Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-06948

Atto n. 4-06948

Pubblicato il 7 febbraio 2017, nella seduta n. 756

FUCKSIA - Ai Ministri della salute e per la semplificazione e la pubblica amministrazione. -

Premesso che:

emerge, da uno studio pubblicato da un sindacato della Funzione pubblica il 27 gennaio 2017, che il settore sanitario perde 50.000 operatori a livello nazionale, uno su 5 nella regione Lazio. La sanità della Regione Lazio affronta un commissariamento e un piano di rientro molto oneroso, quindi paga il prezzo più alto: più del 19 per cento del contingente totale, oltre 10.000 operatori sanitari in meno solo tra il 2006 e il 2015. A questo si aggiunge un'età media sopra i 52 anni;

qualora il Governo non cambiasse orientamento, la situazione potrebbe anche peggiorare. Rischia infatti di essere vanificato il piano assunzionale della Regione Lazio, frutto di uno sforzo congiunto lungo anni. Un documento redatto in occasione della riunione del tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali, con il comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza, mette nero su bianco una prospettiva magra: non più di 300 assunzioni effettuabili tra il 2016 e il 2018 contro le 3.500 previste nel piano regionale. Il piano assunzionale prevede infatti dal 2016 al 2018 1.762 nuove assunzioni e 1.740 stabilizzazioni di personale precario;

ad avviso dell'associazione che ha redatto lo studio, si tratta di "Un'operazione che, lungi dal rafforzare la capacità di offrire servizi, servirebbe a salvare il salvabile visto che nello stesso arco di tempo andranno in pensione altri 4.510 operatori sanitari. Il risultato finale sarebbe un'ulteriore perdita di 1.000 unità, ma il piano ricucirebbe la ferita del precariato storico e tamponerebbe appena la forte emorragia di questi anni. Da parte sua il ministero della Salute, qualora la Regione Lazio non riuscisse a contrastare questa sciagura, opererebbe in modo arbitrario e fuori dalle regole, calpestando l'autonomia del sistema regionale e facendo pagare ancora una volta in modo definitivo ai cittadini del Lazio una situazione pregressa che di certo non hanno prodotto loro e per cui hanno già abbondantemente pagato";

senza una diversa determinazione, nel 2018 la perdita totale di personale raggiungerebbe la cifra di 15.000 unità, con un contingente di personale che passerebbe dai 50.000 operatori del 2006 a poco più di 35.000. Ciò è definito come: "il colpo di grazia per la sanità pubblica",

si chiede di sapere se i fatti descritti corrispondano al vero e quali iniziative i Ministri in indirizzo intendano assumere per garantire un effettivo godimento del diritto costituzionale alla salute.