Senato della RepubblicaXIX LEGISLATURA
N. 1313
DISEGNO DI LEGGE
d'iniziativa dei senatori GIACOBBE e ALFIERI

COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 28 NOVEMBRE 2024

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di sicurezza sociale tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Nuova Zelanda e della relativa intesa amministrativa di applicazione, firmati a Roma il 22 giugno 1998

Onorevoli Senatori. – Con il presente disegno di legge si mira a richiedere la ratifica dell'Accordo di sicurezza sociale tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Nuova Zelanda, unitamente all'intesa amministrativa di applicazione, firmati a Roma il 22 giugno 1998, con l'obiettivo di preservare e rafforzare le relazioni bilaterali tra i due Paesi. La mancata ratifica di questo Accordo che, purtroppo, è attualmente solo sottoscritto e che attende da oltre ventisei anni di essere operativo per gli scopi prefissati, penalizza fortemente i lavoratori italiani e neozelandesi, contraddicendo i principi di equità e reciprocità che caratterizzano gli impegni internazionali dell'Italia.
Secondo l'ultimo censimento dell'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (AIRE) (dicembre 2023) sono 6351 i cittadini italiani residenti in Nuova Zelanda, oltre a coloro che si trovano nel Paese per motivi di studio o che sono in possesso di doppia cittadinanza. Allo stesso tempo, secondo i dati ISTAT al 1° gennaio 2023, sono 354 i cittadini neozelandesi che vivono e lavorano in Italia.
Tuttavia, nonostante il fatto che gli italiani che lavorano in Nuova Zelanda e i neozelandesi che lavorano in Italia siano regolarmente riconosciuti dai reciproci Governi e soggetti alle leggi nazionali, contribuendo quindi regolarmente ai sistemi di previdenza per invalidità, vecchiaia e pensioni, una volta raggiunta l'età pensionabile essi si trovano senza copertura relativa all'assistenza sociale, privi del diritto di accedere alle prestazioni economiche e assistenziali da parte dei rispettivi Governi.
La mancata ratifica dell'Accordo ha comportato per decenni una disparità di trattamento per lavoratori e pensionati italiani e neozelandesi, impedendo loro di beneficiare di diritti previdenziali garantiti in altri contesti bilaterali. È fondamentale assicurare ai nostri cittadini la possibilità di una mobilità internazionale armoniosa e il riconoscimento dei contributi lavorativi maturati in entrambi i Paesi.
L'Accordo rappresenta inoltre una risposta concreta a istanze avanzate dalla comunità italiana in Nuova Zelanda, come dimostra lo studio pubblicato dal Comitato degli italiani all'estero (COMITES) della Nuova Zelanda, intitolato « Gli schemi previdenziali pubblici in Italia e Nuova Zelanda: differenze strutturali e connesse criticità, indicazioni per un auspicabile Accordo di Sicurezza Sociale », nel quale si evidenziano le difficoltà strutturali che rendono necessaria una soluzione bilaterale.
Occorre evidenziare, inoltre, come sia doveroso procedere con la discussione in Parlamento, l'approvazione e la ratifica dell'Accordo, unitamente all'intesa amministrativa di attuazione, alla luce del nuovo Accordo di partenariato sulle relazioni e la cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Nuova Zelanda, dall'altra, entrato in vigore con decisione (UE) 2022/1007 del Consiglio, del 20 giugno 2022. In particolare, l'articolo 51 del suddetto Accordo di partenariato sottolinea l'impegno delle parti a rafforzare la cooperazione in materia di politiche sociali, previdenza e lavoro dignitoso, includendo il miglioramento delle politiche di sicurezza sociale e protezione sociale, oltre alla promozione di forme di cooperazione bilaterale e multilaterale.
La ratifica dell'Accordo italo-neozelandese si configura dunque come un passo naturale per armonizzare le politiche sociali italiane con gli obiettivi europei in un quadro di cooperazione globale, oltre che inserirsi in un quadro di relazioni già consolidate, rafforzando il legame bilaterale anche alla luce di precedenti trattati in materia fiscale e di cooperazione.
La ratifica permetterà di tutelare i cittadini, favorendo una mobilità più armoniosa tra i due Paesi e riconoscendo i contributi versati da ciascuno nel proprio contesto lavorativo.
È stato altresì dimostrato che i costi per l'attuazione dell'Accordo risultano sostenibili, considerato il numero di potenziali beneficiari.
Per garantire tutela a tutti i cittadini italiani e neozelandesi, i rispettivi Governi hanno firmato l'Accordo di sicurezza sociale, insieme all'intesa amministrativa, rappresentati dall'allora sottosegretario onorevole Fassino per l'Italia e dal Ministro degli esteri Roger Sowry per la Nuova Zelanda.
Tuttavia, a ventisei anni dalla firma, questo Accordo non è stato né ratificato né presentato al Parlamento italiano per l'approvazione, mentre lo è stato in Nuova Zelanda. Per tale ragione, si propone il disegno di legge de quo, affinché le disposizioni dell'Accordo siano rese effettive permettendo finalmente di tutelare quei cittadini italiani e neozelandesi che hanno contribuito regolarmente, aspettando di vedersi riconosciuto il loro legittimo diritto alle prestazioni sociali.

DISEGNO DI LEGGE

Art. 1.

(Autorizzazione alla ratifica)

1. Il Presidente della Repubblica è autorizzato a ratificare l'Accordo di sicurezza sociale tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Nuova Zelanda e la relativa intesa amministrativa di applicazione, firmati a Roma il 22 giugno 1998.

Art. 2.

(Ordine di esecuzione)

1. Piena e intera esecuzione è data all'Accordo e alla relativa intesa di cui all'articolo 1 della presente legge, a decorrere dalla data della loro entrata in vigore, in conformità a quanto disposto dall'articolo 30 dell'Accordo stesso.

Art. 3.

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

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