Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-06033

Atto n. 4-06033

Pubblicato il 30 giugno 2016, nella seduta n. 651

MUNERATO - Al Ministro della salute. -

Premesso che:

è stata pubblicata il 21 giugno 2016 la notizia di uno dei più grandi concorsi pubblici per la sanità calabrese: 672 dipendenti da inserire nelle varie strutture ospedaliere situate nel territorio;

l'avvio di questo concorso pubblico è stato consentito da parte dei commissari della sanità regionale calabrese, Andrea Urbani e Massimo Scura, che hanno apposto la propria firma sui decreti n. 54 e n. 55, dando il via alle nuove assunzioni autorizzate, come riporta la "Gazzetta del Sud", "nelle more dell'approvazione del Piano dei fabbisogni del personale del servizio sanitario regionale al reclutamento del personale attraverso il ricorso a forme di lavoro flessibili";

all'Azienda sanitaria provinciale (Asp) di Crotone andranno 17 infermieri, un podologo, un tecnico neurofisiopatologo, un tecnico di laboratorio biomedico e 13 dirigenti; a quella di Vibo Valentia: 10 infermieri, 20 operatori sociosanitari, 18 dirigenti sanitari e 2 non sanitari; all'Asp di Reggio Calabria: 26 infermieri, 34 operatori sociosanitari, 7 tecnici di radiologia, un fisoterapista e 28 dirigenti medici; a quella di Cosenza: 13 infermieri, 30 operatori sociosanitari, un dirigente biologo e 30 dirigenti sanitari; a quella di Catanzaro: 10 infermieri, 32 operatori sociosanitari, un operatore riabilitazione e 16 dirigenti medici;

andranno all'azienda ospedaliera "Mater domini" di Catanzaro: 15 infermieri, 22 operatori sociosanitari, 8 tecnici di radiologia, un tecnico neurofisiopatologo e 12 dirigenti medici; all'ospedale "Pugliese-Ciaccio", sempre di Catanzaro: 36 infermieri, 12 operatori sociosanitari, 12 tecnici-sanitari, 19 dirigenti medici e uno non sanitario; in neonatologia 4 infermieri, 2 operatori sociosanitari e 2 dirigenti sanitari; in ostetricia e ginecologia 2 ostetriche e 2 dirigenti; al "Bianchi-Melacrino-Morelli" di Catanzaro, reparto di terapia intensiva neonatale, 6 operatori sociosanitari e 2 dirigenti medici, in ostetricia e ginecologia 7 infermieri, 7 operatori sociosanitari, 12 ostetriche e 11 dirigenti medici;

all'azienda ospedaliera cosentina andranno: 23 infermieri, 21 operatori sociosanitari, 4 tecnici di radiologia, un tecnico neurofisiopatologo e 18 dirigenti sanitari; andranno al reparto di neonatologia dell'ospedale "Annunziata" di Cosenza; 2 infermieri, 2 dirigenti medici ed in ostetricia e ginecologia 2 dirigenti sanitari e 2 ostetriche;

andranno a Reggio Calabria: 17 infermieri, 25 operatori sociosanitari, 11 dirigenti sanitari e 7 tecnici di laboratorio; a Crotone, 2 infermieri e 2 dirigenti medici per terapia intensiva neonatale, mentre per ostetricia e ginecologia 2 ostetriche e 2 puericultrici; a Locri, 5 ostetriche ed un dirigente medico per ostetricia e ginecologia; a Polistena 3 ostetriche ed un dirigente per ginecologia e ostetricia, più una decina sparsi in altri settori sanitari;

l'elenco di tutti questi posti da ricoprire fa pensare ad una sanità in Calabria con un organico completamente carente e la totale mancanza di figure professionali (infermieri, osteritriche, biologi, tecnici di laboratorio, dirigenti medici e non sanitari, eccetera) necessari al sistema;

eppure per l'interrogante diventa quanto mai difficile credere ad una tale carenza, specie alla luce dell'inchiesta pubblicata non più di 15 giorni prima del bando circa l'esistenza in Calabria di "una marea e mezzo di imboscati" come definiti dallo stesso commissario straordinario Massimo Scura, come si legge su un articolo del "Corriere della sera" del 4 giugno 2016;

sembrerebbe che da anni nessuno facesse caso all'elenco del personale sanitario calabrese, fino a quando, col commissariamento, non si è venuto a conoscenza di chi fa cosa, dove, con quali mansioni e quali turni;

la scoperta è stata eclatante: solo nel settore amministrativo della sanità regionale risultano assunti 80 psicologi; esistono settori dove si contano più di 100 medici quando ne servirebbero meno della metà, altri, invece, che hanno più della metà dell'organico esentato, per i più svariati motivi, dai normali turni di lavoro;

addirittura all'Asp di Reggio Calabria, nel territorio provinciale esclusa la città, risulterebbero lavorare 800 medici (esclusi i convenzionati e quelli di famiglia) per 350 posti letto; la stessa Asp registra la più alta percentuale di personale ospedaliero (il 53 per cento) ad avere il diritto di limitazione o addirittura esclusione dai turni di lavoro; nelle altre province calabresi la percentuale si attesta al 25-30 per cento,

si chiede di sapere a quanto ammonti il debito sanitario calabrese e se il Ministro in indirizzo, nell'ambito delle proprie competenze, non intenda far luce su quanto esposto, chiarendo, in particolare, le evidenziate contraddizioni tra l'esagerato, ad avviso dell'interrogante, numero di medici già in organico rispetto ai posti letto e quelli banditi con il mega concorso pubblico da 672 posti.