Senato della Repubblica | XVIII LEGISLATURA |
COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 10 APRILE 2019
Modifica all'articolo 5 del codice del Terzo settore di cui al decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117, in materia di gestione di cimiteri di proprietà di enti privati senza scopo di lucro
Onorevoli Senatori. – Da oltre 800 anni l'azione delle Misericordie è diretta a soccorrere chi si trova nel bisogno e nella sofferenza, con ogni forma di aiuto possibile, sia materiale che morale. In particolare, le attività che le Misericordie offrono alla comunità, collaborando in molte occasioni con altre realtà di volontariato, vanno dal trasporto sanitario alla protezione civile, dall'assistenza sociale alle onoranze funebri, dalla gestione dei cimiteri di proprietà, al servizio di emergenza sulle strade del territorio. Il movimento è aperto a tutti, uomini e donne dai 16 agli 80 anni, che vogliono dare il loro contributo, ispirato al Vangelo e alle opere di Misericordia e che possono diventare confratelli e consorelle e far parte di una Confederazione nazionale che oggi è una delle più grandi e antiche entità federative del Paese nell'ambito del volontariato.
La Confederazione nazionale delle Misericordie d'Italia riunisce, oggi, oltre 700 confraternite, alle quali aderiscono circa 670.000 iscritti, dei quali oltre 100.000 sono impegnati permanentemente in opere di carità (i confratelli cosiddetti « attivi »). Sono diffuse in tutta la penisola, anche se in alcune regioni la presenza della Misericordia è assolutamente preponderante. Ad esempio, in Toscana, se ne contano 311, in Sicilia 81 ed in Campania 67. Il maggior sviluppo avuto nel Centro Sud è stato spesso da attribuire ai numerosi eventi calamitosi del passato, per far fronte ai quali sono spesso intervenute le Misericordie che hanno saputo testimoniare l'impegno basato sui valori e sull'ispirazione dei padri fondatori.
Attualmente le Misericordie svolgono molteplici e complessi servizi nell'ambito socio-sanitario, avvalendosi di strutture moderne e di oltre 2500 automezzi. I principali settori di intervento sono: trasporti sanitari e sociali, emergenza/urgenza e pronto soccorso (con operatività h24), protezione civile (con gruppi attrezzati e specificamente addestrati); onoranze funebri e gestione cimiteriale, gestione di ambulatori specialistici, gestione di case di riposo, servizi di emodialisi autogestiti, assistenza domiciliare ed ospedaliera, telesoccorso e teleassistenza, assistenza a carcerati, anziani, immigrati, portatori di handicap, tossicodipendenti, malati di AIDS, prevenzione dell'usura, consultori familiari, servizio di telefono amico, raccolte di aiuti e missioni umanitarie internazionali.
Buona parte delle attività sopra elencate viene svolta in convenzione con le Aziende sanitarie locali e prevede dei compensi così ridotti che possono essere sostenibili solo grazie anche al rilevante impegno di volontari, il prezioso e costante servizio dei quali non va a gravare economicamente sulla struttura. Tuttavia, nonostante l'opera dei volontari, sarebbe comunque impossibile riuscire a trovare un equilibrio economico-finanziario se le Misericordie d'Italia non potessero più svolgere all'interno delle varie confraternite anche attività di carattere commerciale, in grado di garantire flussi residuali di liquidità destinati alla copertura dei disavanzi provocati dalle attività principali legate al socio-sanitario.
La riforma del Terzo settore, sotto questo aspetto, sta pesantemente penalizzando le associazioni di volontariato, in generale, e alcune Misericordie, in particolare. Infatti, all'articolo 5 del codice del Terzo settore, di cui al decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117, fra le attività considerate di interesse generale non sono state comprese né quelle legate all'attività funebre, né quelle legate alla gestione di cimiteri di proprietà che, rimanendo al « Mondo Misericordia », interessano circa 30 realtà, per buona parte sul territorio toscano.
La mancata inclusione di tale ultimo tipo di attività, rischia non solo di mettere in discussione la sostenibilità economico-finanziaria di alcune realtà associative ma, facendo il caso delle Misericordie, rischia di rendere impossibile lo svolgimento di una parte rilevante di attività istituzionali che, da secoli e come aspetto centrale della carità cristiana, sono svolte con l'obiettivo di garantire una decorosa sepoltura dei defunti; decorosa sepoltura con la quale non è dato intendere unicamente l'atto materiale del sotterramento della salma, ma anche tutte le attività connesse relative al mantenimento onorevole e religiosamente adeguato dei luoghi di sepoltura, dalla pulizia del luogo alla sistemazione degli spazi, dall'adeguamento delle modalità di tumulazione dopo un certo numero di anni, al mantenimento di lumi perpetui.
Con il presente disegno di legge si propone l'inserimento dell'attività cimiteriale fra le attività di interesse generale, il quale, peraltro, non avrebbe alcuna ricaduta, in termini di oneri a carico della finanza pubblica essendo tutte le attività sopra ricordate interamente sostenute finanziariamente dalle Misericordie.
Art. 1.
1. All'articolo 5, comma 1, del codice del Terzo settore, di cui al decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117, è aggiunta, in fine, la seguente lettera:
« z-bis) gestione dei cimiteri particolari di cui all'articolo 104 del regolamento di polizia mortuaria, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 settembre 1990, n. 285, preesistenti alla data di entrata in vigore del testo unico delle leggi sanitarie, di cui al regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265, di proprietà di enti privati senza scopo di lucro, che hanno fra le finalità costitutive lo svolgimento di tale attività ».