Legislatura 19ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 133 del 06/12/2023

SENATO DELLA REPUBBLICA
------ XIX LEGISLATURA ------

133a SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO

MERCOLEDÌ 6 DICEMBRE 2023

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Presidenza del vice presidente ROSSOMANDO,

indi del vice presidente CENTINAIO

e del vice presidente RONZULLI

N.B. Sigle dei Gruppi parlamentari: Civici d'Italia-Noi Moderati (UDC-Coraggio Italia-Noi con l'Italia-Italia al Centro)-MAIE: Cd'I-NM (UDC-CI-NcI-IaC)-MAIE; Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE: FI-BP-PPE; Fratelli d'Italia: FdI; Italia Viva-Il Centro-Renew Europe: IV-C-RE; Lega Salvini Premier-Partito Sardo d'Azione: LSP-PSd'Az; MoVimento 5 Stelle: M5S; Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista: PD-IDP; Per le Autonomie (SVP-PATT, Campobase): Aut (SVP-PATT, Cb); Misto: Misto; Misto-ALLEANZA VERDI E SINISTRA: Misto-AVS; Misto-Azione-Renew Europe: Misto-Az-RE.

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RESOCONTO STENOGRAFICO

Presidenza del vice presidente ROSSOMANDO

PRESIDENTE. La seduta è aperta (ore 10,07).

Si dia lettura del processo verbale.

MAFFONI, segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del giorno precedente.

PRESIDENTE. Non essendovi osservazioni, il processo verbale è approvato.

Comunicazioni della Presidenza

PRESIDENTE. L'elenco dei senatori in congedo e assenti per incarico ricevuto dal Senato, nonché ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicati nell'allegato B al Resoconto della seduta odierna.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Informo l'Assemblea che all'inizio della seduta il Presidente del Gruppo MoVimento 5 Stelle ha fatto pervenire, ai sensi dell'articolo 113, comma 2, del Regolamento, la richiesta di votazione con procedimento elettronico per tutte le votazioni da effettuare nel corso della seduta. La richiesta è accolta ai sensi dell'articolo 113, comma 2, del Regolamento.

Disegni di legge, trasmissione dalla Camera dei deputati

PRESIDENTE. Comunico che in data 5 dicembre 2023 è stato trasmesso dalla Camera dei deputati il seguente disegno di legge:

«Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 ottobre 2023, n. 144, recante disposizioni urgenti per gli Uffici presso la Corte di cassazione in materia di referendum» (955).

Seguito della discussione e approvazione del disegno di legge:

(952) Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, recante misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell'area dei Campi Flegrei (Approvato dalla Camera dei deputati) (Relazione orale) (ore 10,11)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 952, già approvato dalla Camera dei deputati.

Ricordo che nella seduta di ieri il relatore ha svolto la relazione orale e ha avuto luogo la discussione generale.

Il relatore e il rappresentante del Governo non intendono intervenire.

Comunico che è pervenuto alla Presidenza - ed è in distribuzione - il parere espresso dalla 5a Commissione permanente sul disegno di legge in esame e sugli emendamenti, che verrà pubblicato in allegato al Resoconto della seduta odierna.

Passiamo all'esame dell'articolo 1 del disegno di legge, nel testo comprendente le modificazioni apportate dalla Camera dei deputati.

All'articolo 1 non sono riferiti emendamenti.

Passiamo all'esame degli emendamenti riferiti a tutti gli altri articoli del decreto-legge, che si intendono illustrati, su cui invito il relatore e il rappresentante del Governo a pronunziarsi.

DE PRIAMO, relatore. Signor Presidente, esprimo parere contrario su tutti gli emendamenti.

CASTIELLO, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, esprimo parere conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Colleghi, in attesa che decorra il termine di venti minuti dall'inizio della seduta di cui all'articolo 119 del Regolamento, procediamo con l'esame degli ordini del giorno riferiti a tutti gli articoli, che si intendono illustrati e su cui invito il relatore e il rappresentante del Governo a pronunziarsi.

DE PRIAMO, relatore. Signor Presidente, sull'ordine del giorno, G2.1, presentato dalla senatrice Fregolent, esprimo parere contrario sul punto 1) e favorevole con riformulazione sul punto 2) dell'impegno aggiungendo all'inizio le parole: «a valutare l'opportunità di» (...), e alla fine le parole: «compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica».

PRESIDENTE. Ci deve dire qualcosa sulle premesse, però.

DE PRIAMO, relatore. Sulle premesse? Intende le modifiche sugli impegni, Presidente?

PRESIDENTE. Favorevole o contrario sulle premesse, visto che ha distinto il punto 1 dal punto 2. Le premesse vanno bene? La contrarietà è solo sul punto 1?

DE PRIAMO, relatore. È solo sul punto 1. Il parere sulla premessa è favorevole.

Sull'ordine del giorno G2.2, il parere sulla premessa è sempre favorevole. Esprimo inoltre parere favorevole sull'impegno, con le seguenti riformulazioni: punto a) aggiungendo le parole: «a valutare l'opportunità di» (...) «compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica». Per quanto riguarda il punto b)...

PRESIDENTE. Mi scusi se la interrompo, senatore De Priamo, non sono sicura di leggere la stessa cosa. Io sto leggendo l'ordine del giorno G2.2 e non trovo un punto a) e un punto b). Però può darsi che sia io che non capisco.

DE PRIAMO, relatore. Richiedo due modifiche, Presidente, e il punto 2 sarebbe la seconda modifica. La prima modifica è trasformare l'impegno aggiungendo le parole: «a valutare l'opportunità di» (...) «compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica».

PRESIDENTE. Quindi, nell'ultima parte, a pagina 9, si aggiungono le parole: «impegna il Governo a valutare l'opportunità di»?

DE PRIAMO, relatore. Esattamente. Inoltre chiedo di sopprimere le parole «nel prossimo provvedimento utile», che sono nell'impegno.

Sull'ordine del giorno G2.3, esprimo parere favorevole con riformulazione di ciascun impegno. Quindi tutti gli impegni devono essere riformulati aggiungendo le parole: «a valutare l'opportunità di» (...) «compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica».

Sull'ordine del giorno G2.4 esprimo parere favorevole con riformulazione dell'impegno in «a valutare l'opportunità di» (...) «compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica». Solo questa modifica, Presidente.

Sull'ordine del giorno G2.5 esprimo parere favorevole come raccomandazione, quindi è accolto come raccomandazione, con la seguente riformulazione del secondo impegno: «ad adottare le opportune iniziative, anche di carattere normativo, per affrontare il nodo dell'abusivismo edilizio».

PRESIDENTE. L'ordine del giorno G2.5 «impegna il Governo al fine di contribuire (...)». Poi c'è un secondo impegno che dice: «al fine di interrompere la costruzione di un modello di sviluppo»; è questo che lei modificherebbe?

DE PRIAMO, relatore. Sì. Però, Presidente, i due impegni diventano un unico punto.

PRESIDENTE. In che senso, scusi?

DE PRIAMO, relatore. Diventano una raccomandazione. Si riformula il secondo impegno in: «ad adottare le opportune iniziative, anche di carattere normativo, per affrontare il nodo dell'abusivismo edilizio».

PRESIDENTE. Chiedo ai colleghi presentatori degli ordini del giorno se stanno comunque seguendo queste proposte di riformulazione, perché poi, quando arriviamo al punto, dobbiamo chiedervi se le accettate o no.

Passiamo al successivo ordine del giorno G2.6.

DE PRIAMO, relatore. Sull'ordine del giorno G2.6 esprimo parere favorevole con riformulazione dell'impegno in: «a valutare l'opportunità di» (...) «compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica».

Sull'ordine del giorno G2.7 esprimo parere favorevole con riformulazione dell'impegno in: «a valutare l'opportunità di» e aggiungendo le parole: «compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica».

Sull'ordine del giorno G2.8 esprimo parere favorevole con riformulazione dell'impegno in: «a valutare l'opportunità di», aggiungendo le parole «compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica» e sopprimendo le parole: «con il prossimo provvedimento utile».

Sull'ordine del giorno G 2.9 esprimo parere contrario.

CASTIELLO, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Signora Presidente, esprimo parere conforme al relatore.

PRESIDENTE. Siccome mancano ancora cinque minuti alla scadenza del termine del preavviso, intanto chiedo ai presentatori degli ordini del giorno se accettano le proposte di riformulazione del relatore e del Governo.

Chiedo alla senatrice Fregolent se accetta la proposta di riformulazione dell'ordine del giorno G2.1.

FREGOLENT (IV-C-RE). Signora Presidente, accetto la proposta di riformulazione.

PRESIDENTE. Chiedo al senatore Nave se accetta le proposte di riformulazione degli ordini del giorno G2.2 e G2.3.

NAVE (M5S). Signora Presidente, accetto entrambe le proposte di riformulazione.

PRESIDENTE. Chiedo al senatore Irto se accetta le proposte di riformulazione degli ordini del giorno G2.4 e G2.5.

IRTO (PD-IDP). Accetto la proposta di riformulazione dell'ordine del giorno G2.4.

Sull'ordine del giorno G2.5 anticipo che insisterò per la votazione, anche perché la riformulazione proposta dal relatore cassa interamente il secondo impegno al Governo, senza una motivazione. Tra l'altro, la richiesta di impegno che noi rivolgevamo al Governo era quella di evitare nuovi condoni in un luogo dove purtroppo ancora ci sono molti abusivismi e le demolizioni tardano ad arrivare. Quindi, non comprendiamo perché il Governo abbia voluto cancellare interamente questo impegno. Chiedo quindi che l'ordine del giorno G2.5 venga posto in votazione.

PRESIDENTE. Sugli ordini del giorno G2.6 e G2.7, senatore Irto, accetta le proposte di riformulazione?

IRTO (PD-IDP). Accetto entrambe le proposte di riformulazione.

PRESIDENTE. Sull'ordine del giorno G2.8, senatore Nave, accetta la proposta di riformulazione?

NAVE (M5S). Signora Presidente, desidero che l'ordine del giorno G2.8 sia posto in votazione, anche perché nella riformulazione viene proprio a mancare il punto principale. Si tratta di tutti quei cittadini al cui controllo dell'immobile non viene certificata l'idoneità alla sismicità. In tal caso i cittadini andrebbero incontro ad una spesa notevole e senza nessun aiuto dello Stato. Quindi, resta importante l'impegno nel prossimo provvedimento utile. Per questo motivo chiedo che l'ordine del giorno sia posto ai voti.

PRESIDENTE. Senatore De Priamo, approfitto ancora di questo minuto per chiederle il parere sull'ordine del giorno G6.1.

DE PRIAMO, relatore. Signor Presidente, le chiedo un minuto di tempo.

PRESIDENTE. Va bene, senatore. Se ha bisogno ancora di un momento di riflessione, le chiederò il parere quando arriveremo all'illustrazione degli emendamenti e dell'ordine del giorno riferiti all'articolo 6.

Colleghi, da questo momento siamo nei tempi giusti per poter iniziare le operazioni di esame e di voto degli emendamenti.

Essendone stata avanzata richiesta, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 2.1, presentato dalla senatrice Floridia Aurora e da altri senatori, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 2.2, presentato dalla senatrice Floridia Aurora e da altri senatori.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Essendone stata avanzata richiesta, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 2.3, presentato dal senatore Nave e da altri senatori, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Essendone stata avanzata richiesta, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 2.4, presentato dal senatore Irto e da altri senatori, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Essendone stata avanzata richiesta, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 2.5, presentato dal senatore Nave e da altri senatori, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Essendone stata avanzata richiesta, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo della prima parte dell'emendamento 2.6, presentato dal senatore Nave e da altri senatori, fino alle parole «sistema di monitoraggio», su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Risultano pertanto preclusi la restante parte e l'emendamento 2.7.

Essendone stata avanzata richiesta, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 2.8, presentato dal senatore Irto e da altri senatori, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 2.9, presentato dal senatore Irto e da altri senatori.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 2.10, presentato dal senatore Nave e da altri senatori.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Essendone stata avanzata richiesta, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 2.11, presentato dal senatore Nave e da altri senatori, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Essendone stata avanzata richiesta, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 2.12, presentato dal senatore Irto e da altri senatori, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Essendone stata avanzata richiesta, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 2.13, presentato dal senatore Nave e da altri senatori, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Essendone stata avanzata richiesta, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 2.14, presentato dal senatore Nave e da altri senatori, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Essendone stata avanzata richiesta, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo della prima parte dell'emendamento 2.15, presentato dal senatore Nave e da altri senatori, fino alle parole «lettera b)», su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Risultano pertanto preclusi la restante parte e l'emendamento 2.16.

PRESIDENTE. Essendo stati accolti dal Governo, gli ordini del giorno G2.1 (testo 2), G2.2 (testo 2), G2.3 (testo 2) e G2.4 (testo 2) non verranno posti ai voti.

Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'ordine del giorno G2.5, presentato dal senatore Irto e da altri senatori.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Essendo stati accolti dal Governo, gli ordini del giorno G2.6 (testo 2) e G2.7 (testo 2) non verranno posti ai voti.

Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'ordine del giorno G2.8, presentato dal senatore Nave e da altri senatori.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'ordine del giorno G2.9, presentato dal senatore Irto e da altri senatori.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Essendone stata avanzata richiesta, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 2.0.1, presentato dal senatore Nave e da altri senatori, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Passiamo alla votazione degli emendamenti riferiti agli articoli successivi.

Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 3.1, presentato dal senatore Irto e da altri senatori.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 4.1, presentato dal senatore Nave e da altri senatori.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Essendone stata avanzata richiesta, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 4.0.1, presentato dal senatore Nave e da altri senatori, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Essendone stata avanzata richiesta, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 5.1, presentato dal senatore Nave e da altri senatori, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Essendone stata avanzata richiesta, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 5.2, presentato dal senatore Irto e da altri senatori, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 5.3, presentato dal senatore Irto e da altri senatori.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Essendone stata avanzata richiesta, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 5.4, presentato dal senatore Irto e da altri senatori, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo della prima parte dell'emendamento 5.5, presentato dal senatore Irto e da altri senatori, fino alle parole «n. 887», su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Risultano pertanto preclusi la restante parte e l'emendamento 5.6.

Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 5.7, presentato dal senatore Irto e da altri senatori.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 5.8, presentato dal senatore Irto e da altri senatori, sostanzialmente identico all'emendamento 5.9, presentato dal senatore Nave e da altri senatori.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo della prima parte dell'emendamento 5.10, presentato dal senatore Irto e da altri senatori, fino alle parole «o di altro soggetto».

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Risultano pertanto preclusi la restante parte e l'emendamento 5.11.

Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 5.12, presentato dal senatore Irto e da altri senatori.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 5.13, presentato dal senatore Irto e da altri senatori.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 5.14, presentato dal senatore Irto e da altri senatori.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Chiedo ora al relatore e al rappresentante del Governo di esprimere il parere sull'ordine del giorno G6.1.

DE PRIAMO, relatore. Signora Presidente, il parere è favorevole con la seguente riformulazione tesa a inserire, prima della parte dispositiva, le parole: «a valutare l'opportunità di» (...) «compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica».

PRESIDENTE. Senatore Irto, accoglie questa riformulazione?

IRTO (PD-IDP). Signora Presidente, la accolgo.

PRESIDENTE. Essendo stato accolto dal Governo, l'ordine del giorno G6.1 (testo 2) non verrà posto ai voti.

Passiamo all'emendamento 6.1, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

Essendone stata avanzata richiesta, procediamo alla votazione.

CAMUSSO (PD-IDP). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CAMUSSO (PD-IDP). Signora Presidente, colleghe e colleghi, prendo la parola su questo emendamento anche per svegliare un po' l'Aula che stava votando meccanicamente su un disegno di legge che in realtà non abbiamo avuto il tempo di analizzare e studiare seriamente, perché è arrivato e praticamente in ventiquattr'ore abbiamo dovuto risolvere tutti i temi, svolgere la discussione e l'esame degli emendamenti in Commissione, presentare gli emendamenti in Aula e devo dire che a mio avviso, anche per l'argomento che affronta il decreto-legge in esame, si tratta di un modo di procedere poco utile ad affrontare le cose.

Il provvedimento ha degli aspetti positivi e anche degli aspetti che ovviamente ci preoccupano. Ho chiesto la parola sull'articolo 6 perché è uno dei punti di preoccupazione rispetto al decreto-legge in esame, che dovrebbe avere la funzione di avviare una capacità di prevenzione (un termine un po' eccessivo) o di intervento, al fine di evitare che una situazione sempre più preoccupante possa degenerare e lo fa attraverso la scelta di lavoro delle persone, necessità di informazione e di mettere al riparo, di avere la strutturazione. Tuttavia siamo di fronte a un provvedimento che stabilisce che al massimo si assume a tempo determinato, al massimo per ventiquattro mesi e che le unità della stessa Regione si riducono a dieci persone che possono anche fare cinquanta ore di straordinario la settimana.

Io credo che ci sia uno iato tra il senso del decreto-legge (la presa in carico di una situazione difficile) e le risposte che poi si danno sul terreno del lavoro e dell'occupazione, che non sono mai all'altezza degli impegni che vengono richiesti. Tutto ciò sapendo che parliamo di un'area, quella dei Campi Flegrei, in cui è più facile trovare un Comune in dissesto che non un Comune che sia in grado di assumere qualcuno ed è più probabile che vi siano difficoltà ad avere delle professionalità adeguate, perché non ci sono. Bisognerebbe quindi, come sempre, se si vuole davvero fare prevenzione, investire anche nelle capacità professionali, nel personale e nell'occupazione, sostenendo quei Comuni che sono in difficoltà.

L'emendamento 6.1 è ovviamente parziale rispetto all'insieme delle cose che ho detto, ma sarebbe un segnale importante per dimostrare che il senso di questo decreto-legge viene anche sostenuto dalle scelte occupazionali che si fanno. (Applausi).

PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 6.1, presentato dal senatore Irto e da altri senatori.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Essendone stata avanzata richiesta, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 6.0.1, presentato dal senatore Nave e da altri senatori, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Essendone stata avanzata richiesta, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'emendamento 7.1, presentato dal senatore Nave e da altri senatori, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Passiamo alla votazione finale.

PETRENGA (Cd'I-NM (UDC-CI-NcI-IaC)-MAIE). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

Senatrice, attendiamo un momento che i colleghi che intendono lasciare l'Aula lo facciano, possibilmente in silenzio. Chi intende assistere ai lavori dell'Assemblea è pregato di farlo abbassando notevolmente il volume della voce.

Saluto ad una rappresentanza di studenti

PRESIDENTE. Saluto a nome dell'Assemblea i docenti e gli studenti dell'Istituto comprensivo «Piazza Filattiera» di Roma, che stanno assistendo ai nostri lavori. (Applausi).

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 952 (ore 10,43)

PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame del provvedimento. Colleghi, per cortesia: c'è un rumore di fondo non accettabile.

Prego, senatrice Petrenga.

PETRENGA (Cd'I-NM (UDC-CI-NcI-IaC)-MAIE). Signor Presidente, il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge, su proposta del presidente Giorgia Meloni e del ministro Nello Musumeci, mirato a prevenire il rischio sismico causato dal fenomeno del bradisismo nell'area dei Campi Flegrei, una zona vulcanica molto estesa.

Il decreto-legge permette l'adozione di un piano straordinario per valutare la vulnerabilità delle zone edificate colpite da questo fenomeno.

L'onere finanziario complessivo quantificato per arginare queste minacce è di 52,2 milioni di euro, che saranno coperti integralmente dallo Stato.

Nella zona dei Campi Flegrei l'attività sismica causata dal bradisismo non accenna a diminuire. Scosse sismiche si verificano con frequenza crescente, tra cui una di magnitudo 2.6 alle ore 10,46 del 4 ottobre, seguita da un'altra di magnitudo 1.7.

Questa situazione sta causando crescente preoccupazione tra i residenti. I Comuni della zona, nonostante abbiano affrontato il bradisismo per più di un secolo, non dispongono però ancora di piani di evacuazione specifici per gestire questa minaccia. Per tale ragione il decreto-legge Campi Flegrei contiene le disposizioni per l'adozione di un piano di emergenza straordinario che comprende quattro attività principali: uno studio di microzonazione sismica, l'analisi della vulnerabilità sismica dell'edilizia privata, l'analisi della vulnerabilità sismica dell'edilizia pubblica, con misure di mitigazione, e un programma di monitoraggio sismico e delle strutture.

Il Dipartimento della protezione civile delineerà urgentemente l'area di intervento basata sui dati di sollevamento bradisismico e sismicità. Per implementare il piano in modo rapido il Dipartimento disporrà di un supporto speciale. Inoltre, un piano di comunicazione alla popolazione, in coordinamento con la Regione Campania e il Dipartimento della protezione civile, mira a sensibilizzare la popolazione sui rischi sismici, con un'attenzione particolare alle persone con disabilità.

Entro sessanta giorni verrà elaborato un piano di emergenza per l'area interessata dal bradisismo, basato sui dati dei centri di competenza e contenente procedure per situazioni di emergenza. Saranno attuate inoltre misure per verificare l'integrità delle infrastrutture di trasporto e altri servizi essenziali. Sotto la coordinazione della Regione Campania, verrà potenziata la risposta operativa territoriale di protezione civile. La Città metropolitana di Napoli coordina sforzi per reclutare personale temporaneo, acquisire i materiali necessari e allestire strutture temporanee per l'accoglienza della popolazione. Il piano deve considerare la decisione della Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi di mantenere il livello di allerta giallo per il rischio vulcanico.

Inoltre, per quanto riguarda la sismicità legata al bradisismo, la Commissione ha notato un aumento nella frequenza e nell'intensità degli sciami sismici, suggerendo la possibilità di eventi sismici futuri simili. Gli scienziati raccomandano una serie di misure per affrontare il rischio sismico nei Campi Flegrei. Queste misure includono la riduzione significativa della popolazione residente nella zona rossa, che conta circa 600.000 persone; l'implementazione di uno schema di evacuazione progressiva, iniziando da una piccola area considerata ad alto rischio; l'evacuazione temporanea degli edifici situati entro un chilometro e mezzo dall'area della Solfatara Agnano, dove si verificano i terremoti più intensi, per valutare la loro abitabilità e resistenza a scosse sismiche significative. Gli esperti sottolineano l'importanza di sviluppare un piano di evacuazione specifico per il rischio flegreo, che è complesso e include il rischio di eruzione vulcanica.

Siamo vicini ai cittadini dei Campi Flegrei colpiti da questa terribile minaccia. Al legittimo sgomento delle persone costrette ad abbandonare le loro case in piena notte a causa dell'aumentare significativo dell'attività sismica dovuto al fenomeno del bradisismo, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha risposto prontamente con il decreto-legge che stanzia 52,2 milioni di euro per permettere la messa in sicurezza dei territori interessati dal rischio eruzione.

Riteniamo prioritaria la coordinazione a più livelli istituzionali di tutti gli enti interessati per coordinare un piano di emergenza che possa efficacemente salvare i cittadini da un fenomeno sismico o eruttivo purtroppo non del tutto prevedibile. La sfida è proprio farsi trovare pronti a questa terribile eventualità. Di fronte alla messa in sicurezza dei cittadini e delle infrastrutture, nessuna polemica politica deve rallentare o disturbare la collaborazione tra Protezione civile, Regione Campania, Città metropolitana e comunità scientifica.

Una volta certi della sicurezza dei cittadini, si potrà indagare sui motivi per cui fino ad ora non sono stati attuati provvedimenti per far fronte a un fenomeno ciclico e secolare come quello del bradisismo che interessa la zona vulcanica dei Campi Flegrei. (Applausi).

SPAGNOLLI (Aut (SVP-PATT, Cb)). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SPAGNOLLI (Aut (SVP-PATT, Cb)). Signor Presidente, che i Campi Flegrei siano un territorio soggetto da sempre a fenomeni sismici è cosa nota. Ci sono state alcune recrudescenze negli ultimi tempi, per cui è ovvio che si debba intervenire e lo si debba fare con un provvedimento che non ha senso sia oggetto di polemiche gratuite o diventi motivo di piantare bandierine di parte, perché per la prima volta questa maggioranza lo porta al Parlamento come provvedimento preventivo. Abbiamo parlato sempre di fare prevenzione: adesso la si fa e, quindi, va bene ma va davvero bene?

Ora, i colleghi toscani mi perdoneranno, ma prendo in prestito l'espressione di un loro illustre conterraneo, Gino Bartali, che - come sappiamo - diceva spesso: «L'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare». E perché l'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare? Come si fa a pensare che si possa davvero realizzare in novanta giorni un piano di misure urgenti di prevenzione dal rischio sismico in cui sono coinvolti undici enti diversi, più il Commissario straordinario di cui all'articolo 5, comma 2-bis, dei quali uno è la Regione Campania, che evidentemente ha più uffici coinvolti, e gli altri sono i Comuni della zona, che sono certamente più di uno? Voi pensate che a mettere intorno a un tavolo in più riunioni tutta questa gente in novanta giorni ne venga fuori qualcosa? Io credo di no, perché siamo in Italia, un Paese in cui gli enti hanno competenze sovrapposte, e non confini chiari e reciproci (del tipo: fino a qui intervengo io e da lì in poi intervieni tu). È questo il vero problema. Pertanto, il provvedimento in esame è un'occasione persa per provare a fare ordine in questa situazione.

L'articolo 4 propone di fare un piano speditivo entro sessanta giorni: già il fatto che ci vogliano sessanta giorni a farlo direi che è piuttosto discutibile. La Presidente della 3a Commissione, di cui sono membro, sostiene sempre che l'apparato che funziona meglio nel Paese è quello militare e io condivido la sua visione. È chiaro che non possiamo militarizzare tutto l'apparato pubblico statale italiano, ma qualcosa di meglio si può fare, come dimostrano anche altri apparati pubblici del nostro Paese: cito quelli che conosco, le autonomie, nei cui apparati c'è una chiara distinzione tra chi fa cosa. Pertanto, un piano speditivo si farebbe in cinque giorni, perché non c'è bisogno di mettere d'accordo tutta una serie di soggetti che hanno competenze complesse che - come detto - si sovrappongono tra loro.

In questo provvedimento si utilizzano cinque volte le parole «celere» e «speditivo»: ha senso continuare a ripetersi di dover essere veloci? Ha senso, sì, perché in questo modo si mettono le mani avanti. Tenete conto che qui tutte le attività operative vengono demandate all'ente locale; la Regione e i Comuni si devono occupare del monitoraggio e della determinazione dei fabbisogni, e cioè gli apparati dello Stato coordinano, indirizzano e controllano. È abbastanza comodo fare questo, senza l'assillo di dover operare, perché chi opera sono gli altri. Anche in questo provvedimento, quindi, assistiamo al cliché tipico dello Stato italiano, tale per cui lo Stato non si assume responsabilità operative, che sono quelle che chiedono il tempo, e lascia con la faccia nel vento gli enti locali.

Ci sono poi alcuni punti che si sarebbero potuti sviluppare meglio. Due esempi: cosa dirà lo Stato ai cittadini la cui abitazione verrà catalogata come vulnerabile? Quali strumenti e quali agevolazioni fiscali si metteranno a disposizione di questi cittadini, per mettere in sicurezza le loro case?

E poi, quanto alle vie di fuga, su quell'area insistono e abitano 550.000 persone e, quindi, si deve porre il tema delle infrastrutture: se devono allontanarsi velocemente, dovranno avere le strade per poterlo fare e anche di dimensioni adeguate. Lo sono? C'è qualcuno che si preoccupa degli investimenti conseguenti?

Insomma, si tratta di un provvedimento farraginoso, centralizzante e privo totalmente di agilità delle procedure. Come ho detto all'inizio, plaudo al fatto che ci sia un provvedimento preventivo, ma è un provvedimento che così non può funzionare. Dunque il mio auspicio è che, su questa base, si possano apportare in futuro migliorie per rendere sempre più agile ed efficace la catena di comando e per far sì che il piano di comunicazione, che ricopre un'importanza assoluta, risponda alle necessità. Qui siamo un po' in una situazione campata per aria e, come al solito, noi siamo lo Stato, noi diamo ordini e i cittadini sono un gregge di pecore che deve obbedire e, se non obbedisce, viene sanzionato. Invece i cittadini andrebbero coinvolti, anche dal punto di vista della scelta delle decisioni da prendere, anche nell'immediato, quando si tratta di decisioni che comportano modifiche, persino gravose, alla loro vita privata. Coinvolgiamo i cittadini, signori. Noi non siamo quelli che stanno in alto e diciamo «fate così»: noi siamo quelli che dovrebbero fare in modo che la nostra popolazione si faccia partecipe di scelte che sono necessarie anche per lei.

Lo dico senza intento polemico: è chiaro che certe dichiarazioni del ministro Musumeci non possono essere la cifra del modo con cui le istituzioni si interfacciano ai cittadini della zona. Ci vogliono un'altra sensibilità, un'altra trasparenza e rigore, perché altrimenti, giustamente, i cittadini se ne lamenteranno. Mi dispiace dover annunciare qui il mio voto di astensione. (Applausi).

FREGOLENT (IV-C-RE). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FREGOLENT (IV-C-RE). Signora Presidente, rappresentanti del Governo, colleghi, anticipo il voto di astensione di Italia Viva-Il Centro-Renew Europe su questo provvedimento; astensione dovuta al fatto che, quando si tratta di salute e di tutela dei cittadini, noi non possiamo votare contro. Ma dire che questo decreto ci convince appieno non è possibile, per i motivi che in parte ha già detto il mio collega Spagnolli. Ci saremmo aspettati un provvedimento strutturale, visto che l'area dei Campi Flegrei è da 80.000 anni che vive momenti di terremoto e di bradisismo, per cui non è una realtà moderna. La realtà moderna forse è la maggiore sensibilità verso fenomeni che si stanno susseguendo, soprattutto in quest'anno, e che hanno creato un giusto allarme.

È una zona unica per bellezza naturale e per bellezza archeologica, perché è frutto di una storia antica che risale ai tempi dei romani e che ci lascia delle pagine di bellezza straordinarie. Ci lascia anche, purtroppo, l'abusivismo degli anni Settanta e Ottanta, quando si è costruito in zone che oggettivamente non potevano essere considerate edificabili. Questo decreto nulla dice sull'argomento. Non c'è una norma che vieti le nuove costruzioni. Spero nel buon senso. Non si parla assolutamente di riposizionare gli edifici altrove, pagina dolorosa e difficile, ma, se si parla di salute dei cittadini, forse dovrebbe essere il primo elemento.

Si parla di capacità antisismica degli edifici, ma gli edifici che sono stati costruiti in zone dove non avrebbero dovuto essere costruiti dubito che potranno avere quell'autorizzazione da parte degli organi tecnici. Quindi, che valore avranno quegli immobili? In un colloquio informale con il ministro Musumeci c'è stato addirittura il tentativo di prevedere un'assicurazione obbligatoria per i cittadini; per fortuna non ha visto la nascita in questo provvedimento, perché dubito che le assicurazioni sarebbero corse ad assicurare edifici che sono stati costruiti in luoghi dove non dovevano sorgere. (Applausi).

Non c'è soprattutto una cabina di regia nazionale. Ci saremmo aspettati - come giustamente la collega Musolino ha detto ieri in discussione generale, e di questo la ringrazio - una cabina di regia tipo Italia Sicura, dove c'è lo Stato che centralizza tutte le competenze dei vari Ministeri all'interno della Presidenza del Consiglio e che dà quindi risposte rapide agli enti locali. Gli enti locali non hanno la forza di fare dei piani di evacuazione puntuali; la dovrebbe avere molto di più lo Stato, anche perché altrimenti si creano allarmismi e, quindi, anche resistenze da parte di chi deve lasciare quell'abitazione. Forse ci vuole l'autorevolezza dello Stato; non che gli enti locali non ce l'abbiano, ma magari lo Stato ha una maggiore forza nell'evitare di essere ricattabile da elezioni comunali che vedono il sindaco molto più vicino ai cittadini e molto più terzo nel dover dire loro di lasciare le proprie abitazioni.

Soprattutto, avremmo voluto vedere il completamento di quelle infrastrutture che servono per un piano di sicurezza effettiva dei cittadini, come il famoso tunnel che dovrebbe essere autorizzato e consentire alle popolazioni di fuoriuscire a Pozzuoli che, nonostante le risorse e nonostante il suo semi-completamento - dico "semi" perché deve essere finito - deve essere ancora autorizzato. Questo però era un decreto-legge che serviva per l'emergenza. Se non è un'emergenza completare un'opera, faccio fatica a capire quale sia l'emergenza, posto che da 80.000 anni quella zona è soggetta a continui eventi sismici.

Abbiamo presentato degli emendamenti alla Camera e per testimonianza anche al Senato. Dico "per testimonianza", perché anche su un provvedimento del genere siete riusciti a fare un'unica lettura. Ed è veramente incredibile, perché nessuna forza politica ha fatto ostruzionismo su questo provvedimento (Applausi), tanto che abbiamo anche partecipato a un incontro politico - e lei c'era, Sottosegretario - con il ministro Musumeci per dichiarare - devo dire a nome di tutti i partiti - la più totale collaborazione su un provvedimento del genere. Si parla infatti di salute dei cittadini e di tutela delle vite e, quando si parla di questo, tendenzialmente anche le opposizioni riescono ad evitare di fare ostruzionismo. Nonostante questo, siete riusciti a fare un'unica lettura alla Camera e a non fare quegli approfondimenti secondo me necessari per dare struttura a un provvedimento del genere. Visto che non è un fenomeno che finirà, perché quei vulcani continuano a esistere e in quei paesi si continua a costruire, ci doveva essere una visione di prospettiva e non di emergenza. Invece, tutto questo non è avvenuto.

Il mio ordine del giorno, su cui il Governo ha espresso parere favorevole, ne è un esempio: la zona rossa è troppo piccola. Avete escluso luoghi in cui fenomeni tellurici ci sono; non abbiamo indicato dei luoghi che stanno in Trentino e che non vivono l'emergenza continua. Sono Comuni vicini alla zona rossa che voi avete indicato e che ci chiedono: perché noi no? Non abbiamo presentato emendamenti perché volevamo essere pignoli, ma perché le comunità locali ci hanno detto che non si sentivano sicure (Applausi). Francamente, forse avrei fatto una riflessione di maggiore elasticità per la zona rossa, perché capisco che non bisognava creare allarmismo, ma abbiamo fatto un decreto emergenziale e d'urgenza e, se non bisognava fare allarmismo, allora dovevamo fare un provvedimento strutturale. Visto che abbiamo fatto un decreto d'emergenza vuol dire che c'è un'emergenza e vuol dire che le persone si sentono coinvolte in uno stato emergenziale. Se i cittadini chiedono di entrare nella zona rossa, sapendo tutto ciò che vuol dire, e cioè che le loro case saranno attenzionate e che il loro valore probabilmente verrà anche ridimensionato, vuol dire che hanno bisogno di avere quelle rassicurazioni che nemmeno in un ordine del giorno siete riusciti a dare. (Applausi).

Ripeto, visto che in ballo c'è la sicurezza dei cittadini, che noi ci asterremo dalla votazione, sperando che la prossima volta ascoltiate i suggerimenti delle forze di opposizione, che in alcuni casi, come nella nostra, sono anche amministratori locali; abbiamo i consiglieri regionali, non siamo da un'altra parte, e probabilmente viviamo la realtà che è descritta in questo provvedimento e avremmo dato volentieri una mano al Governo.

Per tutti questi motivi, il nostro sarà un voto di astensione, con la speranza che vogliate strutturare una cabina di regia nazionale (Applausi) non solo per monitorare, ma anche per dare risposte immediate alle popolazioni e agli enti locali.

Concludo. Il PNNR dimostra come spesso i piccoli Comuni non hanno la forza di rispondere ai bandi, e non l'hanno non per cattiveria, ma perché non hanno la struttura amministrativa dopo anni di tagli (Applausi). Secondo lei, rappresentante del Governo, e secondo voi - lo chiedo per il suo tramite, Presidente - quei Comuni hanno la struttura adatta a fare un'operazione di evacuazione delle popolazioni, anche con l'aiuto della Protezione civile? Non sarebbe stato più semplice se lo Stato avesse fornito fattivamente la propria autorevolezza? Questo in collaborazione con la Regione e con gli enti locali - nessuno vuole fare un esproprio di competenze, ci mancherebbe - ma dando l'imprimatur che invece in questo provvedimento faccio fatica a vedere. (Applausi).

DE CRISTOFARO (Misto-AVS). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DE CRISTOFARO (Misto-AVS). Signor Presidente, il decreto-legge di cui discutiamo oggi era stato immaginato rispetto al fenomeno del bradisismo che da diversi mesi attraversa la zona dei Campi Flegrei, anche e soprattutto per cercare di venire incontro a tutta una serie di esigenze del territorio. I Campi Flegrei - ricordiamolo, soprattutto per chi ci ascolta e anche per lasciare una traccia agli atti - sono un'area vulcanica situata a ovest di Napoli che include alcuni Comuni importanti, come Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Quarto, Giugliano e anche una parte della città di Napoli. A differenza del Vesuvio, i Campi Flegrei non sono caratterizzati - come sappiamo - da un solo edificio vulcanico, ma sono invece un vero e proprio campo vulcanico attivo da circa 80.000 anni, con diversi centri vulcanici situati al centro e in prossimità di un'area depressa, che viene chiamata caldera. La caldera dei Campi Flegrei è soggetta a un lento movimento di sollevamento e di abbassamento del suolo che prende il nome di bradisismo.

Durante il mese di agosto, nell'area dei Campi Flegrei l'Osservatorio ha registrato 1.118 terremoti; in particolare, nella notte fra il 26 e il 27 agosto si è registrata la scossa più forte in assoluto (4.2 di magnitudo), legata ovviamente all'innalzamento del suolo. Nonostante l'attività di monitoraggio dell'Osservatorio vesuviano, che naturalmente ringraziamo per il lavoro puntuale che svolge per la sicurezza del nostro territorio, con le strutture tecniche, e nonostante anche le rassicurazioni riportate, evidentemente si è ingenerata una preoccupazione molto forte nella popolazione per questa intensa e continuata attività sismica.

In generale, la densità degli abitanti, che pure è stata ricordata nel dibattito di oggi, e la particolare conformazione urbanistica dei centri interessati necessitano innanzitutto di una adeguata attenzione per la verifica statica degli immobili, anche rispetto ai piani di evacuazione.

Vorrei altresì ricordare, signor Presidente, che dieci mesi fa alla Camera, peraltro con il parere favorevole del Governo e del sottosegretario Freni che era presente alla seduta, fu votato un ordine del giorno fortemente voluto dal Gruppo Alleanza Verdi e Sinistra che impegnava il Governo nella realizzazione di una sorta di supersisma bonus - definiamolo così - che permettesse ai cittadini di quell'area di mettere in sicurezza gli edifici in cui vivono e svolgono le proprie attività. Sottolineo questo dato a proposito dell'ordine del giorno perché fu votato anche dalla maggioranza, ritenendo che quello pensato fosse uno strumento necessario per uno specifico territorio e soprattutto che fosse indispensabile agire con prontezza per la messa in sicurezza degli edifici. Sono passati dieci mesi da quel momento, ma purtroppo non si è dato seguito all'impegno preso.

Oggi, in questo decreto-legge, manca un punto che noi riteniamo fondamentale, e cioè l'intervento sulla questione che più ci preoccupa, che è esattamente quella che riguarda l'edilizia privata. Questo decreto, infatti, prevede misure strutturali e misure di natura non strutturale; tra quelle che hanno caratteristiche maggiormente strutturali vi sono certamente il piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate e la verifica della funzionalità delle attuali infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali. Aggiungiamo che, in attuazione del decreto, è stata individuata la cosiddetta zona rossa per il rischio bradisismico, che coinvolge 85.000 persone e 15.000 edifici, che naturalmente sono concentrati prevalentemente nei Comuni di Pozzuoli e di Bacoli e in parte nella zona occidentale della Città metropolitana di Napoli. Tra le misure invece non strutturali, vi sono un piano di comunicazione alla popolazione, un piano speditivo di emergenza nell'ambito di una più alta pianificazione di protezione civile già in vigore e un potenziamento della risposta operativa territoriale di protezione civile.

Vediamo però, oltre alle misure che sono previste, anche quello che dal nostro punto di vista manca, a partire dall'assenza di interventi per incentivare la messa in sicurezza degli edifici. Voglio aggiungere però a questo primo punto anche una seconda obiezione, perché credo che manchi, ancora una volta, anche in questo provvedimento, una parola chiara su uno dei grandi problemi che riguardano il nostro Paese, soprattutto con riferimento a quelle zone che sono più soggette o a rischio sismico o anche a rischio di dissesto idrogeologico, e cioè sulla necessità, una volta per tutte, di mettere fine al consumo del suolo. Da molti mesi a questa parte in quest'Aula insistiamo molto, come Gruppo, su questo punto e abbiamo più volte chiesto invano che il Parlamento dotasse il nostro Paese di una legge contro il consumo del suolo che drammaticamente manca in Italia. Anche in questo caso, i dati dell'Ispra ci dicono che, anche in una zona a rischio come quella dei Campi Flegrei, si continua a consumare suolo. Il nostro, peraltro - come sappiamo - è un Paese in pieno inverno demografico, ma - nonostante questo - alla riduzione demografica non corrisponde in alcun modo la riduzione del consumo di suolo. Vorrei dire che questo mi sembra un punto davvero essenziale.

Il decreto - a nostro avviso - non risolve nemmeno il problema molto grave delle vie di fuga. Ci riferiamo a Comuni come quello di Pozzuoli, in cui si stimano circa 15.000 immobili residenziali; alla fine del 2021 la popolazione registrata in quel solo Comune era di 76.952 abitanti, nel 2011 superava gli 83.000. La Protezione civile per il momento ha verificato soltanto 4.000 edifici, relativi al 26 per cento della popolazione; e proprio mentre il bradisismo tra agosto e settembre accelerava la sua intensità, evidentemente queste scosse hanno messo in profondo allarme i residenti. Mi pare di poter dire che questi due fattori debbano essere davvero messi sotto esame: la stabilità degli edifici da una parte e le vie di fuga dall'altra. Molte zone controllate sorgono in grandi quartieri popolari, che peraltro sono stati anch'essi realizzati a seguito delle crisi bradisismiche del 1970 e del 1983. Chi di noi, come me, è napoletano e ha fatto politica a Napoli per tanti anni naturalmente ricorda perfettamente quello che sto dicendo. Dopo lo sciame del 1970, Pozzuoli venne sfollata, alcune aree della città come il rione Terra furono chiuse definitivamente. Negli anni Ottanta, quindi più recentemente, palazzi di epoca fascista in tufo, nella zona alta di Pozzuoli, vennero abbattuti perché pericolanti; i cittadini di queste due zone furono reindirizzati nei megaquartieri popolari del rione Toiano e di Monteruscello, mentre il resto della popolazione fece ritorno nelle vecchie abitazioni. Sui Campi Flegrei in un ventennio si è proceduto a una cementificazione del tutto slegata dall'edilizia precedente, sacrificando peraltro quella che era una vocazione agricola di terre fertilissime, che hanno una antichissima storia.

Nei nuovi rioni sono stati realizzati dei grandi palazzoni, ma ci si è dimenticati delle vie di fuga commisurate a una popolazione totale addensata in circa 43 chilometri quadrati. Peraltro, nonostante il coordinamento dei sindaci dei Campi Flegrei con la Regione e con la Città metropolitana e nonostante il dialogo con il ministro Musumeci, che pure evidentemente ha rappresentato un elemento positivo, sulla questione specifica delle vie di fuga e in particolare sull'asse viario non si è - almeno a nostro avviso - intervenuti con la dovuta fermezza. Esiste un tunnel, una galleria, un collegamento veloce tra il parco urbano di Bagnoli e la tangenziale di Napoli, che è costato 150 milioni di euro, i cui lavori sono determinati, ma che però non è ancora aperto perché il Comune non è in grado di pagare la manutenzione che costa 800.000 euro all'anno.

Avviandomi alla conclusione, aggiungo semplicemente che proprio a riguardo della vicenda del tunnel è in atto una diatriba, perché il Comune vorrebbe - peraltro giustamente - che fosse la tangenziale di Napoli a prendere in gestione il tunnel, visto che si tratta di un'asse che collega la tangenziale di Napoli, gestita per l'appunto dall'ANAS, mentre la tangenziale di Napoli SpA non vuole prendere in gestione questo tunnel, o meglio lo prenderebbe in gestione soltanto a patto che fosse il Comune a pagare. In conclusione, dico che questo tunnel è evidentemente una via di fuga di fondamentale importanza e che sarebbe quindi assolutamente necessario capirlo. Aggiungo anche come elemento di riflessione che stiamo parlando di un asse viario, quello della tangenziale di Napoli, che è l'unico a pagamento in Europa da oltre quarant'anni. Contro tale pedaggio noi ci battiamo da moltissimo tempo, perché lo riteniamo molto iniquo e ingiusto. Mi dispiace perché il decreto-legge in esame avrebbe potuto, volendo, anche affrontare questo punto specifico del tunnel e della tangenziale e il fatto che non lo abbia fatto mi sembra un errore.

Per queste ragioni annuncio il voto di astensione del Gruppo Alleanza Verdi e Sinistra. (Applausi).

SILVESTRO (FI-BP-PPE). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SILVESTRO (FI-BP-PPE). Signor Presidente, colleghi, i Campi Flegrei sono un'area sottoposta alle eruzioni vulcaniche da circa 80.000 anni e rappresentano quella che si definisce una grande caldera in stato di quiescenza. In epoca preistorica e protostorica era abitata da una popolazione tribale, nonostante l'intensità dell'attività vulcanica la rendesse in gran parte invivibile. I Campi Flegrei - come raccontano leggende, memorie e miti della storia - furono conosciuti per essere stati la sede del più importante porto di epoca romana, prima che venisse costruita Ostia, la piccola Roma, oggi meglio nota come Pozzuoli. I siti archeologici, i fenomeni vulcanici e la bellezza dei territori ne hanno fatto una località turistica tra le più visitate e sono un luogo talmente magico da venire persino cantato in tempi più recenti da Edoardo Bennato: «Campi Flegrei, gente che va; tempo d'aprile, qualche anno fa; vecchio pianino suona per me; quella canzone... Campi Flegrei (...)».

Si tratta, quindi, di un luogo straordinario per la sua conformazione, la sua storia e la sua cultura. Anche per queste ragioni, proprio su quei terreni vulcanici sono stati costruiti edifici e avviate attività imprenditoriali. Di recente ci sono state manifestazioni di vita di questo che è un vulcano, proprio sotto le case di una zona che va da Pozzuoli a Posillipo, per un diametro di circa 18 chilometri; il bradisismo che si è verificato ha ovviamente allarmato chi vive in quelle zone e noi tutti, anche perché eventi di bradisismo avevano modificato il territorio nel passato, tra il 1970 e il 1972 e poi tra il 1980 e il 1984, con addirittura 10.000 eventi sismici e un tasso di sollevamento del terreno di circa 180 centimetri. Già allora gli abitanti del rione Terra di Pozzuoli vennero evacuati e messi in sicurezza.

Il Governo ha pensato che fosse giusto e doveroso intervenire con un decreto-legge, che certamente non può fermare il bradisismo ed eventualmente un'eruzione vulcanica, ma che introduce norme puntuali per monitorare ogni movimento dell'area vulcanica e per preparare un'eventuale evacuazione qualora l'attività bradisismica diventasse pericolosa per la popolazione.

Innanzitutto, quindi, si tratta di un decreto-legge per rassicurare coloro che vivono sopra i Campi Flegrei che lo Stato c'è e si occupa di loro e del loro territorio; in secondo luogo, per riuscire, attraverso un monitoraggio più puntuale di quello che accade sotto terra, a prevedere ciò che potrebbe accadere e, di conseguenza, valutare per tempo eventuali piani di sgombro.

La gente di quelle zone vive e ha sempre vissuto in tranquillità, tanto che ci ha costruito e ci svolge le proprie attività. Anche se la Campania è nota al mondo per il Vesuvio e per quella grande eruzione che coprì la città di Pompei, che tutti vogliono visitare, l'area flegrea vede luoghi bellissimi, con un alto livello della qualità della vita, in cui vivono persone note per la cordialità e la simpatia.

L'intervento normativo in esame mira proprio ad evitare eventi luttuosi, come quelli che hanno interessato la Campania, ad esempio a Ischia e Sarno. Si trattava di eventi di altra natura, ovviamente, ma sono stati avvenimenti luttuosi che forse, attraverso un intervento preventivo, avrebbero contato minori danni. Anche ad Ischia, per esempio, si sta provvedendo, oltre che a riparare quanto danneggiato dalla recente frana, a mettere in sicurezza il territorio contro nuovi danni da eventi alluvionali. Sono interventi che vengono portati avanti da un commissario nominato dal Governo, che contano su risorse adeguate: sono stati pianificati 181 interventi, di cui 61 conclusi e altri 28 cantierati.

Il decreto-legge in esame prevede misure opportune, che hanno anche la puntuale copertura finanziaria per circa 53 milioni di euro. Innanzitutto, vi è uno studio di microzonazione sismica; si provvede, quindi, a un piano di rilevazione, che prevede un'analisi di vulnerabilità sismica dell'edilizia privata, ma anche a un piano per l'edilizia pubblica. Lo scopo è quello di individuare le misure più idonee di mitigazione, valutandone i costi. Vi è quindi un programma per l'implementazione del monitoraggio sismico e delle strutture. Saranno individuati i modi per delimitare la zona di intervento e gli eventuali piani di fuga. Il fine è quello di realizzare un piano di evacuazione che consenta a tutti gli abitanti di quell'area di porsi in salvo.

Ovviamente contiamo sul lavoro prezioso che sarà affidato alla Protezione civile, che sarà in grado di individuare le soluzioni migliori. Sempre la Protezione civile, in accordo con la Regione Campania, dovrà realizzare il più opportuno piano di comunicazione a tutta la popolazione. Tutti gli abitanti, in particolare i soggetti più deboli, verranno messi a conoscenza dei rischi che corrono e le conseguenti procedure di emergenza, definite in un apposito piano, potranno essere adottate nel modo più opportuno.

Tutte le procedure da adottare in caso di aggravamento del fenomeno bradisismico potranno essere adottate. Ovviamente noi contiamo sul pieno coinvolgimento delle realtà locali. Sarà poi importante verificare la funzionalità dei trasporti e di tutti i servizi essenziali, così come dovrà essere garantito l'accesso alla tangenziale di Napoli.

A noi sembra che il provvedimento individui puntualmente tutti i problemi da affrontare e da risolvere e ovviamente lo fa nel tempo necessario a mettere in piedi un'organizzazione complessa come quella immaginata per un evento che sarebbe epocale. La Campania e i suoi cittadini stanno facendo passi da gigante verso un'economia che cresce a passi da gigante, consentendo ai propri settori di competere con economie di altri distretti industriali, italiani ed esteri.

Allo stesso modo, le istituzioni saranno in grado di dare prova di sé per intervenire in caso di emergenza in un eventuale evento - scusate il gioco di parole -augurandoci che i piani predisposti non debbano essere mai adottati.

Per queste ragioni, i senatori di Forza Italia esprimeranno un voto favorevole sul provvedimento. (Applausi).

Saluto ad una rappresentanza di studenti

PRESIDENTE. Saluto a nome dell'Assemblea i docenti e gli studenti dell'Istituto comprensivo «Terranova da Sibari» di Terranova da Sibari, in provincia di Cosenza, che stanno assistendo ai nostri lavori. (Applausi).

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 952 (ore 11,24)

NAVE (M5S). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

NAVE (M5S). Signor Presidente, Sottosegretario, colleghi, in questi giorni stiamo discutendo di una problematica che insiste sulla mia terra. Parliamo di un fenomeno che si accompagna al destino di centinaia di migliaia di concittadini, tra cui parenti stretti, amici, alcuni colleghi, tra l'altro presenti oggi in Aula.

E allora, pur nella difficoltà di discutere atti che impatteranno sulla quotidianità presente e futura, non solo del popolo flegreo, ma di tutta la fascia interessata al fenomeno del bradisismo, il mio e il nostro contributo, quello del MoVimento 5 Stelle attraverso l'attività emendativa sia alla Camera che al Senato, è stato sempre orientato unicamente al miglioramento dell'Atto Senato 952, detto decreto Campi Flegrei.

I meravigliosi Campi Flegrei, Presidente, che però con il fenomeno del bradisismo condizionano la vita dell'hinterland napoletano con epicentro nel comune di Pozzuoli. Il MoVimento 5 Stelle, con la rappresentanza dei parlamentari del luogo, tra i quali saluto e ringrazio l'onorevole Antonio Caso, per l'impegno profuso, ha posto sin dall'inizio della legislatura il tema del bradisismo a livello nazionale. Lo ha fatto con incontri istituzionali, ad esempio con il capo della protezione civile, l'ingegner Curcio, e il presidente dell'Istituto di geofisica e vulcanologia, il professor Doglioni. Il MoVimento 5 Stelle lo ha fatto invogliando i sindaci dei Comuni interessati e promuovendo un tavolo di lavoro tecnico sul fenomeno. Lo abbiamo fatto con attività legislativa vera e propria, attraverso ordini del giorno che sono stati approvati alla Camera. Lo abbiamo fatto altresì richiedendo audizioni continue sul tema.

L'obiettivo, Presidente, è stato sempre lo stesso: mettere in campo tutte le azioni e le misure possibili per permettere ai cittadini di convivere con il fenomeno vulcanico e quello bradisismico, facendolo nella massima tranquillità possibile per salvaguardare l'incolumità delle persone, ma allo stesso tempo anche il tessuto sociale ed economico del territorio. Parliamo di un'area dove insistono la vita, i sogni, gli investimenti e le aspirazioni di oltre 500.000 persone; un'area soggetta ad un fenomeno geologico che è unico al mondo. Un fenomeno però che negli ultimi mesi, tra agosto e ottobre, ha prodotto 7.000 scosse, tra cui tra cui quella di fine settembre di magnitudo 4.2, la più forte degli ultimi quaranta anni. L'ultima scossa, percepita venerdì scorso, ha registrato una magnitudo di 3.1.

Si tratta di una condizione che allarma non poco la popolazione che, sistematicamente, ad ogni evento, si riversa per strada. Alcuni dormono in auto. Presidente, proviamo ad immaginare lo stress di queste persone, di cui però si rende complice anche una comunicazione inadeguata come quella dell'ultima relazione della Commissione grandi rischi dello scorso mese che ha indotto il ministro Musumeci ad ipotizzare l'ingresso nell'allerta arancione, per poi fare dietrofront dopo una settimana. Per i cittadini flegrei quella settimana è stata un inferno. Sapete infatti cosa significa passare in allerta arancione? Significa che vengono svuotati gli ospedali, le case di cura, le carceri, la popolazione è invitata ad allontanarsi con un contributo statale in aree lontane e l'economia complessiva di un'area è annullata. Insomma significa la distruzione di un tessuto urbano, economico e sociale. Eppure noi per settimane abbiamo detto di prestare attenzione alla comunicazione perché è un elemento importante e dirimente. È per questo motivo che anche questa volta abbiamo lavorato con senso di responsabilità ed elevata empatia, evitando qualsiasi strumentalizzazione o giochi politici. Lo abbiamo fatto anche ieri in Commissione, fino all'ultimo minuto, con i nostri emendamenti ed ordini del giorno. Abbiamo cercato di migliorare questo decreto-legge che riconosciamo essere arrivato in tempi utili. Riteniamo però che esso sia solo un punto di partenza su cui lavorare perché troppi sono ancora gli elementi lasciati in sospeso e le domande a cui non si è data risposta. Riteniamo, per esempio, che sia miope la visione di lasciare che l'impianto base del decreto-legge si occupi esclusivamente degli effetti sismici del bradisismo e poco o nulla della prevenzione e della mitigazione del rischio vulcanico. Nell'ottica della nostra massima collaborazione, abbiamo provato ad inserire dei corrispettivi che erano praticabili. Non si trattava certo di modifiche provocatorie, irrealizzabili o di bandiera. No, sapevamo che non era il caso. Questo Governo però ha detto no agli oltre 20 emendamenti presentati in questa sede, oltre che alla Camera, perfino a quelli di essi non onerosi.

Governo e maggioranza, signor Presidente, hanno detto di no al sismabonus e al potenziamento della rete di monitoraggio e dell'aumento di personale dell'Osservatorio vesuviano; agli aggiornamenti dei piani di emergenza vulcanica e al miglioramento delle vie di fuga per tutti i Comuni della zona rossa; all'analisi di vulnerabilità e al consolidamento del patrimonio archeologico; a un osservatorio permanente per il monitoraggio strutturale di edifici e infrastrutture.

Mi lasci dire, signor Presidente, che di certo non aiuta leggere in una nota stampa il ministro Musumeci affermare che sui Campi Flegrei non si presta a strumentalizzazioni e preferisce non ascoltare le voci delle opposizioni, né quelle della maggioranza, ma obbedisce solo alle esigenze del territorio. Beh, signor Presidente, questo non ha reso assolutamente facile il nostro lavoro, però vorrei innanzi tutto ricordare al Ministro che, fino a prova contraria, deve rispondere al Parlamento. (Applausi).

Quanto poi alle esigenze del territorio, allora posso benissimo esporle io al signor Ministro, perché le domande sono state tutte evase con la nostra attività emendativa, ma sono state respinte interamente e - badate bene, signor Presidente - per partito preso. Questa è una constatazione di fatto, da non confondere con una polemica.

In che modo poi avremmo mai potuto strumentalizzare questo provvedimento? Noi quelle scosse le avvertiamo e le viviamo con angoscia sulla nostra pelle, quindi l'ultima cosa che ci verrebbe in mente di fare, signor Presidente, è un uso strumentale della vicenda per vantaggi politici.

Come rappresentanti di un territorio che esprime evidenti e notevoli difficoltà geofisiche, vulcanologiche e sociologiche, signor Presidente, vogliamo invece che certe tematiche vengano affrontate con leggi adeguate al contesto, con provvedimenti che abbiano una visione a lungo termine e non con la solita procedura d'urgenza con cui si prova a svuotare il mare con le mani, sprecando anche le poche risorse messe a disposizione.

Insomma, signor Presidente, se abbiamo a cuore il destino degli italiani, di tutti gli italiani, non possiamo aggrapparci a ponti immaginari con volte "a campate in aria", quanto piuttosto a solide realtà. (Applausi).

Per tutto quanto detto, signor Presidente, dichiaro il voto di astensione del MoVimento 5 Stelle. (Applausi).

MINASI (LSP-PSd'Az). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MINASI (LSP-PSd'Az). Signor Presidente, colleghi, rappresentanti del Governo, oggi trattiamo un provvedimento che già alla Camera è stato definito, e a ragione, senza precedenti.

Nonostante le polemiche e le critiche del caso, come quella del governatore campano e commissario straordinario De Luca, per il quale i fondi stanziati sarebbero del tutto insufficienti, credo si tratti invece del primo provvedimento in tema di prevenzione del rischio sismico legato al bradisisma dei Campi Flegrei addirittura dal 1984. Sono cioè passati quarant'anni e non si è mai intervenuto con misure specifiche aggiuntive o aggiornate per tentare di mettere al riparo la popolazione di quell'area dal rischio incombente a causa dell'attività vulcanica che la interessa.

Già solo questo dimostra e fa capire ancora una volta quanto questo Governo e questa maggioranza abbiano piena attenzione verso le problematiche e le comunità che negli anni sono state assolutamente abbandonate a se stesse, quindi, anziché criticare, definendo timido l'intervento, non potendo dire altro, come in questi giorni hanno fatto esponenti di vari partiti, o anziché considerare insufficienti i finanziamenti messi in campo, bisognerebbe piuttosto gioire per la solerzia con cui ci si è attivati di fronte a questa emergenza e, casomai, lavorare insieme per migliorare quello che è migliorabile, come nel caso dell'apertura di nuove vie di fuga previste per esempio a Pozzuoli, grazie a un emendamento della Lega presentato alla Camera dei deputati.

D'altronde, 55 milioni di euro di risorse investite da un Governo che è al lavoro solo da un anno, dopo che i precedenti, compreso quello guidato dal presidente Conte, non avevano investito neanche un centesimo, sono la più chiara e puntuale testimonianza del nostro cambio di passo rispetto al passato (Applausi), anche sul fronte della mitigazione dei rischi per i territori, che peraltro poi è incentrata proprio su quella prevenzione che più volte viene chiesta a gran voce in quest'Aula. Prevenzione è anzi la parola chiave di questo decreto, che ha l'enorme pregio di coinvolgere, a diversi livelli, tutti gli enti interessati, creando una sorta di filiera nella loro azione. Vengono infatti innanzitutto identificati quelli a cui è affidato il compito di studiare la situazione geologica. È prevista la predisposizione e l'attuazione di un piano straordinario, da adottare entro 90 giorni dall'entrata in vigore del provvedimento, e sono previsti i lavori di delimitazione del territorio interessato, affiancando al Dipartimento della protezione civile una struttura di supporto individuata tra esperti, amministratori locali e strutture periferiche delle amministrazioni centrali dello Stato.

Vi è poi un'altra misura particolarmente importante e di rottura con il passato: il potenziamento e il ruolo centrale della comunicazione alla popolazione, per la quale sarà responsabile la Regione, sempre in raccordo con il Dipartimento della protezione civile e servendosi del contributo dei centri di competenza indicati nel decreto stesso, che hanno anche il compito di coordinare le attività. Tali attività consistono nell'approvazione, entro quarantacinque giorni dall'entrata in vigore del provvedimento, di un piano di iniziative finalizzate alla diffusione della conoscenza dei rischi e delle buone pratiche di protezione civile, come ad esempio iniziative specifiche previste all'interno delle scuole delle aree interessate, incontri pubblici con la popolazione, corsi di formazione continua addirittura rivolti anche ai giornalisti dell'area, in modo che possano poi promuovere una migliore informazione al pubblico sul rischio e sulla pianificazione. C'è poi l'installazione sul territorio della segnaletica. Un'ulteriore previsione che denota una grande sensibilità del Governo è quella di specifiche forme di comunicazione dedicate alle persone con disabilità.

Prevedere quindi le migliori attività di prevenzione e di corretta e completa sensibilizzazione della popolazione perché sia consapevole dei rischi e sappia esattamente come muoversi in caso di necessità era quanto il Governo poteva e doveva fare ed è quanto ha fatto, con grande responsabilità e lungimiranza, andando poi anche a coinvolgere i Comuni interessati della zona rossa. Innanzitutto la città metropolitana di Napoli, che avrà un ruolo di coordinamento di tutta una serie di attività, come la ricognizione dei fabbisogni urgenti ai fini del reclutamento del personale per potenziare la struttura comunale di protezione civile o l'allestimento di aree e strutture temporanee per accogliere la popolazione, anche al di fuori del proprio territorio e in deroga alle destinazioni d'uso degli strumenti urbanistici, e che dovrà attivare, per esempio, procedure straordinarie per gli appalti pubblici in caso di somma urgenza. Anche in questo caso e sempre in linea con lo spirito che anima l'intera politica governativa, finalizzata a garantire l'interesse pubblico sburocratizzando tutti gli iter amministrativi, si prevede infatti il ricorso a procedure semplificate e ad altre disposizioni di accelerazione proprio perché ogni intervento possa essere più rapido ed efficace, come la situazione richiede.

È corretto anche richiedere la rendicontazione dei finanziamenti ricevuti dal governatore De Luca in qualità di commissario straordinario, per capire quanto e come siano stati spesi i soldi dello Stato finalizzati alla messa in sicurezza dell'area dei Campi Flegrei e da questo quadro poi capire come si possa dare un ulteriore contributo, magari individuando misure di accelerazione e semplificazione. È infatti chiaro che, nonostante il notevole sforzo fatto da questo Governo, questo è anche per noi solo un primo passo verso l'obiettivo, a cui ne seguiranno altri (voglio rassicurare il senatore Nava), così come è stato ad esempio anche per Ischia, per restare sempre in zona di territorio campano. Il percorso - lo sottolineo ancora - è iniziato finalmente, dopo decenni d'inerzia, e andrà avanti su questo solco, che ci sembra assolutamente positivo e propositivo. Per questo, a nome del Gruppo Lega, dichiaro il nostro convinto voto favorevole. (Applausi).

VALENTE (PD-IDP). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

VALENTE (PD-IDP). Signora Presidente, colleghe e colleghi, siamo chiamati oggi a convertire un altro decreto-legge, con gli ormai consueti tempi strizzati di un monocameralismo alternato, prassi ormai tristemente consolidata. È una distorsione che abbiamo provato già a denunciare e che, ancora una volta e in questo caso ancor di più, ci invita a riflettere, considerando soprattutto che questo provvedimento interviene su una situazione delicata, quella dell'area dei Campi Flegrei, che non pone solo questioni di carattere emergenziale, ma si lega anche a caratteristiche strutturali di quel territorio e del suo tessuto urbanistico e sociale. Proprio per questo, se il decreto-legge è, almeno in questo caso, strumento appropriato, concentrare la discussione in una sola Camera, che pure ha fatto - va riconosciuto - un lavoro di miglioramento importante del testo, continua a porre problemi che quest'Aula credo non possa e non debba ignorare.

Nel corso degli ultimi mesi, come già detto da molti dei colleghi che mi hanno preceduto, nell'area flegrea si sono verificati oltre mille eventi sismici, il più significativo dei quali - lo hanno ricordato tutti - ha raggiunto magnitudo 4.2. L'intensificarsi del bradisismo e il rischio solo in parte - ricordiamolo - connesso di fenomeni eruttivi hanno comprensibilmente gettato nel panico la popolazione dei Comuni di quell'area. Si tratta di Comuni che, come noto, sono intensamente popolati, altrettanto intensamente - ahimè - edificati e che, come altrettanto noto, soffrono importanti carenze infrastrutturali, soprattutto con riferimento ai trasporti e dunque alle vie di fuga e alla concreta possibilità di articolare piani di evacuazione realmente efficaci.

Mentre si svolgevano i lavori della Camera, la Commissione grandi rischi ha evidenziato, anche a seguito di approfondimenti tecnici sul bradisismo in atto, numerose criticità legate all'aumento della pressione sotterranea e all'aumento della concentrazione dei gas nelle fumarole, non potendo escludere il verificarsi di esplosioni freatiche nel sistema Solfatara-Pisciarelli, nonché, più in generale, di un ulteriore aumento della sismicità, così come di fratture superficiali e risalita di magma in un arco temporale che va da alcuni mesi a pochi anni. La Commissione ha poi concluso, pur ritenendo che «il quadro complessivo non sia di univoca interpretazione», esprimendo preoccupazione e avvertendo che - cito sempre quanto da essa dichiarato - «i processi in atto possano evolvere ulteriormente anche in tempi brevi sempre se confrontati con quelli previsti dalla pianificazione di emergenza vulcanica». Infine, ha raccomandato un'intensificazione delle attività di monitoraggio e delle attività di prevenzione in preparazione all'eventuale necessità di passare rapidamente verso un livello di allerta superiore.

Le affermazioni della Commissione grandi rischi sono state al centro delle preoccupazioni dei colleghi della Camera, che ne hanno tenuto conto nel lavoro di miglioramento del testo del decreto-legge. Un miglioramento che va riconosciuto, che indubbiamente c'è stato, ma che purtroppo non ha risolto tutte le criticità evidenziate soprattutto da chi, come i sindaci dell'area e i rappresentanti dell'ANCI, hanno sollevato il problema e di cui il Partito Democratico e tutte, a dir la verità, le forze di opposizione si sono fatti responsabilmente carico in questa discussione.

Il decreto-legge, anche grazie alle modifiche apportate alla Camera, rappresenta indubbiamente un passo in avanti nella gestione dell'emergenza di quell'area. Permangono però, come pure abbiamo sottolineato in tanti, troppe criticità che non sono solo puntuali, ma esprimono un difetto sistemico, direi, nell'approccio al problema. Vorrei ribadirlo ancora una volta in questa mia dichiarazione di voto: l'emergenza viene affrontata solo nel momento in cui si verifica, con comprensibile urgenza, certo, e altrettanto comprensibile difficoltà di reperire tutte le risorse adeguate. Il decreto-legge, infatti, stanzia circa 50 milioni di euro a copertura degli interventi previsti, ma lo fa per un periodo di tempo molto limitato, cioè anni 2023-2024. L'approccio rimane solo quello di tamponare l'emergenza, senza preoccuparsi di creare in alcun modo le condizioni perché quell'emergenza non si riproponga più. Lo abbiamo osservato tante volte in quest'Aula; io stessa ho avuto modo di dirlo, per esempio quando ci siamo occupati della vicenda Ischia. Ricordiamolo ancora una volta: il modo migliore per affrontare le emergenze è evitare che si verifichino ancora. Evitare, cioè, che per le specifiche caratteristiche di un territorio e del suo tessuto urbanistico e sociale, eventi naturali imprevedibili, ma, come nel caso dell'area flegrea, connaturati anche alla storia e alla conformazione di quel territorio, producano emergenza. Mi dispiace dirlo, ma su questo nel decreto-legge si fanno passi in avanti, ma non sufficienti.

Guardiamo però adesso al bicchiere mezzo pieno. Facciamo riferimento in particolare all'articolo 2, che disciplina - come hanno detto già tanti - il piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate direttamente interessate dal fenomeno bradisismico; e all'articolo 3 che, grazie anche all'azione del Partito Democratico, disciplina il piano di comunicazione alla popolazione da attuare in raccordo con i Comuni della zona rossa. L'intervento però, come dicevamo, si ferma qui. Il problema viene individuato, le criticità vengono comunicate alla popolazione e mi verrebbe da dire: poi cosa facciamo? Nulla si prevede soprattutto in chiave pluriennale e sistemica per mettere quei Comuni e le popolazioni interessate nelle condizioni di attrezzarsi per rafforzare la prevenzione. Non ci sono infatti risorse pluriennali per mettere in sicurezza gli edifici, eppure le avevamo chiesti a gran voce; e non ci sono misure di sostegno e di finanziamento degli interventi privati di consolidamento e messa in sicurezza, come pure avevano chiesto in tanti. Penso per esempio all'istituzione del super sismabonus chiesto da tanti sindaci e, non ultima, dall'ANCI. Nemmeno è stata raccolta, come pure è stato già ricordato, la proposta delle opposizioni di equiparare l'area flegrea a zona sismica 1, ossia ad elevata pericolosità, il che avrebbe consentito di attivare, per esempio, una serie di importanti dispositivi di prevenzione e gestione di eventuali emergenze.

Un miglioramento si è avuto sulle possibilità di assumere personale specializzato da parte dei Comuni: anche questo è già stato ricordato. Era previsto che ciò potesse accadere inizialmente per dodici mesi; siamo arrivati a ventiquattro, ma - ricordiamolo - la richiesta dei Comuni, non a caso, era di trentasei mesi, ovviamente per avere il tempo di pianificare interventi necessari con la dovuta professionalità. Una richiesta che, a dir la verità, mi pareva semplicemente, oltre che condivisibile, di buon senso. Eppure anche questa non è andata in porto.

Importanti questioni aperte sono poi quelle relative al miglioramento dell'infrastruttura viaria e del trasporto intermodale. Chi conosce quei territori - sono campana e napoletana, come molti di coloro che sono intervenuti questa mattina - sa benissimo che si tratta di aree fortemente popolate e difficilmente evacuabili in assenza di vie di fuga ben organizzate. Non a caso, la questione proprio delle vie di fuga era già stata al centro della legge n. 887 del 1984, adottata in occasione dell'ultimo importante fenomeno bradisismico. Nella legge citata ci sono interventi non ancora attuati o non del tutto. Anche qui avevamo chiesto di dare priorità alla loro conclusione; la richiesta è stata accolta soltanto in parte.

L'esempio del tunnel, pure riportato da tanti, che collega il porto di Pozzuoli alla tangenziale di Napoli è cruciale: un tunnel di 1.100 metri già pronto e tuttavia non ancora aperto al transito. Questo perché il Comune non ha risorse sufficienti per la sua gestione e manutenzione. Alla Camera se n'è discusso molto e abbiamo ottenuto almeno che tale opera venisse espressamente menzionata nel testo del decreto-legge, dando la possibilità al Comune di Pozzuoli di avvalersi di Anas SpA, anche sulla base di una specifica convenzione: di nuovo un passo in avanti, ma ancora una volta un passo a metà; un passo in avanti ancora nella logica dell'emergenza e senza un vero ragionamento di prospettiva.

Avevamo chiesto di coinvolgere stabilmente nella gestione del tunnel la società che si occupa della tangenziale di Napoli, perché si trattava di un'asse viario servente rispetto a quell'arteria. Questo avrebbe dato sicuramente maggiore certezza, anche perché vi erano già interlocuzioni importanti in questo senso tra i soggetti interessati. Tutte le richieste di modifica che ho ricordato sono state riproposte dal Partito Democratico in Commissione anche qui al Senato, a dimostrazione del fatto che per noi resta fondamentale l'adozione di una prospettiva sistemica e di lungo periodo nella disciplina di tutte le attività di prevenzione, di controllo e di gestione dell'emergenza. Ricordiamolo: 50 milioni in nemmeno due anni sono insufficienti e restringono il campo d'azione rispetto a una situazione che, come ricordato dalla Commissione grandi rischi, è purtroppo assolutamente precaria.

Ho voluto fare questi esempi non per mettere in dubbio l'importanza del lavoro fatto alla Camera, men che meno per piantare bandierine; non l'abbiamo mai fatto e non intendiamo farlo, soprattutto in una materia così delicata che deve essere affrontata con lo sforzo corale di tutte le forze politiche. L'ho fatto però per mettere in luce ancora una volta un limite strutturale nell'approccio alle emergenze. Le emergenze non sono mai naturali né inevitabili; le emergenze sono la conseguenza di un errore che si fa a monte nella gestione della relazione tra natura e attività umane. I Comuni e le popolazioni dell'area flegrea sanno benissimo cosa significa convivere con uno dei sistemi vulcanici più ampi ed estesi del mondo.

Parliamo di 550.000 persone in un territorio caratterizzato da un tessuto urbanistico, edilizio e sociale davvero assai complesso. In un caso come questo, bisogna fare di tutto per evitare che eventi naturali estremi divengano emergenze. Questo e solo questo è stato lo spirito che ha guidato il Partito Democratico lungo tutta la discussione relativa al disegno di legge che oggi approviamo. Il dialogo - lo ricordo, infine - è stato ancora una volta franco e i miglioramenti ci sono stati, ma ancora insufficienti.

Per questo, ovviamente, per il senso di responsabilità che è proprio del PD e con la responsabilità che è sempre necessario assumersi di fronte a una situazione tanto delicata, annuncio il voto di astensione del Gruppo Partito Democratico. (Applausi).

RASTRELLI (FdI). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

RASTRELLI (FdI). Signor Presidente, colleghi, onorevole Ministro, troppe volte quest'oggi anche in quest'Aula, non solo alla Camera dei deputati, è risuonata una parola orrenda, orribile, orrorifica: la parola «astensione». «Credo quia absurdum», diceva Tertulliano, ed esattamente come lui da destra riteniamo che ciò sia accaduto proprio perché è assurdo, perché abbiamo creduto e sperato fino all'ultimo nell'illusione della unanimità (unus animus), perché dinanzi a provvedimenti come quello che stiamo andando ad approvare la logica dell'appartenenza dovrebbe cedere sempre il passo all'etica della responsabilità. (Applausi).

Uno dei più grandi strateghi militari di tutti i tempi, Sun Tzu, diceva che la vittoria è possibile anche nelle battaglie più ardue quando soggetti diversi sono animati dallo stesso spirito e dinanzi a calamità, morti, distruzioni, sofferenze, ansie, stupisce, anzi mortifica la non scelta dell'astensione. E per questo fino all'ultimo in Commissione e in Aula abbiamo sperato in un ripensamento, in un ravvedimento operoso, in un sussulto di dignità dell'Assemblea. Manzoni diceva: «Dai guardi dubbiosi, dai pavidi volti [...] Traluce de' padri la fiera virtù». Nulla vi è di tutto questo, e lo dico con grande amarezza, con sofferenza, addirittura.

Quest'oggi le opposizioni hanno perso la grande occasione di dimostrare dalla opposizione di avere cultura di Governo, hanno smarrito il senso della responsabilità e mentre noi abbiamo deciso di decidere, loro hanno scelto di non scegliere e si sono rifugiati in un angolo di irresponsabilità. (Applausi). La scelta di astenersi su un disegno di legge così delicato come quello sui Campi Flegrei, che per la prima volta affronta in modo organico, strutturato, coraggioso un problema epocale come quello del bradisismo (il sisma lento), ha il tanfo - consentitemelo almeno - a tratti intollerabile, della viltà politica. (Applausi. Commenti). Avremmo preferito la dignità e la coerenza del voto contrario, non determinati atteggiamenti degni di Don Abbondio.

Von Clausewitz, diceva che il coraggio è di due tipi: quello fisico dinanzi al pericolo personale e quello morale dinanzi alle responsabilità. Queste responsabilità voi non avete voluto assumerle e noi invece dal centrodestra ce le siamo assunte per intero. (Applausi). Lo abbiamo fatto non da soli, ma con la rete dei sindaci del territorio, tutti, di sinistra o di centrosinistra, perché noi conosciamo il valore della collaborazione istituzionale. (Applausi).

Con questo provvedimento abbiamo quindi integrato un'azione amministrativa certamente carente con una formidabile iniziativa e azione di Governo. Lo abbiamo fatto in primo luogo - e di questo ringraziamo il signor Ministro - con la tempestività e la immediatezza dell'intervento, con l'adeguatezza tecnica nella istruttoria che abbiamo svolto, con l'assunzione della responsabilità politica nelle decisioni che abbiamo assunto, e naturalmente anche con la praticabilità delle soluzioni operative, con la sostenibilità finanziaria degli interventi che abbiamo posto in essere. Lo abbiamo poi fatto con la connotazione strutturale, destinata quindi a prolungare l'impegno nel tempo, in una visione d'insieme che si chiama coerenza, che consente di armonizzare questo disegno di legge rispetto a tutti gli altri interventi che riguardano l'emergenza sismica. Tutto ciò per proteggere un terreno straordinario, i Campi Flegrei (dal greco flegraion, i campi ardenti) che, ancor prima che da Bennato, sono stati cantati da Omero, che diceva che in quella pianura Giove aveva convocato gli dei dell'Olimpo per mortificare e distruggere i giganti. È la terra dove è approdato l'apostolo Paolo dopo la morte di Cristo; è la terra, per dirla con Madame de Staël, che è una porzione dell'universo in cui più che altrove vulcani, storia e poesia hanno lasciato il segno. Noi quel territorio abbiamo l'esigenza di proteggerlo, perché il bradisismo, un fenomeno epocale che naturalmente non possiamo ingabbiare, sta da millenni minando la sicurezza di quei territori con movimenti continui di innalzamento ed abbassamento del terreno.

Lei, signor Ministro, ci ha onorato della sua presenza più volte nei Campi Flegrei e ricordo che con lei abbiamo visto insieme il tempio di Serapide, che non è mai stato un tempio romano, ma era il vecchio mercato al centro di Pozzuoli, dove c'è il primo rilevatore geologico della storia, le colonne ancora erette sulla cui superficie ci sono dei fori creati dai molluschi marini (quelli dello spazio intertidale), che permettono, proprio perché sono i molluschi che vivono tra la bassa e l'alta marea, di comprendere come il terreno si sia sollevato ed abbassato nel corso dei millenni. Stiamo parlando di oltre dieci metri di dislivello.

Pertanto, a fronte di un fenomeno naturale che non può essere compresso, noi dobbiamo agire sull'unica strada sempre invocata e mai praticata, quella della prevenzione. Ben vengano, quindi, signor Ministro, uno stanziamento coraggioso di 55 milioni di euro, un piano straordinario di studio della vulnerabilità sismica, un piano di mitigazione dei rischi, un piano di riqualificazione sismica sia per l'edilizia privata che per quella pubblica, un piano speditivo di emergenza, finalmente attività esercitative da parte del Servizio nazionale della Protezione civile. Ben vengano, finalmente, il potenziamento della risposta operativa territoriale e, non da ultimo (perché non si è mai provveduto in questo senso), un piano trasparente e coraggioso di comunicazione alla popolazione interessata.

Signor Ministro, siccome non abbiamo mai avuto paura delle parole, dico che questo è un intervento straordinario, perché grazie all'azione del Governo Meloni e grazie al coraggio e alla risposta operativa del Ministero da lei guidato, siamo riusciti a fare in tre mesi quello che non è stato fatto in ottant'anni di storia repubblicana. (Applausi). Per tacere, poi, per amore e per carità di patria del confronto con la palese, drammatica inadeguatezza della politica regionale, di un governatore che è ancora lì nonostante il Partito Democratico e che da otto anni è commissario straordinario di Governo, aduso soltanto alla sistematica manipolazione della realtà, immobile nelle sue responsabilità, incapace di fornire risposte, avvolto e sorretto insieme da una ragnatela ignobile di interessi e di clientele. (Applausi).

PRESIDENTE. Senatore Rastrelli, naturalmente quando si fanno riferimenti personali, un conto è la critica politica, un conto è l'indicazione di fatti determinati. Lei, come tutti, si assume la sua responsabilità e, in ogni caso, sotto questo profilo, ci sono strumenti di sindacato ispettivo, se si ritiene di dover mettere in luce fatti specifici. Ovviamente le restituisco il tempo che le sto sottraendo. Prego, può concludere.

RASTRELLI (FdI). Signor Presidente, naturalmente mi assumo la responsabilità di quello che dico.

Prima Ischia, poi Caivano, poi i Campi Flegrei: stiamo trasformando territori critici in modelli di riscatto, di amministrazione del territorio, di visione. Non vi seguiremo nel torbido angolo della convenienza politica o sull'altare della viltà, perché - e lo diceva Seneca - «non è perché le cose sono difficili che non osiamo; è proprio perché non osiamo che le cose sono difficili». (Applausi).

Noi abbiamo il coraggio, il dovere, la volontà di decidere, signor Ministro, e per questo, con grande convinzione, annunciamo il voto favorevole di Fratelli d'Italia. (Applausi).

PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo del disegno di legge, composto del solo articolo 1.

(Segue la votazione).

Il Senato approva. (v. Allegato B).

Discussione del disegno di legge:

(912) Conversione in legge del decreto-legge 18 ottobre 2023, n. 145, recante misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili (Relazione orale)(ore 12,02)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge n. 912.

I relatori, senatori Borghi Claudio, Damiani e Nocco, hanno chiesto l'autorizzazione a svolgere la relazione orale. Non facendosi osservazioni la richiesta si intende accolta.

Pertanto, ha facoltà di parlare la relatrice, senatrice Nocco.

NOCCO, relatrice. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il presente disegno di legge è volto alla conversione in legge del decreto-legge n. 145 del 2023, recante misure urgenti... (Brusio).

PRESIDENTE. Senatrice Nocco, la interrompo un attimo. Colleghi del PD, per cortesia: è da questo lato che proviene il rumore maggiore.

NOCCO, relatrice. Dicevo, recante misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili. Desidero innanzitutto ringraziare il presidente di Commissione, senatore Calandrini, e il rappresentante di Governo che ha partecipato alle sedute in Commissione, i correlatori, i colleghi Damiani e Borghi, e tutti i componenti delle Commissioni per il lungo lavoro svolto per migliorare il testo.

Il provvedimento, all'articolo 1, reca una norma transitoria in materia di indicizzazione dei trattamenti pensionistici. Esso prevede l'anticipo al primo gennaio 2024 e al primo dicembre 2023 della decorrenza del conguaglio concernente il calcolo della perequazione relativa al 2022, con il ricalcolo in via retroattiva dei ratei di pensioni decorrenti dalla medesima data del primo gennaio 2023.

L'articolo 1-bis, introdotto durante l'esame al Senato, reca disposizioni dirette ad armonizzare i trattamenti economici e accessori del personale dell'Ispettorato nazionale del lavoro, dell'ANPAL e dell'Agenzia italiana per la gioventù.

L'articolo 2 differisce al 31 dicembre 2024 il termine per la trasmissione della richiesta di recupero da parte dell'INPS delle prestazioni pensionistiche indebite, con riferimento agli indebiti che emergano dalle verifiche dei redditi concernenti il periodo di imposta 2021, nonché agli indebiti che emergano dalle verifiche dei redditi relativi al periodo di imposta 2020, limitatamente alle verifiche in base ai dati trasmessi dal titolare del trattamento pensionistico e non già disponibili per una qualsiasi amministrazione pubblica.

L'articolo 2-bis, introdotto in sede referente, attribuisce agli organismi di autoregolamentazione la facoltà di istituire una banca dati informatica centralizzata dei documenti; dati e informazioni che i professionisti acquisiscono nello svolgimento della propria attività professionale e che sono tenuti a conservare al fine di prevenire, individuare o accertare eventuali attività di riciclaggio o finanziamento del terrorismo.

L'articolo 3, commi da 1 a 3, dispone in via eccezionale per il personale con contratto di lavoro a tempo indeterminato dipendente dalle amministrazioni statali, un incremento a valere sul 2024 dell'indennità di vacanza contrattuale riferita al mese di dicembre 2023. I commi 3 e 3-ter dell'articolo 3, inseriti in sede referente, modificano la disciplina sul criterio di quantificazione al fine dell'inclusione nel computo del reddito imponibile del lavoratore dipendente o nel computo dei redditi imponibili, equiparati o assimilati a quelli del lavoro dipendente, del beneficio relativo alle concessioni di prestiti.

L'articolo 3, inserito sempre in sede referente, amplia una fattispecie transitoria, la quale consente fino al 31 dicembre 2026, in deroga alla normativa vigente, il conferimento di alcuni incarichi a titolo oneroso a soggetti già collocati in quiescenza.

L'articolo 4, come modificato in sede referente, rinvia, per il solo periodo di imposta 2023, il versamento della seconda rata di acconto delle imposte sui redditi, con esclusione dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi assicurativi INAIL da parte delle persone fisiche titolari di partita IVA, che nel periodo di imposta precedente dichiarano ricavi o compensi di ammontare non superiore a 170.000 euro.

L'articolo 4-ter, inserito in sede referente, estende le esenzioni IVA per le prestazioni sanitarie anche alle prestazioni sanitarie di chirurgia estetica rese alla persona, volte a diagnosticare o curare malattie o problemi di salute ovvero a tutelare, mantenere o ristabilire la salute anche psicofisica, solo a condizione che tali finalità terapeutiche risultino da apposita attestazione medica.

L'articolo 4-quater, introdotto in sede referente, abroga l'obbligo previsto a decorrere dal periodo di imposta 2023, per i sostituti di imposta che prestano assistenza fiscale, di trasmettere telematicamente all'Agenzia delle entrate i dati contenuti nelle schede relative alle scelte dell'8, del 5 e del 2 per mille Irpef, nonché la previsione di conservare le schede medesime. La disposizione introduce altresì una semplificazione per i contribuenti che intendono fruire del servizio di consultazione delle fatture elettroniche emesse nei loro confronti. La norma infine introduce una semplificazione nelle modalità di espressione del parere conforme da parte dell'Agenzia delle entrate nei casi di proposta di transazione su crediti, tributi e contributi.

Signor Presidente, rinnovo il mio ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato ai lavori e ringrazio anche per avermi concesso la possibilità di esporre la relazione. (Applausi).

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il relatore, senatore Damiani.

DAMIANI, relatore. Signor Presidente, vorrei formulare qualche ulteriore riflessione sul cosiddetto decreto anticipi, che inizia tutto il periodo delle due settimane che ci separano dalla manovra finanziaria, che quest'anno vede il suo passaggio in prima lettura qui al Senato.

Il decreto-legge in esame si chiama anticipi non soltanto perché anticipa la manovra finanziaria, ma anche e soprattutto perché prevede anche una serie di questioni fiscali che vengono anticipate anche al 2023. Ha una portata economica importante ed è oneroso in molte sue parti. Nell'approcciarlo con spirito di condivisione, ci siamo confrontati con la Commissione bilancio (e ne approfitto per ringraziarne il presidente Calandrini, tutti i componenti, anche delle opposizioni, nonché i miei colleghi correlatori). Anche con il Governo quindi abbiamo deciso di lavorare su questo decreto-legge in particolar modo per la parte non onerosa e ci siamo dedicati tutti, come dicevo, alle poste di bilancio che erano già inserite all'interno del decreto stesso e abbiamo lavorato ad emendamenti ordinamentali (non li ho contati tutti, perché ci saranno poi quelli che verranno presentati in Aula) e ne è stato approvato un buon centinaio, soprattutto con il contributo delle opposizioni, che ringrazio.

Come dicevo, si tratta quindi di un decreto-legge importante, che anticipa al 2023 anche tante misure previste per il 2024, tra le quali vi sono, ad esempio, 1,5 miliardi di euro per quanto riguarda l'anticipo al 1° dicembre 2023 della perequazione automatica delle pensioni.

Inoltre, sono stati previsti anche 2,5 miliardi da dedicare al rinvio della seconda rata dell'anticipo delle imposte dei redditi dei titolari di partita IVA con dichiarazioni dei redditi sotto i 170.000 euro. Sono stati prorogati al 30 luglio i termini previsti per la regolazione delle sanzioni di interessi (gli indebiti utilizzi in compensazione del credito d'imposta previsto per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo). È stato istituito un contributo di solidarietà di 450 milioni di euro a carico anche delle imprese del settore energia. È stata proposta una norma che precisa meglio la possibilità per gli iscritti alle due sezioni dei dottori commercialisti di effettuare i depositi dei bilanci per i loro clienti in maniera telematica. Si è intervenuti sulla rideterminazione delle aliquote da accise sui carburanti, condizionandole all'aumento del greggio.

In Commissione bilancio, come dicevo, sono state previste norme a favore degli enti locali con il contributo di tutti, per realizzare interventi per ampliare la platea di quelli in dissesto finanziario, in un momento difficile per loro, a seguito della pandemia, per avere anticipazioni di liquidità che servono ai Comuni per mantenere tutti i servizi che erogano. È stata approvata una disposizione sugli enti locali in crisi finanziaria e sono stati rifinanziati con 500 milioni di euro per il 2023 il Fondo per il trasporto pubblico locale e con 35 milioni di euro il bonus trasporti.

C'è inoltre una misura che serve a favorire l'accesso al trasporto pubblico da parte del pubblico di persone a mobilità ridotta, grazie al contributo di un emendamento delle opposizioni, come dicevo.

Sono stati stanziati quasi 100 milioni di euro per gli alloggi e le residenze universitarie. C'è l'anticipo di un miliardo di euro per Rete ferroviaria italiana per continuare a sbloccare importanti opere infrastrutturali del nostro Paese. La nuova Sabatini è stata rifinanziata con altri 50 milioni di euro.

Ci sono disposizioni che riguardano l'industria fotografica, l'innovazione digitale e programmi della Difesa. È stata nuovamente approvata in Commissione una disposizione sul Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, quindi ci saranno anche per loro finanziamenti. Anche nel campo dello sport vengono messe a disposizione del CONI numerose risorse e 10 milioni per il Fondo nazionale per le politiche sociali, per poi arrivare a 50 milioni per le scuole paritarie e all'impegno preso con un emendamento bipartisan sul bonus psicologico, che ha visto tutte le forze votare a favore (si tratta di un buon segnale della politica, perché oggi si finanzia il fondo per il bonus psicologo richiesto da tutte le forze politiche).

Nel ringraziarvi per l'attenzione, lascio la parola al correlatore, senatore Claudio Borghi.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il relatore, senatore Borghi Claudio.

BORGHI Claudio, relatore. Signora Presidente, questo provvedimento è stato trattato in una maniera un po' inedita dalla Commissione bilancio, perché di solito si esaminavano provvedimenti che andavano abbastanza paralleli alla trattazione del bilancio e che venivano affrontati in 6a Commissione. In questo caso invece, forse per una questione di coerenza di temi, è stato trattato in Commissione bilancio in modo prodromico alla futura trattazione del disegno di legge di bilancio, che è tuttora in corso. Esso contiene alcuni punti che sono stati delineati dai colleghi e che hanno un impatto significativo, che è opportuno forse richiamare.

Non voglio ora ripetere cose già dette dai colleghi, però le norme che sono state approvate e alcune nuove norme che sono state inserite nel corso di un ampio lavoro in Commissione vanno secondo me nella direzione giusta, tant'è vero che c'è stato un clima che oserei definire bipartisan per buona parte della trattazione. Diciamo che il merito della realizzazione finale di questo testo è sicuramente da condividere con i colleghi dell'opposizione e penso che questo sia un buon modello da seguire.

Ci sono alcuni punti su cui vorrei soffermarmi. Il primo riguarda l'articolo 1, vale a dire l'anticipo dell'indicizzazione della perequazione delle pensioni. Stiamo parlando di pochi mesi, però il punto secondo me è importante, perché rileva l'attenzione che tutte le forze del Parlamento rivolgono ai pensionati, che sono ovviamente, così come i lavoratori dipendenti, i più danneggiati dall'inflazione. Un mese di anticipo in più, prima del Natale, sembra magari una piccola cosa, ma in realtà può aiutare tanta gente, tenuto presente che, quando si parla di pensioni, la platea è così ampia che bisogna muoversi con prudenza sulle cifre, perché è ovvio che anche piccoli cambiamenti e piccoli anticipi, seppur dovuti, comportano degli impegni importanti. In questo caso il decreto al nostro esame li realizza.

Così come vorrei far notare, fra le aggiunte che ci sono state all'interno della trattazione, l'introduzione dei fondi di garanzia per le piccole e medie imprese, strutturati in maniera coordinata con i danti causa e con gli stakeholder, che era attesa secondo me da molte persone. Aggiungerei l'attenzione sull'emendamento che ha introdotto l'articolo 10-ter, perché si sta parlando della manutenzione del MOSE. Sembra che siano cose che vanno in automatico, ma purtroppo non è così. Lo Stato deve stare attento: ogni volta che realizza una grande opera non finisce lì. Tante volte si pensa che la realizzazione dell'opera sia fine a se stessa. Non è vero. La grande opera continua a dispiegare i suoi effetti benefici; abbiamo visto, con le ultime ondate di maltempo, cosa sarebbe successo a Venezia se non ci fosse stata quest'opera, che però deve essere manutenuta. In questo caso si garantisce la possibilità della manutenzione del MOSE.

Vorrei ricordare, sempre fra gli articoli introdotti, l'articolo 8-quinques. Anche in questo caso si parla di cose che magari sembrano tecniche, ma la possibilità per i risparmiatori di avere più piani di risparmio, i cosiddetti PIR, in realtà rappresenta un passo avanti e sicuramente la possibilità per tanti di loro di avere una detassazione importante sui propri investimenti e al contempo allocare una parte maggiore dei propri investimenti rispetto a quello che c'era prima in attività produttive domestiche, con beneficio per l'economia in generale.

Infine, vorrei porre l'accento su un emendamento importante che è stato gestito, secondo me, con estrema responsabilità da tutti i Gruppi, che è l'emendamento 14-bis relativo alla Strada dei Parchi, che - come ricorderete - era stata oggetto di un esproprio di concessione da parte del Governo precedente. Evidentemente, ogni tanto qualcuno, quando è al Governo, si dimentica che ci sono dei limiti anche all'attività di arbitrio che può avere e in questo caso si era di fronte a un contenzioso che non si sa quanto sarebbe durato. Quando cominciano a scontrarsi diverse ragioni, si entra in un meccanismo che probabilmente non fa bene né allo Stato né alla parte in causa, vale a dire l'attuale concessionario dell'autostrada. In questo caso si arriva a una transazione onorevole che chiude la questione e che invece dei contenziosi, in certi casi pluridecennali, che non fanno assolutamente bene a nessuno, consentirà ai cittadini utenti, vale a dire a coloro che percorrono l'autostrada, di godere di un blocco delle tariffe - che credo sia la cosa che interessa a tutti - e di una propria manutenzione.

Aggiungendo anche gli ultimi commi che riguardano lo sport e l'aiuto per le Olimpiadi e i giochi paralimpici, ci sono argomenti che possono essere più o meno interessanti per buona parte dei cittadini, ma che in questo periodo di delegificazione (perché bisogna cercare di essere veloci, immediati e seguire le milestone imposte dall'Europa) rischiano spesso di essere stritolati e dimenticati. Invece in questo caso abbiamo cercato tutti, tutte le forze presenti in Parlamento, di dare un minimo di attenzione a quante più persone possibile per cercare di rendere la loro vita più semplice.

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione generale.

È iscritto a parlare il senatore Occhiuto. Ne ha facoltà.

OCCHIUTO (FI-BP-PPE). Signora Presidente, onorevoli colleghi, mi soffermo sull'emendamento che abbiamo presentato con il collega Lotito, che riguarda gli iscritti alla sezione B dell'albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. Ringrazio i relatori, in particolare il senatore Damiani e il Governo, per aver accolto questo emendamento, con il quale abbiamo finalmente superato una barriera che pesava ingiustamente su oltre 2.200 validi e giovani professionisti della nostra Nazione. Questi professionisti hanno lungamente sopportato un'ingiustizia. (Brusio).

PRESIDENTE. Senatore Occhiuto, mi scusi se la interrompo. Colleghi, vi chiedo di lasciare liberi i banchi del Governo. Capisco una brevissima consultazione, visto che ci sono anche emendamenti in corso di valutazione, ma non questo. Prego, senatore Occhiuto.

OCCHIUTO (FI-BP-PPE). Questi professionisti hanno lungamente sopportato un'ingiustizia intollerabile: l'impossibilità di depositare i bilanci e di iscrivere atti societari nel registro delle imprese, nonché di iscrivere documentazione amministrativa mediante la trasmissione telematica degli stessi; un diritto che era garantito ad altri, ma negato a loro. Questo emendamento, firmato con il collega Lotito, non solo corregge un'ingiustizia storica, ma si allinea perfettamente con gli sviluppi contemporanei del nostro settore. Si inserisce in un contesto di aggiornamenti professionali e di transizione verso procedure telematiche più efficienti, conferendo a questi professionisti la piena agibilità delle loro competenze tecniche, riconosciute dalla legge, e permettendo loro di partecipare pienamente al processo di digitalizzazione dell'informazione aziendale.

Forza Italia si conferma quindi ancora una volta al fianco dei professionisti, nella consapevolezza della loro importanza per la crescita e lo sviluppo del Paese. Questo è un passaggio importante, fondamentale, non solo per la semplificazione delle procedure, ma anche per l'edificazione di un sistema fiscale più equo e trasparente.

Più che una semplice correzione di un testo di legge, questo emendamento elimina un paradosso che ha creato significative difficoltà sia per i diretti interessati sia per le imprese che si affidano alle loro expertise. Con questo gesto di giustizia ed equità dimostriamo che la nostra maggioranza di Governo non solo ascolta, ma agisce in risposta alle esigenze dei professionisti, favorendo un rapporto più efficace e collaborativo tra l'amministrazione finanziaria dello Stato e i contribuenti. L'approvazione di questo emendamento rappresenta un passo importante e necessario per sostenere i nostri professionisti nel ruolo cruciale di assistenza alle imprese. In un'era dominata dalla digitalizzazione e dalla necessità di trasparenza, facilitiamo un passaggio più fluido e integrato nel registro delle imprese, aumentando la fiducia e l'efficienza nel nostro sistema economico. (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Cantalamessa. Ne ha facoltà.

CANTALAMESSA (LSP-PSd'Az). Signor Presidente, signor Sottosegretario, onorevoli colleghi, in questi anni di malgoverno di sinistra abbiamo assistito sempre ad un utilizzo distorto del diritto del lavoro che ha inficiato negativamente anche l'economia tutta. Si è sempre fatto l'errore di sovraccaricare questa materia di troppe e sbagliate aspettative. Ciò ha portato nella direzione sbagliata e ha contribuito a perdere di vista le questioni più serie, la principale delle quali in materia forse è questa: come è possibile favorire l'occupazione? La risposta più ragionevole è che, a tal fine, occorre un rilancio economico che determini la creazione di posti di lavoro; prima di distribuire la ricchezza la si deve creare. È per questo che il nostro Governo, sin dal primo giorno, non ha pensato di dare risposte ritoccando qualche comma e dando nomi altisonanti ai decreti. Quanti ne abbiamo sentiti in questi anni con roboanti termini inglesi che nascondevano il nulla cosmico?

Le risposte, lo sappiamo, sono altre e stiamo provando a darle: incremento demografico, attrattività dei territori, riforme fiscali, abbattimenti dei tempi della giustizia, efficienza delle infrastrutture e della pubblica amministrazione; tutto ciò che dovrebbe formare oggetto di una vera visione politica ed industriale. È questo lo sforzo richiesto dagli italiani ed è quello che stiamo provando a fare con tutte le difficoltà di un momento storico che ha messo la crisi all'ordine del giorno, molto di più che in passato. Pertanto anche con questo decreto-legge ci siamo impegnati a creare le condizioni perché tutto concorra ad un contesto solido che possa custodire e creare lavoro: questo è il fine del decreto anticipi. Un esame che non a caso si intreccia con quello della manovra.

Registriamo comunque, in taluni casi, una proficua convergenza maggioranza-opposizione e da ciò derivano alcune buone norme, quali ad esempio il rinnovo del bonus psicologo. La Commissione bilancio del Senato ha stabilito infatti un contributo nell'importo massimo di 1.500 euro per persona, per un limite complessivo che pertanto sale da 5 a 10 milioni. È prevista poi la proroga di tre mesi, dal 31 dicembre 2023 al 31 marzo 2024, per il diritto allo smart working per i lavoratori del settore privato con figli minori di quattordici anni. Arrivano anche gli aiuti per gli alluvionati della Toscana, per i quali slitta al 18 dicembre il versamento di tributi e contributi.

Trova finalmente spazio anche la riforma del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese. Tale Fondo è uno strumento di politica economica e industriale fondamentale, che facilita l'erogazione di oltre 250 miliardi di finanziamenti. Non c'è credito senza garanzie. Il termine del temporary framework sugli aiuti di Stato del prossimo 31 dicembre ha reso necessario intervenire per la stabilità finanziaria e semplificazione delle piccole e medie imprese. Viene raddoppiato in normativa ordinaria l'importo massimo garantito per le imprese fino a 5 milioni. Le percentuali di garanzia saranno del 55 per cento per le imprese in fascia 1 e 2, del 60 per cento per le imprese in fascia 3 e 4, e dell'80 per cento per tutti gli investimenti alle start up. Insomma, il Fondo rappresenta uno strumento essenziale per favorire l'accesso al credito in una fase in cui, con l'incremento dei tassi, si intravede una stretta creditizia per le aziende più fragili. Grazie a questa norma, nel corso del 2024 potremmo quindi garantire nuovi finanziamenti per 55 miliardi di euro, mantenendo un importo massimo di 5 milioni e significative percentuali di copertura.

Si introducono anche condizioni ottimali per le microimprese, con garanzia all'80 per cento per operazioni fino a 80.000 euro tramite i confidi. Il Fondo viene esteso anche al terzo settore e, pur mantenendo il focus sulle piccole e medie imprese, potrà garantire anche quelle con meno di 500 dipendenti.

Una riforma importante e significativa, che riconosce il valore delle piccole e medie imprese come asse portante del nostro sistema produttivo e per la quale dobbiamo ringraziare tantissimo il sottosegretario Freni e il sottosegretario Massimo Bitonci per un lavoro che è durato tanti mesi. Esprimo ancora grande soddisfazione per l'approvazione dell'emendamento a mia prima firma sull'esenzione IVA per le prestazioni di chirurgia estetica volte a diagnosticare o curare malattie o problemi di salute o a tutelare, mantenere o ristabilire la salute anche psicofisica, ma a condizione che le finalità terapeutiche risultino da apposita attestazione medica. L'esenzione IVA sulla chirurgia estetica curativa dimostra l'attenzione della Lega per un tema importante: la tutela del paziente che a seguito di una malattia o per altre circostanze necessita di un intervento chirurgico al fine di guarire anche dal punto di vista psicofisico, una norma di buonsenso che auspichiamo possa aiutare numerose persone. Penso in questo momento alle tante ragazzine e donne sfregiate anche in viso perché vittime di aggressione.

In vista della manovra, dunque, il Governo sta cercando di dare da subito un segnale chiaro, mostrando che non si tratta di generici buoni propositi per far tornare i numeri, ma che dietro c'è una volontà, anzi un disegno, anche perché non intendiamo ristatalizzare l'economia. Nel passato, analoghe promesse si sono sprecate, quasi sempre alla stregua di meri adempimenti formali, pressoché privi di conseguenze pratiche. Oggi però i mercati hanno smesso di essere così scettici e credo che questo voglia dire qualcosa. Stiamo provando ogni giorno a fare di tutto per dimostrare di avere il pieno controllo della situazione e per mostrare che le parole non sono utilizzate alla leggera. L'aumento dell'occupazione, gli indici di borsa, lo spread ci confermano che siamo sulla strada giusta, nonostante le tante difficoltà. La politica economica viene spesso rappresentata come un pendolo tra crescita e stabilità. La funzione principale di questo decreto e poi della manovra è garantire quella stabilità senza la quale, come senza la fiducia degli investitori, non può esserci crescita. È questo che abbiamo promesso agli italiani, è questo che stiamo facendo. (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la senatrice Spinelli. Ne ha facoltà.

SPINELLI (FdI). Signor Presidente, rappresentante del Governo, colleghi senatori, il provvedimento che portiamo oggi in Aula attiene al decreto n. 145 del 18 ottobre 2023. In questo decreto ci sono misure urgenti in materia economica, in materia fiscale e soprattutto in favore degli enti territoriali e a tutela del lavoro e di esigenze indifferibili. Il decreto si compone di ventiquattro articoli. Nella prima parte del provvedimento si tratta il tema dell'indicizzazione delle pensioni, il tema del recupero da parte dell'INPS delle prestazioni pensionistiche indebite per i dipendenti a tempo indeterminato delle amministrazioni statali. Per le partite IVA è previsto che la seconda rata di acconto delle imposte sui redditi venga effettuata entro il 16 gennaio e senza interessi, oppure con una dilazione di cinque rate da gennaio a maggio per dare respiro a chi produce lavoro nella nostra Nazione. Si prevede lo stanziamento di 500 milioni di euro per il trasporto pubblico con rifinanziamento del fondo per il sostegno del TPL e ulteriori 35 milioni per l'acquisto di abbonamenti per i servizi di trasporto pubblico locale.

L'articolo 11, importantissimo, istituisce un fondo nello stato di previsione del Ministero dell'università e della ricerca in materia di alloggi e residenze per gli studenti universitari.

L'articolo 13 finanzia con 50 milioni di euro per il 2023, la misura di sostegno per gli investimenti produttivi delle micro, piccole e medie imprese.

L'articolo 14 prevede un incremento pari a 150 milioni di euro per il 2023 per il fondo relativo ad oneri derivanti dalla revoca di eventuali concessioni.

L'articolo 16 ha tre incrementi importanti in ambito sportivo: Giochi olimpici di Parigi 2024, Giochi paralimpici 2024 di Parigi e Federazione ciclistica italiana.

L'articolo 17 prevede 10 milioni di euro per il Fondo nazionale di politiche sociali, un tema centrale per il nostro Governo.

Con l'articolo 20 si incrementa di 50 milioni di euro il contributo aggiuntivo assegnato alle scuole dell'infanzia paritaria.

L'articolo 21 istituisce, presso il Ministero dell'interno, un fondo con una dotazione di quasi 50 milioni destinato al finanziamento di misure urgenti legate all'accoglienza dei migranti, nonché in favore di minori stranieri non accompagnati, a riprova del fatto che in questo momento questo Governo si occupa di questi temi importanti con risorse e concretezza. Sempre questo articolo, ai commi 9 e 10, reca disposizioni correlate alla crisi ucraina, con 180 milioni per la prosecuzione sul territorio nazionale del soccorso e dell'assistenza alla popolazione, e con 2,2 milioni per il 2024 per l'invio di militari dell'Arma dei carabinieri a tutela degli uffici all'estero maggiormente esposti.

Presidenza del vice presidente CENTINAIO (ore 12,35)

(Segue SPINELLI). Con il provvedimento in esame, signor Presidente, si inserisce una nuova norma importante che pone fine in maniera definitiva al problema fiscale per i mutui dei dipendenti bancari. Viene confermato un emendamento importante dei relatori sul Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, quindi viene confermato l'importo massimo garantito per ogni singola impresa, con un massimo di 5 milioni di euro.

Evidenzio la novità inserita per chi affitta, per brevi periodi o per finalità turistiche, immobili o porzioni di immobili e per i titolari di strutture destinate alla locazione turistica. Essi devono cioè richiedere al Ministero del turismo, per la prima volta, un codice identificativo nazionale (CIN) che va esposto all'esterno dello stabile e che deve essere indicato ad ogni annuncio pubblicato e comunicato. Questa misura è importantissima perché è finalizzata ad assicurare la tutela della concorrenza, la trasparenza del mercato e ad agevolare la lotta all'evasione fiscale nel settore; temi, questi, sui quali il Governo si è impegnato a costruire un percorso finalizzato alla lotta concreta all'evasione e a garantire strumenti utili al raggiungimento dell'equità. (Applausi).

Si raddoppia il bonus psicologo 2024, con un contributo di 5 milioni per la psicoterapia, un segnale importante per il benessere psicologico che non dev'essere un esclusivo privilegio di pochi, ma di tutti. Per questa maggioranza l'obiettivo è diffondere la cultura della salute mentale, che va garantita a tutti.

In conclusione, sono stati approvati tantissimi ordini del giorno, con tante tematiche che necessitano di risposte concrete; tra questi, l'ordine del giorno G/912/12/5, a mia prima firma, sul tema del trattamento pensionistico per gli ex frontalieri che lavorano nello Stato di San Marino e per i quali si chiede un trattamento di parità con gli ex lavoratori frontalieri della Svizzera e del Principato di Monaco residenti in Italia, con un'aliquota del 5 per cento. Ho amministrato Coriano di Rimini, il primo Comune di confine con lo Stato estero e conosco molto bene la problematica; in Emilia Romagna abbiamo 7.000 frontalieri. Quest'ordine del giorno, che è stato accolto (quindi ringrazio il Governo e i relatori) riguarda 2.200 ex frontalieri. Continueremo comunque insieme a tutti i colleghi parlamentari a verificare l'esito di questa valutazione per una soluzione definitiva, nell'interesse di tutti gli ex frontalieri. (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Dreosto. Ne ha facoltà.

DREOSTO (LSP-PSd'Az). Signor Presidente, sottosegretario Freni, onorevoli colleghi, ci apprestiamo ad approvare un importante decreto-legge recante misure in materia di pensione, di contratti pubblici, di disposizioni fiscali in favore di enti territoriali, in materia di investimenti, di sport, di lavoro, istruzione e sicurezza. A queste misure volute dal Governo si aggiunge l'importante lavoro svolto in Commissione bilancio, con l'incremento di risorse che danno risposte concrete alle attese dei cittadini.

Proprio per questo importante lavoro, vorrei fare un plauso ai nostri relatori, in particolare al nostro capogruppo Claudio Borghi, perché hanno saputo ben interpretare nei lavori della Commissione tutte le richieste che vanno a toccare direttamente la vita di milioni di italiani. Cito, ad esempio, uno per tutti, semplice ma importante, l'emendamento sull'agricoltura di montagna, al fine di assicurare la sopravvivenza delle coltivazioni importanti per l'economia e il paesaggio dei territori montani, scongiurandone l'abbandono. Vorrei citare altresì le risorse per disabili, IVA, bonus psicologo, proroga dell'acconto per le imposte, proroga dello smart working e quant'altro.

Vorrei inoltre porre l'accento in particolare su un emendamento a cui, come volontario della protezione civile da più di dieci anni e come rappresentante del Friuli-Venezia Giulia in quest'Aula, tengo particolarmente. Si tratta dell'emendamento con il quale si chiarisce una volta per tutte la normativa sui volontari e coordinatori delle squadre di protezione civile per evitare che questi vengano equiparati, rispettivamente, a dipendenti o a datori di lavoro con le relative responsabilità, anche penali.

La vicenda che tocca tristemente la comunità di Preone, in provincia di Udine, e tutta la Protezione civile del Friuli-Venezia Giulia, dove il sindaco e il coordinatore del locale gruppo di volontari sono stati sanzionati, con conseguenze anche penali, in seguito a un tragico incidente, aveva portato comprensibilmente tutti i volontari a bloccare le attività in segno di protesta. Ora, con questo tempestivo atto, si vuole rimettere tutti gli operatori di Protezione civile in condizioni di lavorare con maggiore serenità. Non era accettabile che chi svolge, a titolo gratuito, un'attività fondamentale per le nostre comunità dovesse sottostare a responsabilità penali e amministrative, come se fossero lavoratori subordinati o datori di lavoro.

Voglio sottolineare come questo Governo, grazie alla cooperazione di tutte le forze di maggioranza, sia riuscito a dare una risposta tempestiva, assicurando una prospettiva a uomini e a donne, che, in condizioni di maltempo, di incendi e di altre calamità naturali, rischiano anche la loro vita per la nostra sicurezza e la nostra incolumità. Bene, allora, il lavoro di squadra tra Governo e Parlamento. Ancora una volta l'Esecutivo di centrodestra ha risposto in maniera puntuale, dimostrando attenzione ad una categoria, a un orgoglio nazionale ed europeo come la Protezione civile, fondamentale per le nostre comunità.

Resta - signor Sottosegretario, lo segnalo a lei - da dirimere ancora una questione, relativa alle medesime responsabilità in capo ai sindaci nella loro funzione in ambito di protezione civile. Per questo motivo ho presentato un ordine del giorno che chiede al Governo di valutare queste ulteriori posizioni.

Sottolineo altresì come questo lavoro di squadra sia avvenuto con una grande collaborazione tra tutti i partiti della maggioranza, che assieme hanno dimostrato come questo Governo sia unito e coeso, nonostante qualcuno dica il contrario e cerchi ogni giorno di farci litigare. Ebbene, non ci riuscirete. Questo Governo sta dimostrando concretezza, competenza e capacità. Questo Governo rappresenta gli italiani e cerca di creare le condizioni per famiglie, imprese, partite IVA, lavoratori per poter far ripartire il nostro Paese, specialmente in un momento e in una situazione particolarmente complessi anche a livello internazionale.

Sottolineo che molto è stato fatto, ma molto ancora resta da fare. A testa bassa, a schiena dritta, lavorando sodo, vogliamo portare a casa tutti gli impegni che ci siamo presi, per noi che - amici dell'opposizione, una volta per tutte mettetevi il cuore in pace - governeremo per cinque anni, ma anche e soprattutto per l'Italia e per gli italiani. Glielo dobbiamo: se lo meritano. (Applausi).

Saluto ad una rappresentanza di studenti

PRESIDENTE. Saluto a nome dell'Assemblea i docenti e gli studenti dell'Istituto tecnico industriale «Enrico Fermi» di Castrovillari, in provincia di Cosenza, che stanno assistendo ai nostri lavori. (Applausi).

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 912 (ore 12,42)

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Silvestroni. Ne ha facoltà.

SILVESTRONI (FdI). Signor Presidente, voglio ringraziare i colleghi che in Commissione bilancio, anche nella fase delle proposte emendative a questo disegno di legge, hanno lavorato in modo proficuo e costruttivo, al fine di consegnarci oggi un testo efficace e completo, che racchiude misure volte alla riduzione della pressione fiscale, andando incontro alle esigenze delle famiglie, soprattutto di quelle più numerose, e del sistema imprenditoriale.

Mi voglio soffermare su alcune misure che incidono in maniera significativa sulla quotidianità e sulla vita reale delle persone, come quelle volte alla riduzione delle aliquote da accisa sui carburanti e sui prodotti energetici, e sulle risorse destinate ai bonus trasporti e al rifinanziamento delle piccole e medie imprese, con la nuova legge Sabatini.

Voglio anche ricordare, soprattutto ai colleghi dell'opposizione, che sicuramente non godono di ottima memoria, che il Governo Meloni, con i provvedimenti approvati e quelli che sono ancora in itinere, si è sempre posto un solo obiettivo - un obiettivo preminente per noi - che è quello della tutela dei cittadini e soprattutto delle fasce più deboli, quelle che voi dell'opposizione avete sempre fatto finta di salvaguardare e che, invece, nei dieci anni in cui avete governato, in maniera colpevole e intenzionale, avete dimenticato, anche quando avreste potuto risolvere i loro problemi.

Siete in grado solo di inventare false battaglie ideologiche senza costruire nulla per il bene della collettività e senza, soprattutto, progettare un'idea programmatica e vincente che guardi al futuro della Nazione, perché non avete una visione politica e strategica.

Mi soffermo sull'articolo 7 del provvedimento, che interviene sul meccanismo di rideterminazione delle aliquote d'accisa sui carburanti mediante decreto ministeriale in corrispondenza di un maggiore gettito d'IVA. La norma in esame modifica i presupposti di emanazione del decreto ministeriale di riduzione delle accise, allo scopo di condizionarlo all'aumento del greggio sulla media del mese precedente rispetto al valore di riferimento indicato nell'ultimo DEF, e non più dei due mesi precedenti. Così come viene disciplinato con questo provvedimento, qualora si verifichi un aumento del prezzo internazionale del petrolio greggio rispetto al valore di riferimento di tale prodotto indicato nell'ultimo DEF, possono essere disposte delle riduzioni dell'aliquota di accisa attraverso l'adozione di un decreto del MEF con il Mase.

Non so se vi siete accorti che i prezzi dei carburanti sono tornati ai livelli più bassi sostenibili. Ecco perché le vostre reiterate polemiche dai banchi dell'opposizione sull'incoerenza di Fratelli d'Italia sull'argomento sono palesemente demagogiche.

Un'altra misura contenuta nel provvedimento in esame che mira a rafforzare e migliorare i servizi per i cittadini riguarda gli interventi sul TPL, che prevedono il rifinanziamento del fondo per il trasporto pubblico locale già istituito dal decreto rilancio, incrementandolo di 500 milioni di euro. Migliorare il servizio pubblico vuol dire - a nostro avviso - migliorare la qualità della vita dei cittadini e la mobilità nelle nostre città.

Sempre in tema di trasporto pubblico locale, si incrementa di 35 milioni di euro il fondo per il buono da utilizzare per l'acquisto di abbonamenti per i servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale e per i servizi di trasporto ferroviario nazionale. Tale misura si pone la finalità di agevolare i cittadini che percepiscono un reddito medio basso.

Si tratta quindi di un pacchetto di misure volte a incrementare e ottimizzare la circolazione dei cittadini, migliorando la mobilità territoriale. Per noi questo significa avere una visione strategica.

Un altro tema affrontato nel disegno di legge riguarda le micro, piccole e medie imprese italiane per numero, fatturato e impiego di forza lavoro. Si parla del 95 per cento. Le MPMI rappresentano una struttura portante dell'intero sistema produttivo nazionale; conoscerne le caratteristiche e incentivarne la potenzialità vuol dire sapere interpretare la realtà economica di una Nazione e rilanciare gli investimenti in maniera programmatica vuol dire salvaguardare l'economia anche in tema occupazionale. È per questo che grazie alla nuova legge Sabatini si danno nuove risorse al settore imprenditoriale. Il rifinanziamento è rivolto a tutte le micro, piccole e medie imprese al fine di ottenere un significativo beneficio fiscale per gli investimenti in beni strumentali funzionali alle attività di impresa.

Per noi lo Stato e il Governo hanno il dovere di supportare e incentivare le attività imprenditoriali del territorio e credere in chi, con sacrificio e dedizione, genera lavoro e ricchezza e sostiene con le proprie attività, così come accade per le nostre realtà aziendali, il sistema imprenditoriale ed economico dell'Italia. Gli imprenditori vanno tutelati e aiutati. Dobbiamo uscire dalla logica tipica della sinistra che considera chi fa impresa un nemico dello Stato.

Ora elencherò alcuni punti degni di nota sempre di questo provvedimento, come la previsione per i titolari di partita IVA del versamento del secondo acconto delle imposte sui redditi entro il 16 gennaio dell'anno successivo a quello di riferimento senza interessi, dilazionando il pagamento in cinque rate. Si sono poi istituiti un nuovo contributo di solidarietà per le imprese energivore e un fondo finalizzato a sostenere gli studenti universitari fuori sede, aumentando la disponibilità di alloggi e posti letto. Si è aumentato il contributo statale alle scuole dell'infanzia paritarie e si è raddoppiato il fondo per il bonus psicologo, con lo stanziamento di 5 milioni di euro (passando quindi da 600 euro a un massimo di 1.500).

In conclusione, signor Presidente, l'Italia sta ripartendo: lo stiamo dimostrando con i fatti, portando a casa risultati concreti e mettendo in pratica politiche di rilancio per il sistema economico e occupazionale, in un momento storico e sociale certamente non favorevole.

Continueremo a lavorare e andremo avanti così, ascoltando le tante esigenze che ci giungono dal territorio per dare all'Italia le risposte che aspetta da tempo. I Governi degli slogan sono finiti, come pure quelli tecnici: noi rappresentiamo il Governo che vuole rimettere in moto l'economia del Paese, ma cerchiamo di farlo in maniera consapevole e razionale, pensando al futuro e assumendoci la responsabilità di consegnare ai nostri giovani un'Italia migliore e più forte. (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Magni. Ne ha facoltà.

MAGNI (Misto-AVS). Signor Presidente, onorevoli colleghi, partirei subito sottolineando di aver sentito in molti interventi dei colleghi della maggioranza frasi del tenore "fatevene una ragione", "dureremo cinque anni", "non pensate di dividerci".

Francamente, queste a me paiono giustificazioni che manifestano debolezza nel provvedimento in esame, che è partito con 24 articoli, per poi aggiungersene altri dieci. C'erano vari temi da affrontare, ma non ne avete affrontato nessuno dal punto di vista culturale. Tutti sapevamo che il decreto anticipi è collegato alla manovra di bilancio, che avete spiegato essere fatta in un certo modo e immodificabile. Ma poi vi siete resi conto che, per dare risposte anche alle mobilitazioni che ci sono state nel Paese, come ad esempio quelle di ieri (a parte quella dei medici), dovete comunque metterci mano.

A questo decreto-legge sono poi stati presentati sei emendamenti dal Governo e sette dai relatori e, quindi, in sostanza, avete affrontato il tema con una forte debolezza. Parliamoci chiaro: su alcuni temi si usano molte parole, e in sede di illustrazione degli emendamenti cercherò di spiegarlo meglio. Vorrei sottolineare, ad esempio, che anche la maggioranza aveva garantito una soluzione alla situazione dei lavoratori dell'Ente nazionale di previdenza e assistenza per i dipendenti statali (Enpas), che invece non hanno avuto risposta. Continuano a vincere le cause che stanno intendendo, ma non avete dato loro una soluzione, che pure vi avevano chiesto ed eravate anche d'accordo.

Penso ad esempio al fatto che vi sciacquate la bocca con la questione di favorire, giustamente, l'imprenditoria privata, anche femminile e giovanile. Abbiamo chiesto di stanziare qualche euro in più, ma niente. Questa è la situazione in cui versiamo allo stato attuale. La questione del superbonus, volente o nolente, certamente è stata definita e chiusa da quest'Assemblea, da quel punto di vista, ma si trascina dietro una coda devastante, per così dire.

Sono a rischio circa 30.000 imprese, e non lo dico io, ma lo scrive la presidente dell'ANCE, un giorno sì e un giorno no, su «Il Sole 24 Ore». Chiede a tutte le sedi di affrontare un problema, quello dei cantieri che hanno realizzato dei lavori utilizzando una legge dello Stato, sono giunti al termine dei lavori e non hanno potuto riscuotere il credito previsto. Si tratta di imprese che rischiano di fallire, con lavoratori e lavoratrici che rischiano di rimanere per strada. Che costo avrà questo, oltre al costo sociale? Avrà anche un costo economico, fortemente economico, perché un'azienda che fallisce non pagherà i suoi debiti, mentre per i lavoratori che rimangono senza posto di lavoro bisognerà trovare il modo di dare loro un sussidio, ma non producono reddito. Questo è il punto: non producono reddito e non producono PIL. Questo è il dato.

Prima ho sentito dire che abbiamo aumentato l'IVA sui pannolini, sugli assorbenti e via dicendo, ma l'abbiamo invece ridotta sulla chirurgia estetica. Francamente devo dire che siamo di fronte a un messaggio molto chiaro, da questo punto di vista. La voglio fare breve, perché interverrò su alcuni temi ora citati in modo più preciso quando esamineremo gli emendamenti in Aula. Voglio però dire che in sostanza avete fatto alcuni interventi tampone, tendenzialmente molto selezionati e quindi indirizzati - come si usa dire - a categorie certo importanti - tutte sono importanti - ma scegliendone alcune e penalizzandone altre. Non avete dato nessuna soluzione strutturale a tutte le questioni che abbiamo posto, anche in finanziaria, tant'è che, quando dico che è collegato al ragionamento sulla finanziaria, penso ad esempio alla questione delle pensioni o della transizione ecologica; avremo di fronte una serie di temi che non avete ora affrontato e che non sono affrontati neanche in finanziaria.

E poi ci dite che in sostanza questa sarebbe una manovra di sviluppo. Di quale sviluppo? È una manovra che non ha alcuno sviluppo - e questo è il fatto - ma che accetta la stagnazione. Per di più è una manovra fortemente a debito. Per questa ragione - poi cercherò di spiegarmi meglio in sede di esame degli emendamenti - il nostro giudizio sarà fortemente negativo su questa manovra, nonostante - e finisco - il lavoro che abbiamo svolto in Commissione, con grande disponibilità. Certo, dal punto di vista del metodo, abbiamo lavorato con un rapporto tra maggioranza e opposizione; ma è il merito sostanzialmente quello che conta. E il merito produce sostanzialmente poco.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la senatrice Ronzulli. Ne ha facoltà.

RONZULLI (FI-BP-PPE). Signor Presidente, quello che ci accingiamo ad approvare oggi è un provvedimento importante e condiviso, con misure concrete in materia di adeguamento delle pensioni al costo della vita, di rinnovo dei contratti pubblici e di disposizioni fiscali. Forza Italia ha impresso la sua impronta e il suo tratto distintivo. Siamo fieri di questo, ovviamente, e siamo fieri di aver dimostrato, ancora una volta, che per noi l'unico punto di riferimento sono gli italiani, la loro salute e il loro benessere. Pur condividendo tutto l'impianto del provvedimento, abbiamo condotto delle battaglie che consideravamo sacrosante e che il Governo ha fatto proprie. Penso in primis alla salute.

Il Covid ha avuto effetti devastanti su tutti noi, colpendo in particolar modo le nuove generazioni, i nostri ragazzi, privati della libertà, della socializzazione, di una vita normale, della scuola come momento di istruzione, ma anche di integrazione. Le ripercussioni psicologiche derivate da tutto questo non le abbiamo sottovalutate e non le abbiamo ignorate. La cura della mente, il sostegno, l'aiuto sono essenziali e salvano tante volte la vita; ma non tutti si possono permettere cure e sostegni adeguati.

È per questo che già nella scorsa legge di bilancio, grazie alla spinta propositiva di Forza Italia, il Governo aveva introdotto il bonus psicologo, dando l'opportunità di curarsi a chi non ne aveva i mezzi: un fondo di 5 milioni per il 2023, che recentemente è stato sbloccato, e 8 milioni dal 2024. Forza Italia si è battuta in queste settimane per aumentare il finanziamento, facendo così crescere la platea dei beneficiati. Abbiamo quindi presentato un emendamento per triplicare il fondo per il 2023, facendolo passare a 15 milioni, e quintuplicare quello del 2024, portandolo a 40 milioni. Il Governo ha fatto sua la nostra battaglia e ci è venuto incontro con un primo importante passo, approvando la riformulazione di un nostro emendamento per portare a 10 milioni i fondi per il 2023. È una vittoria? Sì, certamente. Dobbiamo accontentarci? Ovviamente no, perché siamo convinti della disponibilità futura dell'Esecutivo a trovare la strada che porti ad aumentare il fondo anche per il 2024.

Essere a fianco degli italiani significa proprio questo: conoscere le difficoltà che affrontano e trovare soluzioni reali, concrete, non facendoli mai sentire soli, perché noi non ammainiamo mai le nostre bandiere; ci battiamo in un dialogo continuo e costruttivo con i nostri alleati e facciamo in modo che diventino anche le loro. Come nel caso dell'aumento della cedolare secca dal 21 al 26 per cento per gli affitti brevi, abbiamo ottenuto dei correttivi che non penalizzino quelle famiglie che non fanno delle locazioni brevi la loro vita professionale. Come? Facendo sì che l'aliquota resti al 21 per cento per chi affitta fino a trenta giorni la prima casa (Applausi) e salga al 26 per cento solo per chi affitta ulteriori abitazioni. Non solo: in questo decreto anticipi abbiamo anche ottenuto l'introduzione del CIN (codice identificativo nazionale) per gli affitti turistici in chiave anti-evasione per contrastare ovviamente il sommerso.

Tutto questo per dire che sono battaglie sacrosante, che Forza Italia ha vinto con lo spirito di collaborazione e il dialogo costante, certamente, ma anche per sottolineare plasticamente che c'è una grande differenza fra la propaganda e il realismo. Propaganda significa raccontare ai cittadini quello che vorrebbero sentirsi dire; sbandierare ricette miracolose; illuderli anche che, con uno schiocco di dita, le soluzioni siano dietro l'angolo: in sostanza, promettere ciò che sappiamo già non sarà mantenuto. Realismo, invece, significa parlare chiaro; essere onesti; avere la diligenza del buon padre di famiglia che non solo agisce con senso di responsabilità, ma lo fa senza nascondere nulla, mostrando a tutti la realtà dei fatti, spiegando che bisogna fare i conti con il bilancio familiare, eppure, garantendo che una volta coperte tutte le spese, risparmiando, si potrà realizzare qualche obiettivo per fornire alla comunità quell'aiuto in più che dimostra attenzione e cura da parte dello Stato. È quello che fa il Governo ed è quello che ha fatto Forza Italia.

Il decreto anticipi marcia in questa direzione: ha lasciato uno spazio di manovra ai partiti che compongono la maggioranza per incidere su quei temi che ritengono importanti per il benessere dei cittadini. Sappiamo che la legge di bilancio, a causa della voragine nei conti pubblici lasciata da un uso distorto del superbonus (20 miliardi all'anno di buco da coprire), a causa di norme figlie dell'incompetenza e della superficialità, ha un cammino già segnato. Il Governo, giustamente, lavora per tutelare le famiglie più in difficoltà, per aumentare le pensioni, per arginare la crisi economica, ma anche per far partire quel percorso di crescita e sviluppo necessario all'Italia per guardare con più ottimismo al futuro.

Il futuro che abbiamo davanti è finalmente più luminoso. I dati di crescita macroeconomica sono positivi, oltre la media europea, e finalmente l'Italia ha iniziato a correre, a crescere e a rialzare la testa. Andiamo avanti con realismo e onestà, perché gli italiani si aspettano questo da noi e lo meritano. (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la senatrice Pirro. Ne ha facoltà.

PIRRO (M5S). Signor Presidente, avrei voluto iniziare in un altro modo, ma riprendo le ultime parole della collega che mi ha preceduto, perchépurtroppo tocca fare sempre questo duetto. Se vogliamo rivolgerci al Paese con onestà, non parliamo di buchi di bilancio dovuti al superbonus, perché in nessun documento pubblico c'è un buco di bilancio relativo al superbonus. (Applausi). Lo ha detto la Ragioneria generale dello Stato. Lo dice il Documento di economia e finanza e lo dice - anzi, non lo dice - la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza. Questo buco sta quindi solo nella comprensione dei fatti e dei numeri da parte di alcuni membri della maggioranza.

Ciò premesso, vorrei fare un intervento più propositivo e positivo nei confronti di alcuni aspetti del provvedimento in discussione, primo fra tutti l'emendamento a mia prima firma, che è stato accolto insieme a quello di altri colleghi, sulla proroga dello smart working nel settore privato per i genitori di figli minori di quattordici anni e per i cosiddetti soggetti fragili. Siamo soddisfattissimi di questa proroga, anche se un po' al risparmio: avevamo infatti chiesto il 30 giugno, ma ci è stato concesso il 31 marzo 2024. Non possiamo certo dirci completamente soddisfatti, perché in questa proroga lasciamo fuori completamente tutti i lavoratori del comparto pubblico, che sono così sempre figli di serie B, invece che essere la punta di diamante di quello che dovrebbe essere il nostro Stato. Parliamo dei lavoratori che ci aiutano a svolgere quotidianamente le funzioni che dobbiamo mettere in campo e per offrire servizi ai cittadini. E sicuramente lo farebbero meglio se, invece di essere implicitamente additati come fannulloni, venissero aiutati nello svolgimento del loro lavoro, anche da remoto, quando questo è consentito rispetto alle mansioni da svolgere. Speriamo che nei prossimi provvedimenti ci sia l'ulteriore proroga anche per loro, per non mettere in campo disuguaglianze nel nostro Paese.

Quanto al bonus psicologo, ovviamente siamo contenti che siano stati aggiunti 5 milioni ai fondi a disposizione per il 2023. Ci sarebbe piaciuto che il decreto-legge grazie al quale si potranno spendere questi soldi fosse stato varato per tempo e non solo alla fine dell'anno, e che la maggioranza avesse ascoltato i suggerimenti che avevamo dato anche nella scorsa legge di bilancio, quando avevamo evidenziato che, così come l'avevano modificato, il bonus psicologo avrebbe creato dei problemi; che le risorse messe a disposizione erano insufficienti; soprattutto, che cambiare tutto rispetto all'impianto precedente (che aveva già un suo decreto attuativo), avrebbe posto dei rallentamenti nella messa in campo delle risorse per i cittadini che ne avevano bisogno. È facile essere Cassandre quando si conoscono le cose, e infatti il decreto attuativo è arrivato tardissimo e le risorse non bastavano, tanto che avete dovuto aggiungerne delle altre.

Speriamo che, durante i lavori della legge di bilancio, vi rendiate conto che anche le somme a disposizione per i prossimi anni non sono sufficienti; che la salute mentale è un grave problema; e che, oltre al bonus, servono interventi strutturali. Anche al riguardo, le proposte da parte nostra sono già sul piatto per andare in questa direzione, come il sostegno psicologico nelle scuole e nell'università e lo psicologo delle cure primarie che deve affiancare il medico di medicina generale. Penso che ormai abbiamo capito tutti quanto sia importante anche guardare al benessere psicologico e alla salute mentale per avere dei cittadini più in salute e anche più produttivi, visto che una delle spese maggiori del nostro Paese è quella per psicofarmaci. Un problema c'è, per cui è meglio se spendiamo di più in prevenzione.

Mi soffermo su un ultimo punto riguardo a quello che non c'è nel provvedimento in discussione. Per fortuna l'emendamento di Fratelli d'Italia che consentiva ai condannati di svolgere incarichi pubblici nei Comuni e nelle amministrazioni locali l'avete ritirato. Va bene tutto. Va bene fermare i treni. Va bene fare il Governo di fratelli, sorelle e cognati. Ma pure i condannati risparmiateceli. Un po' di pudore, grazie. (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la senatrice Testor. Ne ha facoltà.

TESTOR (LSP-PSd'Az). Signor Presidente, Governo, colleghi, desidero innanzitutto ringraziare il sottosegretario Freni, il Presidente della 5a Commissione, i relatori e i membri della Commissione bilancio per il lavoro svolto sul decreto anticipi.

Tengo a iniziare esprimendo soddisfazione per l'approvazione dell'emendamento a mia prima firma, che prevede una semplificazione per l'accesso alle agevolazioni fiscali per gli oli minerali impiegati nei lavori agricoli e orticoli, in allevamento, nella silvicoltura, nella piscicoltura e nella florovivaistica; consentendo, in caso di lavori agricoli effettuati su terreni condotti in affitto o in comodato, contraddistinti da particelle fondiarie di estensione inferiore a 5.000 metri quadrati, site in Comuni montani ricompresi nell'elenco delle zone svantaggiate di montagna, nonché nei Comuni prealpini, pedemontani, della pianura non irrigua, che le dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà attestante l'esclusiva e piena disponibilità del terreno possano essere rese e presentate anche dal solo esercente affittuario comodatario e non necessariamente - com'era nella norma attuale - contestualmente da affittuario, comodatario e proprietario del terreno. Tale modifica permette una semplificazione non da poco per chi conosce la peculiarità della montagna. Queste particelle, infatti, spesso risultano indivise o di proprietà di persone che non vivono nelle vicinanze, ma magari all'estero, quindi inducendo un grosso impegno per reperire le firme necessarie per svolgere lo sfalcio o il pascolo. Spesso, purtroppo, quando vengono fatte le norme, non si tengono in considerazione le diverse specificità dei territori e si tende a pensare norme adatte a realtà più grandi e a cui poi i piccoli devono adattarsi, rendendo difficile continuare a curare un territorio. Di questo, infatti, stiamo parlando: non si può approvare una norma sulla Pianura padana e calarla su terreni siti a 1.000-1.500 metri. Sfalciare un prato o destinarlo al pascolo significa combattere il dissesto idrogeologico; dare un'immagine pulita e curata dell'ambiente circostante, quindi anche una cartolina turistica. Eppure, spiegare la bontà di questo emendamento è stata un'impresa titanica. Eh già, perché spesso quando si parla di montagna e delle difficoltà di viverla, chi prende le decisioni la montagna l'ha vista solo in vacanza, se non addirittura in cartolina. Ricordo, dopo l'evento Vaia, quando avevo presentato la proposta sulle procedure d'urgenza e su un fondo apposito per ripristinare il bosco che, oltre ai danni della tempesta Vaia, sta combattendo ancora e viene distrutto dal bostrico, che un esponente del Governo giallorosso mi aveva derisa dicendomi: «La Testor e i suoi alberi». Poi, però, ci si riempie la bocca di green, e mi rivolgo soprattutto alla parte gialla. (Applausi).

Noi siamo eletti nei territori per rappresentare le specificità e bisognerebbe ascoltare questi territori, perché io umilmente di granchio blu non ne so niente, ma della montagna, se permettete, vivendo a 1.500 metri, credo di conoscerne le esigenze. (Applausi).

Rimanendo nell'ambito agricolo, un altro emendamento della Lega del collega Bergesio chiarisce che le imprese agricole titolari di reddito agrario che siano anche titolari di reddito d'impresa, interessate dal rinvio del versamento della seconda rata dell'acconto al 2024, in quanto persone fisiche, titolari di partita IVA ai fini dell'individuazione del limite ricavi-compensi nel periodo d'imposta precedente, si fa riferimento all'ammontare del volume d'affari. Inoltre, l'emendamento posticipa dal 30 giugno al 30 luglio il termine della procedura.

Un altro emendamento a prima firma del collega Cantalamessa prevede l'esenzione IVA per le operazioni chirurgiche estetiche volte a diagnosticare o curare malattie o problemi di salute. Un emendamento vuole invece arginare il dilagante fenomeno elusivo dell'imposta di consumo e di vendita di prodotti illeciti che attualmente caratterizza fortemente sia il mercato dei prodotti liquidi da inalazione e senza combustione, sia quello dei prodotti accessori da fumo, ovverosia filtri e cartine.

Un altro emendamento introduce una deroga al principio di unicità dei piani individuali di risparmio a lungo termine (PIR ordinari), consentendo a ciascuna persona fisica residente in Italia di essere titolare contemporaneamente di più PIR ordinari, limitatamente ai casi in cui questi ultimi siano costituiti presso lo stesso intermediario o impresa di assicurazione.

La collega Pirovano ha presentato un emendamento, che è stato approvato, per l'adeguamento delle condizioni di accensione dei mutui per investimenti di cui all'articolo 204 del Testo unico degli enti locali. Agli enti locali basterà dare atto dell'approvazione del progetto di fattibilità tecnico-economica, anziché del progetto definitivo esecutivo. L'emendamento a prima firma del presidente Garavaglia prevede un contributo di un milione di euro ai Comuni con popolazione compresa fra i 6.000 e i 7.000 abitanti che hanno registrato nel 2023 una spesa per la tutela dei minori superiore all'importo spettante a titolo di Fondo di solidarietà comunale e che hanno subito per l'anno 2023 il trattenimento di una quota IMU per alimentare il medesimo fondo non inferiore a euro 190.000. Inoltre, un emendamento, sempre del senatore Garavaglia, prevede più garanzie per i contribuenti soggetti a verifiche fiscali, con la possibilità per il contribuente di farsi assistere e rappresentare da un professionista durante le verifiche fiscali.

Un emendamento della collega Minasi prevede disposizioni urgenti per la funzionalità del MOSE, finalizzate a garantire la prosecuzione degli interventi di manutenzione. L'emendamento del presidente Marti a supporto dell'industria fonografica amplia di 800.000 euro il limite massimo che consente alle imprese di ricevere il tax credit e permette di realizzare maggiori investimenti in artisti e giovani artisti. Inoltre, un'altra sua proposta emendativa prevede la possibilità per le istituzioni scolastiche di attingere agli incarichi temporanei di personale amministrativo e tecnico per lo svolgimento di attività a supporto tecnico finalizzate alla realizzazione dei progetti finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, di cui hanno la diretta responsabilità in qualità di soggetti attuatori.

L'emendamento 17.0.35 della collega Murelli integra la composizione del consiglio di indirizzo e vigilanza dell'INPS con la presenza di un rappresentante scelto d'intesa tra le quattro associazioni di categoria di cui all'articolo 1, comma 3, della legge 15 ottobre 1990, n. 295, limitatamente alle sedute aventi a oggetto l'esame di questioni inerenti le materie di natura assistenziale per le persone con disabilità.

Questo è il lavoro che la Lega ha svolto lavorando in squadra sul decreto-legge, cercando di apportare miglioramenti e di dare risposte che vanno verso le esigenze dei territori. Positivo è anche l'emendamento del Governo che tutela i volontari della Protezione civile dai rischi di incorrere in sanzioni penali in relazione all'esercizio delle loro funzioni, perché chiarisce una volta per tutte ruoli e responsabilità.

Questi emendamenti - come dicevo - sono il frutto di un lavoro importante, ma vorrei sottolineare anche alcune misure presenti nel testo originario e che sono state già descritte dai relatori. Sicuramente va messa in luce una misura voluta dalla Lega all'articolo 4, che rinvia per l'anno 2023 il versamento della seconda rata di acconto delle imposte sui redditi delle persone titolari di partita IVA con compensi o ricavi non superiori a 170.000 euro dal 30 novembre al 16 gennaio senza interessi; si prevede poi la possibilità di pagare con interessi fino a maggio. Pertanto, finalmente, dopo cinquant'anni, si pagano le tasse sul reddito ad anno concluso, e questa è una grande vittoria della Lega.

Faccio i complimenti anche al Ministro dell'economia e delle finanze per aver recepito l'accordo tra lo Stato, la Regione Trentino-Alto Adige e le Province autonome di Trento e Bolzano, sottoscritto il 25 settembre 2023, in materia di determinazione di entrate erariali spettanti alle due Province.

L'articolo 10 rifinanzia con 500 milioni il fondo per il trasporto pubblico locale e il bonus trasporti con ulteriori 35 milioni; l'articolo 13 rifinanzia di 50 milioni la misura a sostegno degli investimenti produttivi delle micro, piccole e medie imprese, la cosiddetta nuova Sabatini.

Come si può vedere dal testo del decreto-legge e dagli emendamenti, stiamo cercando di dare le risposte più immediate, quelle più urgenti. Il testo in discussione è un collegato alla manovra di bilancio che oggi sentivo essere criticata. Innanzitutto, bisogna tener presente la situazione in cui ci siamo trovati e che ci hanno lasciato in eredità i Governi precedenti. Noi abbiamo fatto una scelta, quella di tutelare le famiglie fragili, deboli, quelle che hanno difficoltà reddituali. Ieri sentivo la segretaria del maggiore partito di opposizione dire che di fatto il taglio del cuneo fiscale è una proroga di una misura disposta dal Governo Draghi. Forse sarebbe bene ricordare che il decreto-legge cosiddetto 1° maggio ha ampliato quella misura, che era nata con 3 miliardi e siamo arrivati a quasi 10 miliardi. È vero che non è ancora una taglio strutturale, ma è un impegno che questo Governo ha preso e, poiché governeremo per altri quattro anni, fino alla fine della legislatura, porteremo a compimento questa misura.

Avviandomi alla conclusione, signor Presidente, chi ben inizia ha la volontà di portare a termine tutti i suoi progetti. Noi abbiamo iniziato e abbiamo intenzione di mantenere tutte le promesse che abbiamo fatto ai nostri elettori. (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Sensi. Ne ha facoltà.

SENSI (PD-IDP). Signor Presidente, Sottosegretario, colleghe e colleghi, con questo testo che riorganizza due emendamenti - quello del Partito Democratico e quello presentato dalla vicepresidente Licia Ronzulli, che ringrazio - il Governo in questo provvedimento ha inteso raddoppiare la dotazione del cosiddetto bonus psicologo. Mi concentro su questo aspetto, me lo consentirà, Presidente.

Una misura che mette le persone, che ne fanno richiesta e hanno i requisiti per ottenerla, in condizioni di sostenere le spese di una terapia psicologica o di un percorso di recupero, certo insufficiente, ma comunque un innesco, spesso un primo triage che consente una valutazione che può fare la differenza nella vita delle persone.

Mi consenta, Presidente, una breve cronistoria. Ricordo ancora Sara Reale del nostro Gruppo parlamentare che si scervellava a far di conto quando il bonus era ancora una aurorale proposta di legge. Tale bonus è nato con il Governo Draghi, dove peraltro era seduta anche la Lega Nord, come approssimazione di una risposta ad una crisi amplificata dal Covid, un'ombra sull'anima degli italiani, quella della salute mentale, in particolare, ma non solo delle generazioni più giovani, le più esposte e nude in quei mesi soffocati, impauriti e distanti.

Il bonus psicologo nacque proprio qui in Senato, su iniziativa della senatrice democratica Caterina Biti, che ne fece una misura condivisa da tutti i Gruppi parlamentari, spinta che tuttavia non fu sufficiente e quell'emendamento svanì in una di quelle notti interminabili e buie delle manovre di bilancio che il sottosegretario Freni conosce bene.

Da quello scacco scaturì però un grido, una risposta delusa da parte di migliaia di ragazze e ragazzi che ci dissero "ma come, avete approvato bonus su monopattini e zanzariere e della nostra salute mentale, di come stiamo noi, di come ci sentiamo non vi interessa niente?".

Ricordo che il prossimo anno ricorrono cento anni dalla nascita di Franco Basaglia. Egli diceva di avvicinarsi. Da quell'onda di indignazione e rabbia sui social partì una petizione, ideata dal giornalista Francesco Maisano, che raccolse 350.000 firme e che fu determinante per l'approvazione del bonus; 20 milioni di euro, che poi furono incrementati divenendo 25.

La misura fu presa d'assalto con oltre 400.000 richieste. Vista però l'esigua cifra stanziata - solo 25 milioni - soltanto un decimo dei richiedenti riuscì ad avere il sostegno. Ce ne sarebbero voluti dieci volte tanto.

Cambio di Governo, esecutivo Meloni, l'anno scorso di questi tempi. Il bonus passa dai 25, stanziati e spesi, a soli 5 milioni previsti per il 2023 e 8 per il 2024. Un taglio drastico e drammatico, ma la misura resta in vita, come un fantasma che lavora però in silenzio. La domanda continua a crescere, non si attenua la richiesta di avere un sostegno per la salute mentale. Basta guardare nelle nostre case, in quelle dei nostri amici, la malaise. Non servono le statistiche allarmanti sui giornali. La solitudine, la depressione, l'ansia, i disturbi alimentari, l'isolamento, l'autolesionismo, i tagli sulla pelle, le tendenze suicidarie, la morte in vita, la vita come morte.

Eppure, Presidente, per riuscire ad ottenere i decreti attuativi per poter semplicemente presentare le domande per quest'anno (se ci fosse un partito soltanto dei decreti attuativi, vincerebbe ogni elezione) e perché il Ministro firmasse, ci sono voluti undici mesi - la tigna, mi lasci dire, del Partito Democratico - e una nuova petizione voluta da Fedez, cui va la mia gratitudine per quanto sta facendo su questo tema con una dolorosa sincerità.

Oggi, finalmente, arriviamo a 10 milioni per quest'anno, ben 15 meno dello scorso anno. Vogliamo cogliere però questo piccolo segnale positivo, questo incremento, che - dico dall'opposizione - testimonia come su alcuni temi, come accaduto ieri in quest'Aula sull'oblio oncologico e qualche giorno fa, sempre qui (onore al Senato), sulla violenza contro le donne, non solo si può, ma si deve lavorare insieme.

Ancora uno sforzo: dal momento che in Parlamento siamo chiamati a dare ascolto come possiamo, voce come riusciamo e risorse come dobbiamo, al Governo attraverso lei, Presidente, dico quanto segue: abbiamo la manovra di bilancio nei prossimi giorni e soli 8 milioni sul bonus per il 2024, a fronte dei 10 recuperati per quest'anno, ne servirebbero dieci volte tanto, facciamo in modo che almeno ci sia il segno di una crescita della dotazione rispetto al 2023. Ciò per far capire che ci credete, che ci crediamo in questa misura (che ormai non è più un bonus, ma un fondo salute mentale, stabile e strutturale, sottratto all'affanno dell'incertezza) e che, assieme al lavoro che si sta facendo alla Camera sullo psicologo di base, dove, anche lì, con uno sforzo bipartisan si è arrivati a un testo unificato in Commissione, a quello che si dovrà fare sull'ascolto nelle scuole, nelle università, nello sport e sui posti di lavoro, segna un passaggio di stagione. Da quella in cui la salute mentale, a differenza di quanto avviene in tanti Paesi, resta la pietra di scarto del nostro sistema sanitario nazionale, che va protetto e difeso come la più cara delle nostre conquiste, a una nella quale la salute mentale è salute e basta, non solo più un diritto di tutti, ma un dovere per tutti noi, a cominciare da chi sta in quest'Aula, un dovere di ascolto, voce e risorse. Per questo 8 non bastano. La ringrazio, Presidente. (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la senatrice Ambrogio. Ne ha facoltà.

AMBROGIO (FdI). Signor Presidente, onorevoli rappresentanti del Governo e colleghi senatori, oggi ci troviamo in Aula a convertire il decreto-legge anticipi, contenente misure urgenti in materia economica e fiscale in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili.

Non voglio sovrappormi all'intervento dei relatori, dell'amica Maria Nocco e dei colleghi Damiani e Claudio Borghi, ma voglio richiamare alcuni aspetti che reputo importanti e impattanti, soprattutto per i cittadini e per le imprese.

Al netto quindi delle posizioni politiche, che su alcuni temi sono distanti e inconciliabili, è vero però che il lavoro che è stato fatto in Commissione bilancio è stato costruttivo e soprattutto collaborativo tra le parti. In alcuni casi, ci sono state integrazioni e modifiche emendative assolutamente condivise, quindi voglio ringraziare anche il presidente Calandrini e tutti coloro che hanno contribuito a questo clima positivo e propositivo.

Signor Presidente, inizio da un primo aspetto che mi sta a cuore, i mutui agevolati che sono stati concessi ai dipendenti bancari degli istituti di credito, perché il Governo Meloni ha posto rimedio a una stortura relativa all'applicazione delle norme fiscali sui fringe benefit resa evidente e insostenibile dai continui rialzi dei tassi decisi dalla Banca centrale europea (BCE). Con il decreto anticipi siamo allora andati a sanare questa stortura, rimettendo soldi nelle tasche del ceto medio, che finiranno poi nei consumi, quindi nella nostra economia. Si tratta di 70.000 lavoratori che, come ben ha evidenziato con soddisfazione anche la Federazione autonoma bancari italiani (FABI), con questa modifica riceveranno una sorta di seconda tredicesima, senza tassazioni: questo credo sia un risultato importante da evidenziare.

Ho parlato di collaborazione politica in un clima positivo ed è con soddisfazione che richiamo anche la proroga del lavoro agile nel privato per i genitori con figli minori di quattordici anni, che attualmente era in vigore fino al 31 dicembre, ma che potrà invece essere applicata fino al 31 marzo 2024.

Andando in ordine sparso, vi è ancora il potenziamento del bonus psicologo, di cui si è parlato tanto, con una dote incrementata di ben 5 milioni di euro, e che quindi vede raddoppiati di fatto i fondi rispetto a quelli previsti per il 2023 mediante una riduzione corrispondente dello stanziamento del fondo speciale iscritto nell'ambito del programma dei fondi di riserva e speciali del MEF. Il contributo è stabilito nell'importo massimo di 1.500 euro per persona, per un limite complessivo che sale pertanto da 5 a 10 milioni di euro per il 2023; il limite, a decorrere dal 2024, sarà di 8 milioni di euro annui.

Lo stesso vale per gli interventi sull'IVA: mi riferisco in particolare anche all'esenzione dall'IVA sugli interventi di chirurgia estetica a fini terapeutici, purché certificati con apposita attestazione medica, e alla riduzione dell'imposta al 10 per cento sugli integratori alimentari. È stata fatta su questo punto della facile ironia, ma vorrei ricordare invece l'importanza della chirurgia estetica correttiva e rigenerativa all'interno dei percorsi di cura e guarigione, anche e soprattutto a livello psicologico: e allora non buttiamola in caciara sul punto, com'è stato fatto invece dai media in questi ultimi tempi.

C'è poi la modifica dell'articolo 12, comma 2, della legge n. 212 del 2000, grazie a cui si conferma il diritto, in capo al contribuente, di essere assistito e rappresentato da un professionista abilitato durante le verifiche fiscali (quello che chiamiamo il fisco amico). Ciò significa quindi non costringere i cittadini ad affrontare da soli quelle che in qualche modo sono le forche caudine dei controlli, consentendo loro invece di essere assistiti e rappresentati da dei professionisti.

C'è poi ancora la riformulazione del fondo di garanzia per le PMI, con cui si introduce la gratuità dell'accesso per le microimprese, che costituiscono oltre il 95 per cento del nostro tessuto imprenditoriale. (Applausi). Questa misura contribuisce a mitigare l'incremento dei tassi di interesse, che, come ha confermato anche CNA, apre a maggiori opportunità per l'intervento dei Confidi. E ancora, sempre per le imprese, c'è la proroga del termine previsto per la presentazione dell'istanza di regolarizzazione mediante riversamento spontaneo dei crediti di ricerca e sviluppo non spettanti, che ha posto dei problemi seri in questi ultimi tempi; invece, da adesso in poi, i soggetti che hanno già presentato la richiesta telematica di accesso alla procedura di riversamento del bonus ricerca e sviluppo e non hanno ancora effettuato il versamento dell'unica soluzione o della prima rata possono revocare integralmente la richiesta entro la scadenza del 30 giugno 2024. I soggetti che effettuano la revoca hanno quindi un mese di tempo per presentare una nuova richiesta di riversamento entro il 30 luglio.

Molto importante è ancora la proroga dell'accesso al 5 per mille per le ONLUS anche in assenza dell'iscrizione al RUNTS, per tutto il 2024, e la proroga di adeguamento statutario per associazioni e società sportive dilettantistiche, un mondo - permettetemelo - su cui la burocrazia ha il dovere di muoversi con l'attenzione e con il rispetto che sono dovuti, se non altro, al ruolo sociale che ricoprono.

E ancora, andando in modo molto telegrafico, c'è lo stanziamento di 50 milioni per il fondo emergenza nazionale e in particolare il sostegno alle imprese esportatrici della Toscana che sono state colpite dai recenti eventi alluvionali (Applausi), con dei ristori sotto forma di contributi a fondo perduto, attingendo alle giacenze del fondo SIMEST. C'è poi la stretta sugli affitti brevi, con l'introduzione del CIN, il codice identificativo nazionale per gli affitti turistici concesso dal Ministero del turismo, e di altri obblighi in ordine alla sicurezza. Questo non significa ammorbare un segmento redditizio, che negli ultimi anni ha giocato comunque un ruolo fondamentale per rendere dinamico il mercato immobiliare nazionale, ma significa mettere ordine in un comparto ormai approcciato in forma sempre più imprenditoriale.

C'è poi la riassegnazione dell'affidamento delle autostrade abruzzesi A24 e A25 a Strada dei Parchi SpA, subentrando ad ANAS, salvando migliaia di posti di lavoro e bloccando l'aumento dei pedaggi; una situazione paradossale, che era stata creata dai precedenti Governi giallorossi. E ancora la rafforzata capacità delle amministrazioni titolari del PNRR, tra cui Palazzo Chigi, ora nella possibilità di assumere personale per incarichi di vertice presso enti e istituti nazionali.

Signor Presidente, siamo di fronte a un provvedimento che è assolutamente strutturato, razionale e concreto. Convertiamo in legge delle azioni che sono coerenti e importanti e che avranno delle ripercussioni positive per gli italiani e per le imprese.

Non sono solo delle frasi di circostanza e di rito, ma è la fiducia e l'apprezzamento popolare nei confronti dell'operato del Governo Meloni a parlare. Anche gli ultimi sondaggi confermano una piena fiducia in Giorgia Meloni e nelle decisioni che sono state assunte da questo Governo. A rimarcare la bontà di quanto stiamo facendo c'è il giudizio degli italiani che è l'unico - lo voglio sottolineare - di cui ci importi realmente qualcosa.

Continuiamo allora a guidare con coraggio e con grande senso di responsabilità l'Italia fuori dalle sabbie mobili dell'immobilismo politico di chi ora finge di avere tutte le soluzioni quando invece non le ha avute e non le ha ora, a maggior ragione. (Applausi).

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.

Come da accordi, sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 16.

La seduta è sospesa.

(La seduta, sospesa alle ore 13,36, è ripresa alle ore 16,13).

Presidenza del vice presidente ROSSOMANDO

Sui lavori del Senato

PRESIDENTE. La Conferenza dei Capigruppo ha approvato il calendario dei lavori fino al 18 dicembre.

Resta confermata per le giornate di oggi e di domani la discussione del decreto-legge recante misure in materia economica e fiscale.

La prossima settimana sarà dedicata prevalentemente ai lavori della 5a Commissione sul disegno di legge di bilancio.

L'Assemblea, tuttavia, si riunirà martedì 12 dicembre, alle ore 16, per i seguenti argomenti: votazione a scrutinio segreto mediante schede per l'elezione di un senatore Segretario; consegna del testo delle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista del Consiglio europeo del 14 e 15 dicembre 2023; discussione del decreto-legge su disposizioni per gli uffici presso la Corte di cassazione in materia di referendum, già approvato dalla Camera dei deputati.

Il giorno successivo, ovvero mercoledì 13 dicembre, alle ore 9,30, si terrà la discussione sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista del Consiglio europeo del 14 e15 dicembre 2023.

Lunedì 18 dicembre, alle ore 16,30, avrà inizio la discussione del disegno di legge di bilancio.

La Conferenza dei Capigruppo potrà essere convocata prima dell'inizio della seduta del 18 di dicembre.

Calendario dei lavori dell'Assemblea

PRESIDENTE. La Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari, riunitasi oggi, con la presenza dei Vice Presidenti del Senato e con l'intervento del rappresentante del Governo, ha adottato - ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento - il calendario dei lavori fino al 18 dicembre:

Giovedì

7

dicembre

h. 10

- Seguito disegno di legge n. 912 - Decreto-legge n. 145, Misure in materia economica e fiscale (scade il 17 dicembre)

Martedì

12

dicembre

h. 16

- Votazione per l'elezione di un senatore Segretario (votazione a scrutinio segreto mediante schede)

- Consegna del testo delle Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista del Consiglio europeo del 14 e 15 dicembre 2023 (martedì 12)

- Disegno di legge n. 955 - Decreto-legge n. 144, Disposizioni per gli Uffici presso la Corte di cassazione in materia di referendum (approvato dalla Camera dei deputati) (scade il 17 dicembre)

- Discussione sulle Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista del Consiglio europeo del 14 e 15 dicembre 2023 (mercoledì 13, ore 9,30)

Mercoledì

13

"

h. 9,30

Giovedì

14

"

h. 10

(se necessaria)

Il termine di presentazione degli emendamenti al disegno di legge n. 955 (Decreto-legge n. 144, Disposizioni per gli Uffici presso la Corte di cassazione in materia di referendum) sarà stabilito in relazione ai lavori della Commissione.

Lunedì

18

dicembre

h. 16,30

- Disegno di legge n. 926 - Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026 (voto finale con la presenza del numero legale)

Il termine di presentazione degli emendamenti al disegno di legge n. 926 (Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026) sarà stabilito in relazione ai lavori della Commissione.

Ripartizione dei tempi per la discussione del disegno di legge n. 912
(Decreto-legge n. 145, Misure in materia economica e fiscale)

(Gruppi 4 ore, escluse dichiarazioni di voto)

FdI

50'

PD-IDP

35'

L-SP-PSd'AZ

30'

M5S

30'

FI-BP-PPE

24'

Misto

20'

IV-C-RE

17'

Aut (SVP-PATT, Cb)

17'

Cd'I-NM (UDC-CI-NcI-IaC)-MAIE

17'

Ripartizione dei tempi per la discussione del disegno di legge n. 955
(Decreto-legge n. 144, Disposizioni per gli Uffici presso la Corte di cassazione
in materia di referendum)

(Gruppi 3 ore, escluse dichiarazioni di voto)

FdI

38'

PD-IDP

26'

L-SP-PSd'AZ

23'

M5S

22'

FI-BP-PPE

18'

Misto

15'

IV-C-RE

13'

Aut (SVP-PATT, Cb)

13'

Cd'I-NM (UDC-CI-NcI-IaC)-MAIE

13'

Ripartizione dei tempi per la discussione sulle Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri
in vista del Consiglio europeo del 14 e 15 dicembre 2023

(3 ore e 30 minuti, incluse dichiarazioni di voto)

Governo

30'

Gruppi 3 ore, di cui:

FdI

38'

PD-IDP

26'

L-SP-PSd'AZ

23'

M5S

22'

FI-BP-PPE

18'

Misto

15'

IV-C-RE

13'

Aut (SVP-PATT, Cb)

13'

Cd'I-NM (UDC-CI-NcI-IaC)-MAIE

13'

Ripartizione dei tempi per la discussione del disegno di legge n. 926
(Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2024
e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026)

(30 ore, escluse dichiarazioni di voto)

Relatori di maggioranza

3 h

Relatori di minoranza

1 h

Governo

3 h

Votazioni

5 h

Gruppi 18 ore, di cui:

FdI

3 h

46'

PD-IDP

2 h

37'

L-SP-PSd'AZ

2 h

16'

M5S

2 h

14'

FI-BP-PPE

1 h

47'

Misto

1 h

29'

IV-C-RE

1 h

18'

Aut (SVP-PATT, Cb)

1 h

16'

Cd'I-NM (UDC-CI-NcI-IaC)-MAIE

1 h

16'

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 912 (ore 16,15)

PRESIDENTE. Comunico che, in attesa che la Commissione bilancio completi i propri lavori, sospendo la seduta fino alle ore 17,30.

La seduta è sospesa.

(La seduta, sospesa alle ore 16,15, è ripresa alle ore 17,49).

Presidenza del vice presidente RONZULLI

Do la parola al presidente Calandrini per riferire all'Aula sui lavori della 5a Commissione.

CALANDRINI (FdI). Signor Presidente, noi siamo pronti a lavorare in Commissione, dopo che il Governo ha chiarito una serie di aspetti sul testo A. Quindi, dobbiamo valutare il testo A, su cui dobbiamo esprimere il parere per l'Aula, assieme a 110 emendamenti.

Le chiedo la cortesia di risospendere la seduta per almeno un'ora e riprendere i nostri lavori alle ore 19, per consentirci di lavorare in Commissione e votare il parere sia sul testo A che sugli emendamenti.

PRESIDENTE. Sospendo pertanto la seduta fino alle ore 19.

(La seduta, sospesa alle ore 17,50, è ripresa alle ore 19,07).

Colleghi, come sapete, stiamo aspettando il parere della 5a Commissione, che poco fa ha terminato i propri lavori.

BOCCIA (PD-IDP). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

BOCCIA (PD-IDP). Signor Presidente,per il rispetto reciproco che ci dobbiamo, non solo per il lavoro quotidiano che facciamo, ma anche per gli impegni che assumiamo nella Conferenza dei Presidenti dei Gruppi e anche nelle Commissioni, io penso che sia fin troppo evidente che il decreto-legge anticipi, l'unico decreto-legge dell'impianto complessivo della manovra che ha avuto anche gli emendamenti della maggioranza, sia finito in una strada senza uscita; quella strada dei tentativi continui della maggioranza stessa e del Governo di modificare alcune materie sulle quali la stessa maggioranza non ha avuto né il coraggio né l'ordine da parte del Governo di intervenire nel disegno di legge di bilancio.

Io penso che ci sia un limite che non si deve mai superare ed è stato superato quando il Governo, il giorno della conferenza stampa sulla legge di bilancio, ha deciso di fissare dei termini improcrastinabili che - desidero ricordarlo a tutti - erano il 15 dicembre. Oggi è il 6 dicembre e la manovra non l'abbiamo ancora vista. È stato fatto dicendo in maniera roboante al Paese che, siccome la maggioranza era coesa e compatta, non avrebbe presentato emendamenti. Noi vi abbiamo detto sin dal primo momento che su temi di rilevanza nazionale, a partire dalle pensioni, arrivando alla casa, agli affitti, al mercato tutelato, alle alluvioni di Toscana, Emilia Romagna e di tutte le Regioni che sono state colpite, ai temi sociali, chiedevamo semplicemente di essere ascoltati per provare a far cambiare idea alla maggioranza, che in alcuni casi, almeno nei corridoi, nelle Commissioni, quell'idea l'ha cambiata. Poi se c'è o meno il coraggio per cambiare posizione, lo vedremo quando voteremo gli emendamenti.

Aggiungo, signor Presidente, che, con il ministro Ciriani, che ora non vedo, tutte le opposizioni, all'unanimità, hanno convenuto di ritirare buona parte degli emendamenti del decreto anticipi, proprio per consentire al Governo un confronto serio su alcuni di questi temi.

Il risultato è che siamo alle ore 19,10 e arrivano ora gli ultimi emendamenti, che noi contestiamo, che i nostri colleghi hanno contestato in Commissione bilancio. È inaccettabile, assolutamente inaccettabile che il Governo abbia perso tempo su code di condoni e su pseudo rottamazioni e che non ci dia ancora risposte sulle pensioni.

Oggi abbiamo scoperto che forse domani arriveranno gli emendamenti del Governo sulla legge di bilancio, che diranno che restano tutte le iniquità della riforma sulle pensioni, che forse toccano qualcosa delle fasce dai sessantasette a settant'anni. È in ballo la vita delle persone. Ci sono 730.000 lavoratori italiani che stanno aspettando una risposta da quest'Aula. Signor Presidente, quella risposta non arriverà nemmeno stasera.

Allora la nostra proposta è di iniziare domani mattina, di analizzare meglio le proposte emendative arrivate per l'Aula qualche minuto fa, come potrà testimoniare il Presidente della Commissione bilancio. Avremmo comunque concluso i nostri lavori alle ore 20. Prendiamo dunque i 50 minuti per approfondire il merito delle modifiche apportate in Commissione bilancio e domani mattina riprendiamo i lavori, sperando di ritrovare la maggioranza e il Governo meno confusi di come li abbiamo trovati in questi giorni.

PATUANELLI (M5S). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PATUANELLI (M5S). Signor Presidente, signori del Governo, onorevoli colleghi, questo provvedimento, che abbiamo esaminato in discussione generale qualche ora fa, per il quale ci accingiamo, oggi o domani, a votare gli emendamenti per l'Aula, tratta della conversione in legge di un decreto del 18 ottobre 2023. Non siamo alla terza lettura. Il decreto del 18 ottobre arriva in Aula il 6 dicembre, per la totale incapacità di Governo e maggioranza di gestire un percorso che, grazie alle forze di opposizione, è stato assolutamente ordinato. Non c'è stato un momento di ostruzionismo in Commissione bilancio, neanche un momento.

Oggi dovevamo ricominciare - lo dico come esempio - alle ore 16,50 i lavori in Commissione per dare il parere sugli emendamenti. Abbiamo ricominciato alle ore 18,30 e siamo in Aula alle ore 19, perché non arrivava il parere sul testo A del Governo. Questo dopo che il testo A è stato chiuso venerdì della scorsa settimana: non questa mattina, ma venerdì della scorsa settimana. Io mi chiedo se, con le idee confuse, con questa totale incapacità che Governo e maggioranza stiano manifestando ogni giorno, come si possa pensare di arrivare in modo ordinato a discutere la legge di bilancio.

Aggiungo che, nonostante i lunghi tempi di discussione in Commissione bilancio, non c'è stata la voglia di discutere di un ennesimo condono, che questo Governo e questa maggioranza stanno proponendo e che è contenuto nell'emendamento 4.0.300, del quale noi chiediamo il ritiro, per ridare dignità a quest'Aula e perché il provvedimento possa continuare in modo ordinato la sua conversione. Credo sia necessario un atto di responsabilità da parte delle forze di maggioranza che stanno sostenendo l'ennesimo condono. (Applausi).

Saluto ad una rappresentanza di studenti

PRESIDENTE. Saluto, a nome dell'Assemblea, i docenti e gli studenti del Liceo scientifico statale «Niccolò Copernico» di Udine, che stanno assistendo ai nostri lavori. (Applausi).

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 912 (ore 19,14)

BORGHI Enrico (IV-C-RE). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

BORGHI Enrico (IV-C-RE). Signor Presidente, intervengo per associarmi alle osservazioni e alla richiesta avanzata dal presidente Boccia e per utilizzare questo spazio per una riflessione, che parte da una constatazione.

Come è stato ricordato, questo provvedimento arriva in fondo senza attività ostruzionistica da parte delle opposizioni, senza che vi sia stato da parte nostra un atteggiamento di non cooperazione con la normale dialettica parlamentare e anche all'insegna di un dialogo che abbiamo avviato sul piano procedurale e metodologico con tutti i Gruppi e con il Governo, finalizzato a interpretare anche questo provvedimento come prodromo in qualche misura anche della successiva legge di bilancio.

Qui viene il punto, signor Presidente. Inevitabilmente la complessità dei nostri lavori sta scontando qualche difetto di fabbrica, diciamo così. Il primo difetto di fabbrica, politicamente tutto in capo alla maggioranza, è dato dal fatto che, con una scelta assolutamente originaria, la maggioranza ha deciso di non far presentare ai propri componenti parlamentari emendamenti alla legge di bilancio.

Il risultato è che il provvedimento oggi al nostro esame è stato infarcito di interventi, proposte ed emendamenti che i colleghi della maggioranza avrebbero avuto tranquillamente la possibilità di far transitare nella sede naturale, quella cioè della legge di bilancio. Aggiungo anche con l'arrivo all'ultimo momento, secondo un malvezzo dal quale sembra che inevitabilmente non riusciamo ad emendarci; cambiano le maggioranze, ma non cambiano i cattivi costumi degli arrivi all'ultimo momento di proposte fuori sacco, sulle quali non vi sono i pareri della ragioneria, che costringono la Commissione bilancio a delle rincorse costanti e ansiogene, con l'Assemblea che viene convocata, rinviata, sconvocata e poi riaggiornata, con il risultato della giornata odierna.

Se questo è il nostro metodo di lavoro per i prossimi giorni, attenzione perché il calendario rischia di andare in cortocircuito esclusivamente per vostra responsabilità e non per responsabilità delle opposizioni.

Oggi, signor Presidente, il Governo si è presentato nella Conferenza dei Capigruppo proponendo sostanzialmente se non la riscrittura, certamente una sostanziale integrazione della legge di bilancio. Il Governo ha annunciato infatti degli emendamenti in materia di sicurezza e copertura del rinnovo contrattuale del comparto sicurezza; un tema su cui noi dall'opposizione avevamo detto che bisognava intervenire e sul quale ora vogliamo vedere cosa è stato scritto. Si riscrive il tema della previdenza; si interviene sugli enti territoriali e - udite, udite - è in arrivo un pacchetto di nuove opere pubbliche che dovrebbero essere finanziate - non si capisce bene decise come, dove e da chi - e all'interno di esse vi è l'inevitabile, immarcescibile e tradizionale Ponte sullo Stretto di Messina, che ancora una volta viene fatto oggetto di un intervento legislativo.

Capite bene che, se questo è il metodo con il quale noi ci approcciamo all'interno della legge di bilancio, il calendario che era stato fissato e che già ha visto lo slittamento di una settimana, non per responsabilità delle opposizioni, che non hanno fatto ostruzionismo, ma per mera, esclusiva e piena responsabilità della maggioranza, rischia di andare in cortocircuito.

A questo punto a me pare che la proposta avanzata dal presidente Boccia sia assolutamente condivisibile al fine di consentire domani un naturale e anche lineare percorso di approfondimento degli emendamenti e degli ordini del giorno per i motivi che ho detto in precedenza - motivi che fanno parte di un ragionamento complessivo - con l'approvazione, nei termini che avevamo preso secondo gli impegni con il ministro Ciriani, entro la giornata di domani.

MAGNI (Misto-AVS). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MAGNI (Misto-AVS). Signora Presidente, onorevoli colleghi, oltre ad associarmi a quanto ha detto chi è intervenuto prima di me, ossia il presidente Boccia, il presidente Patuanelli e il capogruppo Borghi Enrico ora, vorrei sottolineare il fatto che abbiamo cercato davvero di affrontare il tema del cosiddetto decreto anticipi - che mi pare invece una retromarcia - in un rapporto corretto tra maggioranza e opposizioni. Non solo non abbiamo fatto ostruzionismo, ma addirittura abbiamo accettato un'impostazione tale per cui il Governo ci aveva detto di affrontare le risposte, quindi di individuare gli emendamenti che si definivano ordinamentali e quelli onerosi. Abbiamo accettato un percorso, insomma, ma, man mano che si andava avanti, ci siamo trovati alcuni emendamenti del Governo, altri dei relatori.

Oggi, dopo che siamo venuti in Aula e che è stato licenziato il testo A, scopriamo l'esistenza di un emendamento la cui copertura finanziaria non è chiara: abbiamo aspettato per ore di conoscere il giudizio della Commissione bilancio e abbiamo trovato emendamenti in cui si interviene su materie delicate, come diceva prima il presidente Patuanelli. Ne chiediamo il ritiro, perché si tratta di un condono: già oggi infatti, come spiegava la senatrice Lorenzin nella sua risposta in Commissione al Sottosegretario, un Vice Ministro ha detto che non ci saranno proroghe oltre il 5 dicembre, mentre lì è previsto invece di arrivare al 18 con un condono e non si dà risposta, ad esempio, a emendamenti che abbiamo presentato in tanti relativi al fatto che i Comuni chiedono slittamenti per poter ricostruire i propri bilanci; sono gli enti comunali, cioè, a chiedere questo slittamento e si è risposto di no a tali emendamenti. Non c'è alcuno slittamento, nemmeno per la richiesta dei Comuni di far slittare i tempi di comunicazione su chi avrà il diritto al reddito di cittadinanza o no, quindi si tratta di cose che sostanzialmente i Comuni sono costretti ad affrontare tutti i giorni nel rapporto coi cittadini. Poi però facciamo una cosa come questa: si presenta un emendamento che è un condono da una parte e, dall'altra, si interviene su una materia pensionistica o sulla questione dello sport senza una relazione tecnica.

Questo è il dato fondamentale e per questa ragione chiediamo, anzi, pretendiamo il ritiro di tali emendamenti, altrimenti bisogna riaprire la discussione su altre proposte emendative. Non ci possono essere infatti due pesi e due misure. Questi emendamenti sono stati presentati da un solo parlamentare, quindi questa è l'altra anomalia.

Per questa ragione, signora Presidente, chiediamo che sostanzialmente si ritirino questi emendamenti e si riprendano domani mattina i lavori, dopo che sia stato sgombrato il campo su questo terreno. (Applausi).

MALAN (FdI). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MALAN (FdI). Signor Presidente, non possiamo definire ottimale l'andamento dei lavori, diciamo che abbiamo margini di miglioramento. (Applausi). Anche se un andamento dei lavori di tale tipo non è una novità di questa legislatura, credo che possiamo rientrare nella tradizione, per quanto non nella migliore, ma abbiamo già visto cose molto simili.

Detto questo, siccome dobbiamo organizzare i lavori, credo che sia ragionevole iniziare domani, perché adesso, quando arriverà il parere scritto della Commissione bilancio - i cui membri tutti ringrazio, a cominciare dal presidente Calandrini, per il lavoro che svolgono ogni giorno - dovrà essere annotato, pertanto non potremmo iniziare nei prossimi minuti e avremmo davvero poco tempo. Ritengo pertanto ragionevole iniziare domani, anticipando l'inizio della seduta quantomeno alle ore 9,30, ma, se fosse possibile, anche alle ore 9, cercando di contemperare le varie esigenze. (Commenti).

GASPARRI (FI-BP-PPE). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

È con grande e immenso piacere che lascio la parola al Capogruppo di Forza Italia.

GASPARRI (FI-BP-PPE). La ringrazio, Presidente.

Io sono d'accordo con il realismo che ha espresso il collega Malan e non mi meraviglio più di tanto, perché l'andamento è stato abbastanza in linea con le consuetudini del Parlamento. Siccome si deve andare a domani, non vedo nulla di strano ad iniziare la seduta alle 9, perché il Parlamento tante volte ha iniziato alle 9. Ci sono dei tempi che i Gruppi devono utilizzare, ma quelli sono i tempi assegnati; arriveremo quindi in modalità ragionevoli al voto e alle dichiarazioni di voto.

Non mi pare che il Governo abbia messo la fiducia; quindi chiedere un approfondimento è assolutamente utile. Non si deve nemmeno far sì che poi il Governo si contraddica, avendo detto che non mette la fiducia, cosa che tecnicamente potrebbe fare, ma non fa, per favorire l'illustrazione degli emendamenti e delle posizioni principali, come è stato detto dai Capigruppo, però con orari e modalità che siano in linea con un lavoro normale. Se diciamo all'esterno che cominciare alle 9 è strano, non credo che la gente la prenderebbe bene; anzi, si potrebbe cominciare anche prima. Ci sono dei tempi previsti dal Regolamento. Possiamo quindi domani concludere regolarmente la discussione in maniera ordinata, senza voto di fiducia, ma con l'esame di merito, come è stato auspicato più volte. (Applausi).

PRESIDENTE. Se non ho capito male, per una volta c'è una comunità di intenti di tutta l'Assemblea nel sospendere i lavori e riaggiornarci a domani mattina, almeno sull'orario di apertura. Facciamo alle 9,30? (Commenti).

Ho parlato troppo presto sulla comunità di intenti. C'è una metà che chiede alle 9 e una metà che chiede alle 9,30. Allora, visto che c'è un po' di confusione, decide la Presidente: alle 9,30.

Rinvio il seguito della discussione del disegno di legge in titolo ad altra seduta.

Saluto ad una rappresentanza di studenti

PRESIDENTE. Saluto a nome dell'Assemblea i docenti e gli studenti dell'Istituto di istruzione superiore «Gaetano Salvemini» di Alessano, in provincia di Lecce, che stanno assistendo ai nostri lavori. (Applausi).

Atti e documenti, annunzio

PRESIDENTE. Le mozioni, le interpellanze e le interrogazioni pervenute alla Presidenza, nonché gli atti e i documenti trasmessi alle Commissioni permanenti ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento sono pubblicati nell'allegato B al Resoconto della seduta odierna.

Ordine del giorno
per la seduta di giovedì 7 dicembre 2023

PRESIDENTE. Il Senato tornerà a riunirsi in seduta pubblica domani, giovedì 7 dicembre, alle ore 9,30, con il seguente ordine del giorno:

(Vedi ordine del giorno)

La seduta è tolta (ore 19,28).

Allegato A

DISEGNO DI LEGGE

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, recante misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell'area dei Campi Flegrei (952)

ARTICOLO 1 DEL DISEGNO DI LEGGE DI CONVERSIONE

Art. 1.

1. Il decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, recante misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell'area dei Campi Flegrei, è convertito in legge con le modificazioni riportate in allegato alla presente legge.

2. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

________________

(*) Approvato il disegno di legge composto del solo articolo 1.

ALLEGATO RECANTE LE MODIFICAZIONI APPORTATE DALLA CAMERA DEI DEPUTATI

All'articolo 2:

al comma 1:

all'alinea, primo periodo, le parole: « Codice della protezione civile » sono sostituite dalle seguenti: « codice della protezione civile, » e le parole: « idrogeologica vulcanica » sono sostituite dalle seguenti: « idrogeologica, vulcanica »;

alla lettera a) sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: « di livello 3, come definita negli "Indirizzi e criteri per la microzonazione sismica" approvati dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome il 13 novembre 2008 »;

alla lettera b), la parola: « finalizzato » è sostituita dalla seguente: « finalizzata »;

alla lettera c) sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: « . L'istruttoria tecnica ed economica dell'analisi della vulnerabilità e del piano di misure può essere svolta anche con il supporto dei centri di competenza di cui all'alinea del presente comma, che ne garantiscono l'omogeneità »;

al comma 2, secondo periodo, le parole: « centri competenza » sono sostituite dalle seguenti: « centri di competenza »;

al comma 3:

alla lettera b), le parole: « pubblicato nella Gazzetta Ufficiale » sono sostituite dalle seguenti: « pubblicato nel supplemento ordinario n. 8 alla Gazzetta Ufficiale » e le parole: « ed è resa pubblica ai sensi di quanto previsto » sono sostituite dalle seguenti: « nell'osservanza di quanto previsto »;

alla lettera d), le parole: « in ordinario » sono sostituite dalle seguenti: « in regime ordinario »;

al comma 4:

al primo periodo, dopo le parole: « e le politiche del mare » è inserito il seguente segno d'interpunzione: « , »;

al terzo periodo, le parole: « una dirigenziale » sono sostituite dalle seguenti: « una di personale dirigenziale », le parole: « unità di personale non dirigenziale, selezionati » sono sostituite dalle seguenti: « di personale non dirigenziale, selezionate » e le parole: « ad un massimo » sono sostituite dalle seguenti: « al numero massimo »;

al nono periodo, le parole: « oltre le » sono sostituite dalle seguenti: « cui possono aggiungersi le ».

All'articolo 3:

al comma 1 è aggiunto, in fine, il seguente periodo: « Il piano di comunicazione di cui al presente comma è attuato in raccordo con i comuni ubicati nella zona rossa di cui all'allegato 1 annesso al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 24 giugno 2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 193 del 19 agosto 2016 »;

al comma 2, la parola: « Volontariato » è sostituita dalla seguente: « volontariato »;

al comma 3, primo periodo, la parola: « euro » è sostituita dalle seguenti: « di euro ».

All'articolo 4:

al comma 1, primo periodo, le parole: « conoscenze di pericolosità elaborate dai Centri » sono sostituite dalle seguenti: « conoscenze relative alla pericolosità elaborate dai centri »;

al comma 2, primo periodo, le parole: « e strumentali vigenti » sono sostituite dalle seguenti: « , finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e, comunque ».

All'articolo 5:

al comma 1, le parole: « Campania, coordina » sono sostituite dalle seguenti: « Campania coordina »;

dopo il comma 2 è aggiunto il seguente:

« 2-bis. Il Commissario straordinario di cui all'articolo 11, diciottesimo comma, della legge 22 dicembre 1984, n. 887, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, trasmette al Governo e alle Camere una relazione sullo stato di attuazione del programma di adeguamento del sistema di trasporto intermodale nelle zone interessate dal fenomeno bradisismico, comprendente l'indicazione delle risorse disponibili, impegnate ed erogate, anche al fine di individuare eventuali ulteriori misure di accelerazione e semplificazione da applicare ai relativi interventi di adeguamento. La regione Campania, con provvedimento da trasmettere al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, individua le risorse, nell'ambito di quelle che risultano disponibili in esito alle attività di cui al primo periodo, da destinare al comune di Pozzuoli come contributo per l'apertura al transito delle gallerie di collegamento tra il porto di Pozzuoli e la viabilità di accesso alla tangenziale di Napoli e per la manutenzione delle medesime gallerie per l'anno 2024. Per l'esecuzione delle attività di cui al secondo periodo, il comune di Pozzuoli può avvalersi, anche mediante sottoscrizione di apposita convenzione, della società ANAS Spa, cui è dovuto esclusivamente il recupero degli oneri effettivamente sostenuti per lo svolgimento delle predette attività, nel limite delle risorse disponibili ».

All'articolo 6:

al comma 1:

alla lettera a), dopo le parole: « di personale a tempo determinato » sono inserite le seguenti: « , comprese figure professionali specialistiche in materia di rischio sismico e vulcanico », le parole: « per un periodo di dodici mesi » sono sostituite dalle seguenti: « per un periodo di ventiquattro mesi » e la parola: « aperta » è sostituita dalla seguente: « funzionante »;

alla lettera c), le parole: « alla popolazione » sono sostituite dalle seguenti: « della popolazione » e sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: « , anche al di fuori del territorio della Città metropolitana di Napoli »;

al comma 2, le parole: « 4 milioni di euro » sono sostituite dalle seguenti: « 6,8 milioni di euro »;

al comma 3, le parole: « in termini » sono sostituite dalle seguenti: « con procedure », le parole: « di quanto previsto dall'articolo 140 del » sono sostituite dalle seguenti: « dell'articolo 140 del codice dei contratti pubblici, di cui al » ed è aggiunto, in fine, il seguente periodo: « Per l'allestimento di aree e strutture temporanee per l'accoglienza della popolazione, i comuni interessati possono provvedere anche in deroga alle destinazioni d'uso previste dai vigenti strumenti urbanistici »;

al comma 4, al primo periodo sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: « , entro il limite massimo complessivo di 50.000 euro » e, al secondo periodo, le parole: « , entro il limite massimo complessivo di 50.000 euro » sono soppresse;

al comma 5, il primo periodo è sostituito dal seguente: « Per l'attuazione di quanto previsto dal presente articolo è autorizzata la spesa complessiva di 4.050.000 euro per l'anno 2023, di 467.000 euro per l'anno 2024 e di 2.333.000 euro per l'anno 2025, che sono trasferiti, sulla base del piano di cui al comma 2, per l'importo di 4 milioni di euro per l'anno 2023, di 467.000 euro per l'anno 2024 e di 2.333.000 euro per l'anno 2025, direttamente ai comuni interessati nella misura spettante ai sensi di quanto previsto dal medesimo comma 2 e, per l'importo di 50.000 euro per l'anno 2023, alla regione Campania ai sensi di quanto previsto dal comma 4 ».

All'articolo 7:

il comma 1 è sostituito dal seguente:

« 1. Agli oneri di parte corrente derivanti dall'attuazione di quanto previsto dall'articolo 2, commi 3, lettere a), b) e c), relativamente all'analisi di vulnerabilità, e 4, nonché dagli articoli 3, 4, 5 e 6, pari a euro 14.142.858 per l'anno 2023, a euro 1.324.142 per l'anno 2024 e a euro 2.333.000 per l'anno 2025, si provvede:

a) quanto a euro 14.142.858 per l'anno 2023 e a euro 857.142 per l'anno 2024, a valere sul bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri;

b) quanto a euro 467.000 per l'anno 2024 e a euro 2.333.000 per l'anno 2025, mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 »;

al comma 2, le parole: « di parte capitale » sono sostituite dalle seguenti: « di conto capitale » e le parole: « relativamente alle misure di mitigazione » sono sostituite dalle seguenti: « , relativamente alle misure di mitigazione, ».

ARTICOLI 1 E 2 DEL DECRETO-LEGGE NEL TESTO COMPRENDENTE LE MODIFICAZIONI APPORTATE DALLA CAMERA DEI DEPUTATI

Articolo 1.

(Ambito di applicazione)

1. Le disposizioni di cui al presente decreto recano misure urgenti per fronteggiare, anche mediante il ricorso a procedure semplificate e altre disposizioni di accelerazione, gli effetti dell'evoluzione del fenomeno bradisismico, in atto nell'area dei Campi Flegrei, nel territorio di alcuni comuni o parti di comuni della Città metropolitana di Napoli, individuato dai provvedimenti attuativi di cui agli articoli 2, comma 2, 3, comma 1, 4, comma 1, 5, comma 1, e 6, commi 1 e 2, in relazione a ciascuna delle misure ivi regolate.

Articolo 2.

(Piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate direttamente interessate dal fenomeno bradisismico)

1. Per le finalità di cui all'articolo 1, il Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, anche avvalendosi del Consiglio superiore dei lavori pubblici, coordina il concorso della regione Campania, della Città metropolitana di Napoli, dei comuni interessati e dei centri di competenza di cui all'articolo 21 del codice della protezione civile, di cui al decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, individuati nell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV), nell'Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-IGAG), nell'Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell'ambiente del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-IREA), nel Centro europeo di formazione e ricerca in ingegneria sismica (EUCENTRE), nella Rete dei laboratori universitari di ingegneria sismica e strutturale (Consorzio Interuniversitario ReLUIS) e nel Centro studi per l'ingegneria idrogeologica, vulcanica e sismica del centro interdipartimentale di ricerca - laboratorio di urbanistica e pianificazione territoriale - dell'Università Federico II di Napoli (PLINIVS-LUPT), ai fini della predisposizione ed attuazione di un piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate interessate e delle conoscenze sulla relativa pericolosità locale, rivolto al patrimonio edilizio pubblico e privato, finalizzato a supportare strategie di riqualificazione sismica dell'edilizia esistente e ad individuare priorità di intervento sul patrimonio privato e pubblico. Il piano straordinario di cui al presente articolo è approvato, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, con decreto del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, d'intesa con il presidente della regione Campania e sentiti la Città metropolitana di Napoli e i sindaci dei comuni interessati, sulla base di una proposta tecnica formulata dal Dipartimento della protezione civile, e si compone di:

a) uno studio di microzonazione sismica di livello 3, come definita negli « Indirizzi e criteri per la microzonazione sismica » approvati dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome il 13 novembre 2008;

b) un'analisi della vulnerabilità sismica dell'edilizia privata, finalizzata all'individuazione di idonee misure di mitigazione e alla stima del relativo fabbisogno finanziario;

c) un'analisi della vulnerabilità sismica dell'edilizia pubblica e, all'esito, un primo piano di misure per la relativa mitigazione, con apposito cronoprogramma, per la cui esecuzione possono essere attivati accordi con i competenti ordini professionali al fine di assicurare tempi certi, omogeneità e celerità dell'attuazione. Nel piano sono altresì disciplinate le modalità di monitoraggio e di revoca in caso di mancato rispetto dei relativi cronoprogrammi. L'istruttoria tecnica ed economica dell'analisi della vulnerabilità e del piano di misure può essere svolta anche con il supporto dei centri di competenza di cui all'alinea del presente comma, che ne garantiscono l'omogeneità;

d) un programma di implementazione del monitoraggio sismico e delle strutture.

2. Al fine di permettere il coordinamento degli interventi e la migliore conoscibilità delle iniziative intraprese per far fronte al rischio sismico, il piano di cui al comma 1 contiene, altresì, l'indicazione degli interventi e delle opere in corso o già attuati relativamente ai medesimi edifici pubblici oggetto del piano, nonché dei finanziamenti a valere su risorse pubbliche disponibili per tali finalità. Per le finalità di cui al presente articolo, sulla base dei dati di sollevamento bradisismico e della sismicità dell'area resi disponibili dai centri di competenza e con il concorso operativo dei soggetti di cui al comma 1, il Dipartimento della protezione civile provvede a una prima delimitazione speditiva della zona di intervento, circoscritta alla porzione dei territori dei comuni dell'area realmente e direttamente interessata.

3. All'interno della zona di intervento di cui al comma 2, il piano straordinario è realizzato:

a) con riferimento alle attività di cui al comma 1, lettera a), ai sensi di quanto previsto dalle disposizioni attuative dell'articolo 11 del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77, riguardanti il Piano nazionale della prevenzione sismica, nel limite massimo di 1,5 milioni di euro per l'anno 2023;

b) con riferimento alle attività di cui al comma 1, lettera b), mediante procedure semplificate che non hanno il valore di verifica sismica ai sensi delle Norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 17 gennaio 2018, pubblicato nel supplemento ordinario n. 8 alla Gazzetta Ufficiale n. 42 del 20 febbraio 2018, individuate dal Capo del Dipartimento della protezione civile, con apposita ordinanza in deroga ad ogni disposizione vigente e nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico e delle norme dell'Unione europea, nel limite massimo di 3,5 milioni di euro per l'anno 2023; l'ordinanza di cui alla presente lettera è adottata d'intesa con la Regione Campania, acquista efficacia a decorrere dalla data di adozione, è pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana nell'osservanza di quanto previsto dall'articolo 42 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33;

c) con riferimento alle attività di cui al comma 1, lettera c), nel limite massimo di 40 milioni di euro, di cui 37 milioni di euro per l'anno 2024 destinati ad opere, e fino a un massimo di 3 milioni di euro per l'anno 2023 destinati all'analisi di vulnerabilità;

d) con riferimento alle attività di cui al comma 1, lettera d), mediante l'implementazione degli strumenti di monitoraggio sismico, ad integrazione della rete di monitoraggio già esistente e gestita dall'Osservatorio vesuviano dell'INGV, operativa in regime ordinario per l'intera giornata (h24), nonché delle due reti nazionali di monitoraggio permanente gestite dal Dipartimento della protezione civile (Rete accelerometrica nazionale - RAN e Osservatorio sismico delle strutture - OSS) entro il limite massimo di 200.000 euro per l'anno 2024.

4. Per la celere attuazione di quanto previsto dal presente articolo il Dipartimento della protezione civile si avvale di una struttura temporanea di supporto posta alle dirette dipendenze del Capo del Dipartimento, costituita, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, con decreto del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, e che opera fino al 31 dicembre 2024. Per le attività di cui al comma 1, lettera c), il Dipartimento si avvale anche del Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per la Campania, il Molise, la Puglia e la Basilicata. Alla struttura di supporto di cui al primo periodo è assegnato un contingente massimo di personale pari a dieci unità, di cui una di personale dirigenziale di livello non generale e nove di personale non dirigenziale, selezionate tra dipendenti di pubbliche amministrazioni centrali e, fino al numero massimo di quattro unità, di enti territoriali, previa intesa con le amministrazioni e con gli enti predetti, in possesso delle competenze e dei requisiti di professionalità richiesti per la realizzazione delle attività di carattere tecnico-scientifico e amministrativo-gestionale di cui al presente articolo. Il personale di cui al terzo periodo è collocato fuori ruolo o in posizione di comando, distacco o altro analogo istituto o posizione previsti dai rispettivi ordinamenti, ai sensi dell'articolo 17, comma 14, della legge 15 maggio 1997, n. 127. Per l'unità di livello dirigenziale si può procedere in deroga ai limiti percentuali previsti dall'articolo 19, commi 5-bis e 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, applicati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. All'atto del collocamento fuori ruolo è reso indisponibile, nella dotazione organica dell'amministrazione di provenienza, per tutta la durata del collocamento fuori ruolo, un numero di posti equivalente dal punto di vista finanziario. Per l'esercizio delle funzioni straordinarie previste dal presente articolo, il Dipartimento della protezione civile può avvalersi, altresì, delle strutture delle amministrazioni locali e delle strutture periferiche delle amministrazioni centrali dello Stato, delle rispettive società in house, nonché di professionisti in possesso di adeguate professionalità e competenze individuati dall'ordine professionale nel rispetto della normativa vigente, cui compete un compenso massimo annuo di euro 50.000 al lordo dei contributi previdenziali e degli oneri fiscali a carico dell'amministrazione per singolo incarico. Per l'attuazione del terzo periodo è autorizzata la spesa massima di 109.278 euro per l'anno 2023 e di 655.664 euro per l'anno 2024. Per l'attuazione del settimo periodo è autorizzata la spesa massima di 33.580 euro per l'anno 2023 e di 201.478 euro per l'anno 2024, cui possono aggiungersi le residue risorse eventualmente non utilizzate per l'attuazione del terzo periodo.

5. Agli oneri derivanti dal presente articolo si provvede ai sensi dell'articolo 7.

EMENDAMENTI E ORDINI DEL GIORNO

2.1

Aurora Floridia, De Cristofaro, Cucchi, Magni

Respinto

Al comma 1, alinea, primo periodo, dopo le parole: «Consiglio superiore dei lavori pubblici» inserire le seguenti: «e della Struttura Tecnica Nazionale degli Ordini e dei Collegi Professionali di Supporto alle Attività di Protezione Civile (STN)»

2.2

Aurora Floridia, De Cristofaro, Cucchi, Magni

Respinto

Al comma 1, alinea, primo periodo, aggiungere, in fine, le seguenti parole: «a partire dagli edifici collocati nella classe di rischio più elevata».

2.3

Nave, Lopreiato, Di Girolamo, Sironi, Trevisi

Respinto

Apportare le seguenti modificazioni:

          a) al comma 1, alinea, secondo periodo, dopo le parole: «Città metropolitana di Napoli» inserire le seguenti: «, il Parco Archeologico dei Campi Flegrei e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l'area metropolitana di Napoli», al medesimo comma 1, dopo la lettera d), aggiungere la seguente: «d-bis) un'analisi della vulnerabilità sismica e un programma di rafforzamento del monitoraggio conservativo e delle strutture degli istituti e luoghi della cultura statali di cui all'articolo 101 del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42;»;

          b) al comma 3, dopo la lettera d) aggiungere la seguente: «d-bis) con riferimento alle attività di cui al comma 1, lettera d-bis), mediante il rafforzamento dell'analisi di vulnerabilità sismica e del monitoraggio conservativo, ad integrazione della rete di monitoraggio già esistente e gestita dal Ministero della Cultura. A tal fine le strutture periferiche del Ministero della Cultura di cui all'articolo 33, comma 3, numero 22) e all'articolo 39, comma 1, lettera b) del Decreto del Presidente del Consiglio Dei Ministri 2 dicembre 2019, n. 169, competenti per il territorio, possono avvalersi di professionisti in possesso di adeguate professionalità e competenze entro il limite massimo di 200.000 euro per l'anno 2024.»

2.4

Irto, Basso, Fina

Respinto

Al comma 1, lettera b), aggiungere, in fine, le parole: «, indicando la quota a carico del bilancio dello Stato».

     Conseguentemente, dopo il comma 4, inserire il seguente: «4-bis. Per la realizzazione degli interventi connessi alle misure di mitigazione sull'edilizia privata individuate a seguito dell'analisi di cui al comma 1, lettera b), per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2026, per interventi anti sismici realizzati nell'area dei Campi Flegrei, si applica l'articolo 119, comma 4, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, con l'aliquota delle detrazioni spettanti elevata al 110 per cento. I soggetti che sostengono le spese per gli interventi di cui al periodo precedente possono optare, in luogo dell'utilizzo diretto della detrazione spettante, alternativamente per la cessione o per lo sconto, ai sensi dell'articolo 121 del medesimo decreto, fino al 31 dicembre 2026.»

2.5

Nave, Lopreiato, Di Girolamo, Sironi, Trevisi

Respinto

Apportare le seguenti modificazioni:

          a) al comma 1, lettera d) aggiungere, in fine, le seguenti parole: «a tal fine prevedendo l'istituzione di un Osservatorio permanente dei Campi Flegrei (OCF) con il compito di coordinare le attività e i risultati del monitoraggio strutturale e continuo degli edifici e delle infrastrutture ricadenti nell'area flegrea.»

          b) al comma 3, lettera d) aggiungere, in fine, le seguenti parole: «, nonché mediante l'istituzione dell'Osservatorio permanente dei Campi Flegrei (OCF), entro il limite complessivo di spesa di 250.000 euro per l'anno 2024 e 200.000 a decorrere dall'anno 2025;».

      Agli oneri derivanti dalle precedenti lettere, si provvede mediante corrispondente riduzione del fondo di cui all'articolo 1 comma 200, della legge 23 dicembre 2024, n. 190.

2.6

Nave, Lopreiato, Di Girolamo, Sironi, Trevisi

Respinta la parte evidenziata in neretto; preclusa la restante parte

Apportare le seguenti modificazioni:

          a) al comma 1, dopo la lettera d), aggiungere la seguente: «d-bis) il potenziamento del sistema di monitoraggio sismico e vulcanico gestito dall'Osservatorio Vesuviano, sezione di Napoli dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).»;

          b) al comma 3, dopo la lettera d) aggiungere la seguente: «d-bis) con riferimento alle attività di cui al comma 1, lettera d-bis), nel limite massimo di 1.000.000,00 euro per l'anno 2024»;

          c) all'articolo 7, comma 2, sostituire le parole: «e d)» con le seguenti: «d) e d-bise sostituire le parole: «37.200.000,00 euro» con le seguenti: «38.200.000,00 euro».

2.7

Nave, Lopreiato, Di Girolamo, Sironi, Trevisi

Precluso

Apportare le seguenti modificazioni:

          a) al comma 1, dopo la lettera d), aggiungere la seguente: «d-bis) il potenziamento del sistema di monitoraggio delle deformazioni del fondale marino denominato MEDUSA (Multiparametric Elastic-beacon Devices and Underwater Sensor Acquisition system) gestito dall'Osservatorio Vesuviano, sezione di Napoli dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)»;

          b) al comma 3, dopo la lettera d) aggiungere la seguente: «d-bis) con riferimento alle attività di cui al comma 1, lettera d-bis), nel limite massimo di 500 mila euro per l'anno 2024»;

          c) all'articolo 7, comma 2, sostituire le parole: «e d)» con le seguenti: «d) e d-bise sostituire le parole: «37.200.000,00 euro» con le seguenti: «37.700.000,00 euro».

2.8

Irto, Basso, Fina

Respinto

Al comma 1, dopo la lettera d), aggiungere la seguente: «d-bis) un elenco degli immobili pubblici e privati vulnerabili, anche in ragione dei danni subiti dalle micro-sollecitazioni che interessano le strutture nell'area dei Campi Flegrei.»

2.9

Irto, Basso, Fina

Respinto

Dopo il comma 1 inserire il seguente: «1-bis. Gli studi e le analisi di cui al comma 1, lettere a), b), c), d), sono finalizzati principalmente all'accertamento dei presupposti per la dichiarazione dello stato di emergenza ai sensi e con le procedure del Codice della protezione civile, di cui al decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1.»

2.10

Nave, Lopreiato, Di Girolamo, Sironi, Trevisi

Respinto

Dopo il comma 2 inserire il seguente: «2-bis. Entro centoventi giorni dalla predisposizione del piano di cui al comma 1, i comuni ricadenti nella zona rossa come delimitata nell'allegato 1 del decreto del Presidente del consiglio dei ministri del 24 giugno 2016, recante «Disposizioni per l'aggiornamento della pianificazione di emergenza per il rischio vulcanico dei Campi Flegrei», pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.193 del 19 agosto 2016, conformano la loro attività di pianificazione agli indirizzi e ai criteri indicati nella pianificazione nazionale d'emergenza dell'area flegrea e adeguano gli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale vigenti all'esito della positiva verifica da parte dell'Autorità di protezione civile. I limiti alla proprietà derivanti da tali previsioni non sono oggetto di indennizzo. Nelle more dell'adeguamento degli strumenti urbanistici non sono consentiti incrementi di volumetria.»

2.11

Nave, Lopreiato, Di Girolamo, Sironi, Trevisi

Respinto

Dopo il comma 2 inserire il seguente: «2-bis. A fine di garantire la celere attuazione di quanto previsto dal presente articolo, le analisi di vulnerabilità sismica delle zone edificate, di cui al comma 1, sono concluse entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto.»

2.12

Irto, Basso, Fina

Respinto

Dopo il comma 2 inserire il seguente: «2-bis. Al solo fine di accedere ai finanziamenti previsti con risorse pubbliche a favore degli enti territoriali in cui ricadono zone colpite da eventi sismici, l'area rossa che delimita il rischio vulcanico dell'area flegrea è equiparata alla zona sismica 1.»

2.13

Nave, Lopreiato, Di Girolamo, Sironi, Trevisi

Respinto

Al comma 3, lettera d) sostituire le parole: «200.000 euro per l'anno 2024» con le seguenti: «300.000 euro per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026,».

        Conseguentemente all'articolo 7, comma 2, sostituire le parole: «37.200.000,00 per l'anno 2024» con le seguenti: «37.300.000,00 per l'anno 2024 e 300.000 euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026».

2.14

Nave, Lopreiato, Di Girolamo, Sironi, Trevisi

Respinto

Dopo il comma 4 inserire il seguente: «4-bis. Per gli interventi effettuati su edifici ubicati nella zona individuata all'esito della delimitazione speditiva di cui al comma 2, secondo periodo, la detrazione del 110 per cento di cui all'articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, è estesa alle spese sostenute fino al 31 dicembre 2026. Per i medesimi interventi di cui al precedente periodo non si applicano le disposizioni di cui al comma 1 dell'articolo 2 del decreto legge 16 febbraio 2023, n. 11, convertito con modificazioni dalla legge 11 aprile 2023, n. 38. Agli oneri derivanti dall'attuazione del precedente periodo pari a 65,3 milioni di euro per l'anno 2024, 61,3 milioni di euro per l'anno 2025 e a 59,1 milioni di euro per l'anno 2026, si provvede mediante quota parte delle maggiori entrate derivanti dall'articolo 1 della legge 30 dicembre 2018, n. 145, bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021, al comma 41, le parole: «3 per cento» sono sostituite dalle seguenti: «15 per cento».»

2.15

Nave, Lopreiato, Di Girolamo, Sironi, Trevisi

Respinta la parte evidenziata in neretto; preclusa la restante parte

Dopo il comma 4 inserire il seguente: «4-bis. Per la realizzazione degli interventi connessi alle misure di mitigazione sull'edilizia privata individuate a seguito dell'analisi di cui al comma 1 lettera b), la detrazione del 110 per cento di cui all'articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, è estesa alle spese sostenute fino al 31 dicembre 2026. Per i medesimi interventi di cui al precedente periodo non si applicano le disposizioni di cui al comma 1 dell'articolo 2 del decreto legge 16 febbraio 2023, n. 11, convertito con modificazioni dalla legge 11 aprile 2023, n. 38". Agli oneri derivanti dall'attuazione del precedente periodo pari a 65,3 milioni di euro per l'anno 2024, 61,3 milioni di euro per l'anno 2025 e a 59,1 milioni di euro per l'anno 2026, si provvede mediante quota parte delle maggiori entrate derivanti dall'articolo 1 della legge 30 dicembre 2018, n. 145, bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021, al comma 41, le parole: «3 per cento» sono sostituite dalle seguenti: «15 per cento».»

2.16

Aurora Floridia, De Cristofaro, Cucchi, Magni

Precluso

Dopo il comma 4 inserire il seguente:

          «4-bis. Per la realizzazione degli interventi connessi alle misure di mitigazione sull'edilizia privata individuate a seguito dell'analisi di cui al comma 1, lettera b), si applicano le disposizioni in materia di sisma bonus previste dall'articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, nella misura del 110 per cento fino al 31 dicembre 2026.»

G2.1

Fregolent

V. testo 2

Il Senato,

          in sede di esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, recante misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell'area dei Campi Flegrei

     premesso che:

          l'articolo 2 disciplina il contenuto e l'iter di formazione del piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate direttamente interessate dal fenomeno bradisismico;

          detto piano comprende, tra le altre cose, uno studio di microzonazione sismica di livello 3 e una analisi della vulnerabilità sismica dell'edilizia privata, finalizzata all'individuazione di idonee misure di mitigazione e alla stima del relativo fabbisogno finanziario;

          in ragione delle scarse risorse appostate su questa attività, le aree interessate dal piano non comprendono tutta l'area interessata dal fenomeno bradisismico, ma solamente un numero complessivo di edifici pari a circa 15 mila, collocati nei territori dei comuni di Bacoli, Napoli (una porzione minima) e Pozzuoli;

          per quanto riguarda, in particolare, il territorio comunale di Pozzuoli, l'indagine riguarderà 9 mila alloggi e circa 50 mila abitanti, ma sono stati esclusi circa 5000 alloggi di edilizia popolare, collocati nel territorio della frazione Monteruscello, abitato da oltre 15 mila persone, edificato proprio a seguito dei fenomeni bradisismici della metà anni Ottanta con strutture prefabbricate pesanti, che avrebbero bisogno di costante manutenzione;

          la questione delle vie di fuga rappresenta per gli abitanti di Pozzuoli e le sue frazioni un problema significativo e ben presente alle amministrazioni locali e nazionali da quarant'anni, un problema che viene affrontato solo in parte dal provvedimento in esame, ma che è causa di angoscia e preoccupazione in quei territori;

          oltre che per ragioni di tutela della sicurezza e della incolumità di chi abita a Monteruscello, estendere a detta frazione le indagini statiche e la verifica della vulnerabilità degli edifici fornirebbe quanto meno rassicurazioni nell'immediato,

     impegna il Governo a individuare ulteriori risorse al fine di:

          1) comprendere anche la frazione di Monteruscello nelle attività previste dal piano di cui in premessa e prevedere misure che consentano la messa in sicurezza di tutti i cittadini dell'area flegrea e non solo di quelli che vivono all'interno della zona bradisismica individuata dal decreto in conversione;

          2) sostenere i cittadini dell'area flegrea nell'eventualità di un allontanamento forzato dalle proprie abitazioni e le amministrazioni locali per eventuali interventi edilizi che si rendessero necessari per la messa in sicurezza degli edifici.

G2.1 (testo 2)

Fregolent

Non posto in votazione (*)

Il Senato,

          in sede di esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, recante misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell'area dei Campi Flegrei

     premesso che:

          l'articolo 2 disciplina il contenuto e l'iter di formazione del piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate direttamente interessate dal fenomeno bradisismico;

          detto piano comprende, tra le altre cose, uno studio di microzonazione sismica di livello 3 e una analisi della vulnerabilità sismica dell'edilizia privata, finalizzata all'individuazione di idonee misure di mitigazione e alla stima del relativo fabbisogno finanziario;

          in ragione delle scarse risorse appostate su questa attività, le aree interessate dal piano non comprendono tutta l'area interessata dal fenomeno bradisismico, ma solamente un numero complessivo di edifici pari a circa 15 mila, collocati nei territori dei comuni di Bacoli, Napoli (una porzione minima) e Pozzuoli;

          per quanto riguarda, in particolare, il territorio comunale di Pozzuoli, l'indagine riguarderà 9 mila alloggi e circa 50 mila abitanti, ma sono stati esclusi circa 5000 alloggi di edilizia popolare, collocati nel territorio della frazione Monteruscello, abitato da oltre 15 mila persone, edificato proprio a seguito dei fenomeni bradisismici della metà anni Ottanta con strutture prefabbricate pesanti, che avrebbero bisogno di costante manutenzione;

          la questione delle vie di fuga rappresenta per gli abitanti di Pozzuoli e le sue frazioni un problema significativo e ben presente alle amministrazioni locali e nazionali da quarant'anni, un problema che viene affrontato solo in parte dal provvedimento in esame, ma che è causa di angoscia e preoccupazione in quei territori;

          oltre che per ragioni di tutela della sicurezza e della incolumità di chi abita a Monteruscello, estendere a detta frazione le indagini statiche e la verifica della vulnerabilità degli edifici fornirebbe quanto meno rassicurazioni nell'immediato,

     impegna il Governo a individuare ulteriori risorse al fine di:

          valutare l'opportunità di sostenere i cittadini dell'area flegrea nell'eventualità di un allontanamento forzato dalle proprie abitazioni e le amministrazioni locali per eventuali interventi edilizi che si rendessero necessari per la messa in sicurezza degli edifici, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica.

________________

(*) Accolto dal Governo

G2.2

Nave, Lopreiato, Di Girolamo, Sironi, Trevisi, De Rosa, Mazzella

V. testo 2

Il Senato,

          in sede di conversione in legge del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, recante misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell'area dei Campi Flegrei;

     premesso che:

          il provvedimento reca misure volte a fronteggiare, anche mediante il ricorso a procedure semplificate e altre disposizioni di accelerazione, gli effetti dell'evoluzione del fenomeno bradisismico, in atto nell'area dei Campi Flegrei, nel territorio di alcuni comuni o parti di comuni della città metropolitana di Napoli;

          il territorio flegreo si contraddistingue per un'altissima e diffusa presenza di beni archeologici, architettonici e storico-artistici, sia mobili che immobili, che nel loro complesso costituiscono una testimonianza di valore storico-culturale inestimabile e identitaria, riconducibile anche alle specifiche caratteristiche dell'area. Basti considerare che il solo Parco archeologico dei Campi Flegrei gestisce ventisei aree archeologiche, monumentali e museali, localizzate nel territorio dei comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Quarto e Giugliano in Campania. Dalle mappe di rischio elaborate dal Dipartimento di Protezione Civile emerge, tuttavia, che la maggior parte dei luoghi sopra descritti rientri nella zona di maggiore rischio bradisismico e vulcanico e molti si trovino in prossimità dell'area maggiormente soggetta allo stress sismico (come l'Anfiteatro Flavio, il cd. Tempio di Serapide, lo Stadio di Antonino Pio e i contesti funerari puteolani);

          l'articolo 2 del provvedimento in esame reca la disciplina, il contenuto e l'iter di formazione del piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate direttamente interessate dal fenomeno bradisismico, finalizzato a coadiuvare strategie di riqualificazione sismica dell'edilizia esistente e a individuare priorità di intervento sul patrimonio privato e pubblico;

     considerato che,

          l'importantissima presenza di testimonianze archeologiche e storico-artistiche rende necessario garantire, in primis, che l'analisi di vulnerabilità sismica sia estesa al patrimonio culturale, prevedendo altresì interventi di monitoraggio strutturale e di conservazione bei beni archeologici e architettonici che insistono all'interno delle perimetrazioni attenzionate, anche al fine di definire gli interventi di mitigazione del rischio e le azioni da intraprendere per garantire la sicurezza del personale e dei visitatori;

          appare, altresì, opportuno che tra i soggetti istituzionali coinvolti nella definizione del Piano straordinario, così come nella elaborazione del piano speditivo di emergenza previsto dal successivo articolo 4 del provvedimento in esame, siano inserite anche le strutture periferiche del Ministero della cultura,

     impegna il Governo,

          ad intervenire nel prossimo provvedimento utile, in relazione a quanto espresso in premessa, al fine di inserire nell'ambito della pianificazione straordinaria dell'area dei Campi Flegrei  un programma di interventi di monitoraggio strutturale e di conservazione e messa in sicurezza del patrimonio culturale di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, prevedendo il coinvolgimento delle strutture periferiche del Ministero della cultura nelle fasi di pianificazione e attuazione degli interventi.

G2.2 (testo 2)

Nave, Lopreiato, Di Girolamo, Sironi, Trevisi, De Rosa, Mazzella

Non posto in votazione (*)

Il Senato,

          in sede di conversione in legge del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, recante misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell'area dei Campi Flegrei;

     premesso che:

          il provvedimento reca misure volte a fronteggiare, anche mediante il ricorso a procedure semplificate e altre disposizioni di accelerazione, gli effetti dell'evoluzione del fenomeno bradisismico, in atto nell'area dei Campi Flegrei, nel territorio di alcuni comuni o parti di comuni della città metropolitana di Napoli;

          il territorio flegreo si contraddistingue per un'altissima e diffusa presenza di beni archeologici, architettonici e storico-artistici, sia mobili che immobili, che nel loro complesso costituiscono una testimonianza di valore storico-culturale inestimabile e identitaria, riconducibile anche alle specifiche caratteristiche dell'area. Basti considerare che il solo Parco archeologico dei Campi Flegrei gestisce ventisei aree archeologiche, monumentali e museali, localizzate nel territorio dei comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Quarto e Giugliano in Campania. Dalle mappe di rischio elaborate dal Dipartimento di Protezione Civile emerge, tuttavia, che la maggior parte dei luoghi sopra descritti rientri nella zona di maggiore rischio bradisismico e vulcanico e molti si trovino in prossimità dell'area maggiormente soggetta allo stress sismico (come l'Anfiteatro Flavio, il cd. Tempio di Serapide, lo Stadio di Antonino Pio e i contesti funerari puteolani);

          l'articolo 2 del provvedimento in esame reca la disciplina, il contenuto e l'iter di formazione del piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate direttamente interessate dal fenomeno bradisismico, finalizzato a coadiuvare strategie di riqualificazione sismica dell'edilizia esistente e a individuare priorità di intervento sul patrimonio privato e pubblico;

     considerato che,

          l'importantissima presenza di testimonianze archeologiche e storico-artistiche rende necessario garantire, in primis, che l'analisi di vulnerabilità sismica sia estesa al patrimonio culturale, prevedendo altresì interventi di monitoraggio strutturale e di conservazione bei beni archeologici e architettonici che insistono all'interno delle perimetrazioni attenzionate, anche al fine di definire gli interventi di mitigazione del rischio e le azioni da intraprendere per garantire la sicurezza del personale e dei visitatori;

          appare, altresì, opportuno che tra i soggetti istituzionali coinvolti nella definizione del Piano straordinario, così come nella elaborazione del piano speditivo di emergenza previsto dal successivo articolo 4 del provvedimento in esame, siano inserite anche le strutture periferiche del Ministero della cultura,

     impegna il Governo:

          a valutare l'opportunità di intervenire , in relazione a quanto espresso in premessa, al fine di inserire nell'ambito della pianificazione straordinaria dell'area dei Campi Flegrei  un programma di interventi di monitoraggio strutturale e di conservazione e messa in sicurezza del patrimonio culturale di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, prevedendo il coinvolgimento delle strutture periferiche del Ministero della cultura nelle fasi di pianificazione e attuazione degli interventi, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica.

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(*) Accolto dal Governo

G2.3

Nave, Lopreiato, Di Girolamo, Sironi, Trevisi, De Rosa, Mazzella

V. testo 2

Il Senato,

          in sede di conversione in legge del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, recante misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell'area dei Campi Flegrei;

     premesso che:

          il provvedimento reca misure volte a fronteggiare, anche mediante il ricorso a procedure semplificate e altre disposizioni di accelerazione, gli effetti dell'evoluzione del fenomeno bradisismico, in atto nell'area dei Campi Flegrei, nel territorio di alcuni comuni o parti di comuni della città metropolitana di Napoli;

     considerato che,

          i Campi Flegrei sono una vasta area vulcanica attiva con una struttura detta "caldera", cioè un'area ribassata di forma quasi circolare che si è formata per effetto di grandi eruzioni esplosive. La caldera dei Campi Flegrei si estende da Monte di Procida a Posillipo (Napoli) e comprende anche una parte sottomarina nel Golfo di Pozzuoli. All'interno della caldera, negli ultimi 15.000 anni si sono avute oltre 70 eruzioni che hanno formato edifici vulcanici, crateri e laghi vulcanici ancora ben visibili come Astroni, la Solfatara e il lago di Averno. L'ultima eruzione, avvenuta nel 1538, è stata preceduta da un sollevamento del suolo che in due anni ha raggiunto 19 metri e ha dato origine al vulcano Monte Nuovo. Da allora la caldera è quiescente, cioè "dormiente", ma mostra segnali di attività, quali sismicità, fumarole e deformazioni del suolo;

          i Campi Flegrei presentano un rischio vulcanico molto elevato per la presenza di numerosi centri abitati nell'area e per la loro immediata vicinanza alla città di Napoli. A differenza di quanto avviene nei vulcani con apparato centrale, l'area di possibile apertura di bocche eruttive è molto ampia. Tale criticità, congiuntamente ad uno sviluppo urbanistico spesso incontrollato e che non ha tenuto in debito conto i noti rischi a cui il territorio è da millenni sottoposto, ha reso difficile predisporre il Piano Nazionale di Emergenza per il Rischio Vulcanico. La pianificazione è partita nel 2001 ed è stata a più riprese rivista e aggiornata nel corso degli anni, ridefinendo gli scenari di riferimento, la perimetrazione delle zone di rischio e i piani di allontanamento. Tali attività devono essere portate avanti in modo continuativo tenendo conto dell'evoluzione del fenomeno, delle nuove risultanze tecnico-scientifiche, ampliando e migliorando gli scenari di rischio;

          è necessario evidenziare che per poter dispiegare pienamente ed efficacemente la loro azione, le politiche di Protezione Civile ed i piani di emergenza necessitano di essere effettivamente integrati nelle dinamiche urbanistiche e territoriali di riferimento. Solo così si possono dare risposte adeguate alla popolazione. Ciò vale in tutte le aree del paese sottoposte a rischi ambientali ed in particolar modo nell'area Flegrea che presenta differenze e specificità tali da renderla unica nel panorama nazionale e, per alcuni aspetti, mondiale;

          attualmente il livello di allerta per rischio Vulcanico dei Campi Flegrei è giallo e la fase operativa adottata è di "attenzione";

          la "zona rossa" (ridefinita nell'allegato 1 del Dpcm del 24 giugno 2016: "Disposizioni per l'aggiornamento della pianificazione di emergenza per il rischio vulcanico dei Campi Flegrei") è l'area per cui l'evacuazione preventiva è individuata quale unica misura di salvaguardia della popolazione. Essa comprende: i comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida e Quarto, per intero; parte dei Comuni di Giugliano in Campania, di Marano di Napoli e alcune municipalità del Comune di Napoli (quartieri di: Bagnoli, Fuorigrotta, Pianura, Soccavo, Posillipo, Chiaia, una parte di Arenella, Vomero, Chiaiano e San Ferdinando). Nell'area vivono oltre 500mila abitanti. Nella Zona Gialla esterna alla Zona rossa che, in caso di eruzione, è esposta alla significativa ricaduta di ceneri vulcaniche, ricadono invece 7 comuni per un totale di circa 800.000 persone ed in particolare: Villaricca, Calvizzano, Casavatore, Marano di Napoli, Melito di Napoli, Mugnano di Napoli, e 24 quartieri del Comune di Napoli;

          la caldera flegrea è inoltre caratterizzata dal fenomeno del bradisismo, un lento processo con alternate fasi di sollevamento ed abbassamento del suolo, diretta conseguenza del vulcanismo che caratterizza l'area. Le maggiori crisi bradisismiche più recenti si sono avute nei periodi 1969-1972 e 1982-1984 e hanno fatto registrare un sollevamento del suolo complessivo di oltre tre metri e migliaia di terremoti. Durante queste crisi i residenti del centro storico di Pozzuoli sono stati evacuati e ricollocati in quartieri periferici o fuori città. Sebbene il meccanismo del bradisismo non sia stato ancora completamente compreso, la maggior parte della comunità scientifica sostiene che le cause del fenomeno risiedano nell'interazione tra il sistema vulcanico e quello idrotermale. La forte risalita di gas e una maggiore pressurizzazione del sistema idrotermale profondo e/o l'iniezione di lingue magmatiche in "sacche" a circa 4 km di profondità determinano il sollevamento dell'area secondo una geometria a "cupola" centrata sulla città di Pozzuoli. La "pressione" prodotta nel sottosuolo produce anche la rottura delle rocce e quindi i terremoti; all'aumentare della "pressione" aumentano sia il sollevamento che i terremoti. È bene precisare che una crisi bradisismica non segnala necessariamente l'approssimarsi di un'eruzione. Tuttavia è in grado, anche da sola, di causare danni agli edifici e disagi alla popolazione;

          dopo la crisi del 1982-1984 il suolo ha ripreso ad abbassarsi fino a novembre 2005, quando è cominciata una nuova fase ascendente che ha prodotto, nel centro di Pozzuoli (area di massima deformazione), un innalzamento del suolo di circa 117 cm (ad ottobre 2023), di cui 84 cm a partire da gennaio 2016. La velocità di sollevamento è stata nel complesso mediamente bassa, con delle punte di accelerazione come quella del 2012 che determinò il passaggio al livello di allerta giallo e alla fase operativa di attenzione, nella quale tuttora si permane. Dallo scorso novembre (2022) e fino alla metà di ottobre 2023 si è registrato un nuovo aumento della velocità di sollevamento (circa 1,5 cm/mese) con conseguente incremento dell'attività sismica sia in termini frequenza degli accadimenti sia in termini di intensità;

          nel corso degli ultimi 12 mesi i terremoti sono stati circa 7.000, di cui quasi la metà concentrati nei mesi agosto, settembre ed ottobre durante i quali si sono verificati sciami sismici molto intensi, con diversi eventi che hanno superato magnitudo 3.0, arrivando nella giornata di martedì 26 settembre a 4.2, la più elevata degli ultimi 40 anni;

          è necessario evidenziare che sebbene la magnitudo dei terremoti non sia particolarmente elevata, gli ipocentri, concentrati quasi interamente all'interno del Comune di Pozzuoli, sono molto superficiali (entro i 4km), pertanto le scosse sono spesso percepite in modo violento dai cittadini. Per tale motivo, quando ci si riferisce ai Campi Flegrei, si parla di forti scosse, anche per magnitudo contenute comprese tra 2 e 3. Se poi la magnitudo supera la 3.0 e raggiunge la 4.0 possono verificarsi danni agli edifici non armati e persino dei crolli. A ciò occorre aggiungere che la dilatazione del suolo, legata al sollevamento, sottopone gli edifici e le infrastrutture a stress aggiuntivi che possono impattare sulla loro staticità, soprattutto nell' area di massima deformazione che, come già detto, è situata nel centro storico della città di Pozzuoli (+117cm rispetto a Novembre 2005);

          nei mesi di luglio e settembre 2023, il M5S ha presentato alla Camera dei Deputati due ordini del giorno, a prima firma del deputato Antonio Caso, per impegnare il Governo ad intervenire sulla problematica. Nel primo è stato chiesto di incrementare le risorse del Fondo Nazionale di Prevenzione del Rischio Sismico, ai fini di una verifica dello stato di salute degli edifici pubblici e privati nei Comuni della Zona Rossa dei Campi Flegrei, mentre nel secondo di supportare i suddetti enti nella gestione della crisi bradisismica in atto. Entrambi gli ordini del giorno sono stati approvati in aula quasi all'unanimità;

     rilevato, altresì, che,

          l'intensificarsi del fenomeno, per tutto quanto suesposto, ha fortemente preoccupato la comunità scientifica ed amministrativa locale, regionale e nazionale, e soprattutto la cittadinanza, che in diverse occasioni si è riversata nelle strade in seguito agli eventi tellurici. Le richieste di intervento, di messa in sicurezza dell'edificato e di semplice informazione si sono moltiplicate a dismisura e i Comuni si sono trovati in forte difficoltà a farvi fronte h 24 a causa della carenza di personale;

          il provvedimento in esame prevede una serie di interventi finalizzati principalmente a fronteggiare gli effetti prodotti dalla attività sismica all'interno di un'area ristretta, a più elevata pericolosità, ricompresa nella zona rossa;

          nei giorni 27 e 28 ottobre si è riunita la Commissione per la previsione e la prevenzione dei Grandi Rischi Settore Vulcanico (CGR/SRV) e, come riportato dal verbale degli incontri, "dal complesso delle presentazioni sono emersi aspetti molto rilevanti relativamente allo stato attuale del vulcano, ed anche alcune criticità". In particolare "la Commissione rileva che l'insieme dei risultati scientifici presentati rafforza l'evidenza del coinvolgimento di magma nell'attuale processo di sollevamento", pertanto per meglio comprenderne la natura viene richiesto di aggiornare con urgenza l'analisi modellistica dei dati InSar all'anno 2023, attualmente ferma al 2022. È emersa, inoltre, la necessità di verificare la modellazione dei dati gravimetrici, tenendo in considerazione anche altri parametri, quali la stratificazione di densità della crosta superficiale, la compressibilità delle rocce, e la forma della sorgente di pressione nel sottosuolo. Dal verbale, inoltre, emerge anche la necessità di promuovere con urgenza una discussione critica sui possibili segnali premonitori di eventuali esplosioni freatiche e sulla capacità dell'attuale sistema di monitoraggio di rilevarli, nonché di approfondire nel breve termine i relativi scenari di impatto. La CGR/SRV ha inoltre rilevato che non può essere esclusa una rapida progressione verso la risalita di magma in forma di dicco, che possa raggiungere la superficie. Si suggerisce pertanto a INGV-OV di approfondire in modo quantitativo la capacità di cogliere l'inizio del fenomeno di eventuale risalita del magma, soprattutto tra i 4 km di profondità e la superficie;

          in base a quanto emerso nel corso delle riunioni, la CGR/SRV ha ritenuto che il quadro complessivo non sia di univoca interpretazione, ed ha espresso comunque la preoccupazione che i processi in atto possano evolvere ulteriormente, anche in tempi brevi se confrontati con quelli previsti dalla pianificazione di emergenza vulcanica. Pertanto, anche in considerazione delle nuove evidenze di possibile coinvolgimento di magma nel processo bradisismico in atto, la CGR/SRV ritenuto opportuno che sia le attività di monitoraggio da parte dei centri di competenza, sia le attività di prevenzione da parte delle varie componenti del sistema di protezione civile, si intensifichino ulteriormente e si preparino all'eventuale necessità di passare rapidamente verso un livello di allerta superiore;

          lo scorso 31 ottobre, il Ministro Musumeci ha dichiarato che "La attività vulcanica nei Campi Flegrei, connessa al bradisismo, risulta essere in costante evoluzione. Non si esclude che, se dovesse perdurare tale situazione, si possa passare al livello di allerta arancione." Una dichiarazione allarmante, che ha determinato preoccupazione e confusione a tutti i livelli, alla quale, tuttavia, ha fatto seguito, a distanza di una settimana, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi con i sindaci dell'area flegrea, i vertici di Ingv e della Commissione e il capo del Dipartimento di Protezione Civile, Fabrizio Curcio, una ulteriore dichiarazione del Ministro che ha confermato l'allerta gialla, in particolare: "La commissione sostiene che il sisma si stia evolvendo e quindi in questo momento l'allerta gialla è ampiamente confermata. Non c'è allarme, va detto in maniera chiara";

          fortunatamente, come riportato dai bollettini sui Campi Flegrei dell'Osservatorio Vesuviano, dalla metà di ottobre si assiste ad un sensibile rallentamento della velocità di sollevamento (ridottasi a circa 0,4 cm/mese) che perdura ancora oggi, con conseguente diminuzione dell'attività sismica. Un segnale sicuramente positivo ma che, a detta degli scienziati, non può considerarsi come la fine dell'emergenza in atto. Pertanto, i rilievi scientifici della Commissione Grandi Rischi Settore Vulcanico non possono passare inosservati e non possono essere privi di conseguenze. È evidente che lo scenario sia cambiato rispetto a quello che ha portato all'emanazione del "Decreto Campi Flegrei". Il provvedimento, infatti, si occupa quasi esclusivamente degli effetti sismici del bradisismo, non contemplando tra l'altro interventi sull'immenso patrimonio culturale ed archeologico che caratterizza il territorio. A valle del parere della Commissione, però, emerge con forza la necessità di prevedere misure più incisive, finalizzate anche al potenziamento delle attività di prevenzione e mitigazione del rischio vulcanico sull'intera zona rossa, con particolare riferimento agli aggiornamenti dei piani di emergenza e al miglioramento delle vie di fuga, che a detta di tutti rappresentano una forte criticità. Lo si può e lo si deve fare adesso al di là del colore del livello d'allerta. Solo così si può convivere con il fenomeno nella massima sicurezza. In gioco c'è la sicurezza dei cittadini e la vita sociale ed economica di un territorio con più di 500.000 abitanti.

     Per tutto quanto suesposto,

     impegna il Governo,

          a stanziare ulteriori fondi e procedere con urgenza al potenziamento della rete di monitoraggio sismico e vulcanico dei Campi Flegrei e della pianta organica dell'Osservatorio Vesuviano, sezione di Napoli dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), al fine di migliorare le capacità previsionali e di controllo dello stato della caldera, anche alla luce dei rilievi tecnico-scientifici della Commissione Grandi Rischi Settore Vulcanico riportati nel verbale delle riunioni del 27 e 28 ottobre 2023;

          a valutare l'opportunità di istituire un Osservatorio permanente dei Campi Flegrei (OCF) per il monitoraggio costante degli edifici e delle infrastrutture, anche attraverso il potenziamento e la collaborazione dei centri di competenza che già sono impegnati sul tema;

          ad adottare tutte le azioni necessarie per promuovere la partecipazione attiva dei cittadini e di tutte le parti interessate nell'elaborazione dei piani e dei programmi di cui al presente decreto, garantendo la massima trasparenza e accessibilità ai dati, ai documenti e alle informazioni in base ai quali sono stati elaborati i medesimi piani e programmi, nonché al loro stato di avanzamento;

          ad adottare tutte le azioni necessarie per la rivisitazione e l'aggiornamento della pianificazione di emergenza per il rischio vulcanico per l'intera Zona Rossa, garantendo la piena integrazione con i piani urbanistici e territoriali, anche al fine impedire l'incremento incontrollato del carico insediativo residenziale;

          a valutare l'opportunità di prevedere forme d'incentivazione economica per un eventuale allontanamento spontaneo della popolazione dalle aree a più alta pericolosità, al fine di ridurre il rischio sismico e vulcanico della zona rossa;

          ad adottare misure per il potenziamento e miglioramento, attraverso procedure ordinarie, delle vie di fuga in caso di allontanamento, spontaneo ed assistito, per emergenza vulcanica, anche attraverso una verifica e rivisitazione di quanto previsto dal "Programma Di Adeguamento Del Sistema Di Trasporto Intermodale Nelle Aree Interessate Dal Fenomeno Bradisismico" (Art. 11, comma 18°, legge 887/84), facendo definitivamente chiarezza sull'efficacia e l'efficienza della gestione della struttura commissariale, che opera ormai da circa 40 anni con poteri straordinari;

          ad estendere a tutti i Comuni della Zona Rossa per rischio vulcanico dei Campi Flegrei le misure per il potenziamento della risposta territoriale di protezione civile, al fine di garantire una pronta operatività da parte di tutti gli Enti qualora dovesse presentarsi la necessità di passare rapidamente verso un livello di allerta superiore, così come richiesto dalla Commissione Grandi Rischi Settore Vulcanico nelle riunioni del 27 e 28 ottobre 2023.

G2.3 (testo 2)

Nave, Lopreiato, Di Girolamo, Sironi, Trevisi, De Rosa, Mazzella

Non posto in votazione (*)

Il Senato,

          in sede di conversione in legge del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, recante misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell'area dei Campi Flegrei;

     premesso che:

          il provvedimento reca misure volte a fronteggiare, anche mediante il ricorso a procedure semplificate e altre disposizioni di accelerazione, gli effetti dell'evoluzione del fenomeno bradisismico, in atto nell'area dei Campi Flegrei, nel territorio di alcuni comuni o parti di comuni della città metropolitana di Napoli;

     considerato che,

          i Campi Flegrei sono una vasta area vulcanica attiva con una struttura detta "caldera", cioè un'area ribassata di forma quasi circolare che si è formata per effetto di grandi eruzioni esplosive. La caldera dei Campi Flegrei si estende da Monte di Procida a Posillipo (Napoli) e comprende anche una parte sottomarina nel Golfo di Pozzuoli. All'interno della caldera, negli ultimi 15.000 anni si sono avute oltre 70 eruzioni che hanno formato edifici vulcanici, crateri e laghi vulcanici ancora ben visibili come Astroni, la Solfatara e il lago di Averno. L'ultima eruzione, avvenuta nel 1538, è stata preceduta da un sollevamento del suolo che in due anni ha raggiunto 19 metri e ha dato origine al vulcano Monte Nuovo. Da allora la caldera è quiescente, cioè "dormiente", ma mostra segnali di attività, quali sismicità, fumarole e deformazioni del suolo;

          i Campi Flegrei presentano un rischio vulcanico molto elevato per la presenza di numerosi centri abitati nell'area e per la loro immediata vicinanza alla città di Napoli. A differenza di quanto avviene nei vulcani con apparato centrale, l'area di possibile apertura di bocche eruttive è molto ampia. Tale criticità, congiuntamente ad uno sviluppo urbanistico spesso incontrollato e che non ha tenuto in debito conto i noti rischi a cui il territorio è da millenni sottoposto, ha reso difficile predisporre il Piano Nazionale di Emergenza per il Rischio Vulcanico. La pianificazione è partita nel 2001 ed è stata a più riprese rivista e aggiornata nel corso degli anni, ridefinendo gli scenari di riferimento, la perimetrazione delle zone di rischio e i piani di allontanamento. Tali attività devono essere portate avanti in modo continuativo tenendo conto dell'evoluzione del fenomeno, delle nuove risultanze tecnico-scientifiche, ampliando e migliorando gli scenari di rischio;

          è necessario evidenziare che per poter dispiegare pienamente ed efficacemente la loro azione, le politiche di Protezione Civile ed i piani di emergenza necessitano di essere effettivamente integrati nelle dinamiche urbanistiche e territoriali di riferimento. Solo così si possono dare risposte adeguate alla popolazione. Ciò vale in tutte le aree del paese sottoposte a rischi ambientali ed in particolar modo nell'area Flegrea che presenta differenze e specificità tali da renderla unica nel panorama nazionale e, per alcuni aspetti, mondiale;

          attualmente il livello di allerta per rischio Vulcanico dei Campi Flegrei è giallo e la fase operativa adottata è di "attenzione";

          la "zona rossa" (ridefinita nell'allegato 1 del Dpcm del 24 giugno 2016: "Disposizioni per l'aggiornamento della pianificazione di emergenza per il rischio vulcanico dei Campi Flegrei") è l'area per cui l'evacuazione preventiva è individuata quale unica misura di salvaguardia della popolazione. Essa comprende: i comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida e Quarto, per intero; parte dei Comuni di Giugliano in Campania, di Marano di Napoli e alcune municipalità del Comune di Napoli (quartieri di: Bagnoli, Fuorigrotta, Pianura, Soccavo, Posillipo, Chiaia, una parte di Arenella, Vomero, Chiaiano e San Ferdinando). Nell'area vivono oltre 500mila abitanti. Nella Zona Gialla esterna alla Zona rossa che, in caso di eruzione, è esposta alla significativa ricaduta di ceneri vulcaniche, ricadono invece 7 comuni per un totale di circa 800.000 persone ed in particolare: Villaricca, Calvizzano, Casavatore, Marano di Napoli, Melito di Napoli, Mugnano di Napoli, e 24 quartieri del Comune di Napoli;

          la caldera flegrea è inoltre caratterizzata dal fenomeno del bradisismo, un lento processo con alternate fasi di sollevamento ed abbassamento del suolo, diretta conseguenza del vulcanismo che caratterizza l'area. Le maggiori crisi bradisismiche più recenti si sono avute nei periodi 1969-1972 e 1982-1984 e hanno fatto registrare un sollevamento del suolo complessivo di oltre tre metri e migliaia di terremoti. Durante queste crisi i residenti del centro storico di Pozzuoli sono stati evacuati e ricollocati in quartieri periferici o fuori città. Sebbene il meccanismo del bradisismo non sia stato ancora completamente compreso, la maggior parte della comunità scientifica sostiene che le cause del fenomeno risiedano nell'interazione tra il sistema vulcanico e quello idrotermale. La forte risalita di gas e una maggiore pressurizzazione del sistema idrotermale profondo e/o l'iniezione di lingue magmatiche in "sacche" a circa 4 km di profondità determinano il sollevamento dell'area secondo una geometria a "cupola" centrata sulla città di Pozzuoli. La "pressione" prodotta nel sottosuolo produce anche la rottura delle rocce e quindi i terremoti; all'aumentare della "pressione" aumentano sia il sollevamento che i terremoti. È bene precisare che una crisi bradisismica non segnala necessariamente l'approssimarsi di un'eruzione. Tuttavia è in grado, anche da sola, di causare danni agli edifici e disagi alla popolazione;

          dopo la crisi del 1982-1984 il suolo ha ripreso ad abbassarsi fino a novembre 2005, quando è cominciata una nuova fase ascendente che ha prodotto, nel centro di Pozzuoli (area di massima deformazione), un innalzamento del suolo di circa 117 cm (ad ottobre 2023), di cui 84 cm a partire da gennaio 2016. La velocità di sollevamento è stata nel complesso mediamente bassa, con delle punte di accelerazione come quella del 2012 che determinò il passaggio al livello di allerta giallo e alla fase operativa di attenzione, nella quale tuttora si permane. Dallo scorso novembre (2022) e fino alla metà di ottobre 2023 si è registrato un nuovo aumento della velocità di sollevamento (circa 1,5 cm/mese) con conseguente incremento dell'attività sismica sia in termini frequenza degli accadimenti sia in termini di intensità;

          nel corso degli ultimi 12 mesi i terremoti sono stati circa 7.000, di cui quasi la metà concentrati nei mesi agosto, settembre ed ottobre durante i quali si sono verificati sciami sismici molto intensi, con diversi eventi che hanno superato magnitudo 3.0, arrivando nella giornata di martedì 26 settembre a 4.2, la più elevata degli ultimi 40 anni;

          è necessario evidenziare che sebbene la magnitudo dei terremoti non sia particolarmente elevata, gli ipocentri, concentrati quasi interamente all'interno del Comune di Pozzuoli, sono molto superficiali (entro i 4km), pertanto le scosse sono spesso percepite in modo violento dai cittadini. Per tale motivo, quando ci si riferisce ai Campi Flegrei, si parla di forti scosse, anche per magnitudo contenute comprese tra 2 e 3. Se poi la magnitudo supera la 3.0 e raggiunge la 4.0 possono verificarsi danni agli edifici non armati e persino dei crolli. A ciò occorre aggiungere che la dilatazione del suolo, legata al sollevamento, sottopone gli edifici e le infrastrutture a stress aggiuntivi che possono impattare sulla loro staticità, soprattutto nell' area di massima deformazione che, come già detto, è situata nel centro storico della città di Pozzuoli (+117cm rispetto a Novembre 2005);

          nei mesi di luglio e settembre 2023, il M5S ha presentato alla Camera dei Deputati due ordini del giorno, a prima firma del deputato Antonio Caso, per impegnare il Governo ad intervenire sulla problematica. Nel primo è stato chiesto di incrementare le risorse del Fondo Nazionale di Prevenzione del Rischio Sismico, ai fini di una verifica dello stato di salute degli edifici pubblici e privati nei Comuni della Zona Rossa dei Campi Flegrei, mentre nel secondo di supportare i suddetti enti nella gestione della crisi bradisismica in atto. Entrambi gli ordini del giorno sono stati approvati in aula quasi all'unanimità;

     rilevato, altresì, che,

          l'intensificarsi del fenomeno, per tutto quanto suesposto, ha fortemente preoccupato la comunità scientifica ed amministrativa locale, regionale e nazionale, e soprattutto la cittadinanza, che in diverse occasioni si è riversata nelle strade in seguito agli eventi tellurici. Le richieste di intervento, di messa in sicurezza dell'edificato e di semplice informazione si sono moltiplicate a dismisura e i Comuni si sono trovati in forte difficoltà a farvi fronte h 24 a causa della carenza di personale;

          il provvedimento in esame prevede una serie di interventi finalizzati principalmente a fronteggiare gli effetti prodotti dalla attività sismica all'interno di un'area ristretta, a più elevata pericolosità, ricompresa nella zona rossa;

          nei giorni 27 e 28 ottobre si è riunita la Commissione per la previsione e la prevenzione dei Grandi Rischi Settore Vulcanico (CGR/SRV) e, come riportato dal verbale degli incontri, "dal complesso delle presentazioni sono emersi aspetti molto rilevanti relativamente allo stato attuale del vulcano, ed anche alcune criticità". In particolare "la Commissione rileva che l'insieme dei risultati scientifici presentati rafforza l'evidenza del coinvolgimento di magma nell'attuale processo di sollevamento", pertanto per meglio comprenderne la natura viene richiesto di aggiornare con urgenza l'analisi modellistica dei dati InSar all'anno 2023, attualmente ferma al 2022. È emersa, inoltre, la necessità di verificare la modellazione dei dati gravimetrici, tenendo in considerazione anche altri parametri, quali la stratificazione di densità della crosta superficiale, la compressibilità delle rocce, e la forma della sorgente di pressione nel sottosuolo. Dal verbale, inoltre, emerge anche la necessità di promuovere con urgenza una discussione critica sui possibili segnali premonitori di eventuali esplosioni freatiche e sulla capacità dell'attuale sistema di monitoraggio di rilevarli, nonché di approfondire nel breve termine i relativi scenari di impatto. La CGR/SRV ha inoltre rilevato che non può essere esclusa una rapida progressione verso la risalita di magma in forma di dicco, che possa raggiungere la superficie. Si suggerisce pertanto a INGV-OV di approfondire in modo quantitativo la capacità di cogliere l'inizio del fenomeno di eventuale risalita del magma, soprattutto tra i 4 km di profondità e la superficie;

          in base a quanto emerso nel corso delle riunioni, la CGR/SRV ha ritenuto che il quadro complessivo non sia di univoca interpretazione, ed ha espresso comunque la preoccupazione che i processi in atto possano evolvere ulteriormente, anche in tempi brevi se confrontati con quelli previsti dalla pianificazione di emergenza vulcanica. Pertanto, anche in considerazione delle nuove evidenze di possibile coinvolgimento di magma nel processo bradisismico in atto, la CGR/SRV ritenuto opportuno che sia le attività di monitoraggio da parte dei centri di competenza, sia le attività di prevenzione da parte delle varie componenti del sistema di protezione civile, si intensifichino ulteriormente e si preparino all'eventuale necessità di passare rapidamente verso un livello di allerta superiore;

          lo scorso 31 ottobre, il Ministro Musumeci ha dichiarato che "La attività vulcanica nei Campi Flegrei, connessa al bradisismo, risulta essere in costante evoluzione. Non si esclude che, se dovesse perdurare tale situazione, si possa passare al livello di allerta arancione." Una dichiarazione allarmante, che ha determinato preoccupazione e confusione a tutti i livelli, alla quale, tuttavia, ha fatto seguito, a distanza di una settimana, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi con i sindaci dell'area flegrea, i vertici di Ingv e della Commissione e il capo del Dipartimento di Protezione Civile, Fabrizio Curcio, una ulteriore dichiarazione del Ministro che ha confermato l'allerta gialla, in particolare: "La commissione sostiene che il sisma si stia evolvendo e quindi in questo momento l'allerta gialla è ampiamente confermata. Non c'è allarme, va detto in maniera chiara";

          fortunatamente, come riportato dai bollettini sui Campi Flegrei dell'Osservatorio Vesuviano, dalla metà di ottobre si assiste ad un sensibile rallentamento della velocità di sollevamento (ridottasi a circa 0,4 cm/mese) che perdura ancora oggi, con conseguente diminuzione dell'attività sismica. Un segnale sicuramente positivo ma che, a detta degli scienziati, non può considerarsi come la fine dell'emergenza in atto. Pertanto, i rilievi scientifici della Commissione Grandi Rischi Settore Vulcanico non possono passare inosservati e non possono essere privi di conseguenze. È evidente che lo scenario sia cambiato rispetto a quello che ha portato all'emanazione del "Decreto Campi Flegrei". Il provvedimento, infatti, si occupa quasi esclusivamente degli effetti sismici del bradisismo, non contemplando tra l'altro interventi sull'immenso patrimonio culturale ed archeologico che caratterizza il territorio. A valle del parere della Commissione, però, emerge con forza la necessità di prevedere misure più incisive, finalizzate anche al potenziamento delle attività di prevenzione e mitigazione del rischio vulcanico sull'intera zona rossa, con particolare riferimento agli aggiornamenti dei piani di emergenza e al miglioramento delle vie di fuga, che a detta di tutti rappresentano una forte criticità. Lo si può e lo si deve fare adesso al di là del colore del livello d'allerta. Solo così si può convivere con il fenomeno nella massima sicurezza. In gioco c'è la sicurezza dei cittadini e la vita sociale ed economica di un territorio con più di 500.000 abitanti.

     Per tutto quanto suesposto,

     impegna il Governo, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica:

          a valutare l'opportunità di stanziare ulteriori fondi e procedere con urgenza al potenziamento della rete di monitoraggio sismico e vulcanico dei Campi Flegrei e della pianta organica dell'Osservatorio Vesuviano, sezione di Napoli dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), al fine di migliorare le capacità previsionali e di controllo dello stato della caldera, anche alla luce dei rilievi tecnico-scientifici della Commissione Grandi Rischi Settore Vulcanico riportati nel verbale delle riunioni del 27 e 28 ottobre 2023;

          a valutare l'opportunità di istituire un Osservatorio permanente dei Campi Flegrei (OCF) per il monitoraggio costante degli edifici e delle infrastrutture, anche attraverso il potenziamento e la collaborazione dei centri di competenza che già sono impegnati sul tema;

          a valutare l'opportunità di adottare tutte le azioni necessarie per promuovere la partecipazione attiva dei cittadini e di tutte le parti interessate nell'elaborazione dei piani e dei programmi di cui al presente decreto, garantendo la massima trasparenza e accessibilità ai dati, ai documenti e alle informazioni in base ai quali sono stati elaborati i medesimi piani e programmi, nonché al loro stato di avanzamento;

          a valutare l'opportunità di adottare tutte le azioni necessarie per la rivisitazione e l'aggiornamento della pianificazione di emergenza per il rischio vulcanico per l'intera Zona Rossa, garantendo la piena integrazione con i piani urbanistici e territoriali, anche al fine impedire l'incremento incontrollato del carico insediativo residenziale;

          a valutare l'opportunità di prevedere forme d'incentivazione economica per un eventuale allontanamento spontaneo della popolazione dalle aree a più alta pericolosità, al fine di ridurre il rischio sismico e vulcanico della zona rossa;

          a valutare l'opportunità di adottare misure per il potenziamento e miglioramento, attraverso procedure ordinarie, delle vie di fuga in caso di allontanamento, spontaneo ed assistito, per emergenza vulcanica, anche attraverso una verifica e rivisitazione di quanto previsto dal "Programma Di Adeguamento Del Sistema Di Trasporto Intermodale Nelle Aree Interessate Dal Fenomeno Bradisismico" (Art. 11, comma 18°, legge 887/84), facendo definitivamente chiarezza sull'efficacia e l'efficienza della gestione della struttura commissariale, che opera ormai da circa 40 anni con poteri straordinari;

          a valutare l'opportunità di estendere a tutti i Comuni della Zona Rossa per rischio vulcanico dei Campi Flegrei le misure per il potenziamento della risposta territoriale di protezione civile, al fine di garantire una pronta operatività da parte di tutti gli Enti qualora dovesse presentarsi la necessità di passare rapidamente verso un livello di allerta superiore, così come richiesto dalla Commissione Grandi Rischi Settore Vulcanico nelle riunioni del 27 e 28 ottobre 2023.

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(*) Accolto dal Governo

G2.4

Irto, Basso, Fina

V. testo 2

Il Senato,

     premesso che:

        il decreto in esame reca misure urgenti, da realizzare anche con procedure semplificate e accelerate, per fronteggiare il fenomeno bradisismico in atto presso la zona dei Campi Flegrei;

          in particolare, sono previste misure di natura strutturale (Piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate che sono direttamente interessate al fenomeno del bradisismo; verifica della funzionalità delle attuali infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali) e di natura non strutturale (Piano di comunicazione alla popolazione; Piano speditivo di emergenza, nell'ambito della più ampia pianificazione di protezione civile già in vigore, potenziamento della risposta operativa territoriale di protezione civile);

          il decreto in esame reca stanziamenti solo fino all'anno 2024;

          considerato il rischio legato al bradisismo e il rischio vulcanico presenti nell'area flegrea, occorre, invece, un monitoraggio costante della vulnerabilità sismica degli edifici, il finanziamento di interventi per la messa in sicurezza degli edifici risultati vulnerabili e la garanzia della piena funzionalità delle infrastrutture che costituiscono via di fuga fondamentale,

     impegna il Governo:

          ad individuare risorse pluriennali per garantire la messa in sicurezza del patrimonio pubblico e privato all'esito dell'analisi di vulnerabilità sismica e la piena e costante funzionalità delle infrastrutture che costituiscono via di fuga fondamentale.

G2.4 (testo 2)

Irto, Basso, Fina

Non posto in votazione (*)

Il Senato,

     premesso che:

        il decreto in esame reca misure urgenti, da realizzare anche con procedure semplificate e accelerate, per fronteggiare il fenomeno bradisismico in atto presso la zona dei Campi Flegrei;

          in particolare, sono previste misure di natura strutturale (Piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate che sono direttamente interessate al fenomeno del bradisismo; verifica della funzionalità delle attuali infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali) e di natura non strutturale (Piano di comunicazione alla popolazione; Piano speditivo di emergenza, nell'ambito della più ampia pianificazione di protezione civile già in vigore, potenziamento della risposta operativa territoriale di protezione civile);

          il decreto in esame reca stanziamenti solo fino all'anno 2024;

          considerato il rischio legato al bradisismo e il rischio vulcanico presenti nell'area flegrea, occorre, invece, un monitoraggio costante della vulnerabilità sismica degli edifici, il finanziamento di interventi per la messa in sicurezza degli edifici risultati vulnerabili e la garanzia della piena funzionalità delle infrastrutture che costituiscono via di fuga fondamentale,

     impegna il Governo a valutare l'opportunità di:

          individuare risorse pluriennali per garantire la messa in sicurezza del patrimonio pubblico e privato all'esito dell'analisi di vulnerabilità sismica e la piena e costante funzionalità delle infrastrutture che costituiscono via di fuga fondamentale, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica.

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(*) Accolto dal Governo

G2.5

Irto, Basso, Fina

Respinto

Il Senato,

     premesso che:

          in data 31 ottobre 2023 il ministro per la protezione civile Nello Musumeci ha diramato un comunicato stampa nel quale si afferma che «La attività vulcanica nei Campi Flegrei, connessa al bradisismo, risulta essere in costante evoluzione. Non si esclude che, se dovesse perdurare tale situazione, si possa passare al livello di allerta arancione», assicurando altresì che «il Governo, con le sue strutture operative e scientifiche, segue costantemente la situazione, in continuo contatto con le istituzioni locali»;

          a seguito dell'allarme destato nei territori da tale comunicato, anche su richiesta del gruppo parlamentare del PD, il Ministro Musumeci è intervenuto in audizione in Commissione ambiente alla Camera il 7 novembre;

          in tale sede, il Ministro ha dichiarato: «I rischi naturali vanno conosciuti, indagati e, nei limiti che caratterizzano la ricerca scientifica, e sulla base di tali elementi conoscitivi, la Repubblica è chiamata ad adottare politiche coerenti per la loro prevenzione e mitigazioni senza reticenze, senza omissioni. La popolazione deve essere costantemente informata dell'esposizione a eventuali rischi naturali del territorio su cui vive. La scienza ci aiuta a comporre mappe sempre più precise e aggiornate dei rischi e su quelle mappe le leggi dello Stato prevedono vincoli e restrizioni e le strutture tecniche di protezione civile a diversi livelli producono pianificazione volta a prevenire le conseguenze degli eventi estremi. Vivere e lavorare all'interno di un'area vulcanica attiva come quella dei Campi Flegrei oppure in un territorio esposto a rischio di alluvione o di frana è una condizione che va necessariamente presa in considerazione sempre. Va presa in considerazione tenendo ferme alcune condizioni, ne evidenzio quattro: evitare le aree a rischio immanenti o pericolose, conoscere il rischio con cui si sceglie di convivere per programmare e sviluppare la vita delle famiglie e delle imprese in modo consapevole, realizzare gli interventi strutturali appropriati, consolidamento degli edifici progettazione e realizzazione di opere idrauliche sapendo che possono ridurre ma non eliminare il rischio di danni, anche gravi, quarto, essere pronti a porre in essere quelle misure precauzionali che abbiamo appena ricordate qualora la situazione lo richiedesse compreso il definitivo abbandono di quelle stesse aree qualora il manifestarsi dei fenomeni dovesse raggiungere intensità incompatibili con la permanenza delle comunità. Una matura cultura di protezione civile ci spinge, senza indugio e senza risparmio di energie, a indagare, agire e organizzarci nella consapevolezza tuttavia che le nostre decisioni possono scontrarsi con fenomeni naturali di impatto superiore alla nostra migliore capacità di prevenirle, mitigarne gli effetti dannosi. Quindi è bene interrogarsi oggi qual è il limite entro il quale questa convivenza vigile è auspicabile o forse anche accettabile allo stato delle cose e, concludo, in questa prospettiva di incertezza non posso che esprimere un auspicio, quale soggetto delegato all'esercizio delle funzioni di autorità nazionale di protezione civile: quando programmiamo lo sviluppo dei nostri territori investiamo risorse pubbliche e private nella realizzazione di opere, infrastrutture, case, aziende, progetti di sviluppo, crescita, cerchiamo sempre di non dimenticarci del rischio, cerchiamo anzi di partire dal rischio per orientare le nostre scelte come Nazione verso aree e territori maggiormente adatti. La crescita demografica ci ha spinto a occupare porzioni sempre più estese del nostro territorio molte volte anche luoghi che sarebbe stato opportuno non utilizzare. Tal volta questa consapevolezza è maturata dopo le decisioni anche grazie all'evoluzione delle conoscenze tecnico-scientifiche. In ogni caso, di queste circostanze non possiamo non interessarci e non possiamo proseguire nella costruzione di un modello di sviluppo che si illuda di poter imporre alla natura di adattarsi alle scelte degli uomini»,

     impegna il Governo:

          al fine di contribuire alla mitigazione del rischio vulcanico nell'area dei Campi Flegrei, ad istituire un tavolo di lavoro, composto dal Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio, dalla regione Campania e dagli enti locali interessati, dai centri di competenza di cui all'articolo 1 del decreto in esame e dalle università dei territori interessati, incaricato di predisporre un «Piano di decostruzione dell'area rossa del rischio vulcanico», mediante proposte di rimodulazione della pianificazione territoriale che tenga conto della presenza di un'area vulcanica attiva e che consenta, garantendo una gestione condivisa e partecipata da parte della popolazione, una deurbanizzazione e diradamento antropico di tale area;

          al fine di interrompere la costruzione di un modello di sviluppo che si illuda di poter imporre alla natura di adattarsi alle scelte degli uomini, ad escludere categoricamente la riproposizione di nuovi condoni edilizi e ad adottare le opportune iniziative, anche di carattere normativo, per affrontare il nodo dell'abusivismo che resiste alle demolizioni.

G2.6

Irto, Basso, Fina

V. testo 2

Il Senato,

     premesso che:

          in data 31 ottobre 2023 il ministro per la protezione civile Nello Musumeci ha diramato un comunicato stampa nei quale si afferma che «La attività vulcanica nei Campi Flegrei, connessa al bradisismo, risulta essere in costante evoluzione. Non si esclude che, se dovesse perdurare tale situazione, si possa passare al livello di allerta arancione», assicurando che «il Governo, con le sue strutture operative e scientifiche, segue costantemente la situazione, in continuo contatto con le istituzioni locali»;

          sempre nel medesimo comunicato, si legge che «Il Dipartimento della Protezione Civile ha infatti acquisito il parere della Commissione Grandi Rischi - Settore rischio vulcanico, riunitasi il 27 e 28 ottobre per un ulteriore approfondimento tecnico-scientifico sui fenomeni in corso nell'area dei Campi Flegrei. In base a quanto emerso e alle valutazioni compiute, la Commissione ha rilevato che l'insieme dei risultati scientifici rafforza l'evidenza del coinvolgimento di magma nell'attuale processo bradisismico di sollevamento del suolo. In particolare, ritiene che il quadro complessivo - pur se non di univoca interpretazione - faccia comunque emergere la possibilità che i processi in atto possano evolvere ulteriormente. La Commissione, pertanto, ritiene opportuno che sia le attività di monitoraggio da parte dei centri di competenza, sia le attività di prevenzione da parte delle varie componenti del Servizio Nazionale di Protezione Civile si intensifichino ulteriormente e si preparino all'eventuale necessità di passare rapidamente verso un livello di allerta superiore rispetto all'attuale giallo. Il Dipartimento, sulla base delle valutazioni della Commissione Grandi Rischi relative in particolare all'interconnessione tra il fenomeno bradisismico e la possibile evoluzione dell'attività vulcanica, ha chiesto ai Centri di competenza, e in particolare all'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, di implementare e perfezionare ulteriormente il sistema di monitoraggio, così da essere capace di rilevare in modo tempestivo una variazione dello stato del vulcano connesso alla possibile risalita di magma»,

     impegna il Governo:

          a provvedere allo stanziamento delle risorse necessarie per garantire l'implementazione e il perfezionamento ulteriore del sistema di monitoraggio dell'attività vulcanica da parte dei centri di competenza.

G2.6 (testo 2)

Irto, Basso, Fina

Non posto in votazione (*)

Il Senato,

     premesso che:

          in data 31 ottobre 2023 il ministro per la protezione civile Nello Musumeci ha diramato un comunicato stampa nei quale si afferma che «La attività vulcanica nei Campi Flegrei, connessa al bradisismo, risulta essere in costante evoluzione. Non si esclude che, se dovesse perdurare tale situazione, si possa passare al livello di allerta arancione», assicurando che «il Governo, con le sue strutture operative e scientifiche, segue costantemente la situazione, in continuo contatto con le istituzioni locali»;

          sempre nel medesimo comunicato, si legge che «Il Dipartimento della Protezione Civile ha infatti acquisito il parere della Commissione Grandi Rischi - Settore rischio vulcanico, riunitasi il 27 e 28 ottobre per un ulteriore approfondimento tecnico-scientifico sui fenomeni in corso nell'area dei Campi Flegrei. In base a quanto emerso e alle valutazioni compiute, la Commissione ha rilevato che l'insieme dei risultati scientifici rafforza l'evidenza del coinvolgimento di magma nell'attuale processo bradisismico di sollevamento del suolo. In particolare, ritiene che il quadro complessivo - pur se non di univoca interpretazione - faccia comunque emergere la possibilità che i processi in atto possano evolvere ulteriormente. La Commissione, pertanto, ritiene opportuno che sia le attività di monitoraggio da parte dei centri di competenza, sia le attività di prevenzione da parte delle varie componenti del Servizio Nazionale di Protezione Civile si intensifichino ulteriormente e si preparino all'eventuale necessità di passare rapidamente verso un livello di allerta superiore rispetto all'attuale giallo. Il Dipartimento, sulla base delle valutazioni della Commissione Grandi Rischi relative in particolare all'interconnessione tra il fenomeno bradisismico e la possibile evoluzione dell'attività vulcanica, ha chiesto ai Centri di competenza, e in particolare all'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, di implementare e perfezionare ulteriormente il sistema di monitoraggio, così da essere capace di rilevare in modo tempestivo una variazione dello stato del vulcano connesso alla possibile risalita di magma»,

     impegna il Governo:

          a valutare l'opportunità di provvedere allo stanziamento delle risorse necessarie per garantire l'implementazione e il perfezionamento ulteriore del sistema di monitoraggio dell'attività vulcanica da parte dei centri di competenza, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica.

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(*) Accolto dal Governo

G2.7

Irto, Basso, Fina

V. testo 2

Il Senato,

     premesso che:

          l'articolo 2 del decreto in esame prevede la predisposizione e l'attuazione di un piano straordinario volto a tutelare la zona interessata dalle conseguenze del fenomeno bradisismico;

          in particolare, il comma 1 prevede che il contenuto tecnico del piano straordinario viene formulato dal Dipartimento della protezione civile e che quest'ultimo deve comprendere, tra le altre cose, un'analisi della vulnerabilità sismica dell'edilizia privata, per individuare misure di mitigazione;

          purtroppo, il contesto economico e sociale dei territori interessati dal fenomeno del bradisismo è uno dei più complicati del Paese, per questo occorre prevedere un meccanismo di finanziamento per gli interventi di carattere privato che sia conseguente all'analisi di vulnerabilità sismica degli edifici;

          effettuare diagnosi di vulnerabilità sismica degli immobili privati, senza fornire gli strumenti per farvi fronte, rischia di privare il lavoro di mitigazione del rischio sismico dei necessari strumenti per implementarlo,

     impegna il Governo:

          a prevedere la possibilità di usufruire della detrazione fiscale «super sisma bonus 110%» anche per gli interventi di mitigazione del rischio sismico previsti a seguito dell'analisi di vulnerabilità nell'area flegrea, con lo scopo di garantirne l'efficacia e la fattibilità economica, prevedendo altresì la possibilità di optare per gli strumenti della cessione del credito e dello sconto in fattura in luogo dell'utilizzo diretto della detrazione al fine di consentire l'accesso alla misura ad una platea più ampia.

G2.7 (testo 2)

Irto, Basso, Fina

Non posto in votazione (*)

Il Senato,

     premesso che:

          l'articolo 2 del decreto in esame prevede la predisposizione e l'attuazione di un piano straordinario volto a tutelare la zona interessata dalle conseguenze del fenomeno bradisismico;

          in particolare, il comma 1 prevede che il contenuto tecnico del piano straordinario viene formulato dal Dipartimento della protezione civile e che quest'ultimo deve comprendere, tra le altre cose, un'analisi della vulnerabilità sismica dell'edilizia privata, per individuare misure di mitigazione;

          purtroppo, il contesto economico e sociale dei territori interessati dal fenomeno del bradisismo è uno dei più complicati del Paese, per questo occorre prevedere un meccanismo di finanziamento per gli interventi di carattere privato che sia conseguente all'analisi di vulnerabilità sismica degli edifici;

          effettuare diagnosi di vulnerabilità sismica degli immobili privati, senza fornire gli strumenti per farvi fronte, rischia di privare il lavoro di mitigazione del rischio sismico dei necessari strumenti per implementarlo,

     impegna il Governo:

          a valutare l'opportunità di prevedere la possibilità di usufruire della detrazione fiscale «super sisma bonus 110%» anche per gli interventi di mitigazione del rischio sismico previsti a seguito dell'analisi di vulnerabilità nell'area flegrea, con lo scopo di garantirne l'efficacia e la fattibilità economica, prevedendo altresì la possibilità di optare per gli strumenti della cessione del credito e dello sconto in fattura in luogo dell'utilizzo diretto della detrazione al fine di consentire l'accesso alla misura ad una platea più ampia, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica.

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(*) Accolto dal Governo

G2.8

Nave, Lopreiato, Di Girolamo, Sironi, Trevisi, De Rosa, Mazzella

Respinto

Il Senato,

          in sede di conversione in legge del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, recante misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell'area dei Campi Flegrei;

     premesso che:

          il provvedimento reca misure volte a fronteggiare, anche mediante il ricorso a procedure semplificate e altre disposizioni di accelerazione, gli effetti dell'evoluzione del fenomeno bradisismico, in atto nell'area dei Campi Flegrei, nel territorio di alcuni comuni o parti di comuni della città metropolitana di Napoli;

     considerato che,

          nel corso dell'ultimo anno i terremoti nell'area flegrea sono stati circa 7.000, la metà dei quali nei mesi agosto, settembre ed ottobre, caratterizzati da sciami sismici intensi che, in alcuni casi, hanno superato magnitudo 3.0 (toccando 4.2 nel mese di settembre), con ipocentri molto superficiali, fortemente avvertiti dalla popolazione, che hanno provocato danni agli edifici e persino crolli. Si aggiunga che la dilatazione del suolo, legata al sollevamento, sottopone gli edifici e le infrastrutture a stress aggiuntivi che possono impattare sulla loro staticità, soprattutto nell'area di massima deformazione situata nel centro storico della città di Pozzuoli;

          l'articolo 2 del provvedimento in esame reca la disciplina, il contenuto e l'iter di formazione del piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate direttamente interessate dal fenomeno bradisismico, finalizzato a coadiuvare strategie di riqualificazione sismica dell'edilizia esistente e a individuare priorità di intervento sul patrimonio privato e pubblico. Con particolare riferimento all'edilizia privata, tuttavia, il decreto legge si limita a prevedere l'espletamento di un'analisi della vulnerabilità sismica finalizzata all'individuazione di idonee misure di mitigazione e alla stima del relativo fabbisogno finanziario, con uno stanziamento, per il 2023, di 3,5 milioni di euro;

          è di tutta evidenza che tale iniziativa, seppur di indubbia utilità nella formazione del piano, si riveli del tutto inadeguata rispetto alla situazione emergenziale in atto qualora non venga contestualmente accompagnata, ex ante, dalla previsione delle misure che ne garantiscono l'effettiva esecuzione, sia sotto il profilo tecnico che economico;

          secondo i dati del Censimento delle abitazioni del 2011, si stima che, nell'area interessata, gli edifici residenziali costruiti fino al 1980 siano circa 57.000, pari al 67 per cento dell'area Flegrea;

          se dunque il fine è quello di intervenire con metodi di ristrutturazione in chiave antisismica, si ritiene che il provvedimento in esame sia del tutto carente nella individuazione degli strumenti idonei al perseguimento di tale obiettivo e nella definizione di apposite misure finalizzate a fornire un sostegno significativo ai cittadini residenti nell'area, finalizzato ad agevolare la realizzare gli interventi necessari per mitigare il rischio sismico e  mettere in sicurezza le proprie abitazioni, alcune delle quali hanno già subito danni rilevanti a seguito delle recenti scosse sismiche;

          la necessità di misure concrete è stata richiesta con forza dagli stessi Sindaci dell'area flegrea i quali, come emerge dall'audizione dell'ANCI, lamentano che "prevedere solo l'analisi e non gli strumenti di intervento rischia di creare condizioni di ulteriore preoccupazione, oltre alla perdita di valore degli immobili.";

          a tal fine si ritiene che lo strumento più opportuno sia rappresentato dalla proroga dei benefici del superbonus 110 per cento di cui all'articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, da applicarsi, anche nella forma della cessione del credito, alle spese relative agli interventi di ristrutturazione e mitigazione sismica delle unità abitative sostenute in un arco temporale congruo a garantire che gli interventi vengano portati a compimento,

     impegna il Governo,

          ad adottare, nel prossimo provvedimento utile, iniziative di carattere normativo volte ad estendere la detrazione del c.d. Superbonus 110 per cento, di cui in premessa, prevista per gli edifici ubicati nelle zone sismiche, alle spese sostenute per gli interventi effettuati sugli edifici ubicati nella zona dell'area flegrea individuata all'esito della delimitazione speditiva di cui in premessa;

          a individuare idonee iniziative affinché vengano rese strutturali misure di incentivazione degli interventi edilizi per il miglioramento antisismico degli edifici privati, così permettendo ai cittadini di mettere in sicurezza le proprie abitazioni.

G2.9

Irto, Basso, Fina

Respinto

Il Senato,

     premesso che:

          il nostro Paese è, anche per via degli innegabili cambiamenti climatici, sempre più esposto ad eventi estremi quali alluvioni, frane e incendi, che ormai con triste regolarità sconvolgono la vita di tanti cittadini;

          il Paese, come dimostra anche l'oggetto del decreto in esame, è esposto a severi rischi sismici e vulcanici;

          oltre alla tragica conta delle vittime ci si trova ogni volta a dover considerare i danni gravissimi che le stesse strutture abitative e produttive subiscono e che richiedono interventi rapidi e concreti per soccorrere chi ha perso tutto;

          al riguardo appare condivisibile la decisione presa dal Governo di prorogare, nel decreto-legge n. 61 del 2023 riguardante la grave alluvione in Emilia-Romagna, il cosiddetto «superbonus 110 per cento per le spese sostenute» fino al 31 dicembre 2023, relativamente ad interventi già avviati nel 2022 sugli edifici unifamiliari e sulle unità indipendenti poste in edifici plurifamiliari, ubicate nei comuni alluvionati;

          similmente, sono utili tutte le misure finalizzate alla messa in sicurezza sismica degli edifici. Si tenga presente, ad esempio, che i termini di scadenza per i medesimi interventi «superbonus» eseguiti nelle zone interessate da eventi sismici è fissato per il 31 dicembre 2025, come previsto dalla legge di bilancio 2022 (legge 30 dicembre 2021, n. 234, articolo 1 comma 28 lettera f);

          il precedente della proroga recata dal citato decreto n. 61 è certamente importante ed andrebbe esteso, in generale, anche a quegli edifici che hanno subito danni per eventi catastrofali, tra i quali anche gli incendi, e per i quali la data oggi prevista, 31 dicembre 2023, non potrà evidentemente essere rispettata per cause di forza maggiore;

          sia per quel che riguarda le abitazioni unifamiliari, sia per i condomini colpiti da tali eventi, appare quindi opportuna una proroga ulteriore,

     impegna il Governo:

          a prevedere, nel primo provvedimento utile, la proroga della detrazione del 110 per cento di cui all'articolo 119, comma 8-bis del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, per gli interventi effettuati su unità immobiliari colpite da eventi catastrofali o da incendi, ivi inclusi sugli immobili per i quali eventuali indagini della magistratura per i medesimi eventi abbiano comportato l'impossibilità di concludere i lavori nei termini previsti a legislazione vigente.

2.0.1

Nave, Lopreiato, Di Girolamo, Sironi, Trevisi

Respinto

Dopo l'articolo inserire il seguente:

«Art. 2-bis.

(Detrazione delle spese per le verifiche sismiche dell'edilizia privata nella zona rossa)

          1. Al fine di favorire la diagnosi sismica degli edifici e diminuire la vulnerabilità del patrimonio edilizio privato esistente, fatto salvo quanto previsto dall'articolo 16, comma 1-sexies, del decreto legge 4 giugno 2013, n.63, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n. 90, a decorrere dal 1° gennaio 2024, la detrazione del 110 per cento di cui all'articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, è riconosciuta anche per le spese documentate e rimaste a carico del contribuente per la classificazione e la verifica sismica degli immobili ad uso abitativo o produttivo ubicati nei territori dei comuni campani interessati dai fenomeni bradisismici, ricadenti nella zona rossa come delimitata nell'allegato 1 del decreto del Presidente del consiglio dei ministri del 24 giugno 2016, recante «Disposizioni per l'aggiornamento della pianificazione di emergenza per il rischio vulcanico dei Campi Flegrei», pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.193 del 19 agosto 2016, fino a un ammontare complessivo delle stesse non superiore a 10.000 euro per unità immobiliare. Per i medesimi interventi di cui al precedente periodo non si applicano le disposizioni di cui al comma 1 dell'articolo 2 del decreto legge 16 febbraio 2023, n. 11, convertito con modificazioni dalla legge 11 aprile 2023, n. 38. Le detrazioni non sono cumulabili con agevolazioni già spettanti per le medesime finalità o che abbiano ad oggetto i medesimi costi.»

ARTICOLO 3 DEL DECRETO-LEGGE NEL TESTO COMPRENDENTE LE MODIFICAZIONI APPORTATE DALLA CAMERA DEI DEPUTATI

Articolo 3.

(Piano di comunicazione alla popolazione)

1. Per le finalità di cui all'articolo 1, la regione Campania, in raccordo con il Dipartimento della protezione civile, avvalendosi anche dei centri di competenza di cui all'articolo 2, comma 1, coordina le attività di comunicazione rivolte alla popolazione, approvando, entro quarantacinque giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, un piano di comunicazione alla popolazione concernente il potenziamento e lo sviluppo di iniziative già avviate nell'area interessata ovvero l'avvio di nuove iniziative, tenendo conto delle esigenze delle persone con disabilità. Il piano di comunicazione di cui al presente comma è attuato in raccordo con i comuni ubicati nella zona rossa di cui all'allegato 1 annesso al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 24 giugno 2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 193 del 19 agosto 2016.

2. Il piano di comunicazione di cui al comma 1 può prevedere la realizzazione di iniziative finalizzate alla diffusione della conoscenza dei rischi e delle buone pratiche di protezione civile presso la popolazione delle aree interessate, anche con il concorso del volontariato organizzato di protezione civile, di iniziative specifiche dedicate agli istituti scolastici delle aree interessate, di incontri periodici con la popolazione, di corsi di formazione continua dei giornalisti operanti nell'area, con la finalità di promuovere una migliore informazione al pubblico sui rischi e sulla pianificazione di protezione civile, nonché l'installazione sul territorio della segnaletica di protezione civile, anche prevedendo specifiche forme di comunicazione per le persone con disabilità.

3. Per l'attuazione delle attività di cui al presente articolo è autorizzata la spesa massima di 1 milione di euro per l'anno 2023. La somma di cui al primo periodo è trasferita dal bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento della protezione civile al bilancio della regione Campania. Ai relativi oneri si provvede ai sensi dell'articolo 7.

EMENDAMENTO

3.1

Irto, Basso, Fina

Respinto

Al comma 1, primo periodo, dopo le parole: «Dipartimento della protezione civile» inserire le seguenti: «e con i Comuni dell'intera area interessata dal rischio vulcanico dell'area flegrea».

ARTICOLO 4 DEL DECRETO-LEGGE NEL TESTO COMPRENDENTE LE MODIFICAZIONI APPORTATE DALLA CAMERA DEI DEPUTATI

Articolo 4.

(Pianificazione speditiva di emergenza per l'area del bradisismo)

1. Per le finalità di cui all'articolo 1, nell'ambito della più ampia pianificazione di protezione civile per l'area flegrea di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 24 giugno 2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 193 del 19 agosto 2016, il Dipartimento della protezione civile, in raccordo con la Regione Campania, con la Prefettura di Napoli e con gli enti e le amministrazioni territoriali interessati, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, elabora uno specifico piano speditivo di emergenza per il territorio interessato, basato sulle conoscenze relative alla pericolosità elaborate dai centri di competenza e contenente le procedure operative da adottare, anche tenendo conto delle esigenze delle persone con disabilità, in caso di recrudescenza delle fenomenologie di cui trattasi. La pianificazione è testata mediante attività esercitative del Servizio nazionale della protezione civile, promosse dal Dipartimento della protezione civile d'intesa con la regione Campania, con il coinvolgimento della Città metropolitana e della Prefettura di Napoli, nonché dei comuni interessati, anche tenendo conto della ricognizione dei luoghi in cui vivono le persone con disabilità.

2. Il piano speditivo di cui al comma 1 è elaborato nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Per lo svolgimento delle attività esercitative è autorizzata la spesa massima di 750.000 euro per l'anno 2023, ai cui oneri si provvede ai sensi dell'articolo 7.

EMENDAMENTI

4.1

Nave, Lopreiato, Di Girolamo, Sironi, Trevisi

Respinto

Al comma 1, primo periodo, dopo le parole: «Prefettura di Napoli», inserire le seguenti: «, con le strutture periferiche del Ministero della Cultura di cui all'articolo 33, comma 3, numero 22) e all'articolo 39, comma 1, lettera b) del Decreto del Presidente del Consiglio Dei Ministri 2 dicembre 2019, n. 169 competenti per il territorio».

4.0.1

Nave, Lopreiato, Di Girolamo, Sironi, Trevisi

Respinto

Dopo l'articolo inserire il seguente:

«Art. 4-bis.

(Disposizioni in materia di trasparenza)

          1. Al fine di garantire la trasparenza dell'attività di pianificazione di cui al presente decreto, fatte salve le disposizioni in materia di pubblicazione e accesso alle informazioni ambientali di cui al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 195, la regione Campania, in raccordo con il Dipartimento della protezione civile e con i comuni dell'area flegrea, provvede affinché i dati, i documenti e le informazioni in base ai quali sono stati elaborati i piani e i programmi di cui al presente decreto, nonché i dati riferiti al relativo stato di avanzamento e attuazione, siano resi disponibili e accessibili mediante pubblicazione in una apposita piattaforma di monitoraggio e nei rispettivi siti istituzionali.».

ARTICOLO 5 DEL DECRETO-LEGGE NEL TESTO COMPRENDENTE LE MODIFICAZIONI APPORTATE DALLA CAMERA DEI DEPUTATI

Articolo 5.

(Misure urgenti per la verifica della funzionalità delle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali)

1. La regione Campania coordina le attività volte alla verifica e all'individuazione, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, delle criticità da superare per assicurare la funzionalità delle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali, in raccordo con i comuni interessati, allo scopo di consentire ai soggetti o enti competenti di individuare le misure da attuare per superare eventuali criticità presenti nella attuale rete infrastrutturale, compresa la corrispondente stima dei costi, nonché allo scopo di supportare l'aggiornamento della pianificazione di emergenza per il bradisismo, cui si provvede senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

2. Per lo svolgimento delle attività di ricognizione di cui al comma 1 è autorizzata la spesa massima di 200.000 euro per l'anno 2023. La somma di cui al primo periodo è trasferita dal bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento della protezione civile al bilancio della regione Campania. Ai relativi oneri si provvede ai sensi dell'articolo 7.

2-bis. Il Commissario straordinario di cui all'articolo 11, diciottesimo comma, della legge 22 dicembre 1984, n. 887, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, trasmette al Governo e alle Camere una relazione sullo stato di attuazione del programma di adeguamento del sistema di trasporto intermodale nelle zone interessate dal fenomeno bradisismico, comprendente l'indicazione delle risorse disponibili, impegnate ed erogate, anche al fine di individuare eventuali ulteriori misure di accelerazione e semplificazione da applicare ai relativi interventi di adeguamento. La regione Campania, con provvedimento da trasmettere al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, individua le risorse, nell'ambito di quelle che risultano disponibili in esito alle attività di cui al primo periodo, da destinare al comune di Pozzuoli come contributo per l'apertura al transito delle gallerie di collegamento tra il porto di Pozzuoli e la viabilità di accesso alla tangenziale di Napoli e per la manutenzione delle medesime gallerie per l'anno 2024. Per l'esecuzione delle attività di cui al secondo periodo, il comune di Pozzuoli può avvalersi, anche mediante sottoscrizione di apposita convenzione, della società ANAS Spa, cui è dovuto esclusivamente il recupero degli oneri effettivamente sostenuti per lo svolgimento delle predette attività, nel limite delle risorse disponibili.

EMENDAMENTI

5.1

Nave, Lopreiato, Di Girolamo, Sironi, Trevisi

Respinto

Apportare le seguenti modificazioni:

          a) al comma 1, dopo le parole: «di trasporto» inserire la seguente: «, viarie»; sostituire la parola: «interessati» con le seguenti: «della zona rossa dei Campi Flegrei»; sostituire le parole: «presenti nella attuale rete infrastrutturale» con le seguenti: «e potenziare l'attuale rete infrastrutturale, con particolare riguardo alle vie di fuga,»; dopo la parola: «bradisismo» inserire le seguenti: «e per il rischio vulcanico dell'intera zona rossa dei Campi Flegrei:»;

          f) al comma 2, primo periodo, sostituire le parole da: «di ricognizione» fino alla fine del periodo, con le seguenti: «di cui al comma 1, nel limite massimo di 300.000 euro per l'anno 2023 destinati all'attività di ricognizione e fino a 300.000 euro per l'anno 2023 destinati all'aggiornamento della pianificazione di emergenza, si provvede ai sensi dell'articolo 7.» e sopprimere il terzo periodo.

      Conseguentemente all'articolo 7, comma 1, alla lettera a) sostituire le parole: «euro 14.142.858 per l'anno 2023» con le seguenti: «euro 14.542.858 per l'anno 2023».

5.2

Irto, Basso, Fina

Respinto

Al comma 1, dopo le parole: «stima dei costi,» inserire le seguenti: «dando priorità al completamento, alla realizzazione ed all'apertura, con correlato finanziamento, delle opere del programma di adeguamento del sistema di trasporto intermodale nelle zone interessate dal fenomeno bradisismico di cui all'articolo 11, diciottesimo comma, della legge 22 dicembre 1984, n. 887, e di altre vie di fuga di primaria importanza, stanziando altresì le risorse necessarie alla copertura dei costi di gestione e manutenzione delle opere,».

     Conseguentemente, dopo il comma 2-bis inserire il seguente: «2-ter. Per far fronte al fabbisogno finanziario di cui al comma 1, necessario per attuare le misure per assicurare la funzionalità delle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali, nonché per l'attuazione delle misure per superare eventuali criticità presenti nella attuale rete infrastrutturale, si provvede individuando e stanziando le risorse necessarie a carico del bilancio dello Stato, aggiuntive rispetto alle risorse già attribuite, ma non ancora erogate, alla Regione Campania a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione, programmazione 2021-2027.»

5.3

Irto, Basso, Fina

Respinto

Dopo il comma 1 inserire il seguente: «1-bis. Le attività di verifica di cui al comma 1 sono principalmente finalizzate all'accertamento dei presupposti per la dichiarazione dello stato di emergenza, ai sensi e con le procedure del Codice della protezione civile, di cui al decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1.».

5.4

Irto, Basso, Fina

Respinto

Al comma 2-bis, primo periodo, dopo le parole: «eventuali ulteriori» aggiungere le seguenti: «risorse e».

5.5

Irto, Basso, Fina

Respinta la parte evidenziata in neretto; preclusa la restante parte

Al comma 2-bis sostituire il secondo e il terzo periodo con i seguenti: «Al fine di garantire l'immediato avvio all'esercizio delle gallerie di collegamento tra la tangenziale di Napoli e il porto di Pozzuoli, che costituiscono vie di fuga fondamentali, finanziate nell'ambito della legge 22 dicembre 1984, n. 887, il Comune di Pozzuoli è autorizzato ad affidare alla Società Tangenziale di Napoli S.p.A. le attività di monitoraggio e di manutenzione ordinaria e straordinaria delle infrastrutture per una durata di cinque anni a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. La durata dell'affidamento è prorogabile in caso di permanenza delle condizioni di emergenza sismica dell'area flegrea. I reciproci impegni tra il Comune di Pozzuoli, che rimane Ente proprietario dell'infrastruttura, e la Società Tangenziale di Napoli sono disciplinati mediante apposita Convenzione nella quale sono indicati anche i prezzi di regolazione per i servizi corrisposti. Agli oneri derivanti dall'espletamento del servizio garantito da Tangenziale di Napoli S.p.A., nel limite di euro 1 milione annui, si provvede ai sensi dell'articolo 7.»

     Conseguentemente, all'articolo 7, comma 1:

          - all'alinea, sostituire le parole da: «14.142.858» fino a: «per l'anno 2024» con le seguenti: «17.942.858 per l'anno 2023 e a euro 1.857.142 per l'anno 2024 e 1 milione di euro per ciascuno degli anni dal 2025 al 2027»;

          - alla lettera a), sostituire le parole: «14.142.858 per l'anno 2023 e euro 857.142 per l'anno 2024» con le seguenti: «15.142.858 per l'anno 2023, euro 1.857.142 per l'anno 2024 e 1 milione di euro per ciascuno degli anni dal 2025 al 2027».

5.6

Irto, Basso, Fina

Precluso

Al comma 2-bis sostituire il secondo e il terzo periodo con i seguenti: «Al fine di garantire l'immediato avvio all'esercizio delle gallerie di collegamento tra la tangenziale di Napoli e il porto di Pozzuoli, che costituiscono vie di fuga fondamentali, finanziate nell'ambito della legge 22 dicembre 1984, n. 887, la gestione delle stesse viene affidata direttamente e in via definitiva a Tangenziale di Napoli Spa, quale operatore specializzato e già concessionario della Autostrada A-56, ferma restando la proprietà delle opere in capo al Comune di Pozzuoli. I relativi costi di gestione sono coperti dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti attraverso appositi stanziamenti assegnati alla Tangenziale di Napoli Spa.»

5.7

Irto, Basso, Fina

Respinto

Al comma 2-bis, terzo periodo, dopo le parole: «Per l'esecuzione delle attività di cui al secondo periodo,» aggiungere le seguenti: «a decorrere dal 2025,».

5.8

Irto, Basso, Fina

Respinto

Al comma 2-bis, terzo periodo, sopprimere la parola: «anche».

     Conseguentemente, al medesimo comma, medesimo periodo, dopo le parole: «apposita convenzione,» inserire la seguente: «anche».

5.9

Nave, Lopreiato, Di Girolamo, Sironi, Trevisi

Sost. id. em. 5.8

Apportare le seguenti modificazioni:

          a) al comma 2-bis, terzo periodo, sopprimere la parola: «anche»;

          b) al medesimo comma 2-bis, medesimo periodo, dopo le parole: «apposita convenzione» inserire la seguente: «anche».

5.10

Irto, Basso, Fina

Respinta la parte evidenziata in neretto; preclusa la restante parte

Al comma 2-bis, terzo periodo, dopo le parole: «Anas Spa» inserire le seguenti: «o di altro soggetto individuato dal comune di Pozzuoli,».

5.11

Irto, Basso, Fina

Precluso

Al comma 2-bis, terzo periodo, dopo le parole: «Anas Spa» inserire le seguenti: «o di altro soggetto a partecipazione pubblica individuato dal comune di Pozzuoli».

5.12

Irto, Basso, Fina

Respinto

Al comma 2-bis, terzo periodo, dopo le parole: «Anas Spa» inserire le seguenti: «o della Società Tangenziale di Napoli Spa,».

5.13

Irto, Basso, Fina

Respinto

Al comma 2-bis, terzo periodo, aggiungere, in fine, le parole: «, o di altro soggetto individuato dal comune di Pozzuoli».

5.14

Irto, Basso, Fina

Respinto

Al comma 2-bis, terzo periodo, aggiungere, in fine, le parole: «, o della Società Tangenziale di Napoli Spa».

ARTICOLO 6 DEL DECRETO-LEGGE NEL TESTO COMPRENDENTE LE MODIFICAZIONI APPORTATE DALLA CAMERA DEI DEPUTATI

Articolo 6.

(Misure urgenti per il potenziamento della risposta operativa territoriale di protezione civile)

1. Per le finalità di cui all'articolo 1, la Città metropolitana di Napoli coordina la ricognizione dei fabbisogni urgenti da parte dei comuni interessati relativamente:

a) al reclutamento di unità di personale a tempo determinato, comprese figure professionali specialistiche in materia di rischio sismico e vulcanico, da impiegare per un periodo di ventiquattro mesi dalla data dell'effettiva presa di servizio per il potenziamento della struttura comunale di protezione civile, con particolare riguardo alla gestione delle attività di cui al presente decreto, nonché all'attivazione e al presidio di una sala operativa funzionante per l'intera giornata (h24);

b) all'acquisizione dei materiali, dei mezzi e delle risorse strumentali necessari per garantire un'efficace gestione delle attività di protezione civile;

c) all'allestimento di aree e strutture temporanee per l'accoglienza della popolazione, anche al di fuori del territorio della Città metropolitana di Napoli.

2. La Città metropolitana di Napoli, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, provvede all'approvazione del piano dei fabbisogni conseguenti alla ricognizione di cui al comma 1, nel limite complessivo massimo di 6,8 milioni di euro.

3. All'attuazione con procedure di somma urgenza di quanto necessario in conseguenza della ricognizione di cui al comma 1, i comuni interessati provvedono ai sensi dell'articolo 140 del codice dei contratti pubblici, di cui al decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36. Per l'allestimento di aree e strutture temporanee per l'accoglienza della popolazione, i comuni interessati possono provvedere anche in deroga alle destinazioni d'uso previste dai vigenti strumenti urbanistici.

4. Il personale della regione Campania direttamente impiegato nelle attività di cui al presente decreto, nel limite massimo di dieci unità, può essere autorizzato ad effettuare prestazioni di lavoro straordinario oltre i limiti vigenti, per un massimo di cinquanta ore mensili pro capite per un periodo di dodici mesi, entro il limite massimo complessivo di 50.000 euro. All'individuazione del personale interessato e delle relative procedure amministrative provvede il direttore regionale competente per la protezione civile.

5. Per l'attuazione di quanto previsto dal presente articolo è autorizzata la spesa complessiva di 4.050.000 euro per l'anno 2023, di 467.000 euro per l'anno 2024 e di 2.333.000 euro per l'anno 2025, che sono trasferiti, sulla base del piano di cui al comma 2, per l'importo di 4 milioni di euro per l'anno 2023, di 467.000 euro per l'anno 2024 e di 2.333.000 euro per l'anno 2025, direttamente ai comuni interessati nella misura spettante ai sensi di quanto previsto dal medesimo comma 2 e, per l'importo di 50.000 euro per l'anno 2023, alla regione Campania ai sensi di quanto previsto dal comma 4. Agli oneri derivanti dal presente articolo si provvede ai sensi dell'articolo 7.

EMENDAMENTI E ORDINE DEL GIORNO

6.1

Irto, Basso, Fina

Respinto

Al comma 1, lettera a), sostituire le parole: «ventiquattro mesi» con le seguenti: «trentasei mesi».

     Conseguentemente:

          - al medesimo comma, medesima lettera, aggiungere, in fine, le parole: «, nonché al reclutamento, per le attività di presidio del territorio interessato, in deroga ai tetti di spesa, di agenti di polizia locale a tempo determinato a valere sulle risorse di cui all'articolo 208 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285»;

          - dopo il comma 1, inserire il seguente: «1-bis. Ciascun Comune è autorizzato ad assumere con contratti a tempo determinato di tre anni, prorogabili in coerenza con il contratto nazionale del comparto Enti Locali, per le esigenze connesse alle attività in aggiunta alle facoltà assunzionali, anche mediante lo scorrimento delle graduatorie vigenti. Le assunzioni di cui al presente articolo sono effettuate in deroga ai vincoli di contenimento della spesa di personale di cui all'articolo 9, comma 28, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e all'articolo 259, comma 6, del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, all'articolo 1, commi 557 e 562, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e all'articolo 33, comma 2, del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58, ai sensi dell'articolo 57, comma 3-septies, del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126. Le disposizioni di cui al presente comma si applicano anche ai comuni strutturalmente deficitari o sottoposti a procedura di riequilibrio finanziario pluriennale o in dissesto finanziario secondo quanto previsto dagli articoli 242, 243, 243-bis, 243-ter e 244 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e non è richiesta la verifica della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali di cui all'articolo 155 del predetto testo unico. Il trattamento economico accessorio corrisposto al personale assunto ai sensi dei precedenti periodi non concorre al limite di spesa di cui all'articolo 23, comma 2, del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75.»;

          - al comma 5, primo periodo, sostituire le parole da: «che sono trasferiti» fino a: «2025» con le seguenti: «e 4.000.000 euro annui per ciascuno degli anni 2024 e 2025, che sono trasferiti, sulla base del piano di cui al comma 2, per l'importo di 4 milioni di euro annui per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025.»

          Conseguentemente all'articolo 7, comma 1:

          - alinea, sostituire le parole: «1.324.142 per l'anno 2024» con le seguenti: «4.857.142 per l'anno 2024 e 4 milioni di euro per l'anno 2025»;

          - lettera a), sostituire le parole: «857.142 per l'anno 2024» con le seguenti: «4.857.142 per l'anno 2024 e 4 milioni di euro per l'anno 2025».

G6.1

Irto, Basso, Fina

V. testo 2

Il Senato,

     premesso che:

          il decreto in esame reca misure urgenti, da realizzare anche con procedure semplificate e accelerate, per fronteggiare il fenomeno bradisismico in atto presso la zona dei Campi Flegrei;

          in particolare, l'articolo 6, modificato alla Camera dei Deputati, prevede che la Città Metropolitana di Napoli coordini la ricognizione dei fabbisogni urgenti da parte dei comuni interessati, relativamente, tra le altre cose, al reclutamento di unità di personale a tempo determinato, comprese figure professionali specialistiche in tema di rischio sismico e vulcanico, da impiegare per un periodo di ventiquattro mesi dalla data dell'effettiva presa di servizio, per il potenziamento della struttura comunale di protezione civile, con particolare riguardo alla gestione delle attività indicate dal presente decreto-legge, nonché all'attivazione e al presidio di una sala operativa funzionante per l'intera giornata;

          l'aumento, grazie all'approvazione di un emendamento del PD, da 12 a 24 mesi del periodo massimo di impiego di personale a tempo determinato, ivi inclusi esperti in materia di rischio sismico e vulcanico, per i comuni interessati è senz'altro una misura di buonsenso che aiuta i sindaci del territorio che in questi mesi hanno dovuto fare fronte a una carenza enorme di competenze in grado di costruire le condizioni minime per garantire servizi ai cittadini;

          tuttavia, essendo l'area flegrea esposta sempre al rischio sismico e al rischio vulcanico occorrerebbe che gli enti locali coinvolti possano contare in modo permanente su tale personale;

     impegna il Governo:

          a garantire l'assunzione a tempo indeterminato di personale, ivi inclusi esperti in materia di rischio sismico e vulcanico, da parte degli enti locali dell'area flegrea al fine di potenziare in modo permanente le rispettive strutture comunali di protezione civile.

G6.1 (testo 2)

Irto, Basso, Fina

Non posto in votazione (*)

Il Senato,

     premesso che:

          il decreto in esame reca misure urgenti, da realizzare anche con procedure semplificate e accelerate, per fronteggiare il fenomeno bradisismico in atto presso la zona dei Campi Flegrei;

          in particolare, l'articolo 6, modificato alla Camera dei Deputati, prevede che la Città Metropolitana di Napoli coordini la ricognizione dei fabbisogni urgenti da parte dei comuni interessati, relativamente, tra le altre cose, al reclutamento di unità di personale a tempo determinato, comprese figure professionali specialistiche in tema di rischio sismico e vulcanico, da impiegare per un periodo di ventiquattro mesi dalla data dell'effettiva presa di servizio, per il potenziamento della struttura comunale di protezione civile, con particolare riguardo alla gestione delle attività indicate dal presente decreto-legge, nonché all'attivazione e al presidio di una sala operativa funzionante per l'intera giornata;

          l'aumento, grazie all'approvazione di un emendamento del PD, da 12 a 24 mesi del periodo massimo di impiego di personale a tempo determinato, ivi inclusi esperti in materia di rischio sismico e vulcanico, per i comuni interessati è senz'altro una misura di buonsenso che aiuta i sindaci del territorio che in questi mesi hanno dovuto fare fronte a una carenza enorme di competenze in grado di costruire le condizioni minime per garantire servizi ai cittadini;

          tuttavia, essendo l'area flegrea esposta sempre al rischio sismico e al rischio vulcanico occorrerebbe che gli enti locali coinvolti possano contare in modo permanente su tale personale;

     impegna il Governo:

          a valutare l'opportunità di garantire l'assunzione a tempo indeterminato di personale, ivi inclusi esperti in materia di rischio sismico e vulcanico, da parte degli enti locali dell'area flegrea al fine di potenziare in modo permanente le rispettive strutture comunali di protezione civile, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica.

________________

(*) Accolto dal Governo

6.0.1

Nave, Lopreiato, Di Girolamo, Sironi, Trevisi

Respinto

Dopo l'articolo inserire il seguente:

«Art. 6-bis.

(Potenziamento dell'Osservatorio Vesuviano, sezione di Napoli dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia)

          1. Per far fronte agli interventi urgenti connessi all'attività di protezione civile, concernenti la sorveglianza sismica e vulcanica e la manutenzione delle reti strumentali di monitoraggio della caldera dei Campi Flegrei, l'Istituto Nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) è autorizzato ad assumere, anche in deroga ai vincoli di spesa e assunzionali, per la sezione di Napoli dell'Osservatorio Vesuviano, con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato quattro nuove unità di personale, di cui due tecnologi e due ricercatori di terzo livello professionale, mediante lo svolgimento di procedure concorsuali pubbliche per titoli ed esami da svolgersi entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto.

          2. Ai fini dell'attuazione del comma 1, è autorizzata una spesa fino a 50.000 euro per l'anno 2024 per lo svolgimento delle procedure concorsuali e nel limite massimo di 250.000 euro annui a decorrere dall'anno 2024 per il reclutamento delle quattro unità di personale.

          3. A partire dal 2024, il fabbisogno finanziario annuale dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV), per soddisfare le finalità del comma 1, è incrementato degli oneri derivanti dal comma 2 del presente articolo.

          4. Agli oneri derivanti dal presente articolo pari a 50.000 euro per l'anno 2024 e 250.000 euro annui a decorrere dall'anno 2024 si provvede mediante corrispondente riduzione del fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014 n. 190.».

ARTICOLO 7 DEL DECRETO-LEGGE NEL TESTO COMPRENDENTE LE MODIFICAZIONI APPORTATE DALLA CAMERA DEI DEPUTATI

Articolo 7.

(Disposizioni finanziarie)

1. Agli oneri di parte corrente derivanti dall'attuazione di quanto previsto dall'articolo 2, commi 3, lettere a), b) e c), relativamente all'analisi di vulnerabilità, e 4, nonché dagli articoli 3, 4, 5 e 6, pari a euro 14.142.858 per l'anno 2023, a euro 1.324.142 per l'anno 2024 e a euro 2.333.000 per l'anno 2025, si provvede:

a) quanto a euro 14.142.858 per l'anno 2023 e a euro 857.142 per l'anno 2024, a valere sul bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri;

b) quanto a euro 467.000 per l'anno 2024 e a euro 2.333.000 per l'anno 2025, mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190.

2. Agli oneri di conto capitale derivanti dall'attuazione di quanto previsto dagli articoli 2, comma 3, lettere c), relativamente alle misure di mitigazione, e d), pari a 37.200.000,00 euro per l'anno 2024, si provvede a valere sull'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 140, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, relativamente alla quota affluita al capitolo 7458 dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 21 luglio 2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 226 del 27 settembre 2017, per gli interventi di prevenzione del rischio sismico di competenza del Dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei ministri.

EMENDAMENTO

7.1

Nave, Lopreiato, Di Girolamo, Sironi, Trevisi

Respinto

Al comma 1 apportare le seguenti modificazioni:

          a) dopo la parola: «vulnerabilità» inserire le seguenti: «, relativamente all'istituzione di un osservatorio permanente»;

          b) alla lettera a), sostituire le parole: «euro 857.142 per l'anno 2024» con le seguenti: «euro 1.007.142 per l'anno 2024 e euro 200.000 a decorrere dall'anno 2025.».

ARTICOLO 8 DEL DECRETO-LEGGE NEL TESTO COMPRENDENTE LE MODIFICAZIONI APPORTATE DALLA CAMERA DEI DEPUTATI

Articolo 8.

(Entrata in vigore)

1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.

 

Allegato B

Parere espresso dalla 5a Commissione permanente sul disegno di legge n. 952 e sui relativi emendamenti

La Commissione programmazione economica, bilancio, esaminati gli emendamenti, trasmessi dall'Assemblea, relativi al disegno di legge in titolo, esprime, per quanto di competenza, parere contrario, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, sulle proposte 2.1, 2.3, 2.4, 2.5, 2.6, 2.7, 2.8, 2.11, 2.12, 2.13, 2.14, 2.15, 2.16, 2.0.1, 4.0.1, 5.1, 5.2, 5.4, 5.5, 5.6, 6.1, 6.0.1 e 7.1.

Il parere è non ostativo su tutti i restanti emendamenti.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Congedi e missioni

Sono in congedo i senatori: Barachini, Bongiorno, Borgonzoni, Butti, Castelli, Cattaneo, De Poli, Durigon, Fazzolari, Galliani, Garavaglia, La Pietra, Leonardi, Mirabelli, Monti, Morelli, Ostellari, Pirovano, Rastrelli, Rauti, Renzi, Rubbia, Segre e Sisto.

.

Sono assenti per incarico avuto dal Senato i senatori: Sironi, per attività dell'8ª Commissione permanente; Borghi Claudio, Borghi Enrico, Ronzulli e Scarpinato, per attività del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica; Lorefice, per attività della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati; Floridia Aurora e Verducci, per attività dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa; Castellone, Losacco, Malpezzi e Paroli, per attività dell'Assemblea parlamentare della NATO; Giacobbe, per partecipare a un incontro internazionale.

Disegni di legge, trasmissione dalla Camera dei deputati

Presidente del Consiglio dei ministri

Ministro della giustizia

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 ottobre 2023, n. 144, recante disposizioni urgenti per gli Uffici presso la Corte di cassazione in materia di referendum (955)

(presentato in data 05/12/2023)

C.1491 approvato dalla Camera dei deputati;

on. Conte Giuseppe

Deleghe al Governo in materia di retribuzione dei lavoratori e di contrattazione collettiva nonché di procedure di controllo e informazione (957)

(presentato in data 06/12/2023)

C.1275 approvato dalla Camera dei deputati. (assorbe C.141, C.210, C.216, C.306, C.432, C.1053, C.1328).

Disegni di legge, annunzio di presentazione

iniziativa popolare

Disposizioni in materia di salario minimo (956)

(presentato in data 28/11/2023).

Disegni di legge, assegnazione

In sede referente

2ª Commissione permanente Giustizia

Gov. Meloni-I: Presidente del Consiglio dei ministri Meloni Giorgia, Ministro della giustizia Nordio Carlo ed altri

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 ottobre 2023, n. 144, recante disposizioni urgenti per gli Uffici presso la Corte di cassazione in materia di referendum (955)

previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio, 10ª Commissione permanente Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale, Comitato per la legislazione

C.1491 approvato dalla Camera dei deputati

(assegnato in data 05/12/2023)

Disegni di legge, nuova assegnazione

2ª Commissione permanente Giustizia

in sede referente

Sen. Potenti Manfredi ed altri

Modifica all'articolo 58 del codice civile in materia di dichiarazione di morte presunta delle persone scomparse (626)

previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione

Già deferito in sede redigente, alla 2ª Commissione permanente (Giustizia), è stato rimesso, ai sensi dell'articolo 36, comma 3, del Regolamento, alla discussione e alla votazione dell'Assemblea.

(assegnato in data 06/12/2023);

2ª Commissione permanente Giustizia

in sede referente

Sen. Ambrogio Paola ed altri

Introduzione della fattispecie dello sciacallaggio tra le circostanze aggravanti previste dall'articolo 625 del codice penale e modifiche agli articoli 624 e 624-bis del codice penale (778)

previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione

Già deferito in sede redigente, alla 2ª Commissione permanente (Giustizia), è stato rimesso, ai sensi dell'articolo 36, comma 3, del Regolamento, alla discussione e alla votazione dell'Assemblea.

(assegnato in data 06/12/2023);

2ª Commissione permanente Giustizia

in sede referente

Sen. Zanettin Pierantonio

Modifiche alla disciplina delle intercettazioni tra l'indagato e il proprio difensore, nonché in materia di proroga delle operazioni (932)

previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione

Già deferito in sede redigente, alla 2ª Commissione permanente (Giustizia), è stato rimesso, ai sensi dell'articolo 36, comma 3, del Regolamento, alla discussione e alla votazione dell'Assemblea.

(assegnato in data 06/12/2023);

2ª Commissione permanente Giustizia

in sede referente

Sen. Zanettin Pierantonio, Sen. Stefani Erika

Disposizioni di attuazione della legge 27 settembre 2021, n. 134, in materia di criteri di priorità nell'esercizio dell'azione penale (933)

previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione

Già deferito in sede redigente, alla 2ª Commissione permanente (Giustizia), è stato rimesso, ai sensi dell'articolo 36, comma 3, del Regolamento, alla discussione e alla votazione dell'Assemblea.

(assegnato in data 06/12/2023).

Governo, trasmissione di atti per il parere. Deferimento

Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera del 5 dicembre 2023, ha trasmesso - per l'acquisizione del parere parlamentare, ai sensi degli articoli 1, 4, comma 1, lettera h), e 19, comma 1, lettere da a) ad h), della legge 9 agosto 2023, n. 111 - lo schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di contenzioso tributario (n. 99).

Ai sensi delle predette disposizioni e dell'articolo 139-bis del Regolamento, lo schema di decreto è deferito alle Commissioni riunite 2ª e 6ª e, per i profili finanziari, alla 5ª Commissione permanente, che esprimeranno i rispettivi pareri entro 30 giorni dall'assegnazione.

Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera del 5 dicembre 2023, ha trasmesso - per l'acquisizione del parere parlamentare, ai sensi degli articoli 1, 17, comma 1, lettera g), e 20, comma 1, lettera a), numero 4), della legge 9 agosto 2023, n. 111 - lo schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di adempimento collaborativo (n. 100).

Ai sensi delle predette disposizioni e dell'articolo 139-bis del Regolamento, lo schema di decreto è deferito alla 6ª Commissione permanente e, per i profili finanziari, alla 5ª Commissione permanente, che esprimeranno i rispettivi pareri entro 30 giorni dall'assegnazione.

Governo, trasmissione di atti e documenti

Il Ministro dell'economia e delle finanze, con lettera in data 30 novembre 2023, ha inviato, ai sensi dell'articolo 10, comma 3, lettera k-bis), del decreto legislativo 17 maggio 1999, n. 153, la relazione sull'attività svolta dalle Fondazioni bancarie nell'anno 2022.

Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 6a Commissione permanente (Doc. CLXXXI, n. 2).

Il Ministro dell'economia e delle finanze, con lettera in data 28 novembre 2023, ha inviato, ai sensi dell'articolo 6, comma 17, del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, la relazione sull'attività svolta dalla SACE S.p.A. - Servizi assicurativi del commercio estero, relativa all'anno 2022.

Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 5a e alla 9a Commissione permanente (Doc. XXXV, n. 1).

Il Ministro della difesa, con lettera in data 4 dicembre 2023, ha inviato la Nota aggiuntiva allo stato di previsione per la Difesa per l'anno 2024.

Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 3a e alla 5a Commissione permanente (Atto n. 309).

Il Ministro della cultura, con lettera in data 30 novembre 2023, ha inviato, ai sensi dell'articolo 6 della legge 30 aprile 1985, n. 163, la relazione sull'utilizzazione del Fondo unico per lo spettacolo e sull'andamento complessivo dello spettacolo, relativa all'anno 2022.

Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 7a Commissione permanente (Doc. LVI, n. 2).

Il Centro per il libro e la lettura del Ministero della cultura, con lettera in data 30 novembre 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 2, comma 7, della legge 13 febbraio 2020, n. 15, la prima relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale d'azione per la promozione della lettura, riferita agli anni 2021 e 2022.

Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 7a Commissione permanente (Doc. CCXXIX, n. 1).

Garante per l'infanzia e l'adolescenza, trasmissione di atti. Deferimento

La Garante per l'infanzia e l'adolescenza, in data 28 novembre 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 12, comma 4, del Regolamento di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 20 luglio 2012, n. 168, il bilancio di previsione dell'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza per l'esercizio finanziario 2024, corredato dalla relativa nota illustrativa, nonché il bilancio pluriennale relativo al triennio 2024-2026.

Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 1a e alla 5a Commissione permanente (Atto n. 307).

Corte Costituzionale, trasmissione di sentenze. Deferimento

La Corte costituzionale ha trasmesso, a norma dell'articolo 30, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n. 87, la seguente sentenza, che è deferita, ai sensi dell'articolo 139, comma 1, del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni competenti per materia:

sentenza n. 211 del 24 ottobre 2023, depositata il successivo 4 dicembre, con la quale dichiara l'illegittimità costituzionale degli artt. 27, comma 2, e 28, comma 4, del decreto legislativo 30 ottobre 1992, n. 443 (Ordinamento del personale del Corpo di polizia penitenziaria, a norma dell'art. 14, comma 1, della legge 15 dicembre 1990, n. 395), nella parte in cui non prevedono che le vincitrici del concorso per vice ispettori del Corpo di Polizia penitenziaria - che abbiano ottenuto l'idoneità al servizio a seguito della partecipazione al primo corso di formazione successivo all'assenza del lavoro per maternità - siano immesse in ruolo con la medesima decorrenza, ai fini giuridici, attribuita agli altri vincitori del medesimo concorso. (Doc. VII, n. 47) - alla 1a, alla 2a, alla 4a e alla 10a Commissione permanente.

Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro (CNEL), trasmissione di atti

Il Presidente del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro (CNEL), con lettera in data 27 novembre 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 21, comma 3, della legge 30 dicembre 1986, n. 936, il bilancio di previsione del CNEL per l'esercizio 2024, adottato in data 22 novembre 2023.

Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 1a e alla 5a Commissione permanente (Atto n. 308).

Interrogazioni

BIZZOTTO, CENTINAIO, BERGESIO, CANTALAMESSA - Al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. - Premesso che:

il regolamento (UE) n. 2021/2117 ha disposto l'etichettatura obbligatoria dell'elenco degli ingredienti e della dichiarazione nutrizionale dei vini e dei prodotti aromatizzati, a decorrere dall'8 dicembre 2023;

il comma 5 dell'articolo 3 ha previsto che l'elenco degli ingredienti in etichetta possa essere fornito per via elettronica mediante l'indicazione sull'imballaggio o su un'etichetta ad esso apposta, introducendo in questo modo una reale semplificazione degli adempimenti a carico dei produttori di vino;

i produttori da mesi sono impegnati nel recepimento della normativa comunitaria con l'obiettivo di fornire, in forma chiara e trasparente, le necessarie informazioni ai consumatori; si stima che ad oggi siano state già stampate diverse centinaia di milioni di etichette;

nel rispetto di quanto stabilito dal regolamento europeo, gli operatori del settore vitivinicolo hanno identificato i "QR-code" con un simbolo, registrato ISO 2760, genericamente utilizzato per individuare il luogo in cui sono fornite le informazioni in etichetta, non essendo presenti specifiche indicazioni in norma;

il 24 novembre, la Commissione europea ha pubblicato le linee guida sull'applicazione delle informazioni in etichetta, le quali prevedono un'integrazione all'applicazione delle pratiche di etichettatura, che obbliga i produttori ad identificare il codice QR con il termine esteso di "ingredienti", in luogo della generica indicazione;

l'interpretazione fornita dalla Commissione europea, in tempi peraltro molto ravvicinati rispetto all'entrata in vigore del regolamento europeo, rischia di mettere in seria difficoltà i produttori di Prosecco, e di altri vini, che, dalla data dell'8 dicembre, si trovano di fatto nell'impossibilità di commercializzare milioni di bottiglie di vino, perché non conformi alle integrazioni richieste dalla Commissione europea;

il solo consorzio Prosecco DOC ha stimato di perdere oltre 50 milioni di stampe di etichette, con un danno enorme per produttori che non sarebbero neppure in grado, in così breve tempo, di modificare la nuova linea produttiva delle etichette, peraltro in un momento in cui si stima un incremento delle vendite per il periodo natalizio,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo voglia tutelare le aziende vitivinicole italiane che non sono in grado di uniformarsi in così breve tempo alle linee guida recentemente pubblicate dalla Commissione europea, facendo in modo che venga loro riconosciuta la possibilità, anche alla luce delle imminenti festività, di utilizzare le etichette stampate prima della pubblicazione delle suddette linee guida e fino ad esaurimento delle scorte.

(3-00816)

Interrogazioni orali con carattere d'urgenza ai sensi dell'articolo 151 del Regolamento

MIRABELLI, GIORGIS, PARRINI, VALENTE, BAZOLI, ROSSOMANDO, VERINI, NICITA - Al Ministro dell'interno. - Premesso che:

come riportato da diversi organi di stampa, la Procura di Milano ha disposto perquisizioni e acquisizioni di atti e documenti presso il centro di permanenza per il rimpatrio di via Corelli, nell'ambito di un'indagine per frodi delle pubbliche forniture e turbata libertà degli incanti, che sarebbero state realizzate, è l'ipotesi investigativa, dalla società che si è aggiudicata l'appalto per la gestione del centro;

secondo l'accusa la società che gestisce il centro, Martinina S.r.l., con sede a Pontecagnano Faiano, in provincia di Salerno, non avrebbe fornito i servizi previsti dal bando di gara: si va dall'assistenza sanitaria, alla gestione della mensa fino alle pulizie. Inoltre, per aggiudicarsi la gara, è l'ipotesi investigativa, sarebbe stata presentata documentazione falsa;

da quanto emergerebbe dalle indagini: il servizio di mediazione culturale e linguistica era "assente" o "deficitario", come il presidio sanitario per cui era prevista la presenza costante di medici e infermieri. Le visite specialistiche per i migranti all'interno del centro non sarebbero state effettuate "per il rifiuto del gestore di pagare". La Procura contesterebbe, inoltre, anche la mancanza di medicinali e la carenza delle visite di idoneità per la valutazione di gravi patologie quali epilessia, epatiti, patologie psichiatriche, tossicodipendenze e, infine, la totale assenza di un servizio per la diagnosi di tumori;

analogamente "largamente insufficiente" sarebbe anche il servizio di ausilio psicologico e psichiatrico con personale che non conosceva le lingue parlate dai migranti. Assenti il servizio legale, il servizio per l'organizzazione di attività ricreative sociali e religiose e assenti anche luoghi di culto;

si aggiunga che il cibo spacciato e offerto come biologico sarebbe stato invece "maleodorante, avariato, scaduto";

val la pena evidenziare come già in passato il centro di via Corelli, precedentemente struttura di identificazione e espulsione, sia stato oggetto di diverse denunce da parte di diverse organizzazioni umanitarie per le condizioni di detenzione;

appare di tutta evidenza come le condizioni del centro di via Corelli siano ben oltre i limiti della vivibilità per persone di fatto detenute e che non hanno potuto contare neanche sull'assistenza minima,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti;

quali siano stati i controlli effettuati nel corso degli anni presso il centro e se non ritenga necessario e urgente procedere con l'immediata chiusura fino alla conclusione delle indagini da parte della Procura di Milano, anche al fine di garantire che siano ripristinate condizioni di permanenza tali da assicurare ai migranti il pieno rispetto dei diritti umani fondamentali che, come di tutta evidenza, sarebbero stati loro negati nel corso di questi anni.

(3-00815)

TREVISI, LICHERI Ettore Antonio, BEVILACQUA, MARTON - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Premesso che:

il decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 luglio 2023, n. 85, ha stabilito che il nuovo sussidio, denominato assegno di inclusione, istituito in sostituzione della misura universale del reddito di cittadinanza, distingue due categorie di nuclei familiari beneficiari: quelli in cui sono presenti soggetti over 60, minori o persone con disabilità, e quelli formati da sole persone occupabili, anche monocomponente;

il supporto per la formazione e il lavoro, dal 1° settembre 2023, è utilizzabile dai componenti dei nuclei familiari, di età compresa tra 18 e 59 anni, con valore dell'ISEE familiare non superiore a 6.000 euro annui, senza i requisiti per accedere all'assegno di inclusione;

il supporto per la formazione e il lavoro costituisce una misura di attivazione al lavoro, mediante la partecipazione a progetti di formazione e politiche attive comunque denominate e prevede un'indennità di partecipazione di 350 euro al mese, nel limite massimo di 12 mensilità;

per usufruirne, bisogna presentare domanda all'INPS, quindi iscriversi al sistema informativo per l'inclusione sociale e lavorativa, poi sottoscrivere il patto di attivazione digitale, quindi sottoscrivere il patto di servizio personalizzato e, infine, frequentare un corso o altra iniziativa di attivazione lavorativa;

con circolare INPS n. 77/2023 del 29 agosto 2023 sono stati forniti chiarimenti per velocizzare il percorso di accesso ed erogazione della misura sostitutiva del reddito di cittadinanza;

al 13 ottobre 2023, le domande già acquisite sarebbero 99.349;

in merito al sistema informativo per l'inclusione sociale e lavorativa, il 13 settembre 2023, il sottosegretario Durigon ha dichiarato che esso non realizza direttamente il "matching" tra datore di lavoro e lavoratore e che i centri per l'impiego, pur specializzati nell'assistenza e orientamento della platea (raramente capace di valorizzare il curriculum, descrivere le esperienze ai fini di una riqualificazione o scegliere l'agenzia per il lavoro più opportuna), possono solo vedere i dati di ritorno;

ancora, sebbene sia possibile rivolgersi ai patronati, questi non hanno ricevuto indicazione o formazione sull'utilizzo della piattaforma, oltre a non conoscere gli enti del territorio e, a differenza dei centri per l'impiego, non sanno selezionare quelli adatti a una platea particolare come quella degli ex percettori di reddito di cittadinanza;

considerato che:

con riferimento all'erogazione dell'assegno di inclusione, nonostante la legge sia stata approvata da ormai 5 mesi, ad oggi non risultano determinate, pubblicate e comunicate le norme di attuazione. Tale circostanza impedisce all'INPS di avviare le procedure per erogare il beneficio nonché per l'attivazione della piattaforma telematica che dovrà registrare le domande;

la norma prevede che il versamento del sussidio avvenga a partire dal mese successivo alla presentazione della domanda, pertanto, se da questo momento dovessero essere approvati i decreti attuativi per la richiesta del beneficio, il primo versamento arriverebbe non prima del mese di febbraio 2024;

la platea colpita da questa palese ingiustizia è formata principalmente dai settori più fragili della popolazione ovvero famiglie con anziani o con disabili,

si chiede di sapere:

se e come il Ministro in indirizzo intenda garantire, attraverso il sistema informativo per l'inclusione sociale e lavorativa, assistenza e orientamento ai destinatari di supporto per la formazione e il lavoro e assegno di inclusione, attraverso i centri per l'impiego, così anche perseguendone il potenziamento come da obiettivo del PNRR, nonché quali dati disaggregati possa ad oggi fornire sulle domande di supporto per la formazione e il lavoro, di modo da distinguerne tipi, modi, tempi e costi, nonché esplicitare quante indennità mensili siano state erogate;

in relazione ai corsi effettivamente attivati, quanti siano stati pagati nel mese di settembre 2023 e quanti si preveda di pagare nei mesi di ottobre e novembre 2023;

quali siano, infine, i provvedimenti che intenda porre in essere per risolvere il problema del ritardo relativo all'erogazione del beneficio che sta colpendo numerose famiglie.

(3-00817)

Interrogazioni con richiesta di risposta scritta

SCALFAROTTO - Al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. - Premesso che:

il comparto agricolo rappresenta un settore fondamentale per la crescita dell'Italia e i suoi prodotti sono sinonimo di eccellenza in tutto il globo;

a quanto risulta all'interrogante, negli ultimi mesi le imprese agricole hanno incontrato fortissime difficoltà nel presentare le domande di partecipazione al bando ISMEA fondo innovazione in agricoltura 2023, dovute soprattutto a malfunzionamenti dei server e dei portali telematici;

nonostante le segnalazioni effettuate dagli operatori, diverse imprese non hanno avuto la possibilità di presentare domanda, oppure di presentarla correttamente corredata della documentazione richiesta e di interesse ai fini del bando, come la dimostrazione della capacità finanziaria e patrimoniale dell'impresa, ovvero il progetto innovativo per lo sviluppo e la sostenibilità;

tale circostanza ha compromesso la partecipazione (equa, trasparente e imparziale) al bando, con grave pregiudizio per gli operatori esclusi o inficiati dai malfunzionamenti;

i disservizi, infatti, hanno comportato persino il blocco del portale deputato al raccoglimento delle domande, precludendo a numerosi imprenditori agricoli di concorrere per un importante incentivo alla modernizzazione, allo sviluppo e all'innovazione dei processi produttivi, in un settore che oggi più che mai ha bisogno di rinnovare il proprio slancio e la propria competitività sul piano internazionale;

l'indisponibilità del servizio sembra dovuta all'ormai consolidata e deprecabile prassi del "click day", che comporta la puntuale saturazione dell'infrastruttura informatica, impedendo il corretto accesso al bando,

si chiede di sapere:

quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda adottare per verificare eventuali profili di responsabilità per i malfunzionamenti, per scongiurare l'ipotesi che simili disservizi possano ripetersi in futuro, anche laddove si ricorra alla prassi del "click day";

se non ritenga di attivarsi a tutela del principio di trasparenza, equità e imparzialità, al fine di riaprire i termini di partecipazione al bando, in modo tale da consentire alle imprese pregiudicate dai disservizi di concorrere liberamente al perseguimento di incentivi fondamentali per il comparto.

(4-00880)

PAITA - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Premesso che:

la Regione Liguria ha approvato un nuovo piano tariffario per i servizi di trasporto ferroviario di persone;

esso prevede diverse scontistiche e gratuità per i residenti, ma introduce un sistema per fasce (verde, gialla, rossa), riferito al periodo stagionale (rispettivamente, bassa, media e alta stagione), che si traduce in un sostanziale rincaro del costo di accesso al servizio;

esemplificativamente, per una corsa di andata e ritorno in bassa stagione si prevede un prezzo di 10 euro, che raddoppia fino a 20 euro in alta stagione: in sostanza una famiglia di 5 persone che voglia visitare la Liguria sarà tenuta a pagare fino a 100 euro per una semplice gita nelle "Cinque Terre";

simili rincari, oltre a scoraggiare il turismo, incidono inevitabilmente sulle attività commerciali del territorio interessato, posto che la maggiore spesa affrontata dai viaggiatori per gli spostamenti viene sottratta direttamente ai consumi, con evidenti ripercussioni sulle prospettive di crescita delle realtà coinvolte;

la libertà di circolazione, per essere effettivamente "libera", non può incontrare ostacoli di sorta (tantomeno di natura economica), ed esigenze turistico-speculative non possono compromettere un diritto alla mobilità che viene tutelato direttamente dalla Costituzione;

anche la differenziazione con i residenti, da questo punto di vista, rappresenta la conferma di una prassi normativa distorsiva, dimentica del principio di unità e indivisibilità della Repubblica contenuto all'articolo 5 della Costituzione,

si chiede di sapere quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda adottare per assicurare al servizio di trasporto ferroviario ligure i finanziamenti necessari, affinché possa garantire standard qualitativi di servizio adeguati alle aspettative dei residenti e dei non residenti, prevedendo tariffe agevolate, scontistiche e gratuità anche per questi ultimi, senza compromettere la vocazione turistica del territorio.

(4-00881)

BORGHI Enrico - Al Ministro dell'interno. - Premesso che:

nel corso di un servizio televisivo, a una domanda, posta chiaramente in modo goliardico, circa la fede calcistica dell'interrogante e il proprio sentimento nei confronti della squadra cittadina antagonista, si rispondeva in maniera ironica e scanzonata facendo riferimento alla nota accusa anti juventina negli ambienti sportivi e della tifoseria;

a riprova del carattere scherzoso e paradossale delle affermazioni si suggeriva addirittura l'istituzione di una commissione d'inchiesta ad hoc come elemento ironico successivo, facendo perno sul taglio del servizio, che si proponeva di affrontare in maniera ludica e spiritosa le fedi calcistiche di alcuni esponenti delle istituzioni;

tali affermazioni, nondimeno, sono state riprese e decontestualizzate, anche attraverso un taglio delle dichiarazioni rese dal TG1 della sera del 5 dicembre 2023, alimentando, soprattutto sui social network, polemiche, contestazioni, insulti e minacce da parte di alcuni tifosi;

appare preoccupante che il rilancio, a giudizio dell'interrogante fatto ad arte e decontestualizzato, di una chiara celia calcistica, ripreso in maniera ironica possa ingenerare una simile reazione di risentimento e acredine, soprattutto se riferito a uno sport che, quasi per tradizione, si caratterizza per simili briose affermazioni;

una semplice visione del servizio citato, infatti, rende evidente come nessuna accusa od offesa tendenziosa si intendeva muovere alla Juventus e ai suoi tifosi, rendendo plastico il carattere surreale della vicenda;

quanto richiamato evidenzia, ancora una volta, come fenomeni di odio e allarme sociale possano essere fomentati e istigati sulle reti social da un uso distorto dei servizi di informazione, fungendo da provvidenziale campanello d'allarme rispetto ai noti fenomeni di disinformazione e manipolazione, che sempre con maggiore intensità interessano il nostro ordinamento,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative di propria competenza intenda adottare per scongiurare l'eventualità che un utilizzo distorto, incompleto e artificioso dell'informazione possa dare adito a fenomeni di risentimento e odio nei confronti delle istituzioni e dei suoi rappresentanti.

(4-00882)

ROJC, GIACOBBE, LA MARCA, ZAMBITO, DELRIO, SENSI, LOSACCO, FURLAN, MALPEZZI, TAJANI, ZAMPA, RANDO, CAMUSSO, NICITA - Al Ministro della salute. - Premesso che:

dal 28 novembre 2023 è stato sospeso, salvo diverse disposizioni, il punto nascita dell'ospedale di San Vito al Tagliamento (Pordenone);

è stato lo stesso direttore generale, dottor Giuseppe Tonutti, attraverso un proprio decreto, a motivarne la chiusura citando la questione della sicurezza ex decreto ministeriale n. 70 del 2015 e la carenza di personale "che ha provocato una non più idonea turnazione a coprire i turni nelle 24 ore", oltre ad una comunicazione protocollata a firma della direttrice della struttura complessa di ostetricia e ginecologia del presidio ospedaliero, con la quale si esprime "forte preoccupazione sull'attuale livello di sicurezza del punto nascita", fra l'altro condivise con i propri collaboratori per l'impossibilità di dare stabilità alla componente medico-specialistica mediante l'assunzione di personale dipendente;

di tutt'altro avviso le due organizzazioni sindacali UIL Fpl Fvg e Nursind FVG, secondo le quali, attraverso una nota congiunta, si afferma: "niente di più falso! Malgrado le difficoltà l'équipe rispetta gli indici di qualità, dimostrando che l'operato di tutta la squadra è lineare negli anni. Come dimostrano i numeri, a San Vito le mamme e i bambini vengono assistiti con standard qualitativi adeguati, con una spesa recente di oltre 200 mila euro per adeguare gli spazi del reparto". Inoltre, "Uil Fpl Fvg e Nursind Fvg ritengono che la scelta di sospendere il servizio del punto nascite di San Vito con la motivazione di garantire la sicurezza alle partorienti leda la dignità e la professionalità di tutte le figure operanti nel reparto. Il calo dei parti in questione e la grave carenza di personale medico è dovuta piuttosto alle scelte del direttore di Dipartimento e primario e non dal calo demografico";

secondo la normativa regionale, nel punto nascita si realizzano più di 500 parti all'anno, come dimostrato dai dati degli ultimi anni;

a giudizio degli interroganti, la sospensione è stata improvvisa, intempestiva e senza una preventiva informazione e preparazione delle donne in attesa di partorire;

due giorni dopo la sospensione si è verificato un parto di necessità ed urgenza nel pronto soccorso di San Vito al Tagliamento senza assistenza specialistica, né alla madre, né al neonato;

la sospensione del servizio crea danno, difficoltà e sconcerto nella popolazione, mettendo in crisi il rapporto di fiducia fra la struttura sociosanitaria e la popolazione di riferimento;

come riferito dal direttore generale Tonutti, la motivazione addotta per la sospensione riguarda la carenza di personale e le asserite problematiche di sicurezza, ma, ad oggi, risulta che né la direzione aziendale, né l'assessorato regionale per la salute abbiano dichiarato il numero esatto dei medici operanti nel dipartimento materno infantile dell'azienda sanitaria del Friuli occidentale, comprendente le strutture complesse di ostetricia e ginecologia di San Vito al Tagliamento e Pordenone;

agli interroganti risulterebbe invece un numero di medici oscillante tra 19 e 22, che secondo alcuni tecnici consentirebbe una gestione condivisa dei due punti nascita; soprattutto non vi è stato un percorso di condivisione con tutti gli stakeholder coinvolti;

si sottolinea inoltre come nella struttura di San Vito al Tagliamento, per protocollo operativo provinciale condiviso, vengono gestiti parti da gravidanza fisiologica, mentre i parti di complessità maggiore trovano assistenza a Pordenone;

nel computo del personale è ritenuto sufficiente il numero delle ostetriche operanti,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non ritenga di avviare un'indagine ispettiva su quanto accaduto nell'ospedale di San Vito al Tagliamento con il conseguente disagio recato alle famiglie del territorio;

se non intenda chiedere con la massima sollecitudine all'assessorato per la salute della Regione Friuli-Venezia Giulia e alla direzione dell'azienda sanitaria del Friuli occidentale di riattivare, nel più breve tempo possibile, le attività del punto nascita presso l'ospedale di San Vito al Tagliamento.

(4-00883)

SPAGNOLLI, UNTERBERGER, PATTON - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Premesso che:

l'installazione di impianti eolici e solari comporta la realizzazione di elettrodotti necessari alla connessione degli impianti alla rete di distribuzione dell'energia elettrica;

per tali elettrodotti, i Comuni e le Province interessate, su istanza delle aziende produttrici dell'energia proprietarie degli impianti, rilasciano concessioni di suolo pubblico per il passaggio di condutture elettriche al di sotto delle strade esistenti di loro proprietà, applicando il canone unico patrimoniale sull'occupazione del sottosuolo;

in merito all'applicazione del canone, sono sorti numerosi contenziosi tra gli enti locali concedenti e le aziende produttrici dell'energia elettrica: gli enti ritengono di dover applicare la tariffa standard, parametrata alla misura dell'occupazione e ridotta ad un quarto (ai sensi del combinato disposto dell'articolo 1, commi 826 e 829, della legge 27 dicembre 2019, n. 160), mentre le aziende produttrici chiedono l'applicazione del canone forfetario di 800 euro annui (di cui al successivo comma 831), e ciò in considerazione di quanto stabilito dalla norma interpretativa, di cui all'articolo 5 del decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146, e dal successivo chiarimento fornito dal Ministero dell'economia e delle finanze, con risoluzione n. 3 del 22 marzo 2022;

in particolare, il richiamato comma 831, del quale le aziende produttrici chiedono l'applicazione, prevede una particolare disciplina tariffaria agevolata relativa alle occupazioni effettuate per l'erogazione di pubblici servizi a rete, precisando che il canone è comprensivo "di tutte le occupazioni di suolo pubblico con impianti direttamente funzionali all'erogazione del servizio a rete";

in relazione a quest'ultima precisazione, secondo la norma di interpretazione autentica (articolo 5, comma 14-quinques, del decreto-legge n. 146 del 2021) "per occupazioni permanenti di suolo pubblico con impianti direttamente funzionali all'erogazione del servizio a rete devono intendersi anche quelle effettuate dalle aziende esercenti attività strumentali alla fornitura di servizi di pubblica utilità, quali la trasmissione di energia elettrica e il trasporto di gas naturale. Per tali occupazioni il canone annuo è dovuto nella misura minima di 800 euro";

il Ministero dell'economia, nella risoluzione n. 3 del 22 marzo 2022, ha sostenuto che fra le attività strumentali alla fornitura di servizi di pubblica utilità, a cui fa riferimento la norma interpretativa, che beneficiano del pagamento del canone patrimoniale nella misura minima di 800 euro, deve essere ricompresa anche l'attività di produzione di energia elettrica "sulla scorta delle caratteristiche di complementarietà ed esclusività della stessa nell'ambito della filiera del sistema elettrico nazionale";

a parere del Ministero, quindi, sarebbe irrilevante la circostanza che la norma di interpretazione autentica faccia riferimento solo alla fase di "trasmissione di energia elettrica e il trasporto di gas naturale" e non anche a quella di produzione, dal momento che dette fasi sarebbero richiamate dal legislatore a mero titolo esemplificativo;

alle medesime conclusioni è pervenuto anche il Consiglio di Stato, nella sentenza n. 9697/2022 che, richiamando la linea interpretativa ministeriale, attribuisce all'attività di produzione dell'energia elettrica natura strumentale alla fornitura di servizi di pubblica utilità, modificando così il suo precedente orientamento espresso, più volte, su un'analoga disposizione prevista dalla disciplina COSAP (poi sostituita dal canone unico patrimoniale);

con il precedente orientamento, infatti, il Consiglio di Stato, pur riconoscendo che l'attività di produzione dell'energia è un'attività presupposta alla successiva erogazione del servizio energetico, escludeva la sussistenza della caratteristica della strumentalità in funzione della loro autonomia e distinzione, anche economica, e della loro appartenenza a segmenti di mercato diversi (sezione V, sentenza n. 2572/2019; si vedano ancora le sentenze nn. 1786-1788/2013 e n. 3810/2013);

il prevalere dell'orientamento favorevole al riconoscimento della natura strumentale dell'attività di produzione dell'energia comporta un evidente e grave danno a tutti gli enti interessati, i quali, a fronte di uno sfruttamento intensivo del proprio territorio da parte delle aziende produttrici, con un'occupazione del suolo che può variare da centinaia a migliaia di metri, incassano un canone annuale di soli 800 euro;

in conclusione, si tratta di un sacrificio economico a carico della collettività del tutto ingiustificato, se riferito all'attività di produzione dell'energia elettrica che, rispetto alle attività relative alle fasi successive della filiera (di trasmissione e dispacciamento), espressamente indicate nella norma interpretativa, si connota per svolgersi in un segmento di mercato libero con prezzi non imposti,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo, posto che l'attività di produzione presenta una natura prevalentemente commerciale, indiscutibile fonte di profitto e, allo stesso tempo, diversamente da quella di erogazione, non viene svolta direttamente a beneficio dei cittadini utenti, non intenda assumere adeguate misure perequative, mediante un apposito intervento legislativo, al fine di evitare l'ingiustificata sottrazione di risorse economiche in capo agli enti interessati.

(4-00884)

Interrogazioni, da svolgere in Commissione

A norma dell'articolo 147 del Regolamento, la seguente interrogazione sarà svolta presso la Commissione permanente:

9ª Commissione permanente(Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare):

3-00816 della senatrice Bizzotto ed altri, sul nuovo regolamento europeo relativo all'etichettatura obbligatoria di vini e prodotti aromatizzati.