Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-04537
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Atto n. 4-04537
Pubblicato il 2 dicembre 2020, nella seduta n. 279
CANDIANI - Al Ministro dell'interno. -
Premesso che:
nella giornata del 25 novembre 2020 sono sbarcati al molo "Norimberga" di Messina 143 migranti, per la maggior parte di nazionalità tunisina. Dalle operazioni di controllo effettuate dall'ufficio immigrazione, si evince che di questi 17 sono risultati destinatari di un provvedimento di respingimento e trattenimento nei centri di permanenza per il rimpatrio (per la precisione 11 a Brindisi e 6 a Bari), 59 hanno presentato richiesta di protezione internazionale e per loro è previsto il collocamento in vari centri di accoglienza fra Sicilia e Calabria, 5 sono minori non accompagnati e 62 sono stati respinti con l'ordine di lasciare il territorio entro 7 giorni;
dalle notizie in possesso dell'interrogante sembrerebbe che, dopo le operazioni di sbarco, i 62 immigrati irregolari destinatari di provvedimento di rimpatrio non siano stati trasferiti nelle strutture preposte, ma siano stati destinatari di provvedimento di rimpatrio e messi in libertà con il semplice invito a lasciare il Paese entro 7 giorni;
se tale circostanza fosse confermata si verificherebbe il paradosso di avere affidato il rispetto del provvedimento di rimpatrio esclusivamente alla volontà del medesimo immigrato irregolare, che ne è destinatario in quanto entrato sul territorio italiano irregolarmente, ovverosia violandone le leggi;
al riguardo sembra molto verosimile ritenere che la maggioranza, se non la totalità, dei migranti irregolari in questione abbia fatto perdere le proprie tracce, rimanendo illegalmente nel nostro Paese, col serio rischio di inserimento in ambienti criminali di diversa entità, o, eludendo i controlli, abbia intenzione di varcare il confine verso altri Paesi, come accaduto col migrante irregolare che da Lampedusa attraverso l'Italia ha raggiunto la Francia per compiere gli attentati terroristici di Nizza;
una gestione così approssimativa del fenomeno migratorio si dimostra palesemente pericolosa: in primo luogo per il nostro Paese, perché mette a rischio la sicurezza di tutti i cittadini consentendo la libera circolazione di persone potenzialmente pericolose e non controllabili e, in secondo luogo, per la credibilità dell'Italia, Paese di primo arrivo, che pretende considerazione dagli altri Paesi europei, dando però prova di mancanza di controllo e gestione degli stranieri entrati irregolarmente sul territorio nazionale,
si chiede di sapere:
se i fatti esposti corrispondano al vero e, in caso affermativo: a) se i 62 immigrati irregolari oggetto del provvedimento di rimpatrio abbiano realmente lasciato il territorio nazionale; b) per quale ragione, alla data del fatto, gli interessati dal provvedimento di rimpatrio non siano stati trattenuti fino a esecuzione della disposizione di allontanamento dall'Italia; c) per quale ragione non siano stati immediatamente rimpatriati; d) se i soggetti in questione risultino incensurati, ovvero se risultino reati a loro carico; e) quale autorità abbia deciso di procedere in questa modalità, ovvero tramite semplice invito a lasciare il Paese;
se il Ministro in indirizzo non ritenga necessario garantire massima accuratezza dei controlli dei migranti respinti, sia in fase di sbarco, sia in fase di rimpatrio, per scongiurare l'ipotesi che terroristi arrivati come migranti irregolari in Italia compiano atti criminali come nel drammatico caso di Nizza.