Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-06992
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Atto n. 4-06992
Pubblicato il 1 luglio 2004
Seduta n. 625
FLORINO. - Al Ministro dell'interno. -
Premesso:
che lo scrivente, nella qualità di componente della Commissione parlamentare antimafia e di senatore della Repubblica, nell’esercizio delle proprie legittime prerogative costituzionali è da tempo impegnato nella lotta al grave fenomeno del condizionamento e dell’invasiva presenza della camorra nei centri di potere politico, economico e sociale;
che particolare attenzione è stata rivolta anche ai comuni della fascia costiera vesuviana del Napoletano e di quelli limitrofi per la diffusa presenza di pericolosi e sanguinari clan camorristici che hanno dato prova di rivolgere le proprie mire affaristico-criminali alla gestione della “cosa” pubblica, riferibile alle attività degli Enti locali;
che tra i comuni oggetto di attenzione figura quello di San Giorgio a Cremano, fiorente centro della provincia di Napoli, posto alle falde del Vesuvio, governato da un’amministrazione capeggiata dal sindaco Riccardi nonché, di fatto, dal prof. Gaetano Punzo;
che, secondo quanto risulta all’interrogante, amministratori e funzionari comunali avrebbero condizionato l’azione amministrativa dell’Ente con molteplici devianze finalizzate a favorire interessi affaristici ed illegali riconducibili ad imprenditori locali,
si chiede di conoscere se il Ministro in indirizzo intenda accertare se corrisponda al vero che:
il Comune di San Giorgio a Cremano avrebbe svolto il 13 agosto 2001, in piena settimana di ferragosto, due gare di appalto con il sistema del pubblico incanto rispettivamente per lire 450.000.000 (lavori di manutenzione di strade e fogne cittadine) e lire 600.000.000 (lavori di manutenzione di immobili comunali) e, approfittando dello scarso controllo operato in tale periodo, avrebbe violato la normativa sugli appalti pubblici omettendo, tra l’altro, di pubblicare sugli appositi organi di informazione e albi pubblici i relativi bandi di gara;
il sistema di gara senza pubblicità, volutamente condotto in violazione di legge, avrebbe consentito, a causa della scarsa partecipazione alla stessa gara dovuta all’assenza di procedure ad evidenza pubblica, l’aggiudicazione delle due gare rispettivamente a favore delle ditte Edil Tra dei fratelli D’Alessandro, con sede in San Giorgio a Cremano, e Pitturazioni Edili di Vittorio Acampora;
le ditte vincitrici sembra risultino collegate ad ambienti malavitosi; peraltro la prima (la Edil Tra) avrebbe negli ultimi tempi ottenuto grossi vantaggi economici in relazione alla gestione di un impianto di riciclaggio di rifiuti tossici e nocivi compreso l’amianto, violando le leggi sanitarie e foraggiando con gli illeciti guadagni le giuste coperture per operare con tranquillità. La seconda impresa (Pitturazioni Edili di Acampora, di proprietà del suocero di un graduato della polizia municipale) sarebbe collegata ai Cavallaro;
l’illegale procedura di gara avrebbe arrecato un notevole danno patrimoniale al Comune di San Giorgio a Cremano, essendo stati aggiudicati gli appalti con modesti ribassi del 7% contro il 30% - 33% mediamente offerto per tale tipologia di gare e, viceversa, avrebbe favorito le due ditte interessate che avrebbero destinato parte delle somme relative al minor ribasso offerto a favore di diversi funzionari comunali preposti alla gara, che si sarebbero resi complici dell’operazione. Le ditte in questione avrebbero inoltre beneficiato di varianti suppletive disposte in violazione di legge;
i predetti funzionari comunali, con la regia di amministratori dell’Ente, per favorire le due menzionate ditte avrebbero ideato un sistema elusivo della legge sulle gare pubbliche, molto di moda nel periodo di "Mani pulite", quello dell’iscrizione nell’elenco delle ditte di fiducia. Trattasi di un metodo di affidamento che non trova alcun supporto normativo; infatti, i soliti funzionari ed amministratori comunali - con la complicità dei fratelli D’Alessandro dell’Edil Tra, dell'impresa di Vittorio Acampora e, data l’importanza dell’operazione, della terza impresa interessata all’affare, quella del gruppo Verrone Ferdinando, il re delle costruzioni, collegate all’assessore al patrimonio e all’assessore ai lavori pubblici, - decidevano, con un bando ricco di numerose e pretestuose certificazioni e documentazioni, pubblicato il 15 dicembre 2002, con scadenza il 31 dicembre, cioè ancora una volta in pieno periodo di festività, in modo tale che non tutte le ditte interessate ce l’avrebbero fatta a inoltrare l’istanza nei termini, di istituire l’elenco delle ditte di fiducia dell’Ente allo scopo di favorire le ditte citate;
le ditte sarebbero state favorite mediante un falso sorteggio celato da documento contraffatto; una funzionaria si sarebbe rifiutata di firmare per non esserne coinvolta. Infatti anche per il 2003 le gare per la manutenzione di immobili comunali sono state aggiudicate, a seguito della pretestuosa esclusione di altre ditte, ancora una volta, alla Edil Tra e alla ditta Pitturazioni Edili Acampora, questa volta con un ribasso del 35% e 34%, ma di fatto con lo stesso guadagno per le ditte poiché il prezzo a base di gara sarebbe ingiustificatamente lievitato da 400 e 600 milioni delle vecchie lire a 450.000 e 600.000 euro;
nei successivi mesi di febbraio e marzo 2003, mediante l’illegittimo sistema dell’albo delle ditte di fiducia e con la presenza in tale elenco di imprese di comodo e con il solito sistema truffaldino, nonché mediante la sottrazione e sostituzione di documentazione dai plichi, sarebbero stati affidati i lavori di sistemazione dell'ex mercato ortofrutticolo di largo Arso, per un importo di 450.000 euro. Per questa gara il gruppo di imprese collegate alla Edil Tra avrebbe presentato offerte preparate a tavolino che dovevano far aggiudicare la gara con il ribasso del 2% a favore della medesima Edil Tra, ma il piano non sarebbe andato in porto a causa dell’elevato numero di offerenti e quindi i componenti della commissione di gara avrebbero sostituito l’offerta con un’altra con ribasso più alto. Il maggior ribasso sarebbe stato recuperato dalla Edil Tra mediante l’illegittima compensazione di compensi scaturenti da tre perizie disposte in violazione di legge e con operazioni di mistificazione della contabilità dei lavori;
la stessa procedura truffaldina si sarebbe verificata per la gara dei lavori di sistemazione dell’area parcheggi di via Galante e via Guido Rossi per l’importo di 750.000 euro, aggiudicata sempre alla Edil Tra con la media ambigua e pilotata del 18%. La tecnica sarebbe sempre la stessa, cambiare l’offerta in sede di gara con l’indicazione di una percentuale utile ai fini del calcolo algebrico per l’individuazione dell’aggiudicatario;
nel dicembre 2003 le condizioni per favorire le solite ditte sarebbero mutate a causa dell’elevato numero di ditte (circa 300) che si erano dimostrate interessate ad essere inserite nel nuovo elenco delle ditte di fiducia per le manutenzioni 2004. Pertanto i funzionari e amministratori comunali per superare l’ostacolo avrebbero deciso, con un'apposita delibera o determinazione, di individuare le ditte da utilizzare per le manutenzioni 2004 e 2005, anziché con riferimento al nuovo elenco, attingendo, immotivatamente, dal vecchio elenco. Così facendo l’invito di partecipazione sarebbe stato limitato solo alle ditte dell’elenco precedente, nel quale figuravano appunto le ditte controllate e pilotate. Ovviamente tale procedura sarebbe stata seguita anche per gare relative alle manutenzioni degli anni 2004-2005, svoltesi, proprio per eludere l’albo 2004, molto tempo prima rispetto alla data di scadenza contrattuale, e le stesse gare sarebbero state puntualmente aggiudicate alla ditta Edil Tra e alla società Pitturazione Edili di Acampora Vittorio, sempre pilotando le ditte e sostituendo le offerte dopo aver eseguito conteggi dell’aggiudicazione;
la tecnica elusiva delle leggi sugli appalti pubblici sarebbe ben radicata nel comune di San Giorgio a Cremano. Infatti tra i grossi affari portati a termine figurerebbe anche quello dell’affidamento dell’appalto di manutenzione della pubblica illuminazione a favore della Item, per una spesa annua di diversi miliardi, successivamente affidato, verso la fine degli anni ’90, con trattativa privata a favore della Sole dell’Enel nonostante una sentenza del TAR che annulla l’affidamento;
il sindaco Riccardi e l’assessore Gaetano Punzo avrebbero acquistato insieme la villa del generale Montuoro in via Roma 37 in San Giorgio a Cremano, intestata sembra per il sindaco Riccardi al suo prestanome e per il prof. Gaetano Punzo ad un dipendente del Comune. Lo stesso professor Punzo avrebbe prelevato con il prestanome del fratello Giorgio tutta la “Villa Salerno” in via S. Giorgio Vecchio, via Don Morosino, per 1.000.000 di euro, come pure il negozio Parigi, il lussuoso appartamento in via Matteotti, Parco Lima e lo studio di via Roma;
altri benefici economici a favore del Punzo e del sindaco Riccardi sarebbero evincibili dai lavori di Villa Vannucchi e dall’affidamento dei lavori della nuova chiesa in viale Formisano, eseguito con incarico a trattativa privata a favore dell’Acampora Pitturazioni Edili.
Si chiede inoltre di sapere se il Ministro in indirizzo, accertata la fondatezza delle surriferite vicende di devianza amministrativa del comune di San Giorgio a Cremano, intenda adottare iniziative per il ripristino della legalità.