Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01892

Atto n. 4-01892

Pubblicato il 9 luglio 2019, nella seduta n. 130

CIRIANI - Al Ministro dello sviluppo economico. -

Premesso che:

è di pochi giorni fa l'annuncio, riportato da una pluralità di fonti a mezzo stampa, della cessazione dell'attività produttiva dell'azienda "Safop" di Pordenone;

si tratta della storica azienda fondata nel 1923, specializzata nella produzione di macchine utensili tecnicamente all'avanguardia, destinate all'impiego in diversi settori industriali, tra cui: energetico, siderurgico, cartario, petrolifero, aeronautico, navale, ferroviario e pesante;

dal 2012 la società è interamente partecipata da una holding europea, denominata "Jingcheng Holding Europe GMBH", a sua volta interamente controllata da una società cinese, costituita dal Governo popolare municipale di Pechino (peraltro, tra le 500 imprese più importanti di Pechino): la "Beijing Jingchen Machinery Electric" Holding Co., la cui attività principale consiste nella produzione di macchinari;

un'operazione di ricapitalizzazione da parte degli investitori cinesi, quella del 2012, considerata in un primo momento come una "svolta epocale", specie in considerazione delle garanzie che venivano fornite sul fronte degli investimenti, dello sviluppo, dell'apertura ai mercati internazionali, dell'autonomia gestionale e della preservazione dell'autonomia sul territorio;

lo scenario prospettato al momento dell'acquisizione, tuttavia, non trova aderenza e riscontro rispetto alla complessa evoluzione che invece si è concretizzata sul piano reale nel corso degli anni, evoluzione passata anche attraverso una procedura di concordato avviata nel 2014 e conclusasi nel 2018, che avrebbe dovuto favorire l'avvio di un percorso di innovazione, ingegnerizzazione e ottimizzazione dei prodotti, prevedendo anche l'aggiunta di nuove professionalità aziendali e una formazione continua sul know how già esistente, capace di valorizzare le maestranze e le competenze maturate all'interno della società;

tale percorso non soltanto, a distanza di più di un anno, non trova perfezionamento, ma si scontra invece con il continuo e preoccupante susseguirsi, nelle ultime settimane, di una serie di notizie critiche, quali: le dimissioni dell'amministratore delegato, sopravvenute appena lo scorso maggio, l'annuncio della mancanza di materie prime per dar seguito alle commesse ed infine, l'avvio della procedura di autofallimento;

la crisi ha determinato l'impossibilità, per 76 dipendenti della società, di proseguire le attività a decorrere dal 2 luglio 2019, e determinando le giuste e conseguenti iniziative dei sindacati e delle istituzioni territoriali locali, tra cui la convocazione di un tavolo di crisi volto alla ricerca di soluzioni a tutela dell'azienda e dei lavoratori,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della grave crisi della società Safop;

quali iniziative urgenti ritenga di poter adottare, al fine di individuare soluzioni che consentano la sopravvivenza della storica società e della salvaguardia dei livelli occupazionali, evitando le ricadute negative e pesantissime che deriverebbero, per il tessuto economico e sociale del territorio interessato, dal suo fallimento.