Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01586

Atto n. 3-01586

Pubblicato il 9 gennaio 2025, nella seduta n. 260
Svolto il 23 gennaio 2025 nella seduta n. 266 dell'Assemblea

NATURALE, BEVILACQUA, LICHERI Sabrina, CASTELLONE, MAZZELLA, BILOTTI, LOREFICE, MAIORINO, CROATTI, NAVE, SIRONI - Al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. -

Premesso che:

dall’inchiesta del programma televisivo “Report”, trasmessa il 5 gennaio 2025, sono emerse numerose problematiche riguardanti l’Ente nazionale cinofilia italiana (ENCI), aventi differenti profili di gravità;

nel servizio è stata ripercorsa la questione, risalente al 2005, relativa alla mancata professionalità di alcuni componenti dell’ente e, in generale, è stata fatta leva sull’assenza di tratti di esperienziali specifici dal punto vista professionale dei vertici dell’ente, con nomine aventi forti connotazioni politiche;

sul punto, proprio il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, in un carteggio di risposta alla richiesta di informazioni avanzata dal programma televisivo, ha escluso un proprio “potere decisionale sulla scelta degli organi componenti l’ente e sulle decisioni da essi intraprese nello svolgimento delle attività previste da disciplinare”. Tuttavia, per stessa ammissione del Ministero, al dicastero stesso “è devoluta la cura degli interessi pubblici coinvolti dall’attività dell’ente”, oltre alla facoltà di “intervenire in via sostitutiva, mediante la nomina di Commissari ad acta, laddove si verifichino fatti o eventi che ledono o pongono in pericolo la corretta gestione del libro genealogico”;

proprio la corretta gestione del libro genealogico è risultata, nel corso del tempo, oggetto di aggiuntive criticità, con genealogie dubbie e inattendibilità dei sistemi di controllo delle discendenze, riconducibili all’emissione fiduciaria e autodichiarativa dei certificati genealogici, perché fondati sulle comunicazioni rese dagli stessi allevatori;

un ulteriore problema, sottolineato anche nel servizio giornalistico, risultava quello sul doping, cioè la somministrazione di sostanze vietate per migliorare le prestazioni dei cani, una vera e propria piaga avente l’effetto di influenzare artificialmente le prestazioni e di incidere negativamente sul benessere animale. Al riguardo, tra l’altro, in uno dei punti salienti dell’inchiesta, e attinente proprio ai bilanci dell’ENCI, sono stati rimarcati gli esigui costi registrati per i controlli antidoping (pari a circa 10.000 euro) a fronte di entrate di circa 10 milioni di euro,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo, stanti le preoccupanti evidenze riguardanti l’ENCI, intenda intraprendere un processo di riforma della tutela delle razze canine riconosciute e della disciplina della tenuta dei libri genealogici e dei registri anagrafici delle medesime razze canine, teso a superare gli attuali ostacoli operativi rilevati anche a livello ministeriale;

se ritenga necessario avviare, attraverso misure normative mirate, il superamento del regime di autodichiarazione dei certificati genealogici, al fine di garantire una maggiore attendibilità, nonché autenticità e trasparenza delle informazioni di riferimento;

se, alla luce dei gravissimi fatti emersi, e nelle more degli imprescindibili processi di rinnovamento e riforma, reputi inderogabile il potenziamento delle attività di controllo rientranti nell’attuale perimetro di vigilanza di competenza del Ministero.