Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 2-00040

Atto n. 2-00040

Pubblicato il 7 agosto 2019, nella seduta n. 144

CASTELLONE , MORONESE - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -

Premesso che:

il territorio a nord di Napoli, compreso tra i comuni di Giugliano, Villaricca e Qualiano, è caratterizzato da contaminazione diffusa per la presenza di numerose discariche legali, siti di stoccaggio e depositi illegali di rifiuti. Quest'area ha per anni rappresentato il luogo privilegiato per lo smaltimento illegale di rifiuti tossici, soprattutto industriali, grazie alla connivenza tra clan camorristici, colletti bianchi ed imprenditori senza scrupoli;

a tutt'oggi in questa zona è in atto un disegno criminale preciso, indirizzato a creare emergenza, in particolare nel periodo estivo, e caratterizzato da frequenti roghi tossici appiccati (quasi sempre in modo doloso) alle tante discariche create nei decenni scorsi, molte delle quali illegali, mai bonificate e ancora sottoposte all'incuria più totale;

uno di questi incendi ha interessato il 27 luglio 2019 discarica dismessa di Cava AL.MA., nel territorio di Villaricca, al confine con Qualiano; la nube tossica generata dall'incendio ha raggiunto gli agglomerati urbani di Qualiano, Villaricca e Giugliano. Di fatto l'incendio, domato in prima istanza dai Vigili del fuoco prontamente intervenuti, si è poi rigenerato, complice il vento, ed è divampato per molte ore, infestando l'aria per tutta la notte e costringendo molti degli abitanti a barricarsi in casa o a recarsi al più vicino pronto soccorso per fastidi correlati all'inalazione del fumo tossico, inducendo i sindaci a richiedere ad Arpac l'installazione di centraline per quantificare i danni;

pochi giorni prima dell'incendio, così come dichiarato a mezzo stampa dal vicepresidente della Giunta regionale della Campania Fulvio Bonavitacola, un innesco d'incendio presso la discarica Masseria del Pozzo (nella stessa area) era stato prontamente domato dai Vigili del fuoco; nel giorno successivo al disastro di Cava AL.MA. invece, un altro incendio era stato rilevato all'esterno del sito di stoccaggio dei rifiuti di Taverna del Re, così come riportato dalla stampa locale che riferisce: "l'obiettivo dei criminali erano le ecoballe stoccate all'interno del sito, che le fiamme appiccate sulle sterpaglie sul muro di confine avrebbero raggiunto in pochi secondi se non fossero intervenuti in modo tempestivo gli uomini della sicurezza a presidio della discarica";

stando alla relazione dei Vigili del fuoco, ci sono stati quindi 4 incendi appiccati in modo strategico in discariche che insistono su questo territorio da anni e che hanno prodotto inquinamento dell'aria, del suolo e delle falde acquifere, e generando un disastro non ancora del tutto quantificato né tantomeno bonificato.

considerato che:

nel marzo 2016 la direzione generale per l'ambiente e l'ecosistema della Regione Campania rendeva noto che il sito di Cava AL.MA., censito nel piano regionale di bonifica approvato nel 2013, era classificato come discarica privata e non risultava che il soggetto detentore avesse presentato alcun piano di caratterizzazione ambientale;

i sindaci di Qualiano e Villaricca, rispettivamente con ordinanza n. 40 del 10 marzo 2017 e ordinanza n. 3529 del 6 marzo 2017, avendo riscontrato la presenza di notevoli quantità di rifiuti che compromettevano l'igiene e la sicurezza stradale, ordinavano l'assoluta necessità di chiudere al traffico veicolare e pedonale il tratto di strada limitrofo, fino alla totale rimozione dei rifiuti e al ripristino delle condizioni di sicurezza con l'installazione di un impianto di video-sorveglianza da parte di Campania Ambiente SpA;

in data 9 novembre 2018, un sopralluogo di Arpac aveva messo in luce che la discarica di versava in uno stato di completo abbandono, non vigilata e non manutenuta e che le uniche notizie disponibili relative al sito erano ricavabili da uno studio ISOGEA, commissionato dall'allora Provincia di Napoli ed effettuato nell'anno 2017, e da analisi di pozzi spia risalenti al 2008/2009, in assenza dunque di una caratterizzazione puntuale del tipo di rifiuti accumulati;

considerato inoltre che:

ogni riacutizzazione dell'emergenza dei rifiuti in Campania è accompagnata dall'intensificazione del fenomeno dei roghi tossici che, in maniera puntuale, si diffondono nei diversi siti di stoccaggio, lasciando presagire una mano criminale mossa da un preciso intento;

sono note le aree critiche dove queste azioni criminose vengono puntualmente messe in atto, nel Comune di Giugliano in Campania ad esempio, negli ultimi mesi, i roghi di rifiuti si succedono sempre nelle stesse zone in cui sono presenti cumuli di rifiuti incustoditi: l'area del Ponte Riccio, l'area di Casacelle, l'area al confine con il Comune di Parete;

la situazione evidenzia la chiara violazione dell'art. 32 della Costituzione che sancisce la tutela della salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, nonché la violazione della tutela della salubrità dell'ambiente quale interesse della collettività e diritto fondamentale del cittadino come tutelato dalla nostra Carta costituzionale (artt. 9 e 32) e dal diritto dell'Unione europea (art. 37 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea);

a causa della violazione della direttiva 2006/12/CE in Campania, l'Italia è stata condannata più volte dalla Corte di giustizia dell'Unione europea a pagare sanzioni onerose e si è costretta a rinunciare a finanziamenti importanti,

si chiede di sapere:

quali azioni siano state intraprese per rendere efficace il contrasto al fenomeno dei roghi tossici e quali necessitino di essere ancora messe in atto, anche di non diretta competenza, al fine di dare piena attuazione ai protocolli d'intesa siglati in collaborazione con le forze dell'ordine;

se il Ministro in indirizzo non ritenga che, per arginare il fenomeno degli incendi criminosi che attentano alla salute dell'ambiente e dei cittadini, andrebbero programmate misure emergenziali straordinarie, tra cui ad esempio l'invio di una task force dedicata e l'istituzione di presidi militari permanenti nei siti di stoccaggio di rifiuti, conferendo ai militari poteri di intervento diretto;

se, alla luce delle evidenti difficoltà da parte delle amministrazioni locali a monitorare, mettere in sicurezza e bonificare i numerosi siti di stoccaggio di rifiuti siti nell'area a nord di Napoli, non si ritenga opportuno avviare la procedura per convertire i suddetti siti oggi classificati come siti di interesse regionale (SIR) in siti di interesse nazionale (SIN).