Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-07116
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Atto n. 4-07116
Pubblicato il 7 marzo 2017, nella seduta n. 777
CALDEROLI - Ai Ministri dell'interno e della giustizia. -
Premesso che:
i social network sono ormai uno dei mezzi prevalentemente utilizzati per comunicare, anche in ambito politico e sociale, e coinvolgono un numero sempre maggiore di persone;
questi ambienti virtuali, con un uso poco attento e consapevole, possono divenire terreno fertile per utenti che vogliono orientare violenza nei confronti di una persona;
la normativa vigente prevede in modo esplicito l'incriminazione degli atti di ingiuria e minaccia commessi utilizzando i social network;
l'interrogante ha presentato denunce-querele presso l'Ispettorato di pubblica sicurezza, sito a piazza dei Caprettari a Roma, per diversi "post" pubblicati sul suo profilo "Facebook", dal contenuto ritenuto gravemente lesivo della sua dignità personale e istituzionale;
unitamente alla denuncia, l'interrogante ha consegnato anche le relative stampe, contenenti le minacce e le ingiurie succitate, e l'URL degli autori dei post, dal quale si può evincere il nome degli utenti;
solo a titolo di esempio, si citano alcuni fra i post pubblicati e denunciati: "Calderoli devi morire prima e subito"; "ti ucciderei a pugni negli occhi"; "Ho messo la mia firma per farti sparire dall'Italia"; "Calderoli vada alla sede Rai imbottito di tritolo. Così ci farà un doppio favore";
la maggior parte delle denunce-querele presentate, però, viene regolarmente archiviata contro ignoti, in quanto l'autorità competente non individua gli autori delle gravi minacce e delle ingiurie,
si chiede di sapere:
quali siano le motivazioni per cui, malgrado gli strumenti informatici a disposizione dell'autorità competente, non si arrivi all'identificazione del colpevole e, pertanto, non venga incardinato nessun procedimento penale;
se i Ministri in indirizzo non ritengano urgente intervenire, affinché vengano adottate tutte le misure necessarie per l'individuazione degli autori di affermazioni violente ed impedire quindi la reiterazione dell'illecito.