Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01484

Atto n. 4-01484

Pubblicato il 26 marzo 2019, nella seduta n. 102

NASTRI - Al Ministro dello sviluppo economico. -

Premesso che:

secondo quanto risulta dal rapporto sulla competitività dei settori produttivi, presentato dall'Istat e pubblicato dal quotidiano "Il Sole-24 ore" il 26 marzo 2019, la produttività del lavoro si conferma essere il "tallone d'Achille" per l'Italia, in considerazione del divario di crescita con l'eurozona che è tornato ad ampliarsi nel 2018;

il nostro Paese nel 2018 è andato incontro ad un rallentamento: con un calo allo 0,9 per cento dall'1,6 per cento del 2017, contro una crescita europea dell'1,8 per cento e a frenare è stato anche il fatturato manufatturiero, cresciuto del 3,2 per cento, ma in decelerazione rispetto al 5 per cento in più segnato l'anno prima;

quanto all'export italiano, il rallentamento (in valore) è stato più marcato per gli scambi extra UE(1,7 per cento in più da 8,2 per cento in più del 2017), sui quali hanno influito fattori di domanda e un andamento dei cambi sfavorevole, così come anche nei servizi di mercato il 2018 (in particolare nel secondo semestre) è stato caratterizzato da un ridimensionamento dei segnali di consolidamento ravvisati nel 2017;

il rallentamento ha riguardato tutti i settori, in misura differenziata e nel commercio pesa la decelerazione degli autoveicoli, (1,9 per cento in positivo, contro il 5,2 per cento in più dell'anno prima) mentre nel trasposto e nel magazzinaggio, alla crescita del trasposto terrestre e aereo è corrisposta una contrazione di quello marittimo;

l'assenza di connettività nei settori meno centrali, negli scambi internazionali, secondo quanto riporta l'articolo, riduce inoltre la possibilità per l'Italia di beneficiare di shock positivi provenienti dagli Stati Uniti e dalla Cina;

all'interno di tale quadro economico e produttivo, prevale un'incertezza crescente, come evidenziano le indagini qualitative: il 32,4 per cento delle imprese, lo scorso anno, ha registrato una situazione di "ripiegamento" e ha subito perdite sia sul mercato internazionale che su quello interno, mentre le imprese "vincenti" rappresentano soltanto il 24,3 per cento del totale a differenza del 2017, che toccavano quota del 34,3 per cento;

a giudizio dell'interrogante, tali osservazioni destano preoccupazione e allarme in relazione al quadro macroeconomico complessivo attuale del Paese, e in particolare alle prossime decisioni di politica economica, che il Governo dovrà necessariamente prendere in vista della presentazione del Documento di economia e finanza;

gli effetti derivanti dalle misure introdotte dalla legge di bilancio per il 2019, a cui si sommano i recenti interventi in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni, non determineranno, a parere dell'interrogante, nessun effetto positivo in termini di ripresa dell'economia, della domanda interna e di nuova occupazione;

invertire l'attuale trend negativo e penalizzante per l'economia italiana ed in particolare per il settore produttivo (in cui si evidenzia la totale assenza di un quadro programmatico di politica industriale da parte del Ministero dello sviluppo economico) risulta pertanto, a giudizio dell'interrogante, urgente e necessario, al fine di porre le basi per uno sviluppo duraturo in grado di competere nell'eurozona,

si chiede di sapere:

quali valutazioni il Ministro in indirizzo intenda esprimere con riferimento a quanto esposto;

se non ritenga che il rapporto sulla competitività presentato dall'Istat confermi un quadro preoccupante e desolante per la produttività del lavoro, con il gap rispetto agli altri Paesi dell'eurozona, come confermato dal quotidiano "Il Sole-24 ore", che è aumentato per la prima volta rispetto all'anno 2013;

quali iniziative urgenti e necessarie di politica economica e di crescita intenda intraprendere, al fine di introdurre adeguate misure di crescita e di sviluppo per il Paese, attese in particolare dal settore delle imprese, specie quelle di piccola e media dimensione.