Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01530

Atto n. 3-01530 (in 9ª Commissione)

Pubblicato il 5 dicembre 2024, nella seduta n. 250
Svolto il 18 dicembre 2024 nella seduta n. 177 della 9ª Commissione

NATURALE, LICHERI Sabrina, NAVE, FLORIDIA Barbara, DAMANTE, CATALDI, LOPREIATO, BEVILACQUA, MAZZELLA, CASTELLONE - Al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. -

Premesso che:

secondo quanto diffuso dagli organi di stampa in data 4 dicembre 2024, in occasione dell’assemblea dell’Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali (ANICAV), sono state evidenziate tre grandi problematiche che attanagliano il settore di riferimento, quali: la concorrenza sleale dei Paesi extra europei, che non rispettano le regole di sostenibilità ambientale e sociale; gli effetti devastanti del cambiamento climatico in agricoltura; le infrastrutture idriche deficitarie;

l’industria conserviera è un vessillo del made in Italy agroalimentare, con un fatturato pari a 5,5 miliardi di euro e un volume di 5,3 tonnellate di produzione. Ciò, naturalmente, comporta importantissimi positivi riverberi sul piano occupazionale, con una capacità numerica pari a 10.000 posti di lavoro fissi e 25.000 posti stagionali;

è in atto, tuttavia, un processo di intrusione da parte delle produzioni cinesi nei mercati nazionali. Al riguardo, proprio la Cina ha registrato un aumento percentuale di affari per la filiera pari al 31 per cento. Di converso, l’Italia, sempre nel 2024, ha registrato una flessione produttiva in perdita del 2,5 per cento;

al fenomeno si aggiunge la pericolosa piaga delle frodi a danno dei consumatori evidenziata da recenti fonti giornalistiche. A tal proposito, è stato rilevato che talune confezioni di passata di pomodoro vendute nei supermercati del Regno Unito e della Germania con indicazione d’origine “italiana” contenevano in realtà pomodoro cinese, coltivato in particolare nella regione dello Xinjiang, territorio sottoposto a sanzioni in Occidente;

considerato che il decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali 16 novembre 2017 ha introdotto una disciplina sperimentale dell'etichettatura dei prodotti derivati del pomodoro, anche con l’obiettivo di assicurare una maggiore trasparenza verso i consumatori. L’efficacia del regime sperimentale è stata sistematicamente prorogata. Da ultimo, il decreto del Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste 19 dicembre 2023, all’articolo 2, ne ha fissato al 31 dicembre 2024 il termine finale di efficacia,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo ritenga di definire, attraverso opportuni interventi riguardanti la filiera del pomodoro, misure chiare e condivise nonché metodologie di analisi scientificamente riconosciute tese a garantire la corretta individuazione dell’origine della materia prima;

quali iniziative voglia sostenere sotto il profilo attuativo, al fine di promuovere nel comparto primario una gestione idrica efficace e sostenibile in grado di compensare l’impatto negativo dei cambiamenti climatici e, nel contempo, rafforzare la produzione nazionale nonché i redditi degli operatori del settore agroalimentare;

se, anche per le prossime annualità, intenda prorogare il termine finale di efficacia del regime sperimentale riguardante l’indicazione dell'origine in etichetta del pomodoro;

se reputi, nelle opportune sedi istituzionali dell’Unione europea, di promuovere un dibattito circa la trasparenza delle etichettature dei prodotti ottenuti dalla lavorazione del pomodoro mediante la corretta indicazione della zona di coltivazione e del Paese di lavorazione, nonché di avviare un confronto circa gli strumenti da approntare per arginare gli effetti della concorrenza sleale dei Paesi extra europei, non rispettosi delle regole di sostenibilità ambientale e sociale.