Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01644

Atto n. 3-01644

Pubblicato il 29 gennaio 2025, nella seduta n. 268
Svolto question time il 20 febbraio 2025 nella seduta n. 276 dell'Assemblea

FLORIDIA Barbara, DI GIROLAMO - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. -

Premesso che:

con parere n. 19 del 13 novembre 2024 la commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale VIA e VAS del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica si è pronunciata sul progetto del "collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria";

la commissione ha espresso parere negativo con riferimento alla valutazione di incidenza appropriata (di livello II) per i siti zone di protezione speciale monti Peloritani, dorsale Curcuraci, Antennamare, area marina Stretto, costa Viola e siti comunitari fondali da punta Pezzo a capo dell’Armi, per i quali non è possibile escludere che il progetto determinerà incidenze significative;

sul presupposto che non esistano soluzioni alternative e che vi siano motivi imperativi di interesse pubblico alla realizzazione del progetto, la commissione ha, quindi, redatto una valutazione di incidenza di livello III, affinché vengano quantomeno individuate le misure di compensazione per la conservazione dei siti protetti e la coerenza con la rete “Natura 2000”;

senonché, diversamente da quanto riportato nel parere della commissione, non sono state affatto valutate eventuali alternative;

infatti, non è stata considerata, nella valutazione della commissione, la possibilità di potenziare il collegamento dinamico, pur finanziata durante la XVIII Legislatura con 500 milioni di euro, con cui si sarebbe potuto ridurre significativamente il tempo di attraversamento dello stretto a costi di gran lunga inferiori e senza danni irreparabili alle città, ai cittadini, all’ambiente, né sono state considerate le valutazioni dello stesso Ministero delle infrastrutture e dei trasporti del documento pubblicato il 30 aprile 2021 dal titolo “La valutazione di soluzioni alternative per il sistema di attraversamento stabile dello Stretto di Messina”;

non risponde, dunque, al vero che è stata verificata la mancanza di soluzioni alternative ed è invece evidente il contrario, cioè che esistono soluzioni alternative che, tuttavia, non sono state considerate, nonostante le innumerevoli criticità e i costi esorbitanti che il progetto del ponte comporta;

la commissione ha, peraltro, posto ben 62 condizioni alla realizzazione dell’opera, che vanno dalla necessità di un dettagliato piano di approvvigionamento idrico, all’approfondimento dello studio sullo smaltimento dei rifiuti, alla dislocazione e sicurezza delle discariche e, non ultimi, all’approfondimento dei rilevamenti geologici e geomorfologici, alle indagini geofisiche, sismologiche e paleosismologiche e alla caratterizzazione delle faglie;

soprattutto con riferimento alle faglie, sarebbe emerso dalla stessa documentazione presentata dalla società Stretto di Messina che ve ne sarebbe una proprio sotto il pilone che dovrebbe sorgere sulla costa calabrese;

inoltre, lo scorso 27 gennaio 2025 il direttore generale del CAS (Consorzio autostrade siciliane) ha denunciato che “La A20 non è adeguata ad accogliere il traffico né nella fase dei cantieri né con il Ponte a regime”, per cui non si comprende come, in assenza di un preventivo e adeguato intervento sulla rete viaria esistente, possa immaginarsi l’avvio dei lavori;

visto il mancato approfondimento delle criticità denunciate da numerosi esperti e rilevate dalla stessa commissione VIA VAS, il mancato intervento sulla preesistente rete viaria e la comprovata presenza di soluzioni alternative non valutate, la volontà di proseguire l’iter di realizzazione del ponte risulta arbitraria e irragionevole,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non reputi opportuno effettuare ogni dovuto approfondimento sulla possibilità di realizzare l’opera e sulle possibili soluzioni alternative prima dell’approvazione del CIPESS.