Senato della RepubblicaXIX LEGISLATURA
N. 1196
DISEGNO DI LEGGE
d'iniziativa popolare, a norma dell'articolo 71, secondo comma, della Costituzione e degli articoli 48 e 49 della legge 25 maggio 1970, n. 352

COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 28 GIUGNO 2024

Riconoscimento dello Stato di Palestina con capitale Gerusalemme Est

Onorevoli Senatori. – Con il presente disegno di legge si intende riconoscere in modo esplicito e de jure lo Stato di Palestina.
La risoluzione dell'ONU n. 3237 del novembre 1974 ha riconosciuto all'Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP) lo status di osservatore ritenendo opportuno aprire un costante dialogo internazionale per regolamentare congiuntamente ogni questione relativa all'autodeterminazione del popolo palestinese e giungere ad un processo di pace. La successiva risoluzione dell'ONU n. 43 del 1997 ha meglio definito il nome dell'OLP attribuendole in ogni documento ufficiale una più chiara qualifica di Stato, riconoscendo inoltre al nascente soggetto una serie di diritti e privilegi tra i quali la possibilità di essere ascoltato nei più differenti consessi internazionali in occasione di dibattiti riguardanti il territorio e la popolazione della Palestina. Ancora, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato la risoluzione n. 67/19 nel novembre del 2012 riconoscendo alla Palestina lo status di osservatore permanente, come Stato non membro, conferendo uno status equivalente, in seno all'ONU, a quello riconosciuto allo Stato della città del Vaticano.
In attuazione dell'articolo 21 del Trattato sull'Unione europea (TUE) che precisa che l'azione dell'Unione europea sulla scena internazionale ha, tra gli altri, le finalità di preservare la pace, prevenire i conflitti e rafforzare la sicurezza internazionale, il Parlamento europeo con la risoluzione del 17 dicembre 2014 (2014/2964(RSP) ha approvato, con larga maggioranza, il riconoscimento dello Stato di Palestina non mancando di ricordare che il fine da perseguire attraverso la ricerca della creazione dei due Stati rientra nella competenza dei singoli Stati membri e ponendosi, quindi, come uno strumento di indubbia rilevanza politica sovranazionale e caratterizzandosi per una sua sollecitazione rivolta, sia pure indirettamente, agli stessi Stati membri dell'Unione europea.
Lo Stato di Palestina oggi è riconosciuto da un numero di Paesi che rappresenta circa l'80 per cento della popolazione mondiale, pari a più del 70 per cento dei membri delle Nazioni Unite.
Il processo di pace avviato dagli accordi di Oslo del 1993-1995 si è, di fatto, arrestato con l'uccisione di uno dei firmatari degli accordi stessi: il Primo ministro israeliano Yitzhak Rabin, assassinato nel novembre 1995 da estremisti israeliani contrari allo smantellamento delle colonie e alla costituzione dello Stato di Palestina.
I tragici eventi occorsi dal 7 ottobre 2023 non lasciano spazio ad ulteriori rinvii rispetto alla necessità di coinvolgere in un tavolo di mediazione due popoli che abbiano entrambi la medesima dignità di cittadini di uno Stato libero, indipendente e sovrano.
Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al vertice del Cairo per la Pace del 21 ottobre 2023 ha espressamente dichiarato che: « ... il Popolo Palestinese deve avere il diritto a essere una Nazione che si governa da sé, in libertà, accanto a uno Stato di Israele al quale deve essere pienamente riconosciuto il diritto all'esistenza e il diritto alla sicurezza. Su questo l'Italia è pronta a fare assolutamente tutto ciò che è necessario... ».
Di fatto l'Unione europea e le Istituzioni italiane intrattengono, ormai da diversi anni, solidi rapporti di natura diplomatica e istituzionale con la Palestina, così come, tra altro, reso di pubblico dominio da quanto riportato attraverso il sito web ufficiale del Consolato Generale d'Italia a Gerusalemme. Tutte le più alte Istituzioni italiane incontrano con frequenza ormai costante, e da diversi anni, i rappresentanti omologhi delle Istituzioni palestinesi intrattenendosi nei diversi incontri formali dai quali emerge costantemente la posizione condivisa dalle parti di non poter ulteriormente rimandare il processo di riconciliazione israelo-palestinese, per il bene di tutta la comunità internazionale. Contribuire in modo concreto al processo di pace nella regione, da ricercare anche attraverso la soluzione del riconoscimento dei due Stati, di Palestina e di Israele, è uno degli obiettivi frequentemente dichiarato dalle più alte Istituzioni italiane in ogni occasione di incontro con le Autorità palestinesi. Crescenti negli anni e sempre più solidi sono ormai anche i rapporti di natura economica, di cooperazione e di ricerca in ambiti di interessi comuni e che le nostre Istituzioni supportano attivamente, assieme all'impegno della società civile italiana che ha raggiunto, con gli operatori privati e gli enti locali palestinesi, un altrettanto ampio e crescente interesse condiviso. Secondo i dati di Eurostat sulle attività di import-export, l'Italia ha registrato negli anni crescenti scambi commerciali verso i territori palestinesi raggiungendo livelli molto alti. (A gennaio 2022 per un valore pari a 2,4 milioni di euro, in aumento rispetto agli 1,5 milioni di euro dello stesso mese del 2021, pari a un +57,4 per cento).
L'approvazione di questo disegno di legge, a giudizio dei promotori e dei sottoscrittori, è indispensabile per fare un passo avanti verso la fine delle sanguinose vicende del Medio Oriente attuando i princìpi cardine della nostra Carta costituzionale che pone l'Italia come soggetto mediatore nella risoluzione dei conflitti.

DISEGNO DI LEGGE

Art. 1.

1. L'Italia riconosce lo Stato di Palestina con capitale Gerusalemme Est come Stato sovrano e indipendente, conformemente alle risoluzioni delle Nazioni Unite e al diritto internazionale.

Art. 2.

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.