Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-00485

Atto n. 3-00485

Pubblicato il 31 maggio 2023, nella seduta n. 74
Svolto question time il 1° giugno 2023 nella seduta n. 75 dell'Assemblea

ALFIERI, BOCCIA, MANCA - Al Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR. -

Premesso che:

la piena attuazione del PNRR rappresenta una prova fondamentale per la credibilità e l’affidabilità dell’Italia nel contesto internazionale. La rinuncia, anche parziale, al conseguimento degli obiettivi e delle riforme del PNRR, come recentemente prefigurato da diversi esponenti del Governo, avrebbe molteplici ricadute negative per il nostro Paese e per la stessa immagine dell'Unione europea;

l’attuazione del PNRR implica un percorso serrato fino al 30 giugno 2026, previsto dalla decisione di esecuzione del Consiglio relativa all'approvazione della valutazione del piano per la ripresa e la resilienza dell'Italia, cui sono legate le 10 rate di erogazione di risorse fondamentali per il raggiungimento di tutti i traguardi e gli obiettivi (milestone e target) obbligatori del piano. Tuttavia, le incertezze del Governo in carica sul PNRR hanno determinato nel breve volgere di pochi mesi una situazione di stallo nella governance e nel processo di attuazione del piano, che rischiano di compromettere il raggiungimento degli obiettivi previsti per l’anno in corso e il conseguimento delle rate spettanti al nostro Paese. La quarta rata in scadenza a giugno 2023, legata al raggiungimento di 27 traguardi e obiettivi, e alla conseguente assegnazione di 16 miliardi di euro, per stessa ammissione dell’Esecutivo, è a fortissimo rischio;

in pochi mesi la positiva dote reputazionale acquisita nelle prime fasi di attuazione del PNRR è stata dilapidata dall’Esecutivo con vaghi annunci circa l'“impossibilità” di raggiungere gli obiettivi entro il 2026, “spostamenti” di opere sulle altre fonti di finanziamento e “cambiamenti del piano”, cui non è seguito nessun atto ufficiale. Anziché monitorare costantemente l’avanzamento dell’attuazione del piano da parte delle amministrazioni pubbliche e velocizzare le procedure, il Governo ha scelto la strada della discontinuità politica e amministrativa rispetto al passato, formalizzando, con il decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 aprile 2023, n. 41, un radicale cambiamento della governance del PNRR che sta generando forti rallentamenti;

risultano, inoltre, assolutamente insufficienti le attività di relazione e confronto con le istituzioni europee, come chiaramente indicato nella recente nota informativa del Parlamento europeo sullo stato di avanzamento dell'attuazione dei PNRR nazionali;

nonostante la Commissione europea abbia reso chiaro che la revisione dei piani nazionali sia possibile, nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 21 del regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, ad oggi risulta che dal Governo italiano non sia stata notificata alla Commissione alcuna formale richiesta di revisione del PNRR, a differenza di quanto già fatto da altri Stati membri. Non è stata inoltre richiesta la possibilità di trasferire le risorse assegnate in regime di gestione concorrente ai sensi dell’articolo 26 del regolamento (UE) 2021/1060 del Parlamento europeo e il Consiglio;

come indicato nella comunicazione della Commissione europea 2023/C 80/01, gli Stati membri sono stati invitati a presentare i PNRR modificati con il capitolo REPowerEU entro il 30 aprile 2023, e cioè prima del termine legale del 31 agosto 2023, al fine di consentirne la verifica e la valutazione da parte della Commissione stessa senza ritardi. Il Governo italiano a metà aprile comunicava di non essere ancora in grado di fornire nemmeno un'indicazione dei progetti che dovrebbero essere inclusi nel nuovo capitolo REPowerEU, e al contempo rendeva noto di avere intenzione di rivedere alcuni investimenti del PNRR, per mutate condizioni ed esigenze o per difficoltà di realizzazione nei tempi previsti;

nella raccomandazione specifica per il nostro Paese (COM(2023) 612 del 24 maggio 2023) presentata nel quadro del pacchetto di primavera del semestre europeo, la Commissione afferma che l’Italia dovrebbe perfezionare celermente il capitolo del PNRR dedicato a REPowerEU, al fine di avviarne rapidamente l'attuazione;

in tale contesto di grave incertezza, si moltiplicano le notizie e gli annunci di imminenti cambiamenti senza tuttavia garantire una corretta informazione alle Camere e senza fornire relazioni e schede progetto che rendano chiare le modifiche che il Governo intenderebbe apportare al PNRR, né tantomeno sull’inserimento, ai sensi del nuovo regolamento (UE) 2023/435, di un apposito capitolo dedicato al piano REPowerEU;

da ultimo emergono notizie di un possibile utilizzo delle risorse di pertinenza del PNRR, tra l’altro tema in discussione nell’ambito di una proposta di regolamento (COM(2023) 237 final) presso il Parlamento europeo, anche per la produzione di munizioni in conseguenza degli aiuti forniti all’Ucraina,

si chiede di sapere:

se il Governo abbia notificato alla Commissione europea, o si appresti a comunicare e in che tempi, nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 21 del regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, una formale richiesta di revisione del PNRR;

se intenda procedere tempestivamente alla presentazione del capitolo dedicato al piano REPowerEU all'interno del PNRR, come raccomandato dalla Commissione europea, comunque garantendo il coinvolgimento del Parlamento sulla definizione dei programmi ivi ricompresi e sull’utilizzo delle relative risorse, anche al fine di assicurare la coerenza con gli obiettivi fissati dal PNRR e la piena sostenibilità economico-sociale, territoriale e ambientale;

se intenda esprimere con chiarezza, sin da subito, la contrarietà all’utilizzo delle risorse di pertinenza del PNRR per la produzione di munizioni in conseguenza degli aiuti forniti all’Ucraina.