Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01228

Atto n. 4-01228

Pubblicato il 12 febbraio 2019, nella seduta n. 90

FARAONE - Ai Ministri della salute e per la pubblica amministrazione. -

Premesso che:

a fronte di quanto stabilito dalla "legge Madia" (decreto legislativo n. 75 del 2017), e dalle successive circolari esplicative (circolare n. 3/2017, n. 1/2018), nonché, dall'ultima circolare pubblicata il 27 luglio 2018, ben 647 contrattisti amministrativi a tempo determinato dell'Azienda sanitaria pubblica di Palermo (ex lavoratori socialmente utili), da oltre 25 anni, attendono la stabilizzazione all'interno della pubblica amministrazione;

tale personale ha iniziato l'attività lavorativa come lavoratori socialmente utili nelle ex aziende unità sanitarie locali (oggi unificate nell'Asp di Palermo), nell'arco temporale 1991-1996 fino al dicembre 2004, anno in cui è stato contrattualizzato a tempo determinato, fino a tutt'oggi;

nel corso degli anni, tale personale, con il progressivo pensionamento del personale strutturato, si è trovato a gestire in totale autonomia interi uffici e servizi strategici ed essenziali dell'azienda (centro unico prenotazioni, ufficio stipendi, ufficio personale, eccetera), con diligenza e professionalità, anche in situazioni di emergenza relative ad aspetti tecnici o normativi (esenzioni on line, flussi di emergenza-urgenza, eccetera), risultando indispensabile all'Azienda per assicurare le proprie funzioni;

l'ASP di Palermo occupa un territorio coincidente con quello della provincia omonima, ed è suddivisa, territorialmente e funzionalmente, in nove distretti sanitari, la cui area corrisponde, per l'area urbana, a tutto il territorio cittadino più alcuni comuni limitrofi, mentre, per l'area extraurbana, a quella delle ex unità sanitarie locali confluite, nel 1995, nell'azienda. Tale ambito è molto vasto, infatti si estende dal comune di Balestrate a quello di San Mauro Castelverde, da Petralia Soprana a Corleone compresi centri urbani come Palermo, capoluogo di provincia, per un totale di 83 comuni;

fanno parte di questo territorio anche le isole di Lampedusa, Linosa ed Ustica, per una popolazione totale pari a 1.243.638 persone (dati ISTAT al 1° gennaio 2014);

dal mese di aprile 2018, si sono svolti diversi incontri presso l'Assessorato regionale della salute, tra cui quello avvenuto in data 24 settembre 2018, al quale lo stesso Assessorato, rappresentato dal dirigente generale, ha prospettato come stabilizzazione il passaggio in società partecipate pubbliche regionali (come le società RESAIS e SAS), in quanto allo stato attuale, "i posti disponibili in dotazione organica sono solamente 94 per l'anno 2018 e altri 50 per il biennio 2019/20, assolutamente insufficienti per l'attuale platea di lavoratori che vedrebbe lasciati fuori i rimanenti 507 lavoratori";

la soluzione prospettata del ricorso alle società partecipate appare alquanto discriminante per questi lavoratori, nei confronti dei colleghi delle altre Aziende sanitarie pubbliche siciliane, già da tempo stabilizzati nelle rispettive aziende di appartenenza;

la legge Madia consente di superare il concetto di "dotazione organica" in precedenza riferito a percentuali numeriche, anche grazie all'ultima circolare del Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri, congiuntamente al Ministero dell'economia e delle finanze ed al Ministero della salute che ha emanato le "Linee di indirizzo per la predisposizione dei piani di fabbisogno di personale da parte delle amministrazioni pubbliche" (pubblicate nella Gazzetta Ufficiale n. 173 del 27 luglio 2018), con la quale viene consentito di fare riferimento al reale fabbisogno di personale;

la contrarietà all'ipotesi delle società partecipate è stata espressa anche dalle organizzazioni sindacali e dalla rappresentanza sindacale unitaria dell'Azienda sanitaria pubblica di Palermo nell'incontro del 24 settembre 2018 avvenuto presso l'Assessorato regionale, sostenendo che "le somme per la spesa di questo personale sono già state storicizzate all'interno dell'ASP, non superando il tetto di spesa (di cui al D.A. 1380/2015), inglobando il personale nel fabbisogno e non già nella Dotazione Organica. Per cui l'operazione del trasferimento alla RESAIS (Ente già in via di disfacimento) od alla SAS (Società Partecipata Regionale) non sarebbe una stabilizzazione così come previsto dalla legge, bensì un trasferimento di personale e risorse economiche che aumenterebbe i costi della loro gestione, privando i contrattisti del diritto alla Cittadinanza di Lavoratori dell'ASP acquisita nel corso di 25-30 anni";

in data 23 novembre 2018, il Dipartimento della funzione pubblica rispondeva all'Assemblea regionale siciliana in merito ad un parere richiesto sull'applicabilità o meno per il personale precario ex lavoratori socialmente utili del "decreto Madia", affermando l'applicabilità a questo personale del comma 1 art. 20 del decreto legislativo n. 75 del 2017;

in data 22 gennaio 2019, nell'incontro svoltosi presso l'Assessorato regionale della Salute, il nuovo commissario dell'ASP di Palermo, dottoressa Daniela Faraoni, ha presentato il suo "piano programma" stabilizzazione del personale contrattista ex LSU, che a giudizio dell'interrogante non può assolutamente rappresentare una soluzione idonea alla stabilizzazione dei lavoratori, oltre per il fatto di non "sanare" la totalità dei lavoratori interessati, per la scellerata previsione, per un consistente numero di lavoratori, di un mutamento di mansione da amministrativi ad operatori sanitari (mutamento che in caso, può avvenire in modo volontario e dopo aver seguito un apposito percorso di formazione), e che precluderebbe a tanti giovani che si sono formati e che sono in attesa dei concorsi di accedere alle posizioni di operatore socio sanitario;

all'interrogante appare alquanto surreale che dopo un tempo così lungo di precariato, e dopo essere stati formalmente ritenuti, negli atti amministrativi di proroga e di pianificazione del personale (piano triennale del fabbisogno del personale), indispensabili e necessari alla funzionalità dei servizi sanitari ed amministrativi, con il "piano programma" citato venga proposto un percorso di stabilizzazione così poco adeguato: esso stravolgerebbe il lavoratore non solo per il radicale cambiamento dell'ambito lavorativo ma, soprattutto, perché si tratta di personale in età anagrafica e fisica non più giovanile (basti pensare che di tutta la platea iniziale alcuni sono già andati in pensione ed altri sono in procinto di andarci tra qualche anno);

al personale che non rientra nelle previsioni numeriche prospettate nel "piano programma" viene proposta un'imprecisata stabilizzazione in parte nell'ASP ed in parte nelle altre aziende sanitarie di Palermo;

la situazione determinatasi è assai grave e necessita di essere affrontata con massima urgenza,

si chiede di sapere quali interventi i Ministri in indirizzo ritengano di promuovere, al fine di garantire, in tempi rapidi, ai 647 contrattisti amministrativi a tempo determinato dell'ASP di Palermo un percorso di stabilizzazione coerente con le attività svolte in quasi 30 anni di lavoro, e rispettoso di quanto stabilito dal decreto legislativo n. 75 del 2017.