Tale griglia dovrebbe intercettare gli scarichi fognari della galleria ed immetterli in un sottostante collettore fognario (che è definito collettore Casmez perché fu realizzato dalla Cassa per il mezzogiorno) che è collegato al depuratore di Cuma per addurli all’impianto di depurazione che, per quanto non perfettamente funzionante, è comunque in attività e garantisce un sia pure parziale trattamento dei reflui;

più avanti c’è un’altra grossa griglia, sempre sul fondo del canale, ma questa volta a cielo aperto; qui, in questa seconda griglia, distante circa cento metri dalla prima e sempre collegata al collettore Casmez che va al depuratore di Cuma, dovrebbe essere risucchiata tutta l’acqua che la prima griglia non riesce a ingurgitare in caso di pioggia;

sta di fatto che il mancato funzionamento di tali griglie, del tutto insabbiate, da anni fa sì che i reflui le superino costantemente e completamente e si dirigano con velocità – attraverso il Canale di Quarto - direttamente a mare senza mai sfiorare neanche il depuratore;

che inoltre poiché il collettore Casmez è in contropendenza, o per difetti originari di costruzione o per accumulo di fanghi per difetto di manutenzione, anche intervenendo sulle griglie per manutenerle, comunque i reflui non raggiungerebbero mai il depuratore e sarebbero riversati in mare;

il comune di Quarto, da dove il collettore parte, ed i comuni di Pozzuoli e Giugliano, che il collettore attraversa, non hanno alcuna competenza sul predetto collettore, realizzato dal Commissariato regionale di Governo e dal C.I.P.E. quale opera di urbanizzazione primaria nell’ambito degli interventi della legge n. 219/81 e trasferito successivamente, con note del 30 marzo 1996 e 26 maggio 1997 del C.I.P.E., alla Regione Campania, che dovrebbe curarne la manutenzione;

il comune di Quarto, attraverso il proprio capo-settore dell’U.T.C., ha denunziato nel corso degli ultimi dieci anni al Commissariato straordinario di governo, agli assessorati dell’ambiente e del bilancio e patrimonio della Regione Campania, nonché al Prefetto di Napoli ed alla Procura della Repubblica, sezione ambiente, tale gravissima anomalia, ma che nessun provvedimento urgente è stato preso in proposito pur essendo gravissimi ed evidenti i pericoli e i danni;

il litorale Flegreo, nella zona compresa tra Pozzuoli e Giugliano (Napoli), vive da tempo in una situazione di totale degrado, ma la situazione evidenziata è di vero e proprio disastro ambientale per la quantità di reflui civili e industriali che sistematicamente da anni appestano il mare e il canale entro il quale scorrono, il tutto con gravissimo pericolo per le popolazioni interessate nonché per la fauna selvatica e per gli uccelli che si abbeverano in tale canale;

tale zona rappresentava un tempo meta turistica e balneare molto ambita, mentre oggi le sue spiagge non sono neanche frequentabili perché alla foce di Licola, località densamente abitata, oltre allo scarico del Canale di Quarto vi sono altri due canali, l’alveo Camaldoli e il canale Abruzzese, nel quale si immettono altri scarichi abusivi provocando un inquinamento costante e disastroso;

già il 2 ottobre 2002 è stata presentata un’interrogazione (3-00642) con la quale si interrogava il Ministro dell’ambiente al fine di conoscere quali iniziative intendesse intraprendere per sollecitare la conclusione dei lavori di ristrutturazione dell’unico impianto di depurazione presente nella zona;

il 6 luglio 2004, in sede di esame del disegno di legge Atto Senato n. 2983, recante “Conversione in legge del decreto-legge 4 giugno 2004, n. 144, recante differimento della disciplina sulla qualità delle acque di balneazione” è stato accolto un ordine del giorno con il quale si impegna il Governo a verificare il corretto funzionamento dell’impianto di depurazione di Cuma, ad accertare la messa a norma degli impianti fognari, a verificare se la causa del mancato funzionamento dell’impianto sia dovuta agli scarichi di acque reflue;

a tutt’oggi non si sono avute risposte atte a risolvere la gravissima emergenza ambientale nella zona,

l’interrogante chiede di conoscere se si intenda adottare con urgenza iniziative per sollevare il Commissario straordinario di Governo alla tutela delle acque della Campania dal suo ruolo, nominando, in sua vece, come già accaduto per il Commissariato per i rifiuti solidi, altro funzionario più competente ed efficiente, oppure per garantire un intervento immediato sulla zona interessata.