Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-04341
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Atto n. 4-04341
Pubblicato il 29 ottobre 2020, nella seduta n. 270
PARAGONE - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e del lavoro e delle politiche sociali. -
Premesso che:
l'ultimo studio pubblicato dalla Fondazione dei consulenti del lavoro evidenzia che, nel secondo trimestre del 2019 e in quello del 2020, in Italia si sono persi 841.000 posti di lavoro, di cui 219.000 in proprio, un comparto che è passato da 5,4 a 5,1 milioni di occupati con una flessione del 4,1 per cento. Per il 79 per cento dei professionisti, tra aprile e maggio, le entrate sono notevolmente diminuite, segnando per il 35,8 per cento di questi un calo superiore al 50 per cento. I più colpiti sono soprattutto i professionisti tra i 30 e i 39 anni, se ne contano 110.000 in meno sui 219.000 complessivi, con una contrazione del 2,4 per cento nella fascia 40-59 anni e del 2,2 per cento tra gli over 60. Sempre dallo studio emerge che i segmenti del lavoro autonomo più colpiti sono: i piccoli imprenditori del commercio con 71.000 addetti in meno, le professioni intellettuali ad elevata qualificazione con una perdita di 31.000 occupati e le professioni tecniche con 39.000 occupati. A livello settoriale la ricaduta ha riguardato, oltre al comparto della ristorazione e delle attività ricettive, anche gli agenti finanziari e assicurativi, la filiera dei servizi alle imprese (meno 11,3 per cento), dell'informazione (meno 11,5 per cento) e della formazione (meno 14,8 per cento);
in data 17 ottobre 2020 sulla pagina "Facebook" dell'INPS è stata pubblicata la notizia dell'erogazione di quasi 27 miliardi di prestazioni per 14 milioni di beneficiari, ripartiti fra indennità bonus 600 euro, baby-sitting, congedo parentale, estensione legge n. 104, reddito emergenza, lavoratori domestici, reddito, pensione di cittadinanza e cassa integrazione guadagni;
in relazione all'erogazione della cassa integrazione l'INPS non specifica però gli importi corrisposti dall'inizio della pandemia;
appena poche settimane prima il Presidente Tridico aveva affermato: «Abbiamo pagato 11 milioni di casse integrazioni negli ultimi 5 mesi, sono in attesa di essere pagati circa 30 mila lavoratori, ma è un flusso continuo. 30 mila lavoratori su 11 milioni di prestazioni pagate è una percentuale piccola, che continuerà a esistere perché è un flusso continuo» confondendo, a parere dell'interrogante, il numero delle prestazioni da erogare con il numero dei soggetti beneficiari. Già allora, dai dati dell'Istituto, risultavano infatti in attesa di ricevere i soldi 272 lavoratori per il mese di febbraio, 23.579 per quello di marzo, 33.768 per aprile, 121.760 per maggio, 136.931 per giugno, 77.183 per luglio e 5.057 per agosto. Con ogni evidenza, dunque, il riferimento ai 30.000 lavoratori in attesa riguardava esclusivamente quanti non avessero mai ricevuto alcun bonifico dal mese di febbraio;
considerato che:
stando a quanto si apprende dagli organi di stampa, nonostante le cifre dell'Istituto, sembrerebbe che, per quanti l'abbiano ricevuta, la cassa integrazione sia stata erogata interamente per i mesi di febbraio e marzo e nella percentuale del 40 per cento per quelli di aprile e maggio, non risultando ulteriori pagamenti a partire da quella data;
è del tutto evidente, dunque, che decine di miglia di cittadini stiano affrontando con grande difficoltà le spese ordinarie, non ricevendo alcun tipo di sostegno al reddito da diversi mesi per essere stati costretti a causa della pandemia a ridurre o perdere del tutto il proprio impiego e non è noto con quali mezzi di sussistenza si stiano sostenendo;
il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 26 ottobre 2020 contiene ulteriori restrizioni per i settori della ristorazione, spettacolo e sport andando pertanto a incrementare il numero delle domande per la cassa integrazione,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo intendano fare chiarezza circa il numero dei lavoratori che abbiano effettivamente ricevuto la cassa integrazione, per ciascun mese e in quale percentuale;
se, vista l'emergenza sociale in corso, intendano impegnarsi per assicurare l'urgente corresponsione della cassa integrazione a quanti ne abbiano fatto richiesta e siano ancora in attesa dei bonifici dovuti.