Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 1-00252
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Atto n. 1-00252
Pubblicato il 14 luglio 2020, nella seduta n. 239
ORTIS , MORONESE , TRENTACOSTE , PIRRO , MAIORINO , ROMANO , LANNUTTI , DONNO , BUCCARELLA , GIANNUZZI , ANGRISANI , L'ABBATE
Il Senato,
premesso che:
a causa della crisi venezuelana degli scorsi mesi, un gran numero di oriundi e cittadini italiani, come noto, sono stati costretti a lasciare il Paese. Molti, riparando in Italia, hanno trovato accoglienza presso parenti e conoscenti: si credeva, sulle prime, in via temporanea. Il protrarsi di tale condizione di precarietà, la quale sta ora assumendo i caratteri del definitivo, non è però, sopportabile nel lungo periodo, né per gli ospitati, né per gli ospitanti;
le cause di ciò sono molteplici: ad oggi, infatti, italiani e italo-venezuelani rimpatriati si trovano a dover affrontare molteplici criticità logistiche, burocratiche, sociali, lavorative; spesso esclusi da prestazioni previdenziali e pensionistiche sono, soprattutto, lasciati fuori da ogni misura di tutela o sostegno al reddito. Da ultimo, il frammentato quadro della sanità nazionale, diverso di regione in regione, in molti casi non permette un sicuro accesso alle cure urgenti;
è da sottolineare inoltre come le laboriose, complesse e spesso lunghe procedure di riconoscimento dei titoli di studio conseguiti in Venezuela portino gli stessi addirittura a desistere dall'intraprendere un nuovo percorso professionale nel nostro Paese. Questo aspetto è tanto più grave nelle regioni meridionali, dove decine di specialisti in campo medico, giuridico, informatico, ingegneristico, di cui il territorio avrebbe bisogno, si vedono obbligati a un secondo esilio: migrando, nuovamente, altrove, in altre nazioni europee, dove, sembra, la più agile burocrazia permette loro un quasi immediato accesso al lavoro, e al libero esercizio delle loro competenze;
considerato che:
l'assistenza dei rimpatriati è quasi totalmente affidata al volontario lavoro di associazioni territoriali, le quali forniscono supporti di vario tipo: agevolando, laddove necessario, l'apprendimento della lingua italiana, il disbrigo di pratiche presso enti e uffici pubblici, e ricercando insieme alle comunità locali possibili soluzioni abitative, scolastiche e sanitarie;
questi e altri affini argomenti sono stati oggetto dei lavori del Consiglio generale degli italiani all'estero svoltosi dal 2 al 5 luglio 2019, a Roma, presso il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, appuntamento al termine del quale sono stati approvati, all'unanimità, tre ordini del giorno,
impegna il Governo:
1) ad approntare adeguate misure di protezione e di sostegno al reddito, anche temporanee, per gli oriundi e i cittadini rientrati in Italia dal Venezuela, al fine di facilitare il loro inserimento nel tessuto sociale e lavorativo del Paese;
2) ad emanare gli strumenti normativi necessari al fine di consentire prestazioni sanitarie e farmaceutiche urgenti a oriundi e connazionali rimpatriati, uniformando per quanto possibile il quadro a livello nazionale, e ad adottare misure straordinarie per la verifica e il riconoscimento dei titoli e delle competenze professionali dagli stessi acquisite in Venezuela;
3) ad istituire uno sportello dedicato ai cittadini rimpatriati, al fine di supportarli nell'espletamento delle pratiche burocratiche.