Legislatura 13ª - Disegno di legge N. 1200
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SENATO DELLA REPUBBLICA
———– XIII LEGISLATURA ———–
N. 1200
DISEGNO DI LEGGE
d'iniziativa del senatore MELUZZI
COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 2 AGOSTO 1996
Norme per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani residenti all'estero
ONOREVOLI SENATORI. - Questa proposta di legge nasce in un momento di grave crisi nazionale, una crisi che getta sul nostro Paese il timore di una balcanizzazione e l'ombra di una rottura dell'unità nazionale. É fortemente significativo quindi che in questo momento di particolare difficoltà legato alle varie vicende politiche, le forze politiche e quelle del lavoro si impegnino per consentire ai nostri cittadini sparsi per il mondo di poter esprimere il voto oltre che per i Parlamenti europeo e nazionale, anche per i consigli regionali, provinciali nonchè comunali.
Il coinvolgimento di un'area piú vasta di consenso si sposa con gli effetti della legge 3 febbraio 1992, n. 91, in base alla quale molti nostri connazionali hanno acquistato o riacquistato la cittadinanza. La loro aspettativa di partecipazione alla vita politica italiana, quindi é tanto piú legittima in quanto verrebbe ad affiancarsi ad una attività di partecipazione allo sviluppo economico dell'Italia che l'ingente acquisto di nostri prodotti e l'entità delle rimesse (oltre 5.000 miliardi nel 1993), solo per citare alcuni aspetti, hanno per decenni favorito.
In questo contesto la piena realizzazione della libertà ed uguaglianza dei cittadini italiani troverà pieno riconoscimento nel diritto costituzionale di voto per quei connazionali che vivono e lavorano all'estero. Si tratta di una battaglia prioritaria per l'applicazione di un preciso dettato costituzionale che va attuato prima di pensare a dividere l'Italia o a federarla.
L'articolo 1 disciplina gli aventi diritto ed i requisiti necessari per esercitare il diritto di voto attivo e passivo.
L'articolo 2 disciplina il tipo di elezioni e la partecipazione degli aventi diritto alle competizioni elettorali.
L'articolo 3 reca disposizioni concernenti l'esercizio del diritto di voto per corrispondenza, la raccolta e la trasmissione dei dati elettorali a Roma.
L'articolo 4 prevede una delega al Governo per l'istituzione di una banca dati (anagrafe consolare), le modalità di svolgimento delle operazioni di voto e di scrutinio, le modalità di potenziamento delle risorse umane e finanziarie per mettere gli uffici consolari in grado di realizzare il completamento delle anagrafi e per rafforzare le informazioni ai connazionali.
DISEGNO DI LEGGE |
Art. 1. (Cittadini residenti all'estero) 1. Possono esercitare il diritto di voto: a) i cittadini italiani residenti che si trovino temporaneamente all'estero, ivi compresi i dipendenti pubblici in servizio all'estero; |
Art. 2. (Tipo di elezioni) 1. Possono partecipare alle elezioni politiche tutti i cittadini italiani residenti o che si trovino temporaneamente all'estero. Alle elezioni amministrative possono partecipare i cittadini italiani che si trovino temporaneamente all'estero, ivi compresi i dipendenti pubblici in servizio all'estero. |
Art. 3. (Esercizio del diritto di voto) 1. Al fine di assicurare il corretto espletamento del voto, gli aventi diritto residenti all'estero devono risultare regolarmente iscritti nelle anagrafi tenute presso le rappresentanze diplomatico-consolari i cui dati fanno fede ai fini della compilazione delle liste elettorali da parte dei comuni di provenienza. Per comune di provenienza si intende quello di ultima residenza degli interes sati, ovvero quello indicato dagli stessi nelle schede delle anagrafi consolari. |
Art. 4. (Delega al Governo) 1. Il Governo é delegato ad emanare, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore dalla presente legge, un decreto legislativo diretto a disciplinare, in conformità ai princípi desumibili dalla presente legge: a) l'istituzione di una banca dati (anagrafe consolare) presso il Ministero degli affari esteri; |