Legislatura 19ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 171 del 20/03/2024
Azioni disponibili
SENATO DELLA REPUBBLICA
------ XIX LEGISLATURA ------
171aSEDUTA PUBBLICA
RESOCONTO STENOGRAFICO
MERCOLEDÌ 20 MARZO 2024
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Presidenza del vice presidente RONZULLI,
indi del presidente LA RUSSA,
del vice presidente CENTINAIO
e del vice presidente ROSSOMANDO
N.B. Sigle dei Gruppi parlamentari: Civici d'Italia-Noi Moderati (UDC-Coraggio Italia-Noi con l'Italia-Italia al Centro)-MAIE: Cd'I-NM (UDC-CI-NcI-IaC)-MAIE; Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE: FI-BP-PPE; Fratelli d'Italia: FdI; Italia Viva-Il Centro-Renew Europe: IV-C-RE; Lega Salvini Premier-Partito Sardo d'Azione: LSP-PSd'Az; MoVimento 5 Stelle: M5S; Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista: PD-IDP; Per le Autonomie (SVP-PATT, Campobase): Aut (SVP-PATT, Cb); Misto: Misto; Misto-ALLEANZA VERDI E SINISTRA: Misto-AVS; Misto-Azione-Renew Europe: Misto-Az-RE.
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Presidenza del vice presidente RONZULLI
PRESIDENTE. La seduta è aperta (ore 10,08).
Si dia lettura del processo verbale.
DURNWALDER, segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del giorno precedente.
PRESIDENTE. Non essendovi osservazioni, il processo verbale è approvato.
Comunicazioni della Presidenza
PRESIDENTE. L'elenco dei senatori in congedo e assenti per incarico ricevuto dal Senato, nonché ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicati nell'allegato B al Resoconto della seduta odierna.
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Informo l'Assemblea che all'inizio della seduta il Presidente del Gruppo MoVimento 5 Stelle ha fatto pervenire, ai sensi dell'articolo 113, comma 2, del Regolamento, la richiesta di votazione con procedimento elettronico per tutte le votazioni da effettuare nel corso della seduta. La richiesta è accolta ai sensi dell'articolo 113, comma 2, del Regolamento.
Sulla mozione approvata dal Senato accademico dell'Università di Torino
in materia di collaborazione con università e istituti di ricerca israeliani
ROMEO (LSP-PSd'Az). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROMEO (LSP-PSd'Az). Signor Presidente, è nostra intenzione portare all'attenzione dell'Assemblea un fatto grave e increscioso che è capitato nelle ultime ore: il Senato accademico dell'Università di Torino ha deciso di dire no ai progetti di cooperazione con Israele, di fatto assecondando quella che è una richiesta di alcuni studenti dei collettivi "Cambiare Rotta" e "Progetto Palestina", che volevano venisse sospesa la partecipazione dell'università al bando del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (MAECI), riguardante un accordo di cooperazione tecnologica e scientifica tra le università italiane e i centri di ricerca italiani e israeliani.
È una decisione, questa, che segue altri elementi preoccupanti del mondo accademico, come la lettera dei 1.400 accademici che chiedevano alle università, proprio su questo tema, di prendere una posizione; sostanzialmente, un vero e proprio boicottaggio accademico.
Alcuni studenti - bisogna essere precisi - vorrebbero rompere ogni collaborazione tra Italia e Israele, con un comportamento quasi al limite, che potrebbe essere considerato figlio di quell'ondata di antisemitismo che purtroppo abbiamo visto arrivare in Europa ed essere sempre più forte, dimenticando che le collaborazioni scientifiche e gli scambi tra gli studenti sono un elemento portatore di pace.
Dove sono finiti il dialogo, l'accoglienza e la lotta al razzismo? Sono questi i valori che si insegnano oggi nelle nostre università? È inutile che ce lo nascondiamo: dopo il 7 ottobre, vi sono stati, sì, qualche giorno di solidarietà e di indignazione per la strage di Hamas, ma poi, improvvisamente, abbiamo assistito a un'ondata di antisemitismo, con slogan pro Palestina e contro Israele in tutta Europa e, addirittura, negazionismo della strage del 7 di ottobre. Israele viene considerato imperialista, genocida e colonialista. La parola genocidio viene utilizzata senza neanche sapere e conoscere cosa significhi. Un conto infatti - come giustamente abbiamo sostenuto noi - è tutelare la popolazione di Gaza e i civili, lavorare per il cessate il fuoco e affinché si ricomponga una situazione drammatica e difficile: tutto questo è sacrosanto; altra cosa invece è offuscare gli eventi del 7 ottobre, scaricando la responsabilità su Israele, e questo purtroppo è quanto sta accadendo.
Allora, visto che ci hanno insegnato che l'indifferenza nella storia è stata all'origine di tanti orrori, noi non vogliamo essere indifferenti di fronte a episodi del genere e, visto che sono membro della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza, chiedo ufficialmente, in quest'Aula, una convocazione urgente, in modo che la Commissione mandi subito una lettera di stigmatizzazione nei confronti del comportamento dell'Università di Torino.
Chiedo, inoltre - senza permettermi di dare suggerimenti al ministro dell'università e della ricerca Anna Maria Bernini, che conosco e so sicuramente essere già al lavoro per trovare una soluzione - che anche il Governo prenda una posizione chiara. Se questo è quello che succede nelle nostre università o in alcune di esse, vuol dire che siamo messi malissimo. È proprio il caso di dire mala tempora currunt. (Applausi).
FREGOLENT (IV-C-RE). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FREGOLENT (IV-C-RE). Signor Presidente, ieri in quest'Aula si è svolto un dibattito approfondito sul Consiglio europeo del 21 e 22 marzo e credo che le parole espresse dal presidente Casini su quanto sta succedendo nella Striscia di Gaza siano condivisibili; da un lato, si esprime solidarietà a Israele per quello che è successo il 7 ottobre, ma, dall'altro, si afferma che non si condividono le azioni di Netanyahu.
Ciò non vuol dire, però, che ci sia un'equiparazione tra quello che ha fatto Hamas il 7 ottobre e quello che sta accadendo oggi. Quello che ferisce della decisione dell'Università di Torino è che sia di Torino, non perché, se fosse stato fatto nell'università di un'altra città, la scelta sarebbe stata approvata, ma perché Torino ha una tradizione. Torino è la città di Primo Levi, che ne era un universitario (Applausi); Torino ha come simbolo la Mole Antonelliana, che in origine era la più grande sinagoga donata dalla comunità ebraica alla città e che per molto tempo, prima dei grattacieli di New York, è stata la più grande costruzione in cemento. La città di Torino ha visto la deportazione di tantissimi ebrei nei campi di concentramento. Torino ha visto le pagine di «Se questo è un uomo» di Primo Levi prima di altre città. Torino è la città antifascista per eccellenza. Torino e quell'Università sono legate da un vincolo indissolubile. A Torino si trovava il bar dove Primo Levi, Cesare Pavese e Natalia Ginzburg scrivevano le pagine più belle della Resistenza contro la dittatura.
Quella non è solo una scelta che non va bene per la ricerca italiana, che deve essere sempre protagonista: è una scelta di violenza nei confronti della storia di Torino (Applausi), perché vuol dire non aver capito nulla di quello che è la città e che rappresenta nella storia.
Io, da torinese, oggi chiedo scusa a tutti quelli che hanno sempre pensato che la mia fosse una città di libertà e oggi si trovano in una città di oppressione, dove vengono equiparate le torture, forse senza aver conosciuto la storia. (Applausi).
GASPARRI (FI-BP-PPE). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GASPARRI (FI-BP-PPE). Signor Presidente, ringrazio il presidente Romeo per avere posto nel nostro dibattito questo tema e so quanto anche il ministro Bernini sia sensibile a quanto sta avvenendo negli atenei, che - ricordiamolo - hanno ovviamente autonomia e sono luoghi dove la libertà di espressione dovrebbe essere ed è particolarmente tutelata. Sono storicamente luogo di dibattito, di confronto e talvolta anche di contestazioni, che, se restano entro i binari di una dialettica politica normale, hanno caratterizzato la storia del Paese.
Tuttavia, abbiamo assistito ultimamente ad effervescenze francamente difficili da sottovalutare. C'è la situazione di un vero e proprio antisemitismo di ritorno che si manifesta in Italia ed è triste assistere a un tale complesso di fatti: alcuni atenei decidono di non collaborare più con un'università israeliana; alcune manifestazioni e iniziative d'intolleranza; la vicenda di Torino evocata dal presidente Romeo, di cui prima ho sentito parlare, mentre mi recavo in Aula.
Gli episodi sono di varia natura e diffusi. Nei giorni scorsi, all'Università degli Studi di Napoli «Federico II» il direttore del quotidiano «la Repubblica», Molinari, ha dovuto rinunciare a una conferenza ed ha anche offerto una possibilità di confronto agli studenti che volevano impedire di intervenire a un giornalista noto per la sua competenza in temi internazionali, peraltro direttore di un giornale anche collocato, come suo diritto, in una certa galassia culturale. Nonostante questo, la contestazione è stata determinata e ha impedito l'evento. Nei giorni scorsi a Roma, all'Università degli Studi «La Sapienza» è stato di fatto impedito di parlare a un altro giornalista, David Parenzo, ebreo, per la sua appartenenza al mondo ebraico, non per le sue idee politiche. Tra l'altro, anche in questo caso parliamo di un giornalista che conosciamo tutti, esprime liberamente il suo pensiero quotidianamente e non è certamente da considerare come riferibile a uno schieramento di estrema destra, tutt'altro; ciononostante, gli è stato impedito di parlare.
Siamo quindi di fronte a una serie di episodi ed atteggiamenti di alcuni professori e consessi accademici che dicono di non collaborare con Israele, impedendo di parlare, che non ha avuto adeguata eco. Bisogna ringraziare il Presidente della Repubblica che ha chiamato il direttore Molinari all'indomani di quell'evento, ma c'è una situazione intollerabile di intolleranza - così va definita - molto grave. La discussione su Gaza e sul Medio Oriente dura dai tempi dell'antica Bibbia ed è più che legittima. Noi riteniamo che non si debba sottovalutare quanto sta avvenendo, tra l'altro in un combinato disposto di eventi, perché parlando sempre de «La Sapienza» c'è stata una professoressa, la De Cesare, che si è espressa in maniera opinabile in occasione della morte di Barbara Balzerani, una terrorista delle brigate rosse. Non c'entra niente con le vicende dell'antisemitismo, ma con un'opinabile interpretazione anche delle vicende storiche italiane.
Credo pertanto, signor Presidente, che sia giusto che il Senato sottolinei quanto sta avvenendo, nella consapevolezza che il Governo fa quello che può. Quando si agisce in termini di ordine pubblico, scoppia subito la polemica, se si impedisce agli studenti di impedire a qualcuno di parlare o se un poliziotto ha detto qualcosa o ha guardato una persona in un certo modo. Nei contesti universitari, dotati di una loro autonomia rispetto a tutti, l'intervento è ancora più delicato e nessuno lo auspica, ma nemmeno si può tollerare tale forma di razzismo e di antisemitismo che sta crescendo. Credo che il Parlamento, le istituzioni democratiche e non solo il Governo debbano manifestare il loro sdegno e auspicare che tutti quelli che possono "influenzare" comportamenti e atteggiamenti - per usare un termine che oggi viene utilizzato in altri contesti - parlino, perché i silenzi, poi, nel passato hanno determinato più guasti delle urla. (Applausi).
MALPEZZI (PD-IDP). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MALPEZZI (PD-IDP). Signor Presidente, proverei a separare i piani, perché anche l'intervento del presidente Gasparri che ho sentito ora mette insieme forme di protesta che hanno impedito un libero dibattito all'interno delle università con la scelta del Senato accademico di un'università, che può piacere o meno, ma sulla quale non posso e non potremmo noi sindacare. Parlo di due piani distinti perché, da una parte, ci sono le proteste di chi impedisce di parlare e di partecipare democraticamente ad assemblee e presentazioni di libri dentro l'università. Questo è inaccettabile, a fronte di un programma stabilito e di persone che arrivano come interlocutori in quello che dovrebbe essere il luogo per eccellenza della condivisione e dello scambio di idee e si trovano invece davanti il veto di prendere la parola. Ciò va condannato e penso che sia stato fatto con forza anche dalle diverse forze politiche che sono uscite apertamente.
Dall'altra parte c'è però una decisione, che può piacerci o meno, che riguarda un'università nella sua autonomia e una votazione democratica. Noi nella Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza - lo dico al collega Romeo perché ne faccio parte anch'io e sono Capogruppo - possiamo discutere dell'ondata di antisemitismo presente in Italia. Segnalo che abbiamo anche chiesto al ministro Piantedosi, quando è venuto in audizione, di offrirci i dati, che pure forse possono esserci utili per capire come affrontare il tema, perché penso che in questa sede nessuno voglia fomentare odio e violenza.
Attenzione però a non porci come elementi di censura di scelte votate democraticamente. Questo va detto, perché da quello che mi risulta - lo dico ai colleghi perché, se hanno più informazioni, sono contenta per loro - leggendo quanto è successo a Torino, di fronte a scelte prese all'interno di un Senato accademico, sono state poste ai voti alcune mozioni, una delle quali è stata approvata. È una scelta: dobbiamo stigmatizzare chi ha scelto di mettere ai voti una mozione? Io questo non lo so, ma il mio invito ai colleghi è di separare chi entra in un'università e attua una contestazione per impedire a qualcuno di parlare - e questo va condannato sempre - da chi sta facendo scelte in autonomia (e sarà poi l'università a fare le valutazioni).
Ritengo giusto da parte di tutti noi lavorare all'interno di quella Commissione presieduta dalla senatrice Segre non per scrivere lettere o altro, ma per fare in modo che i fenomeni di antisemitismo non si diffondano. Su questo serve un'azione da parte di tutti, ma facciamo attenzione a pensare che tutto ciò che viene fatto secondo modalità che possono essere considerate a ragione di tutti democratiche sia da stigmatizzare con la stessa forza. Stiamo attenti a questo. (Applausi).
MAIORINO (M5S). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MAIORINO (M5S). Signora Presidente, esprimo grande perplessità e anche sconcerto, perché non capisco il motivo per cui oggi siamo qui a commentare una decisione democraticamente presa all'interno del Senato accademico di un'istituzione quale quella universitaria, che giustamente gode di piena autonomia. Peraltro, c'è stata una votazione avvenuta a stragrande maggioranza e trovo l'ingerenza della politica particolarmente lesiva della libertà d'insegnamento che ancora è vigente nel nostro Paese.
Avanzo un'ipotesi: probabilmente ciò è anche frutto del fatto che la politica continua ad alzare i toni in maniera davvero preoccupante, alimentando scontri che, invece, dovrebbero essere tenuti a freno. Faccio rientrare in tale sconsiderato innalzamento dei toni anche questo intervento, che ritengo assolutamente fuori luogo per l'Aula del Senato. (Applausi).
SPAGNOLLI (Aut (SVP-PATT, Cb)). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SPAGNOLLI (Aut (SVP-PATT, Cb)). Signora Presidente, visto che in questi interventi è stata usata più volte la parola autonomia, credo che il Gruppo per le Autonomie debba intervenire. Ritengo peraltro che nessuno meglio di noi possa essere considerato al corrente di come debba essere il rapporto tra il Paese, lo Stato centrale e le autonomie.
Lontanissima da me l'idea di contestare la legittimità di una decisione autonoma, ma abbiamo un sistema Paese e siamo un Paese che in questo momento si trova in una situazione complessiva in cui si deve decidere dove stare. Quello che è successo a Torino è chiaramente in contrasto con quanto la stragrande maggioranza del Paese dice e fa in questo periodo. (Applausi).
È chiaro che la legittimità della decisione del consiglio è indiscutibile, ma va contro la direzione che ha preso il Paese. Bisogna esserne consapevoli e noi non vogliamo passare per antisemiti. Combattiamo l'antisemitismo e affinché in Israele torni a esserci una pace che però non lo penalizzi, come qualcuno invece intenderebbe.
Ci tenevo a dirlo perché l'autonomia è autonomia, ma alla fine il Paese è il Paese.
MALAN (FdI). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MALAN (FdI). Signor Presidente, ringrazio il senatore Romeo per avere sollevato la questione. Voglio sottolineare una cosa.
Qualcuno ha parlato di decisione democraticamente presa: era in corso una riunione del Senato accademico, ma l'irruzione di un gruppo di studenti ne ha bloccato i lavori. (Applausi). Siccome questo è un Senato, sia pure non accademico, vorrei evitare che si ritenesse democratica l'irruzione di qualcuno in quest'Aula, per poi dire che il Senato ha democraticamente deciso. (Applausi). Ritengo pertanto che non sia stato fatto democraticamente, perché non si decide sotto l'occupazione di alcuni studenti, sul cui giudizio credo che sia abbastanza chiaro... (Commenti).
PRESIDENTE.Senatrice Maiorino, lei è già intervenuta. Se dopo vuole intervenire per fatto personale, lo farà.
Scusi, senatore Malan, continui pure.
MALAN (FdI). Grazie, Presidente.
Peraltro, circa il fatto che qualche membro del Senato accademico si sia sentito di votare comunque un documento perché era sotto pressione, penso che lo si sarebbe dovuto innanzi tutto riconvocare, per avere una situazione più serena, per poi eventualmente votare. (Applausi).
Quanto al contenuto, scrive «La Stampa» - giornale non particolarmente sospetto di essere di parte diversa da quella che è - che questo è l'antisemitismo, ossia giudicare in questo caso lo Stato d'Israele con un metro diverso da quello che si usa per gli altri. Io non ho mai sentito parlare di interruzione dei rapporti con la Cina, che non è proprio un modello di democrazia (Applausi), e ciò che succede in Tibet da decenni non è certamente una cosa lodevole, ma l'elenco potrebbe essere lungo. Non sono però stati sospesi quei rapporti - secondo me, giustamente - perché tra università, proprio in nome dell'autonomia, ci dovrebbe essere uno scambio culturale.
Come ha detto il presidente Romeo, si tratta di arricchire e favorire la pace e la comprensione. Le università nate nel Medioevo, in un'epoca che viene citata come buia - e che, per certi versi, lo era certamente - godevano di una certa autonomia, sia pure con i limiti dell'epoca, e nelle università si dicevano cose che altrove non si potevano dire. Adesso sta diventando l'opposto: ci sono università dove si impedisce di parlare ad alcune persone (Applausi), che vanno da studenti a esponenti della cultura, fino addirittura al Pontefice, qualche anno fa. È giusto parlare ed è giusto il dissenso, ma il dissenso si fa, se si può parlare.
Riprendo un passaggio dell'intervento della senatrice Fregolent, che ho condiviso, a proposito del particolare significato che ha Torino per noi, essendo lei della città e io della zona. A Torino, il 29 marzo 1848, re Carlo Alberto emanò un regio decreto con il quale si davano agli ebrei gli stessi diritti di tutti gli altri cittadini, segnando un passaggio fondamentale, perché per secoli erano stati discriminati in modo diverso nelle varie parti d'Italia che avevano diversi Governi. Il mese precedente era stata fatta la stessa cosa con i miei antenati valdesi. Pertanto, questo ci tocca particolarmente.
La città e l'università, l'ambito che più dovrebbe tutelare la libertà, si macchiano di questo passaggio, che - lo voglio ribadire - non è stato democratico. (Applausi).
MAGNI (Misto-AVS). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MAGNI (Misto-AVS). Signor Presidente, ho ascoltato le cose dette dal senatore Romeo e mi ero ripromesso di affrontare il tema cercando di approfondire la questione prima di parlare.
Ho deciso di intervenire, con tutta franchezza, essendo la nostra posizione politica molto chiara - come abbiamo spiegato anche ieri nel corso dell'intervento del nostro Capogruppo - su una serie di temi. Penso che dobbiamo lavorare per costruire la pace e affrontare il tema spinoso che abbiamo di fronte. Non si possono però chiudere gli occhi di fronte al fatto che c'è una mobilitazione nel Paese attraverso la quale si chiede di intervenire con forza rispetto alla situazione, che qualcuno chiama genocidio. Sta di fatto che son morte più di 30.000 persone, più di 12.000 delle quali erano bambini. C'è un dato di questo tipo e si chiede di cessare il fuoco.
Stigmatizzo l'atteggiamento che ho rilevato qui nei confronti di giovani studenti. Credo che abbiano il diritto di prendere la parola e dire quello che pensano: il che non vuol dire che sia giusto e bisogni giustificare tutto, ma criminalizzare l'intervento in una discussione di studenti lo trovo davvero sbagliato. Anzi, mi auguro che in questo Paese i giovani riprendano a fare attività politica, a partecipare e ad affrontare i vari temi, perché sono il nostro futuro. Criminalizzare le persone cercando di bloccare quanto avviene all'interno degli atenei, ma anche della società, a nostro avviso, è un errore molto grave. Questo è il dato fondamentale. È necessario essere molto cauti, cercando di capire perché succedono fatti del genere.
Infine, rispetto alla decisione, non penso ci siano persone che prendono decisioni sotto dettatura. Il Senato accademico, composto da adulti, avrà preso quella decisione valutando le proprie opinioni. Su questo ognuno di noi può dire la sua, ma francamente fare censura preventiva credo sia totalmente sbagliato.
Discussione del disegno di legge:
(1014) Conversione in legge del decreto-legge 5 febbraio 2024, n. 10, recante disposizioni urgenti sulla governance e sugli interventi di competenza della Società «Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 S.p.A.» (Relazione orale)(ore 10,37)
Approvazione, con modificazioni, con il seguente titolo: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 5 febbraio 2024, n. 10, recante disposizioni urgenti sulla governance e sugli interventi di competenza della Società «Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 S.p.A.»
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge n. 1014.
Il relatore, senatore Rosso, ha chiesto l'autorizzazione a svolgere la relazione orale. Non facendosi osservazioni, la richiesta s'intende accolta.
Pertanto, ha facoltà di parlare il relatore.
ROSSO, relatore. Signor Presidente, il decreto-legge in esame ha l'obiettivo di consentire il completamento in tempi certi delle opere necessarie allo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano-Cortina 2026, attraverso la revisione complessiva delle attribuzioni commissariali e della governance della società Infrastrutture Milano-Cortina 2020-2026 SpA, detta Simico SpA.
L'articolo 1 individua l'Azienda nazionale autonoma delle strade statali (ANAS SpA) quale soggetto attuatore delle opere complementari in ambito stradale, elencate nell'allegato A, e prevede che subentri alla Simico nei relativi rapporti giuridici attivi e passivi, nonché nei procedimenti amministrativi pendenti. Restano validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodotti e i rapporti giuridici sorti antecedentemente alla data di entrata in vigore del decreto in esame.
L'articolo 2 interviene sulla governance della Simico e, in particolare, sulle funzioni attribuite ai membri dell'organo di amministrazione. All'amministratore delegato restano attribuite le funzioni di commissario straordinario per la realizzazione degli interventi stradali di cui all'allegato 1, nonché per gli interventi di adeguamento delle piste da bob e slittino «Eugenio Monti» di Cortina e per quelli di riqualificazione dell'impianto olimpico per il pattinaggio di velocità «Ice Rink Oval», di Baselga di Piné.
Le attribuzioni dell'organo di amministrazione in materia di monitoraggio e coordinamento delle attività di internal auditing e di rendicontazione sono delegati al consigliere di amministrazione designato dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, che non svolge le funzioni di presidente o di amministratore delegato.
Sulle funzioni delegate, l'organo di amministrazione può in qualunque momento6 impartire direttive e avocare a sé operazioni rientranti nella delega.
Vengono modificate le modalità di individuazione dei due componenti dell'organo di amministrazione designati dalle Regioni: mentre finora dovevano essere nominati congiuntamente dalle Regioni Lombardia e Veneto e dalle Province autonome di Trento e di Bolzano, ora si prevede che uno sia designato dalla sola Regione Lombardia e l'altro congiuntamente dalla Regione Veneto e dalle Province autonome di Trento e Bolzano.
Si prevede poi che sia i componenti dell'organo di amministrazione, sia quelli del collegio sindacale siano designati e non nominati e viene abrogata la disposizione che prevedeva che i componenti dell'organo di amministrazione del collegio sindacale potessero essere revocati soltanto dai soggetti che li avevano nominati.
L'articolo 3 prevede che l'amministratore delegato di ANAS subentri quale commissario straordinario per la realizzazione dell'intervento relativo alla strada statale SS 36 (messa in sicurezza della tratta Giussano-Civate), con i poteri di cui articolo 4, commi 2 e 3, del decreto-legge n. 32 del 2019, cosiddetto sblocca cantieri.
L'articolo 4 reca disposizioni transitorie e finanziarie, mentre l'articolo 5 disciplina l'entrata in vigore.
Gli emendamenti approvati dall'8a Commissione si concentrano, in primo luogo, sulle opere ferroviarie connesse allo svolgimento dei Giochi, prevedendo che il soggetto attuatore delle opere complementari elencate nel nuovo allegato A-bis sia la società Rete ferroviaria italiana (RFI SpA). L'amministratore delegato di quest'ultima è nominato commissario straordinario per la realizzazione degli interventi di soppressione dei passaggi a livello sulla strada statale SS 38. La società Ferrovie Nord viene invece individuata quale soggetto attuatore dell'intervento di collegamento tra il terminal 2 dell'aeroporto di Malpensa e la rete ferroviaria nazionale.
La Commissione ha poi previsto che l'intervento pubblico per il completamento delle opere necessarie allo svolgimento dei Giochi tenga conto delle esigenze degli atleti e delle persone con disabilità e ha sostituito il riferimento alle Olimpiadi, presente in più punti del testo, con quello più corretto di Giochi olimpici e paralimpici.
Il nuovo articolo 3-bis, inserito dalla Commissione, autorizza gli enti territoriali a concorrere a finalizzare e svolgere attività inerenti ai Giochi e finalizzate a favorire l'impatto positivo sul territorio dal punto di vista sociale, ambientale ed economico, nonché a disporre l'occupazione temporanea di aree attigue a quelle destinate alla realizzazione delle opere di impiantistica, sportive e infrastrutturali, se ciò risulti necessario ad assicurare la fruibilità e la funzionalità degli impianti e delle infrastrutture, nonché lo svolgimento dell'evento.
Gli enti concedenti impianti sportivi connessi allo svolgimento dei Giochi sono inoltre autorizzati a procedere alla revisione del contratto di concessione, al fine di regolare gli effetti della mancata fruizione dei medesimi impianti da parte dei concessionari, in conseguenza degli impieghi connessi all'evento, mediante la rideterminazione della durata del contratto di concessione, nella misura strettamente necessaria a ricondurlo ai livelli di equilibrio e di traslazione del rischio pattuiti al momento della sua conclusione.
Si disciplina infine la destinazione delle disponibilità derivanti dalle economie conseguite in relazione all'evento collaudo degli interventi, cui al piano complessivo delle opere olimpiche, e di quelle derivanti dalla mancata realizzazione degli interventi.
Da ultimo, si prevede che l'Autorità di bacino distrettuale delle Alpi orientali aggiorni gli strumenti di pianificazione per il contrasto al dissesto idrogeologico. L'aggiornamento è approvato anche in più stralci funzionali, il primo dei quali riguardante il territorio del Comune di Cortina.
Il provvedimento arriva in Aula dopo una lunga e attenta discussione in Commissione ambiente, in cui sono state svolte decine di audizioni. Abbiamo esaminato anche una serie di emendamenti, nessuno dei quali mai volto all'ostruzionismo - cosa per cui devo ringraziare tutti i colleghi, di minoranza e maggioranza - ma sempre a rappresentare contenuti e idee.
Ringrazio quindi tutti i colleghi per il lavoro svolto.
Saluto ad una rappresentanza di studenti
PRESIDENTE. Saluto a nome dell'Assemblea i docenti e gli studenti dell'Istituto professionale di Stato per i servizi commerciali, turistici e sociali «Lorenzo Milani» di Meda, in provincia di Monza e Brianza, che stanno assistendo ai nostri lavori. (Applausi).
Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1014 (ore 10,44)
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione generale.
È iscritto a parlare il senatore Potenti. Ne ha facoltà.
POTENTI (LSP-PSd'Az). Signor Presidente, onorevoli colleghi, saluto anche il Vice Ministro, che ringrazio per essere qui a rappresentare il Governo.
Questo Esecutivo è un Governo del fare, dell'operatività e della ripresa delle attività cantieristiche, che ci onoriamo di rappresentare con la figura di Matteo Salvini, nostro leader.
Il mio intervento sarà una continuazione di quanto il Gruppo Lega ha già espresso nel corso di precedenti iniziative normative, come ad esempio il testo sul G7.
Il relatore ha ricordato che nel corso dei lavori in 8ª Commissione il provvedimento è stato oggetto di un approfondito esame, anche grazie all'ausilio e all'apporto di competenze professionalmente molto elevate, cui ha fatto da contraltare la solita reminiscenza di culture forse di natura arcaica, ma non troppo. Infatti - e poi spiegherò come mai - tornando indietro nel tempo, possiamo annoverare grandissimi esempi di lungimiranza nella strutturazione di iniziative edilizie in occasione di grandi eventi che, come dissi qualche giorno fa intervenendo in materia di G7, dovrebbero onorare il nostro Paese della grande risonanza derivante dal fatto di accogliere rappresentanti in questo caso dello sport mondiale, facendo loro trovare un ambiente accogliente e una situazione infrastrutturale decente, e cercando di risolvere gli inevitabili problemi di afflusso di frequentatori, spettatori e atleti.
Se torniamo indietro nei secoli e riportiamo le lancette ai tempi delle Olimpiadi che si svolgevano nell'antica Grecia nell'età classica, possiamo annoverare, tra gli esempi di lungimiranza, gli ammodernamenti infrastrutturali che si svolgevano nella città di Olimpia. Per diversi secoli infatti, le strutture non erano adeguate ad accogliere la sempre maggior affluenza di spettatori causata dal grande e crescente interesse per quegli spettacoli sportivi. Vi era quindi una continuità nella strutturazione di opere che dovevano servire ad accogliere la massa di persone che affluivano alla città di Olimpia.
Stupisce che, tornando all'era moderna, vi siano forze politiche che alternano barlumi di lucidità a momenti di totale scoramento, per noi che dobbiamo ascoltare parole di critica continua su tutto ciò che fa parte dell'esigenza di ammodernare le nostre infrastrutture.
Non posso che fare riferimento, ad esempio, alle parole utilizzate nel giugno 2018 da Beppe Grillo, il quale aveva addirittura fatto un'apertura misteriosamente lungimirante alla possibilità che i suoi pargoli, i membri del MoVimento 5 Stelle, sapessero raccogliere la sfida - diceva lui - di gestire cose complicate (in quel caso, si parlava della candidatura di Torino per queste Olimpiadi Invernali). Mai padre fu più magnanimo nell'augurare ai propri figli capacità così eccelse.
Dopo queste timide aperture, le medesime forze politiche oggi hanno invece manifestato aperte critiche al Governo che cerca di risolvere problemi annosi, che si ripresentano in occasione di ogni evento importante che riguarda il nostro Paese e, durante l'esame in Commissione, hanno deciso di assumere posizioni tutt'altro che logiche.
Ritornando all'epoca classica, mi domando come uno dei vincitori del 508 avanti Cristo, Iscomaco di Crotone, abbia potuto raggiungere il luogo delle Olimpiadi, magari con mezzi arcaici come le triremi a vela di allora, che certamente non inquinavano.
Sarei curioso di capire quali opere siano state ingegnosamente costruite nell'antica Grecia per consentire di raggiungere la sede di Olimpia attraverso vie carrabili, dato che la città era dotata addirittura di due impianti termali, uno dei quali dedicato agli ospiti, che probabilmente avevano culture diverse da quella greca e avevano bisogno di trovarsi in un ambiente accogliente, al loro insediamento. Magari ci saranno state anche strutture in grado di ospitare attività dedicate al tempo libero durante i giochi.
Mi domando che cosa dobbiamo fare, in alternativa, se non desideriamo ammodernare le nostre strade e le nostre ferrovie in occasione di eventi così importanti, che dovrebbero essere solo motivo di orgoglio per il nostro Paese. Invece, ogni volta diventano motivo di scontro politico e ideologico per una parte (Applausi), che addirittura con il G7 è riuscita a fare contestazioni di fronte a una nomina commissariale per la spesa di 18 "miseri" milioni di euro per ammodernare qualche decina di chilometri di strade e realizzare due piste di atterraggio per elicotteri. Mi sembra che il parossismo arrivi a limiti inimmaginabili.
Noi siamo la forza politica che spingerà il Paese e questo Governo a monetizzare le grandi disponibilità che abbiamo per realizzare le opere. Non perderemo alcuna occasione di far sì che il Paese faccia bella figura, quando si troverà ad accogliere ospiti provenienti da altri Paesi. Ciò vale soprattutto per queste Olimpiadi sportive invernali, che saranno anche Paralimpiadi per gli sportivi che praticano tali attività nella minor sorte di una disabilità. Noi siamo onorati di poterli accogliere e di far loro trovare infrastrutture efficienti e assolutamente moderne. Così faremo e continueremo a fare. (Applausi).
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Spagnolli. Ne ha facoltà.
SPAGNOLLI (Aut (SVP-PATT, Cb)). Signor Presidente, membri del Governo, onorevoli colleghi, la riforma della governance disciplinata in questo provvedimento è dettata dalla necessità di completare le opere prima dell'evento olimpico. Del fatto che la nomina di un commissario governativo o di più commissari governativi sia la soluzione migliore mi permetto di dubitare, anche perché sono convinto che un commissario governativo non sia più bravo di uno nominato a livello locale. Soprattutto, nominare commissari governativi è diseducativo rispetto alla direzione che questa stessa maggioranza intende prendere con l'autonomia differenziata. Bisogna insegnare alle popolazioni ad essere autonome e non lo si fa certo mandando qualcuno da Roma che decida tutto.
Permangono comunque problemi a monte, sollevati in varie sedi da diversi soggetti, anche molto qualificati, e su questi intendo soffermarmi. Cinquant'anni fa Pierpaolo Pasolini metteva in guardia sulla differenza tra sviluppo e progresso, spiegando che il primo, legato all'inarrestabile corsa a beni e profitto, non sempre portava al secondo, cioè a una crescita civile e morale, rispettosa dell'ambiente, della natura, dei territori e delle comunità che ci vivono.
Quel suo scritto è di un'attualità sconvolgente rispetto a questi Giochi olimpici, raccontati e venduti come evento con ricadute positive per tutti, ma che invece ha subito dimostrato la sua insostenibilità sul piano ambientale, sociale e soprattutto economico e un'insostenibilità strutturale, legata alla natura stessa di queste manifestazioni. Dalle Olimpiadi invernali del 1994 alle ultime di Pechino, tutte hanno registrato costi di gran lunga superiori a quelli preventivati: Vancouver doveva costare 2 miliardi di dollari e ne è costata 6,5; Sochi 3,5 ed ha chiuso a 9; Pechino doveva costare 4 miliardi ed è finita quasi a 10.
Milano-Cortina parte da un costo di 1,5 miliardi, ma sono già stati raggiunti i 3,6 miliardi di euro. Si chiuderà a questa cifra? Chi lo sa? In ogni caso, questo grande buco verrà tappato, come al solito, con i soldi delle tasse degli italiani che le pagano.
Le Olimpiadi invernali, con quella di Milano-Cortina, che non fa eccezione, hanno peraltro smesso da decenni di produrre valore a livello locale, ma riflettono, a pieno titolo, un approccio predatorio ai territori, che vengono piegati alle logiche del business, del cemento e dell'asfalto, nonché a quello della diffusione delle immagini dell'evento, con poca o nulla attenzione rispetto alle ricadute ambientali o alle reali necessità delle popolazioni di montagna.
Tali popolazioni avrebbero bisogno oggi di essere sostenute in quanto garantiscono i servizi ecosistemici, la protezione della biodiversità e il mantenimento degli equilibri ambientali. Forse che i soldi dei giochi verranno destinati almeno in parte a servizi sanitari, a quelli educativi o a forme di trasporto pubblico più efficienti per gli abitanti della montagna? Direi proprio di no.
Le Olimpiadi invernali vanno però organizzate e, come sanno gli insider, nessun altro Paese voleva organizzarle. L'argomentazione di chi sostiene i grandi eventi è da sempre data dall'affermazione che con quei soldi si costruiscono infrastrutture che resteranno e quindi si tratta di un debito buono, strizzando l'occhio alle imprese che ne trarranno lavoro e guadagno. A parte il fatto che le infrastrutture andrebbero fatte tutte le volte che ce n'è bisogno e non solo in occasione di un grande evento, la sola vicenda della pista da bob dimostra come questa argomentazione sia falsa e fuorviante. (Applausi). Non solo associazioni come World wide fund for nature (WWF), Club alpino italiano (CAI), Touring club e Legambiente hanno lanciato un appello sui costi e sull'impatto ambientale, ma financo il Comitato olimpico internazionale ha sollevato una serie di dubbi sugli 81 milioni e rotti di soldi pubblici spesi per un impianto che avrebbe forse senso fare a 2.500 metri, ma non certo a 1.300, senza neppure la certezza di farcela in tempo. Un'opera bandiera, ma insostenibile, visto che in Italia appena 59 persone praticano questo sport. Considerato inoltre che le temperature saranno sempre più alte (Applausi), mantenere l'impianto costerà sempre di più, ben oltre la cifra stimata di diverse centinaia di migliaia di euro all'anno, che è comunque enorme e a carico del Comune, quindi della popolazione locale.
Più ampia però è la questione della sostenibilità ambientale ed economica. Il cambiamento climatico ha fatto ammalare la montagna, che è sempre più fragile e sempre meno in grado di reggere la costruzione di opere invasive. Guarda caso, invece, per queste Olimpiadi vengono realizzate opere che per la gran parte sono arterie stradali, spesso sovradimensionate rispetto alle necessità effettive dei territori, che richiederanno nel tempo grandi spese di manutenzione.
Signor Presidente, strade, gallerie e ponti hanno alti costi di manutenzione. In Italia abbiamo tristi esperienze recenti dei disastri che possono accadere quando le manutenzioni non vengono fatte, oltre al fatto poi che si tratta di opere finalizzate a una mobilità inquinante e vecchia, quella del trasporto pubblico su gomma. La mobilità soft rientra però nell'ideologia green che va combattuta, perché così vogliono le lobby amiche del nostro Governo (Applausi): una figuraccia internazionale annunciata per l'Italia, che sottolineerà ulteriormente la nostra triste nomea di Paese cicala, sprecone e canterino.
Nondimeno, queste Olimpiadi rischiano di danneggiare anche la città di Milano, facendo ulteriormente esplodere i prezzi delle case nelle zone adiacenti al villaggio olimpico, con l'effetto di espellere gradualmente gli attuali residenti e restringendo ulteriormente il diritto all'abitare delle fasce più deboli.
Non avrebbe avuto più senso riqualificare le strutture esistenti, come il vecchio Palasport di Milano? Perché questo spreco in una fase di contrazione della spesa pubblica per opere che andranno solo ad acuire vecchi e nuovi problemi? Soprattutto, che fine ha fatto l'impegno per Olimpiadi sostenibili dal punto di vista economico e ambientale, peraltro firmato?
Quando le proteste sono così trasversali, quando sono in grado di unire la montagna e una città come Milano, significa che la questione è molto seria e non può essere liquidata con un'alzata di spalle, parlando dei soliti professionisti del no. Le iniziative di protesta stanno invece ponendo una questione essenziale, che riguarda il nostro futuro e i nostri modelli di sviluppo che queste Olimpiadi non vedono, chiuse come sono in una lettura antiquata e superata del mondo, quella che, per tornare a Pasolini, insegue lo sviluppo senza rendersi minimamente conto che questo non porterà alcun progresso, ma semmai il contrario. (Applausi).
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la senatrice Fregolent. Ne ha facoltà.
FREGOLENT (IV-C-RE). Signora Presidente, colleghi senatori, rappresentanti del Governo, quando ci si appresta a fare grandi eventi, bisogna sempre mettere sul piatto della bilancia gli elementi positivi, come il fatto che il nostro Paese sarà trasmesso sulle televisioni di tutto il mondo per molti giorni, e gli aspetti negativi, come riuscire a contemperare le grandi infrastrutture che si stanno realizzando con l'ambiente e la società circostante.
Parlare di Milano-Cortina per noi piemontesi e torinesi in particolare tocca una ferita aperta, perché la mia città a un certo punto ha deciso di non partecipare a quelle Olimpiadi, una scelta nefasta perché noi le infrastrutture, a differenza di Milano e di Cortina, ce le avevamo già, ed erano quelle delle Olimpiadi del 2006. Le avevamo tutte: i palazzetti per fare le gare; l'impianto da bob (che fa così tanto discutere); l'impianto dei trampolini di lancio (lo sanno bene i piemontesi qui presenti). Avevamo tutto, ma è stata fatta una scelta demagogica da parte dell'amministrazione e quelli che sono venuti dopo, il sindaco Lo Russo e il presidente Cirio, nulla hanno potuto fare per recuperare una situazione compromessa, in parte anche grazie alla non grande collaborazione delle due città, che, una volta appropriatesi delle Olimpiadi e dei finanziamenti, non sono state così generose da far rientrare chi si era autoescluso.
Questa è la storia dell'Italia, dei mille campanili e della loro incapacità di collaborare, ma anche di quando si teorizzano l'ambientalismo e la decrescita e non si percepisce la possibilità di cambiare la storia. La mia città nel 2006 ha radicalmente cambiato faccia: quando sono nata, negli anni Settanta, mai si sarebbe pensato che sarebbe diventata turistica, perché per tutti, anche per me, era la città della grande fabbrica, della produzione delle auto. Io sono nata nel quartiere Lingotto e quindi quella fabbrica ce l'avevo ben presente. E invece Torino è diventata una città turistica e oggi le persone che vi arrivano non trovano più la città fabbrica, ma trovano una città che le accoglie. Paradossalmente, i miei amici del Sud, quando venivano nella mia città, che era ancora la città fabbrica, dicevano che si vedeva che era tale, perché i ristoranti non servivano più dopo le ore 21,30, mentre oggi trovano una città piena di eventi culturali, capace anche di attrarre dal punto di vista dell'esperienza turistica. E se la mia città è diventata un elemento di attrazione è grazie a quelle Olimpiadi del 2006. Oggi il Museo egizio è il quinto museo d'Italia, sicuramente anche grazie alla grande capacità del direttore Greco, checché ne dica qualche forza politica della mia città che vorrebbe mandarlo via, ma il quinto posto del Museo egizio nella città di Torino vale il primo posto, perché il primo posto è occupato dagli Uffizi e per uno straniero è molto più facile andare a Firenze che venire nella mia città. Questo vuol dire che è stata fatta una grande azione per farla conoscere nel mondo, proprio attraverso quell'evento.
È per questo che, quando si dice di non fare determinati eventi, bisogna sempre soppesare cosa avviene in seguito ad un evento che renderà sicuramente molto conosciuto il nostro Paese. Probabilmente si devono fare infrastrutture e qui ritorniamo al decreto di cui stiamo parlando, che - guarda caso - prevede commissari. Viene da sorridere, perché nella discussione sul codice degli appalti si diceva che tutto questo si sarebbe evitato: grazie a quel codice, che avrebbe reso tutto più semplice, a un certo punto la possibilità di avere i commissari ad hoc sarebbe sparita, perché l'imprenditore che aveva un progetto in un attimo avrebbe potuto realizzarlo. Oggi siamo di fronte alla realtà: quel codice degli appalti non sta funzionando e per fare opere, guarda caso, esattamente come prevedevamo noi nel nostro piano shock, ci vogliono commissari ad hoc. Spero che le comunità vengano ascoltate nelle situazioni in cui devono esserlo, ma che si arrivi anche a migliorare le infrastrutture che sono scarse in qualsiasi parte del nostro Paese, perché sicuramente il Veneto produttivo non ha infrastrutture così adeguate. La Milano produttiva sta meglio di altri, ma non è così servita al di fuori della cerchia cittadina, quindi probabilmente questo evento riuscirà a migliorare la situazione.
Resta il grande rammarico che, se ci fosse stata anche Torino, alcune delle infrastrutture che oggi vengono costruite non avrebbero visto la nascita e si sarebbero risparmiati soldi della collettività, che sono sempre messi in gioco in qualunque caso: per un palazzetto del ghiaccio, per una pista o per qualsiasi altro elemento. Questo è un rammarico doppio: per la mia città, perché avrebbe fatto bene al suo PIL e al suo indotto, e per la collettività italiana, che vede sprecate risorse che evidentemente si potevano utilizzare per far altro, di cui questo Paese ha drammaticamente bisogno. (Applausi).
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la senatrice Floridia Aurora. Ne ha facoltà.
FLORIDIA Aurora (Misto-AVS). Signora Presidente, colleghe e colleghi, rappresentanti del Governo, il primo question time di questa legislatura si è svolto quasi un anno e mezzo fa con il ministro per lo sport e i giovani Abodi proprio sulle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. Ricordo bene quel momento, perché è stato anche il mio primo question time e in quell'occasione chiesi al Ministro precisazioni riguardo alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica di quei giochi invernali. Un anno e mezzo fa, il ministro Abodi ci assicurò che si sarebbero seguiti tutti i principi e i criteri ambientali richiesti dal Comitato olimpico internazionale e garantì che avrebbero rispecchiato i valori e la volontà esplicita della Fondazione Milano-Cortina 2026 e anche della Società Infrastrutture Milano-Cortina 2026, la famosa Simico, oggetto del provvedimento in discussione.
A parole, il ministro Abodi ha dichiarato questa garanzia, fatto sta che poi è sparito completamente dalla scena e ha lasciato il posto al ministro delle infrastrutture e dei trasporti Salvini, il quale, sordo a tutti gli accordi e agli impegni presi a livello internazionale e anche al buonsenso, si è impuntato e si è intestardito nel voler portare il progetto della pista da bob a Cortina, questa volta definita in versione light - o pseudo-light, perché comunque costerà lo stesso 122 milioni di euro - sacrificando centinaia di larici secolari.
Si è anche deciso di fare di più, cioè di asfaltare e costruire strade a più non posso in mezza Italia del Nord, già intasata dal traffico e dall'inquinamento atmosferico. Tutto questo per la modica cifra di 3 miliardi di euro, per far fare bella figura all'Italia, come pensa il ministro Salvini, mentre stiamo facendo una figuraccia planetaria, con buona pace della sostenibilità, ma con il benestare del presidente leghista del Veneto Zaia, che, sempre a parole, aveva inizialmente dichiarato che queste Olimpiadi sarebbero state ad impatto zero. Purtroppo non sarà così, ma poco importano le parole di ieri, tant'è che oggi arriviamo a discutere il decreto-legge recante disposizioni urgenti sulla governance e sugli interventi di competenza della società Simico, in un contesto in cui nel frattempo gli effetti della crisi climatica avanzano e con essi anche le criticità legate alla carenza di neve, che stanno preoccupando il settore del turismo invernale, la sua economia e anche il circo bianco.
Ciò che importa alla Regione Veneto e al Governo è la pista da bob di Cortina, una vicenda che ha assunto contorni assurdi e inaccettabili, anche per la palese incompetenza con cui quest'opera viene gestita, rischiando che rimanga una carcassa inutilizzata, visti i tempi ristrettissimi per la sua realizzazione.
Ma vi è di più. Nell'ulteriore tappa del percorso ad ostacoli di queste Olimpiadi, il Governo sta continuando ad accumulare enormi ritardi nella realizzazione di opere e infrastrutture, tra sprechi e incalcolabili danni ambientali.
È una faccenda che ha del grottesco, ma fa anche arrabbiare, tanto più che il Comitato olimpico internazionale (COI) nell'organizzazione dell'evento olimpico ha chiesto il rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale e ha optato per il nostro Paese proprio per l'attenzione manifestata dai proponenti italiani nel dossier di candidatura alla tutela paesaggistica e ambientale dei luoghi coinvolti nello svolgimento delle gare: una vera beffa e anche una presa in giro, perché la Simico non ha rispettato questi impegni e la costruzione delle infrastrutture in molti casi non è nemmeno iniziata. Oggi pertanto, a meno di due anni dall'inizio dei giochi, ci troviamo a modificare, con questo decreto-legge, le funzioni attribuite all'organo di amministrazione di Simico, per cercare di supplire alla difficoltà gestionale di questa società.
Inoltre, in merito all'improvviso cambio di governance all'interno di Simico, ci stupisce che sia stato possibile affidare la sua gestione all'ingegnere Sant'Andrea, sostituito giusto poche settimane fa da un nuovo commissario, dopo che lo stesso Sant'Andrea, anche in occasione della Campionati del mondo di sci alpino del 2021 a Cortina, aveva lasciato il proprio incarico di commissario alcuni mesi prima delle gare, anche in quel caso ad opere incompiute. Oggi, come allora, stesso copione.
A fronte di queste notizie, che francamente ci preoccupano, il decreto-legge oggi in discussione tenta di mettere una toppa alla mala gestione di Simico, affidando la realizzazione delle opere stradali connesse allo svolgimento delle Olimpiadi ad ANAS. Per noi di Alleanza Verdi e Sinistra però questa delega ad ANAS è molto preoccupante, perché ci si concentrerà esclusivamente sulla realizzazione di opere stradali e verranno bypassati la valutazione del rischio idrogeologico, il principio di sostenibilità ambientale e gli sforzi che vanno fatti per potenziare una mobilità sostenibile oggi più che mai necessaria.
Il passaggio ad ANAS evidenzia anche le forti criticità in materia di tempistiche. La promessa che le opere saranno terminate per l'inizio dei giochi invernali si sta rivelando un miraggio. Si rischia di non vedere il completamento delle opere già in cantiere, com'è già accaduto per i Campionati del mondo di sci alpino del 2021 a Cortina. Vi faccio un banale esempio: il ponte di Crignes a Cortina avrebbe dovuto essere completato per i Campionati del mondo di sci alpino del 2021, ma la sua costruzione è ancora in corso. Ripeto che, oggi come ieri, è lo stesso il copione nelle Regioni Veneto e Lombardia, governate ormai da troppo tempo dalla Lega. Questo grande evento doveva consentire il potenziamento di importanti tratte ferroviarie tra la Lombardia e il Veneto, che per più della metà sono sotto il livello minimo di soddisfacimento.
Non vi nego la mia incredulità nel venire a sapere dal sindaco di Bergamo Gori che non si riusciranno a completare nemmeno i 6 chilometri di ferrovia necessari per collegare l'importante scalo aeroportuale di Bergamo Orio al Serio alla stazione dei treni di Bergamo, già predisposta per le Olimpiadi, ma che non sarà pronta per l'inizio delle gare. Stesso destino per l'aeroporto di Verona, che avrebbe dovuto collegare la stazione ferroviaria della città. Non si è nemmeno collegato e completato l'anello ferroviario delle Dolomiti, un progetto fortemente sostenuto dai cittadini, ma che sembra naufragato nel nulla.
Nel complesso, per la rete stradale italiana si spenderanno 3 miliardi di euro e solo 400 milioni per la mobilità ferroviaria, sempre che si riesca a completarla. In audizione ci hanno detto che non c'è più tempo per iniziare o ultimare le tratte ferroviarie: questa è la litania che abbiamo sentito in audizione. Solo che sono passati anni dall'annuncio dei Giochi olimpici invernali di Milano-Cortina e ha dell'incredibile che tali opere non siano state programmate per tempo e che non siano neanche state iniziate.
Nel nostro lavoro emendativo abbiamo chiesto di valutare l'impatto ambientale per le opere di Milano-Cortina 2026, mentre per la mobilità su rotaia abbiamo presentato un emendamento che prevede la nomina di un commissario straordinario per il potenziamento e l'ammodernamento delle linee ferroviarie, finanziati per i Giochi. Amareggia molto sapere che le conseguenze di questa politica retrograda graveranno sul presente e sul futuro dei nostri ragazzi, sulle intere comunità che ci vivono e sui luoghi di inestimabile valore ambientale e paesaggistico che abbiamo la fortuna di avere.
In tutto il lavoro che sto svolgendo da un anno e mezzo a questa parte per Milano-Cortina un lato positivo c'è, che dà anche un minimo di sollievo, ed è sapere che le comunità montane, i territori montani e le associazioni, come Mountain Wilderness, Italia Nostra e altre, lasciati soli ad affrontare le difficoltà quotidiane, non si arrendono di fronte al modus operandi inaccettabile e arrogante della classe politica dirigente. A loro vanno il mio sostegno, la mia voce e il mio ringraziamento per l'immane lavoro che stanno svolgendo a tutela del nostro territorio, perché è anche nostro.
Noi di Alleanza Verdi e Sinistra non diciamo «no» alle Olimpiadi, sono anche un'ex atleta agonista di sport invernali; semplicemente, non appoggiamo questa governance che spreca soldi pubblici, deturpa l'ambiente e non garantisce nemmeno uno svolgimento sicuro dei giochi, né di terminare in tempo le opere previste, ma fa fare all'Italia una figuraccia a livello internazionale. (Applausi).
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Galliani. Ne ha facoltà.
È con piacere che gli cedo la parola per la prima volta in quest'Aula. (Applausi).
GALLIANI (FI-BP-PPE). Signora Presidente, non è la prima volta in quest'Aula, è la prima volta da questo scranno, che fu del mio grande amico e maestro, la persona che mi ha cambiato la vita, il presidente Silvio Berlusconi. (Applausi).
Al suo fianco, ho condiviso per oltre quarant'anni, come noto e come lei sa, Presidente, la vita, il lavoro e la grande passione non solo per il calcio, ma per tutto ciò che è sport. Ricordo che il presidente Berlusconi mi diceva che lo sport in generale e il calcio afferiscono alla sfera non del business, ma dei sentimenti, e assomigliano un po' alla religione, con i suoi misteri dolorosi e gaudiosi. Così siamo sempre andati avanti insieme, passando da Istanbul ad Atene, dall'eliminazione con il Cittadella alla vittoria con il Pisa, la con conseguente promozione in serie A per la prima volta del Monza.
Da uomo di sport, sono molto felice e orgoglioso che l'Italia ospiterà le Olimpiadi invernali del 2026. Come diceva il presidente Berlusconi, lo spirito olimpico di De Coubertin conferma il valore dello sport ed invita a superarsi lealmente. La mia passione per lo sport ho cercato di dimostrarla da subito, anche in questo consesso, sostenendo attivamente il percorso che, partendo dalla passata legislatura, ha portato all'inserimento dello sport in Costituzione. In tal senso, ho già presentato in questa legislatura un nuovo disegno di legge che punta proprio all'attuazione di quell'articolo 33 della Costituzione che mira a migliorare il sistema sportivo in Italia, soprattutto in ambito formativo e di accesso alle pratiche e agli impianti per i soggetti che hanno maggiori difficoltà ad integrarsi. È sicuro che lo sport è un elemento fondamentale per ogni società.
Intervengo dunque su un argomento che mi è particolarmente caro, le Olimpiadi, che si svolgeranno anche nel territorio in cui sono nato, cresciuto ed eletto, vivo e ho sempre svolto le mie attività: la Lombardia. Ricordiamo tutti le tristi immagini delle strade delle nostre città vuote, con le attività completamente ferme e uno stravolgimento totale delle nostre vite. In termini assoluti, la città in cui il conto del Covid è stato più alto è appunto Milano, con oltre 650 milioni di euro di perdite.
Oggi dunque le Olimpiadi invernali Milano-Cortina rappresentano una linfa nuova di sviluppo. I lombardi, gente laboriosa e produttiva, hanno già affrontato in maniera eccelsa la ripresa dalle varie crisi che si sono succedute nel tempo ed oggi sono pronti a mettersi in gioco per dare al mondo un evento grandioso, con la convinzione di superare tutte le aspettative.
Le Olimpiadi sono un evento che coinvolge tutto il comparto sportivo e non solo, dagli atleti in campo agli allenatori, agli organizzatori, ai volontari, alle istituzioni del territorio ed agli imprenditori. Le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 sono la quarta Olimpiade che il nostro Paese ospita, un dato molto importante. Le medaglie olimpiche, in ricordo delle precedenti edizioni che l'Italia ha ospitato, sono conservate nella sala del Consiglio dei Ministri, a dimostrazione dell'importanza che le Olimpiadi hanno per la nostra identità e per la nostra storia. Inoltre, questa manifestazione sarà senza dubbio un volano per l'intera economia nazionale.
Ci sarà un aumento della domanda per il comparto sport che potrebbe superare il miliardo di euro e un aumento della domanda per il comparto di un miliardo di euro genera, come effetto diretto e indiretto e per l'indotto, un impatto molto consistente sull'intera economia.
Secondo la ricerca di una prestigiosa università romana, la sola organizzazione delle Olimpiadi invernali può produrre nel sistema Paese quasi 13.000 nuove unità di lavoro, oltre 9.000 delle quali per il settore sportivo e quasi 4.000 per i settori economici ad esso collegati. I benefici non si limiteranno però agli aspetti economici: non sottovalutiamo l'impatto mediatico di un evento di questa portata, che potrebbe invogliare sempre più persone ad avvicinarsi alla pratica sportiva nel nostro Paese. Pur attestandoci sotto la media europea, i cittadini italiani che praticano sport in modo continuativo sono in media aumentati, dal 22,8 per cento del 2010 al 27,1 del 2020, un dato che potrebbe continuare a crescere.
Si pensi, ad esempio, all'impatto dei successi nel tennis di Jannik Sinner e della Nazionale che ha conquistato l'ultima Coppa Davis. Secondo la Federazione italiana tennis e padel, infatti, il numero di tesserati è passato da 129.000 nel 2021 a 660.000 nel 2023, ma le stime indicano oltre 700.000 tesserati all'inizio del 2024. Anche il numero di praticanti è aumentato in modo considerevole, passando da circa 1,3 milioni nel 2021 a 4,5 milioni nel 2023, per non parlare degli effetti economici estremamente positivi derivanti dall'aumento degli spettatori, dei turisti e degli investitori stranieri collegati al mondo del tennis.
Lo sport riveste un ruolo sociale di grande rilevanza, che garantisce significativi effetti positivi, non solo materiali, per la nostra società. Si pensi al miglioramento del benessere psicofisico, all'incentivo alla coesione sociale, alla riduzione della spesa sanitaria e alla promozione del territorio. Dunque queste Olimpiadi per l'Italia hanno un'enorme importanza, in primis per l'orgoglio che saranno capaci di imprimere nel nostro Paese e per l'effetto dirompente che avranno per l'intera economia, per il comparto sport e per la società italiana tutta.
È innegabile dunque che l'effetto di questo provvedimento, che oggi ci accingiamo a votare, sarà la sicura modernizzazione dei territori coinvolti. Le nuove infrastrutture faciliteranno le comunicazioni e renderanno il Nord Italia ancora più competitivo, il tutto garantito da una governance efficace e snella, che il Governo si è impegnato ad attuare.
È importante quindi il coinvolgimento di tutti gli enti, delle organizzazioni e delle associazioni del territorio, che saranno in grado di dare la giusta collaborazione per il perfezionamento di questo evento. Facciamo sì che le infrastrutture che nasceranno non siano finalizzate alla sola manifestazione, ma diventino luoghi di aggregazione e partecipazione anche per il futuro.
Cari colleghi, il nostro partito, com'è noto a tutti, è sempre favorevole all'organizzazione di grandi eventi pubblici, in particolare di grandi eventi sportivi come le Olimpiadi e le Paralimpiadi invernali. Credo quindi che questa manifestazione debba essere assolutamente sostenuta e amministrata nel miglior modo. Il Governo è impegnato in prima linea per rendere un successo le Olimpiadi e le Paralimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 e noi saremo al suo fianco. (Applausi).
PRESIDENTE. Grazie, senatore Galliani. Prima intendevo dire per la prima volta in questa legislatura.
È iscritta a parlare la senatrice Di Girolamo. Ne ha facoltà.
DI GIROLAMO (M5S). Signora Presidente, colleghi, rappresentanti del Governo, questo provvedimento, al pari di altri proposti da questa maggioranza, non è altro che fumo negli occhi, perché non risolve e non affronta i temi e i problemi che restano sul tavolo. Per restare in tema - mi sia consentito - con questo provvedimento sparate a pieni cannoni neve artificiale sulla vostra incapacità di investire e spendere soldi provenienti dalle casse dello Stato, quindi dalle tasche dei cittadini.
Nel corso delle audizioni in Commissione, sia le associazioni di categoria sia i rappresentanti degli enti locali hanno sollevato non poche perplessità sulle previsioni di questo decreto-legge, ma con voi - si sa - è inutile cercare un confronto.
La quasi totalità degli emendamenti correttivi e integrativi che il mio Gruppo parlamentare ha proposto aveva lo scopo di migliorare il testo, ma ovviamente sono stati respinti, dietro un parere contrario del Governo. Si trattava di interventi di buon senso, mirati appunto a rendere efficace e propositivo un testo completamente lacunoso.
Prima di ogni cosa, mi preme sottolineare, com'è già stato fatto dalla collega Floridia, che questo testo non tiene davvero conto, in alcun modo, della vocazione sostenibile dei Giochi Olimpici e Paralimpici. Tale sostenibilità fu già messa in discussione, a suo tempo, da tutte le sigle ambientaliste che mesi fa - e mi duole evidenziarlo al senatore Galliani, che precedentemente si era espresso completamente in altri termini - decisero di abbandonare il tavolo di confronto voluto proprio dalla fondazione Milano-Cortina.
Pensiamo alla famigerata pista da bob: già nel mese di dicembre un cospicuo gruppo di colleghi, tra cui anche diversi parlamentari del MoVimento 5 Stelle, si rivolsero al Comitato olimpico internazionale e alla Presidente della Commissione di coordinamento per i Giochi Olimpici e Paralimpici Milano-Cortina 2026, chiedendo di intervenire nella scelta del luogo già individuato per l'edificazione della pista.
In quell'occasione, in sostanza, si chiedeva di indicare una sede già esistente, ma fuori dall'Italia, secondo i criteri di sostenibilità assunti dall'Agenda olimpica 2020 per lo svolgimento delle gare da bob, viste la ristrettezza dei tempi per la realizzazione della pista e l'assenza di alternative; e invece no, per voi è tutto regolare (come si suol dire, va tutto bene, madama la marchesa).
Non vi siete fermati neanche di fronte all'abbattimento di centinaia di larici secolari che dovranno far posto a questa pista da bob, impattante e anche ridicola. Anche l'ottimo violoncellista, talento espressione della musica italiana, Mario Brunello, che con le sue note ha cercato di dar voce al grido di dolore di quel bosco, di quei larici e anche dei cittadini e del territorio, si è dovuto arrendere, constatando che la tutela dell'ambiente di certo non è musica gradita a questo Governo. (Applausi).
Noi del MoVimento 5 Stelle, come dicevo poco fa, abbiamo provato a cambiare questo testo e a migliorarlo. Ad esempio, abbiamo proposto l'istituzione di un fondo presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per la manutenzione e la sicurezza di strade, ponti e viadotti. Abbiamo anche chiesto - ma non ottenuto, ovviamente - l'ammodernamento del trasporto pubblico locale attraverso l'acquisto di una nuova flotta di autobus con emissioni rientranti nei limiti Euro 6. Su questo tema ci avete accontentato con l'accoglimento di ordini del giorno, ma sempre con la solita formula edulcorata: a valutarne l'opportunità, entro i limiti della finanza pubblica. Poca roba, insomma. Sono impegni che, sì, assumete, ma che, nella chiara prospettiva della manutenzione di strade e opere d'arte già esistenti e del rinnovo di flotte di autobus obsolete e inquinanti in un'area che è la più inquinata d'Italia, sono e resteranno impegni al ribasso, di cui lascerete traccia solo sulla carta.
Ancora, per assicurare la massima trasparenza e il monitoraggio delle opere abbiamo proposto di trasmettere anche al Parlamento (cosa che vi sembra strana) le relazioni sullo stato d'attuazione degli interventi della società Infrastrutture Milano-Cortina 2020-2026, ciò sempre nell'ottica - mi ripeterò di nuovo - di dare un senso a questo Parlamento, nonostante voi veniate ormai in Aula solo per ratificare scelte che prendete altrove, in luoghi ben distanti da quelli che esprimono la rappresentanza del popolo. (Applausi).
I pareri del Governo sono stati contrari su questo, su quello e su tutto. Si è anche provato ad arginare l'esborso dei 50.000 euro di denaro pubblico da voi previsto per rimborsare il commissario e i suoi subcommissari. Abbiamo provato a ridurlo a 20.000 e anche chiesto di azzerarlo. È un commissario straordinario che forse voi vorreste in eterno, i cui poteri invece dovrebbero, a nostro avviso, esaurirsi con l'avvio dei Giochi, ma anche questi semplici concetti sono quanto di più lontano dalle vostre politiche.
Nel nostro Paese, l'emergenza rappresentata dalla sicurezza sui luoghi di lavoro viene presa in considerazione purtroppo esclusivamente a seguito del manifestarsi di gravi incidenti, che sono una vera e propria piaga. Signor Presidente, le stragi sul lavoro sono una vera e propria piaga, ma, anche in quest'ultimo caso, per voi va tutto a gonfie vele. Avete bocciato la nostra proposta per tutelare gli operai impiegati nei luoghi dei Giochi, attraverso il monitoraggio specifico in ambito di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, ma quell'emendamento non era un nostro capriccio. Quando si prevede di realizzare grandi opere in un lasso di tempo molto breve, ciò che viene da immaginare è lo stress al quale possano essere sottoposti gli operatori dei cantieri, con lavori da svolgere senza soluzione di continuità, come riferito in audizione, in orari notturni e diurni. Per voi però va bene così, sordi come siete alle richieste di maggiori tutele per i lavoratori e di maggiore sicurezza avanzate, da ultimo e in maniera più frequente, anche dal presidente Mattarella.
Bocciato anche il finanziamento del fondo per le reti ciclabili urbane: la cosa non ci stupisce affatto, perché un ciclista è un disastro per l'economia del Paese; non compra auto, quindi non prende soldi in prestito per acquistarne, non paga polizze assicurative, non compra carburante, non paga per sottoporre l'auto alle necessarie manutenzioni e riparazioni, non utilizza parcheggi a pagamento, non causa incidenti rilevanti, non richiede autostrade a più corsie e non diventa obeso.
Le persone sane non sono necessarie, né utili all'economia: non comprano medicine e non vanno negli ospedali, né dai medici. Non aggiungono nulla al PIL del Paese. Questo non lo dico io, ma lo ha detto un banchiere, uno dei vostri cari amici, davanti a una platea di economisti, ed evidentemente li ha fatti molto riflettere.
A tal proposito, colleghi, parlando di amici, avete visto gli ultimi dati sugli utili delle banche? Quasi 24 miliardi. Ma guardiamoci intorno: in Spagna hanno avuto il coraggio che a voi è mancato e la tassa sugli extraprofitti delle banche ha portato nelle casse dello Stato un miliardo di euro. Pazienza, è tutto nella norma.
Signor Presidente, concludo ribadendo che questo provvedimento manca di concretezza ed incisività. In estrema sintesi, è lo specchio del vostro modo di guidare il Paese. (Applausi).
Saluto ad una rappresentanza di studenti
PRESIDENTE. Saluto a nome dell'Assemblea i docenti e gli studenti del Liceo scientifico «Alfonso Maria de' Liguori» di Acerra, in provincia di Napoli, che stanno assistendo ai nostri lavori. (Applausi).
Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1014 (ore 11,32)
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la senatrice Stefani. Ne ha facoltà.
STEFANI (LSP-PSd'Az). Signor Presidente, l'Italia arriva ad ospitare, nel 2026, uno degli eventi sportivi più importanti. Le Olimpiadi sono un momento straordinario di partecipazione e di coinvolgimento. Arriveranno a far partecipare tutti i Paesi del mondo, aprendo così una grandissima vetrina e anche un monitor su tutta l'Italia, dando la possibilità non solo di vedere una competizione sportiva che appassiona tutti e unisce tutti i popoli, ma anche la possibilità di vedere l'Italia protagonista non solo per la bravura dei nostri atleti, come hanno dimostrato anche nelle ultime edizioni dei Giochi, ma nel mostrare la capacità del nostro Paese. Arrivare alle Olimpiadi è infatti un percorso laborioso e articolato.
Non per niente, questo provvedimento, che stiamo discutendo e che ci accingiamo ad approvare oggi, cerca proprio di individuare misure per snellire tale diabolico meccanismo italiano in forza del quale avere e spendere denaro diventa sempre una gabola, qualcosa al limite e di veramente diabolico.
Questa sfida, la sfida delle Olimpiadi, ci vede pronti però e l'Italia è pronta.
Prima di parlare del provvedimento e dei suoi effetti, ritengo però necessario fare non solo alcuni ringraziamenti, ma anche una considerazione su chi ha fatto cosa. Queste Olimpiadi noi le vediamo solo ed esclusivamente perché ci sono state due Regioni e due presidenti di Regione, che si chiamano Luca Zaia e Attilio Fontana, che le hanno fortemente volute. (Applausi). Proprio grazie alla partecipazione delle Regioni si è riusciti ad arrivare all'approvazione della nostra candidatura; questo non sarebbe accaduto, se non avessimo avuto il ministro Giancarlo Giorgetti (Applausi), che al tempo, con la delega allo sport, ha fortemente combattuto, ponendosi a fianco delle Regioni che hanno voluto questi eventi. Credetemi, oggi non saremmo qui a parlarne, senza il loro impegno.
Le Olimpiadi sono un'occasione che non potevamo non cogliere, non solo per avere lo spazio di dimostrare quanto l'Italia sia in grado di ospitare questo grande evento articolato, che potrà dare risposte, ma anche per uno sviluppo economico che l'Italia può e, anzi tutto, deve sfruttare.
Le Olimpiadi non sono quindi soltanto un singolo evento, ma un insieme e un sistema, che si svolgono in realtà su più direttrici. Per un verso, c'è la realizzazione di lavori di installazione e di costruzione destinati all'evento e delle necessarie opere collaterali, sulle quali oggi abbiamo sentito nascere commenti e alla fine faremo anche alcune considerazioni. Per un altro, vi è un'ulteriore direttrice, rappresentata dall'offerta di prodotti e servizi agli stessi partecipanti e a tutti coloro che verranno per assistere alle Olimpiadi, che sono appassionati, ma anche turisti; sono persone che verranno in Italia per vederla e conoscerla.
Un ultimo filone è rappresentato dalla fornitura di prodotti e servizi in fase di realizzazione dei giochi. Un collega che mi ha preceduto ha parlato a sua volta di cifre, che ricordiamo e confermiamo: si prevedono un impatto sul PIL di circa un miliardo e un incremento delle risorse del comparto sport pari a quasi 1,1 miliardi di euro. (Applausi). I settori che beneficeranno delle risorse supereranno un migliaio di milioni di euro.
È certo che, quando si parla di denari, si può pensare che vengano sprecati per realizzare l'evento. No, signori, non è così, perché la grande sfida che raccoglierà l'Italia è quella di far sì che non si tratti di spese destinate semplicemente a un evento, ma di investimenti nell'ottica della valorizzazione del comparto sport invernale che per noi è una grandissima occasione.
Si è parlato di opere e alcuni colleghi hanno sollevato critiche sulla loro realizzazione. Ogni volta che viene costruita una strada o realizzata un'opera pubblica, nascono immediatamente cinque o sei comitati del no. Ci sono sempre delle ragioni per le quali per alcuni non solo non dovrebbero essere realizzati ferrovie, autostrade e ponti, ma nemmeno un capannone. Sono meccanismi volti a immaginare che il nostro Paese possa ancora andare avanti a dorso di mulo. Dico però che, se si andasse a dorso di mulo, probabilmente quest'ultimo avrebbe qualcosa da ridire e l'animalista farebbe rivendicare i suoi diritti a non essere sovraccaricato.
Viviamo in una società che ha bisogno di contatti, di relazioni e di costruire. L'Italia ha veramente tanto bisogno di costruire. Questa è una delle occasioni. Le Olimpiadi sono un evento assolutamente straordinario. Credo che lo sforzo fatto anche da questo Governo per arrivare in fondo sarà premiato dalla grandiosità della manifestazione e dagli effetti moltiplicativi che deriveranno dall'organizzazione dell'evento.
Il nostro Gruppo appoggia fortemente e rivendica questo evento, visto che qualcuno dice che forse non si doveva fare. Questo evento ha una marchiatura e una firma della Lega delle quali andiamo veramente orgogliosi. (Applausi).
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Basso. Ne ha facoltà.
BASSO (PD-IDP). Signor Presidente, interverrò anch'io sul decreto-legge che oggi ci troviamo a discutere, perché è certamente un provvedimento di notevole importanza per consentire il completamento delle opere necessarie all'organizzazione dei Giochi olimpici, un evento di portata internazionale, che anche noi auspichiamo possa mettere in vetrina il nostro Paese sul palcoscenico mondiale e che, se fosse ben gestito, potrebbe rappresentare anche un'occasione per stimolare la crescita economica, lo sviluppo infrastrutturale e il rafforzamento dell'immagine dell'Italia all'estero.
Il decreto-legge in esame prevede una serie di misure volte a revisionare le attribuzioni commissariali e a riformare la governance della società. È un decreto, però, che - dobbiamo dirlo con onestà - certifica e rende palese il fallimento del Governo di molte Regioni, anche di quelle ricordate prima dalla collega, nel far fronte agli impegni assunti, come il fallimento dei mirabolanti annunci del nuovo codice degli appalti, che avrebbe dovuto risolvere qualsiasi problema, mentre tutte le volte non si trova in grado di far fronte alle necessità del Paese. (Applausi).
È a causa di questi fallimenti che il decreto-legge oggi in esame deve adottare misure straordinarie per accelerare i lavori, per garantire che tutte le infrastrutture necessarie siano pronte in tempo utile per i Giochi. Certificate e chiarite le responsabilità del Governo, però, come senatori del Partito Democratico, riteniamo comunque nostro dovere assicurare il successo dell'evento, così come riteniamo al contempo imprescindibile che tutte le opere infrastrutturali e accessorie siano realizzate nel pieno rispetto dei principi di trasparenza, efficienza e sostenibilità, per lasciare un'eredità duratura al nostro Paese e alle generazioni future.
La discussione di oggi rappresenta dunque un momento di riflessione per valutare attentamente le disposizioni previste, esprimere le nostre considerazioni e contribuire, ognuno secondo le proprie convinzioni, al perfezionamento di un provvedimento di tale rilevanza. Lo premetto e lo ribadirò: condividiamo l'obiettivo di garantire all'Italia di essere pronta ad accogliere uno degli eventi sportivi più prestigiosi e seguiti a livello internazionale. I Giochi olimpici e paralimpici invernali rappresentano infatti un'opportunità unica per il nostro Paese di mostrare al mondo le nostre capacità organizzative, la nostra cultura sportiva, le bellezze naturali e architettoniche che rendono l'Italia unica.
Tuttavia, pur riconoscendo i giusti obiettivi perseguiti, non possiamo trascurare di evidenziare alcune preoccupazioni che ci spingono a una posizione di cautela. Dalla nostra analisi del testo e dalle audizioni realizzate emergono infatti preoccupazioni riguardanti principalmente la trasparenza nelle procedure di affidamento, la qualità delle opere, l'impatto ambientale dei progetti infrastrutturali e la reale distribuzione dei benefici economici tra le comunità locali.
In primo luogo, il trasferimento di competenze all'ANAS, pur essendo una mossa volta a snellire i processi burocratici, solleva questioni importanti riguardo alla trasparenza e alla concorrenza nell'assegnazione dei lavori, mentre l'accelerazione dei lavori, se è indubbiamente necessaria per rispettare i tempi previsti, non deve avvenire a discapito della qualità degli interventi.
Infine, è fondamentale che i benefici economici generati dall'organizzazione dei Giochi olimpici e paralimpici siano distribuiti equamente, portando a un vero sviluppo delle comunità locali. Le modifiche alla governance della società e l'accentramento di alcune funzioni potrebbero invece rischiare di escludere dal processo decisionale le realtà locali che dovrebbero essere coinvolte attivamente per assicurare che le opere realizzate rispondano alle esigenze del territorio e contribuiscano allo sviluppo sostenibile delle Regioni ospitanti.
Queste preoccupazioni, onorevoli colleghi, ci portano a richiedere un approfondimento su vari temi. È nostro dovere garantire che un evento di tale importanza sia un'opportunità di crescita non solo economica, ma anche sociale e ambientale.
Per questi motivi, riteniamo necessario un dialogo più approfondito per risolvere tali criticità e lo abbiamo fatto presentando emendamenti finalizzati a una maggior trasparenza nelle procedure di affidamento, a una valutazione d'impatto ambientale approfondita, al coinvolgimento delle comunità locali, alla sostenibilità economica e sociale e a garanzie per il futuro delle opere realizzate. Queste proposte di modifica sono state oggetto di emendamenti del nostro Gruppo, parte dei quali è stata approvata grazie al proficuo lavoro svolto come sempre in 8a Commissione e al dialogo avvenuto in questa occasione con il Governo (cosa, questa, non usuale).
Fra questi emendamenti sottolineo un'attenzione non solo ai collegamenti stradali, ma anche a quelli ferroviari, con l'individuazione di Ferrovienord quale soggetto attuatore dell'importante intervento per il collegamento ferroviario con l'aeroporto di Malpensa e, a seguire, l'emendamento per consentire agli enti territoriali interessati dai Giochi olimpici di concorrere a finanziare e a svolgere attività inerenti ai giochi, per favorire un impatto positivo sul territorio dal punto di vista sociale, ambientale ed economico.
Abbiamo inoltre presentato un emendamento finalizzato ad assegnare agli enti territoriali competenti le opere di carattere permanente e a fruibilità pubblica realizzate per lo svolgimento delle Olimpiadi invernali. Avremmo auspicato la sua approvazione in Commissione, ma vogliamo dar credito all'impegno del Governo di perseguirne comunque le finalità; impegno che si è preso accogliendo l'ordine del giorno in cui sono confluiti i contenuti del nostro emendamento.
Dobbiamo al contempo evidenziare che sono state invece respinte le tre proposte contrarie alla revisione della governance e al funzionamento della Società Infrastrutture Milano-Cortina 2016, di cui non si comprende la finalità, se non quella di sostituire il vertice manageriale, e le proposte volte a limitare i rimborsi per lo svolgimento delle funzioni commissariali poste a carico delle risorse per realizzare le opere.
Alla luce di questo dialogo e di questa collaborazione su alcuni aspetti, ma anche delle chiusure su altri altrettanto rilevanti, possiamo quindi concludere la nostra valutazione ribadendo la nostra attenzione all'importanza strategica dei Giochi olimpici e paralimpici invernali per l'Italia, non solo in termini di visibilità internazionale, ma anche per le opportunità di sviluppo economico, sociale e infrastrutturale.
Tuttavia, le preoccupazioni sollevate in merito alla trasparenza delle procedure di affidamento, alla sostenibilità ambientale dei progetti, al coinvolgimento delle comunità locali e all'equa distribuzione dei benefici economici, ci spingono a chiedere ulteriori riflessioni e miglioramenti al testo. Abbiamo proposto modifiche concrete con l'intento di rendere il decreto-legge più inclusivo, trasparente e attento alle implicazioni di lungo termine.
La nostra decisione, se non ci saranno modifiche ai pareri sugli emendamenti riproposti in Aula, è quindi indirizzata ad un'astensione come atto di responsabilità che riflette il nostro impegno a contribuire al successo dell'evento, pur evidenziando la necessità di un approccio più equilibrato, che consideri tutte le variabili in gioco, per dimostrare la nostra apertura al dialogo e alla collaborazione su tutti i temi e i progetti indirizzati al bene del nostro Paese e alle sue future generazioni.
Auspichiamo che, con lo stesso spirito, da parte della maggioranza possa ancora esserci una riflessione costruttiva per migliorare ulteriormente il decreto-legge, per il successo dei giochi e per l'interesse dell'Italia e dei suoi cittadini. (Applausi).
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Rosa. Ne ha facoltà.
ROSA (FdI). Signora Presidente, rappresentanti del Governo, onorevoli colleghi, l'obiettivo del provvedimento in esame è quello di accelerare la realizzazione delle opere indispensabili per la riuscita delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026. È opportuno ricordare le premesse su cui poggia il provvedimento in esame e che ritroviamo nel decreto-legge 11 marzo 2020, n. 16, con il quale venivano introdotte disposizioni urgenti - lo sottolineo - già nel 2020 per l'organizzazione e lo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano-Cortina 2026 e si identificava la Società Infrastrutture Milano-Cortina 2026, partecipata dal Ministero dell'economia e delle finanze, dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dalle Regioni Lombardia e Veneto, nonché dalle Province autonome di Trento e Bolzano, quale soggetto che doveva occuparsi della progettazione, nonché della realizzazione, in quanto centrale di committenza e stazione appaltante, del piano complessivo delle opere olimpiche.
Il 7 dicembre 2020 il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con quello dell'economia e delle finanze, individuava le opere infrastrutturali da realizzare, comprese quelle per l'accessibilità. In data 26 settembre 2022 l'allora presidente del Consiglio Draghi approvava il piano degli interventi. Il complesso di interventi quota circa 3 miliardi di euro per circa 110 interventi infrastrutturali.
Era necessario dare queste informazioni, seppur sommarie, perché in questo modo emerge con chiarezza che le opere da realizzare, tranne qualche modifica davvero lieve, sono state individuate ed approvate dagli scorsi Governi. In altre parole, la programmazione degli eventi è stata decisa anche con l'appoggio di chi oggi critica il provvedimento in discussione (Applausi); provvedimento che, nei fatti, non fa altro che imprimere un'accelerazione alla realizzazione delle opere, prevedendo il passaggio dalla Società infrastrutture Milano-Cortina 2026 ad ANAS del ruolo di soggetto attuatore di alcune opere di impiantistica sportiva e infrastrutturale, stradale e ferroviaria e il subentro nei relativi rapporti giuridici attivi e passivi alla medesima società, il tutto nell'ambito degli accordi quadro con ANAS, che consentono di procedere in tempi rapidi e senza l'espletamento di ulteriori procedure ad evidenza pubblica. Inoltre, il decreto-legge in esame trasferisce competenze anche a Ferrovienord e a Rete ferroviaria italiana per le opere infrastrutturali che ricadono nella loro sfera. Questa scelta è stata salutata positivamente da tutte le istituzioni coinvolte, poiché consente un'accelerazione effettiva alla realizzazione delle opere necessarie per lo svolgimento delle Olimpiadi.
Mi permetto di richiamare un esempio per tutti, ossia il caso portato dal sindaco di Lecco, sentito in audizione in 8a Commissione, il quale ha sottolineato che grazie al passaggio di competenze ad ANAS verrà inaugurato a breve il tratto di strada Milano-Bormio verso Lecco, che consiste in un ponte che attraversa l'Adda. Anche la revisione della governance della società, contenuta nel provvedimento oggi in discussione, è finalizzata alla necessità di assicurare una gestione più efficace che si raccordi meglio con il passaggio di competenze ad ANAS, come pure la nomina dell'amministratore delegato pro tempore di ANAS quale commissario straordinario per la realizzazione dell'intervento relativo alla strada statale 36, ossia la messa in sicurezza della tratta Giussano-Civate, disposta con l'articolo 3, è tesa ad assicurare la realizzazione nei tempi previsti.
Nonostante si tratti di norme di buon senso, l'opposizione - come abbiamo sentito tutti - critica strumentalmente questo decreto-legge, come all'epoca lo stesso MoVimento 5 Stelle criticava la scelta di appoggiare la candidatura di Milano e Cortina alle Olimpiadi.
Al di là del prestigio per il nostro Paese di ospitare le Olimpiadi invernali, la lettura di qualche dato riguardante l'importanza strategica di questo evento può aiutarci a fare riflessioni più accurate. Le ricadute economiche delle Olimpiadi del 2026 sui territori sono valutate, da tre differenti studi condotti dalle università La Sapienza di Roma, Bocconi di Milano e Ca' Foscari di Venezia, in circa 4,5 miliardi di euro, al netto degli investimenti per la realizzazione del grande evento. Secondo lo studio realizzato dall'università Ca' Foscari di Venezia, i posti di lavoro generati dall'evento sarebbero 13.800 per le sole Regioni Veneto e Trentino, senza contare la Lombardia.
Eppure, come dicevo, c'è chi fa ostruzionismo. È ovviamente un ostruzionismo di facciata, ideologico e senza senso; il tipico ostruzionismo che si fa perché va fatto e perché non farlo significherebbe ammettere che questo Governo sta facendo bene. Ciò è accaduto ad esempio anche per le opere relative agli eventi legati al G7. Stiamo parlando dell'opposizione a un provvedimento che è priva di fondamento, un no che non sarà il primo e non sarà neanche l'ultimo.
Vorrei ricordare a quest'Assemblea che il 10 gennaio 2019, quando il Consiglio dei ministri ha garantito il sostegno alla candidatura di Milano e Cortina, il presidente era Giuseppe Conte. Il 24 giugno 2019 a Losanna il COI ha designato vincente la candidatura Milano-Cortina e, durante la presentazione finale, Giuseppe Conte, presidente del Consiglio, ha confermato il pieno sostegno al progetto olimpico.
Oggi però assistiamo all'ennesimo teatrino del no: le opere non vanno bene; l'impatto ambientale non è stato valutato; costa troppo. Coloro che oggi criticano questo provvedimento, che non modifica assolutamente il progetto originario, ma cerca di accelerare la realizzazione delle opere, ieri hanno votato i provvedimenti che ne gettavano le basi. Non è davvero possibile credere che solo oggi vi ricordiate dell'impatto ambientale, facendo finta di non sapere che, prima della realizzazione, ogni opera dev'essere sottoposta a tutte le valutazioni e autorizzazioni ambientali previste dalla legge. La stessa cosa vale per le norme sulla sicurezza del lavoro, cui nessuno può sottrarsi.
Solo per essere chiari nei confronti dei cittadini, la tanta criticata pista di bob di Cortina, che per l'opposizione è inutile e dannosa per l'ambiente, sarà la prima infrastruttura sportiva al mondo ad ottenere la certificazione Envision, la certificazione di qualità delle infrastrutture più completa che ad oggi sia possibile ottenere. Basti pensare che la certificazione Envision analizza l'opera sotto il profilo dell'efficacia dell'investimento, del rispetto dell'ecosistema, del rischio climatico e ambientale, della durabilità della leadership e del miglioramento della qualità della vita. In particolare, il protocollo innovativo valuta le best practice che un progetto infrastrutturale dovrebbe mettere in atto nell'approcciarsi all'ambiente e al mondo naturale, sotto il profilo dell'impatto sia paesaggistico sia sulla biodiversità e sugli equilibri idrici esistenti. La famigerata pista da bob, che sarà in parte bonificata e in parte recuperata e migliorata, costituirà un fiore all'occhiello per Cortina.
Ancora, si insiste sul fatto che sarà il Comune a dover sostenere le spese di gestione della pista. Evidentemente, le audizioni in Commissione non servono a nulla, perché, su esplicita domanda, la Vice Presidente della Regione Veneto ha già chiarito che la gestione sarà a carico della Provincia di Trento e Bolzano, delle federazioni sportive e della Regione Veneto.
È evidente a questo punto perché i partiti del "no a prescindere" non possano trovare spazio in Italia, che ambisce a incrementare le sue potenzialità e a creare sviluppo e lavoro. È altrettanto evidente perché risultino infondate tutte le eccezioni contro questo provvedimento, che, come ho più volte ribadito, sono dettate dal solo fatto di essere opposizione e nel solo tentativo di esercitare un qualche ruolo.
In definitiva, con questo provvedimento il Governo Meloni punta a chiudere il dossier Olimpiadi in tempo, affinché tutto il mondo possa ammirare quanto l'Italia ha da offrire in termini di sport invernali e non solo. (Applausi).
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.
Sospendo la seduta fino alle ore 15,45, che riprenderà con la commemorazione della figura di Ilaria Alpi nel trentennale della sua scomparsa.
(La seduta, sospesa alle ore 11,55, è ripresa alle ore 15,48).
Presidenza del presidente LA RUSSA
Sul 30° anniversario dell'assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin
PRESIDENTE. (Il Presidente e l'Assemblea si levano in piedi). Gentili senatrici, gentili senatori, come sapete, oggi ricorre il trentesimo anniversario dell'assassinio della giornalista del TG3 Ilaria Alpi e dell'operatore Miran Hrovatin, avvenuto a Mogadiscio il 20 marzo del 1994. Ilaria e Miran si trovavano in Somalia per seguire giornalisticamente una pista su degli ignobili traffici clandestini di armi e tangenti e proprio quella pista, purtroppo, fu per loro fatale. Quel giorno un commando aprì il fuoco su di loro prima di fuggire via. Da allora è iniziata una lunghissima vicenda processuale senza che mai si riuscisse a fare del tutto piena luce su questa vicenda. Gli assassini materiali e i loro mandanti, ancora oggi, sono ignoti: un vulnus che - anche a distanza di tanti anni - spero possa essere sanato. Trent'anni senza verità e senza giustizia non sono ammissibili.
Come ha ricordato il presidente Sergio Mattarella, le medaglie d'oro al merito civile, di cui Ilaria Alpi e Miran Hrovatin sono stati insigniti, testimoniano il valore che la Repubblica riconosce al loro sacrificio e sono anche un'occasione per non dimenticare quanto la libertà di stampa rappresenti un presupposto fondamentale per lo Stato di diritto.
Nel commosso ricordo di Ilaria e Miran e nel rivolgere ai loro familiari, e anche al TG3, la nostra sentita vicinanza, invito l'Assemblea ad osservare un minuto di silenzio. (L'Assemblea osserva un minuto di silenzio). (Applausi).
GUIDI (Cd'I-NM (UDC-CI-NcI-IaC)-MAIE). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GUIDI (Cd'I-NM (UDC-CI-NcI-IaC)-MAIE). Signor Presidente, colleghe e colleghi, è con enorme dolore che in un giorno primaverile, dove l'anima si predispone al futuro, al bello, al rilassamento, ai semi che diventano piante più o meno importanti, parlare della morte di due persone che si occupano di cronaca e di dare notizie ci addolora ancora di più, rende distonici dalle realtà. Così come quando domani parleremo di infortuni sul lavoro, cosa è più distonico di morire o di ferirsi per sempre per lavorare, il primo diritto della Costituzione.
Ilaria, pur essendo una persona rasserenante e in qualche modo rasserenata, cercava di descrivere l'inferno, i dolori organizzati, i dolori singoli, con una forza di analisi, ma anche di coraggio, che ha pochi precedenti in quel periodo e anche oggi. Questo ci fa capire quanto è rischioso, purtroppo, ma anche prezioso il lavoro dell'operatore della cronaca.
Io ebbi modo - mi scusi, Presidente, se parlo di me solo per un secondo - di contattare Ilaria perché manifestavo la mia preoccupazione sul traffico dei bambini, tanto che dissi, in quel periodo così particolare della mia vita, che per la delinquenza organizzata internazionale un chilo di bambino vale come un chilo di eroina. Ilaria fu attenta non tanto perché lo dicevo io, ma per l'argomento e anche per questo ha messo a repentaglio e - ahimè - ha addirittura pagato con la vita la sua necessità di far luce. Noi non lo abbiamo fatto in trent'anni con depistaggi, false informazioni, false dichiarazioni. C'è voluta la bravura della giornalista Cazzaniga per dire che il testimone contro Ilaria era un falso.
Voglio dire questo, Presidente, colleghe e colleghi: a che serve commemorare? Serve certamente a rinnovellare la memoria - e questo è utile - ma soprattutto a dare nuovo impulso alla voglia di far chiarezza. È vero che nel nostro Paese così meraviglioso e fortunato, in parte, tante cose oscure devono ancora venire alla luce, ma cominciamo da un punto, quello di Ilaria. Lo dobbiamo a lei, al suo operatore, ai genitori, a chi l'amava, a chi l'ama ancora. Un nuovo impulso per portare luce dove non c'è la luce, Presidente, fa sempre bene e non abbaglia mai l'anima. (Applausi).
BORGHI Enrico (IV-C-RE). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BORGHI Enrico (IV-C-RE). Signor Presidente, come lei ha rammentato, siamo oggi chiamati a ricordare - nel senso etimologico del termine, a rimetterci nel cuore - le figure di Ilaria Alpi e di Miran Hrovatin, che trent'anni fa hanno perso la vita in una vicenda drammatica e ancora non compresa fino in fondo. Ma, se non vogliamo apparire - come dicevano le Scritture, come i cembali che suonano a vuoto - non dobbiamo circoscrivere il momento della commemorazione all'interno di una retorica di circostanza. La drammatica vicenda di Ilaria Alpi e di Miran Hrovatin ci interpella tutti e questi trent'anni non fanno che aumentare il peso di queste domande inevase, alle quali siamo pur tenuti a fornire alcune risposte. Questa storia ci porta a chiederci che Paese siamo, se dopo trent'anni non sappiamo rendere giustizia ai migliori di noi che si sono sacrificati. E ci interpella su che classi dirigenti siamo, se non riusciamo a costruire un sistema istituzionale, diplomatico, giudiziario che sia davvero in grado di dare le risposte a questo genere di domande, a questo tipo di interrogativi.
Più in generale, signor Presidente, la vicenda di Ilaria Alpi ci interpella e ci pone un'altra domanda: che destino ci appartiene come Paese, se ogni morte sacrificale dall'inizio della storia di questa Repubblica, da Portella della Ginestra, andando avanti al caso Mattei, a piazza della Loggia, alla vicenda Moro fino a Ilaria Alpi, porta con sé uno strascico inquieto e inevaso di risposte mancanti? Non che attorno a questa vicenda siano mancati gli strumenti, anzi ci sono state inchieste, indagini e approfondimenti internazionali, addirittura Commissioni parlamentari, forse anche in qualche caso interpretate in maniera un po' particolare; ma certamente ci sono stati presunti tentativi di depistaggio, incarcerazioni, assoluzioni, richieste di archiviazione attorno a una vicenda che toccava situazioni molto complesse - come il Presidente ha ricordato - che le cronache ci consegnano.
Penso al lavoro coraggioso di una reporter vera, che creava e che credeva nelle condizioni di una libera informazione di un servizio pubblico e che quindi ci voleva raccontare cosa ci fosse in quella Somalia tormentata di tre decadi fa attorno ai temi del traffico delle armi e dello smaltimento illegale di rifiuti tossici.
Tutta questa vicenda ci consegna anche un quadro inquieto che deve tenere aperta la nostra coscienza. Se vogliamo davvero fare in modo che questa sia non una commemorazione retorica, ma un elemento che ci consenta di poter portare il nostro contributo al disvelamento della verità, ci deve consegnare questo elemento di irrequietudine per non essere stati pro quota in grado di assicurare verità e giustizia fino in fondo. Attorno a questa vicenda possiamo davvero riscoprire le parole di quel poeta a cui si ispirò anche Hemingway in uno dei pezzi più belli della letteratura del Novecento - parlo della poesia di John Donne - quando ci diceva che non dobbiamo mai chiederci per chi suona la campana, perché la campana suona sempre per noi. (Applausi).
MAGNI (Misto-AVS). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MAGNI (Misto-AVS). Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono trascorsi trent'anni e ci troviamo a ricordare Ilaria Alpi, giornalista, fotoreporter del TG3, assassinata a Mogadiscio insieme al suo operatore Miran Hrovatin. Da allora, processi, Commissioni parlamentari e inchieste giornalistiche non sono riusciti a dare una soluzione e una risposta a questa tragedia.
Ilaria giunse in Somalia nel 1992 per seguire, come inviata del TG3, una missione di pace promossa dalle Nazioni Unite, guarda caso per porre fine alla guerra civile che era scoppiata nel 1991 dopo la caduta di Siad Barre. Quando è stata uccisa, Ilaria stava seguendo in particolare il ritiro delle truppe statunitensi, che in quei giorni stavano lasciando il Paese. Prima arrivare lì, Ilaria era una giornalista che aveva studiato molto, aveva imparato la lingua, l'arabo; era stata inviata per «l'Unità» a Il Cairo e per «Paese Sera»; aveva lavorato in Libia e in Kuwait. Era una giornalista le cui inchieste si sono sempre concentrate su problemi difficili, quali il traffico di armi e di rifiuti. In sostanza, era una giornalista che ci spiegava come purtroppo erano le guerre trent'anni fa. Stiamo parlando di questo e per questo è stata uccisa. Addirittura si dice, non essendo stato trovato altro, che stava investigando su un traffico di armi e di rifiuti tossici che avrebbe visto, tra l'altro, la complicità dei servizi segreti italiani e di altre istituzioni sempre italiane.
Si sarebbe trattato di un traffico di rifiuti che i Paesi industrializzati dislocano molto spesso nei Paesi africani in cambio di tangenti e armi ai gruppi politici locali.
Per ricordare e non far finta di niente, a distanza di trent'anni siamo ancora qui a ricordare l'abnegazione e la professionalità di Ilaria Alpi, la sua dedizione al lavoro che l'ha portata alla morte. Bisogna dirlo: Ilaria Alpi era una giornalista d'inchiesta non asservita ai potenti; era una persona che aveva la schiena dritta e che nessuno poteva condizionare: una lavoratrice ammazzata proprio perché non ha smesso mai di inseguire la verità ad ogni costo.
Quello che colpisce dopo trent'anni però - interroghiamoci su questo - è che siamo qui a discutere più o meno sempre gli stessi temi che abbiamo affrontato questi giorni: guerra, rifiuti, traffici che, in sostanza, i Paesi ricchi trasferiscono sui Paesi poveri. E dopo diciamo di aiutarli a casa loro. Il mondo occidentale, il mondo del benessere, il nostro mondo si deve domandare perché nel Continente africano scoppiano certe guerre. Quale aiuto concreto abbiamo dato a quelle realtà? Ilaria Alpi ha lavorato cercando di indagare su questo e per tale motivo è stata uccisa.
Sua madre disse: «C'è un filo invisibile che lega la morte di mia figlia alle navi dei veleni, ai rifiuti tossici partiti dall'Italia e arrivati in Somalia. Ci sono documenti che lo provano. Ci sono testimonianze dei pentiti. Eppure nessuno ha avuto il coraggio di processare i colpevoli. In carcere è finito un miliziano somalo che sta scontando ventisei anni, ed è innocente». Alle parole ripetute da Luciana Alpi, morta a ottantacinque anni nel 2018, noi dobbiamo dare una risposta. Sono passati trent'anni ma a noi spetta il compito di non smettere mai di pretendere giustizia e verità. Ci sono crimini che non hanno scadenza ed è preciso compito dello Stato accertare le responsabilità. Oggi c'è un'inchiesta giudiziaria formalmente ancora aperta alla procura di Roma. Mi auguro che si faccia luce su ciò su cui finora ci sono stati depistaggi e capri espiatori e che si giunga ai veri responsabili e li si condanni, come meritano la memoria di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. (Applausi).
ZANETTIN (FI-BP-PPE). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ZANETTIN (FI-BP-PPE). Signor Presidente, onorevoli colleghe e colleghi, era esattamente il 20 marzo di trent'anni fa quando Ilaria Alpi e Miran Hrovatin furono uccisi con una raffica di kalashnikov poco lontano dall'ambasciata italiana di Mogadiscio, in Somalia. La giornalista e il cineoperatore erano lì per seguire, per conto del TG3, il ritiro delle truppe statunitensi dal Paese, dove era in corso da anni una guerra civile. I due stavano parallelamente indagando anche su un traffico internazionale di armi e di rifiuti tossici che, secondo alcuni, avrebbe coinvolto anche società italiane legate forse alla cooperazione internazionale. Nonostante le indagini in questi anni si siano moltiplicate, tra inchieste giudiziarie e una Commissione parlamentare votata dal Parlamento nel 2004, dopo incarcerazioni, assoluzioni e richieste di archiviazione, purtroppo la verità non è ancora venuta a galla e non sono stati individuati né gli esecutori né i mandanti. I depistaggi e le false notizie si sono succedute in questi trent'anni.
Presidenza del vice presidente CENTINAIO (ore 16,08)
(Segue ZANETTIN). Tra l'altro, proprio oggi vi è lo scoop dell'intervista del professor Yahya Amir, che dalle pagine de «La Stampa» accusa l'ambasciatore Cassini di averlo indotto a lanciare false accuse nei confronti di Hashi Omar Hassan, il cittadino somalo che è stato accusato anche da altri due testimoni: Sid Abdi, autista di Alpi e Hrovatin, e il testimone oculare Ali Ahmed Ragi. È giusto rimarcare, signor Presidente, che dalle pagine de «La Stampa» l'ambasciatore nega il depistaggio e che le accuse nei suoi confronti sono prive di ogni riscontro, ma le dichiarazioni del nuovo testimone meritano comunque un attento vaglio da parte dell'autorità giudiziaria.
La vicenda è assai intricata ed opaca. Va ricordato che Hashi Hassan fu condannato e che nel 2000 la Cassazione confermò la condanna, con una pena a ventisei anni.
Venne poi rilasciato dopo che una troupe della trasmissione «Chi l'ha visto?» riuscì a intervistare il testimone Ragi, che raccontò di aver falsamente accusato Hashi Assan in cambio di un visto per lasciare la Somalia. Quest'ultimo, Hashi Assan - è un ulteriore particolare assai inquietante - è morto saltando in aria al suo rientro in Somalia nel 2022, dopo aver peraltro ottenuto un risarcimento cospicuo da parte dello Stato italiano per l'ingiusta detenzione subita.
Nonostante il tempo passato renda sempre più difficile trovare riscontri obiettivi, la ricerca della verità deve proseguire, in memoria delle vittime e per rispetto del loro lavoro e della loro testimonianza. A sua volta, la procura della Repubblica di Roma deve proseguire le indagini, che peraltro non si sono mai concluse, interrogando - credo al più presto - un nuovo testimone, intervistato oggi su «La Stampa».
In questo tragico anniversario, quindi, signor Presidente, Forza Italia si vuole stringere ai familiari e ai colleghi di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, al TG3 e alla sua redazione, con la speranza che gli assassini e i mandanti siano finalmente assicurati alla giustizia. (Applausi).
NAVE (M5S). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
NAVE (M5S).Signor Presidente, colleghi e colleghe, nel commemorare Ilaria Alpi e Miran Hrovatin molti sono i ricordi che affiorano alla mente. Era il dicembre del 1993 e io terminavo la mia missione da casco blu dell'ONU in Somalia. In quel periodo percorrevo le stesse strade di Ilaria e Miran di Mogadiscio; solo che io di lì a breve, dopo quattro mesi di servizio che avevo prestato ai confini con l'Etiopia, sarei ritornato in Italia, mentre Ilaria e Miran iniziavano quella loro indagine giornalistica che di lì a breve li avrebbe portati alla morte, uccisi per mano di un commando che, con dei kalashnikov e un'immane violenza, il 20 marzo del 1994, interrompeva i sogni e la vita della giovane giornalista e del suo operatore.
Oggi, dopo trent'anni, possiamo affermare che l'omicidio di Ilaria Alpi e di Miran Hrovatin rientra a pieno titolo nei casi più bui e misteriosi della nostra Repubblica. Nessuno è stato mai condannato in via definitiva per questi omicidi. L'unico ad essere stato inizialmente condannato e incarcerato fu il cittadino somalo Hashi Omar Hassan, che successivamente, dopo diciassette anni di reclusione, fu poi assolto per non aver commesso il fatto. Questo caso rimane avvolto nel mistero, con molte ipotesi che hanno confuso le acque e reso difficile stabilire la verità. Molte sono state le piste che si sono inseguite e portate avanti per l'omicidio, da un tentativo di rapimento per il riscatto finito male, a una vendetta contro ipotetiche violenze sui cittadini somali, di cui furono accusati i militari italiani in Somalia, o il presunto traffico illecito di rifiuti e armi tra l'Italia e la Somalia negli anni precedenti. Di sicuro, però, Ilaria Alpi con la sua inchiesta voleva mettere in chiaro quanto di oscuro ci fosse stato nel tempo e nei rapporti tra i due Stati, inchiesta che le è costata la vita.
Negli anni sono stati dedicati degli omaggi a Ilaria Alpi, tra cui strade, giardini ed edifici. Per lei è stata creata una rosa, di cui un'esemplare cresce nella sede della Rai. Dal 1995 a Riccione il premio Ilaria Alpi viene assegnato alle migliori inchieste televisive italiane dedicate ai temi della pace e della solidarietà: occasioni sicuramente lodevoli per ricordare il suo coraggio e il suo impegno. Tuttavia, però, non basteranno fino a quando non si arriverà alla verità e non ci sarà giustizia. Fino al 2014 la madre di Ilaria, Luciana Ricciardi, chiedeva ai vertici di chiudere il premio giornalistico, perché giustizia non era stata fatta sulla morte della figlia. I genitori di Ilaria sono morti senza conoscere la verità sulla morte della figlia.
È arrivato, Presidente, dopo trent'anni, il momento di dare un nome ad assassini e mandanti. Il nostro Capo dello Stato si è unito alla richiesta di ricostruire i fatti di quel 20 marzo. Gli assassini e i mandanti sono ancora senza nome e senza volto, dopo indagini, depistaggi, ritrattazioni, processi finiti nel nulla. È una ferita che riguarda l'intera società. Le istituzioni sanno che non ci si può mai arrendere nella ricerca della verità.
Il messaggio del nostro Presidente si è concluso con un monito contro le limitazioni alla libertà di stampa.
Il valore dell'autonomia della stampa libera è sotto attacco in tante parti del mondo. Molti giornalisti pagano con la vita la loro indipendenza dai poteri, la loro ricerca di verità. Il ricordo di Alpi e Hrovatin suona da impegno a rimuovere gli ostacoli alla libertà di informazione, ovunque si manifestino.
Mi conceda, Presidente, di rivolgere un pensiero anche a tutti i militari e civili italiani che hanno dato la loro vita o sono rimasti feriti, prestando servizio nella missione umanitaria Unosom Restore Hope dell'ONU. (Applausi).
Saluto ad una rappresentanza di studenti
PRESIDENTE. Saluto a nome dell'Assemblea i docenti e gli studenti dell'Istituto di istruzione superiore «Pitagora» di Policoro, in provincia di Matera, che stanno assistendo ai nostri lavori. (Applausi).
Sul 30° anniversario dell'assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin
PIROVANO (LSP-PSd'Az). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PIROVANO (LSP-PSd'Az). Signor Presidente, Ilaria Alpi e Miran Hrovatin: due nomi che siamo abituati ad ascoltare uniti. Ne parlano i telegiornali e i giornali da trent'anni, perché uniti hanno lavorato, uniti hanno trovato la morte e unico è stato il loro destino, in quanto ancora oggi non si sa che cosa davvero sia accaduto, né chi sia stato davvero ad ucciderli, né chi siano stati - soprattutto direi - i mandanti.
Ilaria Alpi quando è morta, trent'anni fa, aveva trentadue anni. Per me era un'adulta; io ne avevo sedici e vedevo il suo bellissimo volto al telegiornale. Non capivo esattamente di cosa stessero parlando e ancora oggi in tanti non hanno voluto che capissimo di cosa si stava parlando. Era una donna che aveva fatto tutto quello che poteva fin da piccola per intraprendere la carriera di giornalista d'inchiesta. Fin dalla scuola scriveva sul giornalino scolastico, aveva avuto una borsa di studio per entrare in Rai. Parlava l'inglese, il francese e anche l'arabo perché, per un giornalista d'inchiesta, è molto importante conoscere la lingua, possibilmente la lingua che viene parlata sul posto.
È stata in Somalia per la guerra civile, e ci è tornata per scoprire che cosa stesse succedendo. Ricordo che erano anche gli anni di Tangentopoli e, quindi, si parlava anche in quel caso di traffici illeciti e tangenti. Era un periodo veramente particolare e lei aveva la passione per la verità. Lei voleva scoprire la verità sul traffico illecito di rifiuti tossici in cambio di armi.
Si trattava di un Paese in via di sviluppo per cui si era fatto tanto o meglio si era cercato e si era detto che si sarebbe fatto tanto per la cooperazione e per l'aiuto umanitario. Chi fosse coinvolto per interessi personali forse lo scopriremo un giorno, ma i dubbi sul coinvolgimento di società italiane e non solo ci sono e rimangono. Pensate che cosa potesse provare lei, forse anche un sentimento di schifo perché è questo che rappresenta bene la situazione, di fronte ad una popolazione che usciva da una guerra civile, che stavamo cercando di aiutare, usata per scopi economici, senza alcun ritegno, senza nessuna coscienza e senza alcuna morale.
Lei e Miran hanno cercato di scoprire la verità. Non erano al soldo dei potenti, come spesso accade per i giornalisti d'inchiesta e come spesso accade per i giornalisti d'inchiesta che vengono ammazzati, e insieme hanno trovato la morte. È stata aperta un'indagine dalla procura di Roma per Ilaria Alpi e a Trieste per Miran. Ancora oggi c'è un fascicolo aperto presso la procura di Roma, ma nel frattempo i genitori di Ilaria sono morti senza conoscere la verità.
Sappiamo che qualcuno è stato sedici anni in galera da innocente e, quando finalmente è stato dichiarato innocente, è stato ammazzato. Quindi mi pare abbastanza evidente - non a me, ma dagli atti delle indagini - che ci sia qualcosa di davvero molto grave dietro queste morti.
La morte di Ilaria, che noi vogliamo ricordare insieme a quella di Miran oggi, è la morte di troppi giornalisti di inchiesta, che mettono l'anima nel lavoro che fanno. È un giornalismo diverso da quello comune, senza nulla togliere a chi fa questo mestiere, ma è molto, molto più pericoloso.
Sono 1.600 i giornalisti uccisi nell'ultimo trentennio e sono 400 quelli ad oggi ancora incarcerati.
La mamma di Ilaria diceva una cosa molto importante: non cerco giustizia, voglio solo conoscere la verità. La verità che cercava Ilaria è la verità che noi oggi abbiamo il dovere di cercare per lei e per tutte le persone che sono morte senza una spiegazione. Questa è un'inchiesta che Ilaria sicuramente avrebbe voluto fare, magari proprio insieme a Miran Hrovatin. (Applausi).
VERINI (PD-IDP). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
VERINI (PD-IDP). Signor Presidente, come è stato ricordato, Ilaria Alpi e Miran Hrovatin erano lì per fare il loro mestiere, in una zona di guerra, di carestia, di guerra civile, dove né la missione ONU Restore Hope né quella italiana Ibis avevano saputo portare soluzione.
Ilaria aveva trentatré anni. Miran Hrovatin ne aveva quarantacinque, come sa la senatrice Rojc, che lo ha conosciuto. Erano lì per fare il loro mestiere, quello di giornalisti di inchiesta, e avevano così scoperto che, all'ombra della cooperazione internazionale, si svolgevano degli illeciti e traffici coperti di armi e rifiuti speciali. E vennero ammazzati per questo.
Per tanti anni, i genitori di Ilaria, Luciana e Giorgio, che oggi non ci sono più, hanno dedicato il loro strazio e la loro ferita non rimarginabile a cercare la verità. Era commovente entrare nel loro soggiorno e vedere la foto di Ilaria sorridente, come se fosse ancora lì. Nella ricerca della verità trovavano una ragione di vita. Però, si tratta di una verità mai trovata, perché ostacolata da errori, depistaggi, omissioni e forse superficialità nelle prime indagini.
In questo impegno, Luciana e Giorgio Alpi sono stati sostenuti da settori della politica e dai colleghi del TG3. Indimenticabile la commozione di Flavio Fusi, suo collega, quando dovette annunciare in diretta, al suo telegiornale, la notizia dell'assassinio. Ma questa battaglia è stata sostenuta da tantissime personalità, della cultura e dello spettacolo.
Oltre al sostegno dei colleghi di Ilaria, del TG3 e più in generale della Rai, io credo sia giusto ricordare come costante nel tempo sia stato il sostegno della Federazione della stampa, dell'ordine dei giornalisti, di associazioni come Articolo21, Liberainformazione e del comitato "Noi non archiviamo", di cui portavoce è Mariangela Grainer, una ex parlamentare.
Altri giornalisti, ancora oggi, ancora in queste ore - come ricordava il senatore Zanettin - scavano, come Andrea Palladino ieri in un'intervista a un testimone, un depistatore, apparsa su «La Stampa». Ed è stata proprio una giornalista di inchiesta, una amica e collega di Ilaria, Federica Sciarelli, che insieme a Chiara Cazzaniga, inviata di «Chi l'ha visto?», ha saputo dare una svolta alla vicenda.
Chiara Cazzaniga scoprì, non lontano da Londra, uno dei primissimi depistatori, Ahmed Ali Rage, soprannominato Jelle. Questi le rivelò di avere mentito su indicazione di italiani, non meglio precisati, accusando dell'omicidio Hashi Omar Hassan, che - come qualcuno ha ricordato - è stato condannato ingiustamente, trascorrendo diciassette anni in carcere.
Luciana e Giorgio Alpi andavano a trovarlo, perché lo sapevano innocente. Grazie all'inchiesta di Cazzaniga, si riuscì a fare la revisione del processo e Hashi venne scagionato e liberato. Eravamo anche noi, quel giorno, presso la corte d'appello di Perugia e io ricordo, quando venne pronunciata la sentenza di definitivo proscioglimento, come Luciana Alpi abbracciò quell'omone, Hashi Omar Hassan, che sapeva innocente. Egli tornò in Somalia libero, ma dopo poco tempo venne assassinato con una bomba piazzata nella sua auto.
Per tale ragione, in questo trentesimo anniversario, le parole verità e giustizia non debbono suonare retoriche. Noi abbiamo interpellato il procuratore Lo Voi e andremo a conferire come Comitato con lui per portare elementi e fatti che motivano la necessità, come detto dal senatore Guidi, di un nuovo impulso alle indagini.
Che altro deve succedere, dopo l'assassinio di Hashi con la bomba, per non riaprire queste indagini con grande determinazione?
Ancora una volta è stato il presidente Mattarella a trovare le parole giuste in questo anniversario, rendendo onore ai due giornalisti, parlando di ignobili traffici, depistaggi e dicendo una frase chiave: le istituzioni sanno che non ci si può mai arrendere nella ricerca della verità e nel rimuovere gli ostacoli alla libertà di informazione. È importante che concetti simili li abbiano espressi anche i Presidenti delle Camere e la stessa Presidente del Consiglio. Ora noi chiediamo che queste parole vengano sempre tenute presenti e si trasformino in atti concreti.
Mi soffermo, Presidente, su un ultimo concetto. Verità, giustizia e libertà di informazione. Questo anniversario ricade pochissimi giorni dopo che il Parlamento europeo, a grandissima maggioranza, ha votato un atto molto importante, lo European media freedom act, che rappresenta un atto forte e da applicare a difesa della libertà di informazione, del giornalismo di inchiesta e del servizio pubblico, quello per cui sono morti Ilaria e Miran e altri giornalisti. Mi piace citare delle donne coraggiose: Maria Grazia Cutuli, Daphne Caruana Galizia, Anna Politkovskaja. (Applausi).
Questo giornalismo costituisce ancora oggi un presidio fondamentale per una cosa che è sotto attacco e che si chiama democrazia. Questo impegno, nel trentesimo anniversario di quell'assassinio, deve essere coerente, deve essere il modo migliore per onorare la memoria di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. (Applausi).
MIELI (FdI). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MIELI (FdI). Signor Presidente, gentili colleghi, Ilaria Alpi era una giornalista appassionata. Quando è stata uccisa non aveva ancora trentatré anni, li avrebbe compiuti il 24 maggio 1994, ma due mesi prima, il 20 marzo, venne ammazzata a colpi di mitragliatore, insieme al collega e cineoperatore triestino Miran Hrovatin.
Era lì a Mogadiscio, come hanno ricordato i colleghi che mi hanno preceduta, come inviata del TG3. Era a fare il suo lavoro. Il lavoro che amava. La mamma Luciana, prima di andarsene per sempre all'età di ottantacinque anni, aveva ricercato la verità per ventiquattro anni, giorno e notte, instancabile, ma non è mai riuscita ad arrivare ad una verità. Il papà Giorgio, che chiedeva giustizia e verità, non ha mai saputo perché gli avevano portato via sua figlia in un modo così brutale.
La verità è quella che cercano e poi raccontano i giornalisti. Il mio grazie va a tanti giornalisti che si battono per la verità. Siamo al loro fianco contro ogni forma di censura e imposizione del pensiero unico. Vorrei ringraziare tutti quei giornalisti che dai luoghi di guerra, assieme ai reporter e ai fotoreporter, rischiando la vita, ci raccontano quello che sta avvenendo in quei posti. Sono tanti quelli che, per garantire il diritto all'informazione e alla libertà, hanno dato e stanno dando la vita. A loro va il nostro ringraziamento.
Parlavamo di verità, ma su Ilaria e Miran gli assassini e i mandanti sono ancora senza nome e senza cognome, senza volto, dopo indagini, depistaggi, ritrattazioni, processi finiti nel niente. È una ferita che riguarda l'intera società, l'Italia, la nostra Nazione.
Oggi il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ricordato alla Camera Ilaria e Miran e ha ribadito a tutti noi l'impegno rispetto alla ricerca della verità. Parlando di Ilaria ha ricordato il suo coraggio. Il coraggio di una donna che non le ha permesso però di riabbracciare i suoi cari.
Per noi Ilaria è un esempio. Una cosa è certa: non ci arrenderemo nella ricerca di verità, continueremo a cercarla, è un nostro dovere. Faremo di tutto affinché anche questo non rimanga uno dei misteri della nostra Nazione, nel segno di Ilaria. (Applausi).
Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1014 (ore 16,29)
PRESIDENTE. Riprendiamo la discussione del disegno di legge n. 1014. Questa mattina si è conclusa la discussione generale.
Ha la parola per la replica il relatore, senatore Rosso.
ROSSO, relatore. Signor Presidente, rinuncio ad intervenire in replica.
PRESIDENTE. Chiedo al rappresentante del Governo se intende intervenire.
FERRANTE, sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Signor Presidente, anch'io rinuncio ad intervenire in replica.
PRESIDENTE. Comunico che sono pervenuti alla Presidenza - e sono in distribuzione - i pareri espressi dalla 5a Commissione permanente sul disegno di legge in esame e sugli emendamenti, che verranno pubblicati in allegato al Resoconto della seduta odierna.
Passiamo all'esame dell'articolo 1 del disegno di legge, nel testo proposto dalla Commissione.
Procediamo all'esame degli emendamenti e degli ordini del giorno riferiti all'articolo 1 del decreto-legge, che si intendono illustrati e su cui invito il relatore e il rappresentante del Governo a pronunziarsi.
ROSSO, relatore. Signor Presidente, esprimo parere contrario su tutti gli emendamenti e sull'ordine del giorno G1.101 (Testo 2), mentre esprimo parere favorevole sull'ordine del giorno G1.100.
FERRANTE, sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Esprimo parere conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo della prima parte dell'emendamento 1.1, presentato dalla senatrice Floridia Aurora e da altri senatori, fino alle parole «articoli 1».
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Risultano pertanto preclusi la restante parte e l'emendamento 1.2.
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo della prima parte dell'emendamento 1.3, presentato dalla senatrice Floridia Aurora e da altri senatori, fino alle parole «immediato dei procedimenti».
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Risultano pertanto preclusi la restante parte e l'emendamento 1.4.
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 1.5, presentato dalla senatrice Floridia Aurora e da altri senatori.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 1.6, presentato dalla senatrice Floridia Aurora e da altri senatori.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 1.7, presentato dalle senatrici Di Girolamo e Sironi.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Essendone stata avanzata richiesta, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 1.100, presentato dalla senatrice Sironi, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Passiamo all'emendamento 1.101, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.
Essendone stata avanzata richiesta, procediamo alla votazione.
SIRONI (M5S). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SIRONI (M5S). Signor Presidente, intervengo solo per sottolineare che questo emendamento voleva cercare di agevolare le dinamiche dei trasferimenti di queste Olimpiadi, che come sappiamo sono delocalizzate su diverse località e quindi pareva utile creare un piano e una programmazione in modo che si coordinasse la mobilità su tutto il territorio interessato, da Milano a Cortina, da Verona a Bormio. Un piano eviterebbe di trovarsi nelle circostanze contestuali in difficoltà per mancata coordinazione.
PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 1.101, presentato dalla senatrice Sironi.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Passiamo all'emendamento 1.102, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.
Essendone stata avanzata richiesta, procediamo alla votazione.
SIRONI (M5S). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SIRONI (M5S). Signor Presidente, come tutti sappiamo oramai, i due canoni di riferimento di questi Giochi olimpici sono la sostenibilità economica e quella ambientale. Per verificare che la programmazione li rispetti, l'emendamento 1.102 propone la predisposizione di un bilancio ecologico, economico e dei servizi ecosistemici, in modo da poter misurare e valorizzare economicamente i sacrifici dei servizi ecosistemici o, viceversa, il guadagno degli stessi. Tutto ciò semplicemente per trasparenza, per mettere nero su bianco l'eventuale successo dell'organizzazione di questa manifestazione.
L'emendamento non è stato accolto e immagino che forse questa sostenibilità ambientale non sia proprio rispettata.
PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 1.102, presentato dalla senatrice Sironi.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Passiamo all'esame degli ordini del giorno.
DI GIROLAMO (M5S). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DI GIROLAMO (M5S). Signor Presidente, vorrei chiedere al senatore Bergesio di poter aggiungere la mia firma e quella della collega Elisa Pirro sull'ordine del giorno G1.100 (testo 2), lasciando agli atti una breve dichiarazione, visto che immagino verrà accolto dal Governo senza voto.
L'ordine del giorno G1.100 (testo 2), in realtà, è molto importante e ha interessato per molto tempo l'attività della Giunta di Torino guidata da Chiara Appendino, in relazione alla realizzazione della linea 2 della metropolitana di quella città. È un'opera molto importante che nel tempo, purtroppo, ha visto l'aumento e il rincaro dei costi delle materie prime e questo ordine del giorno prevede quello che abbiamo già chiesto durante la discussione della legge di bilancio 2024, ovvero la copertura dei maggiori oneri per la realizzazione e la messa a terra di questa opera.
Pertanto chiedo, appunto, al senatore Bergesio di accettare l'apposizione della firma mia e di quella della collega Pirro.
PRESIDENTE. Il senatore Bergesio fa cenno di accettare la richiesta, senatrice Di Girolamo.
BASSO (PD-IDP). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BASSO (PD-IDP). Signor Presidente, chiedo di poter aggiungere la mia firma insieme a quella dei colleghi del Partito Democratico dell'8ª Commissione Irto e Fina a questo ordine del giorno.
PRESIDENTE. Vedo che il senatore Bergesio accetta anche l'apposizione della firma dei senatori Basso, Irto e Fina. (Commenti). Mi sembra di aver capito che anche i Gruppi Partito Democratico, Fratelli d'Italia, Forza Italia, Lega, Italia Viva, MoVimento 5 Stelle e Civici d'Italia-Noi Moderati chiedano di sottoscrivere l'ordine del giorno G1.100 (testo 2). Il senatore Bergesio fa cenno di accettare tali richieste.
Essendo stato accolto dal Governo, l'ordine del giorno G1.100 (testo 2) non verrà posto ai voti.
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'ordine del giorno G1.101, presentato dalle senatrici Sironi e Di Girolamo.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 1.0.1, presentato dalla senatrice Floridia Aurora e da altri senatori.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo della prima parte dell'emendamento 1.0.2, presentato dalla senatrice Floridia Aurora e da altri senatori, fino alla parola « procedimenti».
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Risultano pertanto preclusi la restante parte e l'emendamento 1.0.3.
Essendone stata avanzata richiesta, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 1.0.4, presentato dalla senatrice Floridia Aurora e da altri senatori, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Passiamo all'esame degli emendamenti e dell'ordine del giorno riferiti all'articolo 2, che si intendono illustrati e su cui invito il relatore e il rappresentante del Governo a pronunziarsi.
ROSSO, relatore. Signor Presidente, esprimo parere contrario su tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 2, tranne l'emendamento 2.103, su cui esprimo parere favorevole. Esprimo parere favorevole sull'ordine del giorno G2.100, condizionato alla seguente riformulazione. Si chiede di eliminare le premesse n. 2, 3, 4, 5 e 6, e di riformulare l'impegno come segue: «a valutare l'opportunità, ricorrendone le esigenze, di dare soluzione ad eventuali questioni che potrebbero sorgere al termine dei Giochi olimpici e paralimpici di Milano-Cortina 2026 in relazione al regime proprietario delle opere necessarie allo svolgimento dei medesimi Giochi olimpici e paralimpici».
FERRANTE, sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Signor Presidente, esprimo parere conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 2.1, presentato dalla senatrice Floridia Aurora e da altri senatori.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 2.3, presentato dal senatore Basso e da altri senatori.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 2.4, presentato dalla senatrice Floridia Aurora e da altri senatori.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 2.5, presentato dalla senatrice Floridia Aurora e da altri senatori.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 2.100, presentato dalla senatrice Floridia Aurora e da altri senatori.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 2.101, presentato dalla senatrice Floridia Aurora e da altri senatori.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.102.
MARTELLA (PD-IDP). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARTELLA (PD-IDP). Signor Presidente, vorrei fare un breve intervento su questo emendamento della collega Sironi per dichiarare il nostro voto di astensione e per dire che, per quanto ci riguarda, le Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026 rappresentano una importante occasione dal punto di vista economico, turistico e sportivo per tutto il nostro Paese. Avremmo però voluto che ci fosse un approccio culturale diverso da parte del Governo e di tutte le istituzioni interessate. Avremmo voluto che questo evento si declinasse in un modo più sostenibile dal punto di vista economico, sociale ed ambientale, in un territorio in cui il consumo del suolo e i cambiamenti climatici hanno già mostrato diversi effetti collaterali. È per questa ragione che avevamo fatto altre proposte: ad esempio, avevamo detto che il villaggio olimpico di Cortina non si realizzasse dove aveva previsto il Governo, ma si realizzasse recuperando il villaggio di Borca di Cadore, sede della colonia estiva prevista dall'ENI nel passato dall'allora presidente Mattei. L'avevamo proposto perché, per esempio, il costo del villaggio olimpico che si farà a Fiames sarà di 40 milioni, che si dissolveranno dopo aver fatto i Giochi.
Con l'emendamento della collega Sironi sono alla nostra attenzione tutti i problemi e le criticità relative alla pista da bob. A tale proposito, vorrei che l'Assemblea sapesse che, per quel che riguarda questo impianto, se tra un anno e cioè a marzo 2025 l'impianto non supererà il test di preomologazione, scatterà il piano B richiesto dal Comitato internazionale olimpico, come peraltro confermato da un recente sopralluogo avvenuto in Veneto qualche settimana fa. Il piano B è la trasferta all'estero.
Tutti conosciamo le lungaggini, i balbettii, le inadeguatezze e l'incertezza che c'è stato su questo progetto da parte della Regione Veneto e da parte del Governo. Sappiamo dei bandi andati deserti e delle legittime preoccupazioni che sono state avanzate sull'impatto ambientale. Sappiamo anche delle opinioni diverse che ci sono all'interno del Governo e che si sono manifestate.
Ciò che dobbiamo evitare, però, è che il nostro Paese faccia una figuraccia dal punto di vista internazionale. Siccome vogliamo ancora una volta ricordare, per esempio (perché qui parliamo di infrastrutture) che la variante di Cortina non si realizzerà per il 2026, sarebbe bene che il Governo dicesse qualcosa in proposito, per esempio quali sono le sue valutazioni e quali impegni si assume per completare quell'opera. Dobbiamo anche ribadire, una volta per tutte, che se questa opera si farà, dopo l'ultimo bando che è avvenuto, è assolutamente necessario prevedere tutte le risorse economiche per ripristinare dal punto di vista naturale quell'opera e le risorse economiche per garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria di quell'impianto che non possono essere affidate ovviamente solo alle istituzioni locali e al Comune di Cortina.
La verità è che questi Giochi sono una grande opportunità, ma dovevano essere a costo zero, con un'importante legacy che invece non si sta realizzando e piuttosto con un costo altissimo in termini economici ed ambientali. Accanto a questo ribadiamo che quelle opere stradali che dovevano essere realizzate non verranno realizzate. È vero che in questo decreto-legge non si parla della pista da bob, ma è altrettanto vero che noi abbiamo voluto porre il tema alla vostra attenzione e continueremo a farlo con tutti gli strumenti parlamentari a disposizione, ritenendo questa una sfida importantissima che deve rappresentare, però, una chiave diversa per una realtà sostenibile dal punto di vista economico e sociale. (Applausi).
PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 2.102, presentato dalle senatrici Sironi e Di Girolamo.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).(Commenti).
Il senatore Giorgis segnala di aver sbagliato ad esprimere il suo voto. La Presidenza ne prende atto.
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 2.16, presentato dalle senatrici Di Girolamo e Sironi.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 2.17, presentato dalla senatrice Floridia Aurora e da altri senatori.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 2.21, presentato dalle senatrici Di Girolamo e Sironi.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Passiamo all'emendamento 2.13 (testo 2), su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.
Essendone stata avanzata richiesta, procediamo alla votazione.
SIRONI (M5S). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SIRONI (M5S). Signor Presidente, non ho fatto in tempo prima a intervenire - ho alzato la mano, ma non mi ha vista - sulla dichiarazione di voto del collega. In realtà tutte le sue argomentazioni sembravano portare ad un voto favorevole, piuttosto che ad un'astensione. Con questo emendamento richiamo in particolare ciò che riguarda le spese di gestione e manutenzione dell'impianto, che non possono essere accollate agli enti locali.
PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 2.13 (testo 2), presentato dalle senatrici Sironi e Di Girolamo.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 2.103, presentato dalla senatrice Minasi e da altri senatori.
(Segue la votazione).
Il Senato approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 2.22, presentato dal senatore Basso e da altri senatori.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 2.23, presentato dal senatore Basso e da altri senatori.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 2.104, presentato dalle senatrici Di Girolamo e Sironi.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Senatore Basso, accetta la riformulazione dell'ordine del giorno G2.100 proposta dal relatore?
BASSO (PD-IDP). Sì, Presidente.
PRESIDENTE.Essendo stato accolto dal Governo, l'ordine del giorno G2.100 (testo 2) non verrà posto ai voti.
Passiamo all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 3, che invito i presentatori ad illustrare.
SIRONI (M5S). Signor Presidente, intervengo per illustrare l'emendamento 3.9.
Il Movimento chiede che per la realizzazione delle opere complementari connesse allo svolgimento delle Olimpiadi invernali, si tenga conto per ogni intervento edilizio relativo alla demolizione, ricostruzione e realizzazione di opere dell'indicatore dell'impronta di carbonio e quindi del calcolo del carico ambientale derivante da questi interventi in relazione alle variazioni d'uso del suolo. In secondo luogo, chiediamo che si tenga conto dell'impronta idrica, cioè delle conseguenze dell'impermeabilizzazione sul rischio idrogeologico e sull'alterazione del regime idrico esistente, dell'impoverimento degli stock idrici legati agli acquiferi, della riduzione della pressione preesistente al loro utilizzo e della conseguente scarsità o deficit idrico che vengono analizzati anche come dato aggregato nell'ambito territoriale dei piani di bacino. In terzo luogo, chiediamo che si tenga conto dell'impronta ecologica complessiva, applicando la metodologia di cui all'annesso metodologico al rapporto periodico ISPRA n. 288 del 2018 e ai relativi aggiornamenti.
I calcoli e gli indicatori del precedente periodo devono essere resi pubblici con le modalità stabilite dal Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica.
A questo punto sarebbe importante che venissero misurate attraverso questi indicatori le variazioni di tali fattori, anche nell'ottica di una gestione del territorio e di un'eventuale pianificazione futura. Non ho ancora ascoltato il parere del Governo e del relatore al riguardo, ma auspico che, nel caso fossero contrari - ahimè - queste indicazioni venissero accettate quantomeno sotto forma di ordini del giorno.
PRESIDENTE. I restanti emendamenti si intendono illustrati.
Invito il relatore e il rappresentante del Governo a pronunziarsi sugli emendamenti in esame.
ROSSO, relatore. Signor Presidente, esprimo parere contrario su tutti gli emendamenti in esame.
L'emendamento 3.101 è stato ritirato e trasformato nell'ordine del giorno G3.101, sul quale esprimo parere favorevole.
FERRANTE, sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Signor Presidente, esprimo parere conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 3.1, presentato dalla senatrice Floridia Aurora e da altri senatori.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Essendone stata avanzata richiesta, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 3.2, presentato dal senatore Misiani, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Essendone stata avanzata richiesta, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 3.3, presentato dalla senatrice Floridia Aurora e da altri senatori, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Essendone stata avanzata richiesta, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 3.4, presentato dalla senatrice Floridia Aurora e da altri senatori, sostanzialmente identico all'emendamento 3.5, presentato dal senatore Basso e da altri senatori, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Essendone stata avanzata richiesta, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 3.6, presentato dalle senatrici Di Girolamo e Sironi, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 3.7, presentato dalla senatrice Floridia Aurora e da altri senatori.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 3.8, presentato dalle senatrici Di Girolamo e Sironi.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Essendone stata avanzata richiesta, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 3.9, presentato dalla senatrice Sironi, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Essendone stata avanzata richiesta, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 3.100, presentato dalla senatrice Di Girolamo, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Ricordo che l'emendamento 3.101 è stato ritirato e trasformato nell'ordine del giorno G3.101 che, essendo stato accolto dal Governo, non verrà posto ai voti.
Passiamo all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 3-bis, che si intendono illustrati e su cui invito il relatore e il rappresentante del Governo a pronunziarsi.
ROSSO, relatore. Signor Presidente, esprimo parere contrario su tutti gli emendamenti.
FERRANTE, sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Signor Presidente, esprimo parere conforme al relatore.
PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 3-bis.100, presentato dalla senatrice Floridia Aurora e da altri senatori.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Essendone stata avanzata richiesta, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 3-bis.0.100, presentato dal senatore Basso e da altri senatori, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Essendone stata avanzata richiesta, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 3-bis.0.101, presentato dal senatore Basso e da altri senatori, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 3-bis.0.102, presentato dalla senatrice Floridia Aurora e da altri senatori.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Essendone stata avanzata richiesta, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo della prima parte dell'emendamento 3-bis.0.103, presentato dalla senatrice Floridia Aurora e da altri senatori, fino alla parola «paesaggistici», su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Risultano pertanto preclusi la restante parte e l'emendamento 3-bis.0.104.
Essendone stata avanzata richiesta, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 3-bis.0.105, presentato dalla senatrice Sironi, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Essendone stata avanzata richiesta, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 3-bis.0.106, presentato dalle senatrici Di Girolamo e dalla senatrice Sironi, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Passiamo all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 4, che invito i presentatori ad illustrare.
STEFANI (LSP-PSd'Az). Signor Presidente, l'emendamento 4.100 tratta di una materia che ha una certa complessità. Questo emendamento, infatti, è volto a potenziare la struttura dell'autorità di bacino, in particolare l'Autorità di bacino distrettuale delle Alpi orientali. L'autorità di bacino predispone e prepara i piani di assetto idrogeologici.
Chi, come me ed altri in quest'Aula, ha ricoperto cariche da amministratore locale, ben conosce l'aspetto quasi borbonico del piano di assetto idrogeologico e la difficoltà ad intervenire sul medesimo. Penso, ad esempio, alle zone caratterizzate da frana. Su queste strutture è necessario intervenire, proprio per elaborare soluzioni volte alla costruzione delle opere previste.
Lo spunto di questo emendamento è un invito al Governo a fare una considerazione su certe normative, che sono veramente molto burocratiche e a volte vanno ad appesantire i percorsi per l'adozione del piano di assetto del territorio, del piano degli interventi, insomma di interventi di natura urbanistica, e non solo.
Questo disegno di legge interviene sulle procedure, anche per accelerare l'esecuzione di alcuni lavori. Dobbiamo veramente fare un ragionamento, in Italia, su quella che è la nostra capacità strutturale, dal punto di vista ordinamentale, normativo, ma anche di progettualità all'interno degli enti locali.
Ciò al fine di poter adottare i progetti, realizzare le opere, spendere anche i denari che noi stanziamo. C'è infatti un serio problema in Italia, come si è visto anche con l'adozione del PNRR.
Proponiamo quindi questo emendamento ed invitiamo il Governo e tutta l'Assemblea a valutarlo positivamente affinché possa essere approvato. (Applausi).
PRESIDENTE. I restanti emendamenti si intendono illustrati.
Invito il relatore e il rappresentante del Governo a pronunziarsi sugli emendamenti in esame.
ROSSO, relatore. Signor Presidente, esprimo parere favorevole sull'emendamento 4.100. Esprimo parere contrario su tutti gli altri emendamenti.
FERRANTE, sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Signor Presidente, Il Governo esprime parere conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Essendone stata avanzata richiesta, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 4.1, presentato dalla senatrice Floridia Aurora e da altri senatori, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 4.2, presentato dal senatore Basso e da altri senatori.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 4.3, presentato dal senatore Basso e da altri senatori.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 4.8, presentato dal senatore Basso e da altri senatori.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Passiamo alla votazione dell'emendamento 4.100.
SIRONI (M5S). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SIRONI (M5S). Signor Presidente, intervengo semplicemente per dire che ho apprezzato l'intervento della collega Stefani e il contenuto dell'emendamento 4.100 che timidamente va nella direzione auspicata. È un passettino verso la consapevolezza della necessità di monitorare e pianificare attentamente fenomeni di dissesto idrogeologico. È quindi un passettino che merita la nostra astensione.
PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 4.100, presentato dalla senatrice Stefani e da altri senatori.
(Segue la votazione).
Il Senato approva. (v. Allegato B).
Essendone stata avanzata richiesta, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 4.0.1, presentato dalle senatrici Di Girolamo e Sironi, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Essendone stata avanzata richiesta, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 4.0.3, presentato dalle senatrici Di Girolamo e Sironi, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Essendone stata avanzata richiesta, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 4.0.7, presentato dalle senatrici Di Girolamo e Sironi, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Passiamo alla votazione finale.
VERSACE (Misto-Az-RE). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
VERSACE (Misto-Az-RE). Signor Presidente, essendo purtroppo afona, il senatore Lombardo interverrà al mio posto.
PRESIDENTE. Va bene, non è un problema.
LOMBARDO (Misto-Az-RE). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LOMBARDO (Misto-Az-RE). Signor Presidente, presto volentieri la voce alla collega senatrice Versace. Presidente, onorevoli colleghe e colleghi... (Brusio).
PRESIDENTE. Mi scusi, senatore, chiedo ai colleghi di uscire dall'Aula mantenendo per favore un minimo di silenzio in modo che possiamo ascoltare tutti la dichiarazione di voto.
LOMBARDO (Misto-Az-RE). Grazie, Presidente.
Il provvedimento che ci apprestiamo a votare ha l'obiettivo di consentire il completamento in tempi certi delle opere necessarie allo svolgimento dei Giochi olimpici e paraolimpici invernali Milano Cortina 2026 attraverso la revisione complessiva delle attribuzioni commissariali e della governance della società Infrastrutture Milano Cortina 2026 SpA.
In sintesi il testo individua nell'ANAS SpA il soggetto che dovrà attuare le opere complementari in ambito stradale e interviene anche sulla struttura gestionale della società Infrastrutture Milano Cortina, con particolare attenzione alle funzioni attribuite ai membri dell'organo di amministrazione.
In particolare si prevede, all'articolo 2, che i componenti dell'organo di amministrazione del collegio sindacale siano designati e non nominati, passando così da un sistema di nomine da parte delle amministrazioni centrali e regionali a un modello in cui la nomina è affidata all'assemblea dei soci, responsabilizzando gli azionisti nella scelta degli organi sociali.
Partendo dunque da quella che sarà la struttura della nuova compagine societaria e quindi della responsabilità ad essere riconosciuto, vorrei ringraziare l'8a Commissione del Senato referente sul provvedimento per aver accolto le proposte, appunto, degli emendamenti presentati dalla mia collega senatrice Giusy Versace, che sono a noi molto cari, in particolare su alcuni punti.
Il primo è riferito alla governance della società in considerazione del fatto che gli eventi richiedono la realizzazione del completamento straordinario e urgente di azioni e interventi relativi anche alla mobilità e all'accessibilità. In particolare, nel testo originario dell'articolo 2, erano chiamati a designare tre componenti dell'organo di amministrazione della società: il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze e l'autorità di Governo competente in materia di sport. Ora, con l'emendamento proposto dalla collega Versace e accolto dai componenti della Commissione, si prevede il coinvolgimento anche dell'autorità di Governo competente in materia di disabilità nella designazione del consiglio di amministrazione del collegio sindacale e che dovrà essere garantita una maggiore attenzione alle esigenze degli atleti e delle persone con disabilità. Signor Presidente, per noi il tema della disabilità e dell'accessibilità è fondamentale in quest'opera. Il rischio era quello che il termine «paraolimpico» comparisse solo nel testo, ma non nelle disposizioni del provvedimento.
Mostro due masterplan: uno è il masterplan olimpico e l'altro è il masterplan paraolimpico. Ebbene, signor Presidente, spiace segnalare che le attività, per esempio, del masterplan paraolimpico si concentrino su Cortina e non invece su Bormio Valdisotto, perché queste sarebbero occasioni per rendere accessibili le strutture non solo per gli atleti paraolimpici, ma anche per le persone con disabilità e per i loro familiari. (Applausi). Dovremmo cogliere queste occasioni, che sono importanti per il Paese, per farci compiere un passo in avanti non solo per gli eventi - in questo caso molto importanti - ma anche per ciò che succederà dopo questi eventi. Noi di Azione saremo sempre a favore di queste opere e anzi speriamo che la corsa a ostacoli, anzi - se mi consente, visto il tema dei giochi invernali - lo slalom speciale che ci troveremo ad affrontare, porterà all'avvio e alla chiusura dei cantieri prima dei termini consigliati.
Ma c'è un punto che non ci consente di votare a favore del provvedimento e ha a che fare con una parola: legacy, cioè eredità. Ci dobbiamo porre il tema della sostenibilità economica di queste opere dopo le gare olimpiche, perché abbiamo già avuto altri esempi di forti investimenti pubblici nella realizzazione di questi grandi eventi che però, se non hanno le coperture in materia di manutenzione degli impianti, rischiano poi di creare dei disavanzi di bilancio. (Applausi). In questa discussione abbiamo sentito molto evocare il tema della sostenibilità ambientale, un tema sicuramente importante, ma non abbiamo sentito parlare con altrettanta chiarezza del tema della sostenibilità economica e finanziaria. Questo è il tema della legacy: cosa rimarrà della manutenzione di questi impianti dopo i grandi eventi? Il rischio che questi costi ricadano sulle amministrazioni comunali, e che quindi sarà difficile per loro garantire la manutenzione corretta di quest'opera, è un problema al quale avremmo voluto fosse dedicata maggiore attenzione nel provvedimento.
Esprimiamo quindi il nostro impegno a favore delle infrastrutture e degli investimenti che si faranno e perché i lavori possano essere completati nei tempi previsti. L'attenzione sull'accessibilità per noi è prioritaria e altrettanta attenzione deve essere data al tema della legacy, cioè ai costi di manutenzione e alla sostenibilità economica e finanziaria.
Per tali motivi, la componente di Azione del Gruppo Misto si asterrà dal voto sul provvedimento. (Applausi).
Saluto ad una rappresentanza di studenti
PRESIDENTE. Saluto a nome dell'Assemblea i docenti e gli studenti dell'Istituto tecnico economico e tecnologico «Giuseppe Garibaldi» di Marsala, in provincia di Trapani, che stanno assistendo ai nostri lavori. (Applausi).
Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1014 (ore 17,09)
SALVITTI (Cd'I-NM (UDC-CI-NcI-IaC)-MAIE). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SALVITTI (Cd'I-NM (UDC-CI-NcI-IaC)-MAIE). Signor Presidente, colleghi, dopo anni di incomprensibili rinunce e occasioni perse, gettate via, per la crescita di interi territori e non solamente di Roma, come è avvenuto pochi anni fa, ci apprestiamo a cogliere un'occasione fondamentale e importante discutendo questo decreto-legge che ridefinisce gli interventi in vista delle Olimpiadi invernali del 2026.
Siamo consapevoli che se vogliamo vincere questa sfida dobbiamo farci trovare pronti a combatterla bene, per vincere effettivamente la sfida che si porrà come cartolina dell'Italia agli occhi del mondo. Infatti le Olimpiadi, anche quelle invernali, sono un evento fondamentale per riaffermare l'importanza dello sport e in questa legislatura il Governo Meloni, inserendo lo sport nella Costituzione, ha dimostrato l'importanza e il valore che attribuisce allo sport in genere. Le Olimpiadi, inoltre, rappresentano un momento imprescindibile di sviluppo economico ed infrastrutturale: oggi le Olimpiadi rappresentano uno degli eventi sportivi più attesi, sono il simbolo della pace e della fratellanza fra i popoli che si riuniscono nel nome dello sport e si confrontano in modo leale. L'ideale olimpico viene espresso attraverso la stessa bandiera, i cinque cerchi di colore diverso che rappresentano i continenti e si sovrappongono parzialmente in un abbraccio ideale; un simbolo che, alla luce di quanto accade nel mondo in questo periodo, assume un significato ancora più importante.
L'Italia ha ospitato i giochi in tre occasioni: le Olimpiadi invernali a Cortina d'Ampezzo nel 1956, i Giochi olimpici qui a Roma nel 1960 e i Giochi olimpici invernali nel 2006 a Torino. Oggi, a circa vent'anni di distanza, finalmente abbiamo di nuovo davanti a noi un'occasione grandissima, quella di organizzare i Giochi invernali del 2026. Già da tempo sono in corso progetti per costruire i nuovi impianti, i villaggi per gli atleti, i collegamenti con le piste. È un'occasione che non possiamo mancare.
I Giochi olimpici invernali di Milano Cortina 2026 rappresentano, dunque, una grandissima opportunità per le Regioni coinvolte, Lombardia e Veneto, e per tutta l'Italia perché, quando ci sono eventi così importanti, l'indotto si riflette positivamente su tutto il Paese. Vogliamo farci trovare pronti e sono certo che faremo le olimpiadi migliori, anche attraverso strumenti normativi come il presente decreto-legge, che auspico possa trovare la maggiore convergenza di tutte le forze politiche presenti in Parlamento. Il Governo Meloni, i Ministeri competenti e le amministrazioni regionali e locali stanno lavorando alacremente per questo obiettivo. Siamo consapevoli che tanto è stato fatto e tanto ancora c'è da fare.
Secondo autorevoli fonti, i Giochi olimpici invernali avranno un impatto sul PIL di 3 miliardi, con un investimento previsto di circa un miliardo. Inoltre, l'evento dovrebbe produrre un incremento di risorse all'interno del singolo comparto dello sport pari a un miliardo e 142 milioni di euro, mentre gli altri settori beneficeranno di maggiori risorse per un miliardo e 26 milioni. In altri termini, un aumento di domanda di un miliardo nel comparto dello sport genererà un effetto positivo su tutto quanto il settore economico nazionale di circa 3 miliardi. L'organizzazione delle Olimpiadi invernali sarà quindi un volano sia da un punto di vista occupazionale, sia da quello della produzione per le imprese fornitrici del comparto sportivo. Si prevede una crescita dell'occupazione di circa 13.000 unità, 9.100 delle quali ad incrementare l'intero settore sportivo, cui se ne sommano 3.700 per l'incremento di tutti i servizi, in particolare collegati a quelli economici.
Tutti questi numeri ci convincono ancor di più nel fare bene, perché questo evento non darà solamente al nostro Paese la possibilità di migliorare le infrastrutture viarie e sportive. Non possiamo dimenticare che i flussi turistici in arrivo in occasione della kermesse olimpica non saranno brevi.
Si prevede quindi che oltre il 60 per cento dei visitatori avrà una sosta di tre-sette giorni e questo farà sì che potranno avere un beneficio non solamente le zone limitrofe a quelle dove saranno gli eventi ma anche il resto d'Italia, per conoscere la patria della qualità e della bellezza, andando a sostenere così il turismo enogastronomico, culturale, monumentale e paesaggistico dello splendore che riveste l'Italia in tutte le sue parti.
Questa grande avventura è iniziata con la certezza che le Olimpiadi del 2026 possano simboleggiare il domani, la ripresa e un'occasione di sviluppo economico: si creeranno posti di lavoro oltre a quelli già registrati e il PIL, che già oggi è tra i più alti in Europa, continuerà a crescere grazie alle politiche di questo Governo e alla consapevolezza che le occasioni vanno sfruttate appieno tutte insieme. Le Olimpiadi sono una di queste occasioni. Esse fanno parte del domani che va costruito oggi ripartendo dallo sport, come abbiamo dimostrato, grazie anche a un decreto-legge che ha la sua urgenza nella necessità di attuare delle opere connesse alle opere complementari, proprio come è stato fatto la settimana scorsa con il decreto-legge per il G7 in Puglia.
Al fine di accelerare e di garantire, sotto il profilo ambientale, economico e sociale, la realizzazione delle opere connesse agli impianti sportivi nelle Olimpiadi invernali nel 2026 nella Regione Lombardia, nella Regione Veneto, nelle Province autonome di Trento e di Bolzano e di incrementare l'attività turistica, dei citati territori, è stata autorizzata una specifica governance. La revisione di quest'ultima muove dall'esigenza di distinguere i compiti tra i diversi membri dell'organo di amministrazione, al fine di assicurare una efficiente ed efficace gestione della stessa, distinguendo compiti, funzioni, attività e responsabilità, anche in considerazione delle attribuzioni commissariali su opere connesse e non affidate ad ANAS.
Il motto olimpico è: Citius, Altius, Fortius. Divenne il motto ufficiale durante le Olimpiadi di Parigi del 1924. Invitiamo a dare il meglio di noi stessi e a vivere tale sforzo come una vittoria. Approviamo questo decreto-legge lavorando insieme, al di là dei campanilismi e delle differenze politiche, affinché queste siano ricordate come le migliori Olimpiadi, non solamente a livello italiano. (Applausi).
SBROLLINI (IV-C-RE). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SBROLLINI (IV-C-RE). Signor Presidente, membri del Governo, colleghe e colleghi, lo dico subito in premessa: Italia Viva-Il Centro-Renew Europe è sempre stata a favore dello sport, dei piccoli e grandi eventi sportivi, quindi come tale ha dato sempre grande attenzione a questo tema. Siamo stati in prima linea per inserire lo sport in Costituzione, così come abbiamo lavorato su tanti disegni di legge in materia. Anche in questa sede voglio ringraziare il Governo, che spesso ha accolto positivamente questo lavoro fatto assieme, proprio perché è uno di quei temi che non dovrebbero dividere il Parlamento.
Tale premessa è necessaria per spiegare invece le ragioni che ci vedono su molte questioni ancora con grandi perplessità rispetto al decreto-legge che il Governo sta portando avanti. Prima di tutto, voglio ricordare che mancano 687 giorni all'inaugurazione dei Giochi olimpici invernali assegnati a Milano Cortina; mancano cioè meno di due anni a questa importante cerimonia di apertura che si svolgerà venerdì 6 febbraio 2026 allo stadio Meazza di Milano. Ne sono però passati quasi cinque da quel 24 giugno 2019 in cui avvenne l'assegnazione a Losanna. Oggi vi è l'evidenza che si è molto indietro rispetto anche a tutti gli impegni che il ministro Salvini aveva preso anche in quest'Aula. Rispetto ai 2,2 miliardi di euro stimati due anni fa, i costi complessivi continuano ad aumentare. Il Governo ha messo intanto le opere in sicurezza, accollandosi anche la garanzia della copertura finanziaria. Sappiamo però anche quello che sta accadendo in questi giorni: basta andare a visitare i cantieri a Milano e a Cortina.
Mi soffermo sulla realtà veneta, che conosco di più.
Avete fatto una prova per vedere come si arriva a Cortina, con quali difficoltà? (Applausi). Sono state fatte le opere infrastrutturali necessarie? Questa mattina la collega Fregolent ricordava, ad esempio, cosa è stata Torino. Torino dopo le Olimpiadi ha cambiato volto, è diventata davvero un'altra realtà, una città turistica vera e propria, perché quegli investimenti hanno dato la possibilità - lì sì davvero, collega Salvitti - di diventare un volano per Torino, per il Piemonte e per tutta l'Italia. Qui rischiamo - io spero di no - di non avere le stesse opportunità, perché siamo veramente indietro e sono tutti soldi pubblici quelli che si stanno spendendo.
Allora voglio capire perché sulla governance avete insistito così tanto per cambiare tutto, solo perché tutte le scelte appartenevano a un Governo precedente. Ma se quelle erano scelte giuste, perché non continuare su quella strada? No, perché ancora una volta qualcuno doveva metterci le mani e decidere diversamente, solo per propaganda elettorale.
L'impressione è che oggi, rispetto alle manifestazioni e alle aspettative organizzative, siamo indietro. Io, Presidente, vorrei ricordare le parole che appartengono a un collega di Governo del ministro Salvini, che è il ministro dell'economia Giorgetti, il quale qualche tempo fa ha detto a Milano: mi sono pentito di aver portato le Olimpiadi e vedo che ci sono delle grandi difficoltà nella realizzazione delle opere. Quando verrà attivato lo spirito imprenditoriale? Mancano poco meno di due anni. Quando realizzeremo queste opere infrastrutturali? Questo l'ha detto un Ministro della stessa parte politica della Lega, in questo caso, e del ministro Salvini.
Le nostre preoccupazioni sono proprio queste: ce la faremo a realizzare queste opere nei tempi previsti? La pista della discordia da bob a Cortina è in costruzione, dopo uno scontro politico nella maggioranza. La ditta Pizzarotti si è impegnata a consegnare la pista entro marzo 2025, cioè fra circa un anno, proprio per i collaudi chiesti dal Comitato olimpico internazionale e dalla Federazione internazionale. Ma perché, per esempio, come ha detto la collega Fregolent stamattina, non utilizzare una pista già esistente e funzionante che è a Torino? Perché in questo modo si rischia, se quell'opera non sarà pronta (per pochi atleti, peraltro), di andare all'estero, di portare quella pista della discordia da un'altra parte, fuori dall'Italia. Allora, quale volano è per il nostro Paese? Quale opportunità produttiva e occupazionale?
Questa pista costa già 120 milioni e comunque andrà conclusa, ma forse si arriverà dopo i Giochi. Per questo la Corte dei conti del Veneto ci vuole vedere chiaro e ha posto la propria attenzione proprio sull'organizzazione, con i costi così elevati, che continuano ad aumentare anche con incarichi pagati in maniera molto importante. I magistrati contabili hanno messo nel mirino la costruzione delle infrastrutture, compresa la pista inclusa. La conferma è venuta dall'inaugurazione, pochi giorni fa, dell'anno giudiziario 2024 a Venezia, con le relazioni del procuratore regionale Montella e del presidente della sezione di controllo Locci. La Corte dei conti evidenzia che rimangono «inalterate le perplessità e le osservazioni già evidenziate nella precedente relazione di parifica del 2022, pur prendendo atto delle iniziative intraprese dalla Regione ai fini della semplificazione della governance delle Olimpiadi».
Era stato già evidenziato il fatto che molti enti si occupavano dello stesso soggetto, con il rischio di generare sprechi e doppioni e ora il ministro Salvini alla ditta Simico, la società che gestisce i lavori per i Giochi olimpici e paralimpici invernali di Milano e Cortina, ha aggiunto anche l'ANAS. In questo modo sappiamo che oggi la società Simico è nel mirino della Corte dei conti per un preoccupante ritardo, non essendo presente un quadro che possa dirsi definito e certo delle opere indifferibili e urgenti da realizzare. Insomma, l'attenzione della Corte dei conti è molto chiara e si è concentrata anche sulle due varianti di Longarone e Cortina, opere che valgono quasi 800 milioni di euro.
Quello che oggi ci chiediamo, di fronte a questa situazione di incertezza, di ritardi, di grandi somme di denaro pubblico che sono state già abbondantemente spese, e rispetto anche ai ritardi con cui è stato attivato il tessuto imprenditoriale ricchissimo del Nord-Est ma anche della Lombardia, è perché non c'è stato un lavoro, una valutazione precedente, quando è stato assegnato a Milano Cortina questo grande evento sportivo, cioè nel 2019. Si sono persi tutti questi anni perché si doveva cambiare la governance, si doveva ricominciare daccapo.
Noi ci auguriamo che nonostante tutte le difficoltà, nonostante anche l'occhio attento della magistratura, si possa oggi procedere celermente a dare quelle opere infrastrutturali a Milano, alla Lombardia e a Cortina in modo particolare, cercando di tutelarla anche dal punto di vista ambientale, perché le due cose non devono essere messe necessariamente in contrapposizione.
Credo che un intervento politico lungimirante - mi avvio a concludere, Presidente - si faccia in maniera diversa e che questa sia una grande opportunità. Pensate a cosa è stata Roma senza le Olimpiadi, proprio per la mancanza di lungimiranza di una sindaca come Virginia Raggi del MoVimento 5 Stelle. (Applausi); una grande opportunità sprecata per la nostra capitale. Però, siccome parliamo di soldi pubblici, mettiamoci davvero la testa, mettiamoci attenzione.
Per tutte queste ragioni, Presidente, per le ombre e le luci che ci sono in questa situazione, il Gruppo Italia Viva, il Centro-Renew Europe, darà voto di astensione. (Applausi).
FLORIDIA Aurora (Misto-AVS). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FLORIDIA Aurora (Misto-AVS). Signor Presidente, colleghe e colleghi, rappresentanti di Governo, se mi avessero chiesto un paio di anni fa come mi immaginavo le Olimpiadi e le Paralimpiadi di Milano Cortina 2026, da modesta ex atleta di sport invernali, mi sarei immaginata l'organizzazione di questo evento all'insegna del rispetto della natura e della tutela del paesaggio, perché è questo che ci è stato insegnato quando ci si allenava sulle piste e quotidianamente eravamo a contatto con la natura e la montagna. Mi sarei aspettata entusiasmo, coinvolgimento dei territori e dei cittadini di fronte ad un simile spettacolo e mi sarei anche aspettata la promozione di un turismo alpino caratterizzato da una mobilità dolce, perché sappiamo benissimo - l'ha detto anche la collega che mi ha preceduto - quanta fatica si fa ad accedere ai comprensori montani.
Invece, quello che vedo quando si parla dei Giochi olimpici e paralimpici Milano Cortina 2026 è malcontento e frustrazione della popolazione, devastazione che la costruzione di future carcasse sta portando nei territori di gara, luoghi di altissimo valore paesaggistico e naturalistico deturpati da una politica che sta trascurando di fatto il benessere dei territori e dei suoi cittadini.
Ciò che sento, e sono sincera, è la tristezza e la malinconia trasmesse dal suono del violoncello di Mario Brunelli, come è già stato detto in sede di discussione generale, che ha accompagnato a Cortina l'abbattimento dei larici storici: musica che si è opposta alle motoseghe che stanno facendo spazio alla nuova pista da bob. Ripeto, è un'opera inutile, controversa, che non vuole nessuno e che, sulla scia di un dannoso spirito nazionalistico, il ministro Salvini ha deciso di costruire in tempi record. Stando alle strette tempistiche di realizzazione, la pista da bob dovrà essere consegnata, a garanzia di sicurezza degli atleti, al più tardi tra un anno, nel marzo del 2025, per permettere loro di testarla adeguatamente. Sappiate che i lavori non sono ancora iniziati e il rischio che non venga ultimata è molto concreto.
Ricordo anche che si impiegheranno 120 milioni di euro per realizzare questa pista da bob e che il comune di Cortina dovrà sostenere una spesa pari a circa un milione e 400.000 euro l'anno per la manutenzione e gestione dell'impianto. Questa mattina, in discussione generale, il collega Rosa ha riportato la disponibilità, da parte della Regione Veneto, di contribuire ai futuri costi di gestione della pista da bob.
Voglio specificare, però, che nella delibera con cui la giunta della Regione Veneto si impegna a contribuire alla spesa non si indicano né le stime dei costi né le modalità di erogazione di questi fondi. Diciamo chiaramente che questi impegni e intenti, senza dati concreti, valgono come il due di picche.
Il collega Rosa, che adesso non è in Aula, ha affermato che la pista da bob sarà l'unica, a livello mondiale, a ricevere il certificato Envision, che attesterà la sua sostenibilità. Innanzitutto, vorrei ricordare che queste sono valutazioni preliminari, fatte sul progetto di una pista da bob che non si è ancora cominciato a costruire; ad oggi manca un piano di sostenibilità futura. Pertanto, questa promessa di certificazione di un'opera ancora da realizzare francamente lascia il tempo che trova.
È importante anche ricordare che, nel 2009, il comune di Cortina era stato costretto a chiudere la pista da bob originaria, la pista Eugenio Monti, in mancanza di solidi aiuti da parte della Regione Veneto e della Provincia di Belluno. Evidentemente la pista da bob non era stata considerata essenziale per il comparto turistico ed economico di Cortina. Pensate che sarebbero bastati solo 4 milioni di euro per farla ripartire. Oggi, dopo quattordici anni, improvvisamente è considerata essenziale e si stabilisce di spendere 122 milioni.
Diciamo chiaramente che tutto questo pasticcio è avvenuto perché ci si è intestarditi a non voler valutare le valide alternative proposte, come quelle della pista di Saint Moritz e Innsbruck. La pista di Torino, purtroppo, non è funzionante.
Così si è sprecato molto tempo, tanto da chiederci lecitamente se vedremo mai il completamento anche delle altre infrastrutture previste per le Olimpiadi, come anche delle stesse opere stradali, la cui realizzazione verrà affidata con il provvedimento oggi in discussione ad ANAS.
È il caso della cosiddetta bretellina, così definita perché si usano tanto i diminutivi, lunga 650 metri, relativa al tratto stradale Cortina-Longarone; opera già prevista per i campionati mondiali di Cortina 2021, mai completata, poi reinserita nei progetti delle Olimpiadi 2026. Però, senza il completamento delle altre infrastrutture a cui è collegata, quali parcheggio e impianto di salita, ancora mai costruiti, essa sarà una lingua di cemento sospesa nel nulla. Oppure è il caso della tangenzialina di Bormio (un altro diminutivo): strada di 800 metri avente il costo di 7 milioni di euro, che verrà costruita nella golena di un torrente, in un'area ad alto rischio di dissesto idrologico. Così si stanno sprecando soldi pubblici, alle spalle dei cittadini, che nel caso dei Giochi olimpici, hanno visto lievitare il budget da un miliardo e 700 milioni a 4 miliardi.
Al contempo, non si può negare che si sta minando la credibilità e la reputazione del nostro Paese. Il decreto-legge che oggi siamo chiamati a votare è rappresentativo proprio di questo: il repentino cambio di governance di Simico, a due anni dalle Olimpiadi, e la delega ad ANAS sono la prova più evidente del fallimento della politica gestionale e organizzativa di questo Governo.
Ricordo che a fronte della necessità di potenziare e ammodernare i trasporti ferroviari, a cui vengono destinati solo 400 milioni di euro, sono stati stanziati 3 miliardi per la costruzione di strade, senza contemplare l'impatto ambientale che il potenziamento del trasporto su gomma provocherà in termini di inquinamento atmosferico. Siamo stanchi di ribadire che già oggi ci sono 55.000 decessi annui per l'inquinamento atmosferico.
Questi Giochi, allora, non sono tanto sostenibili a livello ambientale, economico e sociale. Queste Olimpiadi ci avrebbero dato una grande possibilità di potenziamento delle linee ferroviarie ed è veramente frustrante sapere che l'Italia ha tutte le competenze e il know-how per procedere in questo senso e che è la classe politica al Governo il vero freno alla realizzazione di opere e infrastrutture sostenibili.
Presidenza del vice presidente ROSSOMANDO (ore 17,35)
(Segue FLORIDIA Aurora). Riprovevole infine è anche il fatto che non sia stata portata all'attenzione dei territori e delle comunità la realizzazione delle grandi opere previste per i Giochi. Non c'è stata un'interlocuzione politica con i cittadini; tutto è stato calato dall'alto a scatola chiusa. Quindi il mio ringraziamento va alle comunità montane e alle associazioni dei cittadini per l'immane lavoro che stanno facendo a tutela del loro e del nostro territorio.
Noi di Alleanza Verdi e Sinistra non siamo contrari alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi, chiediamo solo che queste vengano organizzate e svolte nel modo più scrupoloso possibile e nel rispetto dell'ambiente, in modo da lasciare anche ai territori interessati un'eredità infrastrutturale futura che possa efficacemente essere utilizzata dalle comunità montane, già alle prese con i problemi legati allo spopolamento e alla scarsità di servizi; infrastrutture che incentivino al contempo un tipo di turismo responsabile e di qualità, che non gravi sulle risorse del territorio e che promuova con criterio le attività economiche connesse agli sport invernali, già gravemente in difficoltà a causa della mancanza di neve, che anche nel circo bianco questa stagione ha fatto cancellare ben venti gare di Coppa del mondo di sci. Spiace vedere che state traghettando questo Paese in tutt'altra direzione.
Per queste ragioni, il Gruppo Alleanza Verdi e Sinistra esprime voto contrario a al provvedimento in discussione. (Applausi).
RONZULLI (FI-BP-PPE). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
RONZULLI (FI-BP-PPE). Signor Presidente, le Olimpiadi invernali del 2026 rappresentano non solo un momento cruciale per l'Italia, in particolare per Milano e per Cortina, ma segnano anche una straordinaria opportunità per promuovere il valore dello sport, l'importanza della sostenibilità ambientale e l'innovazione tecnologica.
Queste Olimpiadi sono un'opportunità imperdibile per rilanciare e valorizzare l'immagine dell'Italia nel mondo, la possibilità di mostrare le eccellenze italiane in diverse settori: dalla capacità organizzativa all'innovazione tecnologica, fino ad arrivare alla cultura e alla enogastronomia. Sarà un momento per dimostrare che l'Italia sa essere leader non soltanto nello sport, ma in molti ambiti, dando un messaggio di unità e di collaborazione internazionale.
Milano e Cortina, come sedi di questo straordinario evento internazionale, garantiscono competenza nell'organizzazione di eventi di così grande portata. Le Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026 si svolgeranno in un periodo storico caratterizzato da sfide globali senza precedenti, tra cui il cambiamento climatico, le tensioni geopolitiche e la difficoltà economica aggravata dagli esiti della pandemia e dalle guerre. Questo quadro ci pone davanti a diverse sfide significative per il futuro dell'evento. Penso alla sostenibilità ambientale; una delle principali sfide sarà quella di organizzare un evento che non solo limiti l'impatto ambientale, ma che contribuisca attivamente alla salvaguardia del pianeta. Ciò significa promuovere l'uso di energie rinnovabili, garantire che le infrastrutture siano sostenibili e che l'eredità degli impianti possa essere goduta anche dai nostri figli, dalle prossime generazioni.
L'altra sfida è quella dell'innovazione della tecnologia; dovremmo essere in grado di sfruttare le ultime innovazioni tecnologiche per migliorare le prestazioni per gli atleti e per gli spettatori. Ciò significa organizzare un evento al passo con i tempi dal punto di vista digitale.
Salute e sicurezza: dopo la pandemia, la salute e la sicurezza sono diventate ormai prioritarie e ancor più cruciali. Organizzare un evento sicuro significa mettere in sicurezza tutti, spettatori e atleti.
Le Olimpiadi di Milano e Cortina saranno anche una sfida economica per le Regioni ospitanti, ma la sfida sarà anche quella di assicurare che questo stimolo sia distribuito equamente.
A noi le sfide piacciono, sappiamo coglierle, sappiamo trasformarle in opportunità e sappiamo anche vincerle. Il cammino per l'organizzazione è cominciato un anno e mezzo fa, con il nostro Governo, perché ai Governi precedenti non importava, nonostante l'occasione speciale per l'Italia, malgrado avessimo preso un impegno e il fallimento dell'organizzazione avrebbe rappresentato un danno incalcolabile alla nostra immagine. D'altronde, era già capitato: ricordiamo tutti l'autoesclusione di Torino e la rinuncia alla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024, che invece si terranno quest'estate a Parigi. (Applausi). Fu come ammettere che non eravamo all'altezza non solo della realizzazione di grandi eventi nella capitale, ma anche di avere quella capacità di controllo per evitare che appalti finissero in mani sbagliate, nelle mani della criminalità organizzata (lo dissero loro, non certo noi). Insomma, invece di combattere la corruzione, il partito degli immacolati ha preferito alzare bandiera bianca per manifesta incapacità. (Applausi).
Ancora una volta, la sinistra è capace di prevedere il futuro e chissà come mai sulle Olimpiadi prevede catastrofi e cataclismi, anche con un pizzico di sadismo misto a speranza che tutto vada storto. Mi chiedo davvero come si faccia ad essere così autolesionisti, raggiungendo un livello di anti-italianità davvero masochista. Questa è la differenza abissale tra noi e voi. Noi restiamo convinti che una buona riuscita dei Giochi convenga a tutti, al nostro Paese, alla nostra bandiera, perché saranno un biglietto da visita italiano all'estero. Voi, invece, sperate che queste Olimpiadi si trasformino in una macchia sulla reputazione, ma badate bene: a farne le spese sarebbe la reputazione di una Nazione, non di uno schieramento politico. (Applausi). Questi Giochi - piaccia o non piaccia - sono figli di tutti noi.
Non c'è proprio nulla da fare, voi - come avete già dimostrato - siete l'Italia dei no: no a nuove infrastrutture, no al Mose, no ai termovalorizzatori, no alle Olimpiadi a Roma, no all'alta velocità, no al Ponte sullo Stretto, no al TAP. Noi, invece - come abbiamo sempre dimostrato - siamo l'Italia dei sì: sì all'ammodernamento e alla creazione di ponti, strade, ferrovie per mettere fine ai viaggi della speranza dal Nord al Sud e perché il Paese abbia finalmente una dimensione europea; sì ad ogni strumento che permetta all'Italia l'approvvigionamento delle fonti energetiche di cui abbiamo così bisogno, con costi contenuti e benefici per tutti i cittadini. È la visione che vi manca perché, se fosse per voi, l'Italia tornerebbe indietro all'età della pietra; ma, poiché finalmente al Governo c'è il centrodestra, il nostro sguardo è proiettato verso il futuro e le Olimpiadi rappresentano un modo per mostrare al mondo il progresso, l'eccellenza, la capacità organizzativa di un popolo che non merita di essere condannato alla mediocrità e all'immobilismo, ma stimolato ed esaltato per i suoi straordinari valori umani e professionali. (Applausi).
Visto che parliamo di sport, userò termini sportivi. Ci sono due modi per affrontare una competizione: ritirarsi, cioè arrendersi e lasciare sulle spalle di chi ci ha preceduto tutta la responsabilità del fallimento, oppure mettersi ai blocchi di partenza e dimostrare di arrivare al traguardo e magari arrivarci per primi. Conosciamo i problemi e le difficoltà di un percorso cominciato nel 2019, quando fu assegnata all'Italia l'organizzazione dei Giochi, ma conosciamo anche la grande occasione che abbiamo davanti. Avremo modo di mostrare al mondo l'eccellenza del nostro sistema industriale, ingegneristico, manifatturiero, delle nostre materie prime, dei nostri prodotti. Abbiamo gli occhi di tutto il mondo puntati addosso, perché queste Olimpiadi saranno viste in TV da tre miliardi di spettatori e sapremo dimostrare il nostro valore, sapremo arrivare dove nessuno credeva possibile.
Milano Cortina 2026 sarà un catalizzatore per investimenti in infrastrutture, trasporti e servizi, che avranno un impatto positivo sulla qualità della vita dei cittadini ben oltre la conclusione dell'evento. Ci saranno benefici per il turismo, che aumenterà in modo esponenziale; le opere pubbliche, naturalmente, non saranno finalizzate soltanto ai Giochi; la nuova rete stradale e ferroviaria rappresenterà l'eredità che le Olimpiadi lasceranno al nostro Paese.
È proprio su queste opere che interviene il decreto-legge che ci apprestiamo a votare oggi, sulla governance e sulle competenze dei lavori.
Insomma, la macchina organizzativa marcerà a pieno regime. Non stiamo lasciando nulla al caso, pur fra mille contrasti e ostilità. A tal proposito, desidero ricordare che due settimane fa il sindaco di Cortina, Gianluca Lorenzi, ha ricevuto una lettera con minacce di morte: se vai avanti con la pista da bob, ti facciamo fuori. Questa lettera ha ottenuto l'effetto contrario, perché il sindaco Lorenzi ha annunciato l'intenzione di lavorare con ancora più determinazione. Quindi bravo sindaco, avanti così! (Applausi). Anche il Governo e la maggioranza andranno avanti così, faranno ogni intervento possibile per rimuovere altri eventuali ostacoli, per agevolare la conclusione dei lavori, per poter tagliare i nastri di tutte le strutture dei Giochi olimpici anche prima delle scadenze previste.
Come ho già detto, non ci fanno paura le sfide, alle quali tra l'altro siamo abituati, così come siamo abituati a lavorare, anche se circondati da chi vuole ostacolare noi e il nostro lavoro, che si tratti di Olimpiadi, di politica interna, di politica estera, di economia. Noi abbiamo l'ambizione di diventare un esempio di operatività, di efficienza e di capacità per tutti gli altri Paesi, non solo quelli europei. Tutti dovremmo fare il tifo per una buona riuscita delle Olimpiadi, perché decine di migliaia di nostri giovani sportivi le vedono come un traguardo, come un sogno. Milioni di cittadini aspettano l'accensione della fiamma olimpica con grande emozione e seguono con trasporto e passione ogni competizione. È questa la magia dei Giochi e noi questa magia la trasformeremo in realtà.
Annuncio pertanto il voto favorevole del Gruppo Forza Italia. (Applausi).
SIRONI (M5S). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SIRONI (M5S). Signora Presidente, onorevoli colleghi, rappresentante del Governo, vorrei rispondere, per suo tramite, all'intervento della senatrice Ronzulli, a cui forse non è chiaro che tutti stiamo tifando per l'Italia, ci mancherebbe altro. (Applausi). Faccio presente che l'assegnazione delle Olimpiadi invernali è avvenuta sotto il Governo Conte, con il MoVimento 5 Stelle, per cui il punto non è questo. Il fatto è che gli obiettivi sono condivisi, nel senso che tutti approviamo questo intervento, ma le modalità e le tempistiche, viceversa, non ci convincono. (Applausi).
Io ho ancora chiara nella mente l'immagine del sindaco di Milano, Beppe Sala, al momento dell'assegnazione delle Olimpiadi. La sua esultanza non nascondeva anche che quell'evento era stato individuato come l'occasione di realizzare un volano per l'economia, perché lo è indubbiamente. Il punto è che sono stati messi dei paletti a questo volano, ovvero la sostenibilità economica e quella ambientale, anche nell'ottica della cosiddetta legacy (non avevo mai sentito usare tanti termini anglofoni quanto con questo Governo, che aveva esordito col dire che non si sarebbero dovuti usare). (Applausi). Comunque, a beneficio del pubblico, chiarisco che per legacy si intende eredità, quindi ciò che resterà sul territorio dopo queste Olimpiadi.
Su questo aspetto non ci siamo per nulla, innanzitutto perché l'impostazione delle Olimpiadi è peculiare: le strutture sono delocalizzate su più località, da Milano a Bormio, da Verona a Cortina, e ciò implica la sfida interconnessa dei trasferimenti, dei trasporti. Pertanto, il popolo delle Olimpiadi, gli atleti con i loro team, i giornalisti, gli organizzatori, le autorità dovranno spostarsi in questo quadrilatero, che - come ben sappiamo - non è ben servito dalla mobilità. A me è capitato di andare a Cortina in occasione di una manifestazione contro la pista e vi garantisco che arrivavo da Trento e non volevo crederci, cioè ho fatto il giro del mondo. Quello dei trasferimenti, pertanto, è sicuramente un problema. Quale occasione migliore da cogliere se non questo evento sportivo per lasciare sul territorio l'eredità di un miglioramento dei servizi di trasporto? È una cosa che purtroppo - ahimè - non accadrà, in quanto la gestione delle Olimpiadi da parte di questo Governo si è focalizzata esclusivamente sull'implementare i trasporti e il trasferimento su gomma, e non ha dedicato neanche un euro alla realizzazione di nuove tratte ferroviarie. Quello che viene speso per i servizi ferroviari concerne l'eliminazione dei passaggi a livello.
Il punto è che avremmo dovuto lasciare sul territorio qualcosa di più, qualcosa di utile, per esempio il collegamento tra Calalzo e Cortina. Pochi chilometri da superare e si sarebbe potuta raggiungere Cortina da Venezia e da Belluno esclusivamente con il treno. Stessa cosa dall'altra parte in Lombardia: tra Tirano e Bormio manca un pezzettino, ma non se ne è fatto nulla. Quindi saremo costretti a raggiungere le località con mezzi di trasporto su gomma (quindi su strada), congestionando il traffico e aumentando l'inquinamento.
Attenzione, perché siamo in un territorio che è sotto procedura di infrazione - solo qualche giorno fa ne è stata aperta un'altra - per superamento delle soglie di inquinamento. Sappiamo benissimo che la circolazione dei veicoli incide notevolmente sulle sostanze inquinanti emesse. Quindi, cogliendo l'opportunità delle Olimpiadi, si sarebbe potuto rispondere anche a questa esigenza: togliere veicoli inquinanti dalle strade e implementare il servizio di trasporto su ferro. (Applausi). Questo era un investimento utile da fare.
Faccio un altro esempio: la pista da bob di Cortina è stata individuata come una priorità, come uno di quegli interventi indifferibili e urgenti da raggiungere costi quel che costi, e costerà un sacco di soldi. La programmazione è quella di realizzare un'opera nel giro di poco più di quasi due anni, lavorando giorno e notte, sette giorni su sette, pur di realizzare l'obiettivo. Queste sono scelte politiche; l'ordine delle priorità lo dà la politica. Non sarebbe stato meglio investire cotanta energia nella realizzazione dei tratti ferroviari mancanti, che avrebbero risposto alla duplice esigenza di trasferire il popolo delle Olimpiadi e successivamente, come eredità, di lasciare a chi abita nel Nord Italia la possibilità di non morire per inquinamento? (Applausi). Le priorità politiche stabilite non le condividiamo, perché per i cittadini chiediamo la realizzazione di obiettivi utili.
Tornando alla pista da bob, la senatrice Ronzulli parlava dell'immagine dell'Italia, dell'efficienza e della capacità organizzativa. Confido davvero che questa cosa, che ormai purtroppo è iniziata, vada a buon fine. Ma vi rendete conto? L'impianto preesistente a Cortina, la pista da bob Eugenio Monti delle Olimpiadi del 1956, è stato dismesso dal Comune di Cortina perché non era sostenibile economicamente. Banalmente uscivano molti più soldi di quanti ne entrassero, quindi nel 2008 l'hanno chiusa. Stessa sorte ha subito la pista da bob di Cesana, in occasione delle Olimpiadi del 2006 a Torino. Allora c'è qualcosa che non va, perché repetita non iuvant. Ora - non c'è due senza tre - faremo la terza pista inutile, perché gli atleti che si dedicano a questo sforzo sono veramente pochissimi, perché vanno ad allenarsi già da tempo altrove e continueranno ad allenarsi altrove. Questo impianto avrà una manutenzione e una gestione costosissime che il Comune non si può permettere, quindi nel giro di qualche anno tornerà ad essere un rudere, non senza prima aver abbattuto un bosco di 500 larici secolari e devastato un territorio che del paesaggio fa il suo vanto.
Ricordo che il ministro Giorgetti ha manifestato qualche perplessità. Le sfide si colgono, ma previa valutazione, perché buttarsi in un baratro non è una sfida, ma un atto demenziale. (Applausi). Ormai il bosco è stato abbattuto, con violoncellista di sottofondo e con pianti dei residenti. Vedremo che cosa accadrà. Tra l'altro, se non si arriverà per tempo alla consegna di quest'opera, il che non è per niente improbabile, dovremo comunque rivolgerci all'estero. Quindi avremo speso il doppio dei soldi e ottenuto praticamente un risultato inutile.
Poi, queste Olimpiadi creeranno posti di lavoro. Apro una parentesi divertente: chi lavora per la pista di Cortina? Vi lavorano 90 operai norvegesi, perché gli italiani non si sognano di lavorare a quelle temperature. Quindi, i posti di lavoro della pista di Cortina andranno ai norvegesi e gli italiani rimarranno a casa.
Per quanto riguarda le tratte ferroviarie, tra le opere indifferibili e urgenti non è stato preso in considerazione, per esempio, il collegamento dell'aeroporto Orio al Serio alla città di Bergamo: il che significa di nuovo che dovremo usare il trasporto su gomma, andando ad appesantire ed aumentare l'inquinamento. Questa era un'opera prioritaria e indifferibile, come lo erano le altre due di collegamento, ma sono state accantonate.
È stato dato l'appalto ad ANAS per la costruzione in velocità delle strade, perché questo Governo ha una caratteristica: si muove in emergenza, non si riesce neanche a capire di che cosa si sta parlando. Adesso ANAS ha l'appalto delle strade e dovrà fare tutto in velocità, superando tante attenzioni che, viceversa, sarebbero dovute nel momento in cui si va ad incidere su un territorio che è già al collasso a livello di viabilità su strada e di impermeabilizzazione del suolo.
Avevo chiesto negli emendamenti che venisse redatto un bilancio economico, ecologico ed ecosistemico, in modo da valutare la situazione che si creerà. L'ideale era farlo in via preventiva; non pretendo questo, ma quantomeno lo si faccia a fine delle opere, in modo da capire che cosa rimane sul territorio, quella famosa eredità. Avevamo chiesto in estremo subordine, visto che non vengono considerate le nostre opzioni, di creare almeno un piano e una programmazione per l'interconnessione del trasporto pubblico, per evitare che si creino disagi e intoppi. Ma non è stato fatto nulla: la flotta del mezzo di trasporto pubblico, in modo che fosse a basso impatto ambientale. Niente di questo è stato fatto.
Fondamentalmente, sul nostro territorio rimarrà un'eredità. Questa eredità, dal nostro punto di vista, sarà negativa. Per questo motivo manifesto il nostro voto contrario. (Applausi).
MINASI (LSP-PSd'Az). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MINASI (LSP-PSd'Az). Signor Presidente, onorevoli colleghi, rappresentanti del Governo, il decreto-legge su cui oggi siamo chiamati a esprimerci ha l'obiettivo di garantire che le opere infrastrutturali di trasporto, indispensabili per poter ospitare i Giochi olimpici, siano completate con certezza e nei tempi necessari. È chiaro infatti che non solo lo svolgimento delle Olimpiadi, ma anche il loro successo e la buona riuscita non possono che passare attraverso un'adeguata rete di infrastrutture e anche di trasporti, così da rendere facilmente raggiungibili e fruibili per chiunque le località in cui si svolgeranno le gare.
Per farlo abbiamo ritenuto che fosse fondamentale e non più procrastinabile agire innanzitutto sulla governance della Simico, la società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026, prevedendo una sua ristrutturazione, ma non perché - come qualcuno ha ipotizzato poc'anzi - volessimo mettere "le mani in pasta" - credo che non sia il modo di fare politica di questo Governo (Applausi) e lo sta dimostrando con le azioni - ma perché, appunto, per via dei ritardi sui quali tutti ci troviamo d'accordo, erano necessarie una ristrutturazione della governance e una revisione delle attribuzioni commissariali. Questo per assicurare simultaneamente una gestione efficiente, trasparente e celere dei processi decisionali, da un lato, e una corretta allocazione delle risorse pubbliche, dall'altro.
Quindi, l'approvazione di questo provvedimento rappresenta un passo fondamentale per massimizzare i benefici derivanti all'intero Paese dall'organizzazione dell'evento. Voglio sottolineare cosa vuol dire e che significato hanno per l'Italia nel suo complesso i Giochi olimpici e paralimpici invernali sul territorio. Questa grandiosa manifestazione, che richiama atleti appassionati da tutto il mondo, non riguarda ovviamente solo la Lombardia o il Veneto, ma rappresenta un'opportunità straordinaria per l'intero Paese in termini non solo di crescita economica, ma anche di promozione dell'immagine nazionale e prestigio internazionale.
Io voglio ringraziare i due Governatori delle due Regioni, non a caso governate dalla Lega, per il loro impegno e per aver permesso alle Regioni di uscire vittoriose dalla competizione per ospitare le Olimpiadi, a differenza di quanto accaduto a Roma qualche anno fa, quando la miopia di una certa parte politica ci ha fatto perdere una irripetibile opportunità.
Quindi, dal punto di vista economico, è chiaro che l'organizzazione dei Giochi olimpici rappresenta un impulso significativo per il PIL italiano. Si genera infatti, già nell'immediato, un flusso di attività che coinvolge numerosi settori, dall'edilizia alla logistica, dal turismo all'intrattenimento e via dicendo, che comporta un notevole indotto e nuova occupazione.
Inoltre, l'effetto trainante dei Giochi può stimolare la crescita economica anche a lungo termine attraverso la valorizzazione delle risorse locali e la promozione del territorio italiano come destinazione turistica d'eccellenza. Quindi, dal punto di vista del prestigio internazionale e dell'immagine che ne viene trasmessa, si tratta di un'opportunità unica per l'Italia di mostrare al mondo la ricchezza culturale e la bellezza del proprio territorio, nonché anche - perché no? - le proprie capacità organizzative.
L'attenzione mediatica mondiale, riservata in particolare proprio agli eventi sportivi, offre in questa occasione una vetrina senza pari per promuovere i valori italiani anche di inclusione, di solidarietà e passione per lo sport, diventando anche un modello da poter replicare poi in altre occasioni.
Per questo è così importante l'impegno che stiamo portando avanti per assicurare il successo dei Giochi, bilanciando con cura l'efficienza nella realizzazione delle opere infrastrutturali con l'attenzione verso le esigenze delle comunità coinvolte e il valore, appunto, che tale evento assume per tutti noi.
Nella mia veste di Capogruppo della Lega in Commissione trasporti e in linea con l'azione promossa dal ministro Salvini, non posso non rimarcare l'importanza strategica che il Ministro attribuisce alle infrastrutture in generale per l'Italia. Le infrastrutture, infatti, rappresentano un pilastro fondamentale dell'azione di questo Governo, essendo essenziali per il progresso economico e sociale del Paese. In questo caso ci troviamo poi di fronte alla sfida di garantire - come sappiamo - il tempestivo completamento delle opere previste per poter ospitare, come richiede un intervento internazionale di tale portata, infrastrutture di alta qualità assieme a una gestione impeccabile e a una pianificazione curata in ogni dettaglio, perché dobbiamo offrire un contesto adeguato e sicuro per accogliere atleti e spettatori di tutto il mondo.
A questo fine, gli emendamenti approvati dall'8a Commissione si sono concentrati in particolare sul potenziamento delle infrastrutture ferroviarie, con la designazione di RFI come soggetto responsabile. Inoltre, abbiamo affidato all'amministratore delegato di RFI il ruolo di commissario straordinario per la soppressione dei passaggi a livello della SS 38, che - come sappiamo - sono purtroppo fonte di enormi rischi, troppo spesso sfociati in tragedia anche di recente. Quindi garantiamo, attraverso questa previsione, la sicurezza e la fluidità del trasporto su strada durante l'evento.
È degna di nota anche l'assegnazione alla società Ferrovie Nord della responsabilità per il collegamento tra il Terminal 2 dell'aeroporto di Malpensa e la rete ferroviaria nazionale; intervento che rappresenta un passo di estrema importanza nel preparare l'infrastruttura per i Giochi. (Applausi). Questo collegamento infatti non solo favorirà lo spostamento agevole di persone e risorse, ma contribuirà anche in modo significativo al successo logistico complessivo dei Giochi.
RFI, poi, avrà un ruolo chiave, per noi importantissimo, nell'attuazione di specifici interventi su ulteriori aspetti riguardanti le esigenze degli atleti e delle persone con disabilità. Questo punto rappresenta una grandissima conquista di civiltà. Voglio ricordare oggi l'incessante impegno che viene soprattutto dal mio partito nei confronti della disabilità, con un Ministero dedicato, oggi mirabilmente ricoperto dal ministro Locatelli e in precedenza dalla ministra Stefani (Applausi), per promuovere l'inclusione e rimuovere le barriere architettoniche, di cui ancora oggi il nostro Paese è purtroppo disseminato, che impediscono la piena partecipazione alla vita quotidiana delle persone con disabilità.
La Lega, invece, dimostra un'attenzione continua e concreta nel promuovere l'accessibilità e l'inclusione di tutti mediante interventi infrastrutturali mirati, ma anche adoperandosi in uno sforzo continuo per sensibilizzare l'opinione pubblica e le Istituzioni sui diritti e i bisogni delle persone con disabilità, promuovendo politiche e progetti mirati a migliorarne la qualità della vita.
È in questo solco, nel contesto dei Giochi olimpici e paraolimpici, che l'impegno per l'inclusione si materializza nella progettazione e realizzazione di infrastrutture che siano conformi ai più elevati standard di accessibilità. Ciò implica non solo la realizzazione di strutture sportive e di accoglienza idonee, ma anche l'ideazione di soluzioni innovative per superare le barriere in generale e facilitare anche l'utilizzo degli spazi. Questo perché i diritti delle persone con disabilità devono essere sempre garantiti, ma a maggior ragione in occasione di una manifestazione sportiva di tali dimensioni. (Applausi).
Infine, nel decreto, sempre grazie a un emendamento della Lega, vengono autorizzati gli enti locali a partecipare al finanziamento e allo svolgimento delle attività connesse ai Giochi che abbiano ricadute sociali, ambientali ed economiche. Queste iniziative mirano, appunto, a generare impatti positivi sul territorio, consentendo quindi anche agli enti locali di occupare, anche temporaneamente, aree attigue agli impianti sportivi e infrastrutturali se ciò è necessario per garantire la piena funzionalità e fruibilità, nonché il regolare svolgimento dell'evento.
Infine, abbiamo rivolto la nostra attenzione, con l'ultimo emendamento approvato in Aula, anche allo stato dei luoghi, prevedendo che l'Autorità di bacino distrettuale delle Alpi orientali provveda all'aggiornamento degli strumenti di pianificazione per contrastare il dissesto idrogeologico, con particolare riguardo al territorio del Comune di Cortina. Tale aggiornamento è senz'altro strategico nella gestione ottimale del territorio in vista delle Olimpiadi, ma avrà dei benefici anche in generale per il futuro e per il territorio.
Avviandomi alla conclusione, voglio solo ricordare, con una punta di orgoglio da parlamentare calabrese, un piccolo particolare, cioè il fatto che le mascotte olimpiche e paraolimpiche, rappresentate dai due tenerissimi ermellini, Tina e Milo, sono state ispirate dal talento di alcuni giovani della mia terra. Tina e Milo, infatti, nascono dal disegno di cinque alunni dell'Istituto comprensivo di Taverna, in provincia di Catanzaro, che ha vinto su oltre 1.600 elaborati arrivati da tutta Italia.
Io ho incontrato i ragazzi e li voglio qui ricordare, anche per il significato che le mascotte hanno, dal momento che incarnano i valori di inclusione e di rispetto per le diversità e di amore per la natura, cioè lo spirito più autentico dei Giochi olimpici e paraolimpici, che si fonda su una competizione reale, sulla volontà di superare le sfide e sul potere unificante dello sport, che appunto unisce le persone di ogni genere e provenienza verso un unico obiettivo.
Per tutto questo, quindi, è essenziale che questo decreto-legge in esame sia approvato senza ulteriori indugi. Questi valori passano, infatti, anche per il completamento tempestivo delle infrastrutture necessarie a consentire lo svolgimento dei Giochi nella migliore maniera possibile.
A conferma del nostro impegno costante e del lavoro instancabile che stiamo portando avanti in questa direzione, esprimo, a nome del Gruppo Lega, il nostro voto, che non può essere che favorevole. (Applausi).
Saluto a rappresentanze di studenti
PRESIDENTE. Saluto a nome dell'Assemblea i docenti e gli studenti del Liceo classico «Luigi Lagrangia » di Vercelli, in provincia di Torino, vincitori del concorso «Ambasciatori del Consiglio regionale del Piemonte», che stanno assistendo ai nostri lavori.
Inoltre, saluto a nome dell'Assemblea i docenti e gli studenti del Liceo classico «Giovan Battista Morgagni» di Forlì, che pure stanno assistendo ai nostri lavori. (Applausi).
Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1014 (ore 18,08)
MISIANI (PD-IDP). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MISIANI (PD-IDP). Signor Presidente, colleghi, il decreto che stiamo discutendo è indubbiamente cruciale per consentire il completamento, nei tempi previsti, delle opere legate all'organizzazione dei Giochi olimpici e paralimpici invernali. Lo hanno detto tanti colleghi: quello di cui stiamo discutendo è un evento di grande portata, di livello internazionale; un evento molto impegnativo, anche dal punto di vista economico. La spesa è pari a 3,6 miliardi, tra fondi pubblici e fondi privati.
Noi saremo in vetrina nei momenti in cui si svolgeranno le Olimpiadi. Ne va della nostra immagine. Le Olimpiadi sono una grande opportunità di crescita economica, di creazione di lavoro e di sviluppo infrastrutturale per i territori interessati.
Ora mancano meno di due anni, come è stato ricordato anche oggi. Dobbiamo essere consapevoli che il provvedimento al nostro esame rappresenta l'ultima chiamata per i Giochi olimpici invernali; un'ultima chiamata che riguarda tutti. Mi rivolgo, attraverso lei, Presidente, alla senatrice Ronzulli. Qui non c'è un noi e un voi, chi è contro e chi a favore: qui facciamo tutti il tifo per l'Italia. (Applausi). Facciamo tutti il tifo per la realizzazione di queste opere e nessuno può chiamarsi fuori, perché - come è stato ricordato - le Olimpiadi sono state assegnate con il Governo Conte, si sono susseguiti i Governi di ogni colore politico; le Regioni Lombardia e Veneto sono da tanti anni governate dalla destra e molti enti locali dal centrosinistra. Tutti siamo corresponsabili e ci dobbiamo sentire tali per il successo di questo grande evento.
Presidente, noi però siamo preoccupati, siamo molto preoccupati per i tempi di realizzazione delle opere e per la modalità di realizzazione delle infrastrutture. Suggerisco ai colleghi della maggioranza di lasciar perdere la retorica e la propaganda perché servono a poco. Serve a poco la retorica e serve ancora meno attaccare le forze che si collocano all'opposizione, come se noi fossimo i disfattisti che tifano contro. Non è così e cercherò di argomentarlo. Qui è in gioco l'immagine del Paese.
Abbiamo ragione però di essere preoccupati non per disfattismo, ma per quello che abbiamo letto da ultimo nelle considerazioni della Corte dei conti del Veneto non di dieci anni fa, ma di tre settimane fa. La Corte dei conti del Veneto ha evidenziato il ritardo nelle attività rimesse alla Simico SpA e infatti il provvedimento decide il subentro di ANAS. La Simico infatti non ce la faceva palesemente a svolgere i compiti che le erano stati affidati. La Corte ha evidenziato altresì il ritardo di due infrastrutture cruciali, come la variante di Cortina e quella di Longarone, che valgono 800 milioni di euro da sole di investimenti; le spese della Fondazione Milano Cortina e, da ultimo, non ultima in ordine di importanza, la patetica telenovela della nuova pista da bob di Cortina che, da sola, la dice lunga sulle vicissitudini di questi Giochi olimpici.
Dico con grande nettezza che, come senatori e senatrici del Partito Democratico, noi ci sentiamo impegnati, sentiamo come un nostro dovere collaborare per il successo di questo evento. Ma sentiamo altrettanto la responsabilità e il dovere di batterci perché le opere infrastrutturali, centinaia di milioni di opere infrastrutturali, siano realizzate nel pieno rispetto di alcuni principi: la trasparenza, l'efficienza e la sostenibilità. Sono in gioco tanti soldi pubblici e un'eredità positiva che dobbiamo lasciare a quei territori e alle generazioni future.
Questa discussione rappresenta allora un'occasione per fare il punto su quello che ha funzionato e soprattutto su quello che non sta funzionando e che va corretto. Il provvedimento in esame contiene una serie di scelte condivisibili, come abbiamo detto nel corso della discussione in Commissione e negli interventi che si sono succeduti in Assemblea. Lo ribadiamo anche in questa dichiarazione di voto, ma non possiamo non evidenziare alcune preoccupazioni che ci spingono in una posizione di cautela. Siamo preoccupati della trasparenza nelle procedure di affidamento delle opere e non ci basta quanto è previsto da questo decreto-legge. Siamo preoccupati per l'impatto ambientale di questi progetti infrastrutturali, perché l'accelerazione è indispensabile, altrimenti non arriviamo in tempo. Attenzione però all'impatto ambientale.
C'è poi il tema molto importante della reale distribuzione dei benefici economici tra le comunità locali, perché le modifiche alla governance della società Infrastrutture e l'accentramento di alcune funzioni rischiano di escludere dal processo decisionale le realtà locali, che invece devono essere coinvolte nei processi per la buona riuscita di questo straordinario progetto.
Queste preoccupazioni ci hanno portati a presentare, con spirito costruttivo, una serie di proposte emendative e a chiedere dei chiarimenti nel corso della discussione. Alcune delle nostre proposte sono state accolte - ne diamo atto al Governo e alla maggioranza - come ad esempio quella sul tema dell'individuazione di Ferrovie Nord quale soggetto attuatore o come l'emendamento che consente agli enti territoriali interessati dai Giochi di concorrere a finanziare e a svolgere attività inerenti. Abbiamo presentato un emendamento per assegnare agli enti territoriali competenti le opere di carattere permanente, che è stato trasformato in un ordine del giorno accolto dal Governo. Altre proposte - ahinoi - sono state respinte. Nel complesso - lo voglio ribadire - continueremo a porci con spirito collaborativo e costruttivo nei confronti di questa iniziativa.
In conclusione, signor Presidente, ribadisco i punti salienti della posizione del Partito Democratico, che ci hanno guidato nella discussione in Commissione e che continueranno a guidarci nei meno di due anni che mancano per l'avvio dei Giochi olimpici e paralimpici. È un evento di portata strategica per il Paese, di grande portata economica, sociale e infrastrutturale. È una vetrina per il nostro Paese, e dobbiamo esserne consapevoli. Dobbiamo mettere in condizione innanzitutto i territori interessati di cogliere tutte le opportunità offerte dai quasi quattro miliardi di euro di investimenti e da ciò che verrà generato dai Giochi in termini turistici e di attività di quei territori, ma chiediamo al Governo di fare di più in relazione alle preoccupazioni che ho esposto in questo intervento.
Noi ci asterremo nel corso della votazione, signor Presidente, innanzitutto per queste motivazioni. Facciamo il tifo per la riuscita e per il successo di questo evento. Siamo disponibili a collaborare con spirito costruttivo, con le proposte che abbiamo presentato e con quelle che continueremo ad avanzare, ma chiediamo al Governo un approccio più equilibrato, che consideri fino in fondo tutte le variabili che sono in gioco a livello nazionale e a livello territoriale.
È per questo che il Gruppo Partito Democratico si asterrà dal voto. (Applausi).
DE CARLO (FdI). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DE CARLO (FdI). Signor Presidente, era il 24 giugno 2019 quando pressoché tutti festeggiammo la designazione di Cortina e Milano - uso il rigoroso ordine alfabetico, quindi non me ne vogliano i colleghi lombardi - quale sede delle Olimpiadi. Tale assegnazione fu il frutto di un grande lavoro che ha messo insieme sostanzialmente tutto l'arco alpino. Ricordo che per farsi assegnare le Olimpiadi fu redatto un dossier, all'interno del quale c'erano le opere che ci saremmo impegnati a realizzare e anche, naturalmente, le modalità con le quali saremmo giunti a conseguire l'obiettivo. (Brusio).
PRESIDENTE. Colleghi, anche per il senatore De Carlo, ovviamente, chiedo all'Assemblea un livello molto basso del tono della voce.
DE CARLO (FdI). Non perché De Carlo sia qualcosa in meno rispetto ai suoi colleghi.
PRESIDENTE. Esatto, era appunto una sottolineatura che ne aumentava l'importanza.
DE CARLO (FdI). Il senatore De Carlo, come gli altri colleghi, ha il diritto di parlare in assoluta tranquillità.
PRESIDENTE. Allora aggiungo un «soprattutto». (Applausi).
DE CARLO (FdI). Vedo che ha capito e la ringrazio.
Ma tornando al tema, sottolineo l'arco alpino perché queste, nonostante siano le Olimpiadi di Cortina e di Milano, hanno una diffusione ampia, quasi fosse un un'area vasta - tornerò sulla questione dell'area vasta, perché non uso questo termine a caso - perché anche le Province vicine, come la Provincia di Belluno in questo caso, dove ha sede Cortina, saranno sede di attività sportive, e lo dico con orgoglio.
Lo dico con orgoglio, perché sullo sport e su una questione così importante come le Olimpiadi non possiamo avere confini geografici che ci dividono; anzi, non possiamo avere confini ideologici che ci dividono. Dico questo a beneficio di chi è intervenuto poc'anzi, in maniera un po' polemica, circa il fatto che il Governo faccia o non faccia propaganda. In realtà, quale rappresentante del Gruppo più numeroso di quest'Assemblea, faccio appello allo spirito olimpico e dico una cosa che può sembrare banale, ma noi abbiamo fatto una grande fatica. Fratelli d'Italia era all'opposizione nel 2019, ma ha sempre creduto fortemente in questi Giochi olimpici. Lo ha fatto, appunto, dall'opposizione, a testimoniare che non abbiamo bisogno di ribadire che siamo a favore dell'Italia e che tifiamo per l'Italia. Lo facciamo con gli atti formali, con le presenze in Parlamento e anche con i nostri voti.
Lo dico perché queste Olimpiadi hanno messo insieme la potenza commerciale e politica di Milano e della Lombardia con il grande blasone, il nome, la storia, la bellezza di Cortina, la perla delle Dolomiti. Lasciatemelo dire: io vivo a pochi chilometri da Cortina e sono orgoglioso che si possa replicare quello che si fece nel 1956. Se oggi Cortina è riconosciuta universalmente nel mondo non solo come la perla delle Dolomiti, ma anche come un brand, lo si deve al fatto che nel 1956 noi facemmo una grandissima bella figura e tutto il mondo, ancora oggi, anche e soprattutto negli Stati Uniti, ci riconosce la straordinaria capacità di vendere l'italianità, anche in montagna.
Da quella data però, dal 19 giugno - come ha detto il collega Rosa, che ha seguito i lavori in 8a Commissione - abbiamo visto nascere il decreto-legge n. 16 del 2020, che di fatto introduceva disposizioni urgenti - lo sottolineo, urgenti - per l'organizzazione e lo svolgimento delle Olimpiadi di Cortina e Milano: era il 2020, cioè quattro anni fa. Poi, il 7 dicembre sono state individuate le opere dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e dal Ministero dell'economia e delle finanze. Poi abbiamo visto il piano del Governo Draghi approvato il 26 settembre 2022. Abbiamo visto tutte le forze politiche al Governo, ad esclusione di Fratelli d'Italia, a dimostrazione di come questo progetto non solo sia stato condiviso alla nascita, ma anche supportato in queste Aule da tutte le forze politiche. È per questo che ora qualche distinguo, forse anche un po' ideologico, ci fa pensare che sia solo strumentale e non sostanziale. (Applausi). Non è colpa nostra se qualcuno può pensare che qualcuno faccia un distinguo di questo tipo: lo fa perché gli atti fino al 26 settembre 2022 vedevano tutte le forze politiche che componevano la maggioranza assolutamente coese.
Il decreto-legge in esame serve, per stessa missione di chi l'ha steso, a far fronte alle difficoltà oggettive emerse con questo assetto nella fase di progettazione, affidamento ed esecuzione, e pertanto ne prendiamo atto. Altrimenti faremmo fatica a giustificare sui territori un nuovo provvedimento che affida ad altri - ad ANAS in questo caso - un quadro che prevede che si possano fare affidamenti molto più veloci, sempre nel rispetto delle normative - lo dico da sindaco, non da senatore in questo caso - affinché si possano realizzare opere che diventano strategiche non per questo Governo e per questa maggioranza, ma perché chiunque abbia votato nel corso di questi anni possa vedere realizzare il frutto del proprio lavoro. È questo l'appello che faccio: non dividiamoci, vi prego, su questa tematica, perché altrimenti daremmo un'immagine sbagliata non solo agli altri Paesi, ma anche all'interno. Ci divideremmo su una cosa che in realtà per i nostri territori - lo dico da sindaco di uno di quei territori - rappresenta non solo una ricaduta economica, non solo una ricaduta lavorativa, né soltanto una ricaduta di immagine, ma anche l'unica speranza per invertire una tendenza, quella dello spopolamento, che in certe aree interne, compresa la mia, ha preso il sopravvento da tempo. (Applausi). Il mio è un appello accorato.
Potevamo fare di più? Si poteva fare di più? Sì, si può sempre fare di più e questo decreto-legge ne è la dimostrazione. Però dico alla senatrice Sironi, che citava la linea ferroviaria Calalzo-Cortina - e glielo dico non da senatore della Repubblica, ma da sindaco di Calalzo - che io avrei chiaramente gradito e voluto che ci fosse la ferrovia a Cortina-Calalzo, che tra l'altro una volta esisteva, ma su di essa abbiamo costruito un'altra infrastruttura, tanto decantata e che ho sentito nominare anche durante la discussione generale, cioè una pista ciclabile. Allora delle due l'una: manteniamo la pista ciclabile più bella del mondo, quella che da Calalzo va a Lienz, oppure ci facciamo la ferrovia? Se avessimo avuto tempo e risorse per fare anche la ferrovia, credo che non avreste trovato nessuno contrario. Ma se aveste chiesto a qualsiasi cittadino della provincia di Belluno di scegliere tra la ferrovia e delle infrastrutture che consentano di arrivare non solo ai turisti ma anche ai residenti - prima il senatore Misiani ha giustamente citato non solo la circonvallazione di Cortina, ma anche quella di Longarone, che funge da tappo non solo per i turisti al ritorno, ma anche per i tanti residenti - se avessimo messo questi elementi sulla bilancia; se avessimo fatto un qualsiasi referendum così caro a tante forze politiche, i cittadini non avrebbero avuto alcun dubbio: tutti avrebbero voluto una viabilità che funziona. Quando mi sento dire - senatrice Aurora Floridia, lei sa quanto io le voglia bene - che 3 miliardi dedicati alle strade non sono un beneficio che rimarrà alle comunità locali, le dico che le strade e le infrastrutture da sempre rappresentano uno strumento per favorire lo sviluppo delle civiltà e anche delle economie locali. (Applausi).
Riconosco che c'è tanto lavoro da fare, dobbiamo farlo e dobbiamo fare di più. Non possiamo accontentarci, perché tutto quello che sentiamo sui territori è frutto non di demagogia o di ideologia, ma del sentire di una popolazione che ha bisogno di vedere uno Stato concreto che realizza quelle opere che ha promesso. Pur riconoscendo ciò, per tutti i motivi citati, oltre che per l'appello allo spirito olimpico che sono sicuro che in quest'Aula alberghi, dichiaro il voto favorevole di Fratelli d'Italia. (Applausi).
PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo del disegno di legge, composto del solo articolo 1, nel testo emendato, con il seguente titolo: «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 5 febbraio 2024, n. 10, recante disposizioni urgenti sulla governance e sugli interventi di competenza della Società «Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 S.p.A.»».
(Segue la votazione).
Il Senato approva. (v. Allegato B).
Interventi su argomenti non iscritti all'ordine del giorno
ALOISIO (M5S). Domando di parlare. (Brusio).
PRESIDENTE. Colleghi, chi intende lasciare l'Aula, lo faccia in tempi ragionevolmente rapidi e quasi in silenzio. Senatrice Aloisio, attenda qualche attimo, così potrà intervenire in un contesto favorevole.
Prego, senatrice Aloisio, ne ha facoltà.
ALOISIO (M5S). Signor Presidente, onorevoli colleghi, quando il nostro capo politico Giuseppe Conte ottenne per l'Italia oltre 200 miliardi di euro del Piano nazionale di ripresa e resilienza, chiarì che circa la metà delle risorse era destinata per il Sud Italia. Del resto, questo importo così imponente fu erogato adottando tre parametri: il PIL pro capite, la popolazione residente e il tasso di disoccupazione, che avevano proprio l'obiettivo di mettere in moto la locomotiva meridionale. Ma mi chiedo: come stiamo impegnando questi fondi? Male, anzi direi malissimo e la cosa più grave è che la cabina di regia sul PNRR è detenuta da un Ministro meridionale. Devo ammettere che sta davvero mettendo tutto il suo impegno per sprecare questa occasione di sviluppo per la nostra terra.
Onorevoli colleghi, ricordo che la maggior parte di tali fondi dovrà essere utilizzata entro il 2026, pena la restituzione delle risorse alla Comunità europea. Ebbene, qual è l'importo utilizzato fino ad oggi? Briciole. Basti pensare che, secondo un'inchiesta pubblicata negli ultimi giorni da «Il Sole 24 Ore», nella relazione semestrale presentata dal Governo sulla spesa effettiva del PNRR, la spesa effettiva ad oggi è di appena di 45,6 miliardi di euro. Tuttavia, oltre il danno c'è la beffa, o meglio, l'inganno. Sempre secondo il quotidiano economico «Il Sole 24 Ore», questo importo include 26,7 miliardi di euro utilizzati per pagare i crediti di imposta dei superbonus, per Industria 4.0 e per incentivi a ricerca e sviluppo: somma che non riguarda alcun nuovo investimento, né alcuna opera pubblica per cui il PNRR era stato pensato. Sapete che significa? La spesa reale complessiva 2021-2023 si è fermata ad appena 18,9 miliardi di euro, cioè il nostro Paese ha speso ad oggi soltanto l'11 per cento dei fondi e ora toccherà spenderne l'89 per cento, ossia 151 miliardi entro il 2026. La cosa grave è che il ministro Fitto non ha negato questo imbroglio contabile, ma - peggio - ha puntato il dito contro gli enti pubblici e la piattaforma ReGis, che avrebbe - a suo dire - falsato le cifre degli investimenti in opere pubbliche, ben più consistenti. A questo punto mi chiedo: anche se fosse vera la tesi del ministro Fitto, perché appena insediatosi non è intervenuto per correggere le criticità di questa piattaforma?
I dubbi e le perplessità sono tante, anzi tantissime, motivo per cui ho depositato un'interrogazione parlamentare con cui ho invitato l'esponente pugliese a riferire non solo alla senatrice Aloisio, non al MoVimento 5 Stelle, ma a 60 milioni di italiani. (Applausi).
PELLEGRINO (FdI). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PELLEGRINO (FdI). Signor Presidente, onorevoli colleghi, voglio esprimere profonda preoccupazione per le gravi condizioni che stanno affrontando i cittadini di Cuba nelle ultime ore. L'Isola sta vivendo la più severa crisi alimentare ed energetica dalla rivoluzione comunista del 1959, con conseguenze disastrose per tutta la popolazione. A fronte di questo, è in atto una vera e propria escalation di proteste da parte del popolo contro il regime di Raul Castro e Diaz-Canel; proteste iniziate venerdì scorso a Santiago de Cuba e rapidamente diffuse in numerose città dell'Isola e già sotto la scure nera della repressione militare, come già avvenuto con le rivolte dell'11 luglio 2021. Quelle repressioni ci consegnarono più di 1.200 prigionieri politici, e cioè persone mandate in galera solo perché non era consentito loro di esprimere il dissenso contro la dittatura comunista. Tra quei prigionieri ci sono ancora più di 100 bambini.
Oggi gli abitanti di Cuba, già oppressi da una povertà dilagante, da un'inflazione incontrollabile, stanno affrontando una situazione umanitaria critica, con la mancanza di beni di prima necessità come il latte e il pane, i cui prezzi sono diventati proibitivi. A ciò si aggiunge l'inaccettabile aumento del 500 per cento del prezzo della benzina, decisione che ha ulteriormente peggiorato la loro vita quotidiana.
Tomoya Obokata, relatore speciale per le forme di schiavitù contemporanee, ha indirizzato alla rappresentanza dell'Avana un documento per attirare l'attenzione sui modelli persistenti a Cuba, che ricordano il lavoro forzato, come da definizione dell'Organizzazione internazionale del lavoro.
Inoltre, la decisione del Governo di interrompere le comunicazioni e l'accesso a Internet rappresenta un chiaro e inequivocabile tentativo di isolare i ribelli e impedire al mondo esterno di conoscere la gravità della situazione.
Noi abbiamo notizie che arrivano dagli esuli in Italia da parte dei familiari che cercano di oltrepassare i vincoli delle reti VPN e di riprendere quanto sta accadendo, anche tenendo conto del razionamento dell'energia elettrica che da due anni a questa parte sta diventando più esiguo. L'Osservatorio cubano per i diritti umani avverte che le proteste di massa delle ultime ore in diverse città cubane finiranno in tragedia, se non si avvieranno immediatamente i cambiamenti politici, economici e sociali. Cuba non è l'isola felice e patinata descritta dalle cartoline turistiche. La realtà consiste in un popolo costretto a condizioni di vita disperate, senza più alcuna assistenza, senza cibo, senza elettricità. Questo nonostante gli ingenti aiuti umanitari forniti per decenni dagli Stati occidentali.
Di contro, nella piramide della società cubana, troviamo un regime castrista che impiega fiumi di denaro per il proprio personale tornaconto e per il rafforzamento dell'apparato di repressione, nutrendo il proprio consenso con arresti e processi sommari, così come ben argomentato in più rapporti di organizzazioni internazionali quali Amnesty International.
Infine, lo scorso autunno è emerso anche da alcune coraggiose testimonianze di giovani cubani il loro essere stati illusi di ricevere un passaporto e la cittadinanza russi per trovare un lavoro lì, per poi essere privati dei documenti e mandati con l'inganno a combattere al fronte in prima linea contro l'esercito ucraino. Questo a dimostrare quanto sia ancora forte e indipendente il rapporto tra il regime cubano e quello russo.
Concludo esprimendo piena solidarietà a tutto il popolo cubano e auguro loro finalmente un futuro dignitoso e libero. Patria y vida. (Applausi).
MALPEZZI (PD-IDP). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MALPEZZI (PD-IDP). Signora Presidente, intervengo solo per annunciare un'interpellanza urgente, che verrà depositata nelle prossime ore al ministro Valditara per spiegare quali siano le irregolarità che sarebbero state riscontrate nella scuola Iqbal Masih di Pioltello. Per intenderci, la scuola che avrebbe scelto un calendario scolastico votato all'unanimità e che, a quanto pare, presenta delle irregolarità. Vorremmo sapere quali sono, anche per evitare che altre scuole, eventualmente, possano incorrere nell'errore formale della formulazione del calendario scolastico. Quindi il Ministro dovrà venire qui a spiegarci, per aiutare anche le altre scuole ed eventualmente a correggersi sulle interpretazioni.
Approfitto di questi pochi minuti, perché oggi il Ministro alla fiera Didacta Italia ha parlato nuovamente della scuola di Pioltello, dando dati parziali e dicendo che è una scuola che ha risultati molto bassi per quanto riguarda l'Invalsi. Vorrei ricordare al Ministro che l'Invalsi elabora dati attraverso comparazioni e che bisognerebbe guardare qual è il criterio che è stato utilizzato, cioè l'indicatore ESCS che definisce lo status sociale, economico e culturale delle famiglie degli studenti.
Quindi per Invalsi si devono comparare dati che appartengono, diciamo così, agli stessi bacini di questo indicatore. Il Ministro si è dimenticato di dirlo, perché se si comparano invece i dati di questa scuola con tutte le altre scuole d'Italia che hanno lo stesso tipo di bacino e quindi di indicatore, siamo ben sopra la media perché, per esempio, i bambini ottengono più 23,3 in matematica, più 27,6 in inglese per l'ascolto, più 23,2 in inglese per la lettura e, sì, meno 0,1 punti per quanto riguarda le prove di italiano, anche perché le prove di italiano Invalsi devono essere fatte da tutti gli studenti, anche dai cosiddetti NAI, cioè dai neoarrivati in Italia da meno di due anni, che quindi non sono alfabetizzati e che hanno un percorso di aiuto e di sostegno, ma che riescono comunque ad affrontare queste prove grazie a quella didattica che eventualmente funziona.
L'ESCS di questa scuola è molto basso, perché si tratta di una scuola che è in un tessuto sociale che ha delle difficoltà e io vorrei, visto che il Ministro è andato a verificare questi dati, che adesso approfittasse di venire a Pioltello e di dare magari una mano ulteriore a quelle scuole che vivono in questa realtà per poterle aiutare. (Applausi). Se, infatti senza aiuti la scuola di Pioltello riesce a raggiungere quei risultati che ho letto, quindi punteggi superiori alle altre scuole, figuriamoci con gli aiuti che ci aspettiamo dal Ministro, quali risultati riuscirebbe a realizzare questa scuola che già funziona. Attendiamo quindi con ansia il Ministro in Aula. (Applausi).
Atti e documenti, annunzio
PRESIDENTE. Le mozioni, le interpellanze e le interrogazioni pervenute alla Presidenza, nonché gli atti e i documenti trasmessi alle Commissioni permanenti ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento sono pubblicati nell'allegato B al Resoconto della seduta odierna.
Ordine del giorno
per la seduta di giovedì 21 marzo 2024
PRESIDENTE. Il Senato tornerà a riunirsi in seduta pubblica domani, giovedì 21 marzo, alle ore 11, con il seguente ordine del giorno:
La seduta è tolta (ore 18,40).
Allegato A
DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO PROPOSTO DALLA COMMISSIONE
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 5 febbraio 2024, n. 10, recante disposizioni urgenti sulla governance e sugli interventi di competenza della Società «Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 S.p.A.» (1014)
ARTICOLO 1 DEL DISEGNO DI LEGGE DI CONVERSIONE NEL TESTO PROPOSTO DALLA COMMISSIONE
Art. 1.
1. Il decreto-legge 5 febbraio 2024, n. 10, recante disposizioni urgenti sulla governance e sugli interventi di competenza della Società « Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 S.p.A. », è convertito in legge con le modificazioni riportate in allegato alla presente legge.
2. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
________________
N.B. Approvato, con modificazioni al testo del decreto-legge, il disegno di legge composto del solo articolo 1.
ALLEGATO RECANTE LE MODIFICAZIONI APPORTATE DALLA COMMISSIONE
All'articolo 1:
al comma 1:
al primo periodo, le parole: « ANAS S.p.A. » sono sostituite dalle seguenti: « la società ANAS S.p.A. » e le parole: « è individuato » sono sostituite dalle seguenti: « è individuata »;
al secondo periodo, le parole: « effetti prodotti » sono sostituite dalle seguenti: « effetti prodottisi »;
al terzo periodo, le parole: « ad ANAS S.p.A. » sono sostituite dalle seguenti: « all'ANAS S.p.A. » e le parole: « degli impegni » sono sostituite dalle seguenti: « circa gli impegni »;
dopo il comma 1 sono aggiunti i seguenti:
« 1-bis. A decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, la società Rete ferroviaria italiana (RFI) S.p.A. è individuata quale soggetto attuatore degli interventi di cui all'Allegato A-bis, che costituisce parte integrante del presente decreto, e subentra nei relativi rapporti giuridici attivi e passivi, nonché nei procedimenti amministrativi pendenti alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, alla Società. Restano validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti antecedentemente alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. Entro quindici giorni dalla medesima data di entrata in vigore, la Società trasmette alla RFI S.p.A. una relazione circa lo stato di attuazione degli interventi di cui al primo periodo e circa gli impegni finanziari assunti nell'espletamento delle relative attività.
1-ter. A decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, la società FERROVIENORD S.p.A. è individuata quale soggetto attuatore dell'intervento "Sede T2 MXP - Collegamento alla rete ferroviaria nazionale" e subentra nei relativi rapporti giuridici attivi e passivi, nonché nei procedimenti amministrativi pendenti alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, alla Società. Restano validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti antecedentemente alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. Entro quindici giorni dalla medesima data di entrata in vigore, la Società trasmette alla FERROVIENORD S.p.A. una relazione circa lo stato di attuazione dell'intervento di cui al primo periodo e circa gli impegni finanziari assunti nell'espletamento delle relative attività »;
alla rubrica, le parole: « in ambito stradale » sono soppresse e le parole: « delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 » sono sostituite dalle seguenti: « dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026 ».
All'articolo 2:
al comma 1, lettera a):
al numero 1), le parole: « ad ANAS S.p.A. » sono sostituite dalle seguenti: « alla società ANAS S.p.A. »;
dopo il numero 1) è inserito il seguente:
« 1-bis) al comma 2-ter è aggiunto, in fine, il seguente periodo: "L'intervento pubblico per il completamento delle opere necessarie allo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026 deve tener conto delle esigenze degli atleti e delle persone con disabilità" »;
al numero 2):
al capoverso 5, lettera a), alinea, le parole: « Autorità politica » sono sostituite dalle seguenti: « Autorità di Governo »;
al capoverso 5-ter:
al primo periodo, le parole: « numero 2 » sono sostituite dalle seguenti: « numero 2) », le parole: « e ferroviari » sono soppresse e le parole: « nonché dell'intervento » sono sostituite dalle seguenti: « nonché degli interventi »;
al secondo periodo, le parole: « Il consiglio di amministrazione » sono sostituite dalle seguenti: « L'organo di amministrazione » e le parole: « numero 3 » sono sostituite dalle seguenti: « numero 3) »;
al terzo periodo, le parole: « il consiglio di amministrazione » sono sostituite dalle seguenti: « l'organo di amministrazione ».
All'articolo 3:
al comma 1, le parole: « di ANAS S.p.A. », ovunque ricorrono, sono sostituite dalle seguenti: « dell'ANAS S.p.A. », le parole: « effetti prodotti » sono sostituite dalle seguenti: « effetti prodottisi » e le parole: « rimborsi spese » sono sostituite dalle seguenti: « rimborsi di spese »;
al comma 2, le parole: « di ANAS S.p.A. » sono sostituite dalle seguenti: « dell'ANAS S.p.A. » e le parole: « della medesima società, » sono sostituite dalle seguenti: « della medesima società e »;
dopo il comma 2 sono aggiunti i seguenti:
« 2-bis. L'amministratore delegato pro tempore della RFI S.p.A., dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, subentra quale Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi di soppressione di passaggi a livello insistenti sulla strada statale 38, con i poteri di cui all'articolo 4, commi 2 e 3, del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 giugno 2019, n. 55. Restano validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti antecedentemente alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. Il Commissario straordinario di cui al primo periodo può nominare fino a un massimo di due sub-commissari, scelti tra il personale della RFI S.p.A. Al Commissario straordinario e agli eventuali sub-commissari nominati non spettano compensi, gettoni di presenza e indennità, comunque denominati. Gli eventuali rimborsi di spese sono posti a carico dei quadri economici degli interventi di cui al primo periodo nel limite complessivo massimo di 50.000 euro annui.
2-ter. Per lo svolgimento delle funzioni commissariali di cui al comma 2-bis, l'amministratore delegato pro tempore della RFI S.p.A. può avvalersi delle strutture della medesima società e delle amministrazioni centrali e periferiche dello Stato e degli altri enti territoriali, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Le amministrazioni interessate provvedono agli adempimenti previsti con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente »;
alla rubrica, le parole: « delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2020-2026 » sono sostituite dalle seguenti: « dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026 ».
Dopo l'articolo 3 è inserito il seguente:
« Art. 3-bis. - (Ulteriori disposizioni per lo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026) - 1. Gli enti territoriali interessati dai Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026 possono concorrere a finanziare e svolgere attività inerenti ai Giochi e finalizzate a favorire l'impatto positivo sul territorio di rispettiva competenza dal punto di vista sociale, ambientale ed economico, secondo una pianificazione definita d'intesa con il Comitato Organizzatore di cui all'articolo 2 del decreto-legge 11 marzo 2020, n. 16, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 maggio 2020, n. 31, o comunque comunicata allo stesso.
2. Gli enti concedenti degli impianti sportivi connessi allo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026 sono autorizzati a procedere alla revisione del relativo contratto ai sensi dell'articolo 192 del codice dei contratti pubblici, di cui al decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36, in presenza dei presupposti e nei limiti ivi previsti, al fine di regolare gli effetti della mancata fruizione dei medesimi impianti da parte dei concessionari, in conseguenza degli impieghi connessi all'evento, mediante la rideterminazione della durata del contratto di concessione, nella misura strettamente necessaria a ricondurlo ai livelli di equilibrio e di traslazione del rischio pattuiti al momento della sua conclusione. La disposizione di cui al primo periodo non si applica ai contratti di concessione in relazione ai quali l'equilibrio economico-finanziario e i livelli di traslazione del rischio pattuiti al momento della loro conclusione siano altrimenti assicurati. Dall'attuazione del presente comma non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico degli enti concedenti.
3. Le regioni, le province autonome di Trento e di Bolzano e i comuni interessati dai Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026 possono disporre, con ordinanza, l'occupazione temporanea di aree attigue a quelle destinate alla realizzazione delle opere di impiantistica sportiva e infrastrutturali, come definite nel Piano complessivo delle opere olimpiche di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 settembre 2023, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 222 del 23 settembre 2023, se ciò risulti necessario ad assicurare la fruibilità e funzionalità degli impianti e delle infrastrutture nonché lo svolgimento dell'evento. Si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni di cui agli articoli 49, commi 2, 3 e 4, e 50 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327.
4. Le disponibilità derivanti dalle economie conseguite in relazione all'avvenuto collaudo degli interventi di cui al Piano complessivo delle opere olimpiche, ove non già destinate ai maggiori fabbisogni degli interventi previsti dall'articolo 4, comma 2, del citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 settembre 2023, nonché le disponibilità derivanti dalla mancata realizzazione degli interventi di cui agli allegati 1 e 2 del medesimo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sono destinate, qualora non necessarie al completamento delle opere del Piano, alle finalità definite con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e, per le relative parti di competenza, di concerto con il Ministro per lo sport e i giovani, previa intesa con le regioni Lombardia e Veneto e le province autonome di Trento e di Bolzano ».
All'articolo 4:
al comma 1, le parole: « con ANAS S.p.A. » sono sostituite dalle seguenti: « con l'ANAS S.p.A. », le parole: « ad ANAS S.p.A. » sono sostituite dalle seguenti: « all'ANAS S.p.A. », le parole: « da ANAS S.p.A. » sono sostituite dalle seguenti: « dall'ANAS S.p.A. », le parole: « Gli oneri di cui al secondo periodo » sono sostituite dalle seguenti: « Gli oneri di cui al terzo periodo del presente comma » e dopo le parole: « senza nuovi o maggiori » è inserita la seguente: « oneri »;
al comma 2, dopo le parole: « articolo 11, comma 9, lettera a), del » sono inserite le seguenti: « testo unico in materia di società a partecipazione pubblica, di cui al »;
al comma 3, secondo periodo, le parole: « ANAS S.p.A » sono sostituite dalle seguenti: « L'ANAS S.p.A »;
dopo il comma 3 sono inseriti i seguenti:
« 3-bis. Per la realizzazione delle opere del piano approvato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri ai sensi dell'articolo 3, comma 2, del decreto-legge 11 marzo 2020, n. 16, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 maggio 2020, n. 31, per le quali la Società intende avvalersi dell'ANAS S.p.A. per le fasi di affidamento e di esecuzione delle opere, la copertura dei costi per le attività svolte da quest'ultima avviene mediante corresponsione di contributi da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti a valere sul quadro economico delle relative opere. Per ciascuno degli interventi di cui al primo periodo sono riconosciuti oneri di investimento nel limite complessivo massimo del 9 per cento del quadro economico, comprensivo delle somme di cui all'articolo 3, comma 11, primo e terzo periodo, del citato decreto-legge n. 16 del 2020 e, comunque, entro i limiti delle risorse allo stato disponibili nei relativi quadri economici, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, la Società provvede, per ciascuno degli interventi, alla sottoscrizione di apposita convenzione con l'ANAS S.p.A. per la definizione degli interventi alla stessa affidati e dei relativi oneri finanziari in coerenza con le disposizioni di cui al presente comma, dandone comunicazione al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Gli interventi affidati all'ANAS S.p.A. ai sensi del presente comma sono recepiti in sede di aggiornamento del contratto di programma sottoscritto dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con l'ANAS S.p.A.
3-ter. Per gli interventi di cui all'Allegato A-bis, in relazione alle attività già svolte dalla Società alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, nonché per quelle di monitoraggio, le somme di cui all'articolo 3, comma 11, primo periodo, del citato decreto-legge n. 16 del 2020 sono determinate nella misura dell'1,5 per cento dei relativi quadri economici, entro i limiti delle risorse allo stato disponibili sugli stessi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
3-quater. Per l'intervento di cui all'articolo 1, comma 1-ter, in relazione alle attività già svolte dalla Società alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, nonché per quelle di monitoraggio, le somme di cui all'articolo 3, comma 11, primo periodo, del citato decreto-legge n. 16 del 2020 sono determinate nella misura dell'1,5 per cento dei relativi quadri economici, entro i limiti delle risorse allo stato disponibili sugli stessi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
3-quinquies. L'Autorità di bacino distrettuale delle Alpi Orientali provvede all'aggiornamento degli strumenti di pianificazione per il contrasto al dissesto idrogeologico nel territorio di competenza ai sensi dell'articolo 65 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. L'aggiornamento del piano è approvato anche in più stralci funzionali, in coerenza con le modalità di cui all'articolo 67 del medesimo decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. Il primo stralcio funzionale, riguardante il territorio del comune di Cortina d'Ampezzo, è adottato entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. Il piano individua le misure strutturali e non strutturali funzionali alla mitigazione e gestione del rischio ed è corredato di norme di attuazione »;
al comma 4, le parole: « Dall'attuazione degli articoli 1, 2, 3 e 4, commi 1 e 2 del presente decreto, » sono sostituite dalle seguenti: « Dall'attuazione degli articoli 1, 2, 3 e 3-bis e dei commi 1, 2, 3-bis, 3-ter, 3-quater e 3-quinquies del presente articolo ».
All'Allegato A, le parole: « delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2020-2026 » sono sostituite dalle seguenti: « dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026 ».
Dopo l'Allegato A è inserito il seguente:
« Allegato A-bis
(articolo 1, comma 1-bis)
Elenco delle opere complementari in ambito ferroviario connesse allo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026 affidate alla RFI S.p.A. come soggetto attuatore
Regione o provincia autonoma | Intervento |
Provincia autonoma di Trento | Stazione ferroviaria di Trento - Adeguamento infrastrutturale |
Veneto | Stazione di Longarone - Miglioramento accessibilità e velocizzazione itinerari |
Veneto | PRG di Ponte nelle Alpi |
Veneto | Rinnovo stazioni/costruzione parcheggi di scambio Lotto 1 Stazione di Belluno |
Veneto | Rinnovo stazioni/costruzione parcheggi di scambio Lotto 2 Stazione di Feltre |
Lombardia | Interventi puntuali potenziamento - PRG sedi di incrocio |
Lombardia | Soppressione passaggi a livello insistenti su SS38 Lotto 1 Lotto funzionale FORCOLA |
Lombardia | Soppressione passaggi a livello insistenti su SS38 Lotto 2 Lotto funzionale COLORINA |
Lombardia | Soppressione passaggi a livello insistenti su SS38 Lotto 3 Lotto funzionale MONTAGNA-POGGIRIDENTI |
Lombardia | Soppressione passaggi a livello insistenti su SS38 Lotto 4 Lotto funzionale CHIURO-TEGLIO |
Lombardia | Soppressione passaggi a livello insistenti su SS38 Lotto 5 Lotto funzionale Ponte-Chiuro |
Lombardia | Soppressione passaggi a livello insistenti su SS38 Lotto 6 Lotto funzionale Bianzone |
».
Nell'Allegato B, capoverso Allegato 1, l'ultima riga è soppressa.
ARTICOLO 1 DEL DECRETO-LEGGE NEL TESTO COMPRENDENTE LE MODIFICAZIONI APPORTATE DALLA COMMISSIONE E ALLEGATI A E A-BIS
Articolo 1.
(Soggetto attuatore delle opere complementari connesse allo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026)
1. A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto, la società ANAS S.p.A. è individuata quale soggetto attuatore degli interventi di cui all'Allegato A, che costituisce parte integrante del presente decreto, e subentra nei relativi rapporti giuridici attivi e passivi, nonché nei procedimenti amministrativi pendenti alla data di entrata in vigore del presente decreto, alla società « Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 S.p.A. », di cui all'articolo 3, comma 1, del decreto-legge 11 marzo 2020, n. 16, convertito, con modificazioni dalla legge 8 maggio 2020, n. 31, di seguito « Società ». Restano validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti antecedentemente alla data di entrata in vigore del presente decreto. Entro quindici giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, la Società trasmette all'ANAS S.p.A.. una relazione circa lo stato di attuazione degli interventi di cui al primo periodo e circa gli impegni finanziari assunti nell'espletamento delle relative attività.
1-bis. A decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, la società Rete ferroviaria italiana (RFI) S.p.A. è individuata quale soggetto attuatore degli interventi di cui all'Allegato A-bis, che costituisce parte integrante del presente decreto, e subentra nei relativi rapporti giuridici attivi e passivi, nonché nei procedimenti amministrativi pendenti alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, alla Società. Restano validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti antecedentemente alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. Entro quindici giorni dalla medesima data di entrata in vigore, la Società trasmette alla RFI S.p.A. una relazione circa lo stato di attuazione degli interventi di cui al primo periodo e circa gli impegni finanziari assunti nell'espletamento delle relative attività.
1-ter. A decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, la società FERROVIENORD S.p.A. è individuata quale soggetto attuatore dell'intervento « Sede T2 MXP-Collegamento alla rete ferroviaria nazionale » e subentra nei relativi rapporti giuridici attivi e passivi, nonché nei procedimenti amministrativi pendenti alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, alla Società. Restano validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti antecedentemente alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. Entro quindici giorni dalla medesima data di entrata in vigore, la Società trasmette alla FERROVIENORD S.p.A. una relazione circa lo stato di attuazione dell'intervento di cui al primo periodo e circa gli impegni finanziari assunti nell'espletamento delle relative attività.
Allegato A
(di cui all'articolo 1, comma 1)
Elenco delle opere complementari in ambito stradale connesse allo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026 affidate ad ANAS S.p.A. come soggetto attuatore
Regione | Intervento |
Lombardia | SS 38 - Allargamento tratti saltuari dal km 18+200 al km 68+300 |
Lombardia | SS 36 - Adeguamento a tre corsie del Ponte Manzoni a Lecco |
Lombardia | SS 36 - Consolidamento galleria « Monte Piazzo » |
Lombardia | SS 36 - Potenziamento svincolo in località Piona |
Lombardia | SS 36 - Messa in sicurezza tratta Giussano-Civate |
Allegato A-bis
(articolo 1, comma 1-bis)
Elenco delle opere complementari in ambito ferroviario connesse allo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026 affidate alla RFI S.p.A. come soggetto attuatore
Regione o provincia autonoma | Intervento |
Provincia autonoma di Trento | Stazione ferroviaria di Trento - Adeguamento infrastrutturale |
Veneto | Stazione di Longarone - Miglioramento accessibilità e velocizzazione itinerari |
Veneto | PRG di Ponte nelle Alpi |
Veneto | Rinnovo stazioni/costruzione parcheggi di scambio Lotto 1 Stazione di Belluno |
Veneto | Rinnovo stazioni/costruzione parcheggi di scambio Lotto 2 Stazione di Feltre |
Lombardia | Interventi puntuali potenziamento - PRG sedi di incrocio |
Lombardia | Soppressione passaggi a livello insistenti su SS38 Lotto 1 Lotto funzionale FORCOLA |
Lombardia | Soppressione passaggi a livello insistenti su SS38 Lotto 2 Lotto funzionale COLORINA |
Lombardia | Soppressione passaggi a livello insistenti su SS38 Lotto 3 Lotto funzionale MONTAGNA-POGGIRIDENTI |
Lombardia | Soppressione passaggi a livello insistenti su SS38 Lotto 4 Lotto funzionale CHIURO-TEGLIO |
Lombardia | Soppressione passaggi a livello insistenti su SS38 Lotto 5 Lotto funzionale Ponte-Chiuro |
Lombardia | Soppressione passaggi a livello insistenti su SS38 Lotto 6 Lotto funzionale Bianzone |
EMENDAMENTI E ORDINI DEL GIORNO
1.1
Aurora Floridia, De Cristofaro, Cucchi, Magni
Respinta la parte evidenziata in neretto; preclusa la restante parte
Sopprimere gli articoli 1, 2 e 3.
Conseguentemente, all'articolo 4 sopprimere i commi 1, 2 e 4.
1.3
Aurora Floridia, De Cristofaro, Cucchi, Magni
Respinta la parte evidenziata in neretto; preclusa la restante parte
Al comma 1, al secondo periodo aggiungere, in fine, le seguenti parole: «ad esclusione dei provvedimenti relativi a opere non ancora assoggettate a valutazione di impatto ambientale (VIA) e, ove necessario ai sensi della normativa vigente, a valutazione ambientale strategica (VAS), per i quali si procede all'avvio immediato dei procedimenti. In tali casi, al fine di garantire la celere definizione dei procedimenti amministrativi volti alla realizzazione degli impianti, sono ridotti di un terzo i termini di cui al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, in materia di valutazione d'impatto ambientale (VIA), valutazione ambientale strategica (VAS) e autorizzazione integrata ambientale (AIA)».
1.4
Aurora Floridia, De Cristofaro, Cucchi, Magni
Precluso
Al comma 1, al secondo periodo aggiungere, in fine, le seguenti parole: «ad esclusione dei provvedimenti relativi a opere non ancora assoggettate a valutazione di impatto ambientale (VIA) e, ove necessario ai sensi della normativa vigente, a valutazione ambientale strategica (VAS), per i quali si procede all'avvio immediato dei procedimenti.».
1.5
Aurora Floridia, De Cristofaro, Cucchi, Magni
Respinto
Al comma 1, terzo periodo, dopo le parole: «una relazione circa lo stato» inserire le seguenti: «dell'ambiente nelle aree oggetto degli interventi, di cui all'Allegato A, e».
1.6
Aurora Floridia, De Cristofaro, Cucchi, Magni
Respinto
Al comma 1, ultimo periodo, dopo le parole: «di cui al primo periodo» inserire le seguenti: «con particolare riferimento al rispetto della normativa in materia ambientale e paesaggistica, ivi comprese le prescrizioni contenute nei provvedimenti che autorizzano gli interventi stessi».
1.7
Respinto
Al comma 1, aggiungere, in fine, il seguente periodo: «La relazione di cui al precedente periodo è trasmessa anche alle Commissioni parlamentari competenti per materia.».
1.100
Respinto
Dopo il comma 1 inserire i seguenti:
«1.1. Al fine di realizzare le opere necessarie alla realizzazione delle linee ferroviarie Calalzo-Cortina e Tirano-Bormio-Males, si autorizza una spesa di 100 milioni di euro per ciascun anno 2024, 2025, 2026. Agli oneri derivanti dal presente comma, si provvede mediante corrispondente riduzione
1.1.1. Con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da adottare d'intesa con i presidenti delle regioni Lombardia e Veneto e delle province autonome di Trento e di Bolzano, sono identificate le tempistiche e le modalità di erogazione del finanziamento di cui al comma 1-bis necessarie alla realizzazione delle linee ferroviarie suddette.».
1.101
Respinto
Dopo il comma 1 inserire il seguente:
«1.1. Le regioni Lombardia e Veneto, le province autonome di Trento e Bolzano nonché gli enti locali interessati, provvedono, di concerto con ANAS S.p.A. quale soggetto attuatore degli interventi di cui al presente articolo, alla stesura di un piano straordinario della mobilità, della circolazione e della viabilità riguardanti le zone a qualsiasi titolo interessate dagli eventi sportivi comprese le località di primo accesso alla valle. Agli oneri derivanti dal presente comma pari a un milione di euro per ciascun anno 2024, 2025 e 2026, si provvede mediante corrispondente riduzione del fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190.»
Conseguentemente, alla rubrica, aggiungere, in fine, le seguenti parole: «e piano straordinario per la mobilità, per la circolazione e per la viabilità».
1.102
Respinto
Dopo il comma 1 inserire il seguente:
«1.1. Per la realizzazione delle opere complementari e connesse allo svolgimento delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2020-2026, ogni intervento edilizio relativo alla demolizione, ricostruzione e realizzazione di opere, deve tener conto degli indicatori dell'«impronta di carbonio», dell'«impronta idrica», (valutata anche come dato aggregato nell'ambito territoriale dei Piani di bacino), nonché dell'«impronta ecologica» complessiva, applicando la metodologia di cui all'annesso metodologico al rapporto periodico ISPRA 288/2018 - ISBN 978-88-448-0902-7 e suoi aggiornamenti. Gli esiti dei calcoli effettuati sulla base dei suddetti indicatori sono resi pubblici con le modalità stabilite dal Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica sia prima dell'effettivo inizio dei lavori, e sia all'ultimazione delle opere effettivamente eseguite».
G1.100
Bergesio, Minasi, Germanà, Potenti
V. testo 2
Il Senato,
nell'iter di conversione del decreto-legge 5 febbraio 2024, n. 10, recante disposizioni urgenti sulla governance e sugli interventi di competenza della Società «Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 S.p.A.»
Premesso che:
la linea M2 della Metropolitana di Torino è un'opera importante ed attesa, che crea un collegamento ferroviario tra il centro di Torino e il sud del Piemonte con l'aeroporto, porta d'accesso al Paese e al territorio;
si tratta di un intervento fondamentale perché risponde alle esigenze di mobilità della Regione Piemonte ed è in linea con i progetti di valorizzazione turistica del territorio avviati dalla stessa,
impegna il Governo:
a valutare l'opportunità di adottare le iniziative di competenza volte a permettere l' avvio veloce della fase progettuale ed esecutiva dei lavori sulla linea M2 della metropolitana di Torino, nonché volte a garantire la realizzazione prioritaria di tutti interventi che possono trovare copertura a legislazione vigente.
G1.100 (testo 2)
Bergesio, Minasi, Germanà, Potenti (*)
Respinto
Il Senato,
nell'iter di conversione del decreto-legge 5 febbraio 2024, n. 10, recante disposizioni urgenti sulla governance e sugli interventi di competenza della Società «Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 S.p.A.»
Premesso che:
la linea 2 della Metropolitana di Torino è un'opera importante ed attesa, che crea un collegamento ferroviario tra il centro di Torino e il sud del Piemonte con l'aeroporto, porta d'accesso al Paese e al territorio;
si tratta di un intervento fondamentale perché risponde alle esigenze di mobilità della Regione Piemonte ed è in linea con i progetti di valorizzazione turistica del territorio avviati dalla Regione stessa;
il decreto-legge 24 febbraio 2023, n.13 in materia di disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR ha previsto all'articolo 33, comma 5-quater misure volte a semplificare e accelerare le procedure per la realizzazione della Linea 2 della Metropolitana di Torino;
l'intervento in questione, al fine di perseguire gli obiettivi della Missione 2 Componente 2 del PNRR relativa allo sviluppo del trasporto pubblico locale in chiave sostenibile, rientra negli investimenti di sviluppo e ammodernamento tecnologico della rete attrezzate per le infrastrutture del trasporto rapido di massa,
impegna il Governo:
a valutare l'opportunità di adottare le iniziative di competenza volte a consentire alla struttura commissariale, anche attraverso una rimodulazione dell'intervento, l' avvio veloce della fase progettuale ed esecutiva dei lavori sulla linea 2 della metropolitana di Torino, nonché a garantire la realizzazione prioritaria di tutti interventi che possono trovare copertura a legislazione vigente.
________________
(*) Aggiungono la firma in corso di seduta la senatrice Di Girolamo e gli altri componenti del Gruppo M5S, il senatore Basso e gli altri componenti del Gruppo PD, il Gruppo Fratelli d'Italia, il Gruppo Forza Italia - Berlusconi Presidente - PPE, gli altri componenti del Gruppo Lega Salvini Premier - Partito Sardo d'Azione, il Gruppo Italia Viva - Il Centro - Renew Europe e il Gruppo Civici d'Italia - Noi Moderati (UDC - Coraggio Italia - Noi con l'Italia - Italia al Centro) - MAIE
G1.101
Respinto
Il Senato,
in sede di esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge 5 febbraio 2024, n. 10, recante disposizioni urgenti sulla "governance" e sugli interventi di competenza della Società «Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 S.p.A.»,
premesso che:
per la valorizzazione delle reti ferroviarie delle Regioni Veneto e Lombardia interessate dalla realizzazione delle opere connesse allo svolgimento delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026;
considerato l'aumento necessario della capacità di trasporto dell'infrastruttura ferroviaria nel periodo suddetto, per rispondere alle esigenze di sviluppo del trasporto locale nonché per favorire la prosecuzione del programma di elettrificazione della linea ferroviaria Belluno - Calalzo;
rilevato che:
per contenere le emissioni di gas climalteranti, entro 180 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione di cui al presente decreto, sentito rfi per quanto concerne gli investimenti infrastrutturali, coordinare coordinando modalità ed orari dei servizi ferroviari e dei servizi di autolinee al fine di evitare sovrapposizioni, concorrenze e disagi per gli utenti le regioni coinvolte di concerto con il ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedono alla redazione di un programma strategico di investimenti finalizzato al potenziamento del trasporto pubblico locale e all'inserimento della elettrificazione delle linee ferroviarie che si articoli in base ai seguenti punti: a) indicare modelli di esercizio ferroviario calibrati sui molteplici-scenari infrastrutturali; b) individuare incisive modalità di sostegno e promozione dell'uso del trasporto pubblico; c) introdurre il biglietto e l'abbonamento unico per l'accesso a tutti i mezzi di trasporto pubblico; d) terminare l'elettrificazione della linea belluno-calalzo per le olimpiadi invernali 2026; e) coinvolgere treni turistici italiani e fondazione fs per servizi speciali dedicati durate la stagione olimpica e para olimpica f) valutare la disponibilità di risorse statali ed europee per il finanziamento della realizzazione della linea tirano - bormio - e della linea calalzo - cortina; g) prospettare le modalità per il reperimento di risorse finanziarie regionali per contribuire agli investimenti infrastrutturali, assicurandone la sostenibilità nel quadro complessivo delle finanze regionali;
a tal fine, fermi restando i già previsti interventi di elettrificazione e previa consultazione con gli operatori di sistema per quanto concerne gli investimenti infrastrutturali relativi al trasporto pubblico locale, la regioni coinvolte presenta, altresì, uno studio di interventi per la mobilità sostenibile finalizzato alle verifiche economiche, ambientali e di integrazione tra i diversi vettori energetici,
impegna il Governo a:
sollecitare, nell'ambito delle proprie competenze, le Regioni a redigere, di concerto con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti un "Programma strategico di interventi" finalizzato al potenziamento del trasporto pubblico locale e all'inserimento della elettrificazione delle linee ferroviarie che si articoli seguendo l'elenco dei punti di cui in premessa.
1.0.1
Aurora Floridia, De Cristofaro, Cucchi, Magni
Respinto
Dopo l'articolo inserire il seguente:
«Art. 1-bis.
(Accesso del pubblico all'informazione ambientale)
1. Agli interventi previsti all'articolo 1, si applicano le disposizioni di cui al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 195, di attuazione della direttiva 2003/4/CE sull'accesso del pubblico all'informazione ambientale e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, in tema di pubblicazione e accesso alle informazioni ambientali.».
1.0.2
Aurora Floridia, De Cristofaro, Cucchi, Magni
Respinta la parte evidenziata in neretto; preclusa la restante parte
Dopo l'articolo inserire il seguente:
«Art. 1-bis.
(Misure in materia di sostenibilità ambientale)
1. Per le opere connesse allo svolgimento delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina non ancora assoggettate a valutazione di impatto ambientale (VIA) e, ove necessario ai sensi della normativa vigente, a valutazione ambientale strategica (VAS), si procede all'avvio immediato di tali procedimenti. In tali casi, al fine di garantire la celere definizione dei procedimenti amministrativi volti alla realizzazione degli impianti, sono ridotti di un terzo i termini di cui al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, in materia di valutazione d'impatto ambientale (VIA), valutazione ambientale strategica (VAS) e autorizzazione integrata ambientale (AIA)».
1.0.3
Aurora Floridia, De Cristofaro, Cucchi, Magni
Precluso
Dopo l'articolo inserire il seguente:
«Art. 1-bis.
(Misure in materia di sostenibilità ambientale)
1. Per le opere connesse allo svolgimento delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina non ancora assoggettate a valutazione di impatto ambientale (VIA) e, ove necessario ai sensi della normativa vigente, a valutazione ambientale strategica (VAS), si procede all'avvio immediato di tali procedimenti.».
1.0.4
Aurora Floridia, De Cristofaro, Cucchi, Magni
Respinto
Dopo l'articolo inserire il seguente:
«Art. 1-bis.
(Tavolo di confronto permanente)
1. Al fine di garantire adeguate forme di partecipazione alle comunità locali interessate e associazioni di tutela del territorio, è istituito un Tavolo di confronto permanente in tema di sostenibilità ambientale delle opere connesse allo svolgimento delle Olimpiadi invernali Milano Cortina.
2. Il tavolo è composto da 7 membri, di cui:
1) uno designato dal Comitato Olimpico Internazionale;
2) uno designato dalla società Simico (Società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 S.p.a.);
3) due designati dalle associazioni di tutela ambientale e paesaggistica maggiormente rappresentative sul territorio;
4) due esperti designati dagli enti locali coinvolti;
5) un componente Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale - VIA e VAS designato dal Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica.
3. Il Tavolo di confronto è convocato con frequenza bimestrale, con l'obiettivo analizzare congiuntamente le principali criticità dei progetti, individuare soluzioni condivise e monitorare l'attuazione delle opere.
4. Il Tavolo di confronto resta operativo sino al completamento delle opere connesse allo svolgimento delle Olimpiadi invernali Milano Cortina.».
ARTICOLO 2 DEL DECRETO-LEGGE NEL TESTO COMPRENDENTE LE MODIFICAZIONI APPORTATE DALLA COMMISSIONE E ALLEGATO B
Articolo 2.
(Modifiche al decreto-legge 11 marzo 2020, n. 16, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 maggio 2020, n. 31)
1. Al decreto-legge 11 marzo 2020, n. 16, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 maggio 2020, n. 31, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all'articolo 3:
1) al comma 2, dopo le parole: « legge 30 dicembre 2020, n. 178 » sono inserite le seguenti: « , ad eccezione delle opere affidate quale soggetto attuatore alla società ANAS S.p.A. »;
1-bis) al comma 2-ter è aggiunto, in fine, il seguente periodo: « L'intervento pubblico per il completamento delle opere necessarie allo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026 deve tener conto delle esigenze degli atleti e delle persone con disabilità »;
2) il comma 5 è sostituito dai seguenti:
« 5. L'organo di amministrazione della Società è composto da cinque membri, dei quali:
a) tre designati dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con l'Autorità di Governo competente in materia di sport, di cui:
1) uno con funzioni di presidente;
2) uno con funzioni di amministratore delegato, al quale sono altresì attribuite le funzioni di cui al comma 5-ter, primo periodo;
3) un consigliere con delega sulle attribuzioni di cui al comma 5-ter, secondo periodo;
b) uno designato dalla regione Lombardia;
c) uno designato congiuntamente dalla regione Veneto e dalle province autonome di Trento e di Bolzano.
5-bis. Alle riunioni dell'organo di amministrazione può partecipare, senza diritto di voto, l'amministratore delegato della Fondazione di cui all'articolo 2.
5-ter. All'amministratore delegato di cui al comma 5, lettera a), numero 2), sono attribuite le funzioni di commissario straordinario per la realizzazione degli interventi stradali di cui all'Allegato 1, che costituisce parte integrante del presente decreto, nonché degli interventi di cui all'articolo 16, comma 3-bis, del decreto-legge 10 settembre 2021, n. 121, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 novembre 2021, n. 156. L'organo di amministrazione delega al consigliere di cui al comma 5, lettera a), numero 3), le proprie attribuzioni in materia di monitoraggio e coordinamento delle attività di internal auditing e rendicontazione. Sulle funzioni delegate ai sensi del presente comma, l'organo di amministrazione può, in qualunque momento, impartire direttive e avocare a sé operazioni rientranti nella delega »;
3) al comma 6, ovunque ricorra, la parola: « nominati » è sostituita dalla seguente: « designati »;
4) il comma 7 è abrogato;
b) è aggiunto l'Allegato 1, di cui all'Allegato B al presente decreto.
Allegato B
(di cui all'articolo 2, comma 1, lettera b))
« Allegato 1
(di cui all'articolo 3, comma 5-ter)
Elenco delle opere complementari in ambito stradale già oggetto di commissariamento, per cui è disposta la nomina dell'amministratore delegato della Società "Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 S.p.A." quale commissario straordinario
Regione | Intervento |
Lombardia | SS 36 - Completamento percorso ciclabile Abbadia Lariana |
Lombardia | SS 38 - Tangenziale sud di Sondrio |
Lombardia | SS 42 "del Tonale e della Mendola" - lotto 1 (comune di Trescore Balneario); lotto 2 (comune di Entratico) |
Lombardia | SS 639 - Variante di Vercurago |
Veneto | SS 51 - Variante di Cortina |
Veneto | SS 51 - Variante di Longarone |
».
EMENDAMENTI E ORDINE DEL GIORNO
2.4
Aurora Floridia, De Cristofaro, Cucchi, Magni
Respinto
Al comma 1, lettera a), numero 2), capoverso «5», sostituire le parole: «cinque membri» con le seguenti: «sette membri».
Conseguentemente, al medesimo capoverso 5 dopo la lettera c) inserire la seguente: «c-bis) due esperti designati dagli enti locali coinvolti.».
2.5
Aurora Floridia, De Cristofaro, Cucchi, Magni
Respinto
Al comma 1, lettera a), numero 2), capoverso «5», alla lettera a), dopo le parole: «di concerto con» inserire le seguenti: «il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica».
2.100
Aurora Floridia, De Cristofaro, Cucchi, Magni
Respinto
Al comma 1, lettera a), numero 2), capoverso «5», lettera a), alinea, dopo le parole: "Autorità di Governo competente in materia di sport" aggiungere le seguenti: "e con l'Autorità di Governo in materia di disabilità".
2.101
Aurora Floridia, De Cristofaro, Cucchi, Magni
Respinto
Al comma 1, lettera a), numero 2), capoverso «5-ter», al primo periodo, sopprimere la parola: «stradali».
2.102
Respinto
Apportare le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, lettera a), numero 2), capoverso «5-ter», sopprimere le seguenti parole: «nonché degli interventi di cui all'articolo 16, comma 3-bis, del decreto-legge 10 settembre 2021, n. 121, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 novembre 2021, n. 156.»;
b) al comma 1, lettera a), numero 2), dopo il capoverso «5-ter» aggiungere il seguente:
«5-quater. L'articolo 16, il comma 3-bis, del decreto legge 10 settembre 2021, n. 121, convertito, con modificazione, dalla legge 9 novembre 2021, n. 156, è abrogato» al medesimo comma, aggiungere, in fine, dopo il primo periodo, le seguenti parole: «Si intende, altresì, abrogata, ogni disposizione che preveda la realizzazione degli interventi di adeguamento della pista olimpica di bob e slittino "Eugenio Monti" di Cortina d'Ampezzo o la realizzazione di nuove piste da bob che prevedano consumo di nuovo suolo.»
2.16
Respinto
Al comma 1, lettera a), numero 2), capoverso «5-ter», dopo le parole: «decreto-legge 10 settembre 2021, n. 121» aggiungere le seguenti: «. Gli interventi stradali e ferroviari di cui all'allegato 1, sono soggetti alle autorizzazioni previste dalla parte seconda del decreto legislativo 152 del 2006».
2.17
Aurora Floridia, De Cristofaro, Cucchi, Magni
Respinto
Al comma 1, lettera a), numero 2), capoverso «5-ter», dopo il primo periodo inserire il seguente: «Il Commissario straordinario, parallelamente agli interventi di cui all'allegato 1, monitora lo stato di attuazione degli interventi in favore della mobilità sostenibile connessi alle Olimpiadi invernali Milano Cortina nelle aree coinvolte dalle opere di cui al medesimo allegato, comunicando i risultati del monitoraggio al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti entro 30 giorni dalla data del suo insediamento, che vengono contestualmente pubblicati sul sito istituzionale del medesimo Ministero.».
2.21
Respinto
Al comma 1, lettera a), numero 2) capoverso «5-ter», dopo le parole: «attività di internal auditing e rendicontazione.» aggiungere le seguenti: «che devono essere comunicate, annualmente, alle Commissioni parlamentari competenti».
2.13 (testo 2)
Respinto
Al comma 1, lettera a), numero 2), dopo il capoverso «5-ter» inserire il seguente:
"5-quater: Per gli interventi di gestione e manutenzione delle opere di cui all'articolo 16, comma 3-bis, del decreto-legge 10 settembre 2021, n. 121, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 novembre 2021, n. 156, si autorizza una spesa di 2 milioni di euro per ogni anno dal 2024 fino al 2054. Agli oneri derivanti dal presente comma, pari a 100 milioni di euro si provvede mediante corrispondente riduzione del fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190.».
2.103
Approvato
Al comma 1, lettera a), numero 2), dopo il capoverso «5-ter», inserire il seguente: «5-quater. Nel caso in cui l'organo di amministrazione decida di procedere, conformemente allo Statuto, alla nomina del direttore generale della Società, l'incarico è conferito all'amministratore delegato.».
2.104
Respinto
Dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
«1.1. L'amministratore delegato pro tempore di ANAS S.p.A, nello svolgimento delle funzioni di cui al comma 1, presenta annualmente alle Commissioni parlamentari competenti una relazione sullo stato di avanzamento dei lavori e dei rispettivi costi sostenuti per la realizzazione degli interventi di cui al comma 1».
G2.100
V. testo 2
Il Senato,
in sede di esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge 5 febbraio 2024, n. 10, recante disposizioni urgenti sulla governance e sugli interventi di competenza della Società «Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 S.p.A.»;
premesso che,
il decreto-legge in esame ha l'obiettivo di consentire il completamento in tempi certi delle opere necessarie allo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano-Cortina 2026;
in particolare, l'articolo 1, prevede che, a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto-legge in esame, ANAS S.p.a. è individuato quale soggetto attuatore degli interventi di cui all'Allegato A del decreto stesso, e subentra nei relativi rapporti giuridici attivi e passivi alla Società che era stata individuata come soggetto attuatore delle opere complementari in ambito stradale connesse allo svolgimento delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026;
l'articolo 2 inserisce delle modifiche al testo del decreto-legge n. 16 del 2020, introducendo alcune innovazioni in merito al regime di funzionamento e di composizione del Consiglio di amministrazione della Società preposta alla realizzazione delle infrastrutture funzionali alle Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026;
il comma 1, lettera a) dell'articolo 2, prevede un opportuno coordinamento con le previsioni introdotte dal comma 1 dell'articolo 1 ed escludere dagli interventi in capo alla società le opere affidate quale soggetto attuatore ad ANAS S.p.a.;
per effetto delle innovazioni introdotte, numerose opere infrastrutturali necessarie allo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici di Milano Cortina 2026 saranno, pertanto, realizzate direttamente da ANAS;
il provvedimento in esame non chiarisce un aspetto fondamentale relativo alla proprietà finale delle opere realizzate per lo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici di Milano Cortina 2026,
impegna il Governo:
a dare soluzione, nel primo provvedimento utile, alle problematiche sollevate nell'emendamento già 2.24 e in particolare a chiarire che al termine dei Giochi olimpici e paralimpici di Milano Cortina 2026, le opere realizzate in attuazione del suddetto decreto con valenza a carattere permanente e a fruibilità pubblica siano acquisite al patrimonio degli Enti territorialmente interessati sulla base delle specifiche competenze.
G2.100 (testo 2)
Accolto
Il Senato,
in sede di esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge 5 febbraio 2024, n. 10, recante disposizioni urgenti sulla governance e sugli interventi di competenza della Società «Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 S.p.A.»;
premesso che:
il decreto-legge in esame ha l'obiettivo di consentire il completamento in tempi certi delle opere necessarie allo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano-Cortina 2026;
impegna il Governo:
a valutare l'opportunità, ricorrendone le esigenze, di dare soluzione ad eventuali questioni che potrebbero sorgere al termine dei Giochi olimpici e paralimpici di Milano Cortina 2026 in relazione al regime proprietario delle opere necessarie allo svolgimento dei medesimi Giochi olimpici e paralimpici.
ARTICOLO 3 DEL DECRETO-LEGGE NEL TESTO COMPRENDENTE LE MODIFICAZIONI APPORTATE DALLA COMMISSIONE
Articolo 3.
(Disposizioni in materia di commissariamenti delle opere connesse allo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026)
1. L'amministratore delegato pro tempore dell'ANAS S.p.A., dalla data di entrata in vigore del presente decreto, subentra quale commissario straordinario per la realizzazione dell'intervento relativo alla strada statale SS 36 - Messa in sicurezza della tratta Giussano-Civate, con i poteri di cui all'articolo 4, commi 2 e 3, del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 giugno 2019, n. 55. Restano validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti antecedentemente alla data di entrata in vigore del presente decreto. Il Commissario straordinario di cui al primo periodo può nominare fino a un massimo di due sub-commissari, scelti tra il personale dell'ANAS S.p.A. Al Commissario straordinario e agli eventuali sub-commissari nominati non spettano compensi, gettoni di presenza e indennità, comunque denominati. Gli eventuali rimborsi di spese sono posti a carico del quadro economico dell'intervento di cui al primo periodo nel limite massimo di 50.000 euro annui.
2. Per lo svolgimento delle funzioni commissariali di cui al comma 1, l'amministratore delegato pro tempore dell'ANAS S.p.A. può avvalersi delle strutture della medesima società e delle amministrazioni centrali e periferiche dello Stato e degli altri enti territoriali, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Le amministrazioni interessate provvedono agli adempimenti previsti con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.
2-bis. L'amministratore delegato pro tempore della RFI S.p.A., dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, subentra quale Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi di soppressione di passaggi a livello insistenti sulla strada statale 38, con i poteri di cui all'articolo 4, commi 2 e 3, del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 giugno 2019, n. 55. Restano validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti antecedentemente alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. Il Commissario straordinario di cui al primo periodo può nominare fino a un massimo di due sub-commissari, scelti tra il personale della RFI S.p.A. Al Commissario straordinario e agli eventuali sub-commissari nominati non spettano compensi, gettoni di presenza e indennità, comunque denominati. Gli eventuali rimborsi di spese sono posti a carico dei quadri economici degli interventi di cui al primo periodo nel limite complessivo massimo di 50.000 euro annui.
2-ter. Per lo svolgimento delle funzioni commissariali di cui al comma 2-bis, l'amministratore delegato pro tempore della RFI S.p.A. può avvalersi delle strutture della medesima società e delle amministrazioni centrali e periferiche dello Stato e degli altri enti territoriali, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Le amministrazioni interessate provvedono agli adempimenti previsti con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.
EMENDAMENTI E ORDINE DEL GIORNO
3.2
Respinto
Al comma 1 apportare le seguenti modificazioni:
a) al primo periodo, dopo le parole: «Giussano-Civate» inserire le seguenti: «alla SS 639 Variante di Vercurago, alla SS 42 - "del Tonale e della Mendola" - lotto 1 (comune di Trescore Balneario); lotto 2 (comune di Entratico), alla SS 38 - Tangenziale sud di Sondrio e alla SS 36 - Completamento percorso ciclabile "Abbadia Lariana" ed è nominato Commissario straordinario per le ulteriori opere indicate nell'Allegato A,»;
b) all'ultimo periodo sostituire le parole: «dell'intervento» con le seguenti: «di ciascuno degli interventi».
3.3
Aurora Floridia, De Cristofaro, Cucchi, Magni
Respinto
Al comma 1 apportare le seguenti modificazioni:
1) sopprimere il terzo periodo;
2) al quarto periodo sopprimere le parole: «e agli eventuali sub-commissari»;
3) sopprimere l'ultimo periodo.
3.5
Basso, Irto, Fina, Di Girolamo, Trevisi, Sironi
Sost. id. em. 3.4
Al comma 1 sopprimere le parole da: «Gli eventuali rimborsi» fino a: «50.000 euro annui».
3.6
Respinto
Al comma 1 sostituire le parole: «50.000 euro annui» con le seguenti: «20 mila euro annui».
3.7
Aurora Floridia, De Cristofaro, Cucchi, Magni
Respinto
Dopo il comma 1 inserire il seguente: «1-bis. Le Agenzie regionali per la protezione dell'ambiente di Lombardia, Veneto e Regione Autonoma Trentino-Alto Adige, nell'ambito delle proprie competenze in materia di tutela ambientale e sanitaria, adottano un Piano di rafforzamento dei controlli ambientali nei cantieri e di rilevamento dell'inquinamento atmosferico e acustico nelle aree interessate dalla modificazione della viabilità.».
3.8
Respinto
Al comma 2 aggiungere, in fine, il seguente periodo: «L'esercizio delle funzioni di commissario straordinario dell'amministratore delegato pro tempore di ANAS S.p.A di cui ai commi 1 e 2, cessano il 28 febbraio 2026».
3.9
Respinto
Dopo il comma 2 inserire il seguente:
«2.1. Per la realizzazione delle opere complementari e connesse allo svolgimento delle Olimpiadi invernali Milano- Cortina 2020- 2026, ogni intervento edilizio relativo alla demolizione, ricostruzione e realizzazione di opere, deve tener conto: 1) dell'indicatore «carbon footprint» utilizzato per il calcolo del carico ambientale derivante da tali interventi anche in relazione ad eventuali variazioni d'uso del suolo; 2) dell'impronta idrica, ovvero delle conseguenze dell'impermeabilizzazione sul rischio idrogeologico e sull'alterazione del regime idrico già esistente, dell'impoverimento degli stock idrici legati agli acquiferi, della riduzione della pressione preesistente al loro utilizzo e della conseguente scarsità/deficit idrico e vengono analizzati anche come dato aggregato nell'ambito territoriale dei Piani di bacino; 3) dell'impronta ecologica complessiva applicando la metodologia di cui all'annesso metodologico al rapporto periodico ISPRA 288/2018 - ISBN 978-88-448-0902-7 e suoi aggiornamenti. I calcoli e gli indicatori dal precedente periodo, sono resi pubblici con le modalità stabilite dal Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica e comunque prima dell'effettivo inizio dei lavori e all'ultimazione delle opere effettivamente eseguite.».
3.101
Ritirato e trasformato nell'odg G3.101
Dopo il comma 2-ter aggiungere il seguente: «2-quater. All'articolo 1, comma 762, della legge 29 dicembre 2022, n. 197, le parole " e all'articolo 5, comma 4, del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229" sono sostituite dalle seguenti: "all'articolo 5, comma 4, del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, e all'articolo 1, comma 437, della legge 30 dicembre 2023, n. 213"».
G3.101 (già em. 3.101)
Accolto
Il Senato, in sede di esame del disegno di legge n. 1014-A
impegna il Governo ad affrontare e risolvere le problematiche di cui all'emendamento 3.101.
ARTICOLO 3-BIS DEL DECRETO-LEGGE NEL TESTO COMPRENDENTE LE MODIFICAZIONI APPORTATE DALLA COMMISSIONE
Articolo 3-bis.
(Ulteriori disposizioni per lo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026)
1. Gli enti territoriali interessati dai Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026 possono concorrere a finanziare e svolgere attività inerenti ai Giochi e finalizzate a favorire l'impatto positivo sul territorio di rispettiva competenza dal punto di vista sociale, ambientale ed economico, secondo una pianificazione definita d'intesa con il Comitato Organizzatore di cui all'articolo 2 del decreto-legge 11 marzo 2020, n. 16, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 maggio 2020, n. 31, o comunque comunicata allo stesso.
2. Gli enti concedenti degli impianti sportivi connessi allo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026 sono autorizzati a procedere alla revisione del relativo contratto ai sensi dell'articolo 192 del codice dei contratti pubblici, di cui al decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36, in presenza dei presupposti e nei limiti ivi previsti, al fine di regolare gli effetti della mancata fruizione dei medesimi impianti da parte dei concessionari, in conseguenza degli impieghi connessi all'evento, mediante la rideterminazione della durata del contratto di concessione, nella misura strettamente necessaria a ricondurlo ai livelli di equilibrio e di traslazione del rischio pattuiti al momento della sua conclusione. La disposizione di cui al primo periodo non si applica ai contratti di concessione in relazione ai quali l'equilibrio economico-finanziario e i livelli di traslazione del rischio pattuiti al momento della loro conclusione siano altrimenti assicurati. Dall'attuazione del presente comma non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico degli enti concedenti.
3. Le regioni, le province autonome di Trento e di Bolzano e i comuni interessati dai Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026 possono disporre, con ordinanza, l'occupazione temporanea di aree attigue a quelle destinate alla realizzazione delle opere di impiantistica sportiva e infrastrutturali, come definite nel Piano complessivo delle opere olimpiche di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 settembre 2023, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 222 del 23 settembre 2023, se ciò risulti necessario ad assicurare la fruibilità e funzionalità degli impianti e delle infrastrutture nonché lo svolgimento dell'evento. Si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni di cui agli articoli 49, commi 2, 3 e 4, e 50 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327.
4. Le disponibilità derivanti dalle economie conseguite in relazione all'avvenuto collaudo degli interventi di cui al Piano complessivo delle opere olimpiche, ove non già destinate ai maggiori fabbisogni degli interventi previsti dall'articolo 4, comma 2, del citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 settembre 2023, nonché le disponibilità derivanti dalla mancata realizzazione degli interventi di cui agli allegati 1 e 2 del medesimo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sono destinate, qualora non necessarie al completamento delle opere del Piano, alle finalità definite con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e, per le relative parti di competenza, di concerto con il Ministro per lo sport e i giovani, previa intesa con le regioni Lombardia e Veneto e le province autonome di Trento e di Bolzano.
EMENDAMENTI
3-bis.0.100
Respinto
Dopo l'articolo inserire il seguente:
«Art. 3-ter.
(Disposizioni in merito alla realizzazione di opere funzionali alle Olimpiadi da parte di privati)
1. Le Province Autonome di Trento e Bolzano e i Comuni nei cui territori soggetti privati realizzano, anche nell'ambito di convenzioni urbanistiche, infrastrutture o impianti per lo svolgimento dei Giochi olimpici sono autorizzati, per garantire la funzionalità di dette opere entro il 31 ottobre 2025, a riconoscere a detti soggetti attuatori contributi economici a copertura degli oneri per l'incremento dei fattori produttivi. I predetti Enti sono, altresì, autorizzati ad adottare ogni iniziativa volta ad assicurare la messa a disposizione, in via temporanea, degli spazi necessari per le competizioni olimpiche e per i servizi accessori, anche mediante contratti di locazione, sostenendone i relativi oneri e con impegno del soggetto privato a rendere funzionali tali spazi entro il 31 ottobre 2025. Gli Enti erogano tali risorse al soggetto attuatore dell'intervento ovvero al soggetto che mette a disposizione gli spazi, previo rilascio di fideiussione a garanzia del rispetto del suddetto termine. Fatti salvi eventuali maggiori danni, il mancato rispetto del termine determina l'incameramento della garanzia. Nella fattispecie di cui al secondo periodo, la spesa è rendicontata dai soggetti attuatori agli Enti con relazione attestante i maggiori oneri per l'incremento dei fattori produttivi. Il mancato rispetto del termine del 31 ottobre 2025 comporta la restituzione agli Enti di quanto ricevuto. L'efficacia delle disposizioni di cui al presente articolo è subordinata, ai sensi dell'articolo 108, paragrafo 3, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, all'autorizzazione della Commissione europea, richiesta a cura del Ministero dell'economia e delle finanze o ad altra procedura consentita dai Regolamenti europei in materia di aiuti di Stato.».
3-bis.0.101
Respinto
Dopo l'articolo inserire il seguente:
«Art. 3-ter.
(Disposizioni in merito al finanziamento delle infrastrutture sportive olimpiche)
1. Le risorse stanziate per lo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano-Cortina 2026 dalle leggi n. 178 del 2020, n. 197 del 2022 e n. 234 del 2021 per la realizzazione, il potenziamento o l'efficientamento delle infrastrutture sportive necessarie per ottemperare alle indicazioni del Comitato Olimpico Internazionale e delle Federazioni sportive coinvolte, sono concesse ed erogate nel rispetto degli articoli 1-12 e 55 del Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione del 17 giugno 2014 che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato interno in applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato e delle relative procedure di comunicazione alla Commissione che saranno dettagliate in un successivo atto che definirà le modalità di finanziamento a cura del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.».
3-bis.0.102
Aurora Floridia, De Cristofaro, Cucchi, Magni
Respinto
Dopo l'articolo inserire il seguente:
«Art. 3-ter
(Commissario per il potenziamento e l'ammodernamento delle linee ferroviarie)
1. Al fine di contribuire alla piena realizzazione delle infrastrutture ferroviarie connesse alle Olimpiadi Milano-Cortina, il Provveditore interregionale alle opere pubbliche per le regioni Lombardia ed Emilia Romagna ed il Provveditore interregionale per le regioni Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia sono nominati Commissari straordinari ai sensi dell'articolo 4 del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 giugno 2019, n. 55, per le regioni di rispettiva competenza.
2. I Commissari straordinario provvedono, con i poteri di cui ai commi 2 e 3 dell'articolo 4 del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 giugno 2019, n. 55, alla progettazione, all'affidamento e all'esecuzione degli interventi necessari per il potenziamento e l'ammodernamento delle reti ferroviarie.
3. Nell'assolvimento dei propri compiti istituzionali, i Commissari straordinari si conformano alle Linee Guida in materia di sostenibilità e di sviluppo sostenibile per il conseguimento degli obiettivi di cui al comma 1 dei Provveditorati interregionali, di cui al Decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 10 ottobre 2022.
4. Per lo svolgimento delle attività di cui al presente articolo, ai Commissari straordinari non spetta alcun compenso, gettone di presenza, indennità comunque denominata o rimborso di spese.
5. I Commissari straordinari, per lo svolgimento delle attività di cui al presente articolo, si avvalgono, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, delle strutture centrali e periferiche del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, nonché di società dallo stesso controllate.»
3-bis.0.103
Aurora Floridia, De Cristofaro, Cucchi, Magni
Respinta la parte evidenziata in neretto; preclusa la restante parte
Dopo l'articolo inserire il seguente:
«Art. 3-ter
(Disposizioni in materia di commissariamenti delle opere infrastrutturali da realizzare al fine di garantire la sostenibilità delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026)
1. Entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, è nominato un Commissario straordinario per le opere infrastrutturali da realizzare al fine di garantire la sostenibilità delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 di cui al DM 7 dicembre 2020 del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
2. Il Commissario straordinario è scelto fra soggetti di comprovata competenza ed esperienza in materia di mobilità sostenibile.
3. Al Commissario straordinario, individuabile anche nell'ambito delle società a prevalente capitale pubblico, spetta l'assunzione di ogni determinazione ritenuta necessaria per l'avvio ovvero la prosecuzione dei lavori, anche sospesi. Il Commissario a tal fine provvede all'eventuale rielaborazione e approvazione dei progetti non ancora appaltati, operando in raccordo con i Provveditorati interregionali alle opere pubbliche, anche mediante specifici protocolli operativi per l'applicazione delle migliori pratiche. L'approvazione dei progetti da parte dei Commissari straordinari, d'intesa con i Presidenti delle regioni e delle province autonome territorialmente competenti, sostituisce, ad ogni effetto di legge, ogni autorizzazione, parere, visto e nulla osta occorrenti per l'avvio o la prosecuzione dei lavori, fatta eccezione per quelli relativi alla tutela di beni culturali e paesaggistici, per i quali il termine di conclusione del procedimento è fissato in novanta giorni, nonché per quelli di tutela ambientale con particolare riguardo ai procedimenti in materia di Valutazione di Impatto Ambientale o di Valutazione Ambientale Strategica, per i quali i termini sono ridotti di un terzo.
4. Il Commissario straordinario trasmette al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e al Comitato interministeriale per la programmazione economica i progetti approvati, il cronoprogramma dei lavori e il relativo stato di avanzamento, segnalando trimestralmente eventuali anomalie e significativi scostamenti rispetto ai termini fissati nel cronoprogramma di realizzazione delle opere, al fine di risolvere le relative criticità. Tali documenti sono pubblicati sul sito istituzionale del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti entro quindici giorni dalla loro trasmissione.
5. Con uno o piu` decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sono stabiliti i termini, le modalità, le tempistiche, l'eventuale supporto tecnico, le attività connesse alla realizzazione dell'opera, il compenso per il Commissario straordinario, i cui oneri sono posti a carico dei quadri economici degli interventi da realizzare o completare. I compensi dei Commissari sono stabiliti in misura non superiore a quella indicata all'articolo 15, comma 3, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito con modificazioni dalla legge 15 luglio 2011, n. 111. I commissari possono avvalersi di strutture dell'amministrazione centrale o territoriale interessata nonché di società controllate dallo Stato o dalle Regioni.»
3-bis.0.104
Aurora Floridia, De Cristofaro, Cucchi, Magni
Precluso
Dopo l'articolo inserire il seguente:
«Art. 3-ter
(Disposizioni in materia di commissariamenti delle opere infrastrutturali da realizzare al fine di garantire la sostenibilità delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026)
1. Entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, è nominato un Commissario straordinario per le opere infrastrutturali da realizzare al fine di garantire la sostenibilità delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 di cui al DM 7 dicembre 2020 del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
2. Il Commissario straordinario è scelto fra soggetti di comprovata competenza ed esperienza in materia di mobilità sostenibile.
3. Al Commissario straordinario, individuabile anche nell'ambito delle società a prevalente capitale pubblico, spetta l'assunzione di ogni determinazione ritenuta necessaria per l'avvio ovvero la prosecuzione dei lavori, anche sospesi. Il Commissario a tal fine provvede all'eventuale rielaborazione e approvazione dei progetti non ancora appaltati, operando in raccordo con i Provveditorati interregionali alle opere pubbliche, anche mediante specifici protocolli operativi per l'applicazione delle migliori pratiche. L'approvazione dei progetti da parte dei Commissari straordinari, d'intesa con i Presidenti delle regioni e delle province autonome territorialmente competenti, sostituisce, ad ogni effetto di legge, ogni autorizzazione, parere, visto e nulla osta occorrenti per l'avvio o la prosecuzione dei lavori, fatta eccezione per quelli relativi alla tutela di beni culturali e paesaggistici, nonché per quelli di tutela ambientale con particolare riguardo ai procedimenti in materia di Valutazione di Impatto Ambientale o di Valutazione Ambientale Strategica.
4. Il Commissario straordinario trasmette al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e al Comitato interministeriale per la programmazione economica i progetti approvati, il cronoprogramma dei lavori e il relativo stato di avanzamento, segnalando trimestralmente eventuali anomalie e significativi scostamenti rispetto ai termini fissati nel cronoprogramma di realizzazione delle opere, al fine di risolvere le relative criticità. Tali documenti sono pubblicati sul sito istituzionale del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti entro quindici giorni dalla loro trasmissione.
5. Con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sono stabiliti i termini, le modalità, le tempistiche, l'eventuale supporto tecnico, le attività connesse alla realizzazione dell'opera, il compenso per il Commissario straordinario, i cui oneri sono posti a carico dei quadri economici degli interventi da realizzare o completare. I compensi dei Commissari sono stabiliti in misura non superiore a quella indicata all'articolo 15, comma 3, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito con modificazioni dalla legge 15 luglio 2011, n. 111. I commissari possono avvalersi di strutture dell'amministrazione centrale o territoriale interessata nonché di società controllate dallo Stato o dalle Regioni.»
3-bis.0.105
Respinto
Dopo l'articolo inserire il seguente:
«Art. 3-ter
(Disposizioni in materia di bilancio economico dei servizi ecosistemici)
1. Entro 180 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione di cui al presente decreto, i Comuni interessati dalle opere per lo svolgimento delle Olimpiadi 2020-2026, predispongono il bilancio ecologico-economico dei servizi ecosistemici sulla base dei criteri e dei parametri di contabilità ambientale (impronta ecologica) come definiti dall'accordo di cui al comma 2 dell'articolo 3, e comunque nel rispetto dell'annesso metodologico al rapporto periodico ISPRA 288/2018 - ISBN 978-88-448-0902-7 e suoi aggiornamenti, riportando a bilancio da un lato il costo derivante dalla perdita di servizi ecosistemici per ogni ettaro di suolo consumato o impermeabilizzato e dall'altro il valore aggiunto acquisito con la riqualifica e con l'acquisizione di nuove infrastrutture verdi e blu.
2. Il «bilancio ecologico-economico dei servizi ecosistemici» è lo strumento utile per attribuire una valutazione economica delle funzioni ecologiche nei bilanci ambientali e nella pianificazione territoriale al fine di garantire l'uso sostenibile delle risorse naturali e delle funzioni degli ecosistemi, concorrendo ad una gestione durevole del capitale naturale.
3. I bilanci ecologici-economici dei servizi ecosistemici di ogni Comune devono evidenziare il controvalore economico anche: a) dell'Impronta idrica, ovvero le conseguenze dell'impermeabilizzazione sul rischio idrogeologico e sull'alterazione del regime idrico già esistente, dell'impoverimento degli stock idrici legati agli acquiferi, della riduzione della pressione preesistente al loro utilizzo e della conseguente scarsità/deficit idrico e vengono analizzati anche come dato aggregato nell'ambito territoriale dei Piani di bacino; b) dell'Impronta di carbonio delle attività e dei prodotti relative alle opere connesse ad ogni titolo edilizio in base alle dichiarazioni dei proponenti redatte raccogliendo le dichiarazioni e le asseverazioni dei realizzatori delle opere e dei fornitori dei servizi; c) dell'impronta ecologica complessiva applicando la metodologia di cui all'annesso metodologico al rapporto periodico ISPRA 288/2018 - ISBN 978-88-448-0902-7 e suoi aggiornamenti.
4. I dati risultati dai bilanci ecologici-economici dei servizi ecosistemici vanno pubblicati nel sito internet di ciascun comune.
5. Agli oneri derivanti dal presente articolo, i Comuni interessati dalle opere per lo svolgimento delle Olimpiadi 2020-2026 provvedono con le risorse umane economiche e strumentali previste a legislazione vigente e comunque senza maggiori oneri per la finanza pubblica».
3-bis.0.106
Respinto
Dopo l'articolo inserire il seguente:
«Art. 3-ter.
(Misure in materia di sicurezza infrastrutturale)
1. Al fine di favorire la sicurezza delle strade, dei viadotti e dei ponti comprese le attività di progettazione e manutenzione ordinaria e straordinaria presenti sull'intero territorio delle regioni interessate dalla realizzazione delle opere connesse allo svolgimento delle Olimpiadi invernali Milano Cortina 2020-2026 si istituisce, presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti un fondo di 80 milioni di euro per ciascun anno 2024, 2025 e 2026.
2. Agli oneri derivanti dal precedente comma 1, si provvede mediante corrispondente riduzione del fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190».
ARTICOLO 4 DEL DECRETO-LEGGE NEL TESTO COMPRENDENTE LE MODIFICAZIONI APPORTATE DALLA COMMISSIONE
Articolo 4.
(Disposizioni transitorie e finanziarie)
1. Entro trenta giorni dalla nomina degli organi sociali ai sensi del comma 2, la Società adegua la convenzione quadro con l'ANAS S.p.A. alle disposizioni di cui al presente decreto. Per ciascuno degli interventi di cui all'Allegato A, non sono dovute alla Società le somme di cui all'articolo 3, comma 11, primo e terzo periodo, del decreto-legge 11 marzo 2020, n. 16, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 maggio 2020, n. 31. Per la realizzazione dei predetti interventi, sono riconosciuti all'ANAS S.p.A. gli oneri di investimento di cui all'articolo 36, comma 3-bis, secondo periodo, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, da cui sono dedotte le eventuali somme rendicontate dall'ANAS S.p.A., nelle modalità previste dal vigente contratto di programma, rispetto ai costi interni ed esterni sostenuti per i predetti interventi alla data di entrata in vigore del presente decreto. Gli oneri di cui al terzo periodo del presente comma sono riconosciuti nei limiti delle risorse allo stato disponibili nei quadri economici senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
2. Alla designazione dei componenti degli organi sociali della Società in coerenza con le disposizioni dell'articolo 2 si provvede entro quindici giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto. Entro i successivi quindici giorni dalle designazioni, è convocata l'assemblea dei soci della Società per procedere al rinnovo degli organi sociali. Entro i successivi trenta giorni dalla nomina degli organi sociali, la Società adegua il proprio Statuto alle disposizioni di cui al presente decreto, anche ai fini dell'attribuzione delle deleghe ai sensi dell'articolo 11, comma 9, lettera a), del testo unico in materia di società a partecipazione pubblica, di cui al decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175. Nelle more del perfezionamento delle procedure di nomina, restano in carica gli organi sociali con poteri di gestione ordinari.
3. È autorizzata a favore dell'ANAS S.p.A. la spesa di 17,73 milioni di euro per l'anno 2032 e di 25 milioni di euro per ciascuno degli anni 2033 e 2034. L'ANAS S.p.A. destina le risorse di cui al primo periodo alla copertura degli oneri connessi alla manutenzione e messa in sicurezza della rete stradale, anche al fine di garantire l'accessibilità complessiva dei territori interessati dagli eventi sportivi ai Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026. Agli oneri di cui al presente comma si provvede mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 214, comma 1, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77.
3-bis. Per la realizzazione delle opere del piano approvato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri ai sensi dell'articolo 3, comma 2, del decreto-legge 11 marzo 2020, n. 16, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 maggio 2020, n. 31, per le quali la Società intende avvalersi dell'ANAS S.p.A. per le fasi di affidamento e di esecuzione delle opere, la copertura dei costi per le attività svolte da quest'ultima avviene mediante corresponsione di contributi da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti a valere sul quadro economico delle relative opere. Per ciascuno degli interventi di cui al primo periodo sono riconosciuti oneri di investimento nel limite complessivo massimo del 9 per cento del quadro economico, comprensivo delle somme di cui all'articolo 3, comma 11, primo e terzo periodo, del citato decreto-legge n. 16 del 2020 e, comunque, entro i limiti delle risorse allo stato disponibili nei relativi quadri economici, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, la Società provvede, per ciascuno degli interventi, alla sottoscrizione di apposita convenzione con l'ANAS S.p.A. per la definizione degli interventi alla stessa affidati e dei relativi oneri finanziari in coerenza con le disposizioni di cui al presente comma, dandone comunicazione al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Gli interventi affidati all'ANAS S.p.A. ai sensi del presente comma sono recepiti in sede di aggiornamento del contratto di programma sottoscritto dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con l'ANAS S.p.A.
3-ter. Per gli interventi di cui all'Allegato A-bis, in relazione alle attività già svolte dalla Società alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, nonché per quelle di monitoraggio, le somme di cui all'articolo 3, comma 11, primo periodo, del citato decreto-legge n. 16 del 2020 sono determinate nella misura dell'1,5 per cento dei relativi quadri economici, entro i limiti delle risorse allo stato disponibili sugli stessi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
3-quater. Per l'intervento di cui all'articolo 1, comma 1-ter, in relazione alle attività già svolte dalla Società alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, nonché per quelle di monitoraggio, le somme di cui all'articolo 3, comma 11, primo periodo, del citato decreto-legge n. 16 del 2020 sono determinate nella misura dell'1,5 per cento dei relativi quadri economici, entro i limiti delle risorse allo stato disponibili sugli stessi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
3-quinquies. L'Autorità di bacino distrettuale delle Alpi Orientali provvede all'aggiornamento degli strumenti di pianificazione per il contrasto al dissesto idrogeologico nel territorio di competenza ai sensi dell'articolo 65 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. L'aggiornamento del piano è approvato anche in più stralci funzionali, in coerenza con le modalità di cui all'articolo 67 del medesimo decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. Il primo stralcio funzionale, riguardante il territorio del comune di Cortina d'Ampezzo, è adottato entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. Il piano individua le misure strutturali e non strutturali funzionali alla mitigazione e gestione del rischio ed è corredato di norme di attuazione.
4. Dall'attuazione degli articoli 1, 2, 3 e 3-bis e dei commi 1, 2, 3-bis, 3-ter, 3-quater e 3-quinquies del presente articolo, non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
EMENDAMENTI
4.3
Respinto
Al comma 1, sostituire le parole: «nomina degli organi sociali ai sensi del comma 2» con le seguenti: «data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto-legge».
4.100
Stefani, Minasi, Germanà, Potenti, Tosato
Approvato
Dopo il comma 3-quinquies inserire il seguente:
«3-sexies. Per le esigenze di funzionamento volte a potenziare le attività finalizzate a mitigare il rischio idrogeologico e gli effetti del cambiamento climatico, anche con specifico riferimento al necessario monitoraggio e governo del rischio idrogeologico per lo svolgimento delle Olimpiadi Milano Cortina, ivi compresa l'attività di pianificazione di cui al comma 3.quinquies, l'Autorità di bacino distrettuale delle Alpi Orientali è autorizzata a reclutare, nel biennio 2024-2025, con rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, mediante l'indizione di concorsi pubblici o mediante le ulteriori modalità di reclutamento previste a legislazione vigente, in aggiunta alle facoltà assunzionali disponibili a legislazione vigente, il seguente contingente di personale: 1 dirigente di prima fascia, 1 dirigente di seconda fascia, 1 unità da inquadrare nell'Area delle Elevate Professionalità prevista dal vigente CCNL del Comparto Funzioni Centrali 2019-2021, e 12 unità da inquadrare nell'Area dei funzionari prevista dal citato CCNL. Per effetto di quanto previsto dal presente comma, nella vigente dotazione organica dell'Autorità di bacino distrettuale delle Alpi Orientali è istituita 1 posizione di dirigente di prima fascia e 1 posizione nell'Area delle Elevate Professionalità. Agli oneri derivanti dall'attuazione del presente comma, pari ad euro 917.202 per l'anno 2024 e ad euro 1.222.936 a decorrere dall'anno 2025, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all'articolo 1, comma 199, della legge 23 dicembre 2014, n. 190.»
4.0.1
Respinto
Dopo l'articolo inserire il seguente:
«Art. 4-bis.
Al fine di promuovere l'uso di servizi di trasporto pubblico locale e ferroviario in attuazione del Piano generale della mobilità ciclistica, in relazione alle regioni interessate dalle Olimpiadi 2020-2026, il fondo di cui all'articolo 1, comma 479, della legge 29 dicembre 2022, n. 197, è incrementato di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026. Agli oneri derivanti dal presente comma, si provvede mediante corrispondente riduzione del fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190».
4.0.3
Respinto
Dopo l'articolo inserire il seguente:
«Art. 4-bis.
(Disposizioni in materia di tutela dei lavoratori)
1. L'Ispettorato nazionale del lavoro (INL) con cadenza semestrale e fino al completamento degli interventi di cui al presente decreto, effettua un monitoraggio circa la regolarità dei contratti di lavoro per la realizzazione delle opere complementari e connesse allo svolgimento delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2020-2026.
2. L'Ispettorato nazionale del lavoro nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie già disponibili a legislazione vigente e comunque senza maggiori oneri per la finanza pubblica, effettua controlli in loco e verifiche amministrative, a campione, senza alcun preavviso, sul regolare svolgimento del rapporto di lavoro nonché sul rispetto della normativa relativa alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro ai sensi del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81.
3. Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie già disponibili a legislazione vigente e comunque senza maggiori oneri per la finanza pubblica, provvede con cadenza semestrale a pubblicare nel proprio portale telematico i dati trasmessi dall'Ispettorato nazionale del lavoro (INL)».
4.0.7
Respinto
Dopo l'articolo inserire il seguente:
«Art. 4-bis.
(Modifiche alla legge 27 dicembre 2019, n. 160)
1. Al fine di favorire il ricorso alla mobilità alternativa e di potenziare i percorsi di collegamento urbano destinati alla mobilità ciclistica nelle regioni interessate dalla realizzazione delle opere complementari e connesse allo svolgimento delle Olimpiadi 2020-2026, il fondo di cui all'articolo 1, comma 47, della legge 27 dicembre 2019, n. 160, è incrementato di un milione di euro per ciascuno degli anni 2024, 2025, 2026.
2. Agli oneri derivanti dal precedente comma 1, si provvede mediante corrispondente riduzione del fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190.».
ARTICOLO 5 DEL DECRETO-LEGGE NEL TESTO COMPRENDENTE LE MODIFICAZIONI APPORTATE DALLA COMMISSIONE
Articolo 5.
(Entrata in vigore)
1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.
Allegato B
Parere espresso dalla 5a Commissione permanente sul testo del disegno di legge n. 1014 e sui relativi emendamenti
La Commissione programmazione economica, bilancio, esaminato il disegno di legge in titolo, esprime, per quanto di competenza, parere non ostativo.
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La Commissione programmazione economica, bilancio, esaminati gli emendamenti, trasmessi dall'Assemblea, riferiti al disegno di legge in titolo, esprime, per quanto di competenza, parere contrario, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, sulle proposte 1.100 [già 1.8 (testo 2)], 1.101 (già 1.9), 1.102 [già 1.10 (testo 2)], 1.0.4, 2.13 (testo 2), 3.2, 3.3, 3.4, 3.5, 3.6, 3.9, 3.100, 3-bis.0.100 (già 3.0.2), 3-bis.0.101 (già 3.0.3), 3-bis.0.103 (già 3.0.8), 3-bis.0.104 (già 3.0.9), 3-bis.0.105 (già 3.0.10), 3-bis.0.106 (già 3.0.11), 4.1, 4.0.1, 4.0.3 e 4.0.7.
Il parere è non ostativo su tutti i restanti emendamenti.
VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA
SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA
Nel corso della seduta sono pervenute al banco della Presidenza le seguenti comunicazioni:
Disegno di legge n. 1014:
sulla votazione dell'emendamento 2.102 i senatori D'Elia, Giorgis e Martella avrebbero voluto esprimere un voto di astensione.
Congedi e missioni
Sono in congedo i senatori: Alfieri, Ancorotti, Barachini, Bongiorno, Borgonzoni, Butti, Castelli, Cattaneo, Crisanti, De Poli, Durigon, Farolfi, Fazzolari, Garavaglia, La Pietra, Malpezzi, Mirabelli, Monti, Morelli, Ostellari, Pellegrino, Rauti, Rubbia, Scalfarotto, Segre e Sisto.
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Sono assenti per incarico avuto dal Senato i senatori: Castellone e Marcheschi, per attività di rappresentanza del Senato; Craxi, per attività della 3ª Commissione permanente;Borghi Claudio, Borghi Enrico, Ronzulli e Scarpinato, per attività del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica; Spinelli, Verducci e Zampa, per attività dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa; La Marca, per partecipare a un incontro internazionale.
Commissione parlamentare per la semplificazione, variazioni nella composizione
Il Presidente del Senato della Repubblica ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare per la semplificazione il senatore Barcaiuolo in sostituzione della senatrice Spinelli, dimissionaria.
Commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori, variazioni nella composizione
Il Presidente del Senato della Repubblica ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori i senatori Scurria e Rapani in sostituzione, rispettivamente, della senatrice Zedda e del senatore Malan, dimissionari.
Disegni di legge, annunzio di presentazione
Senatore Romeo Massimiliano
Disposizioni per il rilancio del settore dell'ippica (1070)
(presentato in data 19/03/2024);
senatrice Versace Giusy
Istituzione del servizio di supporto e assistenza psicologica nelle scuole (1071)
(presentato in data 19/03/2024);
senatore Basso Lorenzo
Misure per lo sviluppo delle tecnologie quantistiche (1072)
(presentato in data 19/03/2024).
Disegni di legge, presentazione del testo degli articoli
In data 20/03/2024 la 2ª Commissione permanente Giustizia ha presentato il testo degli articoli proposti dalla Commissione stessa, per il disegno di legge:
sen. Zanettin Pierantonio, sen. Bongiorno Giulia
"Modifiche al codice di procedura penale in materia di sequestro di dispositivi e sistemi informatici, smartphone e memorie digitali" (806), con proposta di assorbimento del disegno di legge di iniziativa del sen. Scarpinato Roberto Maria Ferdinando "Introduzione dell'articolo 254-ter del codice di procedura penale recante norme in materia di sequestro di strumenti elettronici" (690).
Governo, trasmissione di atti
La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 18 marzo 2024, ha inviato, ai sensi dell'articolo 19 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni e integrazioni, la comunicazione concernente la revoca di incarico di funzione dirigenziale di livello generale al dottor Giuseppe Ambrosio, nell'ambito del Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.
Tale comunicazione è depositata presso il Servizio dell'Assemblea, a disposizione degli onorevoli senatori.
Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 19 marzo 2023, ha inviato, ai sensi dell'articolo 9-bis, comma 7, della legge 21 giugno 1986, n. 317, il parere circostanziato emesso ai sensi dell'articolo 6, paragrafo 2, e le osservazioni formulate dalla Commissione europea ai sensi dell'articolo 5, paragrafo 2 della direttiva (UE) 2015/1535, sulla notifica 2024/0003/IT, relativa allo "Schema di decreto interministeriale che abroga e sostituisce il decreto 21 settembre 2005 del Ministro delle Attività Produttive e del Ministro delle Politiche Agricole e Forestali concernente la disciplina della produzione e della vendita di taluni prodotti di salumeria".
La predetta documentazione è deferita alla 4a e alla 9a Commissione permanente (Atto n. 438).
Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 19 marzo 2024, ha inviato, ai sensi dell'articolo 9-bis, comma 7, della legge 21 giugno 1986, n. 317, i commenti formulati dalla Commissione europea in merito alla reazione dell'Italia al parere circostanziato sulla notifica 2023/0554/IT, relativa allo "Schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 208 recante il Testo unico dei servizi di media audiovisivi in attuazione della direttiva (UE) 2018/1808 del Parlamento e del Consiglio del 14 novembre 2018, recante modifica della direttiva 2010/13/UE, relativa al coordinamento di determinate disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri, concernenti la fornitura di media audiovisivi".
La predetta documentazione è deferita alla 4ª e alla 8a Commissione permanente (Atto n. 439).
Governo, trasmissione di atti e documenti dell'Unione europea di particolare rilevanza ai sensi dell'articolo 6, comma 1, della legge n. 234 del 2012. Deferimento
Ai sensi dell'articolo 144, commi 1 e 6, del Regolamento, è deferito alle sottoindicate Commissioni permanenti il seguente documento dell'Unione europea, trasmesso dal Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in base all'articolo 6, comma 1, della legge 24 dicembre 2012, n. 234:
- Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Materiali avanzati per la leadership industriale (COM(2024) 98 definitivo), alla 9a Commissione permanente e, per il parere, alla 4a Commissione permanente.
Corte dei conti, trasmissione di relazioni sulla gestione finanziaria di enti
Il Presidente della Sezione del controllo sugli Enti della Corte dei conti, con lettera in data 19 marzo 2024, in adempimento al disposto dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, ha trasmesso la determinazione e la relativa relazione sulla gestione finanziaria dell'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA), per l'esercizio 2022.
Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 131 del Regolamento, alla 5ª e alla 9a Commissione permanente (Doc. XV, n. 204).
Parlamento europeo, trasmissione di documenti. Deferimento
Il Vice Segretario generale del Parlamento europeo, con lettera inviata il 13 marzo 2024, ha inviato il testo di 36 documenti, approvati dal Parlamento stesso nella tornata dal 26 al 29 febbraio 2024, trasmessi, ai sensi dell'articolo 143, comma 1, del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni competenti per materia:
risoluzione sul progetto di regolamento del Consiglio recante modifica del regolamento (UE, Euratom) 2020/2093 che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027, alla 4a e alla 5a Commissione permanente (Doc. XII, n. 331);
risoluzione definita in prima lettura in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce lo strumento per l'Ucraina, alla 3a, alla 4a e alla 5a Commissione permanente (Doc. XII, n. 332);
risoluzione definita in prima lettura in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce la piattaforma per le tecnologie strategiche per l'Europa (STEP) e che modifica la direttiva 2003/87/CE e i regolamenti (UE) 2021/1058, (UE) 2021/1056, (UE) 2021/1057, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) 2021/1060, (UE) 2021/523, (UE) 2021/695, (UE) 2021/697 e (UE) 2021/241, alla 4a, alla 5a, alla 8a e alla 9a Commissione permanente (Doc. XII, n. 333);
risoluzione definita in prima lettura in vista dell'adozione della direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulla protezione delle persone attive nella partecipazione pubblica da domande manifestamente infondate o procedimenti giudiziari abusivi ("azioni legali strategiche tese a bloccare la partecipazione pubblica"), alla 1a, alla 2a e alla 4a Commissione permanente (Doc. XII, n. 334);
risoluzione definita in prima lettura in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il protocollo n. 3 sullo statuto della Corte di giustizia dell'Unione europea, alla 2a e alla 4a Commissione permanente (Doc. XII, n. 335);
risoluzione definita in prima lettura in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle spedizioni di rifiuti, che modifica i regolamenti (UE) n. 1257/2013 e (UE) 2020/1056 e abroga il Regolamento (CE) n. 1013/2006, alla 4a e alla 8a Commissione permanente (Doc. XII, n. 336);
risoluzione definita in prima lettura in vista dell'adozione della direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2014/59/UE e il regolamento (UE) n. 806/2014 per quanto riguarda taluni aspetti del requisito minimo di fondi propri e passività ammissibili, alla 4a e alla 6a Commissione permanente (Doc. XII, n. 337);
risoluzione definita in prima lettura in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sul ripristino della natura e che modifica il regolamento (UE) 2022/869, alla 4a e alla 8a Commissione permanente (Doc. XII, n. 338);
risoluzione definita in prima lettura in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla trasparenza e al targeting della pubblicità politica, alla 1a e alla 4a Commissione permanente (Doc. XII, n. 339);
risoluzione definita in prima lettura in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai detergenti e ai tensioattivi, che modifica il regolamento (UE) 2019/1020 e abroga il regolamento (CE) n. 648/2004, alla 4a, alla 8a e alla 9a Commissione permanente (Doc. XII, n. 340);
risoluzione definita in prima lettura in vista dell'adozione della decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la decisione (UE) 2017/1324 per quanto riguarda il proseguimento della partecipazione dell'Unione al partenariato per la ricerca e l'innovazione nell'area del Mediterraneo (PRIMA) nell'ambito di Orizzonte Europa, alla 3a, alla 4a e alla 7a Commissione permanente (Doc. XII, n. 341);
risoluzione definita in prima lettura in vista dell'adozione della direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulla tutela penale dell'ambiente, che sostituisce le direttive 2008/99/CE e 2009/123/CE, alla 2a, alla 4a e alla 8a Commissione permanente (Doc. XII, n. 342);
risoluzione definita in prima lettura in vista dell'adozione della direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la patente di guida, che modifica la direttiva (UE) 2022/2561 del Parlamento europeo e del Consiglio e il regolamento (UE) 2018/1724 del Parlamento europeo e del Consiglio e abroga la direttiva 2006/126/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e il regolamento (UE) n. 383/2012 della Commissione, alla 4a e alla 8a Commissione permanente (Doc. XII, n. 343);
risoluzione definita in prima lettura in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sul certificato protettivo complementare unitario per i prodotti fitosanitari, alla 4a e alla 10a Commissione permanente (Doc. XII, n. 344);
risoluzione definita in prima lettura in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sul certificato complementare unitario per i medicinali, che modifica i regolamenti (UE) 2017/1001, (CE) n. 1901/2006 e (UE) n. 608/2013, alla 4a e alla 10a Commissione permanente (Doc. XII, n. 345);
risoluzione definita in prima lettura in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sul certificato protettivo complementare per i prodotti fitosanitari, alla 4a e alla 10a Commissione permanente (Doc. XII, n. 346);
risoluzione definita in prima lettura in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sul certificato protettivo complementare per i medicinali (rifusione), alla 4a e alla 10a Commissione permanente (Doc. XII, n. 347);
risoluzione definita in prima lettura in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai brevetti essenziali, che modifica il regolamento (UE) 2017/1001, alla 4a e alla 9a Commissione permanente (Doc. XII, n. 348);
risoluzione definita in prima lettura in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle indicazioni geografiche dei vini, delle bevande spiritose e dei prodotti agricoli, nonché alle specialità tradizionali garantite e alle indicazioni facoltative di qualità per i prodotti agricoli, che modifica i regolamenti (UE) n. 1308/2013, (UE) 2019/787 e (UE) 2019/1753 e che abroga il regolamento (UE) n. 1151/2012, alla 4a e alla 9a Commissione permanente (Doc. XII, n. 349);
risoluzione sulla proposta di direttiva del Consiglio relativa a un'esenzione più rapida e sicura dalle ritenute alla fonte in eccesso, alla 4a e alla 6a Commissione permanente (Doc. XII, n. 350);
risoluzione definita in prima lettura in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica i regolamenti (UE) n. 1379/2013, (UE) n. 167/2013 e (UE) n. 168/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda determinate prescrizioni in materia di comunicazione, alla 4a, alla 8a e alla 9a Commissione permanente (Doc. XII, n. 351);
risoluzione definita in prima lettura in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla raccolta e alla condivisione dei dati riguardanti i servizi di locazione di alloggi a breve termine e che modifica il regolamento (UE) 2018/1724, alla 4a e alla 9a Commissione permanente (Doc. XII, n. 352);
risoluzione definita in prima lettura in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica i regolamenti (UE) n. 1227/2011 e (UE) 2019/942 per quanto riguarda il miglioramento della protezione dell'Unione dalla manipolazione del mercato nel mercato dell'energia all'ingrosso, alla 4a e alla 8a Commissione permanente (Doc. XII, n. 353);
risoluzione definita in prima lettura in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) n. 910/2014 per quanto riguarda l'istituzione del quadro europeo relativo a un'identità digitale, alla 1a, alla 4a, alla 8a e alla 9a Commissione permanente (Doc. XII, n. 354);
risoluzione sull'attuazione della politica estera e di sicurezza comune - relazione annuale 2023, alla 3a e alla 4a Commissione permanente (Doc. XII, n. 355);
risoluzione sull'attuazione della politica di sicurezza e di difesa comune - relazione annuale 2023, alla 3a e alla 4a Commissione permanente (Doc. XII, n. 356);
risoluzione sui diritti umani e la democrazia nel mondo e sulla politica dell'Unione europea in materia - relazione annuale 2023, alla 1a e alla 4a Commissione permanente (Doc. XII, n. 357);
risoluzione sul progetto di decisione del Consiglio relativo alla conclusione, a nome dell'Unione, dell'accordo di partenariato economico tra l'Unione europea, da una parte, e la Repubblica del Kenya, membro della Comunità dell'Africa orientale, dall'altra, alla 3a e alla 4a Commissione permanente (Doc. XII, n. 358);
risoluzione sul progetto di decisione del Consiglio relativa alla conclusione, a nome dell'Unione europea, dell'accordo tra l'Unione europea e la Repubblica delle Seychelles per l'accesso delle navi delle Seychelles alle acque di Mayotte, alla 3a e alla 4a Commissione permanente (Doc. XII, n. 359);
risoluzione sul progetto di decisione del Consiglio relativa alla conclusione dell'accordo interinale sugli scambi tra l'Unione europea e la Repubblica del Cile, alla 3a e alla 4a Commissione permanente (Doc. XII, n. 360);
risoluzione sul progetto di decisione del Consiglio relativa alla conclusione, a nome dell'Unione europea, dell'accordo quadro avanzato tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica del Cile, dall'altra, alla 3a e alla 4a Commissione permanente (Doc. XII, n. 361);
risoluzione sulla proposta di decisione del Consiglio relativa alla conclusione, a nome dell'Unione europea, dell'accordo quadro avanzato tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica del Cile, dall'altra, alla 3a e alla 4a Commissione permanente (Doc. XII, n. 362);
risoluzione sull'omicidio di Aleksej Naval'nyj e la necessità di un'azione dell'UE a sostegno dei prigionieri politici e della società civile oppressa in Russia, alla 3a, alla 4a Commissione permanente e alla Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani (Doc. XII, n. 363);
risoluzione sulla necessità di un fermo sostegno dell'UE all'Ucraina dopo due anni di guerra di aggressione della Russia contro il Paese, alla 3a e alla 4a Commissione permanente (Doc. XII, n. 364);
risoluzione sull'approfondimento dell'integrazione dell'UE in vista del futuro allargamento, alla 4a Commissione permanente (Doc. XII, n. 365);
risoluzione sulla situazione critica a Cuba, alla 3a Commissione permanente (Doc. XII, n. 366).
Petizioni, annunzio
Sono state presentate le seguenti petizioni deferite, ai sensi dell'articolo 140 del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni permanenti, competenti per materia.
Il signor Gerardo Ghisleni, in qualità di Presidente di ASSOARRAMPICATA, Associazione Professionale dei Maestri di Arrampicata Sportiva, propone una serie di riflessioni e modifiche al disegno di legge Atto Senato n. 194, recante "Modifiche alla legge 2 gennaio 1989, n. 6, in materia di ordinamento delle professioni di montagna" (Petizione n. 818, assegnata alla 7a Commissione permanente);
il signor Cataldo Pastore da Taranto chiede disposizioni stringenti in materia di contenuti pubblicati sulle piattaforme social, con particolare riguardo alla sicurezza dei minori (Petizione n. 819, assegnata alle Commissioni permanenti riunite 1a e 8a);
il signor Giorgio Pernigotti da Rapallo chiede, alla luce della chiusura della Biblioteca Internazionale con sede in Villa Tigullio (Rapallo), la previsione di adeguati spazi alternativi dedicati allo studio, alla lettura e al prestito di libri (Petizione n. 820, assegnata alla 7a Commissione permanente);
la signora Concettina di Giglio da Ferrazzano (Campobasso) chiede disposizioni in materia di trattamenti previdenziali di reversibilità, con particolare riferimento alle aliquote di tassazione applicabili (Petizione n. 821, assegnata alla 6a Commissione permanente);
il signor Francesco Di Pasquale da Cancello e Arnone (Caserta) chiede:
- disposizioni a tutela del made in Italy, con particolare riguardo ai controlli qualitativi e sanitari sui prodotti agricoli d'importazione (Petizione n. 822, assegnata alla 9a Commissione permanente);
- disposizioni stringenti in materia di sicurezza sul lavoro (Petizione n. 823, assegnata alla 10a Commissione permanente);
- disposizioni volte a garantire una corretta archiviazione delle pratiche edilizie (Petizione n. 824, assegnata alla 8a Commissione permanente);
- l'istituzione di una Commissione d'inchiesta relativa alla gestione della tassazione, con particolare riguardo all'operato delle società private affidatarie dei servizi di riscossione dei tributi (Petizione n. 825, assegnata alla 6a Commissione permanente);
- misure volte alla valorizzazione delle fontane storiche (Petizione n. 826, assegnata alla 7a Commissione permanente);
- disposizioni in materia di selezione degli scrutatori di seggio elettorale (Petizione n. 827, assegnata alla 1a Commissione permanente);
- l'abolizione dell'Imposta municipale propria (IMU) (Petizione n. 828, assegnata alla 6a Commissione permanente);
- misure di contrasto al fenomeno della corruzione (Petizione n. 829, assegnata alla 2a Commissione permanente);
- l'abolizione dell'addizionale regionale e comunale per i contribuenti con reddito netto inferiore a 10.000 euro annui (Petizione n. 830, assegnata alla 6a Commissione permanente);
- misure a tutela dei terreni e della produzione agricola in Sardegna (Petizione n. 831, assegnata alla 9a Commissione permanente);
- disposizioni volte a garantire una riduzione dei tempi di attesa per le prestazioni erogate dal sistema sanitario nazionale (Petizione n. 832, assegnata alla 10a Commissione permanente);
- misure di contrasto al fenomeno delle truffe telefoniche (Petizione n. 833, assegnata alla 2a Commissione permanente);
- la proroga del termine di cessazione del mercato tutelato di luce e gas (Petizione n. 834, assegnata alle Commissioni permanenti riunite 8a e 9a);
i signori Nicola Russo e Roberta De Cataldis da Taranto chiedono l'istituzione di un fondo previdenziale d'invalidità civile in favore delle vittime di abusi sessuali accertati (Petizione n. 835, assegnata alla 10a Commissione permanente);
il signor Renato Lelli da Sant'Ambrogio di Valpolicella (Verona) chiede:
- l'istituzione di una Commissione d'inchiesta sulla gestione dell'emergenza pandemica da Covid-19 (Petizione n. 836, assegnata alla 10a Commissione permanente);
- modifiche alla normativa in materia di subappalti di cui al decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36 (Nuovo codice degli appalti), al fine di garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro (Petizione n. 837, assegnata alla 8a Commissione permanente);
il signor Giuseppe Russo da Acireale (Catania) chiede l'equiparazione delle vittime di mafia alle vittime del terrorismo (Petizione n. 838, assegnata alla 1a Commissione permanente);
i signori Marco Farinelli, Zora Girardo, Ivan Ingravallo e altri cittadini chiedono che venga data piena attuazione alla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, prevedendo in particolare misure a favore dell'inclusione dei disabili, maggiori livelli di protezione sociale e un livello maggiore di sensibilizzazione sul tema da parte degli organi d'informazione (Petizione n. 839, assegnata alla 10a Commissione permanente);
il signor Francesco Romano da Saviano (Napoli) chiede:
- nuove disposizioni a tutela dei consumatori alla luce della cessazione del mercato tutelato di luce e gas (Petizione n. 840, assegnata alla 9a Commissione permanente);
- disposizioni volte ad estendere lo sconto previsto per la telefonia fissa a tutti i cittadini disabili con invalidità riconosciuta al 100% e ai titolari dei benefici di cui alla legge 5 febbraio 1992, n. 104, in materia di assistenza, integrazione sociale e diritti delle persone handicappate (Petizione n. 841, assegnata alla 10a Commissione permanente);
il signor Andrea Carola da Napoli chiede l'istituzione di una Commissione d'inchiesta sul caso del triplice omicidio avvenuto presso il Tribunale di Milano in data 9 aprile 2015, al fine di accertare se il gesto dell'omicida possa essere stato anche determinato dall'aver subito pratiche vessatorie in fase di esproprio coatto dei beni e se siano state rispettate le norme a tutela dei debitori (Petizione n. 842, assegnata alla 2a Commissione permanente);
il signor Stefano Chiappelli, in qualità di Segretario Generale del SUNIA (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari), e numerosissimi altri cittadini propongono una serie articolata di interventi strutturali volti alla riqualificazione del patrimonio immobiliare pubblico e al rilancio del mercato della locazione a canoni sostenibili, al fine di garantire il diritto all'abitare (Petizione n. 843, assegnata alla 8a Commissione permanente);
il signor Maurizio Scazzeri da Torchiarolo (Brincisi) chiede l'immediata applicazione dell'articolo 1, comma 980, della legge 30 dicembre 202, n. 78, nonché del decreto ministeriale 30 dicembre 2022, n. 259, in materia di nuove procedure selettive per l'accesso al ruolo di docenti su posto di sostegno (Petizione n. 844, assegnata alla 7a Commissione permanente);
il signor Francesco Nicosia da Palermo chiede l'abolizione della azione di restituzione dei beni oggetto di donazione di cui all'articolo 563 del codice civile e conseguente modifica degli articoli 561, 562, 2652 e 2690. (Petizione n. 845, assegnata alla 2a Commissione permanente);
il signor Luciano Battaglini da Trani chiede che l'idoneità psicofisica ai fini del rilascio del porto d'armi non costituisca un requisito generale essenziale ma che venga valutato in relazione ai singoli casi specifici dei richiedenti (Petizione n. 846, assegnata alla 1a Commissione permanente);
il signor Mario Lo Re da Caltavuturo (Palermo) chiede l'interpretazione autentica in merito all'applicazione dell'articolo 545 del codice di procedura civile in materia di crediti impignorabili (Petizione n. 847, assegnata alla 2a Commissione permanente).
Interrogazioni
ZAMBITO, ZAMPA, CAMUSSO, FURLAN - Al Ministro della salute. - Premesso che:
l'attività dell'Istituto superiore di sanità sul tema malattie rare è stata istituzionalizzata nel 2001 con la nascita del registro nazionale malattie rare, strumento di sorveglianza per comprendere l'epidemiologia di queste patologie e supportare la programmazione nazionale e regionale;
con decreto del Ministro della salute 2 marzo 2016, recante "Approvazione del regolamento di organizzazione e funzionamento dell'Istituto superiore di sanità, ai sensi dell'art. 3 del decreto legislativo 28 giugno 2012, n. 106", è stato istituito il Centro nazionale per le malattie rare;
a seguito della conclusione del mandato conferito al precedente direttore, dottoressa Domenica Taruscio, per raggiungimento dell'età della pensione, è stato nominato un direttore ad interim facente funzioni, in attesa di deliberazione ed apertura di una procedura per il conferimento dell'incarico;
con delibera del consiglio di amministrazione del 31 maggio 2022, è stata indetta una procedura con avviso pubblico di selezione datato 22 giugno 2022 per il conferimento dell'incarico a tempo determinato, di durata triennale rinnovabile, del direttore del Centro nazionale di malattie rare (CNMR);
con delibera del consiglio di amministrazione del 24 maggio 2023, è stata indetta una nuova procedura di selezione, pubblicata sul portale dell'ISS solamente in data 17 luglio 2023, poiché, a seguito di deliberazione di incompatibilità, il vincitore della precedente procedura aveva rinunciato all'incarico;
in data 6 novembre 2023 si è reso noto l'esito della seconda procedura, che si è conclusa con giudizio di non idoneità dei candidati;
ad oggi, non risulta essere ancora indetta una nuova procedura per il conferimento dell'incarico del direttore;
considerati l'importanza delle funzioni attribuite al CNMR anche dalla legge n. 175 del 2021, la rilevanza sia assistenziale che scientifica del tema malattie rare, il contesto nazionale, europeo ed internazionale con il quale è oggi necessario interagire al fine assicurare parametri di eccellenza alle attività del Centro, inclusa la capacità attrattiva di fondi di ricerca con conseguente definizione e attuazione di linee di ricerca originali e competitive,
si chiede di sapere:
quali azioni il Ministro in indirizzo intenda adottare e in quali tempi per indire una nuova procedura di selezione, con l'obiettivo di dotare il Centro nazionale di un nuovo direttore in possesso di idonea e accertata esperienza nell'ambito delle malattie rare, condizione essenziale per una gestione all'altezza delle funzioni che è chiamato a svolgere;
se ritenga che il Centro sia adeguatamente strutturato e dotato di personale per svolgere al meglio i compiti attribuitigli dalla normativa vigente.
(3-01030)
GASPARRI, DAMIANI, DE ROSA, FAZZONE, GALLIANI, LOTITO, OCCHIUTO, PAROLI, RONZULLI, ROSSO, SILVESTRO, TERNULLO, ZANETTIN - Al Ministro della cultura. - Premesso che:
il Piemonte è un territorio ricco di luoghi di cultura che attirano turisti da tutto il mondo, comprendendo ben quattro siti inseriti nel patrimonio mondiale dell'UNESCO. Tra questi le Residenze sabaude, un complesso costituito da ben 22 palazzi e ville di grande pregio storico ed architettonico, la metà delle quali situate nella città di Torino e l'altra metà realizzate con una pianificazione radiale intorno alla città fra il XVI e il XVII secolo, cioè uno straordinario esempio di pianificazione urbanistica e di costruzione di una architettura monumentale iniziata da Emanuele Filiberto, duca di Savoia, dopo il trasferimento della capitale del ducato a Torino nel 1562, realizzate dai maggiori architetti e artisti dell'epoca;
va ricordato che durante il 2023 il solo complesso della reggia di Venaria ha registrato 446.000 visitatori, riuscendo ad abbinare mostre temporanee alle visite all'importante patrimonio culturale permanente della reggia, come la mostra di Turner organizzata insieme alla Tate Gallery, con un incremento del 30 per cento rispetto all'anno precedente;
dal 26 al 27 aprile 2024 si svolge presso la reggia di Venaria il G7 Energia e ambiente;
proprio questa sembra essere la chiave del successo di visitatori: attrarre un turismo culturale legato a mostre temporanee uniche e di grande attrattività, ad eventi unici, realizzati in luoghi di grande prestigio storico e architettonico, che peraltro necessitano di continui e onerosi lavori di restauro e conservazione,
si chiede di sapere come il Ministro in indirizzo, per quanto di propria competenza, intenda dare ulteriore valorizzazione alle Residenze sabaude, posto che sono inserite in un territorio unico, quello piemontese, che possiede anche la necessaria organizzazione per accogliere un numero sempre crescente di visitatori e turisti.
(3-01031)
MINASI, ROMEO - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Premesso che:
i dati contenuti nell'ultimo rapporto sull'incidentalità nei trasporti stradali fanno emergere la necessità di interventi immediati e innovativi sul tema della sicurezza stradale e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sta promuovendo una serie di misure volte ad affrontare in modo organico la questione;
anche secondo gli ultimi dati pubblicati dalle associazioni, nel 2024 in Italia, ad oggi, ci sono stati 350 morti e 280 feriti gravi, con un trend che allo stato attuale non sembra invertirsi. Tra questi, un dato di rilievo riguarda i pedoni: da inizio anno ne sono morti già 84 e la più alta incidenza di morti si riscontra proprio sulle strisce pedonali;
le principali cause di incidentalità e di morti sulle strade rilevate sono la distrazione, spesso causata dall'utilizzo del cellulare alla guida, l'uso di alcol e di stupefacenti, l'eccesso di velocità e norme attualmente troppo poco incisive nel tutelare gli utenti più vulnerabili della strada;
fondamentale è anche il tema della ciclabilità: in molti comuni le piste ciclabili sono state realizzate in zone altamente pericolose e, spesso, sono state accompagnate da una segnaletica non conforme alle norme, creando difficoltà per ciclisti, automobilisti e per la Polizia municipale. Occorre un approccio alla cosiddetta mobilità dolce, che sia pragmatico e che tenga conto della situazione in cui attualmente versano le strade del nostro Paese;
all'interno dei centri abitati, infine, è necessario intervenire sulla diffusione incontrollata dei dispositivi di micromobilità elettrica, che costituiscono un ulteriore elemento di pericolo e che andrebbero ulteriormente regolamentati al fine di frenare il vertiginoso aumento di incidenti in cui sono coinvolti,
si chiede di sapere se e quali iniziative di competenza il Ministro in indirizzo intenda adottare per implementare e garantire la sicurezza stradale per tutti gli utenti, al fine di arginare il drammatico aumento degli incidenti e delle vittime della strada.
(3-01032)
MARCHESCHI, MALAN, SPERANZON, COSENZA, BUCALO, IANNONE, FALLUCCHI - Al Ministro della cultura. - Premesso che:
l'articolo 9 della Costituzione individua tra i principi fondamentali lo sviluppo della cultura e la tutela del patrimonio storico-artistico della nazione;
il patrimonio artistico e culturale italiano è estremamente ricco e variegato ed i musei possono considerarsi dei veri e propri depositi della memoria storica e dell'identità culturale della nazione, strumento privilegiato per il contrasto alla povertà educativa oltre a costituire un'attrazione turistica a livello mondiale;
considerato che:
la gestione di un patrimonio così importante non è stata finora adeguatamente sostenuta dalla finanza pubblica, con una spesa complessiva inferiore a quella dei principali Stati europei e scarsamente orientata agli investimenti;
nonostante i quasi cinquemila istituti museali, sono esposte appena quattrocentottantamila dei cinque milioni di opere d'arte presenti sul territorio;
il Ministro in indirizzo ha recentemente dichiarato di voler realizzare, tra gli obiettivi di breve termine, il raddoppio delle sedi di alcuni "grandi" musei, quali gli Uffizi di Firenze, il Museo archeologico nazionale di Napoli e la Pinacoteca di Brera a Milano;
la realizzazione di questi nuovi e più ampi spazi museali rappresenta un grande traguardo, un'occasione per rivitalizzare il tessuto culturale e attrarre un pubblico internazionale desideroso di immergersi nell'arte e nella storia che solo l'Italia può offrire,
si chiede di sapere quali iniziative il Ministro in indirizzo abbia già posto in essere ai fini dell'ampliamento delle sedi museali degli Uffizi di Firenze, del Museo archeologico nazionale di Napoli e della Pinacoteca di Brera a Milano e quali intenda avviare per garantire al pubblico e agli studiosi una migliore fruizione del patrimonio artistico ivi esposto.
(3-01033)
PAITA, BORGHI Enrico, FREGOLENT - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Premesso che:
stazioni degradate, treni sovraffollati e fatiscenti, ritardi, assenza di aria condizionata e riscaldamento, parcheggi incustoditi preda di atti vandalici e danneggiamenti, furti, inaccessibilità per le persone a mobilità ridotta (sia sui treni che nelle stazioni) rappresentano vere e proprie sfide quotidiane con cui i cittadini devono interfacciarsi e da anni denunciate dalla stessa Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria;
i ritardi e le cancellazioni, in particolare, sono all'ordine del giorno per tutti i pendolari: rappresenta una vera e propria onta per il Paese il fatto che le due delle principali arterie di collegamento della capitale del Paese (le tratte Roma-Lido e Roma-Viterbo), che rappresentano un servizio pubblico essenziale, a basso costo e fondamentale per garantire mobilità a cittadini, lavoratori e studenti, versino in condizioni tanto degradate e di inefficienza strutturale;
anche per quanto riguarda i treni ad alta velocità, alcune rilevazioni indipendenti segnalano come i vettori viaggino con un ritardo medio tra i 10 e 15 minuti e come quasi un treno su quattro registri un ritardo tra i 20 e i 120 minuti, mentre sull'intera rete sono costanti guasti, ritardi, cancellazioni e disservizi;
sulle tratte guasti, malfunzionamenti e incidenti sono all'ordine del giorno, con conseguenti disagi per i passeggeri che sono costretti a subire deviazioni, cancellazioni e ritardi che, troppo spesso, superano persino i 60 minuti;
in questo contesto le priorità dei vertici di Ferrovie dello Stato sono state completamente differenti: a) limitare il numero di bagagli ammessi a bordo dei treni, limitarne le dimensioni e prevederne addirittura il pagamento a parte e in sovrapprezzo rispetto al biglietto (misura sospesa per le ragionevoli contestazioni mosse da più parti); b) autorizzare fermate illegittime di treni Frecciarossa in ritardo nell'esclusivo interesse di un membro del Governo; c) organizzare tratte ad alta velocità straordinarie, con tanto di livrea, per il festival di Sanremo, ad uso esclusivo di dirigenti, funzionari, dipendenti RAI e giornalisti accreditati; d) autorizzare esose sponsorizzazioni dal dubbio senso commerciale;
l'approccio elitario ed esclusivo di Ferrovie dello Stato si accompagna alla cancellazione di lotti fondamentali delle tratte Palermo-Catania e Napoli-Bari (nella speranza di compensare con fondi nazionali le relative risorse del PNRR "perse") e della prospettiva di stralciare i circa 4 miliardi di euro di finanziamento del PNRR previsti per la realizzazione del terzo valico ferroviario dei Giovi, uno dei cantieri più importanti e strategici del Paese, che non può invece essere in alcun modo rinviato;
i ritardi accumulati sul terzo valico e sulla quasi totalità delle opere del PNRR rappresentano un dramma per il Paese, posto che non si è effettuata alcuna reale semplificazione delle procedure volta ad accelerare i cantieri;
le deficienze del sistema di trasporto riguardano persino l'esterno delle stazioni, dove file chilometriche di utenti in attesa di un taxi stanno tornando, dopo una brevissima pausa invernale, a rappresentare un elemento costante: non solo un vero e proprio "biglietto da visita" che rischia di vanificare gli importanti sforzi compiuti in questi anni per rilanciare il comparto turistico, ma un deciso pregiudizio per la vita di persone e famiglie che fanno affidamento sul trasporto pubblico locale per le proprie esigenze di vita;
l'approccio del Ministro in indirizzo, anche sotto questo profilo, è stato ad avviso degli interroganti tutt'altro che risolutivo, dal momento che ha tutelato esclusivamente gli interessi dei tassisti e, si apprende, ora anche a pregiudizio dei servizi di noleggio con conducente, che rischiano di essere vessati da una nuova disciplina normativa di matrice ministeriale che altro effetto non ha se non quello di peggiorare le condizioni, già precarie, dei servizi di trasporto offerti ai cittadini;
sul piano della sicurezza, con l'approvazione del piano nazionale di ripresa e resilienza del luglio 2021 era stato incluso, tra gli altri traguardi e obiettivi, lo sviluppo del sistema europeo di gestione del trasporto ferroviario, al fine di dotare 1.400 chilometri di linee ferroviarie del sistema ERTMS (European rail traffic management system);
tale sistema di gestione, controllo e protezione del traffico ferroviario e segnalamento di anomalie rappresenta uno dei più sofisticati presidi di sicurezza per le ferrovie: il PNRR prevedeva, al fine di implementare l'ERTMS, lo stanziamento di circa 3 miliardi di euro;
con la revisione del PNRR di quest'anno, si è concordato il definanziamento dell'intervento per un totale di quasi mezzo miliardo di euro di risorse;
la cancellazione e il rinvio di interventi, target intermedi e obiettivi fondamentali per il PNRR, ma soprattutto per gli interessi del Paese, pregiudicano la tenuta, prima ancora che il rafforzamento, dell'infrastruttura ferroviaria italiana;
non si comprende quali siano le ragioni per cui su un valore fondamentale, come quello della sicurezza, si ritenga di rinunciare a notevoli risorse finanziarie e accumulare ritardi, quando l'esigenza di garantire l'incolumità delle persone imporrebbe, viceversa, di attribuire carattere prioritario a simili interventi di rafforzamento del sistema di sicurezza ferroviaria;
la situazione del trasporto ferroviario risulta dunque deficitaria sia sul piano della sicurezza che su quello dell'efficienza, con prospettive di miglioramento sempre più lontane a causa dei ritardi e rinvii dell'ultimo anno,
si chiede di sapere quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda adottare per garantire il ripristino delle normali condizioni di servizio del trasporto ferroviario nazionale, scongiurando i continui ritardi, le carenze sul piano della sicurezza (sia in fase di viaggio che nelle stazioni) e riportando l'infrastruttura ferroviaria su un percorso di efficienza e di rafforzamento, al servizio esclusivo dei cittadini e delle imprese.
(3-01034)
BOCCIA, LOSACCO, VALENTE, IRTO, FINA - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Premesso che:
in seguito alla violenta frana verificatasi in data 12 marzo 2024 nel tratto ferroviario tra Ariano Irpino e Montecalvo, in Campania, è stata interrotta la circolazione dei treni sulla tratta ferroviaria tra Foggia e Benevento, con evidenti ricadute sulla mobilità dei cittadini pugliesi alle prese con disagi e difficoltà nel trovare alternative di trasporto sostenibili, e sulla viabilità in tutto il Mezzogiorno;
la frana ha interessato un tratto di circa 250 metri e ha danneggiato uno dei pozzi di aerazione della galleria ferroviaria sita nel territorio irpino, rendendola del tutto inagibile;
secondo quanto affermato da Rete ferroviaria italiana S.p.A., l'ente preposto alla gestione dell'infrastruttura ferroviaria nazionale, sarà necessario demolire e ricostruire il pozzo al fine di ripristinare la funzionalità del tratto di galleria danneggiata. Il tempo stimato dei lavori è di 30 giorni;
allo stato attuale risultano già avviati i primi interventi sull'infrastruttura danneggiata dalla frana, con squadre e tecnici già sul sito, a cui faranno seguito i lavori di demolizione e di progressiva ricostruzione della galleria, con operazioni che dovranno essere eseguite con cautela per garantire la sicurezza dell'avanzamento del cantiere e per la conservazione delle parti strutturali non interessate dal dissesto;
considerato che:
a risentire dell'interruzione del traffico ferroviario è soprattutto la Puglia, che si trova isolata dal resto del Paese a ridosso di un periodo di forte mobilità in occasione delle prossime festività di Pasqua. Una paralisi prolungata della tratta Foggia-Benevento, infatti, prefigura l'impossibilità per molti pugliesi di rientrare nei loro territori, oltre a comportare un brusco rallentamento dei flussi turistici a danno delle imprese operanti nel settore turistico. Grava, inoltre, la situazione esistente sulla linea ferroviaria adriatica nella quale sono programmati urgenti lavori di messa in sicurezza in alcuni tratti interessati da rischio idrogeologico;
ad aggravare ulteriormente il quadro delineato è sopraggiunto l'aumento vertiginoso del prezzo dei biglietti aerei. Immediatamente dopo l'evento che ha interrotto la circolazione dei treni sulla tratta ferroviaria tra Foggia e Benevento, le compagnie aeree hanno operato incrementi di prezzo al limite della speculazione, arrivando nel caso della tratta aerea Brindisi-Roma da un prezzo base di 310 euro, fino a raggiungere la cifra di 750 euro;
incrementi simili si registrano anche sui collegamenti ferroviari alternativi che permetterebbero di raggiungere la Puglia da altre mete. Il biglietto Milano-Bari, ad esempio, è arrivato a costare fino a 305 euro, in quanto unica opzione disponibile per i posti rimasti liberi. Sono cifre del tutto spropositate, che ledono il diritto alla mobilità dei cittadini;
le misure adottate con l'articolo 1 del decreto-legge 10 agosto 2023, n. 104, applicabili ai collegamenti nazionali, risultano del tutto inefficaci e non sono in grado di tutelare i cittadini pugliesi, i quali, a causa dell'esponenziale aumento delle tariffe in molti casi sono costretti a rinunciare al servizio;
l'entità dei rincari è tale da aver spinto il Codacons a presentare un esposto all'Autorità garante della concorrenza e del mercato affinché quest'ultima apra un'istruttoria urgente sul caso e verifichi la legittimità degli aumenti imposti a vario titolo dagli operatori;
il forte disagio causato dalla frana è solo uno dei numerosi risvolti negativi legati ai fenomeni atmosferici estremi che interessano, con cadenza sempre più regolare, la nostra penisola. In assenza di un'imponente politica di investimenti volta alla mitigazione del cambiamento climatico, è facile prevedere come il susseguirsi di eventi estremi possa indebolire ulteriormente il nostro sistema infrastrutturale, già duramente provato da disparità territoriali e una cronica carenza di manutenzione. Su tali aspetti pesa, inoltre, il definanziamento di importanti misure del PNRR relative alla gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico (M2C4), e ai collegamenti ferroviari (M3C1),
si chiede di sapere:
quali misure il Ministro in indirizzo abbia adottato o intenda adottare per favorire il ripristino in tempi rapidi, e in totale sicurezza, della circolazione dei treni sulla tratta ferroviaria tra Foggia e Benevento, al fine di evitare pesanti ricadute sulla mobilità dei cittadini pugliesi alle prese con disagi e difficoltà nel trovare alternative di trasporto sostenibili e sulla viabilità in tutto il Mezzogiorno;
quali misure intenda adottare, nelle more del ripristino della circolazione ferroviaria sulla tratta ferroviaria tra Foggia e Benevento, al fine di garantire ai cittadini pugliesi soluzioni di mobilità alternative al trasporto ferroviario; se, a tal fine, abbia predisposto interventi per il potenziamento di collegamenti sostitutivi (anche per quanto riguarda il versante adriatico sul quale sono programmati lavori di messa in sicurezza in alcuni tratti interessati da rischio idrogeologico) al fine di mitigare i disagi arrecati ai cittadini pugliesi e garantire il pieno diritto alla loro mobilità;
quali iniziative urgenti intenda intraprendere per fare fronte all'aumento spropositato dei costi che le famiglie dovranno sostenere per spostarsi dal Nord al Sud del Paese e viceversa, e in particolare quali iniziative intenda intraprendere, per quanto di competenza, per calmierare l'incremento delle tariffe praticate dalle compagnie aeree e sui collegamenti ferroviari alternativi, ivi compresi quelli sul versante adriatico.
(3-01035)
PIRONDINI - Al Ministro della cultura. - Premesso che:
da anni si assiste alla progressiva chiusura e smantellamento di gran parte dei corpi di ballo stabili delle fondazioni lirico-sinfoniche, così disperdendo un grande patrimonio artistico e culturale nazionale;
attualmente permangono attivi solamente quattro corpi di ballo stabili (Milano, Roma, Napoli e Palermo) e questo nonostante il balletto sia nato in Italia e abbia fatto e faccia tuttora scuola nel mondo, con danzatori, coreografi e maestri di ballo di eccelsa qualità;
nonostante l'affezione del pubblico e il successo degli spettacoli, la danza in Italia sta diventando sempre più una "Cenerentola" delle arti, con la progressiva migrazione dei danzatori italiani verso altre istituzioni coreutiche europee e internazionali;
al fine di recepire le istanze del mondo della danza nazionale, la 7a Commissione permanente (Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport) del Senato ha avviato l'esame del disegno di legge n. 568, recante "Disposizioni per la promozione, la tutela e la salvaguardia della produzione artistica e culturale della danza" per il quale sono in corso delle audizioni;
considerato che:
a seguito dell'incontro tenutosi in data 19 marzo 2024 tra il sottosegretario Gianmarco Mazzi, gli artisti e gli operatori interessati dal nuovo codice dello spettacolo, è stata annunciata la creazione di due nuovi corpi di ballo condivisi tra le fondazioni lirico-sinfoniche, che coinvolgerebbero le città di Firenze-Bologna e Verona-Venezia con una diramazione su Trieste;
rimarrebbero esclusi territori di grande rilevanza culturale tra cui Bari, Genova, Torino e Cagliari e risultano ancora non identificate e note le risorse con cui il Ministero della cultura attuerà tale progetto e nessuna sicurezza occupazionale per gli artisti e informazioni sul modello organizzativo dei nuovi corpi di ballo annunciati,
si chiede di sapere:
a seguito delle notizie diffuse dopo l'incontro del 19 marzo, come il Ministro in indirizzo intenda attuare quanto annunciato, quali saranno le garanzie lavorative per i ballerini, in particolare se saranno garantiti contratti di lavoro dipendente con le fondazioni lirico-sinfoniche con le tutele previste dal contratto collettivo nazionale di lavoro di settore;
se vi sia la previsione di inserire nei criteri del FUS (oggi "fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo") forme di incentivi per la produzione di spettacoli di danza con un corpo di ballo stabile;
quali siano i criteri che hanno portato a individuare alcune città, escludendone altre, invece di comprendere tutte le fondazioni, anche con schemi di corpi di ballo condivisi, come previsto dal disegno di legge n. 568 in esame in Senato.
(3-01036)
NATURALE, LOREFICE, LICHERI Sabrina, MAIORINO, FLORIDIA Barbara, NAVE, CROATTI, DI GIROLAMO, TREVISI, BEVILACQUA, TURCO, DAMANTE, LOPREIATO, ALOISIO - Ai Ministri dell'ambiente e della sicurezza energetica e dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. - Premesso che, secondo quanto diffuso dalla stampa in data 20 febbraio 2024 (energiaitalia.news), "la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha proposto alcune modifiche al decreto aree idonee. Tra le principali c'è la possibilità di riconsiderare il ruolo delle Regioni negli iter decisionali e l'introduzione di nuovi criteri qualitativi e quantitativi";
considerato che:
altre recenti fonti di stampa hanno divulgato la notizia relativa alla moltiplicazione di iniziative contrarie alla presenza di pannelli fotovoltaici sui terreni agricoli ("ilrestodelcarlino.it", 4 febbraio);
la perdita della disponibilità di terreni agricoli di pregio, per un territorio che basa la propria economia sul settore primario, è un grave problema che investe non solo il futuro di quel territorio, ma anche la sovranità alimentare nazionale;
è un dato di fatto che le aziende del fotovoltaico propongano agli agricoltori offerte più allettanti dal punto di vista economico, e ciò rappresenta un incentivo a vendere o affittare i terreni;
tra le conseguenze maggiormente preoccupanti del fenomeno vi è la sottrazione di terreni all'imprenditoria giovanile, tenuto conto dei costi proibitivi dei campi che, almeno nelle zone fertili, dovrebbero essere riservati alle attività del comparto primario, per non parlare del fenomeno degli espropri che va ad intaccare l'assetto operativo delle aziende, forti di contare su una superficie organizzata. Per quanto riguarda gli impianti eolici, il danno è rappresentato anche dalla parcellizzazione dei terreni che deriva dalla creazione dell'assetto viario necessario alla posa e alla manutenzione degli impianti, che non tiene conto delle esigenze di coltivazione;
valutato che l'investimento sulle fonti energetiche alternative deve necessariamente coniugarsi con la salvaguardia dei paesaggi, la sostenibilità degli impatti e il mantenimento dell'integrità funzionale dei terreni agricoli,
si chiede di sapere:
quali criteri siano stati adottati in ordine al processo di individuazione delle superfici, alla classificazione delle "aree idonee", alla localizzazione degli impianti destinati alla produzione di energia da fonti rinnovabili, e se sia assicurata un'uniformità a livello nazionale nonché una connessione funzionale con le coltivazioni ed un'efficace funzione di integrazione del reddito agricolo;
se i Ministri in indirizzo, per quanto di competenza, ritengano che la progressiva conversione dell'utilizzo dei terreni agricoli per usi differenti rispetto a quello di destinazione, unitamente al fenomeno degli espropri, possa inficiare l'integrità delle superfici agricole organizzate e la produzione agroalimentare nazionale;
quali strumenti di controllo e soggetti ad esso deputati siano previsti al fine di scongiurare eventuali speculazioni applicative, anche in spregio delle coltivazioni esistenti, degli attesi volumi di produzione agroalimentare nonché degli equilibri ambientali;
quali strategie intendano avviare al fine di garantire il giusto bilanciamento tra le esigenze di produzione agroalimentare e quelle di produzione energetica, limitando il consumo di suolo agricolo.
(3-01037)
Interrogazioni con richiesta di risposta scritta
SCALFAROTTO - Ai Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale e della giustizia. - Premesso che:
Filippo Mosca è un giovane ventinovenne originario di Caltanissetta, che aveva deciso di andare in Romania per partecipare a un festival di musica con alcuni amici che da tempo vivevano nel Paese e che ora si trova in carcere da circa nove mesi;
secondo organi di stampa Mosca sarebbe stato arrestato, proprio in Romania, all'inizio dello scorso maggio, con l'accusa di traffico internazionale di stupefacenti, accusa che egli ha costantemente respinto, sin da subito, dichiarandosi innocente;
condannato in primo grado a otto anni di detenzione, da nove mesi è recluso in condizioni disumane nel carcere di Porta Alba a Costanza;
Mosca è detenuto in condizioni igienico-sanitarie indegne, insieme ad altre 24 persone in una cella di circa 30 metri quadrati: per i bisogni fisiologici i detenuti hanno a disposizione un buco sul pavimento della cella, spesso intasato e che non viene mai lavato;
in nessun caso si può tollerare la detenzione di un nostro concittadino, in uno Stato membro dell'Unione europea, in condizioni tanto disumane e degradanti;
nei prossimi mesi dovrebbe concludersi, nei confronti suoi e di alcuni connazionali, il giudizio d'appello, mentre il 25 marzo l'autorità giudiziaria romena si pronuncerà sulla richiesta di trasferimento agli arresti domiciliari (condizione da cui sarà possibile richiedere il rimpatrio con esecuzione domiciliare nel territorio nazionale);
nel corso dell'ultima udienza hanno assistito solo imputati e famiglie, il giudice ha allontanato gli altri presenti, tra i quali i rappresentanti dell'ambasciata italiana, la dottoressa Navarra, capo dipartimento e l'avvocato di fiducia della stessa ambasciata, nonostante avessero fatto presente che fossero lì solo in qualità di osservatori,
si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative, anche di natura diplomatica, intendano assumere per garantire che Filippo Mosca sia sottratto a una detenzione che viola i diritti umani fondamentali e possa tornare prontamente in Italia.
(4-01102)
Interrogazioni, da svolgere in Commissione
A norma dell'articolo 147 del Regolamento, le seguenti interrogazioni saranno svolte presso le Commissioni permanenti:
9ª Commissione permanente (Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare):
3-01037 della senatrice Naturale ed altri, sulla produzione di energia da fonti rinnovabili tramite l'utilizzo di terreni agricoli;
10ª Commissione permanente (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale):
3-01030 della senatrice Zambito ed altre, sulla piena operatività del Centro nazionale di malattie rare.