Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-03521

Atto n. 3-03521 (in Commissione)

Pubblicato il 23 febbraio 2017, nella seduta n. 769

COTTI , BERTOROTTA , CAPPELLETTI , CASTALDI , GIARRUSSO , GIROTTO , PUGLIA , SERRA - Ai Ministri dell'interno, della difesa e della giustizia. -

Premesso che:

le forze armate, dell'ordine e di polizia hanno in dotazione, custodia e uso diverse tipologie di armi d'ordinanza;

specifiche autorizzazioni sono necessarie per la detenzione e porto d'armi;

gli ultimi dati del Ministero dell'interno, riferibili al 2015, riferiscono che in Italia le licenze di porto d'arma in Italia ammontano a oltre 1.300.000, di cui: 19.984 per difesa personale, 44.334 concessi a guardie giurate, 774.679 relativi all'attività venatoria e 470.821 per la pratica sportiva del tiro al volo;

stando alle statistiche il numero di tiratori sportivi sarebbe quadruplicato. Pertanto l'aumentare delle licenze di porto d'arma per uso sportivo dovrebbe corrispondere ad una crescita proporzionale degli iscritti alla Federazione italiana tiro a volo e all'Unione italiana tiro a segno;

a parere degli interroganti sarebbe opportuno comparare il numero delle licenze di porto d'arma con le licenze di caccia e con gli iscritti alle diverse federazioni;

considerato che:

chi trova o eredita armi è tenuto a denunciarle alla Polizia o ai Carabinieri, come chi le compra;

chi detiene armi dovrebbe avere ottenuto un certificato medico di idoneità psicofisica;

dopo i 55-60 anni possono cambiare rapidamente le situazioni vascolari a livello cerebrale e quindi sarebbe appropriato ripetere le visite psicoattitudinali con frequenza, mentre oggi chi viene sorpreso senza certificazione medica non va immediatamente incontro a un sequestro dell'arma, ma gli viene concesso un termine di 30 giorni per regolarizzare la posizione;

la Commissione europea, in una comunicazione al Parlamento nell'ottobre 2013, ha attribuito all'Italia 11,9 armi da fuoco ogni 100 abitanti, collocandola a metà classifica tra i Paesi dell'Unione europea;

un rapporto Eurispes del 2008 ha stimato in circa 4 milioni le famiglie in possesso almeno di una pistola e in 10 milioni le armi legali presenti sul territorio, dove Torino e Milano risultavano essere le città più armate, seguite da Roma e provincia, mentre tra i centri meno abitati spiccava Nuoro;

recenti notizie pubblicate da "Il Giornale" il 9 gennaio 2017, "L'Italia con la pistola. Milano e Torino le più armate - Ecco come gli italiani si armano senza sottoporsi a troppi controlli. Quattro milioni di famiglie hanno una pistola", riferiscono che in Italia solo l'8 per cento di quelli che possiedono un'arma da fuoco ammette di averla acquistata per difesa personale;

secondo un'indagine di Eurobarometro (servizio della Commissione europea, istituito nel 1973, che misura ed analizza le tendenze dell'opinione pubblica in tutti gli Stati membri), a parte quelli che ne fanno un uso professionale (il 38 per cento), più di uno su due sarebbe provvisto di armi per andare a caccia (il 28 per cento) o perché appassionato di tiro (il 23 per cento), dati che insospettiscono perché sono al di sotto della media europea;

inoltre si apprende che chi non sarebbe riuscito a ottenere il porto d'armi per difesa personale, che viene rilasciato dalla Prefettura solo in caso di dimostrato bisogno o ad alcune categorie professionali ritenute particolarmente a rischio, è comunque riuscito a dotarsi di pistola o fucile per altri scopi;

considerato infine che:

non è possibile reperire informazioni sul numero di armi in Italia smarrite o rubate alle forze armate, dell'ordine e di polizia;

a giudizio degli interroganti il problema della relazione tra numero di armi in rapporto alla popolazione e sul numero di delitti contro le persone, in particolare di omicidi volontari, appare di sicuro interesse per l'opinione pubblica,

si chiede di sapere:

quale sia il numero complessivo di armi concesse in dotazione, custodia e uso alle forze armate, dell'ordine e di polizia, suddivise per categoria;

a quanto ammontino le autorizzazioni specifiche attualmente in essere in Italia per il porto d'arma, suddivise per categorie di utilizzo e di detenzione;

se vi sia stato un incremento in percentuale di autorizzazioni per il porto d'arma per le pratiche sportive e venatorie a partire dal 2014;

quale sia il numero di denunce di ritrovamento armi e di entrata in possesso per eredità, per gli anni 2014, 2015 e 2016;

quale sia il numero di delitti contro le persone, in particolare di omicidi volontari, compiuti con l'uso di armi;

quali siano le 10 città italiane in cui risulta in essere il maggior numero di autorizzazioni al possesso o uso di armi;

quale sia il numero di armi smarrite o rubate alle forze armate, di polizia e dell'ordine e quello dei ritrovamenti;

se non ritengano i Ministri in indirizzo, ognuno in base alle proprie competenze, di rivedere urgentemente la normativa in vigore, soprattutto riguardo alla detenzione di armi e in relazione all'età, prevedendo inoltre il sequestro immediato dell'arma quando venga accertata l'irregolarità, o il venire meno, della validità della certificazione medica di idoneità psicofisica.