Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01119

Atto n. 4-01119

Pubblicato il 22 gennaio 2019, nella seduta n. 81

DE BERTOLDI - Ai Ministri dello sviluppo economico e degli affari esteri e della cooperazione internazionale. -

Premesso che:

l'articolo pubblicato lo scorso 28 dicembre 2018 sul sito "oasisana", dal titolo "I segreti del 5G, tra spionaggio e controllo militare delle masse: Di Maio ci ha venduti ai cinesi (del Partito Comunista)", rileva una serie di articolate osservazioni relative ad una guerra di spionaggio industriale internazionale in corso, in cui la posta in palio per la post globalizzazione sarebbe il destino mondiale nel settore del wireless di quinta generazione;

l'articolo evidenzia come intervengano oltre ad investimenti miliardari (che coinvolgono la salute pubblica minacciata da una nuova invasione di inesplorate microonde millimetriche) anche servizi segreti, lobby del datismo e cyberspionaggio nell'infrastruttura digitale, a dispetto degli accordi in corso con la Cina, in relazione alla "via della seta", per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle aziende italiane;

in realtà, secondo l'articolo, l'anomalia occidentale è rappresentata proprio dall'Italia, e in particolare dal ministro Di Maio, deciso a fare del 5G italiano la testa d'ariete cinese in Europa, laddove Huawei viene invece ostacolata in Germania, Francia, Gran Bretagna, Belgio e Norvegia;

quanto sopra era già stato chiaro nel mese di settembre 2018 quando, appena insediato, il Ministro aveva partecipato all'incontro con i principali rappresentanti del colosso industriale;

in tale occasione, il rappresentante della Hauwei dichiarò: "Abbiamo rapporti molto costruttivi con il governo italiano, siamo felici che abbia accettato il nostro invito a parlare di rivoluzione 5G, infrastrutture, è fondamentale interloquire con le pubbliche amministrazioni";

nel mese di novembre lo stesso Ministro era stato a Shanghai per il "China international import expo", incontrando il presidente cinese Xi Jinping, segretario generale del Partito comunista cinese, ma avrebbe secondo l'articolo riscosso i dubbi del senatore Esposito, già vice presidente del Copasir (Comitato parlamentare di vigilanza sui servizi segreti per la sicurezza della Repubblica), secondo cui "non viene ancora posta la giusta importanza sul ruolo dell'infrastruttura. Chi controlla le reti controlla tutte le informazioni, anche h24";

il nodo, quindi, sarebbe proprio lo spionaggio industriale, ovvero il controllo di una quantità impressionante di dati che, con Zte e Huawei, finirebbero nelle mani dei cinesi: nonostante la smentita di circostanza di Zte Italia, con l'apertura del tecnopolo d'Abruzzo a L'Aquila è indubbio tuttavia come l'azienda (oggetto di restrizioni in molti Paesi occidentali) annunci investimenti da 500 milioni di euro in Italia solo nei prossimi 5 anni;

a giudizio dell'interrogante, il contenuto dell'articolo richiamato rileva una serie di dubbi e ambiguità che, se confermati, prefigurerebbero uno scenario inquietante, per il nostro Paese, sotto il profilo sia economico che industriale, e anche dal punto di vista di intelligence e militare;

la necessità di chiarire eventuali connessioni tra le concessioni governative legate al wireless di quinta generazione e investimenti miliardari in relazione all'insediamento di stabilimenti in Italia di industrie informatiche e di comunicazione quali Zte e Huawei e la mancanza di adeguati studi ambientali e sanitari sui rischi derivanti da tale nuova tecnologia risultano problematiche da approfondire urgentemente, al fine di definire realmente quale sia il ruolo del nostro Governo su tale vicenda, oltre che nell'ambito delle relazioni esistenti fra il nostro Paese e la Cina,

si chiede di sapere:

quali osservazioni i Ministri in indirizzo intendano esprimere, nell'ambito delle proprie competenze, con riferimento a quanto esposto;

se intendano confermare il contenuto dell'articolo richiamato e quale sia la posizione del Governo italiano in merito alla vicenda;

se infine il Governo sia a conoscenza dei livelli di rischi ambientali e per la salute della comunità nazionale derivanti dalla diffusione della tecnologia 5G nel nostro Paese.