Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-08432
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Atto n. 4-08432
Pubblicato il 27 novembre 2017, nella seduta n. 910
NUGNES , CASTALDI , MARTELLI , PAGLINI , GIROTTO , MORONESE , BERTOROTTA , CAPPELLETTI , GIARRUSSO , PUGLIA - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e delle infrastrutture e dei trasporti. -
Premesso che, a quanto risulta agli interroganti:
la Corte di giustizia dell'Unione europea, con sentenza del 16 luglio 2015, nella causa C653/13, ha condannando la Repubblica italiana, con riferimento alla gestione dei rifiuti in Campania, comminando una sanzione data da una somma forfettaria di 20 milioni di euro, oltre a una penalità di 120.000 euro per ciascun giorno di ritardo nell'attuazione delle misure necessarie per conformarsi alla sentenza;
a seguito di tale sentenza, le diverse autorità italiane interessate (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ISPRA, Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e Regione Campania) hanno di concerto definito gli atti da produrre in ottemperanza ai punti 84 e 85 della sentenza da inoltrare ai competenti servizi della Commissione europea, attraverso apposita deliberazione di Giunta regionale della Campania;
in Campania sono presenti i grandi comprensori depurativi a suo tempo realizzati dalla Cassa per il Mezzogiorno, nell'ambito del progetto speciale n. 3 per il disinquinamento del golfo di Napoli; la Regione Campania è l'ente proprietario delle strutture e degli impianti facenti parte dei predetti comprensori depurativi, che a seguito della soppressione della Cassa per il Mezzogiorno prima e dell'Agensud poi, ha acquisito ope legis la proprietà ed il possesso e, quindi, la connessa gestione delle opere ed infrastrutture idriche di rilevanza regionale e locale realizzate dalla Cassa per il Mezzogiorno, consistenti in sistemi di adduzione, collettori ed impianti di depurazione delle acque reflue. In particolare, nelle more del trasferimento della gestione, gestisce direttamente i 12 impianti di depurazione regionale centralizzati di seguito riportati;
considerato che:
la relazione descrittiva della deliberazione 664/2015/R/IDR (schema - tipo allegato 1) del programma di interventi per il miglioramento del sistema idrico integrato regionale - Servizio di depurazione acque reflue - Regolazione Tariffaria 2016 - 2019 (Burc Campania, 21 giugno 2016), alla pagina 15 descrive che: "Per l'esecuzione di alcuni interventi utili al superamento del contenzioso Comunitario per la mancata attuazione della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane lo Stato Italiano con Delibera Cipe n.60/2012 ha assegnato complessivamente alla Regione Campania 211.933.199,18 euro";
nella stessa pagina delle relazione si legge: "In attuazione della Delibera Cipe, la Giunta Regionale con Delibera di Giunta Regionale n. 82/2013 ha approvato lo schema di Accordo di Programma Quadro Rafforzato con i relativi allegati, denominato "Interventi di rilevanza strategica regionale nel settore della depurazione delle acque", successivamente sottoscritto, in data 10 maggio 2013, con il Ministero dello Sviluppo Economico e con il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Tra gli interventi finanziati, aventi come beneficiario la Regione Campania stessa, rientra anche la redazione della progettazione dell'intervento Codice: CAMCA01-NA.03 - ATO 2 - Agglomerato di Napoli Est. "Interventi di adeguamento funzionale dell'impianto di depurazione Napoli Est" per un importo di euro 89.000.000,00";
alla lettera d) del decreto dirigenziale della Regione Campania n. 171 del 21 marzo 2017 è riportato: "tra i Grandi Progetti di cui all'allegato I della delibera n. 122/2011 è compreso il Grande Progetto Risanamento ambientale e valorizzazione dei Regi Lagni, con beneficiario la Regione Campania, che prevede interventi di rifunzionalizzazione ed adeguamento degli impianti regionali di depurazione di Napoli Ovest (Cuma), Acerra (Caivano), Napoli Nord (Orta di Atella), Area Casertana (Marcianise) e Foce Regi Lagni (Villa Literno) nonché interventi volti a realizzare e completare alcuni collettori comprensoriali";
lo stesso decreto alla lettera x) riporta: "che a conclusione dell'esperimento della fase di gara, il Provveditorato Interregionale alle OO.PP Campania-Molise procedeva con Decretazione del 24.11.2016, N.38219 all'aggiudicazione definitiva della progettazione esecutiva, del coordinamento della sicurezza in fase di progettazione e dell'esecuzione dei lavori necessari per la realizzazione dell'intervento denominato "Rifunzionalizzazione ed adeguamento delle sezioni di trattamento dell'impianto di depurazione di Cuma" al costituendo raggruppamento di imprese "RTI Impresa Pizzarotti & C. S.p.A. (Capogruppo) con sede in Parma C.F. 01755470158 P.IVA:00533290342 - Degrémont S.p.A. (Mandante) con sede in Milano CF/P.IVA:00819360157";
il decreto dirigenziale della Regione Campania n. 125 del 27 giugno 2017, "Dipartimento 50 - Giunta Regionale della Campania, Direzione Generale 6 - Direzione Generale per l'ambiente, la difesa del suolo e l'ecosistema - U.O.D. 9 - Imp. e reti del ciclo integ. acuqe rilev. reg. Gestione imp. reg. ciclo rif", alla lettera r) riporta che "con Decreto Dirigenziale n. 261 del 13.04.2017 la Direzione Generale per l'Ambiente ha fissato, relativamente alla gestione dell'impianto di Cuma, gli importi definitivi degli impegni per gli anni 2017 - 2018 e 2019 a favore dell'Impresa Pizzarotti & C. S.p.A. - Degremont S.p.A.";
risulta agli interroganti che gli interventi in questione sono stati predisposti dalla Regione Campania grazie a una riprogrammazione dei fondi europei 2007-2013 e agli specifici interventi denominati "Grandi Progetti";
considerato inoltre che:
il suddetto decreto dirigenziale n. 125 del 27 giugno 2017 evidenzia che "in data 29 maggio 2017, in relazione al Grande Progetto, a conclusione delle attività di verifica e di valutazione tecnico-economiche, finalizzate all'adeguamento del quadro economico da recepire nel contratto, è stato sottoscritto il "Verbale di approvazione prezzi aggiuntivi al contratto ex art. 20 Capitolato descrittivo e prestazionale, acquisito al protocollo 2017.0391140 del 05.06.2017";
alla successiva lettera i) è riportato: "nel citato verbale in relazione ai lavori si è stabilito: "Si dichiara che i nuovi prezzi approvati con il presente verbale sono relativi alla realizzazione degli interventi necessari "non compresi nell'elenco degli interventi offerti in fase di gara (…) ma considerati necessari ed urgenti per il corretto funzionamento dell'impianto" ex art. 20 comma 1 del Capitolato descrittivo e prestazionale e, pertanto, in uno con il presente, costituiscono elemento contrattuale. L'importo complessivamente riconosciuto dall'Amministrazione in aggiunta a quanto già previsto dall'aggiudicazione per le lavorazioni aggiuntive e a detrazione degli interventi già effettuati, di cui alla richiesta dell'Appaltatore del 5/4/17 prot. 2017.0253205 è determinato in €. 2.960.000,00, come da computo metrico estimativo allegato" detto importo è comprensivo di utile e spese generali come da offerta di gara";
ulteriore aumento è riscontrato alla lettera j): "nel citato verbale in relazione ai costi di gestione per l'intero quinquennio, si è reso necessario riconoscere la cifra aggiuntiva di €.3.281.352,15 comprensiva di utile e spese generali per l'aumento di alcune voci di costo intervenuto nel periodo compreso tra la predisposizione degli atti di gara e l'aggiudicazione";
il comunicato del portavoce del sindaco di Pozzuoli, del 15 febbraio 2017, consultabile sul sito istituzionale del comune di Pozzuoli, intitolato "Presentati i lavori di adeguamento del Depuratore di Cuma. In 13 mesi opera completata" riporta: "In tredici mesi l'opera sarà consegnata. Per l'estate del 2018 avremo un impianto perfettamente adeguato", ha detto il Presidente della Regione De Luca. "Per il depuratore di Cuma, saranno spesi 50 milioni di fondi europei per i lavori e 105 milioni di fondi regionali per la gestione quinquennale che passa all'Ati Pizzarotti-De Gremont. Attualmente l'impianto serve circa 800 mila abitanti. Gli interventi prevedono il miglioramento del processo di digestione anaerobica e di essiccamento dei fanghi con produzione di energia derivante dal recupero di biogas e la realizzazione di nuovi settori di trattamento e connesse opere di mitigazione ambientale dei comparti. Previste, inoltre, opere finalizzate all'implementazione dei sistemi di automazione e telecontrollo dell'impianto per consentire interventi tempestivi sulle eventuali anomalie nei processi depurativi";
considerato altresì che:
il parere n. 39 del 1° aprile 2015, PREC 284/14/L, dell'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) riporta: "Le controdeduzioni sopra esposte non possono trovare accoglimento, a fronte dell'esame dell'oggetto dell'affidamento, caratterizzato dalla progettazione, realizzazione e successiva gestione di un'opera che dovrebbe, per stessa previsione di legge (art. 156 d.lgs. 152/2006), essere connotata dalla remunerazione attraverso le tariffe di depurazione, secondo lo schema tipico della concessione. La ricostruzione proposta di appalto misto di lavori e di servizi di gestione, non trova infatti alcuna base normativa nel codice dei contratti, che non contempla un autonomo "servizio di gestione" dell'opera progettata ed eseguita. Il mancato inquadramento della fattispecie quale concessione di lavori pubblici comporta che, ai fini l'affidamento non vengono richiesti dal bando i requisiti tipici del concessionario e manca del tutto la previsione di un piano economico-finanziario degli investimenti";
si legge inoltre: "Detto ciò, si evidenzia quanto rappresentato dall'esponente in ordine alla concreta operatività dell'art. 156 d.lgs. 152/2006, la quale "è subordinata alla sottoscrizione di una convenzione tra gestore del servizio di depurazione e gestori del servizio di acquedotto, circa la suddivisione delle tariffe di acquedotto e di depurazione tra i diversi gestori che purtroppo, ancor oggi, non sempre è intervenuta". Da tale ultima affermazione non si comprende in realtà se vi sia o meno qualche convenzione in essere nella Regione Campania avente ad oggetto la ripartizione delle tariffe, né vengono forniti elementi in proposito, ma si lamenta una generica e non motivata "incertezza" sui tempi e sull'effettività della riscossione delle tariffe, senza peraltro dar nemmeno conto delle determinazioni dell'Autorità competente in materia. Peraltro, risulta davvero singolare che, in presenza di una chiara disposizione normativa che impone l'affidamento mediante concessione (l'art. 154 d.lgs. 152/2006 si riferisce espressamente alla redazione di un piano economico-finanziario), e che prevede che il gestore sia remunerato mediante tariffa, l'impostazione dei bandi in oggetto si discosti completamente dalle previsioni normative globalmente previste dal d.lgs. 152/2006";
nel resoconto della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati, "Missione a Napoli" della seduta di mercoledì 7 ottobre 2015, si legge che Nicola Dell'Acqua, commissario delegato agli impianti di depurazione delle acque, ha affermato "La cosa che devo segnalare sono gli scarichi abusivi: ne abbiamo trovati molti. Peraltro, l'impianto di Napoli nord si trova a trattare rifiuti che non sono certamente civili, ma sono industriali. Questa è un'altra peculiarità campana: non ci sono impianti di trattamento di depurazione per rifiuti industriali. Pertanto, quando comincia la stagione estiva e ci sono aziende che lavorano determinati prodotti estivi, abbiamo carichi di trattamento che non sono assolutamente idonei per questi impianti. Come ho detto più volte, anche in Commissione al Senato, piuttosto che scaricare abusivamente, sarebbe meglio che queste industrie venissero negli impianti. Trattiamo questi rifiuti con difficoltà e ci complicano molto la vita, però alla fine gli scarichi non sono poi così sbagliati";
il sito web "cronachedellacampania", in un articolo del 12 aprile 2017, intitolato "Ecco le aziende che lavoreranno ai depuratori campani" a firma di Antonio Russo, riporta con ampio risalto la notizia in questione. Nello stesso articolo si legge: "La ditta Degremont, che in Ati con la Pizzarotti di Parma si occuperà dei lavori del depuratore di Cuma e di Napoli Nord, è una filiale della Suez Environnement, il colosso francese numero due al mondo nella gestione dell'acqua e dello smaltimento dei rifiuti. L'impresa parmigiana Pizzarotti, in Ati con la francese, è finita nell'inchiesta relativa alla gara per la Piastra dei Servizi di Expo";
considerato infine che, a quanto risulta agli interroganti:
nel 2009, la Regione Campania ha finanziato un progetto in favore dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (ARPAC) per l'importo di 4.800.000 euro a valere sui fondi europei dei programma operativo regionale 2000-2006 per la realizzazione di centraline di monitoraggio in continuo dei depuratori comprensoriali, di proprietà della Regione, tra cui gli impianti siti a Acerra (Napoli), Cuma, Marcianise, Napoli nord (Orta di Atella) e foce Regi Lagni (Villa Literno-Caserta), che immettono le acque reflue trattate nel canale dei Regi Lagni;
il progetto ha previsto l'installazione presso ciascun impianto di due centraline, una in ingresso e l'altra in uscita, per la misurazione in continuo degli indicatori di inquinamento nelle acque reflue urbane collettate all'impianto e in quelle di scarico dopo il trattamento di depurazione;
a seguito del sequestro degli impianti di Marcianise, Napoli nord e foce Regi Lagni, avvenuto nel 2010, la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere avrebbe constatato il mancato funzionamento e richiesto l'attivazione delle centraline per monitorare l'efficienza depurativa degli impianti,
si chiede di sapere:
se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti e, di quali altri elementi disponga al riguardo;
se non ritenga opportuno attivarsi affinché siano forniti i programmi o attività che si intende attuare per il comparto della depurazione dei canali idrici presenti sul territorio campano, in particolar modo dei Regi Lagni, nonché del canale Agnena e del torrente Savone; sia acquisito il cronoprogramma di attuazione delle opere di ampliamento del depuratore di Cuma e Napoli nord, affinché sia chiarito cosa prevedono nello specifico e quali siano, se previsti, gli interventi innovativi nella lavorazione finale dei fanghi considerati la parte più delicata dell'intero processo di trattamento;
se non ritenga necessario fornire un quadro sintetico, anche con il supporto della Regione Campania, di tutti i programmi di investimenti che sono in corso e di quelli che dovranno essere attuati, finalizzati al definitivo riassestamento e rifunzionalizzazione dei depuratori dell'ente campano;
se intenda realizzare le necessarie ed urgenti opere di manutenzione straordinaria delle reti di canali e condotte, affinché sia garantita un'efficiente attuazione degli interventi di ordinaria manutenzione;
quali iniziative intenda assumere nel caso in cui i progetti di ampliamento delle opere non siano realizzati nei tempi indicati e se non ritenga opportuna l'istituzione di un tavolo tecnico con la Regione Campania per riferire circa lo stato di avanzamento dei lavori suddetti;
se intenda assumere iniziative di carattere normativo, al fine di semplificare la normativa che disciplina la gestione della rete e la predisposizione di opere fognarie, per arginare il fenomeno degli scarichi illegali nei canali di superficie dell'intera regione che, a parere degli interroganti, ancora oggi risulta essere il vero problema della questione della presenza dei rifiuti liquidi che confluiscono in mare;
se intenda attivarsi, nell'ambito delle proprie attribuzioni, affinché sia reso pubblico un report aggiornato delle voci di bilancio della Regione Campania legate agli incassi del ciclo delle acque da parte dei Comuni e degli enti, in modo da comprendere in modo dettagliato eventuali criticità negli incassi della tariffazione;
quali iniziative intenda adottare, affinché si provveda con urgenza alla verifica del corretto funzionamento delle centraline di monitoraggio installate su ciascun impianto di depurazione, anche al fine di conoscere da chi siano gestite, a chi siano trasmessi i dati rilevati e se le centraline stesse siano state oggetto di regolare collaudo e calibratura.