Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-07264

Atto n. 4-07264

Pubblicato il 28 marzo 2017, nella seduta n. 793

MAURO Giovanni - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. -

Premesso che:

in seguito ad un incendio sviluppatosi in un alloggio delle case popolari site a Pozzallo (Ragusa), in piazzale Italia, denominati lotti 12,13,14 per complessivi 48 alloggi di cui 45 di proprietà dell'Istituto autonomo per le case popolari (Iacp) di Ragusa e 3 trasferiti in proprietà a privati, lo Iacp della Provincia di Ragusa ha proceduto ad una serie di controlli volti ad accertare le caratteristiche e la durabilità delle strutture degli edifici;

lo stato delle strutture presenta livelli di sicurezza inferiori a quelli previsti dalle norme tecniche sulle costruzioni di cui al decreto ministeriale 14 gennaio 2008, pur restando esclusa la necessità di procedere allo sgombero immediato degli edifici;

per riportare le strutture a livelli di sicurezza fissati dalla normativa ed eliminare i danni strutturali messi in evidenza dalla perizia, è stato redatto un progetto che prevede una spesa di 4.632.000 euro, di cui 4.342.500 per quote relative alla proprietà pubblica;

lo Iacp Ragusa ha presentato all'Assessorato per le infrastrutture e la mobilità della Regione Siciliana l'istanza prot. n. 578 del 3 febbraio 2012 di finanziamento del progetto, rimasta inevasa;

l'11 marzo 2013, prot. n. 1264, sempre lo Iacp della Provincia di Ragusa ha inviato allo stesso Assessorato una nuova istanza di finanziamento del progetto di consolidamento, adeguamento sismico e manutenzione straordinaria dei lotti, rappresentandone l'urgenza e i risultati delle indagini volte all'accertamento della resistenza meccanica e della durabilità delle strutture;

entrambe le istanze sono rimaste prive di riscontro;

successivamente, da informazioni assunte presso gli uffici del genio civile di Ragusa è emerso che, in fase di revisione del piano regolatore di Pozzallo, le indagini geognostiche hanno evidenziato la presenza di due faglie in prossimità degli edifici, per cui non è possibile prevedere la demolizione e la ricostruzione nello stesso sito;

nel mese di aprile 2013, a Ragusa, nella sede Iacp è stato siglato un protocollo d'intesa tra il Comune di Pozzallo e lo stesso Iacp, con il quale: le parti danno atto che l'Istituto ha redatto un progetto per il consolidamento dei lotti siti a Pozzallo dell'importo di 5.000.000 euro circa, per il quale occorre reperire il relativo finanziamento e rappresentano la volontà di collaborazione tra le parti per la realizzazione dell'intervento o di altro che consenta la realizzazione di 48 alloggi;

inoltre, l'Istituto per le case popolari chiede al Comune di Pozzallo la disponibilità di un'area su cui realizzare la costruzione di 48 alloggi in sostituzione dei predetti lotti che presentano problemi strutturali, nonché la disponibilità ad un cofinanziamento dell'intervento;

il Comune di Pozzallo, sempre nel protocollo, dichiara l'indisponibilità di un'area idonea a tal fine e al cofinanziamento del progetto per mancanza di fondi;

tuttavia, le parti si impegnano ad attivare nuove iniziative nei confronti dell'assessore regionale o ricercare ogni possibile soluzione al problema rappresentato;

considerato che:

dal 2008, 48 famiglie vivono in edifici con livelli di sicurezza carenti, fatiscenti ed inadeguati, alcuni dei quali si stanno letteralmente sbriciolando, ma nessun idoneo intervento è stato effettuato, stante la mancanza di adeguati finanziamenti;

le famiglie vivono in una condizione di disagio economico e sociale, in una zona dove il tasso di occupazione di persone comprese tra 20 e 64 anni risulta il più basso d'Europa, pari al 42,4 per cento, e per questo senza possibilità di affittare immobili a prezzi di mercato;

da parte della Regione Siciliana nessun riscontro alle pur pressanti richieste presentate dallo Iacp di Ragusa è mai stato dato,

si chiede di conoscere se il Ministro in indirizzo intenda, per quanto di propria competenza, mettere in atto tutte le iniziative, avvalendosi delle prerogative conferitegli dall'ordinamento, per imporre un intervento urgente e non più differibile, al fine di tutelare l'incolumità fisica delle 48 famiglie che vivono nel plesso.