Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-03956

Atto n. 4-03956

Pubblicato il 5 agosto 2020, nella seduta n. 248

BOTTO , MANTOVANI , ANGRISANI , PAVANELLI , L'ABBATE , LANNUTTI , PIARULLI - Ai Ministri dello sviluppo economico e dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

gli effetti economici e sociali determinati dalla pandemia da COVID-19 hanno indebolito l'attività produttiva e il mercato del lavoro, compromettendo le prospettive economiche almeno per il medio periodo, a causa dell'elevato grado d'incertezza e di sfiducia da parte delle famiglie e delle imprese, provocato dallo shock congiunto di domanda e offerta legato al blocco delle attività per l'emergenza sanitaria, che ha prodotto una revisione al ribasso di 8,6 punti del PIL nel 2020, unitamente ad una riduzione di accesso al credito da parte del sistema bancario;

sono state molte le misure tempestive e di carattere straordinario, adottate dal Governo, per far fronte alla situazione eccezionale che ha condizionato (oltre alla vita quotidiana dell'intera comunità nazionale) l'andamento dei conti pubblici, attraverso l'autorizzazione da parte del Parlamento allo scostamento di bilancio necessario a fronteggiare l'emergenza epidemiologica: dal decreto "cura Italia", agli interventi disposti sul decreto "liquidità", all'ultimo decreto "rilancio", sono stati previsti interventi immediati e poderosi a sostegno di ogni segmento economico del sistema Paese, con il duplice obiettivo di affrontare una crisi senza precedenti e il rafforzamento delle misure già predisposte, in grado di fornire stimoli e mettere in campo interventi necessari per la ripresa del Paese;

gli strumenti previsti dal decreto-legge 8 aprile 2020, n. 23, decreto "liquidità", che all'articolo 13 ha disposto fino al 31 dicembre 2020 un potenziamento e un'estensione dell'intervento del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, in deroga alla disciplina ordinaria, sono stati ulteriormente rafforzati (anche alla luce dell'intervenuta nuova disciplina sugli aiuti di Stato) attraverso l'articolo 31 del decreto "rilancio", che ha rifinanziato il medesimo fondo, incrementandolo di 3.950 milioni di euro in favore delle piccole e medie imprese, attraverso una serie di articolate misure agevolative, garantite dallo Stato;

all'interno di tale quadro normativo, il fondo garanzia per il credito alle piccole e medie imprese dedicato all'imprenditoria femminile (istituito con la convenzione del 14 marzo 2013 tra il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero dell'economia e delle finanze), costituito in una sezione speciale (attraverso la compartecipazione delle coperture del rischio sulle operazioni di garanzia concesse a favore delle imprese femminili e delle professioniste e incrementato di 5 milioni euro dal decreto "cura Italia"), rappresenta uno strumento utile e indispensabile per sostenere l'attività produttiva delle imprese femminili e delle professioniste (in particolare nell'attuale fase emergenziale legata alla pandemia) in grado di agevolare le procedure di erogazione del credito, garantendo maggiore liquidità, anche in relazione alle facilitazioni previste per la concessione della garanzia, nonché per la priorità di istruttoria e di delibera;

a tal fine, l'introduzione di ulteriori misure di sostegno, finalizzate a sostenere il tessuto produttivo italiano delle piccole e medie imprese in generale e dell'imprenditoria femminile in particolare, di fronte ad un evento imprevedibile e drammatico dal punto vista socioecomico, rappresenta, a giudizio degli interroganti, una sfida cruciale per la tenuta del sistema Paese;

la necessità di potenziare gli interventi in favore delle micro, piccole e medie imprese iscritte al registro delle imprese, che rientrino nella definizione di impresa femminile di cui all'articolo 2, comma 1, lettera a), della legge 25 febbraio 1992, n. 215, incrementando ulteriormente le risorse già previste per la garanzia statale a copertura di operazioni finanziarie finalizzate all'attività di impresa o alla libera professione, rappresenta pertanto una decisione normativa indispensabile e condivisibile, in grado di sostenere i settori produttivi più colpiti, garantendo maggiore liquidità e alimentando al contempo i segnali di fiducia e di maggior ottimismo per una ripresa economica stabile e duratura, terminata l'emergenza sanitaria,

si chiede di sapere:

quali valutazioni i Ministri in indirizzo intendano esprimere con riferimento a quanto esposto;

se condividano le osservazioni richiamate, in relazione alla necessità di incrementare gli interventi in favore delle piccole e medie imprese iscritte al registro delle imprese, che rientrino nella definizione di impresa femminile;

quali iniziative intendano intraprendere, nell'ambito dei prossimi provvedimenti, al fine di rafforzare il fondo di garanzia delle piccole e medie imprese, per la concessione di agevolazioni nella forma di garanzia diretta, cogaranzia e di controgaranzia in favore delle imprese femminili e delle professioniste e sostenere tale importante settore produttivo completando pertanto il quadro degli interventi già predisposti, per facilitare l'accesso al credito agevolato garantendo al contempo maggiore liquidità finanziaria, ed evitare che un numero considerevole di imprese femminili possa uscire dal mercato.