Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01774
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Atto n. 4-01774
Pubblicato il 6 giugno 2019, nella seduta n. 119
PRESUTTO , GIANNUZZI , ORTOLANI , PUGLIA , VACCARO , GARRUTI , ACCOTO , DELL'OLIO , PIRRO , RICCIARDI , DI GIROLAMO , TURCO , FEDE , MORONESE , COLTORTI , LANZI , CROATTI , DE LUCIA , CORRADO , GRANATO , CASTELLONE , DONNO , SILERI , CASTIELLO , ROMAGNOLI , PISANI Giuseppe , ROMANO , NATURALE , URRARO , AGOSTINELLI , ABATE , AUDDINO , FENU , MOLLAME , DI MICCO , ANGRISANI , GALLICCHIO , MININNO , ORTIS , LEONE , NOCERINO , MARINELLO , CASTALDI , DI MARZIO , MAUTONE , GAUDIANO , MATRISCIANO , LANNUTTI , LOMUTI , TRENTACOSTE , DRAGO , DESSI' , LUCIDI , LICHERI , PELLEGRINI Marco , PESCO , GRASSI , SANTILLO - Ai Ministri dell'interno e dell'economia e delle finanze. -
Premesso che a quanto risulta agli interroganti:
il Comune di Napoli, nonostante versi già in condizione di predissesto e abbia debiti per circa 4,5 miliardi di euro, continua a caratterizzarsi per una gestione finanziaria del tutto fallimentare, denotando una sistematica e perdurante carenza di liquidità;
l'attuale Amministrazione, per fare fronte agli ordinari impegni di spesa corrente, attinge sistematicamente dai fondi comunali vincolati, senza poi reintegrarli come previsto dalla normativa vigente, così come confermato dai circa 435 milioni di euro che il Comune ha distratto dal proprio vincolo di destinazione di spesa anche lo scorso esercizio;
l'ultimo rendiconto di gestione del Comune presenta ancora un preoccupante disavanzo di amministrazione superiore a -1,6 miliardi di euro;
la presenza, nel rendiconto di gestione, di residui attivi per un valore di circa 3,6 miliardi di euro mette in dubbio la stessa capacità di riscossione del Comune, aspetto aggravato dalla difficoltà di riscuotere, addirittura circa 1 miliardo di euro di tasse per la spazzatura (Titolo I - Entrate) e circa 800 milioni di euro di sanzioni per infrazioni al Codice della strada (Titolo III);
l'incapacità gestionale del Comune è evidente anche guardando all'entità del Fondo crediti di dubbia esigibilità, che ammonta a poco più di 2 miliardi di euro, e ai fondi passività potenziali, che si attesta su circa 567 milioni di euro, dato, questo, che conferma quanto grave sia la disorganizzazione e l'inefficienza che caratterizzano ormai la gestione del Comune da anni;
l'inadeguatezza funzionale del Comune rispetto alle proprie attività istituzionali si ravvisa anche nella ridotta programmazione di spesa dello stesso, posto che il terzo Comune d'Italia si trova a programmare spese per investimenti e servizi, come testimoniano i valori associati al Fondo pluriennale vincolato per spese capitali e correnti, del tutto insufficienti per fare fronte alle numerose criticità strutturali e funzionali che caratterizzano il territorio dell'ente;
l'Amministrazione, anziché fare fronte alle proprie criticità, ha assunto una veste gestionale tale da far apparire il sindaco come una sorta di commissario liquidatore, impegnato a dismettere i migliori asset della città (come nel caso della vendita quota GESAC) per far fronte, invano, a uno squilibrio finanziario, probabilmente irreversibile, ma sicuramente tanto allarmante quanto ignorato e negato dalla stessa Amministrazione, che, anzi, continua a raccontare ai cittadini una realtà fantasiosa e inesistente;
la gestione sconclusionata del Comune degli ultimi anni ha portato, addirittura, ad una chiusura del conto economico in deficit per più di 207 milioni di euro e a uno stato patrimoniale che denota, a fronte di crediti per 1,5 miliardi di euro, debiti per quasi 4,5 miliardi (di cui circa 2,5 miliardi di euro per debiti da finanziamento e quasi 1,1 miliardi di euro per debiti verso i fornitori);
il forte indebitamento del Comune e la sua disastrosa gestione, per quanto fallimentare, fa sollevare pure dubbi circa la veridicità dei documenti di bilancio da esso dedotti, posto che gli stessi revisori dei conti del Comune, in occasione dell'ultimo rendiconto di gestione, nel loro parere di accompagnamento hanno messo in dubbio l'attendibilità e la reale capacità informativa dello stato patrimoniale e del conto economico dell'ente (allegati obbligatori ai sensi dell'art. 151 del Testo unico degli enti locali) per mancanza di un inventario aggiornato, non indicando, però, un termine perentorio e breve all'Amministrazione per ovviare a una simile e grave mancanza;
considerato che secondo quanto risulta agli interroganti:
i dati esposti denunciano una gravissima e perdurante crisi di liquidità del Comune, il quale, in occasione dell'ultimo rendiconto di gestione, è stato chiamato formalmente dallo stesso dirigente del servizio programmazione e rendicontazione a procedere, con urgenza, all'incasso di denaro per salvaguardare l'equilibrio finanziario dell'ente, al fine di recuperare l'enorme disavanzo e reintegrare le entrate vincolante per le spese correnti;
la disorganizzazione e disfunzionalità delle iniziative intraprese dall'Amministrazione in ordine a queste criticità non ha fatto altro, finora, che evidenziare l'incapacità del Comune di adempiere alle più basilari funzioni amministrative, quali la semplice e vitale attività di riscossione;
l'incapacità di riscuotere del Comune viene scaricata sui cittadini, non solo attraverso la stentata e intermittente erogazione di servizi pubblici del tutto inadeguati e scadenti per una società civile, ma anche per il continuo ricorso alle anticipazioni di tesoreria, che non fanno che aggravare ulteriormente il deficit del Comune che poi verrà fatto pesare sui cittadini in termini economici e di disservizi;
a parere degli interroganti la ridotta programmazione di spesa, l'incapacità di riscuotere, la dismissione degli asset della città, l'inattendibilità del bilancio delineano una gestione del Comune che mette a repentaglio lo stesso principio di buon andamento e imparzialità stabilito dall'articolo 97 della Costituzione, ma anche l'erogazione dei servizi pubblici essenziali (articoli 3 e 117 della Costituzione), lo stesso concetto di fede pubblica e il diritto di voto dei cittadini (articolo 48 della Costituzione), posto che attraverso una trasparente gestione del bilancio il cittadino viene messo in condizione di verificare l'operato dei propri rappresentanti e, quindi, di esercitare liberamente il proprio diritto di voto,
si chiede di sapere:
quali iniziative intenda assumere il Ministro in indirizzo affinché sia accertato l'operato dei revisori del Comune, che, a fronte dei rilievi sollevati in ordine all'attendibilità e al valore informativo di alcuni allegati obbligatori del bilancio (Stato patrimoniale e Conto economico), hanno omesso di indicare, nel loro parere obbligatorio di accompagnamento al rendiconto di gestione, un termine perentorio per la risoluzione degli stessi e hanno evitato di esprimere un parere contrario all'approvazione di quest'ultimo a dispetto delle numerose e gravi criticità emerse e riportate;
quali misure intenda adottare per assicurare il normale funzionamento del Comune e, in particolare, una corretta gestione economica, finanziaria e patrimoniale a fronte della forte inadeguatezza e incapacità gestionale che oggi lo caratterizza;
quali verifiche e iniziative intenda intraprendere per porre rimedio agli, a parere degli interroganti sconclusionati, tentativi del Comune di fare fronte alla perdurante crisi di liquidità, che non fanno altro che aggravare il già inquietante stato economico, finanziario e patrimoniale dell'ente, nonché per ripristinare, in termini di efficienza, la corretta riscossione dell'ente e la sua capacità di garantire ai cittadini servizi pubblici degni di questo nome.