Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00707
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Atto n. 3-00707
Pubblicato il 19 marzo 2019, nella seduta n. 99
VESCOVI , PUCCIARELLI , PIANASSO , DE VECCHIS , CASOLATI , PELLEGRINI Emanuele , IWOBI , CANDURA - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. -
Premesso che:
Nasrin Sotoudeh è un avvocato e attivista per i diritti umani iraniana, vincitrice nel 2012 del premio Sakharov per la libertà di pensiero, consegnato dal Parlamento europeo;
nel 2010 è stata arrestata e condannata a 11 anni di reclusione, in seguito ridotti a 7, dopo aver difeso alcuni prigionieri politici a seguito delle manifestazioni scaturite dai presunti brogli durante le elezioni presidenziali del giugno 2009;
nel 2013 è stata scarcerata anticipatamente insieme a un gruppo di prigionieri politici, a ridosso del discorso alle Nazioni Unite del presidente iraniano Rouhani;
nel giugno 2018 è stata nuovamente incarcerata presso il centro di detenzione di Evin, dopo essere stata arrestata per scontare 5 anni in seguito a una condanna ricevuta in contumacia nel 2016;
il giorno 11 marzo 2018, l'agenzia iraniana Irna ha riportato la condanna a 7 anni per Sotoudeh, suddivisa in 5 anni per "associazione e collusione per compiere reati contro la sicurezza nazionale" e 2 anni per "offesa alla Guida suprema";
nello stesso giorno, il marito di Nasrin Sotoudeh ha pubblicato su "Facebook" uno stato in cui comunicava che la condanna della moglie sarebbe stata in realtà di 38 anni e 143 frustrate;
tra i diversi capi d'accusa risultano "incitamento alla corruzione e alla prostituzione", "commissione di un atto peccaminoso" e "interruzione dell'ordine pubblico";
il giudice avrebbe applicato un articolo del codice penale iraniano, il 134, che autorizza ad emettere una sentenza più alta di quella massima prevista se l'imputato ha più di tre imputazioni a carico. Nel caso specifico, il giudice ha condannato Sotoudeh a 33 anni, dopo aver cumulato gli anni per 7 diversi capi d'accusa, ai quali vanno sommati i 5 anni della condanna del 2016;
come riporta Amnesty International, questo atto risulta essere la più dura condanna nei confronti di un difensore dei diritti umani in Iran;
Nasrin Sotoudeh si trova nel carcere di Evin, principale centro di detenzione per i prigionieri politici iraniani, accusato più volte dalla comunità internazionale per violazione di diritti umani, tanto da essere colpito da sanzioni degli Stati Uniti dopo esser stato inserito dall'Office of foreign assets control (OFAC) del Dipartimento del Tesoro americano nella Specially designated national list,
si chiede di sapere:
quali iniziative di sua competenza il Ministro in indirizzo intenda intraprendere nelle opportune sedi;
se stia valutando una soluzione di comune accordo con i ministri degli esteri degli Stati membri dell'Unione e con l'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al fine di tutelare la sicurezza di Nasrin Sotoudeh.