Legislatura 19ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 281 del 05/03/2025
Azioni disponibili
Discussione e approvazione del disegno di legge:
(1340) Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Albania in materia di sicurezza sociale, fatto a Roma il 6 febbraio 2024 (Approvato dalla Camera dei deputati) (Relazione orale) (ore 14,26)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge n. 1340, già approvato dalla Camera dei deputati.
Il relatore, senatore Spagnolli, ha chiesto l'autorizzazione a svolgere la relazione orale. Non facendosi osservazioni la richiesta si intende accolta.
Pertanto, ha facoltà di parlare il relatore.
SPAGNOLLI, relatore. Signor Presidente, l'Assemblea è chiamata oggi a esaminare il disegno di legge, già approvato dalla Camera dei deputati, che reca la ratifica dell'Accordo in materia di sicurezza sociale, sottoscritto tra l'Italia e l'Albania il 6 febbraio 2024, quindi poco più di un anno fa, come sottolineava il collega Barcaiuolo pocanzi. Esso reca disposizioni generali in cui vengono individuati rispettivamente i campi di applicazione materiale e personale e posti i principi di parità di trattamento per le persone a cui l'Accordo si applica.
Per l'Italia, in particolare, l'Accordo trova applicazione con riguardo all'assicurazione generale obbligatoria per l'invalidità, la vecchiaia e i familiari superstiti dei lavoratori dipendenti, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, alla gestione separata dell'assicurazione generale obbligatoria, all'assicurazione per l'indennità di malattia, all'assicurazione contro la disoccupazione e ai regimi speciali di assicurazione per determinate categorie di lavoratori.
La copertura finanziaria dell'Accordo è predisposta dall'articolo 3, che valuta gli oneri complessivi del provvedimento in 12 milioni di euro per il 2025 fino all'anno 2032, disponendo la relativa copertura annuale.
Questo Accordo dà una risposta all'auspicato rispetto da parte di migliaia di cittadini e di cittadine di entrambe le nazionalità del diritto a una previdenza sociale equa. È un atto di responsabilità istituzionale del nostro Paese nell'onorare gli impegni internazionali e rappresenta un passo fondamentale verso la giustizia sociale per dei lavoratori che, è bene ricordarlo, hanno contribuito al sistema previdenziale di entrambi i Paesi.
Signor Presidente, vorrei cogliere l'occasione della presenza in tribuna delle autorità rappresentanti le istituzioni albanesi per ricordare il forte rapporto di amicizia che c'è tra il popolo italiano e il popolo albanese; un rapporto secolare, che si è particolarmente rafforzato in questi ultimi decenni, a seguito dei noti eventi della caduta della dittatura in Albania, ma anche grazie a sempre nuovi rapporti di collaborazione, per esempio, a livello universitario e imprenditoriale, ma anche commerciale e culturale, per non parlare del settore militare, in cui i nostri eserciti collaborano. Questa interazione tra Italia e Albania trova ogni giorno nuovi sviluppi. Questo è un ulteriore capitolo e io invito l'Assemblea ad approvare il disegno di legge in esame. (Applausi).
PRESIDENTE. Non essendovi iscritti a parlare nella discussione generale, ha facoltà di parlare il rappresentante del Governo.
SILLI, sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale. Signor Presidente, il provvedimento è stato ampiamente spiegato e riassunto dal relatore.
Colgo l'occasione - e credo di avere il favore di tutta l'Assemblea - per salutare il Ministro dei rapporti con il Parlamento della Repubblica di Albania. La sua presenza è un gesto di grande considerazione e di grande attenzione per la ratifica che oggi approveremo in seconda lettura. (Applausi).
Soprattutto è la dimostrazione di una profonda amicizia. Permettetemi, colleghi tutti, di considerare l'Albania non solo come un Paese dirimpettaio e amico, ma anche come la manifesta evidenza che nella storia del mondo, così come nelle storie familiari e interpersonali, vi sono momenti di tensione e vi sono momenti di grande amore e di amicizia. L'Italia e l'Albania sono la rappresentazione plastica di come i momenti brutti siano stati metabolizzati e superati e ora insieme guardiamo avanti in maniera complementare per un futuro radioso.
Ringrazio ancora una volta per la presenza odierna il Governo albanese. Auspico veramente che oggi il voto sia unanime.
PRESIDENTE. Comunico che è pervenuto alla Presidenza - ed è in distribuzione - il parere espresso dalla 5a Commissione permanente sul disegno di legge in esame, che verrà pubblicato in allegato al Resoconto della seduta odierna.
Passiamo all'esame degli articoli, nel testo approvato dalla Camera dei deputati.
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'articolo 1.
(Segue la votazione).
Il Senato approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'articolo 2.
(Segue la votazione).
Il Senato approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'articolo 3.
(Segue la votazione).
Il Senato approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'articolo 4.
(Segue la votazione).
Il Senato approva. (v. Allegato B).
Passiamo alla votazione finale.
SCALFAROTTO (IV-C-RE). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SCALFAROTTO (IV-C-RE). Signor Presidente, è sempre un piacere poter lavorare su Accordi che intercorrono tra l'Italia e l'Albania. Come detto anche dai colleghi e dal rappresentante del Governo, quello tra i nostri due Paesi è un rapporto di fratellanza e vicinanza; gli albanesi sono i nostri fratelli dall'altra parte del mare.
Nel rinnovare il saluto a sua eccellenza l'ambasciatore, voglio sottolineare il modo assolutamente positivo con cui molti albanesi arrivati in Italia si sono integrati in questi anni. Ho l'età per ricordare molto bene il 1991, l'arrivo massiccio e la nave Vlora; tra l'altro, sono cresciuto in Puglia e sono momenti che ricordo benissimo.
Quell'integrazione, con tantissimi cittadini albanesi arrivati in Italia che sono diventati parte integrante del nostro tessuto sociale, è una sorta di modello che dovremmo tenere bene a mente, perché l'integrazione è possibile e quel caso ce lo ricorda bene.
Va detto che la crescita impetuosa dell'economia albanese ha dato anche la possibilità a tanti imprenditori e lavoratori italiani di avere un'esperienza dall'altra parte dell'Adriatico. Questo tipo di accordo è esattamente quello che serve per riconoscere e mettere in moto un ingranaggio positivo per fare in modo che le esperienze di lavoro che possono verificarsi da una parte o dall'altra dell'Adriatico, magari in una vita e anche in più occasioni, possano essere correttamente gestite mettendo in sicurezza le persone che hanno lavorato in Italia e/o in Albania.
In genere questi sono accordi a cui guardiamo con grandissimo favore; quando poi servono a suggellare un'amicizia così forte, è evidente che, ancor di più, c'è la soddisfazione di poterli appoggiare e ratificare.
Non renderei però onore al mio compito e alla mia funzione se non cogliessi l'occasione per chiedere al sottosegretario Silli, che così entusiasticamente si è espresso su questo accordo, di consentirci di parlare in Aula, con questa ricchezza di tempi e argomenti, di tutti gli accordi che facciamo con l'Albania. C'è infatti un altro accordo che - lo dico sinceramente - ci convince meno e di cui ancora non vediamo pienamente la funzione: mi riferisco, come lei sa, signor Sottosegretario, a quello legato ai centri di permanenza in Albania, su cui mi piacerebbe avere occasione di discutere con lei o con i suoi colleghi di Governo nello stesso modo. Signor Sottosegretario, le parlo avendo svolto il suo stesso incarico alla Farnesina ed essendomi occupato di commercio estero, quindi lavorando con l'Albania anche dalla parte del Ministero dello sviluppo economico. Se devo pensare alle 1.000 occasioni che abbiamo per arricchire e stringere il nostro rapporto con l'Albania (e ringrazio nuovamente per la presenza di sua eccellenza l'ambasciatore), questo mi sembra il tipo di accordo che rappresenta davvero un lievito nella relazione bilaterale.
Quanto alla creazione di centri che restano ancora vuoti, tra i lavoratori che stanno prestando servizio in Albania ci sono nostri poliziotti che ancora non hanno nulla da fare, e questo non so se poi ricadrà sotto l'Accordo in discussione o meno. Quel tipo di accordo non credo che sia proprio il modo migliore per stringere i rapporti tra le due parti e comunque sarebbe bello poter avere una circostanza per poterne discutere con ampiezza qui in Aula; una circostanza che, se non vado errato, non abbiamo ancora avuto. Approfitto dunque di questo positivo Accordo, che votiamo con grande soddisfazione, per chiedere al nostro Governo di darci l'opportunità anche di fare un po' il punto su queste cattedrali nel deserto.
Abbiamo anche fatto una proposta, visto che abbiamo parlato di altri accordi che prevedono il trasferimento di detenuti da un Paese all'altro. Per esempio, una funzione che potrebbero avere quei centri è di trasferire detenuti con cittadinanza albanese per poter espiare la loro pena in un posto più vicino a casa. Insomma, bisognerebbe parlarne. In questo momento, abbiamo soltanto un grande spreco di denaro pubblico. Lo ripeto: il desiderio di avere un rapporto fruttuoso e ricco con i nostri amici e fratelli albanesi penso che passi più dalla nostra cooperazione economica, dal nostro lavorare insieme e dal nostro mescolare le nostre due culture e le nostre lingue, come già succede in questo momento. Meglio questo che altri accordi.
MAGNI (Misto-AVS). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MAGNI (Misto-AVS). Signor Presidente, intanto saluto, a nome mio e di Alleanza Verdi e Sinistra, il Ministro di Stato per i rapporti con il Parlamento dell'Albania. Credo che questo Accordo lo aspettino con una certa sollecitudine: nei giorni scorsi ho avuto modo di registrare un sollecito in merito alla possibilità di arrivare alla sua approvazione. Si tratta di un fatto molto positivo, perché è la seconda ratifica - mi richiamo a quanto detto prima sulla Moldova - che dà una soluzione al fatto che i lavoratori che operano nel nostro Paese non siano più di serie B. Leggendo la relazione che accompagna questo Trattato, si parla di oltre 400.000 residenti albanesi nel nostro Paese, quindi non è una cosa di poco conto. Riconoscere i diritti sociali e pensionistici e le cose di cui parlava il relatore è un fatto molto rilevante.
L'approvazione in tempi rapidi dell'Accordo in esame va in questa direzione, ma anche in quella di affrontare diversamente la questione delle migrazioni. È inutile girarci intorno: siamo di fronte a una situazione in cui nel nostro Paese ci sono milioni di lavoratori stranieri - lo sottolineo - che vengono da diverse parti del mondo, svolgono lavori che magari molti nostri concittadini non fanno più, ma non hanno gli stessi diritti di altri lavoratori e lavoratrici. Il fatto di riconoscere questi diritti è un passo in avanti nella relazione tra gli Stati, soprattutto perché si riconosce che i lavoratori e le lavoratrici hanno gli stessi diritti, mettendoli tutti sullo stesso piano, invece di avere lavoratori di serie A e di serie B. Questa è la strada che noi dovremmo fare: affrontare questo tema con più determinazione, anche perché ne beneficiamo; vorrei sottolineare che molto spesso i lavoratori e le lavoratrici stranieri contribuiscono allo Stato sociale italiano; molto spesso sono più giovani e contribuiscono per molti anni al nostro sistema di sicurezza sociale. Dovremmo regolarizzare tutti questi rapporti, perché solo così garantiremmo loro, quando tornano nel loro Paese, il diritto sacrosanto di sommare il periodo in cui hanno lavorato da noi a quello in cui hanno lavorato nel loro Paese. Nello stesso tempo, però, vogliamo sottolineare che loro contribuiscono già oggi al sostegno dello stato sociale nel nostro Paese.
Per queste ragioni, come Alleanza Verdi e Sinistra, voteremo convintamente a favore di questo disegno di legge di ratifica.
DE ROSA (FI-BP-PPE). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DE ROSA (FI-BP-PPE). Signor Presidente, per il suo tramite, vorrei porgere un saluto ai rappresentanti del Governo albanese e dichiarare il voto favorevole a questa ratifica e a quelle successive da parte dei senatori di Forza Italia.
MARTON (M5S). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARTON (M5S). Signora Presidente, non ripeterò quanto già detto in dichiarazione di voto sul disegno di legge di ratifica dell'accordo con la Moldova, ma mi preme ricordare le comunità albanesi in Puglia e in Lombardia, molto numerose, i cui lavoratori, veramente incredibili, stanno facendo crescere la nostra Nazione e anche la loro. Penso agli imprenditori italiani con lavoratori in Albania e penso agli imprenditori albanesi con lavoratori in Italia.
Questo accordo - vorrei ribadirlo, perché non l'ho detto bene in precedenza - si occupa di normare l'assicurazione sull'invalidità per tutti i lavoratori che dovessero farsi male, l'assicurazione sull'indennità di malattia e quella sulla disoccupazione. Credo che questi accordi vadano estesi quanto più possibile a tutti i rapporti bilaterali. Saluto anch'io l'ambasciatore e mi auguro di avere in futuro la possibilità di parlarne in altra sede. Dichiaro pertanto il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle.
DREOSTO (LSP-PSd'Az). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DREOSTO (LSP-PSd'Az). Signor Presidente, l'Italia, attraverso questo accordo, si conferma ancora una volta partner privilegiato con Tirana e con l'Albania, in un contesto ormai evidentemente, non solo per questo, di cooperazione sempre più strategica, anche per la stabilità dell'intera area balcanica. Per questo motivo, riteniamo importantissimo questo accordo e voteremo favorevolmente. (Applausi).
DELRIO (PD-IDP). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DELRIO (PD-IDP). Signora Presidente, anche noi voteremo convintamente a favore di questo accordo. Mi consenta, mentre saluto il Ministro per i rapporti con il Parlamento albanese e, attraverso di lui, tutta la comunità albanese, di ricordare che questo è il frutto di un lungo lavoro. Abbiamo relazioni storiche con la comunità albanese, com'è stato ricordato prima da tanti colleghi, ma vorrei ricordare che questo è anche il frutto di un lavoro partito dal basso. Ciò è particolarmente importante, perché, grazie alla raccolta di firme dell'attivista Geri Ballo, che è qui con noi oggi, grazie alla sensibilità dell'ex ministro Orlando e dell'ex ministro Amendola durante il precedente Governo e grazie all'iniziativa dell'ex senatore Nannicini, si è arrivati a costituire la Commissione che poi ha portato a questo Accordo. È stato fatto un grande lavoro. Quella petizione aveva un titolo: «La pensione è un diritto».
Ribadiamo con forza che noi oggi riconosciamo diritti a lavoratori fondamentali per il presente e per il futuro del nostro Paese, a centinaia di migliaia di lavoratori. Riconosciamo e non concediamo diritti; i loro sacrosanti diritti a una sicurezza personale e delle loro famiglie, a poter avere il riconoscimento delle loro pensioni, a non essere sfruttati, a vivere in un ambiente dignitoso in cui il lavoro consente a loro e alle loro famiglie di vivere in maniera adeguata. Questo è il termine di un percorso importante e di un lavoro collettivo, e di questo siamo molto soddisfatti. Ne approfittiamo per dire che forse accordi di questo tipo e non accordi di altro tipo sono quelli che davvero rinsaldano l'amicizia e la collaborazione tra i popoli delle due sponde dell'Adriatico. (Applausi).
BARCAIUOLO (FdI). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BARCAIUOLO (FdI). Signor Presidente, poche parole per annunciare il voto a favore del Gruppo Fratelli d'Italia rispetto alla ratifica di una convenzione che era attesa, com'è stato giustamente detto poc'anzi da chi è intervenuto, nonostante anche questa sia un Accordo abbastanza "fresco", perché a poco più di un anno ci troviamo già a ratificarlo.
È vero che questo Accordo non è giuridicamente prodromico a un percorso dell'Albania verso l'integrazione nell'Unione europea, però è chiaro che anche questo tipo di convenzioni e di trattati va nella direzione da noi auspicata di un'estensione dell'Unione europea a tutta la zona balcanica e sub-balcanica. Salutando il Ministro presente oggi, credo che la sua presenza sia la testimonianza di una serie di contatti e di reti tra Italia e Albania che stanno emergendo sempre con maggior forza; testimonianza di una collaborazione che questi due popoli dirimpettai sulle sponde dell'Adriatico devono e possono portare avanti, anche in riferimento a quanto citato dal collega Scalfarotto - che mi perdonerà una breve vena polemica - richiamando il Governo su altri accordi con l'Albania. È evidente che non è questa la sede per parlarne; è evidente che il Governo è a disposizione per parlare e approfondire, ma se vuole un suggerimento ci sono anche tanti partiti europei di sinistra che guardano a quell'Accordo come un esempio da seguire, quindi siamo convinti che quella sarà la buona strada per una gestione migliore dei flussi migratori. (Applausi).
PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo del disegno di legge, nel suo complesso.
(Segue la votazione).
Il Senato approva. (v. Allegato B).