Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-07096
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Atto n. 4-07096
Pubblicato il 20 luglio 2004
Seduta n. 640
CORTIANA, MARTONE. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. -
Premesso che:
é in fase finale di concessione, da parte del Comune di Genova, la licenza edilizia per la costruzione di un’autorimessa multipiano, interamente sopraelevata, per circa 180 box auto, su terreno comunale in concessione a privati, intervento ex art. 7 legge regionale 1997, delibera cc n. 95 del 13/7/2000, deliberazione Giunta comunale n. 893 del 18/7/2002- seduta referente del 15/4/2003, localizzato presso Passo Caporale Barsanti, Genova;
la topografia dell'area in questione è complessa e sfalsata su vari livelli; la nuova costruzione si innesterà in un insieme di strade in salita che portano dal centro storico di Genova alla zona collinare (Castelletto) ed andrà a coprire un tratto di strada (Passo Barsanti) sopra la quale ci saranno cinque piani di box, che verranno venduti a prezzo di mercato: neanche un box sarà sotterraneo;
la zona oggetto dell’intervento - Passo Barsanti con le vie adiacenti (via Caffaro, via Acquarone, via Cancelliere), il Ponte Caffaro (che è monumento vincolato) ed i muraglioni (con le ex rimesse per le vetture a cavalli inserite tra le arcate) - costituisce un complesso urbanistico ottocentesco omogeneo ben conservato e pregevole. I tanti metri cubi di nuova edificazione, interamente sopraelevati (corrispondenti a tre palazzi affiancati), cambieranno per sempre la fisionomia della zona. Dai dati di progetto disponibili in Comune si prefigura un preoccupante impatto visivo per il riempimento della valletta che ospita le strade citate;
rilevato che:
un intervento di edificazione (e di tale dimensione) in una zona ottocentesca di pregio ne stravolge l’immagine consolidata e coerente. I palazzi circostanti verranno sepolti dalla massa di nuovo cemento. La copertura della strada Passo Barsanti con una struttura interamente fuori superficie sarà un vero e proprio obbrobrio urbanistico che riempirà con un volume enorme di forma monolitica e geometria squadrata, aliena al contesto architettonico, l’area circostante; il tutto a Genova, città europea della cultura 2004;
la sistemazione viaria della zona e il Ponte Caffaro, di fine Ottocento, rivelano particolare qualità di progettazione ed esecuzione che costituiscono un importante valore monumentale; inoltre il Ponte Caffaro è vincolato ope legis;
i punti di vista sul Ponte Caffaro nella sua ardita monumentalità si hanno scendendo da via Acquarone o scendendo da via Cancelliere o da Passo Barsanti. L’edificazione dell’autosilo di cinque piani stravolge completamente l’assetto della valletta per chi la osservi da Ponte Caffaro compromettendone l’integrità d’insieme, ma ancor più gravemente impedisce il “diritto di godimento” del bene culturale di Ponte Caffaro, non più percepibile nel suo insieme dai punti di osservazione sopraindicati; anche gli arconi che caratterizzano il muraglione di levante, pur separati da un breve distacco, vengono totalmente oscurati dalla nuova costruzione;
i parcheggi nelle città per legge (legge n. 122/89, cosiddetta “legge Tognoli”) devono essere sotterranei e non devastare i centri storici. La scelta di costruire box è costosa, dannosa per l'ambiente e poco efficace; il problema dei parcheggi si risolve costruendo invece posti auto sotterranei. Alcuni cittadini del quartiere, costituitisi in Comitato, hanno riassunto in quattro esposti al Comune le ragioni del loro dissenso a tale costruzione, relativi il primo al progetto di massima e gli altri tre ai progetti esecutivi successivi;
evidenziato che a partire dalla Conferenza dei servizi iniziata nell’aprile 2003 il progetto è stato successivamente modificato due volte: nella prima variante è stato sostituito il rivestimento (da vetro a mattoni) ed è stata modificata la passerella di accesso di via Cancelliere, eliminandone i due piani sopraelevati; nella seconda variante è stato modificato l’ultimo piano, rendendone il tetto un piano inclinato parallelo al livello della via Acquarone (invece che a gradoni orizzontali) e diminuendone il volume in quanto le rampe di accesso ai box sono a cielo aperto (invece che al coperto). In tutte le ipotesi sono sempre stati cinque i piani dell’autosilo. Italia Nostra ha chiesto alla Sovrintendenza di impedire questa opera, definendola “scempio”. WWF e Legambiente si sono dichiarati assolutamente contrari,
si chiede di sapere:
se e quali iniziative il Ministro intenda prendere per verificare la possibilità di ridurre l'impatto sull'area di alto valore storico;
se non intenda attivare presso la Sovrintendenza una verifica della fattibilità dell'opera e della sua congruità con la preservazione dell'area.