Legislatura 19ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 067 del 16/05/2023

SENATO DELLA REPUBBLICA
------ XIX LEGISLATURA ------

67a SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO

MARTEDÌ 16 MAGGIO 2023

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Presidenza del vice presidente GASPARRI

N.B. Sigle dei Gruppi parlamentari: Azione-Italia Viva-RenewEurope: Az-IV-RE; Civici d'Italia-Noi Moderati (UDC-Coraggio Italia-Noi con l'Italia-Italia al Centro)-MAIE: Cd'I-NM (UDC-CI-NcI-IaC)-MAIE; Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE: FI-BP-PPE; Fratelli d'Italia: FdI; Lega Salvini Premier-Partito Sardo d'Azione: LSP-PSd'Az; MoVimento 5 Stelle: M5S; Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista: PD-IDP; Per le Autonomie (SVP-Patt, Campobase, Sud Chiama Nord): Aut (SVP-Patt, Cb, SCN); Misto: Misto; Misto-ALLEANZA VERDI E SINISTRA: Misto-AVS.

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RESOCONTO STENOGRAFICO

Presidenza del vice presidente GASPARRI

PRESIDENTE. La seduta è aperta (ore 16,31).

Si dia lettura del processo verbale.

DURNWALDER, segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 9 maggio.

PRESIDENTE. Non essendovi osservazioni, il processo verbale è approvato.

Comunicazioni della Presidenza

PRESIDENTE. L'elenco dei senatori in congedo e assenti per incarico ricevuto dal Senato, nonché ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicati nell'allegato B al Resoconto della seduta odierna.

Comunicazione del Presidente, ai sensi dell'articolo 126-bis, comma 2-bis, del Regolamento, in ordine al disegno di legge:

(674) Interventi a sostegno della competitività dei capitali (Collegato alla manovra finanziaria)(ore 16,35)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca comunicazione del Presidente, ai sensi dell'articolo 126-bis, comma 2-bis, del Regolamento, in ordine al disegno di legge n. 674 recante: «Interventi a sostegno della competitività dei capitali», collegato alla manovra di finanza pubblica.

Invito il senatore Segretario a dare lettura del parere reso - sentito il Governo - dalla 5a Commissione permanente, ai sensi dell'articolo 126-bis, comma 2-bis, del Regolamento, in ordine al predetto disegno di legge.

DURNWALDER, segretario. «La Commissione programmazione economica, bilancio, esaminato il disegno di legge in titolo, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 126-bis, comma 2-bis, del Regolamento, sentito il rappresentante del Governo, rileva che la Nota di aggiornamento al DEF 2022, come approvata con risoluzione nella seduta dell'Assemblea del 9 novembre 2022, ha dichiarato collegato, a completamento della manovra di bilancio, fra gli altri, un disegno di leggere recante interventi a sostegno della competitività dei capitali. Il Documento di economia e finanza 2023, come approvato con risoluzione nella seduta dell'Assemblea del 28 aprile scorso, ha confermato la qualifica di collegato alla manovra di bilancio 2023-2025 del medesimo disegno di legge.

Ai fini del parere al Presidente del Senato sul provvedimento in titolo, si rileva preliminarmente che il termine per la presentazione dei provvedimenti collegati (31 gennaio) non è stato rispettato, dal momento che il disegno di legge è stato comunicato alla Presidenza del Senato il 21 aprile scorso, ma che tuttavia il predetto termine, sulla scorta di numerosi precedenti, riveste carattere ordinatorio.

Per quanto riguarda il requisito della rispondenza agli obiettivi programmatici, si rileva che il disegno di legge in esame risulta corrispondente a quello indicato nella NADEF 2022 e nel DEF 2023.

Inoltre, il provvedimento, composto di ventitré articoli, raccolti in cinque Capi, appare coerente rispetto ai parametri dell'omogeneità del contenuto e della competenza delle amministrazioni di riferimento.

Le disposizioni appaiono, infine, conformi al contenuto proprio dei collegati alla manovra di finanza pubblica, come disciplinato dall'articolo 10, comma 6, della legge di contabilità e finanza pubblica».

PRESIDENTE. Ai sensi dell'articolo 126-bis, comma 2-bis, del Regolamento, tenuto conto del parere espresso dalla 5a Commissione permanente e preso atto della posizione del Governo, comunico che il testo del disegno di legge collegato n. 674 non contiene disposizioni estranee al proprio oggetto, come definito dalla legislazione vigente.

Inversione dell'ordine del giorno

PRESIDENTE. Ai sensi dell'articolo 56, comma 3, del Regolamento, dispongo l'inversione dell'ordine del giorno della seduta. Passiamo pertanto alla discussione generale relativa alla seconda deliberazione del Senato sul disegno di legge costituzionale recante «Modifica all'articolo 33 della Costituzione, in materia di attività sportiva».

Discussione del disegno di legge costituzionale:

(13-B) IANNONE ed altri. - Modifica all'articolo 33 della Costituzione, in materia di attività sportiva (Approvato, in prima deliberazione, dal Senato; approvato, senza modificazioni, in prima deliberazione, dalla Camera dei deputati) (Seconda deliberazione del Senato) (Votazione finale qualificata ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento) (Relazione orale) (ore 16,38)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge costituzionale n. 13-B, approvato, in prima deliberazione, dal Senato; approvato, senza modificazioni, in prima deliberazione, dalla Camera dei deputati.

Ricordo che, ai sensi dell'articolo 123 del Regolamento, in sede di seconda deliberazione, il disegno di legge costituzionale, dopo la discussione generale, sarà sottoposto solo alla votazione finale per l'approvazione nel suo complesso, previe dichiarazioni di voto.

Ai sensi dell'articolo 138, primo comma, della Costituzione, il disegno di legge costituzionale è approvato, in sede di seconda deliberazione, se nella votazione finale ottiene il voto favorevole della maggioranza assoluta dei componenti del Senato.

Il relatore, senatore Balboni, ha chiesto l'autorizzazione a svolgere la relazione orale. Non facendosi osservazioni, la richiesta si intende accolta.

Pertanto, ha facoltà di parlare il relatore.

BALBONI, relatore. Signor Presidente, cari colleghi, intervengo molto brevemente perché - come ha ricordato lei Presidente - siamo alla seconda deliberazione avendo il Senato e la Camera già approvato il provvedimento una prima volta.

Se domani approveremo il testo con la maggioranza prescritta anche in seconda deliberazione, il 5 luglio - se non ricordo male - la Camera potrà approvare definitivamente questo importante disegno di legge.

Come abbiamo ricordato anche nel corso della discussione che abbiamo tenuto in sede di prima deliberazione, inserire l'attività sportiva nella Costituzione è una scelta importante. Non esiste, infatti, fattore di maggior coesione e di educazione dell'attività sportiva, che supera ogni barriera di etnia, di convincimenti religiosi e politici; che travalica qualsiasi barriera culturale, persino linguistica; un formidabile fattore di promozione sociale, oltre a essere ovviamente un elemento importante per garantire la salute psicofisica dei nostri giovani e di tutta la popolazione. L'attività sportiva, infatti, se fatta in modo intelligente, può essere svolta a qualsiasi età.

Con questa modifica della Costituzione l'Italia entra nell'elenco ormai abbastanza numeroso dei Paesi dell'Unione europea che hanno inserito la tutela e la promozione dell'attività sportiva o dell'educazione fisica in Costituzione. Ci uniformiamo anche al Trattato di Lisbona che, pur lasciando agli Stati membri questo compito, tuttavia, pone tra gli obiettivi della Costituzione europea, quello di promuovere l'attività sportiva negli Stati membri.

Ringrazio tutti i colleghi che hanno votato a favore del provvedimento in prima lettura. Ringrazio il proponente, senatore Iannone, primo firmatario di questo importante disegno di legge che - ricordo - non è giunto al termine nella scorsa legislatura soltanto per l'interruzione anticipata della stessa. E mi auguro che anche in questa seconda lettura il Parlamento, l'Aula del Senato in particolare, nel suo complesso, possa dare un voto favorevole e un apprezzamento positivo al lavoro che è stato fatto, anche grazie al Ministro dello sport che oggi è presente in Aula per seguire il nostro dibattito, e che quindi colgo l'occasione per salutare e ringraziare. (Applausi).

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione generale.

È iscritto a parlare il senatore Nave. Ne ha facoltà.

NAVE (M5S). Signor Presidente, colleghi, membri del Governo, siamo alla fase finale di un disegno di legge condiviso in modo trasversale da tutte le forze politiche, a testimonianza dell'alto valore dello sport; vi si riconosce la stessa valenza dei diritti fondamentali dell'uomo. Lo sport è considerato alla stregua di un diritto individuale, che porta con sé valori assoluti, come la legalità, la lealtà, il rispetto, il senso di comunità, l'impegno, la condivisione delle regole e il benessere personale. È anche un diritto collettivo, perché un campetto da calcio, Presidente, da basket, da pallavolo o una palestra sono spesso un vero e proprio presidio sociale, ma anche di legalità e di democrazia sul territorio.

Non è un caso che ad essere stato modificato sia stato l'articolo 33, a indicarne il valore educativo legato allo sviluppo e alla formazione della persona. A questo si affianca il valore sociale dello sport.

Esprimo soddisfazione perché è stato sancito che lo sport promuove valori direttamente connessi ai principi costituzionali, come l'uguaglianza, l'inclusione e la solidarietà, e che tutto questo è necessario per contrastare ogni tipo di discriminazione, dal razzismo all'omofobia, dal bullismo al cyberbullismo.

Esprimo anche un monito, Presidente, affinché tutto questo non rimanga solo un nobile intento, perché il primo approccio che molti dei nostri ragazzi hanno con un campo sportivo avviene nelle palestre delle nostre scuole. Corre l'obbligo allora di porre attenzione al pericolo che molte di queste, soprattutto nel Sud o nelle aree interne, vengano chiuse nel prossimo anno per effetto di calcoli estranei all'onere di questa Repubblica, che deve assicurare l'attività motoria in tutte le sue forme, in modo universale e accessibile a tutti. Infatti, la formula utilizzata, quella di «attività sportive in tutte le sue forme», consente proprio l'accezione più ampia possibile di sport, che sia professionistico, dilettantistico, amatoriale o organizzato; una formula, dunque, che rende merito all'impegno sul territorio di milioni di praticanti, associazioni e volontari, che oggi voglio ringraziare.

Tutti abbiamo sottolineato che lo sport è un volano economico che accresce la coesione sociale e la salute collettiva, producendo risparmi per il sistema sanitario; ma servono le risorse economiche per renderlo attuabile e sappiamo che la promozione dello sport è trasversale anche nel PNRR. Anche qui, Presidente, la preoccupazione che opere necessarie non vengano realizzate non è poca. Noi pensiamo che l'inserimento nella Costituzione debba rendere fortemente operativo il Governo nella volontà di attutire i diversi tipi di disuguaglianza nell'accesso allo sport. Diciamo sempre che lo sport deve essere accessibile a tutti. Allora, Presidente, rendiamolo davvero tale. (Applausi).

Saluto ad una rappresentanza di studenti

PRESIDENTE. Saluto a nome dell'Assemblea i docenti e gli studenti del Liceo scientifico «Leonardo Da Vinci» di Pescara, che stanno assistendo ai nostri lavori. Grazie per la vostra presenza e benvenuti al Senato. (Applausi).

Ripresa della discussione del disegno di legge costituzionale n. 13-B (ore 16,47)

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Marcheschi. Ne ha facoltà.

MARCHESCHI (FdI). Signor Presidente, onorevoli colleghi, riprendo la parola sull'argomento dopo essere intervenuto qualche mese fa. E lo faccio con grande piacere, perché oggi praticamente arriviamo, per quanto riguarda le competenze del Senato, alla chiusura di una procedura che ci vede, in un percorso molto veloce, approvare per la seconda volta oggi - come ci auguriamoci e spero all'unanimità - un provvedimento che consentirà allo sport di fare ingresso dalla porta principale nella Costituzione.

È un'occasione per ribadire alcuni dei concetti e dei principi che a Fratelli d'Italia stanno a cuore, oltre ovviamente a rivolgere un sincero ringraziamento a chi ha portato a compimento questo lavoro che ci deriva dalla passata legislatura e, quindi, al primo firmatario, senatore Iannone, ma anche a tutti i colleghi delle altre forze politiche che hanno saputo fare un passo indietro per trovare un testo unico su uno dei principi fondamentali che tutti quanti riconosciamo.

Per aggiungere qualcosa di più al valore dello sport che ci siamo prefissi di inserire in Costituzione, vorrei ricordare a tutti che il nostro ministro, Andrea Abodi, è recentemente intervenuto sul difettoso approccio che anche in Unione europea c'è stato nei confronti dello sport. Mi spiego in modo migliore: il Ministro ha sottolineato non tanto l'assenza di fondi che si possano chiamare tali - noi abbiamo avuto briciole purtroppo per lo sport a livello europeo con il PNRR - quanto il fatto che manca una reale concezione dello sport come fenomeno sociale e di integrazione con altre politiche di settore che possano essere virtuose per migliorare le altre politiche e non solo sportive. Mi riferisco a quanto può essere considerato e concepito lo sport - non solo in Italia e non solo come valore costituzionale, come ci accingiamo oggi a fare - come principio di riferimento per politiche attive in settori come la sanità o il sociale. Sappiamo benissimo che le politiche attive nello sport hanno un riflesso oggettivo sulla salute dei cittadini e dei ragazzi, ma anche su chi, ormai adulto, desidera fare sport, perché per fortuna è cresciuto in una cultura sportiva e, se il fisico glielo consente, continua a farlo anche nella terza età. Più persone dedicano tempo allo sport, maggiore è il beneficio per la salute pubblica. Al di là del valore individuale della salute pubblica, c'è anche quello per la collettività, perché prevenire malattie, cronicità, obesità; contrastare dipendenze da alcol e droghe e combattere la sedentarietà hanno conseguenze positive anche per le casse dello Stato, che spesso si trova, dal punto di vista socio-sanitario, a sopportare costi di stili di vita non corretti.

Lo sport da sempre abbraccia, oltre a quelli della sanità e del sociale, altri settori, come quello commerciale ed economico, con il PIL che muove lo sport cosiddetto ricco. È però soprattutto dal punto di vista sociale che lo sport ha una sua funzione, con progetti di inclusione dedicati a persone che non hanno la fortuna di poter fare attività sportive, inserendolo anche in progetti scolastici che sono molto importanti fin dalla tenera età.

Dispiace ricordare che lo sforzo compiuto dai Governi precedenti di inserire, ad esempio, un'ora aggiuntiva all'interno dei percorsi scolastici sia stato finanziato solo per un anno non abbia poi avuto seguito. Mi auguro, quindi, Ministro, che si possa riprendere questo percorso che era molto utile, cioè il raddoppio dell'ora di educazione fisica, che sia affidata anche a soggetti abilitati farla e non all'insegnante. Sarebbe un tassello molto importante di un percorso non tanto rivolto all'agonismo, perché certamente tutti vorremmo diventare campioni, ma sappiamo che pochi possono diventarlo. Pensiamo allo sport per stare bene, allo sport per avere un corretto stile di vita e, quindi, ci auguriamo che si arrivi a questo.

Colgo anche l'occasione per dire alcune cose per quanto riguarda gli impianti. Ovviamente la mancata complementarità tra gli impianti sportivi delle società sportive e gli impianti delle palestre delle scuole è un altro tassello importante che vorremmo aggiungere, perché vorremmo che l'approvazione definitiva di questo provvedimento fosse un punto non d'arrivo, ma di partenza, perché riteniamo davvero che lo sport possa abilitare tantissime altre politiche attive.

Ogni palestra chiusa il pomeriggio è un danno per tutta la società, e non solo per quelle società sportive che fanno fatica con i loro amatori e dilettanti a tenere aperto il proprio impianto perché non si trova il custode o un accordo con la scuola a livello comunale. Sono tutte occasioni perse di socialità e integrazione, perché lo sport secondo noi è anche quello.

Vorrei anche, in questo intervento, fare riferimento a una delle polemiche che sono emerse, sempre relativa agli impianti. È chiaro che la visione dello sport di Fratelli d'Italia è sostanzialmente basata sulla struttura della piramide, dove in cima c'è il campione o la squadra professionistica che fa profitti e fa sognare i nostri ragazzi poi c'è una base - è quella cui noi pensiamo - dove si collocano tutte le società sportive, tutti i genitori, tutti coloro che operano per puro volontariato e che insieme a tanti altri determinano il successo, perché è da lì che poi si producono i campioni.

Tuttavia, pensando a quella base, non possiamo fare a meno di lasciare a verbale la nostra attenzione rispetto a ciò che invece accade al vertice della piramide. Si è parlato molto dell'utilizzo dei fondi pubblici per fare stadi: penso alla polemica del Comune di Firenze, nel quale io sono stato eletto e dove vivo, sull'utilizzo di denari pubblici per lo stadio. Vorrei essere chiaro: mi sembra che il 24 per cento dei nostri stadi è di proprietà dei club, i restanti sono tutti pubblici; mentre negli altri Paesi la situazione è alla rovescia, quasi per l'80 per cento. È chiaro che si dovrebbe tendere a quello, ma la fotografia odierna è allarmante: mi pare che la durata dei nostri stadi sia quasi di sessantacinque anni, mentre negli altri Paesi la durata media degli stadi è di ventitré o venticinque anni.

Tuttavia, anche altri dati sono importanti. È vero che abbiamo perso l'occasione del PNRR per avere un inquadramento generale per cui lo sport non è solo business o attività commerciale o l'acquisto di campioni, ma - perché no? - anche il fatto di coltivare talenti, magari anche con i bilanci delle società sani, (ed è questo che vorremmo. È anche vero che tutti i Comuni, se non le Regioni e lo Stato, aiutano a costruire i nuovi stadi: potrei citare i milioni di euro che si investono negli Stati Uniti negli stadi pubblici di baseball, nei palazzetti e anche negli stadi di soccer. In Europa si fa altrettanto. Chiaramente la nostra aspirazione non sarebbe questa: vorremmo, invece, che ci fossero sempre più privati, ma per fare questo occorre un rapporto sereno soprattutto fra il sindaco locale e i privati; una condizione, questa, che ad esempio a Firenze oggettivamente non c'è stata, né coi precedenti proprietari, né con il sindaco attuale. Pertanto, laddove non c'è un rapporto sereno, non si riesce a far contribuire il privato a realizzare un progetto che sarebbe auspicabile.

Signor Ministro, le vorrei lasciare la seguente riflessione. Con i campionati europei del 2032 avremo l'occasione di costruire nuovi stadi, moderni, e di riammodernare quelli esistenti, dotandoli di certe strutture, perché - ahimè - forse molti di essi risalgono addirittura ai Mondiali degli anni Novanta. Dovremo quindi trovare risorse dalla politica dello Sport (UEFA, FIFA, chi altro sarà), ma anche fondi pubblici. Occorrono - mi pare che lei lo abbia calcolato - 1,5 miliardi, qualcosa del genere se ho letto bene. Le vorrei lasciare una raccomandazione, ma so benissimo che sto parlando con chi non solo l'ha recepita, ma l'ha anche indicata come via: i nostri stadi moderni se saranno soprattutto realizzati con soldi pubblici, non necessariamente potranno o dovranno essere luoghi dove si fa solo business e commercio; potranno essere anche luoghi per praticare altri sport - per cui occorrerà studiare il modo per cui ciò sia possibile - e per tenere anche incontri musicali, culturali, incontri che hanno una finalità di socialità anche pubblica, visto che sono fatti con soldi pubblici. Poi certamente ci sarà anche il commercio che dovrà riequilibrare i conti. Non siamo contro il commercio ma, laddove la prevalenza della mano pubblica è sostanziale, vorremmo che ci fosse un ritorno più in termini di socialità e di convivialità, che non di business.

Un dato importante è che i nostri stadi sono aperti ventidue giorni l'anno: spendiamo milioni di euro per realizzare delle cattedrali che stanno aperte ventidue giorni l'anno. Vorremo, pertanto, che gli stadi moderni e nuovi che mi auguro faremo - saremo destinatari degli Europei del 2032 e ovviamente ci auguriamo che il Paese remi tutto nella stessa direzione - fossero - perché no - coperti da 20.000-25.000 metri quadri di pannelli che recuperano energia rinnovabile; potrebbero cioè essere fatti in modo che i quartieri dove saranno realizzati possano utilizzare l'energia recuperabile dai loro tetti.

Concludo con una considerazione che spero sia condivisa da tutti: oggi abbiamo fatto il nostro dovere, per cui presto lo sport sarà inserito nella Costituzione. Vorremmo che questo fosse un punto non di arrivo, ma di partenza. C'è molto da fare. Lei, signor Ministro, lo sa bene, si è molto rimboccato le maniche e sa come e cosa fare. Sappia che noi siamo a favore di tutte le sue politiche attive. (Applausi).

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.

Come stabilito dalla Conferenza dei Capigruppo, il seguito della discussione del disegno di legge in titolo è rinviato alla seduta di domani.

Ricordo la necessità della maggioranza assoluta dei membri dell'Assemblea, qualora l'Aula del Senato, nelle sue libere determinazioni, intenderà approvare il provvedimento.

Discussione dei disegni di legge:

(592) Norme in materia di procedibilità d'ufficio e di arresto in flagranza (Approvato dalla Camera dei deputati)

(468) SCARPINATO ed altri. - Modifiche agli articoli 623-ter e 649-bis del codice penale, in materia di disposizioni sulla procedibilità

(474) STEFANI ed altri. - Modifiche al codice penale in tema di procedibilità di ufficio per reati commessi da associazioni di tipo mafioso e procedibilità d'ufficio per ipotesi di furto aggravato

(Relazione orale)(ore 17)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione dei disegni di legge nn. 592, già approvato dalla Camera dei deputati, 469 e 474.

Il relatore, senatore Zanettin, ha chiesto l'autorizzazione a svolgere la relazione orale. Non facendosi osservazioni la richiesta si intende accolta.

Pertanto, ha facoltà di parlare il relatore.

ZANETTIN, relatore. Signor Presidente, il disegno di legge Atto Senato 592, di iniziativa governativa, è già stato approvato dalla Camera dei deputati e reca norme in materia di procedibilità d'ufficio e di arresto in flagranza.

Il provvedimento origina dalla considerazione che il decreto legislativo n. 150 del 2022, la cosiddetta riforma Cartabia, ha aumentato i casi di reati per i quali la procedibilità è subordinata alla proposizione di querela da parte della persona offesa.

Come si precisa anche nella relazione illustrativa del disegno di legge, a fronte di questo intervento, che si ritiene di confermare, sono però emersi alcuni problemi, che sono stati evidenziati dalla stampa e dai magistrati competenti, con riferimento a due diversi profili.

I profili cui si fa riferimento nella relazione riguardano gli effetti di questa riforma, da un lato, quando la persona offesa non si trovi nelle condizioni di compiere liberamente le proprie scelte e, dall'altro lato, per i reati per i quali la legge prevede l'arresto obbligatorio in flagranza, ma che possono essere connotati dalla difficoltà di reperire prontamente la persona offesa. Su questi aspetti il Governo ha ritenuto di intervenire con la proposta normativa in esame.

Nel merito del provvedimento in esame, l'articolo 1 è volto a rendere procedibili d'ufficio tutti i reati procedibili a querela, ove ricorrano l'aggravante della finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico, di cui all'articolo 270-bis.1, comma 1, del codice penale e l'aggravante derivante dall'aver commesso il fatto avvalendosi del vincolo associativo mafioso, ovvero al fine di agevolare l'attività delle associazioni mafiose, di cui all'articolo 416-bis, comma, 1 del codice penale.

In particolare, il comma 1 reca l'aggiunta di un comma 6 all'articolo 270-bis.1 del codice penale, volto a prevedere che per i reati aggravati dalla circostanza di cui al comma 1, vale a dire dalla finalità di terrorismo e di eversione dell'ordine democratico, si procede sempre d'ufficio. Il comma 2, invece, aggiunge un comma 5 all'articolo 416-bis del codice penale, volto a prevedere che, per i delitti aggravati dalla circostanza di cui al comma 1 dell'articolo 416-bis.1, vale a dire l'aver commesso il fatto avvalendosi del vincolo associativo mafioso, ovvero al fine di agevolare l'attività delle associazioni mafiose, si procede sempre d'ufficio.

L'articolo 2 include il delitto di lesioni personali, previsto dall'articolo 582 del codice penale, fra i delitti per i quali l'articolo 71 del decreto legislativo n. 159 del 2011 (codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione) prevede la procedibilità d'ufficio, qualora essi siano aggravati dall'essere stati commessi da persona sottoposta a una misura di prevenzione personale durante il periodo di applicazione e fino a tre anni dal momento in cui ne è cessata l'esecuzione.

Passando all'articolo 3, comma 1, del disegno di legge in esame, si riscrive il comma 3 dell'articolo 380 del codice di procedura penale che, nella formulazione vigente, prevede che, in caso di delitto perseguibile a querela di parte, si procede all'arresto in flagranza soltanto qualora la querela sia proposta, anche con dichiarazione resa oralmente all'ufficiale o all'agente di polizia giudiziaria presente nel luogo. La remissione della querela impone l'immediata liberazione dell'arrestato.

Il provvedimento modifica il comma 3 dell'articolo 380 del codice di procedura penale, consentendo l'arresto anche nel caso in cui la querela non sia contestualmente presentata in quanto la persona offesa risulti non essere prontamente rintracciabile. In questi casi il nuovo comma 3 consente la presentazione sopravvenuta della querela entro il termine di quarantotto ore dall'arresto. L'arrestato è quindi immediatamente liberato, se la querela non è proposta nel termine di quarantott'ore dall'arresto, se la persona offesa dichiara di rinunciarvi o rimette la querela proposta. Gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria che hanno proceduto all'arresto sono tenuti comunque a effettuare tempestivamente ogni utile ricerca della persona offesa.

Nel caso in cui la persona offesa è presente o rintracciata, la querela può essere proposta anche in forma semplificata, con dichiarazione resa oralmente all'ufficiale o all'agente di polizia giudiziaria, ferma la necessità di rendere alla persona offesa, anche con atto successivo, le informazioni di cui all'articolo 90-bis.

Il comma 2 dell'articolo 3 interviene sul comma 3 dell'articolo 381 del codice di procedura penale, il quale prevede, nella sua formulazione vigente, che, nel caso in cui si tratti di delitto perseguibile a querela, l'arresto facoltativo, in flagranza, possa essere eseguito se la querela viene proposta anche con dichiarazione resa oralmente all'ufficiale o all'agente di polizia giudiziaria presente nel luogo.

Il disegno di legge introduce, nel comma 3, similmente a quanto previsto con riguardo al comma 3 dell'articolo 380 del codice di procedura penale, la previsione per la quale, anche nel caso di proposizione della querela in forma semplificata, resta la necessità di rendere alla persona offesa le informazioni di cui all'articolo 90-bis del codice di procedura penale. Tale obbligo informativo può essere assolto, precisa sempre la disposizione, anche con atto successivo.

Signor Presidente, mentre in Commissione al Senato non sono stati approvati emendamenti modificativi, nel corso dell'esame presso l'altro ramo del Parlamento sono state introdotte alcune nuove disposizioni all'articolo 3, i nuovi commi 3 e 4, volti ad incidere sulla disciplina del giudizio direttissimo, per coordinarla con le nuove disposizioni in materia di arresto in flagranza e obbligatorio per le liti procedibili a querela.

Le novelle modificano l'articolo 449 del codice di procedura penale e l'articolo 588, sempre del codice di procedura penale, che recano, rispettivamente, la disciplina del giudizio direttissimo e quella del giudizio direttissimo nel rito monocratico.

È ben specificare che, nel caso di arresto obbligatorio in flagranza per reati procedibili a querela, il giudice deve sospendere il processo nel caso in cui manchi la querela e la convalida dell'arresto intervenga prima del termine per la proposizione della stessa. La sospensione è revocata se sopravvengono la querela o la rinuncia a proporla o se decorre il termine delle quarantott'ore per la proposizione della stessa.

L'articolo 4 reca la clausola di invarianza finanziaria.

Va data menzione, signor Presidente, che gli altri due disegni di legge connessi, l'Atto Senato 468, di iniziativa del senatore Scarpinato, e l'Atto Senato 474, di iniziativa della senatrice Stefani, presentano una portata più limitata, intervenendo unicamente in materia di procedibilità di reati, in particolare nei casi di reati aggravati dalla criminalità di terrorismo o dal vincolo associativo mafioso.

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione generale.

È iscritta a parlare la senatrice Lopreiato. Ne ha facoltà.

LOPREIATO (M5S). Signor Presidente, onorevoli colleghe e colleghi, come ormai da consolidata tradizione, il disegno di legge governativo prende le mosse da un nostro intervento legislativo. Ormai ci siamo abituati. Purtroppo, però, il vostro è un lavoro di copiatura parziale, perché, mossi dall'insipienza o dall'incuria, arrivati al dunque tralasciate sempre la valutazione nel merito degli emendamenti presentati. Ed è un vero peccato.

Prima di entrare nello specifico sull'argomento, faccio brevemente una premessa di ordine generale in merito agli emendamenti presentati. Sono stati dichiarati inammissibili emendamenti considerati estranei rispetto all'oggetto del disegno di legge. Lo spirito di una legge - come mi insegnate voi senatori che sedete da generazioni in quest'Aula - lo si considera anche attraverso la lettura, ma soprattutto lo studio dei lavori preparatori.

Nella relazione illustrativa del provvedimento si cita a più riprese che l'intento di questa norma è quello di sanare un vulnus creato dalla riforma Cartabia. Il relatore, senatore Zanettin, nella dichiarazione di voto in Commissione giustamente, riepilogando le motivazioni sottese al disegno di legge, annuncia che esso è volto ad apportare alcuni interventi migliorativi alla riforma Cartabia. Io ho riportato testualmente quanto scritto nel Resoconto. Il senatore Bazoli anche lui interviene in dichiarazione di voto, rilevando che la proposta normativa mira a proporre dei correttivi alla riforma Cartabia. Noi proponiamo emendamenti correttivi alla riforma Cartabia e questi vengono dichiarati inammissibili per estraneità di materia. Qualcosa non ci quadra. (Applausi). E non erano emendamenti da poco.

Con il primo volevamo intervenire al fine di restituire al patteggiamento l'equiparazione alla sentenza di condanna, facendola rientrare nell'applicazione della legge Severino, e con l'altro emendamento sopprimevamo quell'obbrobrio giuridico del concordato in appello.

Non mi addentro nel ginepraio della modifica relativa alle condizioni di procedibilità; ne parlerà il senatore Scarpinato, non voglio anticiparvi nulla, ma dico solo: auguri a tutti noi. Parlerò solo di due emendamenti che non abbiamo proprio capito perché nel merito siano stati bocciati. Avevamo previsto l'applicazione dell'aggravante ad effetto speciale e la procedibilità d'ufficio per chi, già sottoposto ad una misura di prevenzione personale, commettesse il delitto di stalking o la violazione di domicilio aggravato. Bocciati in Commissione. Perché? Mah. Non eravate quelli a tutela delle donne? Non eravate quelli delle esigenze securitarie? O le esigenze securitarie risiedono solo nel delitto di rave party, quando disponevate l'arresto in flagranza dei partecipanti? (Applausi).

Ma la cosa - ahimè - più grave non è tanto il comportamento omissivo di non avere approvato emendamenti nostri, bensì quello commissivo, ovvero quanto avete previsto all'interno del testo. L'articolo 3, relativo all'arresto obbligatorio, ribalta infatti totalmente le logiche ed i principi cardine del nostro sistema penale. Non si può anteporre l'arresto ad un atto quale la denuncia, che funge da condizione di procedibilità affinché l'azione penale possa essere iniziata. Si subordina quindi al compimento di un atto futuro ed incerto la libertà personale di un soggetto. In scala di priorità nella salvaguardia dei diritti di una persona, la libertà personale resta uno dei più importanti, se non il più importante. Le esigenze securitarie non possono considerarsi quale diritto tiranno rispetto alla libertà personale, a meno che non si voglia incorrere in una pronuncia di incostituzionalità. Quindi resteremo vigili anche su questo punto.

I punti appena evidenziati relativi al disegno di legge in esame attengono a questioni sulle quali il legislatore ha ancora il potere di intervenire. Io, da buona napoletana, sono e sarò sempre ottimista, quindi siamo fiduciosi sul passaggio in Assemblea, anche perché questo non è un decreto-legge, ma un disegno di legge di iniziativa governativa, quindi non deve essere approvato in sessanta giorni e ci può essere un supplemento di riflessione. Fermatevi, valutate e poi nel merito, in caso, bocciate; non bocciate per poi pentirvi di non aver valutato. (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Potenti. Ne ha facoltà.

POTENTI (LSP-PSd'Az). Signor Presidente, i reati a procedibilità d'ufficio sono quelli ritenuti più gravi, per cui, appresa la notizia da parte dell'autorità giudiziaria, si deve procedere senza la necessità che la persona offesa sporga una querela. I reati a querela di parte sono invece quelli ritenuti meno gravi, per cui è necessaria una querela della persona offesa. La querela contiene la specifica richiesta della persona offesa di ottenere la punizione del soggetto che ha commesso il fatto illecito penalmente rilevante nei suoi confronti. Quindi è la dichiarazione con la quale la persona che ha subito un reato o il suo legale rappresentante esprimono la volontà che si proceda per punire il colpevole. È prevista dall'articolo 336 del codice di procedura penale e riguarda ovviamente i reati che non sono procedibili d'ufficio.

Fino ad oggi, quindi, procedibilità d'ufficio e procedibilità a querela erano le due categorie utili a soppesare l'importanza delle violazioni di legge penale. In aderenza agli obiettivi generali di deflazione processuale e sostanziale che sono stati invece perseguiti dalla riforma Cartabia, abbiamo assistito nel corso della scorsa legislatura alla decisione parlamentarizzata di un ampliamento delle ipotesi di reati procedibili a querela ricompresi nel libro secondo e terzo del codice penale. Quindi con la riforma Cartabia si amplia la portata dei casi nei quali si condiziona la repressione penale di un fatto astrattamente offensivo alla valutazione in concreto e alla sovranità della persona offesa. Tale opzione, a dire il vero, era già stata inaugurata per la prima volta con una più poderosa e ampia normazione, che era la legge n. 689 del 1981, proseguita con la legge n. 205 del 1999.

Questa scia normativa è tipica di una tendenza alla privatizzazione, detta anche patrimonializzazione della tutela penale, che denota l'importanza crescente della funzione cosiddetta selettiva della querela-selezione; ovverosia la querela diventa lo strumento con il quale, ampliando o diminuendo la forbice di operatività di questa facoltà, si rende più o meno incidente il ricorrere di contestazioni che poi sfociano in un procedimento. In altri termini, la querela diventa lo strumento politico-criminale volto a contemperare la superfluità della pena in concreto.

Questa linea di pensiero è stata quella con la quale la riforma dell'ex ministro Cartabia ha in qualche modo rimesso in discussione l'obbligatorietà dell'azione penale, ritenendo che vi fossero un'ipertrofia della legislazione penale e un numero sempre più insostenibile di procedimenti a cui porre rimedio. Si disse che si doveva valorizzare la procedibilità a querela e che si sarebbe in quel modo ridotta in modo corrispondente l'area della procedibilità d'ufficio, con una strategia finalizzata a migliorare l'efficienza del processo penale al fine di centrare gli obiettivi del PNRR, con una riduzione stimata del 25 per cento dei tempi medi del processo penale.

Ovviamente, quando si pongono in essere queste operazioni di taglio orizzontale, ci si accorge con il tempo che, per alcuni tipi di reati, vengono anche inseriti quei comportamenti che possono rientrare nell'operatività di strutture criminali organizzate e che taluni reati spia, come la minaccia o la lesione, possono essere collocati all'interno di una più articolata operatività di soggetti criminali che lavorano all'interno di strutture che hanno una propria regolamentazione, che da un punto di vista giudiziario può essere facilmente riconoscibile.

È per questo che, con il testo in esame oggi pomeriggio, andiamo a correggere quelle storture che abbiamo ritenuto critiche della riforma Cartabia. Lo facciamo all'articolo 1 - lo ricordava il relatore - ponendo mano agli articoli 270-bis.1 e 416-bis.1 del codice penale, che riguardano rispettivamente le associazioni che si propongono il compimento di atti di violenza con finalità di terrorismo e le associazioni di tipo mafioso, che fanno appunto dell'intimidazione e dello strumento della violenza un vincolo di assoggettamento e di omertà, con il quale possono, attraverso una miriade di attività criminali quotidiane, porre in essere il loro disegno globale e la loro azione complessiva. Quindi prevediamo la procedibilità d'ufficio per i delitti aggravati dalla circostanza legata a queste due fattispecie.

Come ricordava il relatore, per tutta una serie di situazioni collegate all'arresto in flagranza prevediamo la possibilità di salvaguardare il diritto della persona offesa di sporgere querela anche in un tempo differito (nell'arco delle quarantotto ore). Rispetto a un arresto posto in essere e legittimamente convalidato, la persona offesa, entro quarantotto ore, può andare a perfezionare una condizione di procedibilità, salvaguardando l'operato delle Forze dell'ordine, che, nel corso del periodo transitorio dell'entrata in vigore della legge Cartabia, si sono trovate di fronte all'impossibilità di "arrestare" (in termine atecnico e in termine tecnico) il soggetto criminale che magari avesse agito nell'ottica di una strategia di ordine criminale. Ma non solo: qualora la persona offesa fosse presente al momento dell'arresto, garantiamo il diritto di procedere oralmente con la sua manifestazione di volontà.

Ci sono poi dei correttivi anche al procedimento direttissimo per cui, nel caso di arresto effettuato, il giudice, mancando la querela, può eventualmente sospendere il procedimento.

Nel procedimento che abbiamo avviato con questa proposta normativa, andiamo a inserire una nuova possibilità, che lo Stato vede come strumento certamente social-preventivo, per tutta una serie di condotte che riteniamo assolutamente preoccupanti nella nostra comunità. Lo facciamo convintamente.

Lascerò al rappresentante del Gruppo Lega esprimere l'indirizzo del nostro movimento in dichiarazione di voto, ma non possiamo fare altro che essere pienamente soddisfatti di questa proposta che, nel testo che abbiamo adottato, porta la firma del ministro della giustizia Nordio, che ringraziamo per questo atto di sensibilità che mette nuovamente il nostro Paese nelle condizioni di porre un freno a determinate condotte riprovevoli e assolutamente estranee alla nostra cultura e al nostro modo di vedere la giustizia nel nostro Paese.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la senatrice Rossomando. Ne ha facoltà.

ROSSOMANDO (PD-IDP). Signor Presidente, rappresentante del Governo, onorevoli colleghi, la parte tecnico-illustrativa del disegno di legge che andiamo a discutere e ad approvare è già stata esposta sia dal relatore sia dai colleghi, e non è esattamente su questo che può vertere la discussione o è utile dibattere oggi. Mi preme sottolineare alcuni punti.

Avevamo iniziato questa discussione con grande clamore sui media, anche suscitato da esponenti politici, con un attacco ad alzo zero alla riforma Cartabia, addebitandole guasti incredibili che, per fortuna, non solo non si son verificati, ma non si potevano verificare, perché era evidente che anche persone in custodia cautelare per reati legati alla mafia non sarebbero certamente uscite a causa della procedibilità a querela.

Vediamo con un certo sollievo che anche quello del Governo è un intervento assolutamente chirurgico e comunque conferma la validità di alcune scelte di fondo della riforma. Peraltro, l'intervento raccoglie proposte di diverse forze politiche, tra cui anche la nostra. D'altra parte, questa riforma è importantissima per questioni legate non solo all'ormai mitologico PNRR, ma a interventi di sistema e a una nuova direzione in particolar modo dell'intervento penale. Ecco, mi corre l'obbligo di fare alcune puntualizzazioni su questo.

Innanzi tutto, le questioni su cui interviene questo disegno di legge in modo chirurgico esistevano già precedentemente alla riforma Cartabia ma, ovviamente, ampliando il sistema dei reati perseguibili a querela, sono venute più all'attenzione. Nel caso in cui sussista l'aggravante delle modalità del metodo mafioso o terrorismo, inoltre, già da prima non erano procedibili d'ufficio reati che erano perseguibili a querela. Lo stesso dicasi per il tema dell'arresto in flagranza.

Il punto qual è? Quando si decide di ampliare la platea dei reati perseguibili a querela - direzione, peraltro, già intrapresa anche dai precedenti Governi - si fa una scelta precisa, che non è quella di incidere depotenziando l'obbligatorietà dell'azione penale; è esattamente il contrario.

Si sceglie di difendere il principio dell'obbligatorietà dell'azione penale, che è un principio cardine nel nostro ordinamento, al quale è legato ovviamente anche quello dell'autonomia e dell'indipendenza, perché non esiste un potere discrezionale che non sia vincolato da un altro potere, vuoi elettivo, vuoi di sottoposizione all'Esecutivo. Si fa una scelta precisa, facendosi carico del tema dei temi, cioè di un eccessivo carico di domanda penale a risposta di qualsiasi problema sociale.

Da questo punto di vista, l'esordio di questa legislatura è andato in direzione opposta e contraria. Vi è comunque una scelta deflattiva che prevede l'ampliamento della platea dei reati perseguibili a querela; una scelta di sistema, accompagnata da una grande attenzione alla giustizia riparativa, laddove la persona offesa non viene abbandonata, ma anzi viene accompagnata e assistita e le viene offerta, soprattutto per reati che hanno maggiori possibilità di trovare un luogo in cui viene sanata l'offesa, la possibilità di trovare questa riparazione come alternativa ai tre gradi di giudizio nel processo penale.

È una scelta di sistema molto chiara che vuole farsi carico dei problemi e che non vuole lasciare soli i cittadini. La scelta della perseguibilità a querela, accanto a un grande intervento di giustizia riparativa e a una serie di elementi introdotti in tutto l'iter processuale (gli avvisi costanti alle persone offese, l'informativa e l'accompagnamento), rappresentano esattamente questa scelta.

Allora, dove si interviene? Si interviene su problemi che preesistevano e anche in questo caso c'è una logica e una scelta. Perché, quando c'è l'aggravante del metodo mafioso e l'aggravante di terrorismo, il reato non è più perseguibile a querela? Perché c'è un interesse anche e prevalentemente di natura pubblica; non è un fatto che appartiene solo al privato; c'è ovviamente la questione dell'intimidazione, ma il fatto è che ha anche una diversa collocazione nella scala dei valori.

Vi è un punto più delicato su cui avevamo proposto anche noi degli emendamenti: ad esempio, quando sussiste la dissociazione dai reati, secondo noi doveva comunque permanere la procedibilità d'ufficio. Questo suggerimento non è stato raccolto, a proposito di tutela della sicurezza e dell'essere molto attenti quando c'è un certo tipo di offensività. Sappiamo quanto sia delicata nell'arresto in flagranza - è stato detto da tutti ed anche la collega del MoVimento 5 Stelle l'ha sottolineato - la questione di dove sia l'equilibrio tra la libertà personale, prima ancora che sia stata presentata una querela, e la sicurezza dei cittadini. È stato trovato un punto di equilibrio: il rischio che noi vediamo è che venga scaricato sulle Forze dell'ordine, che entro quarantotto ore, laddove la flagranza del reato non veda la presenza della persona offesa (in alcuni casi questo succede), devono reperirla. Lo stesso vale per l'intervento sulle lesioni, quando è stata emessa una misura di prevenzione.

In sostanza, si poteva sicuramente fare di più, ma siamo sollevati. Diamo però una lettura al provvedimento: in realtà, l'impianto della riforma non si regge su questioni eminentemente economicistiche, ma su una scelta di sistema per una maggiore tutela dei cittadini, non per una privatizzazione della tutela, laddove si intende che l'intervento dello Stato non è esclusivamente affidato alla moltiplicazione dei processi, che poi non si riescono a celebrare. Vi è una frattura forte nel rapporto tra cittadino e Stato se non si riescono a celebrare i processi. Vi è invece una procedura di accompagnamento e di presa in carico della persona offesa non necessariamente attraverso tutto l'iter processuale.

Naturalmente noi avremmo voluto molta più giustizia riparativa di quella che c'è nella riforma, ma sappiamo anche che tale riforma è il frutto di un preziosissimo lavoro che ha visto l'approvazione della quasi totalità delle forze presenti in Parlamento.

Su questioni così rilevanti, noi lo riteniamo un risultato importante, non una mediazione al ribasso. Ora, ci preme sottolineare che questa riforma ha una portata molto grande, che implica un intervento importante nella visione che mettiamo in quella che un po' riduttivamente definiamo l'organizzazione della giustizia. Questo termine può sembrare che indichi qualcosa di molto pratico e sicuramente è così, ma significa che intendiamo riorganizzare e ammodernare il servizio giustizia alla luce di tutti gli interventi che sono stati fatti. Questa è una sfida alla quale dovremmo sentirci tutti vincolati, che può far sì che una legislatura sia una legislatura di svolta. Da questo punto di vista, non vediamo ancora nessun segnale, anzi vediamo dei segnali in senso opposto: moltiplicazione di reati, proclami di continui interventi di riforma di cui non si intravede neanche una bozza di testo. Ci sarebbe molto lavoro da fare e, laddove volessimo individuare canali preferenziali per dare corpo a questa riorganizzazione della giustizia, ovviamente noi ci siamo per un intervento condiviso da tutto il Parlamento al servizio della giustizia per tutti i cittadini. Questo nostro appello, però, finora è caduto nel vuoto. (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la senatrice Campione. Ne ha facoltà.

CAMPIONE (FdI). Signor Presidente, onorevoli colleghi, come tutti sappiamo, la riforma Cartabia, entrata in vigore il 22 dicembre 2022, aveva l'obiettivo di accelerare la durata del processo e ciò anche attraverso la deflazione e la digitalizzazione del procedimento. Proprio questa mattina la Commissione giustizia era alla procura di Roma e ci siamo soffermati su questo aspetto, ricevendo degli spunti interessanti sui quali lavorare.

Tornando sull'accelerazione, questa finalità emerge chiaramente anche dall'intervento sull'impugnazione che viene dichiarata improcedibile qualora il giudizio di appello o di cassazione si protraggano eccessivamente.

Sotto il profilo della deflazione, la riforma ha operato sulla procedibilità per alcuni reati contro la persona e il patrimonio, stabilendo che siano perseguibili soltanto a querela di parte, querela necessaria anche per l'arresto in flagranza e il mantenimento delle misure cautelari. Perseguibilità a querela significa che senza l'iniziativa di parte il procedimento non viene mai ad esistenza, ma il legislatore è come l'ingegnere che progetta un motore: talvolta il meccanismo che appare ben congegnato, una volta messo in azione può mostrare difetti, soprattutto quando lavora in condizioni critiche e rende quindi necessarie messe a punto e talvolta modifiche per eliminare i vizi di funzionamento. Così la riforma Cartabia, una volta applicata, ha rivelato difetti operativi che hanno richiesto correzioni immediate. È emerso, infatti, da un lato che la persona offesa non è sempre in grado di scegliere liberamente se sporgere querela oppure no e dall'altro che non sempre la persona offesa può essere reperita immediatamente.

Sotto un altro aspetto, si è verificato che a chi aveva commesso un reato di lesioni personali aggravate dal metodo mafioso, in seguito all'introduzione della perseguibilità a querela, sono state revocate le misure cautelari. L'intervento è stato immediato. Il 19 gennaio, quindi dopo meno di trenta giorni dall'entrata in vigore della riforma Cartabia, il Governo ha corretto il meccanismo attraverso il disegno di legge che oggi è in esame in quest'Aula. Questo disegno di legge stabilisce che nell'ipotesi in cui il reato sia aggravato da mafia o terrorismo si proceda d'ufficio e si possa procedere ad arresto in flagranza anche in mancanza di querela. Un intervento correttivo quanto mai importante, ad esempio, quando si verificano i furti di cui all'articolo 380, comma primo, lettera e) del codice di procedura penale, commessi in orario notturno e la vittima non sia rintracciabile, oppure quando vi sia la necessità di perseguire alcuni reati, quando siano commessi in ambito mafioso, in cui la vittima spesso non sporge querela per paura di esporsi a vendette e ritorsioni. Risposta immediata a un problema urgente: questo è il metodo che il Governo ha seguito, affinché il summum ius non si tramuti mai in summa iniuria. (Applausi).

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.

Come stabilito dalla Conferenza dei Capigruppo, il seguito della discussione del disegno di legge è rinviato alla seduta di domani.

Interventi su argomenti non iscritti all'ordine del giorno

PRESIDENTE. So che il senatore Croatti aveva preannunciato l'intenzione di intervenire sull'alluvione in Emilia Romagna, però non lo vedo in Aula. Prendiamo atto che evidentemente voleva sollecitare l'attenzione delle istituzioni sull'alluvione in Emilia Romagna - sentimento condiviso dall'Assemblea - quindi eventualmente interverrà successivamente, ma diamo atto che il senatore Croatti intendeva richiamare l'impegno del Governo sulla vicenda.

Vedo che il senatore è arrivato.

CROATTI (M5S). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CROATTI (M5S). Signor Presidente, vorrei ricordare che purtroppo una settimana fa abbiamo registrato sul territorio dell'Emilia-Romagna dei forti nubifragi che hanno sconvolto il nostro entroterra e le nostre città. Anche questa mattina tutta la parte della costa che va da Rimini a Riccione e anche parte di quella pesarese è stata di nuovo completamente inondata da un forte nubifragio e da mareggiate fortissime che hanno impedito ai fiumi di compiere il loro percorso di svuotamento in mare e le città sono state tutte allagate. Addirittura il pronto soccorso di Riccione è stato completamente allagato, pertanto si registrano situazioni veramente complesse.

Abbiamo dibattuto questo tema questa settimana anche con tutti i colleghi della maggioranza e dell'opposizione proprio a Ravenna, insieme al presidente della Regione Bonaccini e addirittura il ministro Musumeci è venuto a parlare a Faenza per cercare di capire come intervenire. Ovviamente in questo momento sarà necessaria una legge speciale per poter soprattutto dare un conforto economico e di vicinanza al territorio. Si parlava quasi di un miliardo di danni per il faentino, ma purtroppo questa notte gli eventi meteorologici, con l'allerta che si è rivelata giustificata, hanno portato nuovi danni gravissimi su tutta la costa.

Signor Presidente, vorrei far presente che purtroppo continuiamo a parlare di calamità naturali che però non sono più tali; occorre pertanto mettere al primo posto dell'agenda di Governo la tutela del territorio e soprattutto i cambiamenti climatici, che ormai sono sconvolgimenti climatici. (Applausi).

Atti e documenti, annunzio

PRESIDENTE. Le mozioni, le interpellanze e le interrogazioni pervenute alla Presidenza, nonché gli atti e i documenti trasmessi alle Commissioni permanenti ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento sono pubblicati nell'allegato B al Resoconto della seduta odierna.

Ordine del giorno
per la seduta di mercoledì 17 maggio 2023

PRESIDENTE. Il Senato tornerà a riunirsi in seduta pubblica domani, mercoledì 17 maggio, alle ore 10, con il seguente ordine del giorno:

(Vedi ordine del giorno)

La seduta è tolta (ore 17,40).

Allegato B

Congedi e missioni

Sono in congedo i senatori: Barachini, Bongiorno, Borghese, Borgonzoni, Butti, Castelli, Cattaneo, De Poli, Durigon, Fazzolari, La Pietra, Mirabelli, Morelli, Napolitano, Ostellari, Rauti, Rubbia, Segre, Sisto e Testor.

Sono assenti per incarico avuto dal Senato i senatori: Lorefice, Murelli e Terzi Di Sant'Agata, per attività della 4ª Commissione permanente; Gelmetti e Scurria, per partecipare a un incontro internazionale.

Commissioni permanenti, variazioni nella composizione

La Presidente del Gruppo parlamentare Azione-ItaliaViva-RenewEurope, con lettera del 10 maggio 2023, ha comunicato le seguenti variazioni nella composizione delle Commissioni permanenti:

3a Commissione permanente: cessa di farne parte il senatore Renzi;

5a Commissione permanente: entra a farne parte la senatrice Paita, cessa di farne parte il senatore Lombardo;

6a Commissione permanente: entra a farne parte il senatore Renzi, cessa di farne parte la senatrice Paita.

Commissioni permanenti, approvazione di documenti

La 7a Commissione permanente (Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport), nella seduta del 9 maggio 2023, ha approvato, ai sensi dell'articolo 50, comma 2, del Regolamento, una risoluzione a conclusione dell'esame dell'affare assegnato sul contrasto ai crescenti episodi di violenze nei confronti degli insegnanti e del personale scolastico (Doc. XXIV, n. 4).

Il predetto documento è inviato al Ministro dell'istruzione e del merito.

Commissioni permanenti, trasmissione di documenti

È stata trasmessa alla Presidenza la risoluzione della 6a Commissione permanente (Finanze e tesoro), approvata nella seduta del 9 maggio 2023, ai sensi dell'articolo 144, commi 1 e 6, del Regolamento, sulla Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica i regolamenti (UE) n. 260/2012 e (UE) 2021/1230 per quanto riguarda i bonifici istantanei in euro (COM(2022) 546 definitivo) (Doc. XVIII, n. 2).

Il predetto documento è trasmesso, ai sensi dell'articolo 144, comma 2, del Regolamento, al Presidente del Consiglio dei ministri e al Presidente della Camera dei deputati nonché, ai sensi dell'articolo 144, comma 2-bis, del Regolamento, ai Presidenti del Parlamento europeo, del Consiglio dell'Unione europea e della Commissione europea.

Disegni di legge, annunzio di presentazione

Senatori Centinaio Gian Marco, Bergesio Giorgio Maria

Misure a sostegno del turismo giovanile e costituzione della società «Turismo e Giovani Spa» (689)

(presentato in data 10/05/2023);

senatore Scarpinato Roberto Maria Ferdinando

Introduzione dell'articolo 254-ter del codice penale recante norme in materia di sequestro di strumenti elettronici (690)

(presentato in data 09/05/2023);

senatori Pirro Elisa, Camusso Susanna Lina Giulia, Castellone Maria Domenica, Zampa Sandra, Maiorino Alessandra, Furlan Annamaria, Licheri Ettore Antonio, Franceschini Dario, Bevilacqua Dolores, Sensi Filippo, Marton Bruno, D'Elia Cecilia, Lorefice Pietro, Rando Vincenza, De Rosa Raffaele, Verini Walter, Sironi Elena, Verducci Francesco, Licheri Sabrina, Valente Valeria, Croatti Marco, Basso Lorenzo, Mazzella Orfeo, Bazoli Alfredo, Lopreiato Ada, Manca Daniele, Irto Nicola, Martella Andrea, Meloni Marco, Zambito Ylenia, Rojc Tatjana, Giorgis Andrea, Giacobbe Francesco

Istituzione del servizio di supporto e assistenza psicologica nelle Università e presso le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado (691)

(presentato in data 09/05/2023);

senatori Damante Concetta, Mazzella Orfeo, Guidolin Barbara, De Rosa Raffaele, Naturale Gisella, Licheri Sabrina, Trevisi Antonio Salvatore, Bevilacqua Dolores, Sironi Elena, Lorefice Pietro

Disposizioni per la tutela della dignità dei lavoratori attraverso l'istituzione del Marchio Etico del lavoro di qualità (692)

(presentato in data 09/05/2023);

Ministro della cultura

Disposizioni sanzionatorie in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici (693)

(presentato in data 11/05/2023);

Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Kosovo sulla cooperazione di polizia, fatto a Roma il 12 novembre 2020 (694)

(presentato in data 11/05/2023);

senatori Naturale Gisella, Licheri Sabrina, Nave Luigi, Damante Concetta, De Rosa Raffaele, Bevilacqua Dolores, Trevisi Antonio Salvatore, Lorefice Pietro

Disposizioni in materia di biotecnologie per la sostenibilità agricola e ambientale attraverso l'emissione deliberata nell'ambiente di organismi prodotti con tecniche di editing genomico mediante mutagenesi sito-diretta o di cisgenesi a fini sperimentali e scientifici (695)

(presentato in data 10/05/2023);

senatori Petrenga Giovanna, Biancofiore Michaela, Borghese Mario Alejandro, De Poli Antonio, Amidei Bartolomeo, Ancorotti Renato, Berrino Gianni, Bucalo Carmela, Campione Susanna Donatella, Della Porta Costanzo, Fallucchi Anna Maria, Farolfi Marta, Gelmetti Matteo, Iannone Antonio, Liris Guido Quintino, Marcheschi Paolo, Menia Roberto, Mennuni Lavinia, Orsomarso Fausto, Rapani Ernesto, Rastrelli Sergio, Rosa Gianni, Russo Raoul, Sigismondi Etelwardo, Silvestroni Marco, Speranzon Raffaele, Spinelli Domenica

Disposizioni per la valorizzazione del liceo classico (696)

(presentato in data 10/05/2023);

senatori Fina Michele, Mirabelli Franco

Misure per la riduzione del disagio abitativo di individui e nuclei familiari svantaggiati (697)

(presentato in data 10/05/2023);

senatori Bizzotto Mara, De Carlo Luca, De Poli Antonio, Guidolin Barbara, Sbrollini Daniela

Istituzione del Tribunale ordinario della Pedemontana e della procura della Repubblica presso il Tribunale della Pedemontana (698)

(presentato in data 11/05/2023);

senatrice Paita Raffaella

Misure per agevolare l'emancipazione e l'indipendenza abitativa giovanile e delle studentesse e studenti universitari (699)

(presentato in data 11/05/2023);

senatori Camusso Susanna Lina Giulia, Fina Michele, Zambito Ylenia, D'Elia Cecilia, Giacobbe Francesco, Valente Valeria

Norme sulla misurazione della rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori privati e dei datori di lavoro ed efficacia erga omnes della contrattazione collettiva (700)

(presentato in data 11/05/2023);

senatori Zampa Sandra, Camusso Susanna Lina Giulia, Furlan Annamaria, Zambito Ylenia, Basso Lorenzo, Crisanti Andrea, Delrio Graziano, Malpezzi Simona Flavia, Manca Daniele, Martella Andrea, Nicita Antonio, Rossomando Anna

Disposizioni in materia di adeguamento annuale del livello di finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato (701)

(presentato in data 15/05/2023);

senatori Trevisi Antonio Salvatore, Turco Mario, Di Girolamo Gabriella

Disposizioni in materia di agevolazioni fiscali per l'installazione di impianti solari fotovoltaici e termici, piastre ad induzione e pompe di calore (702)

(presentato in data 15/05/2023);

senatore Parrini Dario

Misure sull'introduzione degli obblighi per i gestori dei siti Internet di acquisire e di tutelare l'identità digitale degli utenti (703)

(presentato in data 15/05/2023);

senatore Romeo Massimiliano

Disposizioni per il coordinamento in materia di politiche integrate per la sicurezza e di polizia locale (704)

(presentato in data 16/05/2023).

Disegni di legge, assegnazione

In sede redigente

1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione

Sen. Dreosto Marco ed altri

Modifiche alla legge 14 giugno 2011, n. 101, per la nuova denominazione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dei disastri ambientali e industriali causati dall'uomo (451)

previ pareri delle Commissioni 2ª Commissione permanente Giustizia, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio, 7ª Commissione permanente Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport, 8ª Commissione permanente Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica, 9ª Commissione permanente Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare

(assegnato in data 10/05/2023);

1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione

Sen. Misiani Antonio

Disciplina dell'attività di relazioni istituzionali per la rappresentanza di interessi (608)

previ pareri delle Commissioni 2ª Commissione permanente Giustizia, 3ª Commissione permanente Affari esteri e difesa, 4ª Commissione permanente Politiche dell'Unione europea, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio, 7ª Commissione permanente Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport, 8ª Commissione permanente Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica, 9ª Commissione permanente Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare, 10ª Commissione permanente Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale

(assegnato in data 11/05/2023);

2ª Commissione permanente Giustizia

Sen. Scalfarotto Ivan

Norme in materia di modificazione dell'attribuzione di sesso (218)

previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione, 3ª Commissione permanente Affari esteri e difesa, 4ª Commissione permanente Politiche dell'Unione europea, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio, 6ª Commissione permanente Finanze e tesoro, 7ª Commissione permanente Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport, 10ª Commissione permanente Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale

(assegnato in data 11/05/2023);

3ª Commissione permanente Affari esteri e difesa

Sen. De Poli Antonio

Concessione di una medaglia d'onore e di un indennizzo ai cittadini italiani militari e civili deportati e internati nei campi di concentramento nazisti e destinati al lavoro coatto, o ai loro eredi (511)

previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione, 2ª Commissione permanente Giustizia, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio, 7ª Commissione permanente Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport

(assegnato in data 10/05/2023);

6ª Commissione permanente Finanze e tesoro

Sen. Iannone Antonio ed altri

Modifica all'articolo 03 del decreto-legge 5 ottobre 1993, n. 400, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 1993, n. 494, in materia di quota dei canoni relativi alle concessioni demaniali marittime di spettanza regionale e comunale (432)

previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio, 8ª Commissione permanente Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica

(assegnato in data 11/05/2023);

7ª Commissione permanente Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport

Sen. Fina Michele

Istituzione del Parco archeologico culturale dei Cunicoli e dell'Emissario di Claudio (598)

previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione, 2ª Commissione permanente Giustizia, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio, 8ª Commissione permanente Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica, 9ª Commissione permanente Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare

(assegnato in data 10/05/2023);

8ª Commissione permanente Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica

Sen. De Poli Antonio

Istituzione dell'Agenzia per l'utilizzo delle risorse idriche (514)

previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio, 9ª Commissione permanente Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare

(assegnato in data 11/05/2023);

10ª Commissione permanente Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale

Sen. Mancini Paola

Semplificazioni in materia di lavoro e legislazione sociale (672)

previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione, 2ª Commissione permanente Giustizia, 4ª Commissione permanente Politiche dell'Unione europea, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio, 6ª Commissione permanente Finanze e tesoro, 7ª Commissione permanente Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport, 9ª Commissione permanente Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare

(assegnato in data 10/05/2023);

10ª Commissione permanente Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale

Regione Toscana

Modifiche alla legge 30 dicembre 2020, n. 178, recante bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023, in materia di agevolazione contributiva per l'occupazione nelle aree interne (478)

previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione, 4ª Commissione permanente Politiche dell'Unione europea, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio

(assegnato in data 11/05/2023);

10ª Commissione permanente Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale

Sen. Pucciarelli Stefania ed altri

Disposizioni perequative in materia di calcolo del trattamento pensionistico del personale delle Forze armate e di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco (606)

previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione, 3ª Commissione permanente Affari esteri e difesa, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio

(assegnato in data 11/05/2023);

10ª Commissione permanente Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale

Sen. De Priamo Andrea ed altri

Disposizioni per la diagnosi e la cura della endometriosi (630)

previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio, 7ª Commissione permanente Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport, 8ª Commissione permanente Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica

(assegnato in data 11/05/2023);

1ª (Aff. costituzionali) e 2ª (Giustizia)

Sen. Scalfarotto Ivan

Disposizioni in materia di gestione e valorizzazione dei beni immobili confiscati alla mafia assegnati a enti non profit (487)

previ pareri delle Commissioni 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio, 6ª Commissione permanente Finanze e tesoro, 9ª Commissione permanente Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare, 10ª Commissione permanente Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale

(assegnato in data 10/05/2023);

7ª (Cultura, istruzione) e 9ª (Industria e agricoltura)

Sen. Scalfarotto Ivan

Istituzione dell'Ordine «Tesoro nazionale vivente» (609)

previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio

(assegnato in data 10/05/2023).

In sede referente

1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione

Sen. Iannone Antonio ed altri

Modifica all'articolo 111 della Costituzione in materia di tutela delle vittime di reati e delle persone danneggiate da reati (427)

previ pareri delle Commissioni 2ª Commissione permanente Giustizia, 4ª Commissione permanente Politiche dell'Unione europea

(assegnato in data 10/05/2023);

1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione

Sen. Silvestroni Marco

Disposizioni in materia di elezione diretta dei sindaci metropolitani e dei componenti dei consigli metropolitani (313)

previ pareri delle Commissioni 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio

(assegnato in data 11/05/2023);

1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione

Sen. Durnwalder Meinhard

Disposizioni per l'esercizio del voto per corrispondenza in occasione delle elezioni politiche, europee e amministrative nonché dei referendum previsti dalla Costituzione (321)

previ pareri delle Commissioni 2ª Commissione permanente Giustizia, 4ª Commissione permanente Politiche dell'Unione europea, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio

(assegnato in data 11/05/2023);

1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione

Sen. Durnwalder Meinhard

Modifiche alla legge 25 maggio 1970, n. 352, in materia di referendum per il distacco di comuni e province da una regione e per l'aggregazione ad altra regione (322)

previ pareri delle Commissioni 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio

(assegnato in data 11/05/2023);

2ª Commissione permanente Giustizia

Regione Calabria

Modifiche al decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155 recante nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero (652)

previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio

(assegnato in data 10/05/2023);

2ª Commissione permanente Giustizia

Regione Campania

Modifiche al decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155, recante nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero (659)

previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio

(assegnato in data 10/05/2023);

3ª Commissione permanente Affari esteri e difesa

Gov. Meloni-I: Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Tajani Antonio ed altri

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica italiana e la Repubblica d'Armenia inteso a facilitare l'applicazione della Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale del 20 aprile 1959, fatto a Roma il 22 novembre 2019 (676)

previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione, 2ª Commissione permanente Giustizia, 4ª Commissione permanente Politiche dell'Unione europea, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio, 6ª Commissione permanente Finanze e tesoro

(assegnato in data 11/05/2023);

6ª Commissione permanente Finanze e tesoro

Gov. Meloni-I: Ministro dell'economia e delle finanze Giorgetti Giancarlo

Interventi a sostegno della competitività dei capitali (674)

previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione, 2ª Commissione permanente Giustizia, 3ª Commissione permanente Affari esteri e difesa, 4ª Commissione permanente Politiche dell'Unione europea, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio, 7ª Commissione permanente Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport, 8ª Commissione permanente Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica, 9ª Commissione permanente Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare, 10ª Commissione permanente Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale

(assegnato in data 16/05/2023);

1ª (Aff. costituzionali) e 3ª (Aff. esteri e difesa)

Sen. Testor Elena ed altri

Ratifica ed esecuzione della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie, fatta a Strasburgo il 5 novembre 1992 (423)

previ pareri delle Commissioni 2ª Commissione permanente Giustizia, 4ª Commissione permanente Politiche dell'Unione europea, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio, 7ª Commissione permanente Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport, 8ª Commissione permanente Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica, 9ª Commissione permanente Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare, 10ª Commissione permanente Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale

(assegnato in data 10/05/2023);

3ª (Aff. esteri e difesa) e 6ª (Finanze)

Sen. Alfieri Alessandro

Ratifica ed esecuzione dei seguenti Accordi: a) Accordo tra la Repubblica italiana e la Confederazione svizzera relativo all'imposizione dei lavoratori frontalieri, con Protocollo aggiuntivo e Scambio di lettere, fatto a Roma il 23 dicembre 2020, b) Protocollo che modifica la Convenzione tra la Repubblica italiana e la Confederazione svizzera per evitare le doppie imposizioni e per regolare talune altre questioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio, con Protocollo aggiuntivo, conclusa a Roma il 9 marzo 1976, così come modificata dal Protocollo del 28 aprile 1978 e dal Protocollo del 23 febbraio 2015, fatto a Roma il 23 dicembre 2020, nonché norme di adeguamento dell'ordinamento interno (108-376-B)

previ pareri delle Commissioni 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio, 10ª Commissione permanente Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale

S.108 approvato in testo unificato dal Senato della Repubblica (T.U. con S.376) C.859 approvato con modificazioni dalla Camera dei deputati (assorbe C.567)

(assegnato in data 11/05/2023).

Disegni di legge, presentazione del testo degli articoli

In data 16/05/2023 la 2ª Commissione permanente Giustizia ha presentato il testo degli articoli proposti dalla Commissione stessa, per il disegno di legge:

Sen. Romeo Massimiliano, Sen. Stefani Erika "Modifiche al codice penale in materia di circonvenzione di persone anziane" (586)

(presentato in data 09/03/2023).

Inchieste parlamentari, ritiro di proposte

Il senatore Potenti, in data 10 maggio 2023, ha dichiarato di ritirare la seguente proposta di inchiesta parlamentare:

Potenti ed altri. - "Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sul disastro della nave Moby Prince" (Doc. XXII, n. 8).

Governo, trasmissione di atti per il parere. Deferimento

Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera del 16 maggio 2023, ha trasmesso - per l'acquisizione del parere parlamentare, ai sensi degli articoli 1 e 15 della legge 4 agosto 2022, n. 127 - lo schema di decreto legislativo recante adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2021/784 relativo al contrasto della diffusione di contenuti terroristici online (n. 45).

Ai sensi delle predette disposizioni e dell'articolo 139-bis del Regolamento, lo schema di decreto è deferito alla 2ª Commissione permanente, che esprimerà il parere entro 40 giorni dall'assegnazione. Le Commissioni 4ª, 5ª e 8ª potranno formulare le proprie osservazioni alla 2ª Commissione permanente in tempo utile rispetto al predetto termine.

Governo, richieste di parere per nomine in enti pubblici. Deferimento

Il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, con lettera in data 10 maggio 2023, ha trasmesso - per l'acquisizione del parere parlamentare, ai sensi dell'articolo 1 della legge 24 gennaio 1978, n. 14 - la proposta di nomina dell'avvocato Raffaele De Luca a Presidente dell'Ente parco nazionale del Vesuvio (n. 11).

Ai sensi della predetta disposizione e dell'articolo 139-bis del Regolamento, la proposta di nomina è deferita alla 8ª Commissione permanente, che esprimerà il parere entro 20 giorni dall'assegnazione.

Governo, trasmissione di atti e documenti

La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettere in data 10 e 15 maggio 2023, ha inviato, ai sensi dell'articolo 19 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni e integrazioni le comunicazioni concernenti:

il conferimento di incarico di funzione dirigenziale di livello generale al dottor Gianfrancesco Romeo, nell'ambito del Ministero delle imprese e del made in Italy;

il conferimento di incarico di funzione dirigenziale di livello generale alla dottoressa Paola Passarelli, nell'ambito del Ministero della cultura.

Tali comunicazioni sono depositate presso il Servizio dell'Assemblea, a disposizione degli onorevoli senatori.

Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 10 maggio 2023, ha inviato, ai sensi dell'articolo 12, comma 1, del decreto legislativo 25 febbraio 1999, n. 66, la relazione d'inchiesta relativa all'incidente occorso all'aeromobile Beechcraft V-35 marche di identificazione I-BMBN presso l'aeroporto di Padova, in data 19 giugno 2021.

La predetta documentazione è trasmessa, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 8a Commissione permanente (Atto n. 156).

Il Ministro della giustizia, con lettera in data 12 maggio 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 19 della legge 30 giugno 2009, n. 85, la relazione - per la parte di sua competenza - sull'attività della banca dati nazionale del DNA e del laboratorio centrale per la medesima banca dati, relativa all'anno 2022.

Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 34, primo comma, secondo periodo, del Regolamento, alla 1a e alla 2a Commissione permanente (Doc. CLXI, n. 1).

Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con lettera in data 11 maggio 2023, ha inviato, ai sensi dell'articolo 15, comma 2-ter, del decreto legislativo 15 luglio 2015, n. 112, la relazione sullo stato di attuazione dei contratti di programma tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e Rete ferroviaria italiana Spa, aggiornata al 31 dicembre 2021.

Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 8a Commissione permanente (Doc. CXCIX-bis, n. 1).

Governo, comunicazione dell'avvio di procedure di infrazione

Il Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, con lettera in data 10 maggio 2023, ha inviato, ai sensi dell'articolo 15, comma 1, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, le seguenti comunicazioni concernenti l'avvio di procedure d'infrazione ai sensi dell'articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) - notificate il 19 aprile 2023 - che sono trasmesse alle sottoindicate Commissioni permanenti

comunicazione di avvio della procedura di infrazione n. 2023/2015, concernente l'incompleto recepimento della direttiva UE 2019/882 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, sui requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi - alla 1a, alla 2a, alla 4a e alla 9a Commissione permanente (procedura d'infrazione n. 10);

comunicazione di avvio della procedura di infrazione n. 2023/2029, sul non corretto recepimento della direttiva 2018/843 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2018, che modifica la direttiva UE 2015/849 relativa alla prevenzione dell'uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo e che modifica le direttive 2009/138/CE e 2013/36/UE - alla 1a, alla 2a, alla 4a e alla 6a Commissione permanente (procedura d'infrazione n. 11);

comunicazione di avvio della procedura di infrazione n. 2023/4001, sulla presunta violazione della direttiva 2011/7/UE in relazione ai pagamenti dovuti dal servizio sanitario della regione Calabria - alla 2a, alla 4a, alla 5a e alla 10a Commissione permanente (procedura d'infrazione n. 12);

comunicazione di avvio della procedura di infrazione n. 2023/2022, sul non corretto recepimento della direttiva 2014/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sulle condizioni di ingresso e di soggiorno dei cittadini di Paesi terzi per motivi di impiego in qualità di lavoratori stagionali - alla 1a, alla 2a, alla 3a, alla 4a e alla 10a Commissione permanente (procedura d'infrazione n. 13).

Governo, trasmissione di atti e documenti dell'Unione europea di particolare rilevanza ai sensi dell'articolo 6, comma 1, della legge n. 234 del 2012. Deferimento

Ai sensi dell'articolo 144, commi 1 e 6, del Regolamento, è deferito alle sottoindicate Commissioni permanenti il seguente documento dell'Unione europea, trasmesso dal Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in base all'articolo 6, comma 1, della legge 24 dicembre 2012, n. 234:

- Proposta di decisione di esecuzione del Consiglio recante raccomandazione relativa alla correzione delle carenze riscontrate nella valutazione 2022 dell'applicazione, da parte dell'Italia, dell'acquis di Schengen nel settore della politica comune in materia di visti (COM(2023) 27 definitivo), alla 1a Commissione permanente e, per il parere, alla 4a Commissione permanente.

Governo e Commissione europea, trasmissione di atti e documenti dell'Unione europea

Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, nel periodo dal 12 aprile all'11 maggio 2023, ha trasmesso - ai sensi dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234 - atti e documenti dell'Unione europea.

Nel medesimo periodo, la Commissione europea ha inviato atti e documenti da essa adottati.

L'elenco dei predetti atti e documenti, disponibili presso l'Ufficio dei rapporti con le istituzioni dell'Unione europea, è trasmesso alle Commissioni permanenti.

Garante per l'infanzia e l'adolescenza, trasmissione di atti. Deferimento

Il Garante per l'infanzia e l'adolescenza, con lettera in data 10 maggio 2023, ha inviato, ai sensi dell'articolo 18, comma 3, del Regolamento di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 20 luglio 2012, n. 168, il conto finanziario dell'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza per l'esercizio 2022.

Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 1a e alla 5a Commissione permanente (Atto n. 155).

Commissario per l'individuazione, progettazione e tempestiva esecuzione delle opere connesse all'adeguamento della viabilità statale nella provincia di Belluno per l'evento sportivo Cortina 2021, trasmissione di documenti

Il Commissario per l'individuazione, progettazione e tempestiva esecuzione delle opere connesse all'adeguamento della viabilità statale nella provincia di Belluno per l'evento sportivo Cortina 2021, con lettera in data 5 maggio 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 61, comma 22, del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, la relazione sulle attività svolte dal medesimo Commissario e la rendicontazione contabile delle spese sostenute.

Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 5a, alla 7a e alla 8a Commissione permanente (Doc. XXVII, n. 7).

Corte costituzionale, trasmissione di sentenze. Deferimento

La Corte costituzionale ha trasmesso, a norma dell'articolo 30, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n. 87, le seguenti sentenze, che sono deferite, ai sensi dell'articolo 139, comma 1, del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni competenti per materia:

sentenza n. 88 del 9 marzo 2023, depositata il successivo 8 maggio, con la quale dichiara l'illegittimità costituzionale del combinato disposto degli artt. 4, comma 3, e 5, comma 5, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 (Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero), nella parte in cui ricomprende, tra le ipotesi di condanna automaticamente ostative al rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro, anche quelle, pur non definitive, per il reato di cui all'art. 73, comma 5, del decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309 (Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza) e quelle definitive per il reato di cui all'art. 474, secondo comma, del codice penale, senza prevedere che l'autorità competente verifichi in concreto la pericolosità sociale del richiedente (Doc. VII, n. 24) - alla 1a, alla 2a e alla 4a Commissione permanente;

sentenza n. 94 del 18 aprile 2023, depositata il successivo 12 maggio, con la quale dichiara l'illegittimità costituzionale dell'art. 69, quarto comma, del codice penale, come modificato dall'art. 3 della legge 5 dicembre 2005, n. 251 (Modifiche al codice penale e alla legge 26 luglio 1975, n. 354, in materia di attenuanti generiche, di recidiva, di giudizio di comparazione delle circostanze di reato per i recidivi, di usura e di prescrizione), nella parte in cui, relativamente ai delitti puniti con la pena edittale dell'ergastolo, prevede il divieto di prevalenza delle circostanze attenuanti sulla recidiva reiterata di cui all'art. 99, quarto comma, cod. pen. (Doc. VII, n. 25) - alla 1a e alla 2a Commissione permanente.

Corte dei conti, trasmissione di relazioni sulla gestione finanziaria di enti

Il Presidente della Sezione del controllo sugli Enti della Corte dei conti, con lettere in data 9 e 10 maggio 2023, in adempimento al disposto dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, ha trasmesso le determinazioni e le relative relazioni sulla gestione finanziaria:

dell'Ente di Previdenza e Assistenza Pluricategoriale (EPAP), per gli esercizi 2019 e 2020. Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 131 del Regolamento, alla 5a e alla 10a Commissione permanente (Doc. XV, n. 85);

dell'Istituto Nazionale di Studi Romani, per l'esercizio 2021. Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 131 del Regolamento, alla 5a e alla 7a Commissione permanente (Doc. XV, n. 86).

Regioni e province autonome, trasmissione di relazioni. Deferimento

Il Difensore civico della Regione autonoma Valle d'Aosta, con lettera in data 12 maggio 2023, ha trasmesso la Relazione sull'attività svolta nell'anno 2022 in qualità di Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, ai sensi degli articoli 2-quinquies e 2-sexies e art. 15 della legge regionale 28 agosto 2001, n. 17. Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 1a Commissione permanente (Atto n. 157).

Consigli regionali e delle province autonome, trasmissione di voti

È pervenuto al Senato un voto della Regione Emilia Romagna concernente: "Sessione Europea 2023. Indirizzi relativi alla partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla fase ascendente e discendente del diritto dell'Unione Europea".

Il predetto voto è deferito, ai sensi dell'articolo 138, comma 1, del Regolamento, alla 4a Commissione permanente (n. 5).

Petizioni, annunzio

Sono state presentate le seguenti petizioni deferite, ai sensi dell'articolo 140 del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni permanenti, competenti per materia.

il signor Fabrizio Filippo d'Albero da Marigliano (Napoli) chiede:

- modifiche all'articolo 614-bis del codice di procedura civile in materia di misure di coercizione indiretta nel senso di prevederne l'applicazione anche alle controversie di lavoro (Petizione n. 415, assegnata alla 2a Commissione permanente);

- disposizioni volte ad attribuire agli avvocati il potere di autentica delle scritture private (Petizione n. 416, assegnata alla 2a Commissione permanente);

il signor Massimiliano Valdannini da Roma chiede disposizioni volte a prevedere l'obbligatorietà del recupero e della conservazione del cordone ombelicale da parte delle strutture sanitarie pubbliche e private, in assenza di esplicito diniego della partoriente (Petizione n. 417, assegnata alla 10a Commissione permanente);

il signor Francesco Di Pasquale da Cancello e Arnone (Caserta) chiede:

- l'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sulla gestione della pandemia da Covid-19 (Petizione n. 418, assegnata alla 10a Commissione permanente);

- l'istituzione della Tessera del cittadino e degli amministratori pubblici (Petizione n. 419, assegnata alla 1a Commissione permanente);

- l'istituzione di un organo di garanzia a tutela dei diritti del cittadino (Petizione n.420, assegnata alla 1a Commissione permanente);

- l'istituzione della giornata della cultura italiana e delle tradizioni (Petizione n. 421, assegnata alla 7a Commissione permanente);

- la predisposizione di isole ecologiche per la raccolta dei rifiuti in tutti i Comuni (Petizione n.422, assegnata alla 8a Commissione permanente);

- disposizioni volte a garantire la proporzionalità dell'imposizione fiscale in relazione al reddito (Petizione n.423, assegnata alla 6a Commissione permanente);

- la sospensione dall'incarico per i funzionari pubblici candidati ad elezioni amministrative nel Comune ove prestano la propria attività lavorativa (Petizione n. 424, assegnata alla 1a Commissione permanente);

- misure volte alla manutenzione e all'ammodernamento della rete idrica, anche mediante la realizzazione di sistemi di raccolta dell'acqua piovana (Petizione n. 425, assegnata alla 8a Commissione permanente);

il signor Francesco Romano da Saviano (Napoli) chiede:

- disposizioni volte a stabilire che la tempistica massima ai fini della convocazione da parte della competente Commissione sanitaria della ASL sia fissata in un tempo non superiore a 180 giorni dalla trasmissione tramite patronato della pratica per il riconoscimento dell'invalidità o dei benefici di cui alla legge 5 febbraio 1992, n. 104, (Petizione n. 426, assegnata alla 10a Commissione permanente);

- l'abolizione del canone tv per i nuclei familiari con almeno due figli a carico, per le persone disabili con invalidità riconosciuta al 100% e per i titolari dei benefici di cui alla legge 5 febbraio 1992, n. 104, in materia di assistenza, integrazione sociale e diritti delle persone handicappate (Petizione n. 427, assegnata alla 8a Commissione permanente);

la signora Iole Natoli da Milano chiede disposizioni penali severe di contrasto al fenomeno della maternità surrogata (Petizione n. 428, assegnata alla 2a Commissione permanente);

il signor Antonio Boscolo Agostini da Chioggia (Venezia) chiede:

- misure di contrasto all'inquinamento atmosferico, con particolare riguardo al territorio della pianura Padana, nonché la previsione dell'obbligo per i Comuni con più di 15.000 abitanti di provvedere, ciascun anno, alla piantumazione di un numero di alberi almeno pari a quello dei nuovi nati (Petizione n. 429, assegnata alla 8a Commissione permanente);

- la realizzazione di un collegamento con metropolitana di superficie tra i Comuni di Padova e Chioggia Sottomarina Lido, anche mediante l'utilizzo dei fondi del PNRR (Petizione n. 430, assegnata alla 8a Commissione permanente);

- disposizioni volte a riconoscere a tutti i cittadini over 65 la possibilità di accedere a musei, siti archeologici, gallerie d'arte e altri luoghi culturali al prezzo simbolico di un euro (Petizione n. 431, assegnata alla 7a Commissione permanente);

il signor Andrea Zenobi da Deruta (Perugia) chiede:

- nuove disposizioni in materia di trasferibilità dei titoli di credito con applicazione della medesima soglia prevista per l'utilizzo del denaro contante (Petizione n. 432, assegnata alla 6a Commissione permanente);

- disposizioni volte ad estendere la possibilità di effettuare l'esame teorico in forma orale per il conseguimento della patente di guida a favore di tutti i soggetti affetti da determinate forme di disabilità (Petizione n. 433, assegnata alla 8a Commissione permanente);

- l'introduzione del divieto di svolgere l'ufficio di Presidente, Segretario o scrutatore nei seggi del Comune ove si risulti iscritti alle liste elettorali (Petizione n. 434, assegnata alla 1a Commissione permanente);

- l'adeguamento al tasso di inflazione degli importi in valuta indicati nelle disposizioni del codice civile (Petizione n. 435, assegnata alla 2a Commissione permanente);

il signor Antonio Sorrento, Presidente dell'Associazione PIN - Partite Iva Nazionali, chiede:

- la rimodulazione delle rate relative alla definizione agevolata dei carichi fiscali nonché lo slittamento del termine del 30 ottobre 2023 attualmente previsto per la seconda rata al 31 dicembre 2023 (Petizione n. 436, assegnata alla 6a Commissione permanente);

- il differimento dell'entrata in vigore della c.d. riforma dello sport al 1° gennaio 2024 e la contestuale previsione di tavoli di concertazione con le categorie coinvolte al fine di individuare gli opportuni correttivi a tutela degli interessi e dei diritti dei lavoratori e degli enti sportivi (Petizione n. 437, assegnata alla 7a Commissione permanente);

il signor Aniello Traino da Neirone (Genova) chiede:

- l'aggiornamento dei limiti reddituali ai fini dell'ammissione al patrocinio gratuito (Petizione n. 438, assegnata alla 2a Commissione permanente);

- l'istituzione dello sportello del cittadino presso tutti gli Uffici territoriali dei Giudici di pace, con possibilità di accesso al servizio anche in videoconferenza (Petizione n. 439, assegnata alla 2a Commissione permanente);

- modifiche alla normativa relativa alla carta risparmio spesa, anche attraverso l'individuazione dell'ISEE quale criterio primario ai fini del riconoscimento del diritto all'attribuzione (Petizione n. 440, assegnata alla 5a Commissione permanente);

la signora Mariella Cappai da Monserrato (Cagliari) chiede la sollecita approvazione del disegno di legge Atto Senato n. 161 recante "Norme di perequazione previdenziale per il personale del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico" (Petizione n. 441, assegnata alla 10a Commissione permanente);

il signor Vincenzo Crea, in qualità di Referente unico dell'Associazione Nazionale di Ispirazione Cattolica per i Diritti di Cittadinanza - A.N.CA.DI.C. e di Responsabile del Comitato spontaneo "Torrente Oliveto", chiede l'adozione urgente di provvedimenti a tutela della salute pubblica e di bonifica e risanamento ambientale dell'area circostante l'impianto di compostaggio in località Comunia di Lazzaro nel Comune di Motta San Giovanni (Reggio Calabria) nonché la messa in sicurezza e la definitiva chiusura della discarica comunale in località Comunia Sant'Ilario (Petizione n. 442, assegnata alla 8a Commissione permanente);

il signor Vincenzo Marzano, Presidente dell'Associazione G.I.V.A. - Gruppo Internazionale Volontariato Arcobaleno - Delegazione di Mazara del Vallo (Trapani), propone una riforma organica della legislazione in materia di Protezione Civile (Petizione n. 443, assegnata alla 1a Commissione permanente);

il signor Renato Romanello da Firenze chiede l'abolizione del limite di età ai fini dell'accesso ai concorsi pubblici per il personale della Difesa e nelle Accademie destinate alla formazione del personale di sicurezza e difesa ovvero per il personale navigante (Petizione n. 444, assegnata alla 3a Commissione permanente);

il signor Francesco Porta da Vittuone (Milano) chiede l'inserimento della professione di operatore socio-pedagogico tra i lavori usuranti e/o gravosi (Petizione n. 445, assegnata alla 10a Commissione permanente);

il signor Luca Di Leva da Casoria (Napoli) chiede l'immissione nella graduatoria di merito relativa al Bando di concorso 2018 per docenti abilitati per coloro che vi erano stati ammessi con riserva e che abbiano superato la relativa prova (Petizione n. 446, assegnata alla 7a Commissione permanente).

Mozioni

ZAMBITO, ZAMPA, PIRRO, ZULLO, SBROLLINI - Il Senato,

premesso che:

la legge 15 marzo 2010 n. 38, recante "Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore", definisce la terapia del dolore come l'insieme di interventi diagnostici e terapeutici volti a individuare e applicare alle forme morbose croniche, appropriate terapie farmacologiche, chirurgiche, strumentali, psicologiche e riabilitative, tra loro variamente integrate, allo scopo di elaborare idonei percorsi diagnostico-terapeutici per la soppressione e il controllo del dolore;

la terapia del dolore in Italia è un diritto di tutti, come dispone la legge n. 38 del 2010, che garantisce "l'accesso alle cure e alla terapia del dolore da parte del malato, al fine di assicurare il rispetto della dignità e dell'autonomia della persona umana, il bisogno di salute, l'equità nell'accesso all'assistenza, la qualità delle cure e la loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze". Eppure, ad oggi, questi diritti restano ancora inattuati;

in Italia, l'incidenza del dolore cronico è pari al 21,7 per cento dell'intera popolazione italiana, che corrisponde a circa 13 milioni e, quanto a severità della malattia, il nostro Paese si pone al terzo posto in Europa. Si stima infatti che circa il 26 per cento della popolazione sia dovuto ricorrere a trattamento farmacologico per curare il dolore cronico almeno una volta nella vita. Una persona su quattro ne soffre con una durata di media pari a 7 anni ed il 27 per cento ha più di 60 anni;

ciò nonostante, a oltre dieci anni dalla sua approvazione, il 72,1 per cento dei cittadini non conosce la legge n. 38 del 2010 e il 40 per cento delle persone non è a conoscenza delle cure attuabili, anche se quasi il 90 per cento delle sindromi dolorose sono trattabili;

da un'indagine condotta da Fondazione ONDA nel 2020 è emerso che il 41 per cento dei pazienti dichiara di non aver ricevuto un adeguato controllo del dolore e che trascorrono in media due anni tra l'esordio della sintomatologia e il primo accesso medico per questa problematica e che i tempi medi per ricevere una diagnosi sono superiori ai cinque anni;

in tale contesto, malgrado la legge n. 38 e il lavoro dei centri dedicati alla cura del dolore, ad oggi la pubblica informazione e sensibilizzazione sulle possibilità di assistenza per le persone con dolore cronico rimane migliorabile: molti cittadini segnalano che non sanno a chi rivolgersi poiché manca, nella percezione delle persone, una chiara indicazione su quali siano i centri specialistici cui affidarsi e quali siano le cure più efficaci nel trattamento del dolore cronico;

già il Ministro della salute il 19 aprile 2021, in occasione della presentazione del volume di raccolta normativa dei provvedimenti attuativi della legge n. 38 del 2010, aveva evidenziato come sul tema molto rimanesse ancora da fare per garantire l'accesso alle cure equo e uniforme sul territorio nazionale, come una maggiore diffusione dell'informazione e della consapevolezza nella società civile e una più capillare formazione dei professionisti sanitari sia nell'ambito di base che specialistico;

l'esperienza del dolore racchiude in sé sia una componente totalmente soggettiva, unica e irripetibile, che va affrontata in modo peculiare, paziente per paziente, sia una componente "fisica", da trattare con la tipica metodologia della medicina basata sull'evidenza, e questo sarebbe possibile con una corretta implementazione della terapia del dolore. Per affrontare il dolore provato dalla singola persona nel proprio contesto socio-culturale e familiare, il medico deve porre in atto un approccio globale, che tenga conto di tutti gli aspetti fisici, psicologici, sociali, relazionali del dolore, attuando un sistema che funzioni su delle vere e proprie reti di cura;

come ha evidenziato il Ministro della salute, Orazio Schillaci, intervenendo in audizione alla Camera dei deputati sulle linee programmatiche del suo Dicastero, risulta prioritaria l'attività diretta all'elaborazione dei programmi triennali per l'attuazione della legge n. 38 del 2010, per assicurare entro il 31 dicembre 2025 l'uniforme erogazione dei livelli di assistenza in tutto il territorio nazionale, che si attuerà mediante specifici obiettivi per ciascuna regione e provincia autonoma,

impegna il Governo:

1) a destinare adeguate risorse finanziarie alle Regioni e alle Province autonome di Trento e Bolzano per attuare e potenziare le reti della terapia del dolore, anche utilizzando gli investimenti previsti dalla Missione 6 del Piano nazionale di ripresa e resilienza, al fine di rendere operative le reti della "terapia del dolore" su tutto il territorio nazionale conseguentemente all'attuazione del decreto ministeriale n. 77 del 2022 (regolamento recante la definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell'assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale);

2) a definire criteri condivisi e applicabili per tutti gli specialisti e i medici di medicina generale per la registrazione nel fascicolo sanitario elettronico dei dati del paziente con dolore cronico;

3) a definire a livello nazionale percorsi di cura dei pazienti attraverso la disponibilità di linee guida diagnostico-terapeutiche legate alle specifiche condizioni di dolore, migliorando conseguentemente la presa in carico complessiva;

4) a definire all'interno delle aziende sanitarie team multidisciplinari che riuniscano tutte le competenze necessarie per la gestione del paziente con dolore cronico;

5) a fornire le indicazioni per rafforzare a livello territoriale il ruolo della "Rete di Terapia del Dolore" come riferimento continuo dei medici di medicina generale;

6) a promuovere l'organizzazione di percorsi formativi in educazione continua in medicina nell'ambito della gestione del dolore cronico, rivolti sia a specialisti che a medici di medicina generale;

7) ad attivare campagne di awareness con risonanza nazionale a livello istituzionale tramite il coinvolgimento sinergico di associazioni di pazienti, cittadini e società scientifiche, volte a definire il dolore cronico come una vera e propria patologia, per la quale devono essere previste cure personalizzate in relazione alla specifica tipologia di dolore, con un accesso precoce alle terapie appropriate;

9) ad istituire un numero verde telefonico di assistenza e soccorso nazionale gratuito per i cittadini, al fine di fornire assistenza a soggetti affetti da dolore cronico, che venga promosso sui canali di comunicazione istituzionali e governativi e sulla televisione pubblica in collaborazione con le principali associazioni pazienti e società scientifiche di settore;

10) ad istituire presso il Ministero della salute l'Osservatorio nazionale sulla terapia del dolore, come ente in grado di seguire l'implementazione a livello regionale della legge n. 38 del 2010, con lo scopo di superare le differenze regionali nella cura del cittadino con dolore;

11) a sostenere le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, in collaborazione con l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, nella redazione di piani di potenziamento delle reti per la terapia del dolore al fine di indentificare le necessità dei singoli territori entro il 2026.

(1-00046)

MAIORINO, MALAN, BAZOLI, ROMEO, SCALFAROTTO, RONZULLI, UNTERBERGER, BIANCOFIORE, DE CRISTOFARO - Il Senato,

premesso che:

il 17 maggio di ogni anno si celebra in tutta Europa la giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia per riflettere e denunciare ogni forma di violenza morale, fisica e simbolica legata all'orientamento sessuale;

la scelta della data del 17 maggio ha un forte valore simbolico e storico: è il giorno in cui, il 17 maggio 1990, l'Organizzazione mondiale della sanità rimosse l'omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie, specificando che non esiste nessuna devianza e nessuna patologia, ma che l'orientamento sessuale fa semplicemente parte dell'identità di ogni essere umano;

nonostante siano passati 33 anni da quella declassificazione, il cammino internazionale per l'affermazione della parità dei diritti delle persone omosessuali è ancora impervio e lungo: ancor oggi 71 Paesi del mondo hanno leggi punitive contro l'omosessualità e gli orientamenti sessuali: non da ultimo il 21 marzo 2023 il Parlamento dell'Uganda ha approvato uno dei più severi disegni di legge contro l'omosessualità al mondo, che configura come reato l'attività sessuale consensuale tra adulti dello stesso sesso, rende alcuni reati punibili con la pena di morte e introduce pene detentive fino a 20 anni per le persone che si dichiarano omosessuali;

è proprio il continente africano ad avere le leggi più severe in tema di omosessualità tanto da mettere in pericolo la vista stessa delle persone a causa del loro orientamento sessuale: non solo in Uganda, ma anche in Mauritania, Sudan, Nigeria settentrionale e Somalia meridionale è prevista la pena di morte e, come riportato dai dati di Amnesty International, in altri Paesi l'omosessualità è considerata un reato ed è punita con il carcere. Le leggi più severe sono in Gambia, Sierra Leone e nell'area centroafricana (Uganda, Kenya, Tanzania, Zambia), dove è previsto perfino l'ergastolo. Ci sono poi Stati come l'Eritrea e il Sud Sudan in cui le persone, a causa del loro orientamento sessuale, possono subire condanne dai 7 ai 10 anni;

sia la Libia che il Camerun prevedono la detenzione fino a 5 anni. In Marocco la detenzione è fino a 3 anni, così come in Ghana, Guinea, Togo e Tunisia. In Algeria e Chad il reato è punito con 2 anni di carcere, in Liberia e Zimbabwe un anno. In molti dei Paesi menzionati sono previste anche sanzioni economiche e multe in aggiunta alla detenzione;

la situazione non è migliore in molti Paesi arabi: in Iran è prevista la flagellazione, in Arabia saudita la lapidazione, negli Emirati arabi uniti la pena di morte, e ancora la situazione è drammatica in Afghanistan dopo il ritorno al potere dei Talebani;

considerato che:

il 18 dicembre 2008, 66 Stati hanno sostenuto una dichiarazione dinanzi all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, esortando gli Stati ad adottare tutte le misure necessarie, in particolare legislative o amministrative, per garantire che l'orientamento sessuale o l'identità di genere non possano in alcun caso costituire la base per sanzioni penali, in particolare esecuzioni, arresti o detenzioni;

il 4 maggio 2015, l'ufficio dell'alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, in una sua relazione, ha raccomandato agli Stati di rivedere il loro diritto penale al fine di sopprimere i reati relativi a comportamenti sessuali consensuali tra persone dello stesso sesso e altri reati utilizzati per arrestare e punire le persone sulla base del loro orientamento sessuale, dell'identità o dell'espressione di genere, ordinare una moratoria immediata sulle pertinenti azioni penali e cancellare tali reati dai casellari giudiziari delle persone condannate,

impegna il Governo a sostenere nelle competenti sedi istituzionali europee ed internazionali un'ampia coalizione di Stati per promuovere la depenalizzazione universale delle condotte relative a rapporti consensuali tra persone adulte dello stesso sesso e a garanzia del rispetto dei diritti umani universali.

(1-00047)

Interrogazioni

SENSI, ZAMPA, CAMUSSO, FURLAN, ZAMBITO, LORENZIN, ALFIERI, BASSO, BAZOLI, D'ELIA, FINA, FRANCESCHINI, GIORGIS, IRTO, LA MARCA, LOSACCO, MALPEZZI, MANCA, MARTELLA, NICITA, RANDO, ROJC, ROSSOMANDO, VALENTE, VERDUCCI, VERINI, GIACOBBE - Al Ministro della salute. - Premesso che:

sono mesi ormai che nelle farmacie manca l'amoxicillina nelle sue diverse formulazioni pediatriche;

l'EMA ha reso noto come ritardi di fabbricazione e questioni di carattere organizzativo e produttivo hanno causato importanti difficoltà di approvvigionamento nei paesi dell'Unione europea;

l'amoxicillina è il farmaco più utilizzato per la cura dei bambini indicato da tutte le linee guida, nazionali e internazionali, nonché dalla lista dell'Organizzazione mondiale della sanità per i farmaci essenziali per il trattamento delle infezioni respiratorie;

inoltre, se le limitazioni della catena di approvvigionamento riscontrate perdureranno, esiste il rischio stringente che le prescrizioni per malattie respiratorie possano interessare altre classi di antibiotici, producendo rapidamente l'effetto perverso di un esaurimento delle scorte anche per questi medicinali;

una simile carenza potrebbe provocare una resistenza di ceppi di batteri nei casi di infezioni pediatriche, generando un grave danno alla salute dei minori;

la Società italiana di Pediatria, ACP e FIMP hanno rivolto un appello al Governo italiano e all'AIFA, affinché vengano prontamente attivate iniziative efficienti per sopperire alla carenza di farmaci essenziali, che oggi limita la qualità delle cure di infezioni frequenti nella popolazione,

si chiede di sapere quali iniziative urgenti il Ministro in indirizzo intenda adottare al fine di evitare che la carenza di un farmaco prezioso ed essenziale per la cura delle principali patologie pediatriche respiratorie si protragga ulteriormente con evidenti e gravi danni per la salute delle bambine e dei bambini.

(3-00422)

VERSACE - Ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti e dell'interno. - Premesso che:

la pubblicità sui veicoli è regolata a livello generale dall'articolo 23, comma 2, del Codice della strada e dall'articolo 57 del Regolamento di esecuzione e attuazione del nuovo codice della strada (decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495) che, vietando la pubblicità per conto terzi a titolo oneroso, prevede delle specifiche e dettagliate deroghe unicamente per veicoli del trasporto pubblico;

in data 3 febbraio 2020, il Dipartimento della pubblica sicurezza, servizio di polizia stradale con apposita circolare (prot. 300/A/884/20/105/41) ha specificato che tali divieti si applicano anche ai messaggi pubblicitari per conto terzi a titolo oneroso sui veicoli acquisiti in comodato gratuito da parte di associazioni di volontariato per il trasporto di persone con disabilità;

questa interpretazione restrittiva della norma contrasta, tuttavia, con la prassi, consolidata negli anni, secondo cui la concessione in comodato gratuito di veicoli recanti messaggi pubblicitari per conto terzi consente alla maggior parte delle associazioni di volontariato di svolgere i propri servizi di assistenza, non disponendo queste ultime delle risorse necessarie per acquistare veicoli di proprietà;

negli ultimi anni, si è venuta a ingenerare una situazione di emergenza nella quale molte associazioni di volontariato sono state costrette a sospendere la propria attività, ovvero a limitarla considerevolmente per evitare di incorrere nelle sanzioni previste dal codice della strada;

proprio per far fronte a tale problematica, con l'articolo 5, comma 4 della legge n. 120 del 2010, è stato previsto l'inserimento di una specifica disposizione per legittimare l'apposizione di pubblicità per conto terzi su veicoli appartenenti ad organizzazioni non lucrative di utilità sociale, alle associazioni di volontariato e alle associazioni sportive dilettantistiche, la cui attuazione è stata demandata ad un'apposita modifica del regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495;

il 29 settembre 2020, la IX Commissione (Trasporti) della Camera dei deputati (XVIII Legislatura) approvava all'unanimità la risoluzione 7/00494, con cui impegnava il Governo «ad adottare le iniziative di competenza per dare quanto prima attuazione all'articolo 5, comma 4, della legge n. 120 del 2010, modificando l'articolo 57 del predetto regolamento, nel senso di prevedere che la pubblicità non luminosa per conto di terzi sia consentita, alle condizioni di cui al comma 3 del citato articolo 57, anche sui veicoli appartenenti alle organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus), alle associazioni di volontariato iscritte nei registri di cui all'articolo 6 della legge 11 agosto 1991, n. 266, e alle associazioni sportive dilettantistiche in possesso del riconoscimento ai fini sportivi rilasciato dal Comitato olimpico nazionale italiano (Coni)»;

a distanza di tredici anni dall'entrata in vigore della legge n. 120 del 2010, nonostante a più riprese si siano sollecitati i ministri pro tempore ad intervenire in materia, nonché a fronte delle più numerose notizie di cronaca che denunciano il rischio concreto per molte associazioni ed enti del terzo settore di non potersi più dotare di mezzi adeguati e necessari soprattutto al trasporto di persone con disabilità,

si chiede di sapere quali iniziative necessarie e urgenti i Ministri in indirizzo intendano adottare, ciascuno per il proprio ambito di competenza, al fine di sollecitare la deliberazione del Consiglio dei ministri necessaria per dare attuazione all'articolo 5, comma 4 della legge n. 120 del 2010.

(3-00424)

IRTO - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Premesso che:

il 3 maggio 2023, a causa delle intense precipitazioni che hanno provocato la piena del fiume Trionto, è crollata la campata centrale del viadotto Ortiano 2, lungo la strada statale 177 conosciuta come "Sila - mare" nel Comune di Longobucco, in provincia di Cosenza;

la strada, che rappresenta una infrastruttura strategica per l'area nella quale insiste, in quanto, una volta ultimata, consentirà di collegare in sicurezza e in tempi brevi le aree interne dell'altopiano silano con la fascia costiera ionica cosentina, è già costata circa 80 milioni di euro ed è ancora lontana dal completamento;

il suddetto viadotto, realizzato con fondi regionali dalla Comunità montana Destra Crati - Sila Greca, ora in liquidazione, è stato inaugurato da soli 9 anni e trasferito alla gestione ANAS che, poche ore prima del crollo, aveva chiuso cautelativamente la strada scongiurando così possibili vittime,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo intenda predisporre, con urgenza, un'ispezione per accertare le cause che hanno portato al collasso della struttura del viadotto di cui in premessa;

se intenda attivarsi al fine di reperire le risorse finanziarie necessarie al tempestivo ripristino dalle viabilità sulla strada statale 177, che rappresenta un'arteria indispensabile per far uscire dall'isolamento la comunità di Longobucco.

(3-00425)

IRTO, MISIANI - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Premesso che:

la Locride è un'area della città metropolitana di Reggio Calabria, sul versante ionico della Calabria;

il 9 maggio 2023, diversi organi di stampa locale calabrese avevano annunciato la chiusura, da parte dell'ANAS, di un tratto della strada statale 682 Jonio-Tirreno, compreso tra gli svincoli di Limina e Mammola in provincia di Reggio Calabria, a partire dal 15 maggio, per una durata di 75 giorni, per consentire la realizzazione di interventi di manutenzione nella galleria "Torbido";

l'ennesima chiusura della galleria della Limina, unico veloce collegamento strada tra Jonio e Tirreno che, di fatto, isolerebbe il territorio della Locride mettendo in ginocchio economia, turismo e lo stesso diritto alla mobilità per migliaia di cittadini e pendolari, ha destato particolare preoccupazione tra i residenti e le imprese del territorio per le conseguenze della chiusura, in particolare per l'approssimarsi della stagione estiva;

il percorso alternativo previsto da Mammola di fatto aumenterebbe di circa 30 minuti il tempo per raggiungere le zone della parte ionica di Reggio Calabria;

è stata indetta una riunione urgente sulla questione, organizzata dal prefetto di Reggio Calabria con i sindaci della Locride, che purtroppo non ha prodotto alcun effetto e quindi alcuna risposta;

con un comunicato del 10 maggio, ANAS ha immediatamente provveduto a definire l'esatto iter dei lavori sulla strada statale 682 annunciando che i "lavori importanti di manutenzione" che renderanno necessaria la chiusura della galleria "Torbido" saranno avviati, per venire incontro alle esigenze del territorio, soltanto nei primi giorni di settembre, con conseguente chiusura totale della strada statale per almeno 70 giorni;

la notizia, accolta da sindaci e cittadini con grande preoccupazione per le ricadute che avrebbe potuto avere nell'intera Locride sulla stagione turistica alle porte, non li solleva più di tanto per i problemi causati per chi giornalmente percorre un'arteria essenziale che collega la parte ionica reggina con quella tirrenica;

chiudere l'unica via che porta la Locride fuori dall'isolamento è un vero dramma, che va a ripercuotersi su vari settori: economico, turistico, sociale con conseguenze catastrofiche per gli abitanti dei luoghi e per i potenziali turisti, perché l'economia di questo territorio da anni poggia le proprie basi su turisti e visitatori che usufruiscono di questo tratto stradale;

nel frattempo, lungo il tratto della strada statale 682 Jonio-Tirreno, ANAS ha confermato che permangono gli altri interventi di manutenzione e che, per garantire la sicurezza della circolazione, è stata prevista la realizzazione di opere provvisionali;

difatti una statistica legata ad un precedente periodo di chiusura notturna della Limina ha evidenziato uno sconvolgimento notevole di tutta l'economia della Locride;

considerato che:

da lunghi anni si aspettano interventi strutturali che rendano sicuro il transito lungo quell'arteria;

a giudizio degli interroganti quella di ANAS è l'ennesima decisione arbitraria che rischia di compromettere la stagione turistica che sta per cominciare, oltre a creare disagi enormi per l'intero comprensorio;

l'assenza di una comunicazione chiara rischia di mettere in difficoltà gli operatori economici, i residenti e i turisti che stanno programmando di usufruire dell'infrastruttura,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e se ritenga opportuno fare chiarezza in merito all'effettiva durata e all'impatto dei lavori sulla strada statale 682 Jonio-Tirreno nel tratto compreso tra gli svincoli di Limina e Mammola in provincia di Reggio Calabria, alla tipologia ed estensione delle opere provvisionali e alla natura delle limitazioni al transito veicolare sul territorio interessato dai lavori;

quali iniziative intenda adottare, di concerto con ANAS, affinché le ricadute degli interventi siano quanto più possibile limitati nel tempo e nell'entità e affinché sia garantito un regolare flusso diurno della viabilità locale anche in vista dell'approssimarsi della stagione estiva e dell'arrivo di turisti e se a tal fine sia stata considerata anche la possibilità di realizzare i lavori in orari durante i quali il traffico locale è ridotto;

quali azioni in concreto e nell'immediatezza intenda adottare per scongiurare la chiusura e rilanciare la questione del diritto alla mobilità per i cittadini calabresi.

(3-00427)

NICITA, FURLAN - Al Ministro delle imprese e del made in Italy. - Premesso che:

il 3 febbraio 2023 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge n. 10 del 2023, di conversione del decreto-legge n. 187 del 2022, recante misure volte a garantire la continuità produttiva di imprese operanti nel settore della raffinazione di idrocarburi che gestiscono attività di rilevanza strategica per l'interesse nazionale. Il provvedimento impone alle imprese di garantire la sicurezza degli approvvigionamenti e la continuità produttiva. Fino al 31 dicembre 2023, nel caso di imminente rischio per la continuità produttiva, l'impresa interessata può richiedere l'ammissione alla procedura di amministrazione temporanea, per un periodo massimo di 12 mesi, prorogabile una sola volta per un massimo di ulteriori 12 mesi. L'amministrazione temporanea prevede la sostituzione degli organi di amministrazione e controllo e la nomina di un commissario che subentra nella gestione. In caso di imminente rischio di pregiudizio per la sicurezza nell'approvvigionamento energetico, l'amministrazione temporanea può essere disposta indipendentemente dall'istanza di parte;

con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 febbraio 2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 2 marzo 2023, il Governo ha dichiarato il complesso degli stabilimenti della società ISAB S.r.l., in provincia di Siracusa, di interesse strategico nazionale, tenuto conto del settore in cui opera, del numero degli occupati e del rilievo che la produzione assume per l'autonomia energetica del Paese. Nello stesso atto sono riconosciuti beni strumentali allo stabilimento gli impianti di depurazione di Priolo Gargallo e Melilli, perché infrastrutture necessarie ad assicurare la continuità produttiva dello stabilimento;

a seguito dell'annunciata cessione della proprietà dell'impianto ISAB, il cui capitale sociale era detenuto al 100 per cento dalla società elvetica Litasco S.A., con sede a Ginevra e rappresentanza fiscale italiana a Milano, al gruppo GOI Energy Ltd, il Governo, con successivo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri ha imposto specifiche prescrizioni all'acquirente, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 2 del decreto-legge n. 21 del 2012;

dalle informazioni disponibili, le prescrizioni impongono, tra l'altro, all'acquirente di: garantire il mantenimento degli impianti di ISAB all'attuale piena capacità operativa, sia nel flusso di raffinazione sia in quello di produzione di energia elettrica; garantire la continuità delle forniture, nonché delle esportazioni, dei prodotti ottenuti dalle lavorazioni e dell'erogazione di energia elettrica, a favore del mercato italiano ed europeo; garantire la disponibilità di una quantità di produzione, destinata al mercato italiano, non inferiore a quella risultante dalla media della produzione degli ultimi 5 anni; garantire la continuità del management e il suo rafforzamento, anche in considerazione dell'attuazione del programma di transizione verde e nel rispetto degli standard ISO 29001, e mantenere i livelli occupazionali di ISAB per i prossimi 5 anni, nonché mantenere la sede legale ed operativa in Italia; garantire l'adeguatezza delle risorse finanziarie necessarie per gli investimenti di mantenimento dell'impianto, nonché la realizzazione secondo i piani operativi aziendali e gli investimenti necessari ai fini dell'attuazione del "piano di transizione verde"; garantire l'adozione di adeguati sistemi di tracciabilità e verifica della provenienza delle materie prime e dei semilavorati utilizzati nel ciclo produttivo di ISAB, con particolare riferimento alle forniture di Trafigura PTE Ltd, in base all'accordo in esclusiva tra quest'ultima e ISAB, conformemente alla normativa dell'Unione europea e internazionale applicabile; predisporre un piano industriale di medio e lungo periodo, la cui adeguatezza dovrà essere certificata in maniera indipendente da un soggetto terzo; assicurare le risorse finanziarie adeguate e necessarie per gli investimenti contenuti nel piano di cui all'articolo 1, comma 1, lettera e);

non appaiono esser state imposte alla società acquirente garanzie vincolate di natura finanziaria da esigere in sede di mancato rispetto delle prescrizioni e non appare esser stata specificata la platea interessata dall'obbligo del mantenimento dei livelli occupazionali di ISAB per i prossimi 5 anni, alla luce dei rapporti stabili di fornitura esclusiva di molte piccole imprese dell'indotto; né appare adeguato il vincolo del periodo di 5 anni rispetto al piano industriale di medio e lungo periodo né alla durata di 10 anni del contratto di fornitura con Trafigura PTE e al diritto di quest'ultima di recedere dall'accordo a partire dal settimo anno, con un preavviso di almeno 2 anni;

non emergono, ad oggi, criteri verificabili per la quantificazione e la successiva verifica dell'"adeguatezza" delle risorse finanziarie necessarie per gli investimenti di mantenimento dell'impianto, nonché la realizzazione secondo i piani operativi aziendali e gli investimenti necessari ai fini dell'attuazione del "piano di transizione verde". Inoltre, appare assolutamente indeterminata, temporalmente e nei contenuti, la natura del "piano industriale di medio e lungo periodo" e del tutto generica la garanzia circa l'effettività di approvvigionamenti di petrolio greggio da Paesi non oggetto di sanzioni internazionali ed europee. Da fonti di stampa si apprende che nei giorni scorsi si sarebbe rafforzato il management di provenienza delle società collegate alla vecchia proprietà,

si chiede di sapere:

quali misure il Ministro in indirizzo intenda adottare al fine di garantire: la permanenza della nuova proprietà, anche con appositi strumenti di vincolo finanziario, per un periodo congruo almeno quinquennale; la stabilità occupazionale non solo dei diretti dipendenti dell'impianto ma anche dell'insieme delle imprese che a vario titolo hanno rapporti contrattuali stabili con ISAB; la realizzazione di investimenti diretti privati, per tipo e ammontare, in transizione energetica idonei a soddisfare i requisiti nazionali ed europei sulla decarbonizzazione, nonché al fine di contribuire alla soluzione del tema della depurazione dei reflui;

se intenda: impegnare adeguate risorse derivanti dal PNRR e, segnatamente, dal programma REpowerEU, per nuovi investimenti complementari nella zona industriale; individuare, di concerto con la Regione Siciliana, quanta parte delle risorse del fondo di coesione 2021-2027 e del residuo dei fondi non spesi 2014-2020 possa essere destinata a nuovi investimenti in transizione energetica ed ecologica, nonché alla riqualificazione delle aree dismesse nella zona industriale del siracusano; garantire opportuni investimenti di riqualificazione del personale esistente e formazione di nuovo personale al fine di valorizzare gli investimenti;

se intenda chiarire: le ragioni per le quali non ha inteso intervenire con l'amministrazione temporanea, pure oggetto di provvedimento di urgenza, dato che il rischio geopolitico legato alle sanzioni europee alla Russia non era generato, come acclarato dalle "comfort letter" italiana e statunitense, dalla proprietà dell'impianto ma dalla provenienza geografica del petrolio greggio oggetto di raffinazione; quali misure adottate concretamente abbiano fatto venir meno tale paventato rischio.

(3-00428)

ZAMPA, CAMUSSO, FURLAN, ZAMBITO, BASSO, CRISANTI, FINA, IRTO, LA MARCA, MANCA, MALPEZZI, MARTELLA, NICITA, SENSI, RANDO, ROJC, ROSSOMANDO, VALENTE, VERDUCCI - Al Ministro della salute. - Premesso che:

secondo dati ISTAT in Italia: 34,9 per cento saranno i residenti con almeno 65 anni nel 2050, a fronte del 23,5 per cento attuale; 7 miliardi di euro sono destinati dal PNRR per l'assistenza sanitaria territoriale; 1.430 sono le case della comunità che si prevede di costituire con i fondi PNRR; oltre 400 sono gli ospedali di comunità da istituire entro il 2026;

il rischio è che questi investimenti abbiano un'attuazione disomogenea sul territorio nazionale. Perciò è essenziale il monitoraggio;

la previsione relativa alla popolazione è stata effettuata nell'ambito delle statistiche sperimentali di ISTAT, sulla base dello scenario mediano, e le previsioni sono formulate tenendo come base il numero di residenti al 1° gennaio 2021;

va ricordato che, nelle difficoltà dei mesi di pandemia, è apparso in tutta evidenza quanto sia importante l'investimento sulla prevenzione e in particolare su una rete di assistenza e sanità capillare sul territorio;

tale esigenza è dettata dal progressivo invecchiamento della popolazione, con il prevedibile incremento dell'incidenza delle malattie croniche, che renderanno improrogabile l'investimento in prevenzione nei prossimi anni;

tale scenario, e l'esperienza ancora viva delle difficoltà nell'emergenza Coronavirus, hanno portato a destinare una parte dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) sul capitolo sanitario, e in particolare sulla rete territoriale di assistenza;

sono 8,2 per cento le risorse del PNRR destinate al potenziamento del sistema sanitario;

la Missione 5 ("Inclusione e coesione") - Componente 3 (M5C3) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è dedicata a interventi speciali per la coesione territoriale. È a titolarità del Ministro per gli affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e si propone di ridurre i divari tra le aree del Paese. Nello specifico, la misura mira ad affrontare le disparità: a) demografiche e nei servizi, connesse alle distanze tra le aree urbane e quelle interne/rurali, montane e periferiche, per garantire gli stessi livelli di servizi essenziali e il rilancio di specifiche vocazioni produttive; b) nello sviluppo delle competenze, in una prospettiva di innovazione che coinvolge imprese, centri di ricerca ed enti pubblici; c) socio-economiche e negli investimenti nelle regioni meridionali, dove la crisi economica colpisce una filiera più debole e un mercato del lavoro più frammentato;

per raggiungere questi obiettivi, la M5C3 distingue due aree di intervento: a) un piano per la resilienza delle aree interne, periferiche e montane, così da promuovere uno sviluppo integrato del Paese ed evitare lo spopolamento delle aree non connesse direttamente con la rete di viabilità primaria; b) progetti per lo sviluppo del Mezzogiorno, compresi investimenti di contrasto della povertà educativa, per la valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, per le infrastrutture e il rafforzamento delle Zone economiche speciali;

la Missione n. 6 del Piano è dedicata alla salute: si tratta di 15,63 miliardi di euro divisi in due componenti, la prima, da 7 miliardi di euro, si concentra sul rafforzamento dell'assistenza sanitaria territoriale, e in particolare sulle reti di prossimità, la telemedicina e la cura domiciliare; la seconda, invece, pari a 8,63 miliardi, prevede progetti di digitalizzazione e innovazione del sistema sanitario, insieme ad investimenti sulla ricerca;

la componente rivolta al rafforzamento della sanità territoriale si basa su una strategia in 2 tempi. Il primo, è l'approvazione di una riforma dell'intero sistema di assistenza, con l'obiettivo di riorganizzarlo, renderlo omogeneo in tutto il Paese e stabilire così un nuovo assetto dell'offerta territoriale;

la scadenza era prevista per la metà del 2022, ed è stata attuata nel maggio dello scorso anno con l'approvazione del decreto ministeriale n. 77 del 2022;

il secondo tempo dell'attuazione è il rafforzamento della rete presente sul territorio, con la costituzione a livello locale dei presidi e delle strutture sanitarie previsti dalla riforma approvata;

in questo nuovo assetto, case e ospedali di comunità sono chiamati a rappresentare il primo presidio della sanità territoriale rivolta al paziente;

in particolare le prime, le case della comunità: un presidio fisico di facile individuazione al quale i cittadini possono accedere per i bisogni di assistenza sanitaria. Si distinguono tra hub (quelle principali che erogano servizi di assistenza primaria, attività specialistiche e di diagnostica di base) e spoke, che offrono unicamente servizi di assistenza primaria;

oggi sono poco meno di 14 milioni i residenti anziani nel nostro Paese, rispetto a un totale di circa 60 milioni di abitanti, e nel 2050, pur con una popolazione complessiva molto ridotta (nello scenario di previsione mediano circa 54 milioni di persone) gli ultra 65enni potrebbero essere quasi 19 milioni;

il sistema, così concepito, dovrà accompagnare i bisogni di una popolazione in progressivo invecchiamento, con tutte le necessità connesse: dalla presa in carico della non autosufficienza alla gestione delle malattie croniche;

perciò è cruciale che il modello organizzativo stabilito dal decreto ministeriale n. 77 del 2022 trovi un'applicazione omogenea sull'intero territorio nazionale. Questa è la vera sfida da qui al giugno 2026, scadenza europea per l'istituzione di case e ospedali di comunità,

si chiede di sapere quanta parte delle risorse stanziate dal PNRR per le Missioni 5 e 6 sia a tutt'oggi impegnata e perché il Ministro in indirizzo non abbia, ancora, nominato un direttore generale che si occupi dei fondi del PNRR.

(3-00430)

MALPEZZI, D'ELIA, RANDO, ALFIERI, BASSO, CAMUSSO, DELRIO, GIACOBBE, IRTO, FURLAN, LA MARCA, LOSACCO, MANCA, NICITA, PARRINI, ROJC, ROSSOMANDO, VALENTE, ZAMBITO - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Premesso che:

l'Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, in data 29 marzo 2022, ha approvato il Piano di azione italiano sulla "Child Guarantee" (Garanzia infanzia), in attuazione della Raccomandazione del 14 giugno 2021 sul Sistema di garanzia europeo per i bambini e i ragazzi vulnerabili;

a seguito della validazione da parte della Commissione, il suddetto Piano è ad oggi operativo, con un finanziamento europeo di 635 milioni di euro, pari al cinque per cento del Fondo sociale europeo plus;

il benessere dei bambini e dei ragazzi, per la prima volta, è al centro di una Strategia nazionale complessa, che trova i suoi assi portanti nel 5° Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 25 gennaio 2022 e, appunto, nel Piano di azione italiano sulla "Child Guarantee";

il Piano prevede, tra i suoi obiettivi, l'aumento dei posti a tempo pieno nei nidi e la cancellazione progressiva delle rette per la loro frequenza; l'aumento del servizio di refezione a scuola con la progressiva riduzione delle contribuzioni da parte delle famiglie ai costi di gestione del servizio di mensa e l'estensione delle fasce di gratuità; maggiori interventi finalizzati a rafforzare il benessere psicosociale di bambine e bambini, preadolescenti e adolescenti; più attenzione fin dai primi giorni di vita al benessere delle bambine dei bambini; maggiore sostegno ai minorenni che vivono in contesti di povertà materiale, abitativa, relazionale ed affettiva o che vivono in situazioni di fragilità, come molti minorenni provenienti da contesti migratori o come minorenni con disabilità o che vivono in alcune aree del Paese con pochi servizi, a partire dal Sud;

in data 7 marzo 2023, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, in risposta all'interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00469 depositata alla Camera dei deputati sullo stato di attuazione del Piano, ha dichiarato che "(….) che il Governo, sin dal suo insediamento, ha posto in essere attività volte a perseguire gli obiettivi del Piano per migliorare l'accesso e aumentare la partecipazione ai servizi da parte dei minorenni in difficoltà e delle loro famiglie, ponendo anche un'attenzione specifica verso coloro che vivono svantaggi particolari. In tale direzione, proseguono le attività di attuazione del Piano attraverso specifici gruppi appositamente costituiti. Nel mese di aprile del 2023 si concluderà la terza fase del programma pilota della Child Guarantee. In particolare, il 19 aprile 2023 è convocato il Comitato di sorveglianza per gli adempimenti di rito e nel quale ci sarà un primo confronto sugli interventi da attivare";

la risposta non ha dato indicazioni di merito precise rispetto ai temi posti dall'interrogante;

considerato che:

nei giorni scorsi Anna Serafini, coordinatrice nazionale per l'Italia della Child Guarantee, ha dichiarato di considerare esaurito il suo incarico in ragione delle mancate risposte da parte del Governo alle ripetute sollecitazioni per adottare "rapide decisioni che non pregiudicassero l'attuazione del Piano e per scongiurare il rischio di non poter accedere ai finanziamenti europei";

la ex coordinatrice nazionale, che ha assunto l'incarico a titolo gratuito, mettendo a disposizione la sua grande competenza in materia, ha descritto un quadro allarmante che rischia seriamente di vanificare un piano che è stato molto apprezzato a Bruxelles e approvato dalla Commissione europea senza alcuna modifica (…) "non posso non esprimere la preoccupazione per il rischio che l'assenza di decisioni e i conseguenti ritardi del paino compromettano politiche essenziali per bambini adolescenti e famiglie";

ritenuto che:

il Ministro Fitto nel corso dell'informativa resa al Parlamento sullo stato del PNRR ha dichiarato che fra i 27 obiettivi del PNRR da realizzare entro il 30 giugno 2023 "ci sono alcuni obiettivi da rimodulare tra cui la realizzazione degli asili nido e scuole dell'infanzia";

il PNRR ha stanziato 4,6 miliardi di euro per quella che è considerata una delle misure economiche più importanti del piano: dovrebbero essere costruiti 1.857 nuovi asili nido e 333 scuole dell'infanzia. L'obiettivo dichiarato in fase di negoziazione del piano è di garantire complessivamente 264.480 nuovi posti entro la fine del 2025;

il Governo ha annunciato di voler rilanciare la natalità e il sostegno alle famiglie con figli, anche di fronte al calo demografico italiano culminato nel 2022 nel record negativo di appena 392.000 nuove nascite;

tuttavia, in modo contraddittorio con gli intenti dichiarati, sta rischiando di perdere le risorse necessarie a implementare servizi educativi per l'infanzia che sono indispensabili anche per sostenere la genitorialità,

si chiede di sapere:

in quale fase si trovi il processo di implementazione del Piano di azione italiano sulla "Child Guarantee";

a che punto siano le interlocuzioni con la Commissione europea sul tema;

quale sia il piano operativo e le tempistiche previste per la realizzazione del Piano stesso e quali siano i successivi passaggi previsti ai fini dell'ottenimento dei finanziamenti europei;

quali siano gli esiti dell'incontro del Comitato di sorveglianza per gli adempimenti di rito.

(3-00431)

MARTELLA - Al Ministro dell'interno. - Premesso che per quanto risulta all'interrogante:

il Sindaco di Maserada sul Piave (Treviso), con una lettera del 10 maggio 2023, ha revocato l'uso dell'aula "Facchin", situata presso il Palazzo delle attività ricreative, per l'incontro promosso dall'ANPI sul tema delle foibe, con lo storico Eric Gobetti, uso che era stato già concesso in precedenza, con lettera datata 18 aprile 2023;

il Presidente provinciale dell'ANPI Treviso, a fronte di questa improvvisa decisione, ha inviato formalmente una lettera al Prefetto e al Procuratore della Repubblica di Treviso per chiedere ragione della revoca;

l'ANPI contesta l'arbitrarietà con cui il Sindaco ha revocato l'autorizzazione nell'imminenza dello svolgimento dell'evento, costringendo l'associazione a trovare un'altra sede;

per l'associazione dei partigiani l'obiezione mossa nei loro confronti sarebbe del tutto infondata, poiché la richiesta fa riferimento ad un "incontro con l'autore Eric Gobetti" in maniera conforme alla locandina, quindi alla domanda che era stata già accolta;

per l'amministrazione comunale la domanda sarebbe stata, invece, viziata dall'elemento della mancata specificazione del tema e da un presunto taglio negazionista, rispetto alle foibe, sulla base del profilo dello storico invitato;

la motivazione addotta per la revoca risulta per l'ANPI assolutamente pretestuosa e lesiva del principio della libertà di espressione garantita dalla Costituzione;

quanto riportato ha avuto ampia eco mediatica e necessita di un opportuno chiarimento istituzionale,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo risulti essere a conoscenza di quanto esposto in premessa e quali iniziative intenda assumere, per quanto di propria competenza, al fine di ricostruire l'accaduto e di appurare se nei confronti dell'ANPI e della iniziativa di cui sopra si sia manifestato da parte dell'amministrazione comunale di Maserada sul Piave un comportamento arbitrario e lesivo della libertà di espressione.

(3-00432)

MAZZELLA, CASTIELLO, ALOISIO, PIRONDINI, SIRONI, TURCO, DI GIROLAMO, CATALDI, BEVILACQUA, NATURALE, LOPREIATO, LICHERI Sabrina - Al Ministro per le disabilità. - Premesso che, in attuazione della legge regionale 18 maggio 2016, n. 12, integrata con le modifiche apportate dalle leggi regionali 23 dicembre 2016, n. 38, e 31 marzo 2017, n. 10, è stata istituita l'Azienda per il diritto allo studio universitario della Regione Campania (ADISURC), che gestisce, in via esclusiva, il diritto allo studio universitario campano. Pertanto, contestualmente all'inserimento degli organi dell'ADISURC, le aziende per il diritto allo studio universitario della Regione sono state poste in liquidazione e, in data 31 dicembre 2017, è terminato il processo di scioglimento delle 7 ADISU della Campania;

considerato che, per quanto risulta agli interroganti:

Romeo Gestioni S.p.A. è un'azienda presente a Napoli che opera nella filiera di attività che attengono alla gestione degli immobili e del territorio, con l'obiettivo di valorizzare i patrimoni immobiliari e urbani, lavorando per committenti pubblici e privati;

come riportato da un articolo pubblicato il 22 dicembre 2022 dalla testata "Il Riformista", nel corso dell'anno 2022, la Romeo Gestioni ha vinto l'appalto di una gara per la gestione delle residenze universitarie messe a disposizione per gli studenti di alcuni atenei, come ad esempio l'"Orientale" e la "Parthenope". Tuttavia, l'ADISURC, soggetto appaltante, ha sostenuto che "ci sarebbero delle anomalie che devono essere chiarite dalla società che ha vinto la gara", chiedendo alla Romeo Gestioni dettagli della sostenibilità aziendale e chiarimenti sulla pulizia degli spazi, sul servizio di fornitura a nolo e lavaggio della biancheria, sul servizio di ronda e videosorveglianza da remoto.A seguito del recepimento dell'informativa richiesta, ADISURC ha chiesto chiarimenti anche relativamente al "servizio di portierato", attività che, secondo quanto stabilito dalla Romeo Gestioni, avrebbe previsto anche l'assunzione di 10 lavoratori affetti da disabilità, ai sensi della normativa vigente in materia di assorbimento di forza lavoro portatrice di disabilità;

come si apprende dall'articolo, ADISURC avrebbe risposto che "il servizio di portierato, reception, accoglienza e custodia, prevede delle prestazioni per le quali è richiesta la piena idoneità fisica e psichica del personale addetto", aggiungendo che "si ritiene, pertanto, che l'inserimento del numero di disabili indicati da codesto Operatore economico nell'organizzazione del servizio portierato, vigilanza e custodia possa inficiare sensibilmente l'efficienza e l'efficacia del servizio (...). Si ritiene utile evidenziare che il ricorso a tali figure avrebbe dovuto essere riportato in modo opportuno e trasparente nel progetto tecnico ai fini della valutazione da parte della Commissione di valutazione";

successivamente l'appalto è stato assegnato ad un'altra società, a condizioni meno vantaggiose per l'ADISURC e per la Regione;

considerato inoltre che:

ai sensi della legge 12 marzo 1999, n. 68, che ha come finalità la promozione dell'inserimento e della integrazione lavorativa delle persone disabili nel mondo del lavoro attraverso servizi di sostegno e di collocamento mirato, i datori di lavoro pubblici e privati sono tenuti ad avere, alle loro dipendenze, lavoratori appartenenti ad alcune categorie portatrici di disabilità;

le persone con disabilità in Italia rappresentano circa il 7 per cento della popolazione e risultano, secondo un articolo pubblicato in data 2 agosto 2022 sul sito web delle Nazioni Unite, "più povere degli altri cittadini dell'Unione Europea, trovano meno opportunità di lavoro ed hanno più limitate le loro possibilità di godere della propria autonomia, eguaglianza e inclusione sociale, nonché di beni e servizi quali l'istruzione, la sanità, i trasporti, gli alloggi e la tecnologia";

per contrastare la discriminazione ancora esistente nel nostro Paese, con legge 3 marzo 2009, n. 18, il Parlamento ha autorizzato la ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità;

in particolare, la Convenzione è un trattato internazionale che reca l'obiettivo di tutelare la promozione dei diritti della persona, contrastando le discriminazioni e le violazioni dei diritti umani. Ai sensi dell'articolo 2: "la 'discriminazione fondata sulla disabilità' indica qualsivoglia distinzione, esclusione o restrizione sulla base della disabilità che abbia lo scopo o l'effetto di pregiudicare o annullare il riconoscimento, il godimento e l'esercizio, su base di uguaglianza con gli altri, di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali in campo politico, economico, sociale, culturale, civile o in qualsiasi altro campo",

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti;

se, relativamente al caso di specie, ritenga leso il diritto al lavoro dei soggetti portatori di disabilità, di cui all'articolo 4 della Costituzione, nonché il diritto all'uguaglianza innanzi alla legge, di cui all'articolo 3 del dettato costituzionale, e se intenda attivarsi nelle sedi di competenza al fine di approfondire i fatti descritti;

se ritenga che, secondo quanto richiesto da ADISURC, la società appaltante avrebbe dovuto specificare nel progetto tecnico l'inserimento in organico di persone affette da disabilità o se, viceversa, ritenga detta clausola di natura discriminatoria;

se reputi incompatibile la funzione istituzionale dell'ADISURC, ente preposto alla promozione dell'inclusività e alla tutela dei diritti di tutti, con l'atteggiamento tenuto in questo caso e se ritenga che il comportamento adottato dall'ADISURC contrasti coi valori ispiratori della Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità.

(3-00433)

(già 4-00121)

LICHERI Sabrina, NATURALE, NAVE - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro del turismo. - Premesso che:

l'Associazione italiana alberghi per la gioventù (AIG), ente storico e patrimonio del Paese costituita nel 1945, è un ente morale ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 1° giugno 1948, un ente assistenziale a carattere nazionale ai sensi decreto del Ministro dell'interno 6 novembre 1959, un ente culturale ai sensi del decreto-legge 29 marzo 1995, n. 97;

AIG è inclusa tra le organizzazioni non governative segnalate dall'ONU tra gli enti di sviluppo sociale e l'Italia, grazie ad essa, è membro qualificato della International youth hostel federation (IYHF), di cui fanno parte oltre 80 nazioni;

AIG, anche attraverso la rete IYHF, si è sempre occupata di agevolare la promozione della cultura italiana, dei siti paesaggistici, culturali e dei siti riconosciuti patrimonio dell'UNESCO, nonché favorire il turismo giovanile, scolastico, sociale e sportivo;

da parte dei Ministri del turismo che si sono avvicendati sono arrivati negli anni, anche rispondendo a atti di sindacato ispettivo, numerosi e reiterati impegni a salvaguardare e sostenere l'ente; sono stati altresì approvati diversi ordini del giorno da parte di entrambe le Camere che impegnavano il Governo ad intervenire a suo sostegno;

da ultimo, anche l'attuale Ministro in indirizzo ha ribadito, rispondendo ad un'interrogazione a risposta immediata (3-00116) del sen. Fina, "l'interesse e il sostegno che questo Ministero ha sempre dimostrato per la situazione dell'Associazione, in virtù del suo ruolo nella promozione del turismo giovanile", nonché assicurato che il Ministero non si opporrà in futuro ad azioni volte a risolvere la situazione dell'associazione;

tutte le forze politiche hanno mostrato di essere a conoscenza della difficile situazione in cui versa AIG, attivandosi con proposte legislative, emendative ed atti di sindacato ispettivo per tutelare il suo patrimonio materiale e immateriale, nonché il livello occupazionale, in particolare per evitarne la chiusura definitiva e salvaguardarne le attività che, per il settore del turismo, assumono particolare rilievo;

in particolare sono stati presentati, anche in questa XIX Legislatura, emendamenti volti a costituire l'ente pubblico non economico denominato "AIG - Associazione italiana alberghi per la gioventù", posto sotto la vigilanza del Ministero del turismo, con l'obiettivo di rinnovare e modernizzare l'offerta turistica anche attraverso la riqualificazione delle strutture ricettive e potenziando le infrastrutture ed i servizi turistici strategici;

tutti questi tentativi fino ad oggi non hanno dato l'esito sperato, nonostante il consenso trasversale agli schieramenti politici e il limitato impegno economico necessario,

si chiede di sapere come il Governo intenda tutelare concretamente il patrimonio culturale, economico, storico sociale rappresentato dall'Associazione italiana alberghi per la gioventù, salvaguardando altresì il personale impiegato, nonché il contributo dell'ente in termini di servizi di utilità sociale erogati, con particolare attenzione alle giovani generazioni e alle fasce economicamente più deboli della società e se non ritenga di attivarsi al fine di emanare specifici provvedimenti normativi per raggiungere tali obiettivi.

(3-00434)

MALPEZZI, D'ELIA, CRISANTI, RANDO, VERDUCCI - Ai Ministri dell'istruzione e del merito e dell'università e della ricerca. - Premesso che:

da quanto appreso nella VII Commissione permanente (Cultura) della Camera dei deputati, in risposta all'interrogazione 5-00755, presentata da alcuni deputati del Gruppo PD, il Ministro dell'istruzione e del merito avrebbe avviato, dal mese di novembre 2022, un confronto con il Ministro dell'università e della ricerca su una prima bozza del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sulla formazione iniziale, di cui all'articolo 44, comma 4, del decreto-legge 30 aprile 2022, n. 36, recante ulteriori misure urgenti per l'attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), che sarebbe stata sottoposta, inoltre, anche al vaglio della Commissione europea;

sembrerebbe, da notizie a mezzo stampa, che la Commissione europea abbia richiesto una maggiore coerenza dei percorsi formativi ed universitari di formazione iniziale con le professionalità richieste al docente;

il target attualmente previsto dal PNRR è quello dell'assunzione entro il 2024 di 70.000 docenti formati con le nuove regole, per quanto da notizie di stampa sembrerebbe che il Ministero sia intenzionato a chiedere uno spostamento in avanti di tale scadenza;

inoltre, sempre da notizie pubblicate dalla stampa di settore, i Ministeri competenti, in seguito anche ad un confronto avviato con la CRUI, starebbero prospettando la possibilità di ricorrere a un significativo innalzamento della modalità telematica di erogazione dei corsi di formazione;

altro aspetto che richiederebbe un confronto è quello relativo al costo di partecipazione al corso di formazione, che verrebbe interamente sostenuto dai corsisti;

in fase di conversione del decreto-legge n. 36, il Gruppo PD ha proposto di introdurre, relativamente al costo dei percorsi di abilitazione, una norma volta a sottoporre la contribuzione al regime della no tax area, riprendendo un principio già previsto per i corsi di studio e come accadeva, anche, per il conseguimento dei 24 crediti formativi universitari;

con tale norma si potrebbe contenere l'eventuale impatto negativo sulla regolarità degli studi e quindi sui requisiti per ottenere le provvidenze del diritto allo studio,

si chiede di sapere quali siano i tempi ed i contenuti del decreto, riguardo, in particolare, ai costi dei percorsi formativi a carico dei partecipanti, alle modalità di erogazione dei percorsi e di selezione in accesso ai medesimi, nel caso in cui le domande siano superiori al fabbisogno individuato dalle singole università, e agli elementi individuati per garantire l'omogeneità dei percorsi a garanzia degli standard professionali previsti dalla norma.

(3-00436)

SENSI, ALFIERI, BASSO, CAMUSSO, D'ELIA, FINA, FURLAN, GIACOBBE, IRTO, LA MARCA, LOSACCO, MALPEZZI, MANCA, MARTELLA, MISIANI, NICITA, RANDO, ROJC, ROSSOMANDO, VALENTE, VERDUCCI, VERINI, ZAMBITO - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. - Premesso che:

martedì 9 maggio 2023, il tribunale di Mansura in Egitto ha rinviato, per la decima volta e senza che il giudice si presentasse in aula, la nuova udienza del processo a carico di Patrick Zaki, fissandola al prossimo 18 luglio;

Amnesty Italia, che segue attentamente la vicenda di Zaki, ha commentato il fatto che il giudice non si sia neppure presentato in udienza come "un'ennesima prova del disprezzo per i diritti umani da parte della magistratura egiziana";

Patrick Zaki è tornato in libertà lo scorso 8 dicembre 2021, dopo 22 mesi di custodia cautelare passati in carcere: da allora è in attesa di giudizio e soggetto al divieto di espatrio. Non potendo lasciare il suo Paese gli è, pertanto, impossibile fare rientro a Bologna per proseguire i suoi studi;

val la pena ricordare come Zaki, già tra il febbraio 2020 e il settembre 2021, avesse subito lo stillicidio di ben 18 udienze, slittate peraltro 9 volte, in cui sono stati decisi prolungamenti della sua custodia cautelare, svoltasi per tutta la sua durata nel carcere di Tora a Il Cairo, tristemente noto per le condizioni disumane in cui versano i detenuti;

come Zaki, altre attivisti egiziani hanno subito misure restrittive di "travel ban": tra gli altri Hossam Bahgat, direttore dell'organizzazione non governativa "Egyptian initiative for personal rights" (EIPR), con cui collabora lo stesso Zaki, o l'attivista politica Mahienour el-Massry che lo scorso ottobre ha scoperto di essere nella lista dei cittadini su cui pende il divieto di espatrio nonostante la Procura generale del Cairo le avesse garantito il contrario, proprio mentre era in viaggio verso l'Italia per ritirare l'"Aurora prize for awakening humanity";

come denunciato da diverse organizzazioni internazionali, il regime egiziano starebbe vietando ai dissidenti politici di recarsi all'estero per impedire loro di denunciare le ripetute violazioni dei diritti umani di fronte alla comunità internazionale;

considerato che nell'aprile e nel luglio 2021, il Parlamento italiano all'unanimità, e dunque con il voto favorevole delle attuali forze di maggioranza, ha approvato mozioni con cui è stato impegnato il Governo ad intraprendere le iniziative necessarie al fine di riconoscere la cittadinanza onoraria a Patrick Zaki,

si chiede di sapere quali iniziative il Governo intenda intraprendere, nell'ambito dei rapporti bilaterali con l'Egitto, affinché le autorità egiziane revochino il divieto di espatrio per Patrick Zaki, consentendogli così di concludere il suo ciclo di studi in Italia.

(3-00437)

PAITA - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Premesso che:

nel 2022 circa 3 milioni di turisti hanno visitato le "Cinque Terre" e i borghi della provincia di La Spezia;

in vista della stagione turistica e dell'approssimarsi dei numerosi eventi previsti per la stessa, appare indispensabile, al fine di garantire flussi turistici agevoli e ordinati, rafforzare i servizi di trasporto, a cominciare delle tratte ferroviarie;

spesso la forte domanda di alloggi porta i turisti a pernottare, in prevalenza, nelle zone con maggiori strutture turistiche nel proprio territorio, comportando flussi continui lungo tutta la tratta;

ad oggi l'ultimo treno da Sestri Levante a La Spezia è previsto per le ore 00.21, il che condiziona non poco i tempi di visita dei turisti, con inevitabili ripercussioni sul piano dell'indotto (ristorazione e commercio al dettaglio in primis);

per garantire a pieno la mobilità dei lavoratori pendolari e turisti e consentire ai territori di beneficiare a pieno della stessa sarebbe necessario prevedere un ulteriore treno successivo al predetto orario, ovvero spostare lo stesso di circa un'ora,

si chiede di sapere quali iniziative il Ministro in indirizzo voglia assumere per rafforzare la mobilità ferroviaria nelle Cinque Terre in vista della stagione estiva, in particolare facendo sì che gli spostamenti lungo la tratta possano aversi almeno fino all'una e venti del mattino.

(3-00439)

Interrogazioni orali con carattere d'urgenza ai sensi dell'articolo 151 del Regolamento

MELONI, MISIANI - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Premesso che:

l'articolo 29 della legge regionale della Sardegna 17 maggio 2016 n. 9, recante "Disciplina dei servizi e delle politiche per il lavoro", prevede che i criteri e le procedure di assunzione dei lavoratori da impiegare nei cantieri comunali siano definiti con deliberazione della Giunta regionale adottata secondo le modalità previste dall'articolo 34. Inoltre, stabilisce che i cantieri comunali debbano essere rivolti alle persone prive di una occupazione e di qualsiasi forma di sostegno al reddito e che debbano essere finalizzati a migliorare il profilo di occupabilità dei destinatari;

l'articolo 34 della citata legge regionale definisce i principi e i criteri che con apposita deliberazione di giunta debbono rispettarsi, tra cui: a) garanzia di pari opportunità di accesso ai cantieri e previsione di meccanismi di rotazione dei destinatari; b) durata della disoccupazione; c) reddito dei lavoratori desunto dall'Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE); d) carico di famiglia; e) residenza dei lavoratori nei comuni titolari dell'intervento; f) limiti alla durata massima e alla replicabilità a favore degli stessi destinatari;

il comma 1 dell'articolo 19 del decreto legislativo 14 settembre 2015 n. 150, definisce come disoccupati i lavoratori senza un impiego che dichiarano telematicamente la propria immediata disponibilità (DID) a svolgere un'attività lavorativa e a partecipare alle misure di politica attiva del lavoro concordate con il centro per l'impiego;

la circolare n. 34 del 2015 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali ricorda inoltre che la condizione di "non occupazione" è riferita a chi non svolge attività lavorativa, in forma subordinata, parasubordinata o autonoma, mentre la circolare n. 1 del 2019 con cui l'ANPAL fornisce le nuove regole relative alla gestione dello stato di disoccupazione e segnala le novità introdotte dall'articolo 4, comma 15-quater, del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n. 26, il quale prevede che per le finalità di cui al medesimo decreto ed ad ogni altro fine, "si considerano in stato di disoccupazione anche i lavoratori il cui reddito da lavoro dipendente o autonomo corrisponde a un'imposta lorda pari o inferiore alle detrazioni spettanti ai sensi dell'articolo 13 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917";

con riferimento ai limiti reddituali per il conseguimento o la conservazione dello stato di disoccupazione, in caso di attività di lavoro autonomo, il limite esente da imposizione fiscale è, nella generalità dei casi, quantificabile in 4.800 euro annui, mentre per i redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente il limite di reddito è di 8.145 euro annui;

l'articolo 10 del regolamento ASPAL sui cantieri comunali, riguardo ai requisiti di partecipazione ai bandi, prevede che i partecipanti ai bandi dovranno essere in possesso dello status di disoccupato e comunque privi di impiego al momento di pubblicazione dell'Avviso nell'apposita sezione "concorsi e selezioni - Cantieri" del Portale Sardegna Lavoro dedicata ad ASPAL;

l'articolo 8 del regolamento citato, sui termini per la presentazione delle candidature all'Avviso pubblico, prevede che l'arco temporale assegnato per la trasmissione on line delle domande di partecipazione sia fissato in 5 giorni lavorativi, fatta salva la possibilità per il CPI competente di estendere fino a 10 giorni lavorativi detto arco temporale, qualora sia prevedibile e attesa una notevole adesione e interesse da parte dei lavoratori;

la segnalazione sollevata dai disoccupati over 45 della Sardegna che prestano collaborazioni lavorative, ma sono percettori di reddito di cittadinanza per basso reddito, è relativa all'impossibilità di partecipare ai bandi di cantieri comunali di loro interesse per i termini ristrettissimi consentiti da ASPAL per la presentazione delle candidature (5 giorni lavorativi), conseguentemente alla necessità di ricevere a priori informazioni sui requisiti dell'Avviso, che limita il contratto assegnato con il lavoro al cantiere ai soli partecipanti che non svolgono attività di tipo subordinata o autonoma;

il regolamento sui cantieri approvato dall'Agenzia sarda per le politiche attive sul lavoro, non include, di fatto, le novità introdotte dalla circolare n. 1 del 2019 con cui l'ANPAL fornisce le nuove regole relative alla gestione dello stato di disoccupazione, e quindi i disoccupati con redditi da lavoro sottosoglia imponibile;

i disoccupati over 45 citati che hanno sollevato il problema sui cantieri sono persone pluriformate, con percorsi universitari, che hanno già frequentato corsi ulteriori afferenti alle politiche attive della Regione, e che perderanno il sussidio nel mese di agosto;

il regolamento sui cantieri ASPAL segue la disciplina dell'articolo 29 della richiamata legge regionale della Sardegna, la quale ad oggi non è stata mai aggiornata. Il riferimento sulle "persone prive di una occupazione" dell'articolo 29 di cui alla legge regionale della Sardegna n. 9 del 2016 citata, già da anni doveva comunque essere interpretato alla luce delle più recenti e aggiornate normative del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, alle quali la Regione Sardegna e l'agenzia sarda per le politiche attive sul lavoro debbono allinearsi, anche perché tali categorie sono iscritte al proprio Centro per l'impiego espressamente col termine di "disoccupati";

il requisito di partecipazione ai bandi dei cantieri sull'essere "privi di impiego" richiesto da ASPAL, secondo il proprio regolamento, ha come significato quello di "imporre" ad un potenziale candidato la rinuncia a svolgere ulteriori prestazioni lavorative (con reddito sottosoglia) al di fuori delle ore di lavoro previste dal contratto del cantiere comunale perché il beneficiario non deve produrre ulteriore reddito, oltre quello assegnatogli dalla misura di politica attiva;

escludere dai bandi dei cantieri i disoccupati con reddito sottosoglia priva gli stessi ad avere un minimo reddituale per poter vivere con più dignità, un modus operandi che va in conflitto con la norma stessa regionale, che presuppone che i cantieri comunali siano "finalizzati a migliorare il profilo di occupabilità dei destinatari" e non far loro abbandonare eventuali collaborazioni in essere o proposte durante il periodo di frequenza del cantiere, per poi terminare il percorso di politica attiva e ripartire da zero alla ricerca di una opportunità di lavoro/collaborazione,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;

se e come intenda intervenire, per quanto di competenza, presso la Regione Sardegna affinché provveda ad aggiornare le proprie normative regionali e regolamenti sui cantieri, allineandosi con la normativa nazionale per dare attuazione alla circolare n. 1 del 2019, con cui l'ANPAL fornisce le nuove regole relative alla gestione dello stato di disoccupazione, in modo che anche i disoccupati con reddito sottosoglia possano avere opportunità di candidarsi ai bandi dei cantieri comunali;

se non ritenga necessario intervenire, per quanto di propria competenza, nell'interesse dei cittadini disoccupati, presso l'Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro, affinché riveda il regolamento sui cantieri anche sulle tempistiche di presentazione delle domande, prevedendo per tutti gli Avvisi pubblici un termine minimo, più ampio, di almeno 10 giorni lavorativi (e non 5 giorni), in considerazione anche di eventuali difficoltà che possano subentrare in iter di compilazione della stessa, perché i potenziali candidati interessati a partecipare alla misura abbiano equa opportunità.

(3-00423)

MISIANI, ZAMPA, CAMUSSO, FURLAN, ZAMBITO, ALFIERI, BASSO, D'ELIA, LA MARCA, LOSACCO, MALPEZZI, MANCA, MARTELLA, NICITA, RANDO, ROJC, ROSSOMANDO, VALENTE, VERDUCCI - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Premesso che:

con la legge 29 dicembre 2022, n. 197 (legge di bilancio per il 2023), il Governo ha disposto, in via eccezionale e transitoria, a partire dal 1° gennaio 2023 e fino al mese di dicembre 2024, un incremento del trattamento pensionistico lordo, tredicesima mensilità compresa, di 1,5 punti percentuali per l'anno 2023, elevati a 6,4 punti percentuali per i soggetti di età pari o superiore a settantacinque anni, e di 2,7 punti percentuali per l'anno 2024. Il provvedimento specifica che la seconda percentuale non si somma alla prima. Pertanto, l'incremento per il 2024 si applica sulla base di calcolo al netto del primo incremento;

tale incremento è riconosciuto nei casi in cui il trattamento pensionistico mensile sia complessivamente pari o inferiore all'importo mensile del trattamento minimo INPS;

l'INPS, con la circolare n. 35 del 3 aprile 2023, ha fornito le istruzioni applicative in merito al riconoscimento del beneficio previsto dalla suddetta legge di bilancio, determinando anche il calcolo degli incrementi;

considerato che:

a seguito della suddetta circolare, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali non ha fornito ufficialmente alcuna informazione circa le ragioni del ritardo nell'erogazione di tale incremento pensionistico, che avrebbe dovuto essere applicato a far data dal 1° gennaio 2023;

nella risoluzione al DEF la maggioranza di Governo, consapevole dell'esiguità dell'incremento previsto con la legge di bilancio, al punto 3) del dispositivo impegna l'Esecutivo "a valutare nell'ambito degli eventuali spazi di bilancio che si renderanno disponibili per la prossima manovra di bilancio un intervento in materia di innalzamento delle pensioni minime e delle pensioni di invalidità";

il tema degli aumenti delle pensioni minime è stato fortemente sostenuto durante la campagna elettorale dalla coalizione di centrodestra;

rilevato che:

allo stato attuale la platea, circa 2 milioni di pensionati, beneficiaria di tale incremento pensionistico non ha ancora ricevuto la corresponsione degli importi spettanti;

l'11 maggio 2023, un articolo sul quotidiano "la Repubblica" ha annunciato che "all'INPS la procedura sta per essere chiusa, rendendo così operativa la circolare del 3 aprile" e che dal 1°luglio 2023 finirà l'attesa per 1,3 milioni di pensionati che riceveranno anche gli arretrati;

in attesa di verificare l'avverarsi di questa previsione,

si chiede di sapere:

quali siano le ragioni di tali evidenti ritardi nella corresponsione degli incrementi previsti per i trattamenti pensionistici minimi e se il Ministro in indirizzo non ritenga doveroso adottare tutte le iniziative necessarie, nell'ambito delle sue competenze, per fare in modo che tale incremento sia erogato al più presto, senza ulteriori ritardi;

se non reputi opportuno fornire adeguata e formale comunicazione necessaria a fare luce sulle motivazioni di tale ritardo, anche alla luce della circolare dell'INPS 3 aprile 2023, n. 35, condivisa con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, con la quale sono state fornite le istruzioni applicative per l'erogazione dei suddetti incrementi da riconoscersi ai trattamenti pensionistici minimi, sia per i pensionati di età inferiore ai 75 anni, che per i pensionati di età pari o superiore ai 75 anni.

(3-00426)

BOCCIA, VERDUCCI, D'ELIA, CRISANTI, RANDO, ALFIERI, BASSO, BAZOLI, CAMUSSO, CASINI, COTTARELLI, DELRIO, FINA, FRANCESCHELLI, FRANCESCHINI, FURLAN, GIACOBBE, GIORGIS, IRTO, LA MARCA, LORENZIN, LOSACCO, MALPEZZI, MANCA, MARTELLA, MELONI, MIRABELLI, MISIANI, NICITA, PARRINI, ROJC, ROSSOMANDO, SENSI, VALENTE, VERINI, ZAMBITO, ZAMPA - Al Ministro dell'università e della ricerca. - Premesso che l'articolo 34 della Costituzione stabilisce, ai commi terzo e quarto, che "I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso";

premesso inoltre che la legge 30 dicembre 2021, n. 234 (legge di bilancio per il 2022) ha previsto, a favore del Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione, lo stanziamento di 230 milioni per l'anno 2022, poi aumentato di ulteriori 100 milioni per l'anno 2022 dall'articolo 37 del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2022, n. 91, per un totale di 330 milioni di euro, mentre la legge 29 dicembre 2022, n. 197 (legge di bilancio per il 2023) non ha previsto alcun rifinanziamento del suddetto Fondo;

considerato che:

in questi giorni si stanno svolgendo, soprattutto nelle grandi città, numerose mobilitazioni studentesche, con tende posizionate davanti alle università, contro il fenomeno del cosiddetto "caro-affitti": negli ultimi anni, infatti, i prezzi delle stanze per gli studenti fuori sede, già alti, sono ulteriormente aumentati fino a raggiungere cifre che oscillano, per una stanza, tra i 500 e gli 800 euro, al netto delle spese per il condominio;

in risposta a queste mobilitazioni, il Ministro dell'istruzione e del merito, Valditara, intervistato da Sky sul "caro-affitti", ha affermato, in modo, a giudizio degli interroganti, assolutamente improvvido e inopportuno, che "Il problema è grave, ma tocca le città governate dal centrosinistra", ignorando o facendo finta di ignorare che il Governo, con l'ultima legge di bilancio, ha scelto di non rifinanziare il cosiddetto Fondo affitti;

considerato inoltre che:

l'esiguo numero dei posti letto nelle residenze universitarie consente a poco meno del 10 per cento degli studenti fuorisede di usufruirne. A ciò si aggiunge il ritardo nei tempi di pubblicazione dei bandi e delle relative graduatorie, nonché dell'assegnazione dei posti letto, i quali vengono messi a disposizione degli studenti quando l'anno accademico è già cominciato;

la residenzialità universitaria nel nostro Paese è oggetto di specifici obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e di correlati finanziamenti per un totale di 960 milioni di euro;

in particolare, nell'ambito della Riforma 1.7, è prevista, quale target da conseguire entro il mese di dicembre 2026, la realizzazione di 60.000 posti letto aggiuntivi, "portandoli da 40.000 a oltre 100.000";

ad oggi, secondo i dati disponibili, il raggiungimento del suddetto target entro i tempi stabiliti appare alquanto improbabile;

considerato infine che:

il problema del "caro-affitti" e della mancanza di alloggi per gli studenti rappresenta una vera e propria emergenza che "discrimina" gran parte della popolazione giovanile, impossibilitata per ragioni economiche, a mantenersi agli studi, in palese contrasto con quanto previsto dalla Costituzione;

il diritto allo studio e le politiche per il welfare studentesco dovrebbero rappresentare la priorità per il Paese e per il suo futuro,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non ritenga necessario ripristinare il finanziamento, già previsto precedentemente, per il "Fondo affitti" e quali misure urgenti intenda altresì adottare, al fine di consentire a questa generazione di studenti di realizzare il proprio diritto allo studio;

quali misure intenda altresì adottare al fine di realizzare, entro i tempi stabiliti, il conseguimento dell'obiettivo previsto dalla Riforma 1.7 del PNRR, riguardante l'incremento degli alloggi per gli studenti.

(3-00429)

NICITA, BAZOLI, MIRABELLI, VERINI, ROSSOMANDO, ALFIERI, BASSO, CAMUSSO, D'ELIA, DELRIO, FURLAN, GIACOBBE, GIORGIS, LA MARCA, LOSACCO, MALPEZZI, MARTELLA, RANDO, ROJC, VALENTE, VERDUCCI, ZAMBITO, ZAMPA - Al Ministro della giustizia. - Premesso che:

come riportato da diversi organi di stampa in data 10 maggio 2023, due detenuti del carcere di Augusta (Siracusa) sono deceduti in ospedale, a distanza di quindici giorni, dove erano ricoverati in gravi condizioni a seguito di uno sciopero della fame durato 60 giorni in un caso e 41 nell'altro. Inoltre, un terzo detenuto, sempre secondo quanto riportato dagli organi di stampa, avrebbe tentato il suicidio;

sul decesso sta indagando l'autorità giudiziaria di Siracusa e la notizia è divenuta nota a seguito delle denunce dei sindacati di Polizia penitenziaria e del Garante nazionale delle persone detenute e private della libertà, Mauro Palma;

in particolare, il Garante dei detenuti ha richiamato l'attenzione pubblica "sulla necessità della completa informazione che deve fluire dagli Istituti penitenziari all'Amministrazione regionale e centrale affinché le situazioni problematiche possano essere affrontate con l'assoluta attenzione che richiedono. Sembra ci sia una sorta di timore verso l'opinione pubblica. E invece serve sapere perché affrontare certe questioni può aiutare a prevenire gli esiti più tragici";

inoltre, occorre evidenziare come l'Ufficio del Garante dei detenuti abbia denunciato il fatto di non aver ricevuto alcuna segnalazione in merito al ricovero dei due detenuti;

ad oggi, nel 2023 sono ventuno i suicidi verificatisi all'interno delle carceri italiane, ottantacinque, invece, i suicidi del 2022, un numero mai così alto. Al riguardo, occorre evidenziare come da un rapporto pubblicato da "Antigone" nel 2022, emerga che mentre l'Italia in generale figura tra i Paesi con un basso tasso di suicidi a livello europeo, se si guarda al tasso di suicidi nelle carceri, invece, la posizione cambia notevolmente, attestandosi al decimo posto tra i Paesi del Consiglio d'Europa;

gli istituti penitenziari italiani sono caratterizzati da una perdurante situazione di sovraffollamento, che ha comportato diverse condanne per il nostro Paese da parte della Corte EDU di Strasburgo. Infatti, su 50.832 posti regolamentari, di cui 47.418 effettivi, i detenuti sono 54.329, con una percentuale di sovraffollamento del 114 per cento, numeri allarmanti e che fanno dell'Italia uno dei Paesi con gli istituti penitenziari più affollati dell'Unione europea;

il primo firmatario della presente interrogazione con l'atto di sindacato ispettivo 3-00184 presentata lo scorso 1° febbraio 2023, aveva già denunciato la preoccupante situazione di alcune strutture carcerarie nella provincia di Siracusa e tra queste quella della casa di reclusione di Augusta, evidenziando come presso la stessa vi fossero quasi 500 detenuti, a fronte di 364 posti regolamentari e a fronte di un organico della Polizia penitenziaria di sole 60 unità;

in occasione della risposta all'interrogazione, resa in Aula dal sottosegretario di Stato Ostellari, l'interrogante aveva chiarito la necessità di indagare e di intervenire sulla preoccupante crescita e incidenza dei fenomeni suicidari presso i detenuti italiani, oltre che sulla necessità di approntare interventi strutturali legati ad una maggiore presenza di educatori in carcere, figure preziose per le attività intramurarie e ad una più puntuale assistenza psicologica da fornire a tutti i detenuti;

a fronte degli ultimi decessi appare di tutta evidenza come la situazione carceraria della casa di reclusione di Augusta ben lungi dall'essere migliorata sia finanche drammaticamente peggiorata,

si chiede di sapere:

quali iniziative necessarie ed urgenti il Ministro in indirizzo intenda intraprendere affinché siano garantite ai detenuti della casa di reclusione di Augusta condizioni di vita massimamente dignitose e sicure;

quali siano i dati relativi al decorso ospedaliero dei due detenuti deceduti a seguito dello sciopero della fame e quali siano state le tempistiche del ricovero dei medesimi;

per quali motivi non sia stato comunicato all'Ufficio del Garante nazionale delle persone detenute e private della libertà l'andamento dello sciopero della fame dei detenuti.

(3-00435)

MAIORINO, BEVILACQUA, CAMUSSO, D'ELIA, CUCCHI, BILOTTI, TREVISI, NAVE, PIRRO, NATURALE, SIRONI, LICHERI Sabrina - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità. - Premesso che:

i diritti civili sono diritti umani elementari e i cittadini LGBT (Lesbica, Gay, Bisessuale o Transgender) sono già svantaggiati in diversi ambiti, per esempio nel diritto al pieno riconoscimento delle coppie e nella filiazione;

nella XVIII Legislatura è stata data prova concreta dell'impegno del Parlamento e del Governo Conte II sul tema dei diritti civili con l'approvazione di un emendamento, presentato a prima firma dell'interrogante, che ha comportato la modifica dell'articolo 105-quater del decreto-legge 12 maggio 2020, n. 34, ottenendo l'incremento di 4 milioni di euro, a decorrere dall'anno 2020, del Fondo volto a promuovere la realizzazione e la diffusione dei servizi a tutela delle persone LGBT+ su tutto il territorio nazionale attraverso l'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (UNAR);

ai sensi dell'art.2, comma 2, lett. i) e lett. l) del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 novembre 2022 il Ministro è delegato: "a promuovere e coordinare le attività finalizzate all'attuazione del principio di parità di trattamento, pari opportunità e non discriminazione nei confronti delle persone Lgbt; ad adottare le iniziative necessarie per la programmazione, l'indirizzo, il coordinamento e il monitoraggio dei fondi strutturali e di investimento europei e delle corrispondenti risorse nazionali in materia di pari opportunità e non discriminazione, compresa la partecipazione a tutti gli altri organismi rilevanti, nonché la partecipazione all'attività di integrazione delle pari opportunità nelle politiche europee";

il decreto direttoriale n. 132 del 6 ottobre 2022, di adozione della "Strategia Nazionale LGBT+ per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere (2022-2025) ", reca misure per rafforzare la tutela dei diritti delle persone LGBT+ e promuovere la parità di trattamento e la non discriminazione nell'ottica della piena inclusione di tutte le persone, in coerenza con la Strategia europea per l'uguaglianza LGBTIQ 2020-2025;

il 10 marzo 2021 la Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento per le pari opportunità, visto il decreto-legge citato e con l'incremento di altri fondi dell'ufficio, emanava l'avviso pubblico per la selezione di progetti per la costituzione di case di accoglienza e centri contro le discriminazioni motivate da orientamento sessuale e identità di genere. Il 9 novembre 2021 la Presidenza del Consiglio dei ministri con decreto di approvazione di graduatoria definitiva (Rep/89/2021) assegnava in prima istanza i fondi a 37 centri, poi estesi a 43;

il 14 settembre 2021 è stata adottata la Risoluzione del Parlamento europeo sui diritti delle persone LGBTIQ nell'UE (2021/2679 (RSP), volta a tutelare la libertà e i diritti umani delle famiglie omogenitoriali;

il 17 maggio 2022, Giornata Mondiale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia, il "Gay Help Line", contact center nazionale antiomofobia e antitransfobia per persone gay, lesbiche, bisex e trans gestito dal Gay Center, dichiarava di avere ricevuto oltre 20.000 segnalazioni di cui il 20,35 per cento di episodi di violenza familiare e il 28,17 per cento di richieste di assistenza legale. Arcigay, principale associazione nazionale contro l'omobitransfobia, sempre il 17 maggio 2022 dichiarava che l'Italia, in Europa, è 20esima su 24 Paesi sul riconoscimento delle famiglie LGBT+, mentre riguardo ai discorsi d'odio si trova ultima in classifica, non avendo alcuna legge contro l'omolesbobitransfobia, insieme a Bielorussia, Polonia e Repubblica Ceca;

nel 2022 si sono conclusi i bandi della Presidenza del Consiglio dei ministri in merito all'avviso pubblico per la selezione e il finanziamento di progetti finalizzati alla raccolta, alla digitalizzazione e alla creazione di un database di archivio contenente la documentazione storica riguardante le tematiche LGBT+, che hanno comportato la realizzazione di 9 archivi digitali per l'importo di 495.000 euro. Nonostante l'investimento cospicuo di fondi, ad oggi, la Presidenza non ha ancora reso pubblico sul portale istituzionale i contenuti previsti dal bando;

dal gennaio 2023 sono terminati i fondi per i primi centri antidiscriminazione e case di accoglienza LGBT+, comportandone la progressiva chiusura o messa in crisi e, di conseguenza, lasciando in grave difficoltà le vittime, spesso giovanissimi e giovanissime delle aggressioni omolesbobitransfobiche. Il 7 marzo 2023 l'Ufficio di Gabinetto della ministra Roccella, incontrava i referenti dei centri contro le discriminazioni LGBT+ a seguito della loro richiesta di chiarimenti in merito all'interruzione dell'erogazioni dei fondi, causati dalla mancanza dell'uscita dell'avviso relativo ai fondi 2021, 2022 e 2023, che ad oggi ammontano a 12 milioni di euro stanziati, ma non erogati. L'Ufficio di Gabinetto rispondeva che i fondi ci sono ma vi sarebbero alcuni non meglio precisati "problemi burocratici" che non consentono l'impiego degli stessi;

la "Rainbow Europe Map" 2023 dell'Organizzazione europea ILGA - Europe colloca l'Italia al 34° posto su 49 Paesi europei e dell'Asia centrale per uguaglianza e tutela delle persone LGBT. ILGA-Europe esamina le leggi e le politiche di 49 Paesi utilizzando 74 criteri, suddivisi in sette categorie tematiche: uguaglianza e non discriminazione; famiglia; crimine d'odio e incitamento all'odio; riconoscimento legale del genere; integrità corporea intersessuale; spazio della società civile; e richieste d'asilo;

il 30 aprile 2023 il settimanale "l'Espresso" pubblicava l'articolo titolato "Diritti negati Staff invisibile fondi al palo", in cui si denuncia la progressiva chiusura dei centri e delle case di accoglienza LGBT+,

si chiede di sapere:

quale sia lo stato dell'arte: dei progetti dedicati alle persone LGBT+ gestiti dall'UNAR e finanziati dal PON Inclusione 2014-2020, in particolare i progetti conclusi, i progetti in corso, i progetti non avviati, comprensivi dei fondi impegnati e da impegnare e le relative scadenze; della programmazione dei progetti dedicati alle persone LGBT+ nel PN Inclusione e lotta alla povertà 2021-2027 cofinanziato dal Fondo sociale europeo; del portale istituzionale dedicato agli archivi LGBT+, visto che ad oggi quest'ultimi non risultano consultabili on line;

entro quanto tempo il Governo intenda porre rimedio alla questione e rendere pubblici gli archivi della storia dei cittadini LGBT+ in Italia;

quali siano i tempi di pubblicazione dell'avviso per l'erogazione del fondo per i centri e le case di accoglienza contro la violenza e le discriminazioni per identità di genere e orientamento sessuale, visto lo stanziamento di 12 milioni di euro e tenendo presente che la non erogazione comporta la perdita di tali fondi oltre la chiusura totale di centri e case che, ad oggi, supportano migliaia di vittime di discriminazioni omolesbobitransfobiche su tutto il territorio nazionale;

quali siano le iniziative previste in occasione della Giornata Mondiale contro l'Omofobia, la Bifobia e la Transfobia e quale sia la posizione in merito alle politiche di contrasto alla violenza e alle discriminazioni verso le persone LGBT+, con specifico riferimento alla recente approvazione da parte della Commissione Politiche europee del Senato di un parere motivato contrario sulla base dei principi di sussidiarietà e proporzionalità per l'adozione di un certificato europeo di filiazione.

(3-00438)

Interrogazioni con richiesta di risposta scritta

MARTON, MAIORINO, PIRRO - Al Ministro dell'interno. - Premesso che secondo quanto risulta all'interrogante:

il Sindaco di Cernusco sul Naviglio (Milano) avrebbe negato all'arch. Olga Pirola l'autorizzazione per autenticare le firme necessarie per i seguenti referendum abrogativi: 23A01449 (Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 53 del 3 marzo 2023), 23A01448 (Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n. 53 del 3 marzo 2023) e 23A01743 (Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n. 64 del 16 marzo 2023);

la richiesta dell'arch. Pirola è stata effettuata in ossequio all'art. 14 della legge 21 marzo 1990 n. 53, così come sostituito dall'art. 1 della legge 28 aprile 1998 n. 130, successivamente modificato dall'art. 4 comma 2 della legge 30 aprile 1999 n. 120, che individua i soggetti competenti ad eseguire le autenticazioni;

la ratio della normativa è infatti chiaramente quella di permettere al corpo elettorale di poter raccogliere le firme in modo celere ed ordinato, essendo i diritti politici tra i più importanti tra quelli costituzionalmente garantiti e insiti nell'istituzione democratica repubblicana. L'autorizzazione richiesta rientra in quelle a natura vincolata e non può essere soggetta a sindacato politico, ma al limite a motivazioni specifiche e contingenti di natura tecnico amministrativa;

del resto, la circolare del Prefetto di Reggio Emilia datata 7 agosto 2013, dichiara "la ratio della disposizione, anche alla luce delle modificazioni apportata con gli interventi normativi successi, ha inteso evidentemente agevolare al massimo le forze politiche e i comitati promotori dei referendum e delle iniziative legislative popolari negli adempimenti preparatori dei procedimenti connessi alla raccolta delle sottoscrizioni degli elettori";

c'è altresì incertezza in merito alla funzione della vidimazione dei moduli e cioè se un modulo vidimato da un Comune, oltre ad attribuire data certa alle firme raccolte, vincoli anche la raccolta firme al solo comune ove sia stato vidimato il modulo (con possibilità di raccogliere le firme di qualsiasi elettore italiano), oppure se il modulo vidimato da un comune possa essere utilizzato anche per raccolte firme in altri comuni,

si chiede di sapere:

quale sia l'opinione del Ministro in indirizzo in merito all'operato del Comune di Cernusco sul Naviglio, che ha negato l'autorizzazione ad un proprio dipendente di poter autenticare le firme per ireferendum;

se la vidimazione dei moduli presso un comune abbia solo la funzione di attribuire data certa, oppure determini anche un vincolo territoriale a dover raccogliere le firme solo nell'ambito di quel comune.

(4-00445)

SBROLLINI - Al Ministro dell'interno. - Premesso che:

la legge 21 novembre 1967, n. 1185, e successive modificazioni, regola i termini in materia di rilascio dei passaporti, stabilendo, all'articolo 8, che questi siano consegnati ai richiedenti entro 15 giorni dalla domanda; il termine è eccezionalmente prorogabile per il completamento dell'istruttoria al massimo di ulteriori 15 giorni;

circa 5,8 milioni di cittadini italiani vivono all'estero, la metà dei quali in Paesi extra europei;

moltissimi residenti in Italia sono impiegati in settori economici fortemente internazionalizzati che comportano viaggi di lavoro più o meno ricorrenti, a cui si aggiungono i viaggi, numericamente prevalenti, fatti all'estero da cittadini italiani per finalità turistiche;

secondo il rapporto "Viaggi e vacanze in Italia e all'estero - anno 2022" dell'ISTAT, nel 2022 i viaggi dei residenti in Italia sono stati 54 milioni e 811.000, il 19,7 per cento dei quali con destinazioni estere; sono dati importanti e in crescita, ma ancora inferiori a quelli del periodo pre pandemico;

i termini per il rilascio dei passaporti non sono praticamente mai stati rispettati, perché gli appuntamenti per la presentazione delle domande presso gli uffici competenti di cui all'art. 6 della legge n. 1185 del 1967 vengono programmati a distanza di parecchi mesi dalla richiesta; la distanza temporale è variabile a seconda delle aree del Paese, ma ovunque incompatibile con i termini teoricamente previsti dalla legge e con il rispetto dei diritti riconosciuti ai cittadini;

una recente indagine di FTO Confcommercio ha segnalato che a Milano e a Roma non c'è disponibilità di prenotazione fino a giugno 2023, mentre per città come Torino si deve aspettare settembre, per non parlare di alcune città in cui la situazione è anche peggiore: si rischia di arrivare a fine anno. A Catania si arriva ad ottobre, a Potenza a novembre, a Prato a dicembre;

gravissime sono anche le ricadute economiche: secondo un'indagine dell'istituto di ricerca IRCM i viaggi organizzati complessivamente annullati per il ritardo nel rilascio dei passaporti nell'ultimo periodo hanno comportato perdite di circa 180 milioni di euro per i tour operator;

non va neanche sottovalutata la situazione di moltissimi italiani che, versando in gravi condizioni di salute, vorrebbero recarsi all'estero per cure mediche e sono anche loro vittime dei ritardi nel rilascio dei passaporti;

si verificano difficoltà anche per gli studenti all'estero, che sono costretti a rinviare i corsi che dovrebbero frequentare o a optare per soluzioni alternative; nel caso di partnership tra istituzioni scolastiche o universitarie italiane e straniere questo comporta conseguenze negative alla reputazione del sistema formativo del nostro Paese;

identiche problematiche incontrano gli stranieri una volta acquisita la cittadinanza italiana, con ricadute sia sulla vita privata sia su quella professionale, indirettamente anche per le imprese di cui sono titolari o in cui sono impiegati;

da tempo numerose organizzazioni, a partire da quelle che raggruppano agenzie di viaggio e tour operator, hanno chiesto al Ministro dell'interno Matteo Piantedosi e al Ministro del turismo Daniela Santanché di adoperarsi urgentemente per sbloccare l'impasse; quest'ultima aveva promesso all'inizio di febbraio una "soluzione strutturale entro dieci giorni",

si chiede di sapere per quali ragioni si sia arrivati a questa situazione, quali iniziative siano state assunte e perché non abbiano conseguito gli obiettivi prefissati, a quali soluzioni organizzative il Ministro in indirizzo stia lavorando o intenda lavorare e quando ritenga che l'Italia potrà avere un sistema di rilascio dei passaporti in grado di rispettare i tempi e i diritti previsti dalla legge.

(4-00446)

BORGHESE - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. - Premesso che:

­i consolati italiani all'estero rappresentano un presidio fondamentale della rete diplomatica e della presenza dello Stato nel mondo, agendo sia da punto di contatto tra le autorità italiane e quelle straniere, ma fornendo anche, in quei territori meno centrali, servizi di primaria importanza ai cittadini italiani all'estero e stranieri che per qualsiasi motivo debbano interagire con il nostro Paese;

in Argentina è attiva una rete consolare capillare particolarmente strutturata, che è presente, oltreché nella capitale, Buenos Aires, anche a La Plata, Rosario, Córdoba, Mar del Plata, Mendoza, Bahía Blanca, Morón, Lomas de Zamora;

i consolati prestano diversi servizi al pubblico, tra i quali si citano, a titolo esemplificativo, i servizi relativi alla cittadinanza, al rilascio dei passaporti, all'anagrafe e allo stato civile, all'ufficio legale-notarile e all'assistenza sociale;

considerato che:

­come segnalato anche dai COMITES, dal CGIE, e dalla comunità italiana, i requisiti richiesti e le procedure adottate dalle singole rappresentanze consolari per il rilascio dei diversi documenti non sono uniformi, si prevedono tempi e adempimenti burocratici differenti a seconda della sede, così producendo un senso di sfiducia e confusione nell'utenza;

­la funzione delle rappresentanze consolari è primariamente quella di garantire adeguata assistenza alla cittadinanza e tale adeguatezza non può che passare dalla previsione di procedure uniformi e coordinate, oltreché dall'omogeneità dei presupposti per la prestazione dei servizi,

si chiede di sapere:

quali misure e iniziative si intenda assumere, e con quali tempistiche, per uniformare i requisiti e le procedure richiesti per i singoli servizi prestati nelle sedi consolari in Argentina;

se non si ritenga opportuna l'istituzione di una cabina di regia per il coordinamento delle attività consolari in Argentina.

(4-00447)

DE CRISTOFARO - Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. - Premesso che:

il parco del Matese è un territorio che si estende tra le regioni Molise e Campania, caratterizzato da una ricca fauna e da una grande varietà di paesaggi e ambienti;

l'importanza ambientale del parco è indubbia: già da anni il Matese è area naturale protetta della Campania ai sensi della legge regionale n. 33 del 1993, inoltre entrambi i versanti campano e molisano rientrano tra i siti della rete "Natura 2000";

la legge n. 205 del 2017, legge di bilancio per il 2018, con la norma di cui all'articolo 1, comma 1116, ha disposto l'istituzione del parco nazionale del Matese per il cui funzionamento, al comma 1118, è stato previsto un finanziamento iniziale di 2 milioni di euro;

a fine 2018, su richiesta del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, l'ISPRA ha svolto il supporto tecnico istruttorio per una prima analisi delle valenze ambientali del territorio, dando avvio alle previste procedure partecipative con il coinvolgimento delle Regioni e delle istituzioni locali;

a ottobre 2019 l'ISPRA, su mandato della Direzione protezione della natura del Ministero, ha prodotto una proposta di perimetrazione su cui tutti i soggetti interessati (Regioni, Comuni, imprese, associazioni e cittadini coinvolti) hanno discusso e presentato osservazioni nel corso di una serie di incontri pubblici e in successive audizioni da parte delle Regioni Molise e Campania;

un anno dopo, l'8 settembre 2020, si è tenuta una riunione del tavolo nazionale per l'istituzione del parco nazionale del Matese durante la quale l'ISPRA ha presentato la nuova proposta di perimetrazione e zonazione, precedentemente sottoposta alle Regioni. La proposta è stata poi nuovamente rivista e, a ottobre 2021, l'ISPRA ha espresso la sua definitiva proposta in merito;

a inizio 2022, il Ministero della transizione ecologica ha trasmesso agli enti locali interessati una proposta sulla disciplina di tutela del parco nazionale, alla quale sono poi seguiti alcuni incontri tra i sindaci o loro rappresentanti dei Comuni interessati dalla perimetrazione;

ad oggi, tuttavia, la procedura istitutiva del parco nazionale risulta ancora in stallo, con conseguenze negative per il territorio che vede limitarsi l'accesso a fondi destinati ai parchi nazionali, continuando così a perdere importanti opportunità di sviluppo;

da tempo la "consulta del Matese", organismo che raccoglie numerose personalità rappresentative di ambienti associativi, istituzionali, religiosi, turistici, culturali, artistici e professionali del territorio, si è mobilitata in risposta dei continui ritardi nella conclusione dell'iter istitutivo, lanciando anche nel 2021 una petizione on line che in poco tempo ha raggiunto più di 5.000 adesioni;

sul territorio del Matese continuano inoltre a insistere diversi progetti e attività come la riattivazione di cave in aree marginali del parco e la privatizzazione di acqua pubblica soprattutto proveniente da sorgenti importanti del territorio, che, se realizzati prima della operatività del nascente ente nazionale, potrebbero mettere a serio rischio l'intero massiccio del Matese e le sue fondamentali caratteristiche di area naturale protetta,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della situazione e quale sia lo stato dell'istruttoria per la completa operatività del parco nazionale del Matese;

se voglia dare conto dei motivi di ritardi e lungaggini che rimandano sempre più l'effettiva operatività del nascente parco;

se intenda, nel frattempo, intervenire per la salvaguardia, la tutela e l'integrità dell'area;

quali iniziative, per quanto di competenza, intenda adottare per pervenire, in tempi certi, al pieno funzionamento del parco nazionale del Matese.

(4-00448)

MAGNI, CUCCHI, DE CRISTOFARO - Al Ministro dell'interno. - Premesso che:

da organi di stampa si apprende che lo scrittore Cecco Bellosi è stato perquisito in data 11 maggio 2023 su disposizione della Procura di Como, nell'ambito di un'indagine in cui è accusato di danneggiamento aggravato della lapide a Giulino di Mezzegra (Como), località sul lago in cui Benito Mussolini venne fucilato a morte. Il 28 aprile scorso Bellosi raccontava sul sito "Ecoinformazioni" di avere "tolto i fiori che erano stati messi su quella lapide da una squadra di fascisti";

da quanto riportato sui diversi organi di informazione, la lapide non è stata danneggiata, mentre restano silenti e indisturbate le diverse manifestazioni di commemorazione che si svolgono da diversi anni, nella località sul lago di Como, scenario delle ultime tappe del regime fascista, per ricordare Benito Mussolini, Claretta Petacci e i gerarchi fucilati sul lungolago;

considerato che l'azione di strappare dei fiori dalla lapide, cosa che rivendica Bellosi nelle diverse dichiarazioni agli organi, non costituisce reato,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei gravissimi fatti rappresentati e quale valutazione esprima al riguardo;

quali iniziative, per quanto di competenza, intenda assumere per porre fine a tali adunate e manifestazioni che si configurano, ad avviso degli interroganti, come una palese e inaccettabile apologia di fascismo, in aperta violazione della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione e della legge 20 giugno 1952, n. 645, anche in considerazione degli evidenti rischi per l'ordine pubblico, così come già chiesto nell'atto di sindacato ispettivo 4-00428, pubblicato il 3 maggio 2023;

quali provvedimenti intenda adottare, per bloccare e sanzionare i responsabili della diffusione del messaggio contenente un esplicito invito alla riorganizzazione del disciolto partito fascista;

quali azioni siano state adottate ad oggi al fine di monitorare e reprimere il fenomeno dilagante del neofascismo on line e se non voglia valutare di mettere a punto, di concerto con altri Ministri, interventi per contrastarlo.

(4-00449)

ROJC - Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali e delle imprese e del made in Italy. - Premesso che:

a Sistiana (Trieste) è stato realizzato, nell'ambito di una vecchia cava abbandonata, un comprensorio turistico denominato "Portopiccolo";

il villaggio turistico è considerato una piccola gemma dell'Adriatico settentrionale ed è stato realizzato dalla "Hig capital", colosso statunitense di private equity e asset alternativi con 55 miliardi di dollari di capitale in gestione;

a gestire parte della struttura è "La Trieste 2040", società a responsabilità limitata che ha rilevato le quote della "PPN", altra società che aveva gestito inizialmente l'hotel "Falisia" 5 stelle deluxe, il centro congressi, il tratto più esclusivo della spiaggia, decine di appartamenti e il bar della piazzetta;

La Trieste 2040 conta oggi circa 70 addetti che da marzo non percepiscono più lo stipendio né il trattamento di fine rapporto e la cassa integrazione straordinaria;

il segretario della UIL FVG ha dichiarato al quotidiano "Il Piccolo" del 5 maggio 2023 che "queste persone si trovano oggi in notevole difficoltà. L'ultimo stipendio incassato è quello di febbraio, poi il nulla. La Trieste 2040, che aveva promesso il riconoscimento di quanto spettava ai lavoratori, si è dileguata. E per la Cigs siamo ancora in attesa a causa della lentezza delle procedure Inps";

nel frattempo sono in corso le trattative fra la proprietà Hig Capital, la "De Eccher" S.p.A. e la "NH Italia" S.p.A., società che fa parte del gruppo "NH Hotels", acquisito dalla "Minor Hotels" nell'ottobre 2018 e che attualmente è indicata come la principale candidata a subentrare alla PPN nella gestione della maggior parte dei servizi di Portopiccolo;

la data però di un eventuale accordo continua ad essere continuamente posticipata da una serie di problematiche di natura procedurale e burocratica,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza della situazione che coinvolge i lavoratori della società La Trieste 2040;

se e quali iniziative intendano assumere, per quanto di propria competenza, al fine di garantire gli ammortizzatori sociali e le spettanze maturate dai lavoratori.

(4-00450)

FINA - Al Ministro della salute. - Premesso che:

il 4 maggio 2023 si è verificato un attacco ai sistemi informatici della Azienda sanitaria locale (ASL) n. 1 della Regione Abruzzo;

fonti stampa, sia locale che nazionale, hanno ricondotto violazione al gruppo di hacker denominato "Monti";

l'attacco ha determinato un generalizzato blocco dei sistemi informatici con pesanti ricadute sui servizi prestati dagli ospedali e dalle strutture sanitarie provinciali; oltre ad aver consentito l'esfiltrazione di dati sensibili dagli archivi ASL concernenti documenti sanitari di pazienti e dipendenti;

considerato che:

la vicenda desta forte preoccupazione sul territorio e sono notevoli i disagi per i cittadini/utenti del servizio sanitario pubblico;

gli operatori sanitari sono costretti a svolgere le proprie attività al di fuori di ogni procedura ordinaria, non avendo a disposizione pressoché alcuno strumento informatico operativo, con conseguente assunzione di straordinarie responsabilità e in un contesto di inevitabile confusione;

tutti i procedimenti e le prestazioni in corso non sono catalogati e archiviati nei sistemi informatici e, dunque, restano collazionati in resoconti cartacei che, usciti dall'emergenza, dovranno essere oggetto di un notevole carico di lavoro e impiego di risorse per essere reinseriti nei sistemi digitali;

tale situazione sta determinando severi profili di rischio per la salute e la sicurezza pubblica;

rilevato che la competente autorità giudiziaria ha avviato indagini per l'accertamento di eventuali responsabilità,

si chiede di sapere:

quali siano le informazioni in possesso del Ministro in indirizzo sul merito della vicenda e sui tempi entro i quali l'azienda possa tornare a fornire ordinariamente i servizi all'utenza a salvaguardia della sicurezza e della salute pubblica;

se e come intenda intervenire al fine di attivare ogni misura a sostegno dell'azienda e, in particolare, quali siano le risorse che si intenda mettere a disposizione di Regione e ASL per far fronte all'attuale situazione di emergenza e alla prossima fase di recovery;

quali siano le procedure di verifica interna che il Ministero intende attivare per individuare le eventuali carenze dei sistemi informatici e stabilire gli eventuali profili di responsabilità.

(4-00451)

GASPARRI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro della cultura. - Premesso che:

nella XVII Legislatura, in data 18 maggio 2016, l'interrogante ha presentato l'interpellanza 2-00387 riguardante una polemica che aveva investito il famoso giornalista Corrado Augias, secondo quanto allora affermato da alcuni giornali, tutti riportati nel predetto atto ispettivo;

precisamente, «Il Giornale», in data 18 febbraio 2015, «Il Tempo», in data 20 febbraio 2015, e «Libero», in data 10 novembre 2015, riferivano della vicenda di un celebre premio letterario, il «Grinzane Cavour», che, pur essendo di grande importanza, fu investito da censure riguardanti la gestione dei fondi e la possibilità che fossero stati erogati fondi "in nero" a personaggi importanti che, in ragione delle loro indiscutibili qualità culturali di scrittori, di giornalisti, di conduttori televisivi, erano stati coinvolti negli eventi del citato premio;

Giuliano Soria, un organizzatore dell'evento, aveva puntato l'indice su Corrado Augias, affermando che quest'ultimo avrebbe ricevuto pagamenti "in nero" e che, sempre secondo quanto allora riferito dai giornali menzionati, per ogni manifestazione cui Augias veniva invitato, secondo lo stesso organizzatore, ricevesse un cachet "in nero" di 7.000-8.000 euro; diversamente, riferiva l'organizzatore Soria, avrebbe preteso un compenso quadruplicato, qualora avesse dovuto regolarmente denunciare al fisco i compensi;

l'interpellanza a firma dell'interrogante, conteneva un'altra premessa relativa a vicende pregresse risalenti agli anni'60, anni in cui Corrado Augias, assunto dalla RAI in qualità di funzionario, era stato sospettato di aver intrattenuto rapporti con rappresentanti dei servizi segreti dell'allora Cecoslovacchia e di essersi recato negli Stati Uniti per un percorso di crescita professionale, con lo scopo di inserire negli USA i programmi televisivi preparati a Roma;

nell'interpellanza, infatti, venivano riportate numerose citazioni giornalistiche che riferivano di informazioni ottenute dagli archivi della Státní Bezpecnost, polizia segreta della Repubblica socialista cecoslovacca, che contenevano un dossier totalmente dedicato ad un loro asserito informatore di nazionalità italiana: Corrado Augias, nome in codice "Donat";

nella medesima interpellanza si dava conto di un'altra vicenda riguardante una polemica sorta a causa del libro «Disputa su Dio e dintorni», del 2009, che Augias aveva scritto insieme al noto teologo Vito Mancuso e nel quale avrebbe riportato a pagina 246 brani tratti da un libro di Edward O. Wilson, considerato l'erede di Charles Darwin;

la interpellanza 2-00387 richiamata, si è svolta nella 770ª seduta dell'Assemblea del 23 febbraio 2017, nel corso della quale il rappresentante del Governo, Sottosegretario di stato per i beni e le attività culturali e per il turismo, Cesaro, rispose, a parere, dell'interrogante in maniera molto limitata e di circostanza: "…Relativamente ai fatti riferiti nel testo dell'interpellanza, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo non dispone di specifici elementi di riscontro, né sono al riguardo pervenute comunicazioni da altre amministrazioni, fermo restando che ogni accertamento è di competenza dei preposti soggetti istituzionali. Evidenzio, inoltre, rispetto al quesito posto, l'esistenza di ampie competenze di enti locali e istituzioni culturali pubbliche e private, nella molteplicità degli eventi e delle iniziative culturali che si svolgono ogni anno nel nostro Paese. Per quanto di competenza dell'amministrazione che rappresento, comunico che non risultano incarichi remunerati al giornalista in parola in manifestazioni promosse, organizzate o finanziate con fondi pubblici. Allo stesso giornalista non risultano inoltre conferiti incarichi o riconoscimenti da parte del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Ciò, peraltro, stante la richiamata competenza dei preposti soggetti istituzionali al riscontro dei fatti specifici menzionati nel testo dell'interpellanza, non implica alcun giudizio professionale sul giornalista e scrittore in parola …",

si chiede di sapere se il Governo sia a conoscenza delle vicende esposte in premessa e quali siano le valutazioni.

(4-00452)

GASPARRI - Ai Ministri dell'interno e della cultura. - Premesso che:

a quanto appreso dall'interrogante il 25 aprile 2023, l'amministrazione comunale di Reggio Emilia ha permesso la rimozione della segnaletica stradale intitolata a D'Annunzio, iniziativa promossa dagli attivisti di "Casa Bettola";

l'amministrazione ha quindi rinominato la strada intitolandola a Srecko Kosovel, poeta sloveno, giustificando tale decisione con il fatto che questi avrebbe "resistito all'italianizzazione forzata" e "ha dato il nome a una brigata partigiana in un'epoca nella quale la letteratura era bandita";

non è il primo caso in Italia di attacco a D'Annunzio che viene erroneamente apostrofato come precursore del fascismo e ispiratore dell'opera di Mussolini,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo non ritengano grave che una strada intitolata ad uno dei simboli culturali italiani venga rimossa per ragioni storicamente errate e prive di qualsiasi fondamento e venga intitolata ad un poeta pressoché sconosciuto;

se non ritengano di dover porre attenzione nei confronti dell'attività di alcuni sindaci che, in nome di un revisionismo storico errato ed evidentemente di parte, stravolgono la realtà dei fatti, oscurano e diffamano, senza alcuna ragione, figure storiche e culturali che invece vanno tutelate e ricordate.

(4-00453)

BILOTTI - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Premesso che:

si apprende da fonti di stampa che l'8 maggio 2023 un autobus in transito sull'ex strada statale 373 nel comune di Ravello (Salerno) è finito fuori strada precipitando in uno strapiombo per oltre 20 metri. L'incidente è costato la vita al giovane conducente di appena 28 anni e solo per un caso fortuito oggi non si piange un bilancio più grave visto che aveva appena trasportato una comitiva di turisti in città;

il mezzo, per cause ancora in corso di accertamento, ha sbandato in una curva. Dopo aver sbriciolato il muretto che delimita la carreggiata, prima è finito sulla strada sottostante e poi è precipitato in via Valle del Dragone, finendo a ridosso di un'abitazione privata che fortunatamente è risultata disabitata;

attualmente, sempre secondo gli organi di stampa, sono in corso gli accertamenti dei Carabinieri su delega della Procura competente per territorio, al fine di verificare la sussistenza di eventuali responsabilità oggettive nell'accaduto;

considerato che:

in seguito al decreto legislativo n. 112 del 1998, dal 17 ottobre 2001 la gestione dell'ex strada statale 373, scena dell'incidente mortale, è passata dall'ANAS alla Regione Campania, che nella stessa data ha ulteriormente devoluto le competenze alla Provincia di Salerno;

il drammatico fatto di cronaca è solo l'ultimo in ordine di tempo di una lunga scia di sinistri stradali con morti e feriti tra gli utenti della rete di strade statali, regionali, provinciali e comunali che si articolano tra la costiera Amalfitana e la penisola Sorrentina, a cavallo tra le provincie di Salerno e di Napoli,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo, per quanto di competenza, non intenda attivarsi al fine di valutare se la strada, così come tutta la rete stradale menzionata, rispetti gli standard di sicurezza per gli utenti e se gli enti responsabili della manutenzione ordinaria e straordinaria abbiano effettuato con regolarità le azioni di messa in sicurezza in maniera conforme a quanto previsto dalla normativa vigente;

se intenda stanziare fondi da destinare a interventi di riqualificazione di tale rete stradale, anche in considerazione dell'altissimo flusso veicolare che la interessa, vista la rilevanza di carattere mondiale di queste terre.

(4-00454)

POTENTI - Ai Ministri della giustizia e della salute. - Premesso che, per quanto risulta all'interrogante:

il 3 settembre 2018 la signora A.M.V. è stata ricoverata presso l'ospedale di Pescia per una gravissima embolia polmonare massiva e, una volta dimessa, l'USL Toscana centro ha attivato a suo beneficio il servizio infermieristico domiciliare;

nonostante l'assenza di qualsiasi miglioramento delle condizioni di salute della donna e le rimostranze del figlio, il servizio d'assistenza domiciliare, che prevedeva un intervento con cadenza di ogni 3 giorni, è stato interrotto in data 14 aprile 2021;

il figlio della signora ha presentato ricorso d'urgenza presso il Tribunale di Pistoia e il 10 agosto 2022 il giudice Nicola Latour di Pistoia ha condannato l'USL Toscana centro a riattivare immediatamente il servizio;

dopo l'ordinanza, si è verificato uno scambio di querele tra il figlio della signora e l'azienda a cui è seguita la revoca del figlio come amministratore di sostegno;

la donna è stata successivamente ricoverata il 7 febbraio 2023 nella RSA "Sereni Orizzonti" di Ponte Buggianese dove il quadro clinico si è aggravato ulteriormente e dove il medico curante, dopo averla visitata il 26 aprile 2023, ha certificato che la paziente si trova "in pericolo imminente di vita con riduzione della funzione cardiaca" e che "necessita di presenza costante da parte del figlio" che non potrebbe assisterla "dal giorno 31 marzo 2023 in quanto soggetta a isolamento per casi di scabbia nella struttura sanitaria";

il figlio, amministratore di sostegno della madre dal 2002, è stato rimosso dal ruolo nel 2022 ed è stato nel frattempo oggetto di ordinanza di allontanamento del Tribunale di Pistoia. Il provvedimento è oggetto di reclamo ancora in corso di trattazione,

si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo non ritengano opportuno, per quanto di competenza, predisporre gli opportuni accertamenti e individuare delle idonee soluzioni stante la grave situazione della paziente e, nel caso, assumere iniziative volte ad accertare la correttezza dell'operato dei soggetti coinvolti.

(4-00455)

VERDUCCI, D'ELIA - Al Ministro dell'università e della ricerca. - Premesso che:

con decreto direttoriale del 27 febbraio 2018 n. 407, il Ministero dell'istruzione e dell'università ha emanato l'avviso "AIM: Attrazione e Mobilità Internazionale" in attuazione del Programma Operativo Nazionale (PON) Ricerca e Innovazione 2014-2020;

tale avviso, corredato di un disciplinare di attuazione, prevede l'attivazione di posizioni da ricercatore a tempo determinato di tipo A (RTDA), come regolato dall'articolo 24 della legge 30 dicembre 2010 n. 240;

gli articoli 3 e 4 del suddetto disciplinare introducono un meccanismo di recupero spese da parte del Ministero a valere sul soggetto beneficiario, ovvero l'Università, laddove vi sia una sospensione dei rapporti contrattuali oppure una interruzione del contratto di lavoro da RTDA, per licenziamento o dimissioni volontarie, prima della realizzazione dell'80 per cento del progetto, ovvero poco prima di 2 anni e mezzo dei tre complessivamente previsti;

nel 2020 il Governo ha bandito circa cinquemila posizioni da ricercatore a tempo determinato di tipo B (RTDB);

la posizione di RTDB offre una maggiore possibilità di stabilizzazione nella figura di professore associato. Molte ricercatrici e ricercatori RTDA al fine di ottenere un contratto in 'tenure track', hanno scelto di interrompere la triennalità di tipo A senza sbocco certo, a favore di una posizione maggiormente stabile;

la FLC CGIL ha segnalato come nei primi mesi del 2021, si siano verificati i primi casi di provvedimenti attuati dalle università nei confronti dei ricercatori in ordine alla restituzione degli stipendi percepiti sulla base di dimissioni volontarie prima della realizzazione dell'80 per cento dei progetti di ricerca;

l'ateneo UniCal, ad esempio, ha chiesto, ad una lavoratrice risultata vincitrice di un concorso da professore associato, la restituzione di 36.319,33 euro;

da mesi la FLC CGIL, assieme ai coordinamenti dei ricercatori precari PON AIM di tutta Italia, chiede il superamento di questa norma dal disciplinare del Ministero dell'università e dai modelli di contratto che vengono sottoposti ai vincitori delle posizioni, poiché palesemente vessatoria, in quanto impone di fatto una condizione preventiva che limita fortemente la possibilità di avanzamenti di carriera nel quadro del percorso di reclutamento universitario tuttora vigente;

a seguito dei concorsi da ricercatore di tipo B in corso, banditi negli ultimi piani straordinari, come quello previsto nel decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, e a seguito di numerosi concorsi su posizioni a tempo indeterminato indetti presso pubbliche amministrazioni, sono emersi ulteriori casi di richieste di restituzione delle retribuzioni ai ricercatori, soprattutto negli atenei del Mezzogiorno;

appare, pertanto, di tutta evidenza la necessità: di provvedere all'abrogazione dei commi 1, lettere a) e 2, lett. b) dell'articolo 4 del richiamato disciplinare al fine di restituire dignità al lavoro di ricerca prestato e porre termine ai contenziosi tra università e ricercatori, che si sono volontariamente dimessi da posizioni di ricercatore a tempo determinato di tipo A, a vantaggio di posizioni maggiormente stabili, e di non prevedere simili norme in successivi avvisi, bandi e modelli di contratto, come a titolo di esempio il richiamo al punto 7 nel disciplinare di attuazione concernente le Azioni IV.4 e IV.6 del PON Ricerca e Innovazione "Istruzione e ricerca per il recupero - REACT-EU",

si chiede di sapere quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda adottare al fine di escludere la possibilità per le università di rivalersi sui ricercatori e di recuperare le retribuzioni versate, così da porre fine ai contenziosi in atto tra università e ricercatori.

(4-00456)

TERNULLO - Al Ministro della giustizia. - Premesso che da organi di informazione si apprende che due detenuti presso la Casa circondariale di Augusta (Siracusa) sarebbero deceduti per le conseguenze di uno sciopero della fame, iniziato da uno da circa 60 giorni e dall'altro da circa 40, e che gli organi giudiziari preposti avrebbero avviato una indagine iscrivendo il titolo di reato di omicidio colposo a carico di ignoti,

si chiede di sapere:

se al Ministro in indirizzo risulti quali siano state le iniziative volte a scongiurare l'evento descritto in premessa;

quali siano stati gli enti preposti a tutela della integrità fisica dei detenuti poi deceduti;

se il Ministro fosse a conoscenza di quelle situazioni estreme di malessere;

se non intenda esercitare i propri poteri ispettivi al fine di fare chiarezza sull'intera vicenda;

se, una volta individuate le responsabilità, non intenda adottare i provvedimenti conseguenti di propria competenza e, in caso affermativo, quali.

(4-00457)

SENSI - Al Ministro dell'interno. - Premesso che:

i sistemi di videosorveglianza sono sempre più diffusi nelle città italiane, anche alla luce del decreto-legge 20 febbraio 2017, n. 14 recante «Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città», attraverso il quale lo Stato garantisce un finanziamento annuale per sostenere gli oneri sopportati dai comuni per l'installazione dei predetti sistemi, previsti nell'ambito dei patti per la sicurezza urbana, sottoscritti da prefetti e sindaci;

nel recente passato alcune amministrazioni comunali hanno approvato progetti di utilizzo delle tecnologie di riconoscimento facciale da applicare ai sistemi di videosorveglianza, nonostante le crescenti perplessità e i dubbi che sussistono in merito alla efficienza in termini di sicurezza e ai rischi per la privacy dei cittadini che tali tecnologie comportano. A Como, ad esempio, l'installazione è stata fermata dall'intervento del Garante per la protezione dei dati personali (provv. 26 febbraio 2020, n. 54, doc. web n. 9309458) che ha ritenuto tra l'altro «che la suddetta raccolta di dati biometrici possa effettuarsi solo in presenza di un'idonea previsione normativa ai sensi dell'articolo 7 del decreto legislativo n. 51 del 2018 (Trattamento di categorie particolari di dati personali), che al momento non pare rinvenibile» e dall'intervento di sindacato ispettivo del Parlamento;

analogamente, a Udine l'assessore alla sicurezza del comune, Alessandro Ciani, aveva annunciato l'installazione di nuovo sistema di videosorveglianza, con 67 nuove telecamere, ad aggiungersi alle 75 già presenti in città e 11 sistemi di lettura targhe, con l'esplicita volontà di «implementare gli strumenti di video-analisi, come il riconoscimento di mezzi e individui (e un domani il riconoscimento facciale) sulla base di filtri come l'età, il sesso, gli abiti, l'orario, attraverso l'utilizzo di software di analisi forense» (come riporta la testata "Udine Today"). Anche nel caso di Udine, come per Como, l'intervento del Garante della Privacy e del Parlamento ha evitato che simili intenzioni diventassero realtà;

i Garanti della privacy europei, l'EDPS ("European data protection supervisor") e l'EDPB ("European data protection board") in un parere congiunto del 18 giugno 2021 sulla proposta di regolamento della Commissione europea relativa all'utilizzo dell'AI (artificial intelligence) presentata ad aprile 2021, hanno ribadito la necessità di «un divieto generale di qualsiasi uso dell'IA per il riconoscimento automatico di caratteristiche umane in spazi accessibili al pubblico, come il riconoscimento di volti, andatura, impronte digitali, DNA, voce, sequenze di tasti e altri segnali biometrici comportamentali»;

in base alla legge 3 dicembre 2021, n. 205 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 8 ottobre 2021, n. 139 (il cosiddetto "Decreto capienze"), è espressamente previsto che "l'installazione e l'utilizzazione di impianti di videosorveglianza con sistemi di riconoscimento facciale operanti attraverso l'uso dei dati biometrici di cui all'articolo 4, numero 14), del citato regolamento (UE) 2016/679 (GDPR, ndr) in luoghi pubblici o aperti al pubblico, da parte delle autorità pubbliche o di soggetti privati, sono sospese fino all'entrata in vigore di una disciplina legislativa della materia e comunque non oltre il 31 dicembre 2023";

il Parlamento europeo sta finalizzando il nuovo regolamento sulla Intelligenza artificiale, che vieta l'utilizzo di tecnologie per il riconoscimento facciale o delle emozioni, ma anche dei sistemi di predictive policing; un primo voto positivo in questa direzione è venuto dalle Commissioni Mercato Interno e Libertà civili;

alcuni organi di informazione hanno dato notizia che ad Alassio (città presso la quale sono già state posizionate 87 telecamere fisse a singola inquadratura; 7 telecamere fisse a doppia inquadratura, 3 telecamere fisse a quadrupla inquadratura, 6 telecamere brandeggiabili e 12 telecamere con lettura targhe per un totale di 115 telecamere e 131 inquadrature) sarebbe in fase di studio da parte dell'amministrazione "un'espansione del sistema di videosorveglianza … che prevede … l'introduzione di sistemi di analisi video in grado di segnalare in tempo reale possibili problemi di pubblica sicurezza"; e questo in evidente violazione del dettato di legge che vieta l'utilizzo di tecnologie di riconoscimento facciale nei luoghi pubblici, come precedentemente rilevato,

si chiede di sapere se il Governo non ritenga urgente fornire elementi informativi su quali interventi intenda mettere in atto per far rispettare la normativa vigente, che vieta nelle città l'utilizzo delle tecnologie di riconoscimento facciale, operanti attraverso l'uso di dati biometrici, nei luoghi pubblici fino alla fine del 2023.

(4-00458)

NATURALE, DE ROSA, TREVISI, BILOTTI, NAVE, LOREFICE, LICHERI Sabrina, BEVILACQUA, LOPREIATO, SIRONI, MAZZELLA - Ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti e dell'economia e delle finanze. - Premesso che:

con riferimento alle strategie territoriali, la clausola, introdotta in sede di conversione del decreto-legge n. 243 del 2016, prevede che le Amministrazioni centrali dello Stato debbano destinare alle regioni del Mezzogiorno il 34 per cento delle risorse ordinarie in conto capitale, proporzionale dunque alla quota percentuale della popolazione di riferimento. La legge di bilancio per il 2019 (legge n. 145 del 2018) e la legge di bilancio per il 2020 (legge n. 160 del 2019) hanno ulteriormente precisato l'ambito di riferimento di tale clausola, che considera le risorse dei programmi ordinari di spesa in conto capitale finalizzati alla crescita o al sostegno degli investimenti, per i quali non vi siano criteri o indicatori di attribuzione già individuati;

ciò riguarda anche RFI e ANAS, ma non Trenitalia S.p.A. che è, parimenti, un'azienda pubblica partecipata al 100 per cento da Ferrovie dello Stato Italiane, partecipata a sua volta al 100 per cento dal Ministero dell'economia e delle finanze;

Trenitalia è la principale impresa ferroviaria italiana trasporto passeggeri di media-lunga percorrenza e regionale. Risulta essere parte negoziale del Contratto di Servizio (CdS) 2017-2026 con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e con il Ministero dell'economia e delle finanze per gli Intercity e di quasi tutti i CdS con le Regioni per i servizi ferroviari regionali;

per la manutenzione di treni a lunga percorrenza e regionali, Trenitalia ha un proprio reticolo manutentivo, con impianti specializzati sia per la manutenzione corrente (leggera), in sigla I.M.C., che per quella ciclica (pesante), in sigla O.M.C., in capo alla Direzione tecnica;

l'attuale ripartizione del budget nel settore manutentivo, con i relativi risvolti occupazionali ed economici, diretti e indiretti, appare squilibrata, sia per l'iniqua ripartizione degli investimenti che per le attività date all'esterno, con una maggiore penalizzazione del Mezzogiorno incrementando ulteriormente i divari preesistenti in tre ambiti: investimenti, internalizzazioni e immissioni;

nel decennio 2012-2021, su circa 950 milioni di euro di investimenti a livello nazionale è stato destinato il 18,3 per cento al Mezzogiorno e l'81,7 per cento nel resto del Paese. Esempio emblematico è il settore delle O.M.C. che, oltre alla sede direzionale a Firenze, su 9 impianti ne ha solo 2 nel Sud, di cui uno a Foggia. Nel nuovo piano investimenti 2022-2031 da 1,5 miliardi di euro, presentato il 23 novembre 2022 ai sindacati nazionali, oltre a non esserci riequilibrio rispetto al 34 per cento (popolazione) si sommerebbero altri rilevanti squilibri. Analogo trend risulta sia per le mancate internalizzazioni di attività che per le immissioni di nuovo personale pur in presenza, in particolare al Sud, di altissime percentuali di disoccupazione;

anche per tali situazioni, che paiono fortemente discriminanti e non equilibrate anche aziendalmente, lo scorso 14 aprile è stato effettuato uno sciopero nazionale in Trenitalia, indetto da tutte le sigle sindacali, al quale si è aggiunto anche uno locale a Foggia, in quanto è in itinere lo spostamento, con atto aziendale unilaterale, di attività previste nell'O.M.C. meridionale, corrispondenti a circa 45 addetti all'anno, in altre realtà del centro-nord con disoccupazione pari ad un terzo di quella dauna, attuando nuove assunzioni e investimenti di oltre 22 milioni di euro per adeguamenti impiantistici e inviando il personale a Foggia per essere istruito professionalmente. Entrambi gli scioperi hanno registrato altissime adesioni del personale ferroviario,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative urgenti intendano porre in essere al fine di assicurare l'indispensabile riequilibrio territoriale negli investimenti, anche da parte di Trenitalia, destinando almeno il 34 per cento del montante complessivo, finora non riscontrato, nel Mezzogiorno d'Italia, sia per le immissioni e le internalizzazioni, sia negli impianti di manutenzione ciclica e corrente, nonché negli altri settori interessati;

se ritengano necessario giungere a una concreta, equa ed efficiente ripartizione delle attività ferroviarie tra macroaree italiane e garantire equità nei risvolti socio-economici derivanti dalla manutenzione e dagli altri ambiti settoriali dell'azienda pubblica partecipata Trenitalia S.p.A. e assicurare i medesimi parametri relativi alla quantità, qualità, affidabilità e sicurezza del servizio ferroviario a media-lunga percorrenza e regionale in tutto il Paese.

(4-00459)

Interrogazioni, già assegnate a Commissioni permanenti, da svolgere in Assemblea

L'interrogazione 3-00344, del senatore Turco, precedentemente assegnata per lo svolgimento alla 8ª Commissione permanente (Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica), sarà svolta in Assemblea, in accoglimento della richiesta formulata in tal senso dall'interrogante.

Interrogazioni, da svolgere in Commissione

A norma dell'articolo 147 del Regolamento, le seguenti interrogazioni saranno svolte presso le Commissioni permanenti:

3ª Commissione permanente(Affari esteri e difesa):

3-00437 del senatore Sensi ed altri, sul protrarsi della vicenda giudiziaria di Patrick Zaki;

7ª Commissione permanente(Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport):

3-00436 della senatrice Malpezzi ed altri, sui percorsi di formazione degli insegnanti;

9ª Commissione permanente (Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare):

3-00434 della senatrice Licheri ed altri, sull'Associazione italiana alberghi per la gioventù;

10ª Commissione permanente(Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale):

3-00422 del senatore Sensi ed altri, sulla carenza dell'antibiotico amoxicillina in forma pediatrica;

3-00431 della senatrice Malpezzi ed altri, sull'attuazione del Piano italiano d'azione sulla "Child Guarantee".

Avviso di rettifica

Nel Resoconto stenografico della 21ª seduta pubblica del 21 dicembre 2022, a pagina 84, alla quarta riga del terzo capoverso sostituire la parola: "1995" con la seguente: "1997".