Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-01599
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Atto n. 3-01599
Pubblicato il 13 maggio 2004
Seduta n. 605
MACONI, FRANCO VITTORIA, ACCIARINI. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -
Premesso che:
il 16 gennaio 2004 la Commissione Europea, dopo la condanna del Belgio, ha avviato un procedimento di infrazione contro Italia, Francia, Germania, Portogallo, Lussemburgo e Irlanda affinché siano modificate le legislazioni e i regolamenti attuativi di questi paesi che prevedono attualmente la gratuità del prestito effettuato da biblioteche e altri enti pubblici;
in Spagna, in Italia e in Portogallo è in atto una mobilitazione in difesa del mantenimento dell’esenzione del prestito bibliotecario da qualsiasi tipo di “tassazione”;
le biblioteche pubbliche e quelle che appartengono a istituzioni d’interesse collettivo di carattere culturale, scientifico o educativo operano per garantire ai cittadini l’accesso libero e senza limiti allo studio alla cultura e all’informazione; esercitano una funzione importante nello sviluppo e mantenimento di una società democratica permettendo l’accesso a tutti i cittadini, anche meno abbienti, a una vasta gamma di pensieri, idee e opinioni (Direttiva IFLA/UNESCO per lo sviluppo dei servizi delle biblioteche pubbliche 2001); aiutano ad acquisire e migliorare le abitudini di lettura, specialmente tra la popolazione infantile e i giovani. Esse assicurano diffusione, conservazione e accessibilità alle opere di tutti i tipi, superando gli interessi commerciali, i limiti alla capacità di distribuzione delle opere e le imposizioni del mercato;
esse svolgono le loro attività senza finalità di lucro, economiche o commerciali, ricercando come unico beneficio lo sviluppo culturale, educativo e umano di coloro ai quali forniscono detti servizi, e quindi operano per il miglioramento del livello educativo della società;
costringere le biblioteche a riservare parte del loro budget al pagamento dei “diritti di prestito” significa inoltre ridurre gli stanziamenti, in molti casi già insufficienti, per l’acquisto di libri o per organizzare altri importanti servizi offerti al cittadino. In Italia, poi, l’introduzione della tariffazione sui prestiti aggraverebbe sicuramente una situazione in cui la lettura e il possesso di libri coinvolgono purtroppo una minoranza della popolazione;
le biblioteche pubbliche e quelle che appartengono a istituzioni d’interesse collettivo di carattere culturale assolvono al dovere di corresponsione dei diritti d’autore al momento dell’acquisto degli stessi e non risulta essere vero che gli autori, per il fatto che i loro libri si possono leggere gratuitamente nelle biblioteche, perdano acquirenti. Al contrario, le biblioteche promuovono i libri e permettono che rimangano in circolazione per anni, quando nelle librerie, nel migliore dei casi, durano pochi mesi, ed è proprio questo che permette di mantenere viva la presenza culturale di molti autori che altrimenti scomparirebbero dal panorama letterario quasi completamente;
sarebbe negativo che il prestito pubblico realizzato dalle biblioteche pubbliche, che attualmente godono delle eccezioni previste dalla legge sul diritto d’autore, possa essere assoggettato al pagamento di una remunerazione ulteriore (per ogni libro “prestato”) del diritto di autore e ad ogni aggiuntiva forma di tassazione,
gli interroganti chiedono di sapere se e in che modo il Governo intenda intervenire presso la Commissione Europea per assicurare il giusto equilibrio tra gli interessi di autori, editori e quelli sociali in generale e, quindi, non imporre ai paesi membri il pagamento del prestito effettuato nelle biblioteche e nelle istituzioni pubbliche e di ricerca, mantenendo e promuovendo quanto stabilito dall’articolo 5 della Direttiva 92/100/CEE sul prestito, lasciando cioè invariata la possibilità che ogni Stato membro ha di esimere determinate istituzioni dal pagamento di questa forma di tassazione.