Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-00481
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Atto n. 3-00481
Pubblicato il 31 maggio 2023, nella seduta n. 74
MAGNI, DE CRISTOFARO - Al Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR. -
Premesso che:
secondo l’esigenza di integrare la riscrittura del PNRR con i piani di RePowerEU, nell’ambito dei poteri e delle competenze attribuitegli ai sensi dell'art. 7, comma 7, del decreto-legge n. 77 del 2021, la Corte dei conti esercita il controllo sulla gestione, svolgendo in particolare valutazioni di economicità, efficienza ed efficacia circa l'acquisizione e l'impiego delle risorse finanziarie provenienti dai fondi di cui al PNRR. Riferisce inoltre almeno semestralmente al Parlamento sullo stato di attuazione del piano;
in aggiunta a tale funzione, la Corte dei conti, ai sensi dell'art. 22, comma 2, del decreto-legge n. 76 del 2020, attraverso il collegio del controllo concomitante istituito presso la sezione centrale di controllo, interviene in itinere durante l'attuazione dei progetti, esercitando un'azione acceleratoria e propulsiva dell'azione amministrativa e assicurando, al contempo, il corretto impiego delle risorse rimesse alla gestione pubblica;
con due delibere del 3 maggio 2023 (n. 17/2023/CCC e n. 18/2023/CCC) il collegio del controllo concomitante ha esaminato l'attuazione di alcuni investimenti, mettendo in luce rilevanti criticità riguardanti il raggiungimento dei relativi traguardi previsti per il semestre in corso;
il seguente 25 maggio la Corte ha inoltre pubblicato il Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica, nel quale si evidenzia come nel documento DEF 2023 il Governo abbia ulteriormente abbassato le stime di impatto del PNRR: in particolare, la crescita aggiuntiva attribuita al piano nell’intero periodo 2021-2026 è ora più bassa di 3,5 punti rispetto alle prime quantificazioni (9,2 contro 12,7 punti percentuali) e di 1,5 punti nel confronto con il precedente DEF, quindi l’impatto misurato per il 2022 è sceso, nella successione dei documenti programmatici, dall’originario 1,2 per cento dapprima allo 0,9 e quindi ad appena lo 0,2 per cento;
la Corte ha concluso evidenziando come piano abbia finora portato a un impegno di risorse minore di quello annunciato: i conti evidenziano come nei primi quattro mesi del 2023 sono stati spesi 1,1 miliardi di euro su una programmazione da 32,7 miliardi per l’intero 2023;
le notizie di stampa riportano le dichiarazioni contrariate del Ministro in indirizzo e del suo sottosegretario, e da ultimo si apprende che il Governo intenderebbe presentare due emendamenti al "decreto PA" (di cui al decreto-legge n. 44 del 2023), ora in discussione alla Camera dei deputati, con l’obiettivo, da un lato, di limitare le competenze della Corte dei conti in ambito di controllo concomitante, escludendo quindi il monitoraggio sulla gestione dei fondi del "recovery plan" e dall’altra di intervenire limitando la punibilità di amministratori e dipendenti pubblici ai soli casi di dolo, omissione o inerzia e ignorando sul punto le pesanti critiche avanzate dal presidente della Corte dei conti durante il discorso per l’inaugurazione dell’anno giudiziario, solo pochi mesi or sono;
considerato che limitare la responsabilità di chi ha un potere pubblico crea situazioni propizie alla dispersione delle risorse pubbliche, specialmente di quelle legate al PNRR, così determinando un clima favorevole per l’infiltrazione della criminalità organizzata e accresce l’onere finanziario che ricade sullo Stato e, in ultima istanza, sui cittadini;
considerata altresì l’autonomia della Corte dei conti, garantita dall’articolo 103 della Costituzione e l’importanza che il controllo concomitante sul piano può avere in un momento decisivo come quello attuale, in cui le interlocuzioni della Corte con i Ministeri e i soggetti attuatori servono anche per evitare che criticità e ritardi sui progetti diventino irreversibili;
considerate in ultimo le notizie di stampa circa la mobilitazione dei 500 esperti adibiti dal Ministero al monitoraggio dei progetti, i quali in massa starebbero abbandonando l’incarico perché non ancora formalmente stabilizzati, e quindi la conferma di difficoltà organizzative e gestionali legate all’attuazione dei progetti,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno, invece di limitare le competenze e il ruolo della Corte dei conti, adoperarsi per promuovere una leale collaborazione fra organi costituzionali anche in vista della necessità di integrare la riscrittura del PNRR con i piani di RePowerEU e dell’obiettivo prioritario per il Paese di raggiungere efficacemente tutti gli obiettivi programmati.