Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-04657

Atto n. 4-04657

Pubblicato il 18 dicembre 2020, nella seduta n. 285

BATTISTONI , MALLEGNI , GALLONE - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e delle infrastrutture e dei trasporti. -

Premesso che:

il Fiora è un fiume che nasce dal versante grossetano del monte Amiata, attraversa la Toscana e il Lazio, ed è un corso d'acqua che vanta una storia millenaria che ha dato opportunità di crescita a tutte le culture che si sono sviluppate lungo il suo percorso;

particolare attenzione richiede la messa in sicurezza del tratto terminale del fiume che, per già tre volte negli ultimi 40 anni, è esondato, provocando gravissimi danni, in prossimità della foce;

l'Agenzia regionale del Lazio per la difesa del suolo, nel lontano 2003, ha redatto un progetto preliminare generale di variante attinente ai lavori di sistemazione idraulica del fiume Fiora tra la strada statale Aurelia e il mare, con lo scopo di adeguare le opere di difesa, già progettate e appaltate, integrandole con nuove opere di sistemazione e regimazione del tratto focivo;

il progetto prevede la realizzazione di un argine in terra per la parte a monte di Montalto marina (Viterbo), mentre per la parte urbanizzata lungo il fiume si prevede di realizzare un muro in cemento armato lungo l'argine del fiume alto circa 3 metri;

la soluzione progettuale, che la Regione Lazio ha individuato, non sembra prendere in considerazione il rispetto della tutela del paesaggio, vincolato ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e dell'ecosistema fluviale;

tale soluzione non può neanche essere considerata in linea con gli obiettivi del progetto, ovvero evitare nuove esondazioni del Fiora e garantire la tutela del paesaggio;

questa impostazione progettuale, inoltre, non tiene in considerazione due aspetti fondamentali alla base di tutti gli interventi di modifica del territorio: l'impatto economico che questa opera avrà sul tessuto produttivo presente lungo le sponde del fiume, dove si garantisce ormeggio a più di 600 imbarcazioni, ed il danno paesaggistico e culturale che si avrà richiudendo, dietro un muro, uno dei fiumi più belli dal punto di naturalistico della provincia di Viterbo, ricco di storia e reso navigabile sin dagli etruschi;

il territorio di Montalto di Castro ha già subito l'ingombrante presenza dalla centrale nucleare realizzata su una spiaggia che era annoverata tra le più belle del Lazio;

il territorio di Montalto di Castro registra un'immensa presenza di campi fotovoltaici che stanno sottraendo enormi superfici all'agricoltura e stanno cambiando radicalmente anche la cultura del posto, sempre meno agricola;

è dal 2013 che l'amministrazione comunale di Montalto e diverse associazioni di cittadini, chiedono la modifica progettuale degli argini in cemento alla foce e si battono contro una soluzione progettuale che potrebbe provocare contraccolpi turistici di ingente entità;

il Comune di Montalto di Castro ha proposto delle correzioni al progetto regionale, che prevedono la tutela e la salvaguardia delle zone alla foce, mantenendo, al contempo, la dignità dei luoghi, attraverso l'installazione di paratie mobili sulla base di comprovate esperienze similari in Europa,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza della spinosa questione dell'ecomostro a Montalto di Castro;

se il progetto, così come deciso dalla Regione Lazio, rispetti la convenzione europea del paesaggio;

se, alle porte del 2021, non sia possibile realizzare interventi di messa in sicurezza mediante tecniche alternative alla cementificazione dei luoghi pertinenti al mare, come peraltro già richiesto dal Comune di Montalto di Castro.