Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-06945
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Atto n. 4-06945
Pubblicato il 7 febbraio 2017, nella seduta n. 756
FUCKSIA - Ai Ministri della salute e della giustizia. -
Premesso che:
dal 31 marzo 2015 gli ospedali psichiatrici giudiziari dovrebbero essere chiusi. A quasi 2 anni dalla scadenza dell'ultima proroga della chiusura degli OPG, sancita dal decreto-legge n. 52 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 81 del 2014, l'Italia conta ancora 2 strutture e 15 "internati". In Sicilia, a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), e in Toscana, a Montelupo fiorentino (Firenze);
il commissario unico per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, Franco Corleone, ha dichiarato che "Siamo ancora in mezzo al guado", per descrivere lo stato di attuazione della "riforma" degli OPG;
un progetto incardinato sulla transizione dagli ex "manicomi criminali" alle 30 "residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza", REMS. Le proroghe legislative sono state diverse. La parola "fine" avrebbe dovuto riguardare gli OPG entro il 1° febbraio 2013, termine poi rinviato al 1° aprile 2014 e poi al 31 marzo 2015. Dalla seconda relazione trimestrale dell'ottobre 2016, però, emerge un quadro problematico che il commissario, anch'egli prorogato fino al 19 febbraio 2017, non nasconde, affermando che "Questa settimana chiuderà finalmente l'OPG di Montelupo Fiorentino dove i 7 internati di ottobre 2016 si sono ormai ridotti a due. Allo stesso modo, entro fine mese, dovrebbe chiudere anche Barcellona Pozzo di Gotto, passato da 19 a 13 reclusi";
nelle REMS, intanto, si contano ancora 603 presenze a fronte di 624 posti disponibili. 170 nella sola struttura di Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova dove, sempre ad avviso del commissario, la "Regione Lombardia ha deciso di mantenere la struttura dell'OPG trasformandone semplicemente l'etichetta", convinto che la "rivoluzione gentile" post OPG non possa prescindere da un coordinamento più efficace tra le "residenze", ciascuna con regolamenti interni differenti. Accanto al "caso lombardo", peraltro, c'è il paradosso di Aurisina, in provincia di Trieste, con un solo "ospite",
si chiede di sapere se i fatti descritti corrispondano al vero e quali iniziative gravi e urgenti i Ministri in indirizzo intendano assumere per rispettare l'ordinamento giuridico e giungere, finalmente, all'effettiva chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari.