Senato della RepubblicaXIX LEGISLATURA
N. 1333
DISEGNO DI LEGGE
d'iniziativa delle senatrici MINASI e VERSACE

COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 23 DICEMBRE 2024

Valorizzazione della storia, dell'arte e della cultura dei borghi e dei territori d'Italia attraverso l'attività del « Festival delle Città Identitarie »

Onorevoli Senatori. – Con il presente disegno di legge si intende valorizzare un'iniziativa, portata avanti dal 2018, con cadenza annuale, volta alla diffusione della conoscenza delle peculiarità delle città e dei borghi del nostro Paese. Ci riferiamo, in particolare, al Festival delle Città Identitarie, organizzato dalla « Fondazione Città identitarie ETS » (ente del Terzo settore), che racconta, attraverso la narrazione di grandi ospiti del mondo della cultura, dello spettacolo e del made in Italy, le radici storiche, i personaggi di simboli identitari dei comuni della provincia italiana. La « Fondazione Città identitarie ETS » promuove l'identità, la storia, la cultura, l'arte di tutti i territori italiani, e mette in rete centinaia di comuni italiani.
Il Festival delle Città Identitarie intende valorizzare i luoghi simbolo delle città quali piazze, strade, musei, monumenti, teatri e cinema, che costituiscono centri di aggregazione delle varie comunità attraverso un'intensa attività di intrattenimento culturale. Un modo diverso per far conoscere e raccontare l'Italia delle cittadine di provincia che rappresentano il 70 per cento dei 7904 comuni italiani, un progetto che si pone come antitesi di un mondo globalizzato.
Le motivazioni da cui nasce la necessità di rilanciare i piccoli comuni sono:

– la salvaguardia dell'identità dell'Italia meno conosciuta, delle città di provincia di un Paese dei « mille campanili », ricca di storia e di personaggi che hanno contribuito a creare l'immaginario culturale del nostro Paese;

– la conoscenza dei beni culturali. Chiese, castelli, palazzi, siti archeologici, musei, in ogni più piccola parte del territorio italiano rappresentano la ricchezza di una nazione fondata innanzitutto sull'arte che si è stratificata durante i secoli;

– la necessità di ripopolamento. Il più grande nemico dei nostri borghi e dei piccoli centri è lo spopolamento, frutto non soltanto della inevitabile capacità di attrazione dei grandi centri urbani, ma anche della progressiva desertificazione degli insediamenti produttivi. Solo con un cambio di paradigma culturale e, soprattutto, economico, che favorisca il reinsediamento produttivo, manifatturiero e agricolo, potrà davvero arrestarsi questo processo, incentivando giovani e adulti a trasferirsi o ritornare in questi luoghi;

– la realizzazione di un diverso tipo di mobilità. È necessaria una politica di investimenti, innanzitutto infrastrutturali, che riconnettano ampie aree del Paese, oggi emarginate (in particolare al Sud e nelle aree interne), ai grandi flussi viari italiani ed europei e di un rilancio della logistica, in forme sostenibili dal punto di vista ambientale, presupposto imprescindibile per la crescita del Paese e della abitabilità dei borghi. Questo servirebbe a decongestionare e rendere meno inquinate le grandi città;

– la possibilità di avere cibo di maggiore qualità. L'attività degli agricoltori è l'ultimo baluardo del legame tra la produzione agroalimentare e il rispetto del territorio. L'agricoltore quale custode della terra e delle tradizioni e garante di una produzione agricola che rispetta la stagionalità.

– l'utilizzo consapevole delle tecnologie. La forza per i nostri borghi e le nostre imprese sta nella capacità di stare nella rete, di usare le innovazioni tecnologiche intensificando la banda larga nel massimo rispetto dell'ambiente, della salute dei cittadini e della difesa dell'interesse strategico nazionale;

– la salvaguardia del lavoro. Al centro della riscoperta e del rilancio delle Città identitarie non può non esserci il lavoro, fattore indispensabile al loro ripopolamento, e dunque l'impresa, quella in linea con la migliore tradizione italiana, del made in Italy, fatta di creatività, responsabilità sociale, sapienza artigianale e manifatturiera e radicamento territoriale, un vero brand nel mondo;

– il completamento della ricostruzione post terremoto e le opere di salvaguardia dei territori. Il recupero dell'abitabilità dell'Italia intera passa anche dalla ricostruzione post-terremoto delle aree colpite negli ultimi anni da simili calamità e, più in generale, dalla capacità di indirizzare una parte cospicua degli investimenti pubblici e privati nella prevenzione dei danni sismici e di quelli indotti dal dissesto idrogeologico.

Oltre a raccontare attraverso spettacoli, concerti, mostre, presentazioni di libri i luoghi e personaggi che hanno un'identità alla propria cittadina, tutti questi temi, di vitale importanza per il nostro futuro, sono stati e saranno di anno in anno oggetto delle tematiche e degli approfondimenti del Festival delle Città Identitarie.
Il presente disegno di legge di legge, dopo aver indicato all'articolo 1, nelle disposizioni di carattere generale, quali siano i principi ispiratori del provvedimento, all'articolo 2 assegna alla « Fondazione Città identitarie-ETS », già esistente, per l'esercizio delle sue funzioni, una dotazione annua pari a 500.000 euro a decorrere dal 2025. Infine l'articolo 3, individua la copertura finanziaria.

DISEGNO DI LEGGE

Art. 1.

(Disposizioni generali)

1. La Repubblica tutela e promuove la valorizzazione della storia, dell'arte, della cultura e dei simboli identitari delle città e dei borghi d'Italia.

2. Ai fini di cui al comma 1 la Repubblica favorisce le attività degli organismi volti a perseguire finalità civiche, culturali e di utilità sociale, nell'interesse generale e collettivo.

Art. 2.

(Contributo finanziario
per lo svolgimento delle attività)

1. Per incentivare e rafforzare le iniziative previste dal « Festival delle Città Identitarie », organizzato annualmente dalla « Fondazione Città identitarie – ETS » (ente del Terzo settore), lo Stato eroga un contributo annuale pari a 500.000 euro, a decorrere dall'anno 2025, in favore di iniziative che si svolgono nelle piazze e nei teatri dei comuni ospitanti la manifestazione, volte a far conoscere le radici culturali e artistiche di borghi e città d'Italia, attraverso il coinvolgimento delle associazioni culturali locali.

Art. 3.

(Copertura finanziaria)

1. All'onere derivante dall'attuazione dell'articolo 2, valutato in 500.000 euro annui a decorrere dall'anno 2025, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2025-2027, nell'ambito del programma « Fondi di riserva e speciali » della missione « Fondi da ripartire » dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2025, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero della cultura.