Legislatura 19ª - 4ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 255 del 07/05/2025

Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 92/43/CEE del Consiglio per quanto riguarda lo status di protezione del lupo (Canis lupus) (COM(2025) 106 definitivo)

(Seguito e conclusione dell'esame, ai sensi dell'articolo 144, commi 1-bis e 6, del Regolamento. Approvazione della risoluzione: Doc. XVIII-bis, n. 24)

Prosegue l'esame, sospeso nella seduta del 29 aprile.

Il presidente TERZI DI SANT'AGATA (FdI), relatore, illustra uno schema di risoluzione sulla proposta di direttiva che modifica la direttiva habitat per recepire, nel diritto dell'Unione europea, la modifica dello status di protezione del lupo, adottata il 6 dicembre 2024 dal Comitato permanente della Convenzione di Berna su proposta dell'Unione europea, prevedendo lo spostamento della specie canis lupus dall'allegato IV, sulle specie di fauna rigorosamente protette, all'allegato V, sulle specie di fauna protette.

In tal modo, la specie sarà soggetta al livello di protezione di cui all'articolo 14 della direttiva, che consente agli Stati membri una gestione più flessibile nel controllo delle popolazioni di lupi nel loro territorio, con il prelievo nell'ambiente naturale di esemplari della specie, compatibilmente con il suo mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente, e con la possibilità di imporre divieti temporanei o locali di prelievo, di stabilire periodi o metodi di prelievo, sistemi di autorizzazione ai prelievi, sistemi di quote, e altre misure.

Nella risoluzione, propone di ricordare la relazione favorevole del Governo di cui all'articolo 6 della legge n. 234 del 2012, elaborata dal Ministero dell'ambiente, e le argomentazioni a favore e quelle contro, emerse dalle audizioni svolte nella seduta del 6 maggio 2025.

Propone, inoltre, di ricordare l'orientamento favorevole delle altre sette Camere dei Parlamenti nazionali dell'Unione, compresa la Camera dei deputati italiana, nell'ambito dello scrutinio sui principi di sussidiarietà e proporzionalità previsto dal Protocollo n. 2 allegato ai Trattati europei, la posizione del Consiglio, che ha approvato il mandato negoziale il 16 aprile 2025 senza proporre modifiche, e quella del Parlamento europeo, che prevede di adottare la sua posizione nella sua prima sessione di maggio, avendo deciso, il 6 maggio 2025, di proseguire con la procedura d'urgenza che prevede il voto in Plenaria senza una relazione da parte della Commissione parlamentare.

La risoluzione, quindi, valuta la proposta conforme ai principi di sussidiarietà e di proporzionalità, ritenendo inoltre che questa lasci agli Stati membri sufficiente margine di discrezionalità nel gestire la convivenza tra uomo e lupo, con misure che possono essere adattate alle differenti situazioni a livello regionale e territoriale, soprattutto per le aree che registrano maggiori criticità.

In tal senso, sebbene l'impatto sulle attività dell'uomo e sugli allevamenti rappresenti una quota bassa a livello unionale, i danni causati dai lupi sono concentrati a livello locale, generando così forti pressioni solo su alcune aree o regioni. Per gli Stati membri, resta in ogni caso possibile introdurre o mantenere nei propri ordinamenti interni una normativa più rigorosa rispetto a quella europea, a protezione della specie e dell'ecosistema, e al contempo concentrare le misure di controllo della presenza del lupo nei punti in cui questa rappresenta una minaccia per l'uomo o per le sue attività.

Infine, per una maggiore conformità della proposta con il principio di proporzionalità, in termini di possibili oneri per gli enti regionali o locali, e per gli operatori economici e i cittadini, propone di raccomandare che, al fine di compensare i danni che l'aumento della popolazione di lupi determina sul settore zootecnico a causa dell'intensificarsi degli attacchi agli allevamenti, con conseguenti difficoltà degli agricoltori nel sostenere i costi diretti degli attacchi ma anche i costi indiretti, come aborti del bestiame, animali dispersi o feriti e un calo di produttività causato dallo stress subito dalle greggi o dalle mandrie, andrebbero prefigurati adeguati meccanismi indennitari.

Il senatore LOREFICE (M5S) illustra, a nome dei senatori del suo Gruppo di appartenenza, una risoluzione alternativa, in cui si esprime un parere motivato, che sostiene la violazione del principio di sussidiarietà, in quanto la Commissione europea non ha dimostrato in alcun modo la necessità e il valore aggiunto dell'intervento legislativo a livello di Unione europea.

In particolare, la contrarietà è fondata su una serie di considerazioni, tra cui quella, assorbente, che la proposta non si fonda su solide basi scientifiche che ne giustifichino l'intervento, ma è contrassegnata da una carenza di istruttoria e informazione. Inoltre, non presentando una specifica valutazione d'impatto, la Commissione europea non ha individuato e ponderato le diverse opzioni regolative atte a conseguire l'obiettivo dell'intervento in oggetto.

Ritiene, inoltre, che la proposta violi anche il principio di proporzionalità, proprio per la mancata considerazione di altre soluzioni valide, tra cui l'applicazione e il rafforzamento di misure di prevenzione, rispetto alle quali potrebbero essere garantite informazione, formazione e assistenza tecnica agli imprenditori zootecnici, nonché il riconoscimento di un indennizzo pieno alle attività colpite.

Ricorda quindi che, delle quattro audizioni svolte, tre hanno rilevato proprio la mancanza di uno studio indipendente a giustificazione del declassamento della protezione del lupo. Inoltre, ritiene inopportuno procedere con un intervento normativo così radicale in pendenza di un ricorso dinanzi al Tribunale dell'Unione europea sulla decisione del Consiglio con cui è stata proposta la modifica della Convenzione di Berna e su ogni atto successivo e connesso.

Propone pertanto un rinvio del voto, al fine di poter acquisire i contenuti del ricorso al Tribunale per avere maggiori informazioni e valutarne la fondatezza.

Il PRESIDENTE prende atto della contrarietà espressa dal senatore Lorefice, formulata nella risoluzione alternativa, ma non ritiene di accedere alla richiesta di rinvio del voto, ricordando i contenuti esaustivi emersi nel corso delle audizioni.

Tra questi richiama il riferimento al caso della Svezia e alle possibilità di prelievo differenziato, dei soli casi problematici, e dell'ibridazione con i lupi provenienti dalla Siberia. Peraltro, sottolinea come gli auditi abbiano evidenziato la necessità di considerare la specificità dei diversi territori, evenienza che la proposta in esame rafforza.

Ricorda, inoltre, che la Commissione di settore ha già adottato una sua risoluzione e che gli altri Parlamenti degli Stati membri non hanno espresso criticità sulla proposta. Ritiene quindi di dover procedere al voto.

Il senatore LOREFICE (M5S) aggiunge che proprio il caso della Svezia dimostra che, già con il regime vigente, gli Stati membri possono procedere a prelievi selettivi, per contenere in maniera efficace gli eccessi predatori. Pertanto, non si rinviene la necessità di un declassamento della tutela.

Il senatore SPAGNOLLI (Aut (SVP-PATT, Cb)) preannuncia il suo voto favorevole sulla risoluzione presentata dal Presidente relatore, evidenziando che la vera problematica in questione non è tanto il possibile numero di individui della specie che potrebbero diventare oggetto di cattura o di abbattimento, quanto piuttosto una questione di principio e di coscienza, che, come evidenziato dal professor Randi, nelle audizioni, potrebbe creare contrasti sociali tra chi la pensa in maniera diversa.

Ricorda, al riguardo, che la popolazione del lupo in Italia, che ammonta a circa 3.600 esemplari, aumenta a un ritmo di circa il 20 per cento, ovvero di circa 700 nuovi lupi l'anno. Gli abbattimenti mirati sarebbero quindi pochissimi, tali da non minacciare minimamente la conservazione della specie e della natura, anche con il declassamento del grado di protezione, poiché il lupo resterà comunque specie protetta.

Il senatore ZANETTIN (FI-BP-PPE), espresso apprezzamento per le considerazioni svolte dal senatore Spagnolli, preannuncia il voto favorevole sulla risoluzione di maggioranza. Ricorda come la forte crescita del lupo abbia sconfinato in aree antropizzate, facendo scomparire molti allevamenti allo stato brado da cui derivano prodotti tradizionali di qualità.

La senatrice ROJC (PD-IDP) ritiene equilibrata la risoluzione presentata dal Relatore e condivide le considerazioni svolte dal senatore Spagnolli, anche per dare risposte alle zone dove la presenza del predatore sta creando problemi concreti. Preannuncia, pertanto, il voto favorevole dei senatori del suo Gruppo.

Il senatore LOMBARDO (Misto-Az-RE) espone una questione di metodo, ritenendo che, quando si tratta di argomenti che riguardano i principi di sussidiarietà e di proporzionalità, sia necessario che la Commissione di settore non si pronunci prima che la 4a Commissione si sia pronunciata sul rispetto di tali principi. Auspica, in tal senso, un maggiore coordinamento.

Preannuncia, quindi, il suo voto favorevole sulla risoluzione del Relatore, ritenendo che con la proposta di direttiva non si prospetti una liberalizzazione della caccia al lupo, ma solamente che, limitatamente alla finalità di protezione di altre specie, si renda necessario esercitare un controllo mirato con eventuali abbattimenti selettivi.

Il senatore LOREFICE (M5S) prende atto delle dichiarazioni dei colleghi, ma ribadisce che già con le norme esistenti è possibile per ogni Stato membro mettere in atto le misure idonee a gestire e controllare la specie protetta. Inoltre, non prendendo in considerazione i contenuti e gli esiti del ricorso al Tribunale europeo, si rischia di dover riconsiderare il progetto ora in esame.

Preannuncia, pertanto, il voto contrario dei senatori del suo Gruppo.

Il senatore CENTINAIO (LSP-PSd'Az) sottolinea come, sebbene in alcune parti d'Italia non siano presenti lupi, in altre parti tale presenza è diventata problematica. Per questo, ritiene importante, come evidenziato nello schema di risoluzione del Relatore, che la proposta lasci agli Stati membri sufficiente margine di discrezionalità nel gestire la convivenza tra uomo e lupo, con misure che possono essere adattate alle differenti situazioni a livello regionale e territoriale, soprattutto per le aree che registrano maggiori criticità.

Evidenzia, quindi, l'importanza della posizione di ISPRA, emersa dall'audizione, che segna un netto cambiamento rispetto a qualche anno fa, quando era Ministro dell'agricoltura, e in cui ISPRA ancora non rilevava problematica la gestione del lupo. Oggi, invece, ISPRA ritiene del tutto opportuna la proposta di rientrare al livello di specie protetta, anche a tutela delle diverse forme di allevamento allo stato brado che continuamente chiedono aiuto. Ricorda, infine, come le forme di controllo non necessariamente devono consistere nell'uccisione, essendovi anche la possibilità di sterilizzazione o di spostamento territoriale.

La senatrice MALPEZZI (PD-IDP), da animalista convinta, ritiene che con la proposta in esame il lupo resti una specie protetta. Infatti, la categoria delle specie "rigorosamente protette" deve applicarsi quando si pone un rischio di estinzione. Per quanto riguarda il lupo, si può quindi passare alla categoria delle "specie protette", poiché questo non è più a rischio di estinzione, pur continuando ad applicarsi uno status di protezione.

Il senatore SCURRIA (FdI) preannuncia il voto favorevole dei senatori del suo Gruppo sulla risoluzione presentata dal Presidente, che ritiene precisa e puntuale.

Condivide le osservazioni della senatrice Malpezzi, secondo cui il lupo resta specie protetta e l'ecosistema in cui è inserito resta oggetto di tutela.

Per quanto riguarda il bracconaggio, purtroppo, esisteva e continuerà a esistere in quanto fenomeno illegale. Sul tema del ricorso al Tribunale europeo, rivendica il diritto della politica di fare le scelte e di dare l'indirizzo dell'azione politica.

La senatrice MURELLI (LSP-PSd'Az), proveniente dal territorio piacentino, che ha visto diversi attacchi di lupi in centri abitati, interviene per evidenziare come il lupo sia anche sospetto di essere vettore della peste suina e la proposta in esame aiuterà anche ad affrontare questo specifico aspetto.

La senatrice BEVILACQUA (M5S), ribadito come anche nel livello di protezione massima siano già previste forme di gestione e controllo della popolazione della specie, avverte che la Commissione, con l'approvazione della risoluzione di maggioranza, sta accettando il principio di poter legiferare senza la necessaria base scientifica.

Il PRESIDENTE, quindi, previa verifica del prescritto numero di senatori, pone ai voti lo schema di risoluzione da lui presentato, pubblicato in allegato al resoconto.

La Commissione approva.

Pertanto, non si procede al voto della risoluzione alternativa, pubblicata in allegato al resoconto.