Legislatura 19ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 097 del 05/09/2023
Azioni disponibili
SENATO DELLA REPUBBLICA
------ XIX LEGISLATURA ------
97a SEDUTA PUBBLICA
RESOCONTO STENOGRAFICO (*)
MARTEDÌ 5 SETTEMBRE 2023
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Presidenza del presidente LA RUSSA,
indi del vice presidente CENTINAIO
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(*) Include gli ERRATA CORRIGE pubblicati nei Resoconti delle sedute nn. 98 e 99 del 6 e 12 settembre 2023
(N.B. Il testo in formato PDF non è stato modificato in quanto copia conforme all'originale)
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N.B. Sigle dei Gruppi parlamentari: Azione-Italia Viva-RenewEurope: Az-IV-RE; Civici d'Italia-Noi Moderati (UDC-Coraggio Italia-Noi con l'Italia-Italia al Centro)-MAIE: Cd'I-NM (UDC-CI-NcI-IaC)-MAIE; Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE: FI-BP-PPE; Fratelli d'Italia: FdI; Lega Salvini Premier-Partito Sardo d'Azione: LSP-PSd'Az; MoVimento 5 Stelle: M5S; Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista: PD-IDP; Per le Autonomie (SVP-Patt, Campobase, Sud Chiama Nord): Aut (SVP-Patt, Cb, SCN); Misto: Misto; Misto-ALLEANZA VERDI E SINISTRA: Misto-AVS.
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Presidenza del presidente LA RUSSA
PRESIDENTE. La seduta è aperta (ore 16,30).
Si dia lettura del processo verbale.
TERNULLO, segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 3 agosto.
PRESIDENTE. Non essendovi osservazioni, il processo verbale è approvato.
Comunicazioni della Presidenza
PRESIDENTE. L'elenco dei senatori in congedo e assenti per incarico ricevuto dal Senato, nonché ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicati nell'allegato B al Resoconto della seduta odierna.
Onorevoli colleghi, voglio intanto aprire la seduta dandovi un caloroso saluto di buon rientro dopo le - meritate, mi auguro - vacanze.
Sulla scomparsa di Nicola Conte e Francesco Alberoni
Sugli incidenti mortali occorsi sul lavoro sul monte Mangart e a Brandizzo
Sulla donne vittime di femminicidio nel mese di agosto
PRESIDENTE. (Il Presidente e l'Assemblea si levano in piedi). Nel mese di agosto, purtroppo, abbiamo avuto anche dei lutti e non ho la pretesa di esaurire un elenco che sarebbe più lungo. Voglio comunque ricordare che venerdì 4 agosto è mancato Nicola Conte, papà di Giuseppe Conte, presidente del MoVimento 5 Stelle. A lui e al Gruppo rivolgo le condoglianze a nome del Senato.
Il 14 agosto è morto, all'età di novantatré anni, il professor Francesco Alberoni, grande sociologo e scrittore. Il Gruppo Fratelli d'Italia mi ha chiesto di ricordarlo la prossima settimana, ma voglio comunque, in apertura, farlo oggi.
Giovedì 17 e giovedì 31 agosto ci sono stati due gravi incidenti sul lavoro. Il 17 agosto, sulle Alpi Giulie, sono mancati due agenti della Guardia di finanza durante un addestramento.
Come sapete, giovedì 31 agosto, a Brandizzo, sulla linea ferroviaria Torino-Milano, cinque operai, Kevin Laganà, Michael Zanera, Giuseppe Sorvillo, Giuseppe Saverio Lombardo e Giuseppe Aversa, hanno perso la vita in un drammatico incidente.
Per tutti loro, ma anche per le altre sei donne uccise in episodi di femminicidio nel solo mese di agosto, Iris Setti, Maria Costantini, Celine Frei Matzohl, Anna Scala, Vera Schiopu, Francesca Renata Marasco e, ieri, Rossella Nappini, credo che sia sentito, da parte di tutto il Senato, rivolgere un pensiero e osservare un minuto di silenzio. (L'Assemblea osserva un minuto di silenzio). (Applausi).
Il sottosegretario Tripodi si è associato, a nome del Governo.
Disegni di legge, annunzio di presentazione
PRESIDENTE. Comunico che in data 11 agosto 2023 è stato presentato il seguente disegno di legge:
dal Presidente del Consiglio dei ministri, dal Ministro delle imprese e del made in Italy, dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, dal Ministro dell'interno, dal Ministro del turismo, dal Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, dal Ministro dell'economia e delle finanze, dal Ministro della salute e dal Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica
«Conversione in legge del decreto-legge 10 agosto 2023, n. 104, recante disposizioni urgenti a tutela degli utenti, in materia di attività economiche e finanziarie e investimenti strategici» (854), che è stato già presentato alla Camera dei deputati lo scorso 10 agosto.
Comunico altresì che in data 31 agosto è stato presentato il seguente disegno di legge:
dal Presidente del Consiglio dei ministri e dal Ministro dell'economia e delle finanze
«Conversione in legge del decreto-legge 31 agosto 2023, n. 118, recante misure urgenti in materia di finanziamento di investimenti di interesse strategico» (856).
Voglio sottolineare con piacere che, benché oggi non siano previste votazioni, c'è un'alta presenza di senatori e di questo vi ringrazio.
Discussione del disegno di legge:
(694) Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Kosovo sulla cooperazione di polizia, fatto a Roma il 12 novembre 2020 (Relazione orale) (ore 16,41)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge n. 694.
La relatrice, senatrice Mieli, ha chiesto l'autorizzazione a svolgere la relazione orale. Non facendosi osservazioni la richiesta si intende accolta.
Pertanto, ha facoltà di parlare la relatrice.
MIELI, relatrice. Signor Presidente, la ringrazio. Auguro a lei, a tutti i senatori e al Governo un buon rientro e buon lavoro.
L'Assemblea è chiamata ed esaminare il disegno di legge di iniziativa governativa recante la ratifica dell'Accordo tra l'Italia e la Repubblica del Kosovo in materia di cooperazione di polizia, sottoscritto dalle parti nel novembre 2020.
L'Accordo oggi al nostro esame risponde all'esigenza di intensificare la cooperazione tra le Forze di polizia dei due Paesi per promuovere, sviluppare e rafforzare la collaborazione bilaterale, al fine di prevenire e contrastare la criminalità organizzata transnazionale nelle sue varie forme e il terrorismo internazionale.
L'Accordo, che si inserisce in un contesto internazionale che richiede una sempre maggiore collaborazione fra i Paesi nell'azione di contrasto alla criminalità organizzata, costituisce lo strumento giuridico per regolamentare la collaborazione operativa e per rafforzare i rapporti tra gli omologhi organismi impegnati in questa lotta.
L'Intesa bilaterale promuove, sviluppa e rafforza la collaborazione di polizia per la prevenzione e il contrasto della criminalità nelle sue forme e del terrorismo, individuando le autorità competenti responsabili della sua attuazione.
L'Accordo indica inoltre i principali settori entro i quali la cooperazione di polizia si svilupperà: il contrasto al crimine organizzato transnazionale, i reati contro la vita, l'incolumità personale e l'integrità fisica, la produzione e il traffico illecito di stupefacenti, la tratta di persone e il traffico illecito di migranti, nonché di armi, la criminalità informatica e la pedopornografia online, i reati economici e finanziari e il terrorismo.
L'intervento legislativo in esame non presenta profili di incompatibilità con la normativa nazionale, né con l'ordinamento europeo e gli altri obblighi internazionali sottoscritti dal nostro Paese.
In conclusione, si propone l'approvazione del disegno di legge da parte dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione generale.
È iscritto a parlare il senatore Dreosto. Ne ha facoltà.
DREOSTO (LSP-PSd'Az). Signor Presidente, con la ratifica e l'esecuzione dell'Accordo tra il Governo italiano e quello della Repubblica del Kosovo sulla cooperazione di polizia si intende evidentemente creare le condizioni per una maggiore cooperazione tra le Forze di polizia dei due Paesi e intensificarle.
È fondamentale prevenire e contrastare le attività di criminalità organizzata transnazionale in un'area strategica per gli interessi del nostro Paese come quella del Kosovo e dei Balcani in generale.
Per queste ragioni, con tale Accordo l'Italia dimostra ancora una volta di voler intensificare le proprie collaborazioni e attività per una maggiore stabilità dei Balcani che - è importante ricordarlo - fanno parte di quel Mediterraneo allargato che è una priorità imperativa della nostra politica estera e di difesa.
L'Accordo è volto non solo al contrasto della criminalità organizzata, ma anche delle attività del terrorismo internazionale che purtroppo è riuscito ad infiltrarsi in Paesi del nostro vicinato. Nonostante un'attenzione centrata sul fronte Est, è necessario non sottovalutare questa costante minaccia che il terrorismo, in particolare di natura jihadista, può arrecare alla sicurezza nazionale nostra e dei partner europei.
Proprio su questo, Presidente, intendo soffermarmi brevemente; io rappresento il Friuli-Venezia Giulia, un territorio di confine che purtroppo in questo periodo è terra di arrivo di migranti provenienti proprio dalla cosiddetta rotta balcanica e che quindi è messo a dura prova dal costante aumento dei flussi migratori che percorrono i Balcani fino ad arrivare ai confini nord-orientali del nostro Paese, raggiungendo poi le Province di Trieste, Gorizia, Pordenone e Udine. Ecco che quindi c'è la possibilità che tra questi migranti vi siano anche criminali, soggetti pericolosi e terroristi internazionali che si infiltrano con lo scopo di arrivare sul suolo italiano ed europeo, intensificando così quella rete criminale ed eversiva che mette a repentaglio la sicurezza del nostro Paese e dei nostri cittadini.
Per queste ragioni, ben vengano accordi come quello tra l'Italia e il Kosovo e anche altri Paesi dei Balcani per intensificare le operazioni di polizia in loco. Vorrei altresì sottolineare in maniera importante la necessità di rafforzare i confini esterni dell'Unione europea con i pattugliamenti congiunti e i confini nazionali terrestri, come ripetiamo da tempo, anche attraverso l'uso dei nostri militari e dell'Esercito.
Quella migratoria è evidentemente una questione di sicurezza nazionale e non possiamo più piegarci alla volontà delle ONG, delle reti di criminali, organizzazioni terroristiche o altri attori statuali ostili, su una tematica così importante ed estremamente sensibile per il nostro Paese. (Applausi).
Presidenza del vice presidente CENTINAIO (ore 16,46)
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Barcaiuolo. Ne ha facoltà.
BARCAIUOLO (FdI). Signor Presidente, noi guardiamo con favore alla sottoscrizione di un accordo di questo tipo tra l'Italia e la Repubblica del Kosovo, indipendente dal 2008, nonostante non sia riconosciuta da tutti i membri dell'Organizzazione delle Nazioni Unite.
È un provvedimento strategicamente importante anche perché va a chiudere un accordo di cooperazione su temi importanti, quale ad esempio il contrasto al crimine in varie sue forme e declinazioni, ampliando di molto la cooperazione nella lotta alla criminalità, che evidentemente, soprattutto quando proviene anche da zone come i Balcani, teatro e scenario complicato e particolare anche per ciò che sta avvenendo da un punto di vista geopolitico, può fomentare una maggiore natura criminale al proprio interno. Si tratta di un accordo alla pari tra l'Italia e Kosovo per poter arginare al meglio la criminalità.
Richiamo poi quanto illustrato dalla relatrice rispetto agli articoli dell'accordo e del disegno di legge che lo ratifica. Credo che la ratifica di questo Trattato rappresenti un ulteriore passo in avanti che compiamo nella lotta alla criminalità. (Applausi).
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.
Rinvio il seguito della discussione del disegno di legge in titolo ad altra seduta.
Discussione del disegno di legge:
(741) Ratifica ed esecuzione del Protocollo emendativo dell'Accordo di collaborazione in materia radiotelevisiva fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di San Marino, con Allegato, del 5 marzo 2008, fatto a Roma il 27 settembre 2021 (Approvato dalla Camera dei deputati) (Relazione orale) (ore 16,47)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge n. 741, già approvato dalla Camera dei deputati.
Il relatore, senatore Spagnolli, ha chiesto l'autorizzazione a svolgere la relazione orale. Non facendosi osservazioni la richiesta si intende accolta.
Pertanto, ha facoltà di parlare il relatore.
SPAGNOLLI, relatore. Signor Presidente, l'Assemblea è chiamata a esaminare un disegno di legge già approvato dalla Camera dei deputati, che reca la ratifica del Protocollo emendativo, risalente al settembre 2021, dell'Accordo di collaborazione in materia radiotelevisiva sottoscritto dall'Italia e dalla Repubblica di San Marino nel marzo 2008.
L'obiettivo sotteso al Protocollo emendativo è quello di rafforzare la cooperazione in materia radiotelevisiva tra le due società concessionarie del servizio pubblico, nell'interesse dello sviluppo culturale, economico e sociale dei due Stati. L'iniziativa risponde, in particolare, all'esigenza di innovare l'Accordo di collaborazione in materia radiotelevisiva del 2008 per l'intervenuta necessità di ridefinire l'assetto delle frequenze radiotelevisive, allo scopo di consentire la realizzazione del sistema 5G in Italia. È evidente a tutti che si tratta di un settore in continua evoluzione tecnologica, per cui un accordo del 2008 è evidentemente da considerarsi "vecchio".
Il Protocollo emendativo dell'Accordo di collaborazione in materia radiotelevisiva, oltre a estendere la vigenza dell'Accordo prolungandola al 2026, prevede in particolare alcuni impegni rilevanti per i due Paesi, come la conferma della rinuncia da parte di San Marino all'utilizzo di alcuni dei propri canali televisivi e la rinuncia all'uso di quelli digitali radiofonici, a fronte, da parte italiana, dell'impegno alla ritrasmissione sull'intero territorio italiano del segnale televisivo della San Marino RTV, con contestuale riconoscimento di un incremento del contributo economico annuale con decorrenza dall'anno 2021.
In conclusione, si propone l'approvazione del disegno di legge da parte dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione generale.
È iscritta a parlare la senatrice Pucciarelli. Ne ha facoltà.
PUCCIARELLI (LSP-PSd'Az). Signor Presidente, onorevoli colleghi senatori, rappresentanti del Governo, la ratifica del Protocollo emendativo che a breve ci accingeremo a votare ha lo scopo di rafforzare la cooperazione in materia radiotelevisiva fra le due società concessionarie del servizio pubblico, aggiornando l'Accordo di collaborazione in materia radiotelevisiva del 2008 per intervenuta necessità di modificare l'assetto delle frequenze radiotelevisive allo scopo di consentire la realizzazione del sistema 5G.
In tale contesto, l'analisi tecnico-normativa sottolinea che il canale 51, il cui uso su parte del territorio italiano è stato riconosciuto a San Marino dall'Accordo attuale, dovrà essere dismesso per consentire al nostro Paese di dedicare le relative frequenze al nuovo sistema 5G. Il Protocollo impegna quindi l'Italia a facilitare la conclusione di un accordo tra la San Marino RTV e un operatore nazionale italiano al fine di assicurare il trasporto di un programma di San Marino RTV su una rete che fornisca la copertura di ambito nazionale nel territorio italiano.
L'Accordo di collaborazione ha consentito una pacifica convivenza sin dalla sua originaria conclusione, nel 1987, del servizio radioelettrico tra i due Stati, regolando l'uso delle frequenze assegnate e costituendo la base della cooperazione culturale tra i due enti concessionari del servizio pubblico RAI e la San Marino RTV.
Il Protocollo, oltre a estendere al 2026 la vigenza dell'Accordo, prevede anche alcuni impegni rilevanti per i due Paesi, come la conferma della rinuncia da parte di San Marino all'utilizzo di alcuni canali televisivi e ai canali digitali radiofonici, a fronte dell'impegno italiano alla ritrasmissione sull'intero territorio italiano del segnale televisivo della San Marino RTV, con contestuale riconoscimento di un incremento del contributo economico annuale. Aggiungo che il provvedimento in oggetto nasce da un'iniziativa legislativa assunta dalla Lega attraverso una proposta di legge presentata dall'onorevole Formentini, che ringrazio, avente ad oggetto lo stesso contenuto, che venne approvata la scorsa legislatura, nel corso della seduta del 22 marzo 2022, dalla Commissione affari esteri della Camera. Tale iniziativa è stata assorbita dall'attuale atto che ci accingiamo a votare. (Applausi).
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la senatrice Spinelli. Ne ha facoltà.
SPINELLI (FdI). Illustre Presidente, Governo, colleghi senatori, oggi trattiamo la ratifica ed esecuzione del Protocollo emendativo dell'Accordo di collaborazione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di San Marino.
Il disegno di legge di ratifica è composto da quattro articoli. L'articolo 1, denominato «Autorizzazione alla ratifica», prevede la dismissione del canale 51 per consentire al nostro Paese di dedicare le relative frequenze al nuovo sistema 5G e il relativo impegno del nostro Paese a facilitare le conclusioni di un accordo tra lo Stato di San Marino e l'operatore nazionale italiano, al fine di assicurare il trasporto di un programma di San Marino RTV su una rete che fornisca la copertura di ambito nazionale nel territorio italiano.
L'articolo 2 prevede l'ordine di esecuzione del protocollo stesso.
L'articolo 3 stabilisce il contributo economico che lo Stato italiano si impegna a versare annualmente allo Stato sammarinese: 4,53 milioni di euro per l'anno 2023, 4,581 milioni di euro per l'anno 2024, 4,648 milioni di euro per l'anno 2025 e 4,718 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2026. Di contro, lo Stato di San Marino rinuncia all'utilizzo di alcuni canali televisivi e canali digitali radiofonici.
L'Italia quindi si impegna alla ritrasmissione sull'intero territorio italiano del segnale televisivo della RTV San Marino e l'articolo 4 stabilisce l'entrata in vigore della legge, ovvero il giorno successivo alla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
È un accordo importante, che ristabilisce i rapporti tra l'Italia e San Marino in questo settore. (Applausi).
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.
Rinvio il seguito della discussione del disegno di legge in titolo ad altra seduta.
Discussione del disegno di legge:
(684) LA MARCA ed altri. - Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione culturale, scientifica e tecnologica tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Costa Rica, fatto a Roma il 27 maggio 2016 (Relazione orale) (ore 16,55)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge n. 684.
La relatrice facente funzioni, senatrice Craxi, ha chiesto l'autorizzazione a svolgere la relazione orale. Non facendosi osservazioni la richiesta si intende accolta.
Pertanto, ha facoltà di parlare la relatrice facente funzioni.
CRAXI, f. f. relatrice. Signor Presidente, sostituisco il relatore, senatore Enrico Borghi, che oggi è assente.
L'Assemblea è chiamata ad esaminare il disegno di legge di iniziativa parlamentare recante la ratifica dell'Accordo tra l'Italia e la Costa Rica sulla cooperazione culturale, scientifica e tecnologica, sottoscritto nel maggio 2016.
L'Accordo di cooperazione culturale, scientifica e tecnologica si propone di fornire un quadro giuridico di riferimento per lo sviluppo dei rapporti tra l'Italia e la Costa Rica in questi settori, al fine di rinsaldare e intensificare i legami di amicizia già esistenti e migliorare ulteriormente il quadro delle relazioni bilaterali. L'intesa bilaterale esplicita innanzitutto l'impegno delle parti a promuovere la cooperazione nell'ambito culturale, scientifico e tecnologico, a migliorare la conoscenza, la diffusione delle rispettive lingue e culture e a favorire la collaborazione tra rispettive istituzioni accademiche, amministrazioni archivistiche, biblioteche e musei.
Le parti possono inoltre chiedere la partecipazione di organismi internazionali al finanziamento dei programmi promossi nell'ambito delle forme di cooperazione individuate dall'Accordo e delle attività di istituzioni culturali e scolastiche nei due Paesi, nonché il rafforzamento della collaborazione nel campo dell'istruzione mediante lo scambio di esperti, di informazioni e documentazioni sulle rispettive legislazioni, anche al fine di sottoscrivere accordi per il riconoscimento e l'equiparazione dei titoli universitari e l'offerta di borse di studio.
L'Accordo impegna inoltre le parti alla collaborazione reciproca nel settore editoriale, nella musica, nel cinema, nelle arti visive e nell'ambito radiotelevisivo, nonché a impedire e reprimere l'importazione, l'esportazione e il traffico illegale di opere d'arte. Ulteriori ambiti di collaborazione e di scambio di esperienze interessano i settori dello sport e della gioventù, dei diritti umani e delle libertà civili e politiche, nonché delle pari opportunità e della tutela delle minoranze.
La promozione della cooperazione scientifica e tecnologica tra i due Paesi, in particolare nei campi delle tecnologie, dell'informazione e della multimedialità applicata all'informatica, alla biomedica e ai beni culturali, consentirà la stipula di specifici accordi tra università, enti di ricerca e associazioni scientifiche nei due Paesi.
In conclusione, si propone l'approvazione del disegno di legge da parte dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione generale.
È iscritto a parlare il senatore Dreosto. Ne ha facoltà.
DREOSTO (LSP-PSd'Az). Signor Presidente, l'Accordo istituisce un quadro giuridico di riferimento per lo sviluppo dei rapporti tra l'Italia e la Costa Rica nei settori della cooperazione culturale, scientifica e tecnologica, al fine di rinsaldare ed intensificare i legami già esistenti e di migliorare ulteriormente il quadro delle relazioni bilaterali. Anche su questo vi è la dimostrazione cristallina di come l'attività diplomatica italiana agisca a 360 gradi e sia rivolta non solo al nostro vicinato, ma anche ad altre aree chiave per la difesa dei territori nazionali, interessati come l'America centrale.
I settori in cui eccelliamo, come quello culturale, scientifico e tecnologico, ci permettono di continuare un'azione di accrescimento del nostro soft power e di mantenere buone relazioni bilaterali con Paesi quali la Costa Rica. (Applausi).
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la senatrice La Marca. Ne ha facoltà.
LA MARCA (PD-IDP). Signor Presidente, questo disegno di legge a mia prima firma ha lo scopo di ratificare l'Accordo sulla cooperazione culturale, scientifica e tecnologica firmato a Roma il 27 maggio 2016 fra il Governo italiano e il Governo della Costa Rica.
Le relazioni bilaterali fra questi due Paesi sono solide, cordiali e improntate a un fiducioso rapporto di grande amicizia e collaborazione. Il loro ottimo andamento è confermato anche dalla piena collaborazione soprattutto nei fori multilaterali, con numerosi casi di sostegno reciproco alle rispettive candidature internazionali. Basti ricordare l'appoggio della Costa Rica alla candidatura italiana al consiglio di sicurezza dell'ONU, cinque anni fa.
Inoltre, tali relazioni sono favorite dai solidi rapporti commerciali fra i due Paesi. La Costa Rica è difatti il quarto più importante partner dell'Italia in Centro America, dopo Messico, Panama e Cuba, con un interscambio globale che solo nel 2015 (l'anno prima della firma) ha raggiunto la cifra record di 379,5 milioni di euro.
L'Accordo di cooperazione culturale, scientifica e tecnologica si inserisce quindi nel contesto di un rilancio delle relazioni bilaterali dell'Italia con uno dei partner tradizionali dell'America centrale, un Paese che si caratterizza per la stabilità politica e gli indici di sviluppo tra i più elevati di quell'area. Non è mai stato firmato prima uno specifico accordo nel settore, perché esisteva un accordo quadro tra Italia e Costa Rica, firmato il 24 ottobre 1983, che riguardava principalmente la cooperazione economica, finanziaria, sociale e culturale.
L'Accordo, Presidente, si compone di 21 articoli. Fra essi, alcuni sono di fondamentale importanza per rinsaldare ancor di più i rapporti fra i due Paesi. Gli articoli da 1 a 3 definiscono l'impegno delle parti a promuovere la cooperazione nei settori indicati, a migliorare la conoscenza e la diffusione delle rispettive lingue e culture e a favorire la collaborazione tra le rispettive istituzioni accademiche, amministrazioni archivistiche, biblioteche e musei. L'articolo 4 prevede la possibilità, per le parti, di chiedere la partecipazione di organismi internazionali al finanziamento dei programmi promossi nell'ambito delle forme di cooperazione individuate dall'Accordo.
L'articolo 5 disciplina la possibilità reciproca di istituire attività di istituzioni culturali e scolastiche nei due Paesi. Gli articoli da 6 a 8 hanno lo scopo di rafforzare la collaborazione nel campo dell'istruzione, mediante lo scambio di esperti, di informazioni e di documentazione, anche al fine di sottoscrivere accordi per il riconoscimento e l'equiparazione dei titoli universitari e l'offerta di borse di studio. L'articolo 19 affida a una commissione mista lo sviluppo della cooperazione culturale, la redazione di programmi esecutivi pluriennali e la valutazione dello stato di attuazione dell'Accordo.
L'articolo 20 riguarda l'applicazione e l'interpretazione del testo. Infine, l'articolo 21 disciplina la durata, che è illimitata, e le modalità di modifica dell'Accordo.
Signor Presidente, la Costa Rica è uno dei Paesi che ho l'onore di rappresentare in Parlamento, perché è della mia ripartizione, della mia circoscrizione elettorale. Alcuni mesi fa ho avuto il grande piacere di visitarlo e di conoscere personalmente molti membri della comunità italiana, storica e operosa, che ha dato un sostanziale contributo allo sviluppo del Paese.
Nei miei contatti diretti con la collettività italiana in Costa Rica ho appunto potuto riscontrare personalmente quanto sia auspicata la ratifica di questo Accordo, non soltanto dagli oltre 6.000 cittadini italiani che vivono in quel Paese, ma anche per i costaricani che vivono in Italia e per tutte le istituzioni culturali e scientifiche, dalle università agli istituti di ricerca medica e scientifica.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Barcaiuolo. Ne ha facoltà.
BARCAIUOLO (FdI). Signor Presidente, quest'Accordo complessivo con la Repubblica del Costa Rica, che, com'è stato giustamente detto in alcuni degli interventi precedenti, è una delle democrazie più stabili del Centro America e addirittura complessivamente dell'America Latina, coinvolge Italia e Costa Rica in una innumerevole serie di settori (culturali, scientifici, accademici, museali e archivistici).
Ovviamente, questo tipo di accordo può portare non solo alla diffusione degli scambi interculturali, che sono di per sé sicuramente da incoraggiare, ma anche, da un punto di vista geopolitico, a un protagonismo dell'Italia. Penso all'articolo che prevede la possibilità di istituire scuole italiane in Costa Rica, che credo vada nella giusta direzione per dare sponda e margine alla diffusione della nostra cultura. Pertanto, è evidente che non possiamo che guardare con favore a questo tipo di iniziativa.
Le altre innumerevoli materie enunciate e declinate nei 21 articoli di questo Accordo sono già state citate dagli interventi precedenti, quindi non torno a ripeterle. Comunque, in quest'ottica, per i prossimi quattro o cinque anni, con una spesa oggettivamente irrisoria (parliamo di circa 200.000 euro di costo complessivo per lo Stato italiano), cercheremo di lanciare un ponte verso il Centro America, attraverso la Nazione forse più rappresentativa della stabilità e anche della potenzialità dei rapporti con l'Italia. Speriamo che questo ponte venga percorso, per portare più Italia nel mondo e anche per conoscere una parte sana dell'America Centrale e Latina.
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.
Rinvio il seguito della discussione del disegno di legge in titolo ad altra seduta.
Atti e documenti, annunzio
PRESIDENTE. Le mozioni, le interpellanze e le interrogazioni pervenute alla Presidenza, nonché gli atti e i documenti trasmessi alle Commissioni permanenti ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento sono pubblicati nell'allegato B al Resoconto della seduta odierna.
Ordine del giorno
per la seduta di mercoledì 6 settembre 2023
PRESIDENTE. Il Senato tornerà a riunirsi in seduta pubblica domani, mercoledì 6 settembre, alle ore 10, con il seguente ordine del giorno:
Comunico, inoltre, che, al termine delle votazioni, il Presidente del Senato ha convocato la Conferenza dei Capigruppo alle ore 11,30.
La seduta è tolta (ore 17,08).
Allegato B
Congedi e missioni
Sono in congedo i senatori:Barachini, Bongiorno, Borgonzoni, Butti, Calenda, Castelli, Cattaneo, De Poli, Durigon, Fazzolari, La Pietra, Mirabelli, Monti, Morelli, Musolino, Napolitano, Ostellari, Paita, Rauti, Renzi, Rubbia, Segre e Sisto.
Commissioni permanenti, approvazione di documenti
La 7a Commissione permanente (Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport), nella seduta del 2 agosto 2023, ha approvato, ai sensi dell'articolo 50, comma 2, del Regolamento, una risoluzione a conclusione dell'esame dell'affare assegnato sulla situazione in cui versano le istituzioni concertistico-orchestrali (ICO) (Doc. XXIV, n. 8).
Il predetto documento è inviato al Ministro della cultura.
La 7a Commissione permanente (Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport), nella seduta del 2 agosto 2023, ha approvato, ai sensi dell'articolo 50, comma 2, del Regolamento, una risoluzione a conclusione dell'esame dell'affare assegnato sui compensi corrisposti agli artisti delle piattaforme in streaming (Doc. XXIV, n. 9).
Il predetto documento è inviato al Ministro della cultura.
Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere, variazioni nella composizione
Il Presidente del Senato, in data 4 agosto 2023, ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere, il senatore Filippo Sensi in sostituzione della senatrice Annamaria Furlan, dimissionaria.
Disegni di legge, trasmissione dalla Camera dei deputati
Onn. Marrocco Patrizia, Cappellacci Ugo, D'Attis Mauro, Barelli Paolo, Battilocchio Alessandro, Battistoni Francesco, Benigni Stefano, Bergamini Deborah, Casasco Maurizio, Dalla Chiesa Rita, De Palma Vito, Gatta Giandiego, Mazzetti Erica, Mule' Giorgio, Patriarca Annarita, Pittalis Pietro, Rossello Cristina, Russo Paolo Emilio, Saccani Jotti Gloria, Sorte Alessandro, Tassinari Rosaria, Tenerini Chiara, Tosi Flavio
Disposizioni per la prevenzione delle discriminazioni e la tutela dei diritti delle persone che sono state affette da malattie oncologiche (851)
(presentato in data 04/08/2023)
C.249 approvato in testo unificato dalla Camera dei deputati. (T.U. con C.413, C.690, C.744, C.885, C.959, C.1013, C.1066, C.1182, C.1200).
Disegni di legge, annunzio di presentazione
Senatori Rossomando Anna, Fina Michele, Malpezzi Simona Flavia, Martella Andrea, Verini Walter, D'Elia Cecilia
Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico, universitario e lavorativo (852)
(presentato in data 04/08/2023);
senatori Murelli Elena, Liris Guido Quintino, Lorenzin Beatrice, Occhiuto Mario, Sbrollini Daniela, Pirro Elisa, De Poli Antonio, Musolino Dafne, Garavaglia Massimo, Cantu' Maria Cristina, Testor Elena, Salvitti Giorgio
Disposizioni volte alla partecipazione delle associazioni dei malati e delle organizzazioni di cittadini nell'ambito della tutela della salute all'interno dei principali tavoli decisionali (853)
(presentato in data 10/08/2023);
Presidente del Consiglio dei ministri
Ministro delle imprese e del made in Italy
Ministro delle infrastrutture e dei trasporti
Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste
Ministro del lavoro e delle politiche sociali
Ministro dell'interno
Ministro del turismo
Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR
Ministro dell'economia e delle finanze
Ministro della salute
Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica
Conversione in legge del decreto-legge 10 agosto 2023, n. 104, recante disposizioni urgenti a tutela degli utenti, in materia di attività economiche e finanziarie e investimenti strategici (854)
(presentato in data 11/08/2023);
Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale
Modifiche alla legge 9 luglio 1990, n. 185, recante nuove norme sul controllo dell'esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento (855)
(presentato in data 11/08/2023);
Presidente del Consiglio dei ministri
Ministro dell'economia e delle finanze
Conversione in legge del decreto-legge 31 agosto 2023, n. 118, recante misure urgenti in materia di finanziamento di investimenti di interesse strategico (856)
(presentato in data 31/08/2023);
Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale
Ratifica ed esecuzione del Trattato sul trasferimento delle persone condannate tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo degli Emirati Arabi Uniti, fatto a Dubai l'8 marzo 2022 (857)
(presentato in data 04/09/2023);
senatori De Poli Antonio, Nastri Gaetano, Biancofiore Michaela, Salvitti Giorgio, Ronzulli Licia, Speranzon Raffaele, De Carlo Luca, Liris Guido Quintino, Tubetti Francesca, Pogliese Salvo, Sallemi Salvatore, Russo Raoul, Malan Lucio, Petrenga Giovanna, Stefani Erika, Paroli Adriano, Occhiuto Mario, Paganella Andrea, Floridia Barbara, Patuanelli Stefano, Balboni Alberto, Malpezzi Simona Flavia, Verducci Francesco, De Cristofaro Peppe, Zanettin Pierantonio, Sbrollini Daniela, Barachini Alberto, Murelli Elena, Potenti Manfredi, Borghesi Stefano, Calandrini Nicola, Lotito Claudio, Boccia Francesco
Disposizioni in materia di manifestazioni a carattere temporaneo e di attività organizzate dalle reti associative nazionali e dalle pro loco iscritte nel Registro unico nazionale del Terzo settore ed istituzione dell'Albo degli enti di rappresentanza nazionale delle pro loco (858)
(presentato in data 11/08/2023).
Disegni di legge, assegnazione
In sede referente
8ª (Ambiente, lavori pubblici) e 9ª (Industria e agricoltura)
Gov. Meloni-I: Presidente del Consiglio dei ministri Meloni Giorgia, Ministro delle imprese e del made in Italy Urso Adolfo ed altri
Conversione in legge del decreto-legge 10 agosto 2023, n. 104, recante disposizioni urgenti a tutela degli utenti, in materia di attività economiche e finanziarie e investimenti strategici (854)
previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione, 2ª Commissione permanente Giustizia, 4ª Commissione permanente Politiche dell'Unione europea, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio, 6ª Commissione permanente Finanze e tesoro, 7ª Commissione permanente Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport, 10ª Commissione permanente Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale, Comitato per la legislazione
(assegnato in data 04/09/2023);
8ª (Ambiente, lavori pubblici) e 9ª (Industria e agricoltura)
Gov. Meloni-I: Presidente del Consiglio dei ministri Meloni Giorgia, Ministro dell'economia e delle finanze Giorgetti Giancarlo
Conversione in legge del decreto-legge 31 agosto 2023, n. 118, recante misure urgenti in materia di finanziamento di investimenti di interesse strategico (856)
previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio, 6ª Commissione permanente Finanze e tesoro, Comitato per la legislazione
(assegnato in data 04/09/2023).
Disegni di legge, presentazione del testo degli articoli
In data 04/08/2023 la 7ª Commissione permanente Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport ha presentato il testo degli articoli approvati in sede redigente dalla Commissione stessa, per il disegno di legge:
sen. Romeo Massimiliano "Disposizioni per la promozione della pratica sportiva nelle scuole e istituzione dei Nuovi giochi della gioventù" (403)
(presentato in data 12/12/2022).
In data 04/08/2023 la 9ª Commissione permanente Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare ha presentato il testo degli articoli proposti dalla Commissione stessa, per i disegni di legge: "Delega al Governo in materia di revisione del sistema degli incentivi alle imprese, nonché disposizioni di semplificazione delle relative procedure" (571)
(presentato in data 03/03/2023) con proposta di assorbimento del disegno di legge del sen. Cataldi Roberto ed altri "Delega al Governo per la definizione di una disciplina organica in materia di misure agevolative e incentivi agli investimenti delle imprese" (607)
(presentato in data 21/03/2023).
Camera dei deputati, trasmissione di documenti
Il Presidente della Camera dei deputati, con lettera in data 1° agosto 2023, ha trasmesso il documento concernente la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai detergenti e ai tensioattivi, che modifica il regolamento (UE) 2019/1020 e abroga il regolamento (CE) n. 648/2004 (COM(2023) 217 final), approvato, nella seduta del 26 luglio 2023, dalla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) della Camera dei deputati, nell'ambito della verifica di sussidiarietà di cui all'articolo 6 del Protocollo n. 2, allegato al Trattato di Lisbona (Doc. XVIII-bis, n. 12) (Atto n. 250).
Il predetto documento è depositato presso il Servizio dell'Assemblea a disposizione degli Onorevoli senatori.
Il Presidente della Camera dei deputati, con lettera in data 4 agosto 2023, ha inviato, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento della Camera dei deputati, il documento approvato dalla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea), nella seduta del 1° agosto 2023, concernente la Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Applicare il diritto UE per un'Europa dei risultati (COM (2022) 518 final)) (Doc. XVIII, n. 8).
Detto documento è depositato presso il Servizio dell'Assemblea a disposizione degli Onorevoli senatori (Atto n. 252).
Governo, trasmissione di atti per il parere. Deferimento
Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera del 3 agosto 2023, ha trasmesso - per l'acquisizione del parere parlamentare, ai sensi dell'articolo 9, commi 1, lettere a) e c), e 2, della legge 5 agosto 2022, n. 119 - lo schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di revisione dello strumento militare (n. 57).
Ai sensi delle predette disposizioni e dell'articolo 139-bis del Regolamento, lo schema di decreto è stato deferito - in data 11 agosto 2023 - alla 3ª Commissione permanente e, per i profili finanziari, alla 5ª Commissione permanente, che esprimeranno i rispettivi pareri entro 60 giorni dall'assegnazione.
Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera del 7 agosto 2023, ha trasmesso - per l'acquisizione del parere parlamentare, ai sensi dell'articolo 1 della legge 4 agosto 2022, n. 127 - lo schema di decreto legislativo recante recepimento della direttiva (UE) 2021/2118 recante modifica della direttiva 2009/103/CE concernente l'assicurazione della responsabilità civile risultante dalla circolazione di autoveicoli e il controllo dell'obbligo di assicurare tale responsabilità (n. 58).
Ai sensi della predetta disposizione e dell'articolo 139-bis del Regolamento, lo schema di decreto è stato deferito - in data 11 agosto 2023 - alla 9ª Commissione permanente, che esprimerà il parere entro 40 giorni dall'assegnazione. Le Commissioni permanenti 2ª, 4ª e 5ª potranno formulare le proprie osservazioni alla 9ª Commissione permanente in tempo utile rispetto al predetto termine.
Il Ministro dell'istruzione e del merito, con lettera del 1° agosto 2023, ha trasmesso - per l'acquisizione del parere parlamentare, ai sensi dell'articolo 7, comma 3, della legge 15 luglio 2022, n. 99 - lo schema di decreto ministeriale recante la definizione dei requisiti e degli standard minimi per il riconoscimento e l'accreditamento degli Istituti tecnologici superiori (ITS Academy), nonché dei presupposti e delle modalità per la sospensione e la revoca dell'accreditamento (n. 59).
Ai sensi della predetta disposizione e dell'articolo 139-bis del Regolamento, lo schema di decreto è deferito alla 7ª Commissione permanente che esprimerà il parere entro 30 giorni dall'assegnazione.
Il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, con lettera del 1° agosto 2023, ha trasmesso - per l'acquisizione del parere parlamentare, ai sensi dell'articolo 1, comma 40, della legge 28 dicembre 1995, n. 549 - lo schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nel capitolo 1551 dello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica per l'anno 2023, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (n. 60).
Ai sensi della predetta disposizione e dell'articolo 139-bis del Regolamento, lo schema di decreto è deferito alla 8ª Commissione permanente, che esprimerà il parere entro 20 giorni dall'assegnazione.
Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera del 2 agosto 2023, ha trasmesso - per l'acquisizione del parere parlamentare, ai sensi degli articoli 1 e 17 della legge 4 agosto 2022, n. 127 - lo schema di decreto legislativo recante adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2019/6, relativo ai medicinali veterinari e che abroga la direttiva 2001/82/CE (n. 61).
Ai sensi delle predette disposizioni e dell'articolo 139-bis del Regolamento, lo schema di decreto è deferito alla 10ª Commissione permanente che esprimerà il parere entro 40 giorni dall'assegnazione. Le Commissioni permanenti 4ª e 5ª potranno formulare le proprie osservazioni alla 10ª Commissione permanente in tempo utile rispetto al predetto termine.
Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera del 2 agosto 2023, ha trasmesso - per l'acquisizione del parere parlamentare, ai sensi degli articoli 2, comma 3, e 4, comma 3, della legge 21 luglio 2016, n. 145 - lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante ripartizione delle risorse del fondo di cui all'articolo 4, comma 1, della legge 21 luglio 2016, n. 145, per il finanziamento delle missioni internazionali e degli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, per l'anno 2023 (n. 62).
Ai sensi delle predette disposizioni e dell'articolo 139-bis del Regolamento, lo schema di decreto è deferito alla 3ª Commissione permanente e, per i profili finanziari, alla 5ª Commissione permanente, che esprimeranno i rispettivi pareri entro 20 giorni dall'assegnazione.
Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera del 2 agosto 2023, ha trasmesso - per l'acquisizione del parere parlamentare, ai sensi dell'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400 e dell'articolo 1, commi 6 e 7, del testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 - lo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento concernente i compiti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali in materia di minori stranieri non accompagnati (n. 63).
Ai sensi delle predette disposizioni e dell'articolo 139-bis del Regolamento, lo schema di decreto è deferito alle Commissioni riunite 1ª e 10ª, che esprimeranno il parere entro 30 giorni dall'assegnazione. Le Commissioni permanenti 2ª e 5ª potranno formulare le proprie osservazioni alle Commissioni riunite in tempo utile rispetto al predetto termine.
Il Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, con lettera del 4 agosto 2023, ha trasmesso - per l'acquisizione del parere parlamentare, ai sensi dell'articolo 1, comma 40, della legge 28 dicembre 1995, n. 549, e dell'articolo 32, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n. 448 - lo schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste per l'anno 2023, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (n. 64).
Ai sensi delle predette disposizioni e dell'articolo 139-bis del Regolamento, lo schema di decreto è deferito alla 9ª Commissione permanente, che esprimerà il parere entro 20 giorni dall'assegnazione.
Il Ministro della cultura, con lettera del 4 agosto 2023, ha trasmesso - per l'acquisizione del parere parlamentare, ai sensi dell'articolo 32, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n. 448 - lo schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nel capitolo 2570 del centro di responsabilità «Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali» dello stato di previsione del Ministero della cultura per l'anno 2023, relativo ai contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (n. 65).
Ai sensi della predetta disposizione e dell'articolo 139-bis del Regolamento, lo schema di decreto è deferito alla 7ª Commissione permanente, che esprimerà il parere entro 20 giorni dall'assegnazione.
Il Ministro della cultura, con lettera del 4 agosto 2023, ha trasmesso - per l'acquisizione del parere parlamentare, ai sensi dell'articolo 1, commi 9 e 10, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 - gli schemi di decreto ministeriale recanti:
- rimodulazione delle risorse del Fondo per la tutela del patrimonio culturale per gli anni 2019-2020, con riferimento alla regione Emilia-Romagna (n. 66);
- rimodulazione delle risorse del Fondo per la tutela del patrimonio culturale per gli anni 2021-2023, con riferimento alla regione Puglia (n. 67).
Ai sensi delle predette disposizioni e dell'articolo 139-bis del Regolamento, gli schemi di decreto sono deferiti alla 7ª Commissione permanente, che esprimerà il parere su ciascuno di essi entro 20 giorni dall'assegnazione.
Il Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, con lettera dell'8 agosto 2023, ha trasmesso - per l'acquisizione del parere parlamentare, ai sensi dell'articolo 9, comma 3, della legge 9 marzo 2022, n. 23 - lo schema di decreto ministeriale recante la quota di destinazione del Fondo per lo sviluppo della produzione biologica (n. 68).
Ai sensi della predetta disposizione e dell'articolo 139-bis del Regolamento, lo schema di decreto è deferito alla 9ª Commissione permanente, che esprimerà il parere entro 30 giorni dall'assegnazione.
Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera dell'8 agosto 2023, ha trasmesso - per l'acquisizione del parere parlamentare, ai sensi degli articoli 1 e 2, comma 2, lettera e) della legge 22 dicembre 2021, n. 227 - lo schema di decreto legislativo in materia di riqualificazione dei servizi pubblici per l'inclusione e l'accessibilità (n. 69).
Ai sensi delle predette disposizioni e dell'articolo 139-bis del Regolamento, lo schema di decreto è deferito alle Commissioni riunite 1ª e 10ª e, per i profili finanziari, alla 5ª Commissione permanente, che esprimeranno i rispettivi pareri entro 40 giorni dall'assegnazione.
Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera del 10 agosto 2023, ha trasmesso - per l'acquisizione del parere parlamentare, ai sensi degli articoli 1 e 12 della legge 4 agosto 2022, n. 127 - lo schema di decreto legislativo recante disposizioni per il compiuto adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni al regolamento (UE) 2018/1805 relativo al riconoscimento reciproco dei provvedimenti di congelamento e di confisca (n. 70).
Ai sensi delle predette disposizioni e dell'articolo 139-bis del Regolamento, lo schema di decreto è deferito alla 2ª Commissione permanente, che esprimerà il parere entro 40 giorni dall'assegnazione. Le Commissioni permanenti 4ª e 5ª potranno formulare le proprie osservazioni alla 2ª Commissione permanente in tempo utile rispetto al predetto termine.
Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera del 10 agosto 2023, ha trasmesso - per l'acquisizione del parere parlamentare, ai sensi degli articoli 1 e 16 della legge 4 agosto 2022, n. 127 - lo schema di decreto legislativo recante adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2019/4, relativo alla fabbricazione, all'immissione sul mercato e all'utilizzo di mangimi medicati, che modifica il regolamento (CE) n. 183/2005 e che abroga la direttiva 90/167/CEE (n. 71).
Ai sensi delle predette disposizioni e dell'articolo 139-bis del Regolamento, lo schema di decreto è deferito alle Commissioni riunite 9ª e 10ª, che esprimeranno il parere entro 40 giorni dall'assegnazione. Le Commissioni permanenti 4ª e 5ª potranno formulare le proprie osservazioni alle Commissioni riunite in tempo utile rispetto al predetto termine.
Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera del 10 agosto 2023, ha trasmesso - per l'acquisizione del parere parlamentare, ai sensi degli articoli 1 e 2 della legge 4 agosto 2022, n. 127 - lo schema di decreto legislativo di modifica e integrazione del decreto legislativo 17 marzo 2023, n. 42, in attuazione del regolamento (UE) 2021/2116 sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune e che abroga il regolamento (UE) n. 1306/2013, recante l'introduzione di un meccanismo sanzionatorio, sotto forma di riduzione dei pagamenti ai beneficiari degli aiuti della politica agricola comune (n. 72).
Ai sensi della predetta disposizione e dell'articolo 139-bis del Regolamento, lo schema di decreto è deferito alle Commissioni riunite 2ª e 9ª, che esprimeranno il parere entro 40 giorni dall'assegnazione. Le Commissioni permanenti 4ª e 5ª potranno formulare le proprie osservazioni alle Commissioni riunite in tempo utile rispetto al predetto termine.
Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera del 31 agosto 2023, ha trasmesso - per l'acquisizione del parere parlamentare, ai sensi dell'articolo 19 della legge 9 marzo 2022, n. 23 e degli articoli 1 e 10 della legge 4 agosto 2022, n. 127 - lo schema di decreto legislativo recante adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2018/848, relativo alla produzione biologica e all'etichettatura dei prodotti biologici, e alle disposizioni del regolamento (UE) 2017/625, relativo ai controlli ufficiali e alle altre attività ufficiali effettuate per garantire l'applicazione della legislazione sugli alimenti e sui mangimi, delle norme sulla salute e sul benessere degli animali, sulla salute delle piante nonché sui prodotti fitosanitari (n. 73).
Ai sensi delle predette disposizioni e dell'articolo 139-bis del Regolamento, lo schema di decreto è deferito alle Commissioni riunite 9ª e 10ª, e, per i profili finanziari, alla 5ª Commissione permanente. La 4ª Commissione permanente potrà formulare le proprie osservazioni alle Commissioni riunite.
Governo, trasmissione di atti e documenti
La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettere in data 4, 10, 11, 21 e 23 agosto 2023, ha inviato, ai sensi dell'articolo 19 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni e integrazioni, le comunicazioni concernenti il conferimento dei seguenti incarichi di funzione dirigenziale di livello generale:
- al dottor Andrea De Pasquale, dirigente di seconda fascia, nell'ambito del Ministero della cultura;
- alla dottoressa Susanna La Cecilia, dirigente di prima fascia, nell'ambito del Ministero dell'economia e delle finanze;
- alla dottoressa Anna Paola Sabatini, dirigente di livello generale, nell'ambito del Ministero dell'istruzione e del merito;
- all'ingegnere Fausto Fedele, dirigente di livello generale, nell'ambito del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
- al dottor Francesco Paolo Schiavo, dirigente di prima fascia, nell'ambito del Ministero dell'economia e delle finanze;
- al dottor Giuseppe Ambrosio, dirigente di prima fascia, nell'ambito del Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste;
- alla dottoressa Aline Pennisi, dirigente di seconda fascia, nell'ambito del Ministero dell'economia e delle finanze;
- alla dottoressa Donatella D'Amico, dirigente scolastico, nell'ambito del Ministero dell'istruzione e del merito.
Tali comunicazioni sono depositate presso il Servizio dell'Assemblea, a disposizione degli onorevoli senatori.
La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettere in data 18 agosto 2023 e 21 agosto 2023, ha inviato, ai sensi dell'articolo 19 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni e integrazioni, le comunicazioni concernenti la revoca dei seguenti incarichi di funzione dirigenziale di livello generale:
- al dottor Paolo Schiavo, dirigente di prima fascia, nell'ambito del Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste;
- al dottor Fiorenzo Sirianni, dirigente di prima fascia, nell'ambito del Ministero dell'economia e delle finanze.
Tali comunicazioni sono depositate presso il Servizio dell'Assemblea, a disposizione degli onorevoli senatori.
Il Ministro della giustizia, con lettera in data 9 agosto 2023, ha inviato, ai sensi dell'articolo 30, comma 5, della legge 20 marzo 1975, n. 70, la relazione - completa di allegati - sull'attività svolta, il bilancio di previsione e la consistenza dell'organico dell'Ente di assistenza per il personale dell'Amministrazione penitenziaria, riferita all'anno 2022.
Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 2a e alla 10a Commissione permanente (Atto n. 248).
Il Ministro della giustizia, con lettera in data 10 agosto 2023, ha inviato, ai sensi dell'articolo 30, comma 5, della legge 20 marzo 1975, n. 70, la relazione ed i relativi allegati sull'attività svolta dalla Cassa delle Ammende nell'anno 2022 (Atto n. 249).
Il predetto documento è deferito ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 2a Commissione permanente.
Il Ministro della difesa, con lettera in data 11 agosto 2023, ha inviato, ai sensi dell'articolo 30, comma 5, della legge 20 marzo 1975, n. 70, le relazioni sull'attività svolta nell'anno 2022, sul bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2023 e sulla consistenza organica della Lega navale italiana (LNI), dell'Unione italiana tiro a segno (UITS), dell'Opera nazionale per i figli degli aviatori (ONFA) e della Cassa di previdenza delle Forze armate, con allegati i rispettivi bilanci di previsione 2023 e bilanci consuntivi 2022.
La predetta documentazione è deferita, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 3a Commissione permanente. (Atto n. 251).
Il Ministro dell'economia e delle finanze, con lettera in data 23 agosto 2023, ha inviato, ai sensi dell'articolo 24-bis, comma 5, del decreto-legge 23 dicembre 2016, n. 237, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 febbraio 2017, n. 15, la relazione sullo stato di attuazione della strategia nazionale per l'educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale, riferita all'anno 2022 e al primo semestre 2023.
Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 6a Commissione permanente (Doc. CIII, n. 1).
Il Ministro per lo sport e i giovani, con lettera in data 28 giugno 2023, ha inviato, ai sensi dell'articolo 23 del decreto legislativo 6 marzo 2017, n. 40, la relazione relativa all'organizzazione, la gestione e lo svolgimento del servizio civile universale per l'anno 2022 (Doc. CLVI, n. 1).
Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 1a Commissione permanente (Doc. CLVI, n. 1).
Il Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, con lettera in data 8 agosto 2023, ha inviato, ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 1° dicembre 2015, n. 194, la relazione sull'attività svolta dal Comitato permanente per la biodiversità di interesse agricolo e alimentare, riferita all'anno 2022.
Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 9a Commissione permanente (Doc. LXXVI, n. 1).
Con lettere in data 28 luglio, 10 e 17 agosto 2023, il Ministero dell'interno, in adempimento a quanto previsto dall'articolo 141, comma 6 del decreto legislativo 8 agosto 2000, n. 267, ha comunicato gli estremi del decreto del Presidente della Repubblica concernente lo scioglimento dei consigli comunali di Albi (Catanzaro), Lozza (Varese), Torricella del Pizzo (Cremona).
Il Ministro dell'economia e delle finanze, con lettera in data 22 agosto 2023, ha inviato - ai sensi dell'articolo 19, comma 9, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni - la comunicazione concernente la nomina del dottor Fiorenzo Sirianni a Capo del Dipartimento della giustizia tributaria del Ministero dell'economia e delle finanze per la durata di tre anni a decorrere dal 27 luglio 2023.
Tale comunicazione è depositata presso il Servizio dell'Assemblea, a disposizione degli onorevoli senatori.
Il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, con lettera in data 10 agosto 2023, ha inviato - ai sensi dell'articolo 9 della legge 24 gennaio 1978, n. 14 - la comunicazione concernente la nomina del dottor Italo Cucci a Commissario Straordinario dell'Ente Parco nazionale dell'Isola di Pantelleria (n. 17);
Tale comunicazione è deferita, per competenza, alla 8a Commissione permanente.
Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, con lettera in data 4 agosto 2023, ha inviato, ai sensi dell'articolo 3, comma 68, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, la relazione sullo stato della spesa, sull'efficacia nell'allocazione delle risorse e sul grado di efficienza dell'azione amministrativa svolta dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, riferita all'anno 2022.
Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 1a, alla 5a e alla 10a Commissione permanente (Doc. CLXIV, n. 13).
Nello scorso mese di agosto 2023, sono pervenute copie di decreti ministeriali, inseriti nello stato di previsione del Ministero della difesa, del Ministero dell'Economia e delle Finanze e del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per l'esercizio finanziario 2023, concernenti le variazioni compensative tra capitoli delle medesime unità previsionali di base e in termini di competenza e cassa.
Tali comunicazioni sono state trasmesse alle competenti Commissioni permanenti.
Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 10 agosto 2023, ha inviato, ai sensi dell'articolo 1, comma 6, lettera c), della legge 31 luglio 1997, n. 249, la relazione predisposta dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni sull'attività svolta e sui programmi di lavoro dell'Autorità stessa, aggiornata al 30 aprile 2023.
Il predetto documento è trasmesso, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 8a Commissione permanente (Doc. CLVII, n. 1).
Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con lettera in data 21 agosto 2023, ha inviato, ai sensi dell'articolo 27, comma 5, della legge 7 agosto 1990, n. 241, la relazione - predisposta dalla Commissione per l'accesso ai documenti amministrativi - sulla trasparenza dell'attività della Pubblica amministrazione, relativa all'anno 2021.
Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 1a Commissione permanente (Doc. LXXVIII, n. 1).
Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (ISIN), trasmissione di documenti. Deferimento
Il Direttore dell'Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (ISIN), con lettera in data 16 agosto 2023, ha inviato, ai sensi dell'articolo 6, comma 4, lettera h), del decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 45, la relazione sulle attività svolte dall'ISIN e sullo stato della sicurezza nucleare nel territorio nazionale, aggiornata al 31 dicembre 2022.
Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 8a Commissione permanente (Doc. CXCI, n. 2).
Corte dei conti, trasmissione di relazioni sulla gestione finanziaria di enti
Il Presidente della Sezione del controllo sugli Enti della Corte dei conti, con lettere in data 4 e 8 agosto 2023, in adempimento al disposto dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, ha trasmesso le determinazioni e le relative relazioni sulla gestione finanziaria:
della Fondazione Casa Buonarroti, per l'esercizio 2021. Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 131 del Regolamento, alla 5a e alla 7a Commissione permanente (Doc. XV, n. 118);
della Fondazione Centro italiano di studi sull'alto medioevo (Fondazione CISAM) per l'esercizio 2021. Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 131 del Regolamento, alla 5ª e alla 7ª Commissione permanente (Doc. XV, n. 119);
del Fondo di previdenza per il personale del Ministero dell'Economia e delle Finanze per l'esercizio 2021. Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 131 del Regolamento, alla 5ª e alla 10ª Commissione permanente (Doc. XV, n. 120);
delle Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A. (FS S.p.A.) per l'esercizio 2021. Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 131 del Regolamento, alla 5ª e alla 8ª Commissione permanente (Doc. XV, n. 121);
dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) per l'esercizio 2021. Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 131 del Regolamento, alla 5ª e alla 10ª Commissione permanente (Doc. XV, n. 122).
Corte dei conti, trasmissione di documentazione. Deferimento
Il Presidente della Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali della Corte dei conti, con lettera in data 8 agosto 2023, ha inviato la deliberazione n. 12/2023 del 7 agosto 2023, con la quale la Sezione stessa ha approvato la Relazione speciale su "Le funzioni di audit di primo livello sulla gestione svolta presso le Amministrazioni Centrali e Regionali con riferimento ai programmi finanziati o cofinanziati nell'ambito della Politica Agricola UE: collocazione istituzionale della funzione, dotazione di risorse, metodologie, risultati".
Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 4a e alla 9a Commissione permanente (Atto n. 253).
Il Presidente della Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali della Corte dei conti, con lettera in data 9 agosto 2023, ha inviato la deliberazione n. 13/2023 del 20 luglio 2023, con la quale la Sezione stessa ha approvato la Relazione speciale sul "Ricorso all'assistenza tecnica nella gestione e controllo dei progetti a valere sui fondi europei".
Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 4a e alla 5a Commissione permanente (Atto n. 254).
Il Presidente della Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali della Corte dei conti, con lettera in data 4 agosto 2023, ha inviato la deliberazione n. 9/2023 del 26 giugno 2023, con la quale la Sezione stessa ha approvato la Relazione speciale sul Programma "INTERREG V-A- Italia-Malta" 2014-2020.
Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 4a e alla 8a Commissione permanente (Atto n. 255).
Il Presidente della Corte dei conti, con lettera in data 7 agosto 2023, ha inviato, ai sensi dell'articolo 13, comma 5, del decreto-legge 22 dicembre 1981, n. 786, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 1982, n. 51, e successive modificazioni, e dell'articolo 7, comma 7, della legge 5 giugno 2003, n. 131, la relazione - approvata dalla Sezione delle autonomie della Corte stessa con deliberazione n. 12/SEZAUT/2023/FRG - sulla gestione finanziaria degli enti locali, per gli esercizi dal 2020 al 2022.
Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 131 del Regolamento, alla 1a, alla 5a e alla 6a Commissione permanente (Doc. XLVI, n. 1).
Il Presidente della Corte dei conti, con lettera in data 7 agosto 2023, ha inviato, ai sensi dell'articolo 3, comma 6, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, e dell'articolo 7, comma 7, della legge 5 giugno 2003, n. 131, la relazione - approvata dalla Sezione delle autonomie della Corte stessa con deliberazione n. 13/SEZAUT/2023/FRG - sulla gestione finanziaria delle regioni, per gli esercizi 2019-2022.
Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 131 del Regolamento, alla 1a, alla 5a e alla 6a Commissione permanente (Doc. XLVII, n. 1).
Commissione europea, trasmissione di progetti di atti legislativi dell'Unione europea. Deferimento
La Commissione europea ha trasmesso, per l'acquisizione del parere motivato previsto dal Protocollo (n. 2) sull'applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità allegato al Trattato sull'Unione europea e al Trattato sul funzionamento dell'Unione europea:
in data 11 agosto 2023, la Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sul certificato complementare unitario per i medicinali, che modifica i regolamenti (UE) 2017/1001, (CE) n. 1901/2006 e (UE) n. 608/2013 (COM(2023) 222 definitivo). Ai sensi dell'articolo 144, commi 1-bis e 6, del Regolamento, l'atto, già deferito per i profili di merito, è deferito alla 4a Commissione permanente ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà; il termine di otto settimane previsto dall'articolo 6 del predetto Protocollo decorre dall'11 agosto 2023.
Interrogazioni
BIZZOTTO, CENTINAIO, BERGESIO, CANTALAMESSA - Al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. - Premesso che:
il granchio reale blu è un crostaceo autoctono della costa orientale degli Stati Uniti; la sua presenza oggi è rilevata in diversi Paesi fra cui l'Italia, dove sono state registrate le prime segnalazioni nella Sacca di Goro, già nel 2007, e Sacca Scardovari nel 2008;
gli esemplari hanno dimensioni notevoli, potendo raggiungere la larghezza del solo carapace di 23 cm; non avendo antagonisti naturali gli stessi stanno interferendo in maniera determinante con gli equilibri delle popolazioni ittiche autoctone;
l'aumento della temperatura dell'acqua marina sta facilitando il proliferare incontrollato di questa specie, che preoccupa soprattutto i pescatori di Porto Tolle, Rosolina e Chioggia;
il consorzio di cooperative dei pescatori del Polesine denuncia una vera e propria situazione di emergenza, che vede in questa specie predatoria, voracissima di pesci, molluschi e altri crostacei allevati, una grande minaccia per la prosecuzione delle attività di venericoltura, acquacoltura e molluschicoltura, oltre che per il mantenimento della biodiversità locale;
attualmente nella laguna del Canarin vi è un'assenza totale di novellame e la predazione delle vongole veraci adulte risulta di oltre l'ottanta per cento; nella Sacca di Scardovari, zona sud-ovest, la semina è stata completamente distrutta, con un'altissima percentuale di predazione sulle vongole mature; la presenza del granchio blu è stata inoltre rilevata nelle acque di Chioggia e nella laguna di Venezia e in diverse altre parti dell'Adriatico e in Liguria;
il numero dei granchi raccolti per unità di superficie è impressionante e l'evoluzione della situazione, vista la stagione estiva, non potrà che peggiorare, compromettendo il futuro di tutta l'economia Basso Polesana;
la grandissima preoccupazione è rivolta in particolare all'occupazione; sono circa 1.500 gli addetti impiegati nella venericoltura nel Polesine, i quali nei prossimi mesi dovranno affrontare una crisi senza precedenti, con un alto rischio di perdita del lavoro, e con prospettive future assolutamente incerte,
si chiede di sapere quali urgenti iniziative il Ministro in indirizzo intenda adottare nell'immediato per contenere il fenomeno e ristorare gli operatori dei danni provocati dal granchio blu e, alla luce dell'ormai massiccia presenza della specie nelle lagune, e in generale nei mari italiani, se non ritenga di adottare una strategia di più ampio respiro per il contenimento della popolazione del granchio, a tutela delle imprese e dell'occupazione.
(3-00651)
MINASI, BERGESIO, BIZZOTTO, CANTALAMESSA - Al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. - Premesso che:
gli effetti del cambiamento climatico sono sempre più evidenti, non solo in termini meteorologici estremi, ma anche in riferimento alla perdita di produttività di alcuni comparti strategici nazionali, come l'agricolo, che, fortemente esposto a continue calamità, registra perdite nei settori più caratterizzanti, ortofrutticolo, vitivinicolo e agrumicolo;
nelle regioni meridionali, in particolare in Calabria, nell'area ionica reggina, il manifestarsi di fenomeni estremi di siccità e ondate di calore, è causa della desertificazione agricola della zona, con ricadute importanti sull'economia del territorio e sull'occupazione;
l'area di Reggio Calabria si caratterizza principalmente per la coltivazione di bergamotto, storica coltura agrumicola presente fin dal 1750 e nota in tutto il mondo per la sua "essenza", utilizzata in profumeria e in cosmetica, nonché per le proprietà nutraceutiche ed antiossidanti del frutto, per il quale è in corso il riconoscimento dell'IGP;
la coltivazione di bergamotto insiste su circa 2.000 ettari lungo 150 km di costa e coinvolge circa 50 comuni da Villa San Giovanni a Monasterace, rappresentando un comparto produttivo identitario del territorio, che negli anni ha generato un indotto strategico per centinaia di aziende e lavoratori, i quali per generazioni hanno tratto dalla filiera dell'olio essenziale, e negli ultimi trent'anni anche dalla filiera del food, una importante fonte di reddito per sé e le loro famiglie;
oggi il territorio vive una situazione di calamità inaspettata e dalle grandi dimensioni;
le alte temperature stanno procurando le scottature del frutto e delle foglie e la spaccatura della buccia, con la conseguente caduta in terra dei frutti, ormai morti; una realtà che presto si tradurrà in mancati raccolti e perdite di produzione; per il prossimo autunno, secondo stime, sarà disponibile soltanto il 10-20 per cento dei bergamotti previsti annualmente, e senza alcuna garanzia rispetto alla qualità del prodotto;
l'adozione di una strategia idrica e idraulica, basata su un corretto accumulo di acqua piovana tramite la realizzazione di piccoli e medi invasi, e l'introduzione di tecniche irrigue innovative e a basso consumo di acqua, rappresentano alcune delle azioni ritenute efficaci, se opportunamente finanziate, per garantire la salvaguardia e la ripresa delle produzioni di bergamotto nell'area di Reggio Calabria,
si chiede di sapere:
quali iniziative il Ministro in indirizzo voglia adottare nel più breve tempo possibile per ristorare gli agricoltori del comparto bergamotticolo dell'area di Reggio Calabria, per i danni subiti a causa del manifestarsi di eventi climatici estremi;
se non ritenga necessario farsi promotore dell'adozione di una strategia di lungo periodo che interessi il comparto agricolo del Reggino, con riguardo in particolare alle produzioni ortofrutticole, vitivinicole e agrumicole, al fine di affrontare lo stato di crisi del settore e mettere in atto le basi per il suo rilancio quale asset strategico dell'economia nazionale.
(3-00652)
SCALFAROTTO - Al Ministro della giustizia. - Premesso che:
il decreto del Presidente della Repubblica del 15 novembre 2006, n. 314, recante il Regolamento per la disciplina dell'assegnazione e della gestione degli alloggi di servizio per il personale dell'Amministrazione penitenziaria, stabilisce i criteri di assegnazione in uso degli alloggi demaniali di servizio annessi alle strutture penitenziarie, nonché l'assegnazione in concessione onerosa a domanda del personale degli alloggi nella disponibilità del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria;
tra tali alloggi rientrano quelli dell'Isola di Pianosa, che si estende per circa dieci chilometri quadrati (tra l'Isola d'Elba, l'Isola di Montecristo e la Corsica), dove in passato risultava operativa un distaccamento del carcere di Porto Azzurro, all'Elba;
l'Ente assistenziale della polizia penitenziaria avrebbe confermato che gli alloggi delle strutture dell'isola vengono assegnati per soggiorni sia dei dipendenti del DAP, che dei magistrati sotto tutela (cioè il livello minimo di protezione), ovvero che abbiano operato per l'antimafia o abbiano celebrato processi a rischio come giudici a latere;
secondo organi di stampa (si veda "il Giornale", del 23 e 24 agosto 2023), la foresteria riservata ai suddetti magistrati affaccerebbe sulla Darsena di Augusto e verrebbe data in concessione per sette euro al giorno; gli stessi, inoltre, ricorrerebbero per gli spostamenti alla pattuglia navale della polizia penitenziaria;
in attuazione del predetto decreto presidenziale, inoltre, alloggi a prezzi irrisori (fino a meno di trenta euro giornalieri), con conseguente mobilità assicurata da veicoli della polizia penitenziaria, verrebbero offerti presso strutture site nel villaggio di Is Arenas in Sardegna, oppure in Provincia di Bolzano, in Alta Badia e in Val Gardena;
secondo organi di stampa (ad esempio, "il Giornale", del 24 agosto 2023), nonostante i costi fuori mercato, l'Ente assistenziale della polizia penitenziaria registra numerose morosità,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e quali iniziative voglia adottare per verificare quali siano i costi di gestione giornaliera delle strutture assegnate ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica richiamato in premessa e quali i canoni di concessione giornalieri riservati ai magistrati;
se non ritenga di verificare i criteri di assegnazione, al fine di accertare che la fruizione di tali alloggi venga effettivamente garantita a coloro che, nel rendere servizio allo Stato, vedono la propria incolumità posta concretamente a rischio per le funzioni svolte e non a coloro che si limitano a svolgere le funzioni giurisdizionali e requirenti assegnate, non evidenziando quei peculiari profili di pericolosità invece necessari per accedere alle predette assegnazioni;
quali iniziative intenda assumere per verificare se vi sia stato un utilizzo distorto degli alloggi di cui in premessa, se sia vero che i concessionari utilizzino i mezzi della polizia penitenziaria per gli spostamenti e, nel caso, a quanto ammontino i costi anche per l'utilizzo di tali altri beni pubblici.
(3-00653)
BOCCIA, ZAMBITO, PARRINI, FRANCESCHELLI, GIORGIS, BAZOLI, CAMUSSO, D'ELIA, DELRIO, FINA, FURLAN, GIACOBBE, LA MARCA, LOSACCO, MANCA, NICITA, MARTELLA, MIRABELLI, RANDO, ROJC, ROSSOMANDO, TAJANI, VALENTE, VERINI, ZAMPA - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'interno e delle infrastrutture e dei trasporti. - Premesso che:
il decreto-legge 2 gennaio 2023, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 febbraio 2023, n. 15, recante disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori, viola, a parere degli interroganti, numerosi obblighi inderogabili previsti dal diritto internazionale consuetudinario e pattizio e, in particolare, dall'articolo 98 della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, fatta il 10 dicembre 1982 a Montego Bay e ratificata dall'Italia con legge 2 dicembre 1994, n. 689; dal Cap. V, Regola 33 della Convenzione internazionale per la salvaguardia della vita umana in mare del 17 giugno 1960, resa esecutiva in Italia con legge 22 giugno 1980, n. 313, nonché dal diritto interno (e, in particolare, dagli articoli 1113 e 1158 del Codice della Navigazione) con conseguente palese violazione degli articoli 10 e 117, primo comma, della Costituzione;
il 26 gennaio 2023, il Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Dunja Mijatovic, ha indirizzato una lettera al Ministro dell'interno italiano, Matteo Piantedosi, invitando il Governo italiano a considerare la possibilità di ritirare il decreto o, in alternativa, nel corso del dibattito parlamentare, di apportare le modifiche necessarie, affinché il testo soddisfacesse appieno gli obblighi dell'Italia in materia di diritti umani e nel rispetto del diritto internazionale;
il Commissario, infatti, esprimeva il timore che alcune disposizioni contenute nel decreto potessero ostacolare le operazioni di soccorso delle ONG nel Mediterraneo centrale e, per tale motivo, porsi in contrasto con gli obblighi dell'Italia in materia di diritti umani e diritto internazionale; prima fra tutte, la norma che obbliga le navi dopo un'operazione di salvataggio a raggiungere, senza ritardo, il porto assegnato per lo sbarco, impedendo che queste compiano salvataggi multipli in mare e costringendole a ignorare ulteriori richieste di soccorso nelle vicinanze nel caso abbiano già a bordo persone tratte in salvo, anche quando avrebbero ancora la capacità di effettuare un altro salvataggio;
il commissario Mijatovic aveva sottolineato con preoccupazione come, nella pratica, alle navi ONG fossero stati assegnati "porti sicuri" distanti dal luogo del salvataggio, come i porti del centro e del nord Italia, prolungando le sofferenze delle persone soccorse, con il rischio che il protrarsi della permanenza a bordo aggravasse le condizioni di salute di tutte le persone coinvolte, in particolare i soggetti vulnerabili;
il 16 febbraio 2023, anche l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, ha rivolto un appello al Governo italiano, chiedendo di non approvare il provvedimento in esame, affermando che: "Più persone in difficoltà soffriranno e saranno a rischio più vite in assenza di un aiuto tempestivo, se questa legge verrà approvata. Secondo il diritto internazionale, un capitano ha il dovere di prestare immediata assistenza a persone in pericolo in mare e gli Stati devono proteggere il diritto alla vita. Ma con questa proposta, una nave Sar nelle vicinanze sarebbe obbligata a ignorare le chiamate di soccorso semplicemente in virtù di aver già salvato altri" naufraghi, costringendo "anche vittime di tortura, violenza sessuale e altre violazioni dei diritti umani" a "ulteriori ritardi nell'accesso a cure mediche e riabilitazione adeguate";
considerato che:
secondo quanto riportato dalla stampa, il 22 agosto 2023, alla nave "Open arms" è stato notificato il fermo amministrativo di 20 giorni e una multa di 10.000 euro per aver soccorso un'imbarcazione in difficoltà, con 132 persone a bordo, mentre si stava dirigendo verso Carrara dopo aver soccorso alcuni migranti su un gommone (in tutto 195 persone);
il fermo è stato emesso per la violazione della normativa che vieta i recuperi multipli in mare dopo l'assegnazione del porto sicuro di approdo in Italia;
la "Open arms" ha effettuato nelle scorse settimane ripetute operazioni di soccorso su indicazione del Comando generale del Corpo delle Capitanerie di Porto (MRCC Roma): secondo quanto riportato da notizie di stampa avrebbe effettuato sette operazioni di soccorso e diciotto operazioni di assistenza anche per la difficoltà di uscire delle motovedette italiane per la carenza di carburante, salvando ben 734 persone e fornendo assistenza ad altre 540, sempre sotto il coordinamento dalla MRCC Roma;
considerato inoltre che anche alle navi "Aurora Sar" e "Sea-Eye 4" è stato notificato il fermo amministrativo: nel primo caso, le autorità italiane hanno contestato lo sbarco a Lampedusa invece che a Trapani, cioè il porto assegnato dal Viminale che secondo il comandante dell'Aurora non era raggiungibile per mancanza di benzina e acqua. A bordo aveva 72 naufraghi stipati su una barca lunga 14 metri e larga 5 dove tre persone sono svenute per il caldo; nel secondo caso, è stato contestato il "salvataggio multiplo" senza l'autorizzazione del Centro di coordinamento del soccorso marittimo italiano;
rilevato che:
l'intervento delle navi umanitarie è sempre più necessario a causa dell'aumento degli sbarchi di migranti raddoppiato, secondo i dati del Ministero dell'interno, rispetto al 2022;
limitare, rallentare o bloccare le navi umanitarie non ha come conseguenza la riduzione del numero degli sbarchi, ma soltanto l'aumento delle persone morte in mare, spesso bambini,
si chiede di sapere:
quante volte e con quali motivazioni la MRCC Roma abbia chiesto, dall'entrata in vigore del cosiddetto "decreto-legge ONG" ad oggi, alla Open arms e ad altre navi umanitarie di intervenire per salvare i migranti e quanti migranti siano stati salvati grazie all'intervento di queste navi;
se il Governo non ritenga necessario, alla luce dei numerosi interventi effettuati dalle navi umanitarie in questi mesi su indicazione del Comando generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, adottare iniziative al fine di sospendere le sanzioni pecuniarie ed amministrative alle navi umanitarie, in quanto in palese contraddizione con le continue e ripetute richieste di intervento fatte dalla MRCC Roma e in contrasto con gli obblighi dell'Italia in materia di diritti umani e diritto internazionale.
(3-00654)
ZANETTIN - Al Ministro dell'interno. - Premesso che:
le cronache informano che recentemente una donna, Iris Setti, è stata aggredita ed uccisa in un parco pubblico a Rovereto ad opera di un nigeriano senza fissa dimora, tal Chukwuka Nweke;
lo stesso soggetto in altre occasioni si era reso protagonista di violente aggressioni a terzi e di resistenza alla forza pubblica;
resta da capire per quali motivi, dopo tali gravi precedenti, Chukwuka Nweke potesse circolare liberamente e se fosse stato o meno oggetto di adeguati provvedimenti sanzionatori, o restrittivi di carattere amministrativo;
perché in particolare non fosse stata disposta l'espulsione del soggetto ed il suo trattenimento presso un Centro di permanenza per i rimpatri;
il semplice obbligo di firma, di cui parlano le cronache giornalistiche, pare essere misura decisamente inadeguata per tutelare la sicurezza dei cittadini,
si chiede di sapere se nei confronti del nigeriano Chukwuka Nweke, responsabile dell'omicidio di Iris Setti, fossero stati emessi dall'autorità di pubblica sicurezza competente provvedimenti di espulsione e di trattenimento in un CPR.
(3-00655)
VERDUCCI, MELONI, D'ELIA, FRANCESCHINI, DE CRISTOFARO, ALFIERI, CAMUSSO, FINA, FRANCESCHELLI, FURLAN, GIORGIS, IRTO, LA MARCA, MANCA, LORENZIN, LOSACCO, NICITA, PARRINI, MALPEZZI, MARTELLA, ROJC, ROSSOMANDO, TAJANI, SENSI, VALENTE, ZAMBITO, ZAMPA - Al Ministro della cultura. - Premesso che:
la dimora familiare di Joyce Salvadori Lussu, dove la stessa ha vissuto molti anni della sua vita, in località San Tommaso nel territorio del Comune di Fermo, è in vendita;
i numerosi tentativi della famiglia di trovare un interlocutore istituzionale, che possa fare della casa un centro aperto e vivo che consenta di preservare e perpetuare la sua memoria e la sua opera non hanno finora trovato ascolto;
Joyce Lussu Salvadori è stata una protagonista della storia del '900: partigiana antifascista, capitana delle brigate Giustizia e Libertà, femminista, poetessa, scrittrice, traduttrice, ecologista, divulgatrice, attivista a sostegno dei movimenti di liberazione in molte parti del mondo, nel 1961 ricevette la medaglia d'argento al valor militare;
ella trascorse nella casa di Fermo gli anni successivi alla morte del marito, Emilio Lussu, scrittore, partigiano e politico, fondatore del Partito Sardo d'Azione e di Giustizia e Libertà;
la casa di Joyce Lussu è stata a lungo cenacolo culturale e politico, simbolo del suo grande impegno e della capacità di aggregare persone ed idee, luogo di incontro e dibattito, e anche oggi, a distanza di 25 anni dalla sua scomparsa, ha un grande valore che andrebbe preservato;
il "Centro Studi Joyce Lussu", nato dopo la sua morte per volontà degli amici più cari, ed eminenti esponenti del mondo culturale italiano hanno rivolto un appello al Ministro in indirizzo, affinché adotti le iniziative necessarie per preservare la memoria della scrittrice e consentire che il patrimonio culturale che ha lasciato possa continuare a essere fonte di testimonianza soprattutto per le nuove generazioni;
sempre nel Fermano, c'é Casa Licini, nel Comune di Monte Vidon Corrado, abitazione del grande pittore Osvaldo Licini, che è stata trasformata in una casa museo e ospita numerosi appuntamenti culturali fra cui mostre d'arte e dibattiti, punto di riferimento non solo del paese, ma di tutte le Marche. Un esempio di successo che potrebbe essere replicato con Casa Lussu,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e se intenda adottare le iniziate necessarie, insieme alla Regione Marche e al Comune di Fermo, al fine di acquistare Casa Lussu, per darle una finalità pubblica, custodendo e valorizzando la memoria di Joyce Lussu.
(3-00657)
SCALFAROTTO, BORGHI Enrico - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. - Premesso che:
i Governi europei, e tra questi segnatamente il Governo italiano, individuano periodicamente le delegazioni del Servizio Esterno dell'Unione europea (le missioni diplomatiche dell'Unione europea in giro per il mondo) che ritengono strategiche e a tal fine individuano i propri diplomatici che, per caratteristiche ed esperienze pregresse, possono candidarsi alle posizioni di capo Delegazione e di vice capo Delegazione in modo da risultare competitivi, anche al fine di sostenerne la candidatura durante il processo di selezione;
nello scorso mese di aprile Nicola Orlando, diplomatico italiano già vice ambasciatore in Libia dal 2017 al 2020, poi nominato ambasciatore in Kosovo e successivamente inviato speciale del Ministro degli affari esteri per la Libia, è stato individuato dall'Alto rappresentante dell'Unione europea come vertice della missione UE in Libia;
per mesi la formalizzazione della nomina è stata bloccata dalla mancata espressione del gradimento ufficiale da parte del Governo libico, protrattasi addirittura oltre la scadenza del mandato del precedente inviato speciale UE José Sbadall (fine agosto 2023), quando era previsto che Orlando assumesse l'incarico per il quale era stato ufficialmente prescelto;
secondo articoli di stampa apparsi a far tempo dal 31 agosto, tuttavia, già lo scorso 7 giugno il Presidente libico Dbeibah aveva anticipato informalmente al Governo italiano la contrarietà alla nomina di Orlando e successivamente aveva formalmente reso nota anche alla Commissione europea l'impossibilità allo stato di esprimere il gradimento, così aprendo la strada al secondo diplomatico (il francese Patrick Simonnet) individuato in subordine dall'Alto rappresentante dell'Unione europea per la missione UE in Libia;
in data 2 settembre, a conferma di queste notizie di stampa e in particolare del tiepido interesse del Governo riguardo alla nomina del capo Delegazione UE in Libia, lo stesso ministro Tajani in una dichiarazione rilasciata al Meeting di Cernobbio ha affermato: "Non c'é alcun candidato italiano, non bisogna confondere l'Italia con l'Unione Europea… La questione che riguarda i rappresentanti del Servizio Esterno dell'Unione Europea è una questione che non riguarda l'Italia";
in data 3 settembre, il Governo di Tripoli ha fatto sapere, tramite l'ambasciatore libico a Roma Younes, di aver rivisto la propria contrarietà e di accettare la nomina dell'ambasciatore UE Nicola Orlando;
in data 4 settembre, la Libia, con una nota del dipartimento del Protocollo generale del Ministero degli Esteri libico ha porto "i migliori saluti alla stimata Missione dell'Unione europea in Libia" e ha confermato di avere informazioni "dell'approvazione della nomina" del diplomatico italiano Nicola Orlando "dopo aver ottenuto chiarimenti positivi sull'interessato";
ad oggi, tuttavia, non è chiaro se l'Alto Rappresentante Borrell confermerà la nomina di Orlando per la missione libica, come si ricava anche dal fatto che il suo portavoce non ha voluto né confermare, né negare le notizie circa la nomina di Patrick Simonnet come suo sostituto;
la vicenda descritta e la concreta possibilità di perdere la leadership della missione libica UE reca un danno enorme all'immagine e agli interessi dell'Italia, che da sempre vede nelle prospettive di stabilizzazione e sviluppo della Libia una propria primaria priorità,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se la candidatura del dottor Orlando sia stata o meno autorizzata, incoraggiata e appoggiata durante l'iter di selezione da parte della Farnesina o se invece si sia trattato di un'iniziativa personale del diplomatico, cosicché il Ministro abbia potuto pubblicamente affermare, come ha fatto, che per la posizione non vi fosse "alcun candidato italiano";
quali iniziative abbia poi adottato dopo la comunicazione informale del mancato gradimento del Governo libico per evitare un'ingiustificabile mancata assegnazione della conduzione della missione UE in Libia a un diplomatico italiano, e in particolare se vi siano state inerzie sul piano diplomatico che possano aver messo seriamente a rischio la sua nomina da parte dell'Alto rappresentante dell'Unione europea;
quali iniziative intenda ora adottare presso la Commissione europea per assicurare che dall'avvenuta comunicazione del gradimento da parte del Governo libico derivi senza ulteriori ritardi la nomina del dottor Orlando al vertice della Delegazione di Tripoli del Servizio esterno dell'UE, già resa ufficialmente nota nell'aprile del 2023, posto che, presumibilmente proprio per i fatti esposti in premessa, la sede è tuttora attualmente vacante.
(3-00658)
ALFIERI - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Premesso che:
con legge del 13 giugno 2023 n. 83, la Repubblica italiana e la Confederazione svizzera hanno ratificato l'Accordo relativo all'imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri ed il Protocollo di intesa recante le modifiche alla Convenzione tra i due Paesi. Il primo è stato concluso a Roma nel dicembre del 2020, il secondo risale al lontano marzo 1976 ed è stato modificato dal Protocollo del 1978 e dal Protocollo del 2015;
il nuovo regime pertiene al sistema di tassazione dei lavoratori frontalieri come definiti dall'articolo 2, lettera b), dell'Accordo, ossia quei soggetti residenti in Comuni italiani siti a meno di venti chilometri dalla frontiera, che svolgono un'attività di lavoro dipendente nella medesima area per un datore di lavoro svizzero e che rientrano quotidianamente nel proprio domicilio. L'accordo, all'articolo 2, lettera a), fornisce, inoltre, una definizione di "area di frontiera", che per quanto riguarda la Svizzera, è rappresentata dai Cantoni dei Grigioni, del Ticino e del Vallese e per l'Italia, delle Regioni Lombardia, Piemonte, Valle d'Aosta e Provincia Autonoma di Bolzano;
la novità più rilevante tra la nuova e la previgente disciplina risiede nell'adozione di un criterio concorrente nella tassazione. L'imposizione fiscale sarà, pertanto, effettuata sia nello Stato dove viene prestata l'attività lavorativa, sia nello Stato di residenza;
in particolare, i salari, gli stipendi e le altre remunerazioni assimilabili percepiti dai lavoratori frontalieri e corrisposti da un datore di lavoro a titolo di corrispettivo della prestazione resa, saranno imponibili nello Stato contraente in cui l'attività di lavoro viene svolta fino ad un massimo dell'80 per cento di quanto dovuto in base alle disposizioni sulle imposte sui redditi delle persone fisiche, comprese le imposte locali. Lo Stato di residenza del lavoratore, a sua volta, assoggetta a prelievo il reddito del lavoratore frontaliere, andando tuttavia ad eliminare la doppia imposizione, secondo quanto previsto dalle disposizioni di cui all'articolo 5 dell'Accordo;
considerato che:
l'Istituto geografico militare ha provveduto a misurare le distanze tra il confine di Stato e quello relativo al comune di Misinto, risultando la predetta distanza di 17.088 metri. I lavoratori frontalieri residenti nel predetto comune sono da intendersi dunque pienamente ricompresi nella definizione di cui all'articolo 2, lettera b) del citato Accordo, poiché residenti in un territorio comunale, che si trova nella zona di 20 Km dalla zona di confine con la Svizzera;
tuttavia il comune di Misinto, inspiegabilmente, non rientra nell'elenco dei comuni rientranti nella fascia di 20 chilometri dalla Svizzera. Pertanto i lavoratori frontalieri ivi residenti non godono delle disposizioni in materia di imposizione fiscale previste nell'Accordo,
si chiede di sapere quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda intraprendere al fine di ricomprendere il comune di Misinto, nonché altri quattro comuni della provincia di Monza e della Brianza nell'elenco dei comuni rientranti nella fascia di frontiera con la Svizzera, sanando così la situazione di grave nocumento che i lavoratori frontalieri residenti in tale comune si trovano a vivere.
(3-00659)
Interrogazioni orali con carattere d'urgenza ai sensi dell'articolo 151 del Regolamento
ZAMPA, D'ELIA, ALFIERI, BASSO, CAMUSSO, FINA, FURLAN, LA MARCA, MANCA, MARTELLA, NICITA, VALENTE, RANDO, ROSSOMANDO, VERDUCCI, VERINI, ZAMBITO - Al Ministro dell'interno. - Premesso che a quanto risulta agli interroganti:
il 29 luglio 2023 il Prefetto di Bologna ha emesso un'ordinanza di necessità e urgenza a tutela "dell'ordine pubblico e della sicurezza pubblica", ai sensi dell'articolo 2 del Testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al Regio decreto 18 giugno 1931, ordinando la revoca immediata dell'accoglienza di un notevole numero di richiedenti asilo ospiti dei Centri di Accoglienza Straordinaria, CAS, dell'area metropolitana di Bologna e che risultano avere un ricorso pendente per il riconoscimento della protezione internazionale;
il Prefetto ha evidenziato la presenza nei CAS di 269 persone, che hanno presentato ricorso avverso il rigetto della domanda di protezione internazionale, giustificando così l'ordinanza sulla base del fatto che per 100 dei richiedenti asilo "non sussistono condizioni di vulnerabilità [e] sono in accoglienza da almeno 3 anni";
occorre evidenziare come le disposizioni di cui al predetto articolo 2 del TULPS, ai sensi del quale il Prefetto "nel caso di urgenza o per grave necessità pubblica, ha facoltà di adottare i provvedimenti indispensabili per la tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza pubblica", sono state ripetutamente esaminate dalla Corte costituzionale che sin dagli anni '50 e '60 del secolo scorso ha subordinato l'esercizio di quel potere straordinario al rispetto dei principi dell'ordinamento giuridico, indicandone i limiti: devono essere, infatti, "atti amministrativi limitati nel tempo e nell'ambito territoriale dell'ufficio che li ha emanati, e vincolati ai presupposti dell'ordinamento giuridico" (Corte cost. n. 8/1956). Inoltre, con successiva pronuncia la Corte costituzionale ha dichiarato costituzionalmente illegittimo l'articolo 2 del TULPS "in quanto attribuisce ai prefetti il potere di adottare, in caso di urgenza o per grave necessità pubblica, provvedimenti ritenuti indispensabili per la tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza pubblica, senza fissare criteri idonei ad assicurare che la discrezionalità degli indicati organi amministrativi si eserciti nel rispetto dei limiti dell'ordinamento giuridico dello Stato" (Corte cost. n. 26/1961);
l'ordinanza paventa problemi di ordine pubblico per l'arrivo nell'area metropolitana di Bologna, che conta ben 55 comuni, di 511 richiedenti asilo, inviati sul territorio nell'ambito del Piano di riparto nazionale. Al riguardo l'ordinanza afferma che "risulta maggiormente adeguato disporre l'uscita dai CAS di persone che già da anni fruiscono di misure di accoglienza e che hanno visto già rigettata l'istanza di protezione internazionale in quanto capaci di orientarsi sul territorio maggiormente autonomi", contrapponendo così i diritti dei richiedenti asilo arrivati prima con quelli arrivati oggi;
la citata ordinanza, inoltre, viola palesemente i principi ordinamentali, nazionali e europei;
al riguardo si evidenzia come la Direttiva 2013/33/UE, meglio nota come direttiva accoglienza, preveda che nei casi di indisponibilità dovute al temporaneo esaurimento delle capacità di accoglienza, possano essere "in via eccezionale" stabilite misure di accoglienza diverse da quelle ordinarie, senza mai parlare di revoca delle stesse;
la Corte europea dei diritti umani ha chiarito che "Lasciare una persona vulnerabile per strada senza alcun sostegno materiale costituisce un trattamento disumano e degradante vietato dall'articolo 3 della Convenzione" (CEDU M.S.S. c. Belgio, n. 30696/09) e ha ricordato che nemmeno un crescente afflusso di migranti può sollevare uno Stato dagli obblighi che gli derivano;
da ultimo, si evidenzia come sul tema sia intervenuta anche la Corte di giustizia dell'Unione europea affermando che "La direttiva 2003/9 deve essere interpretata nel senso che essa non osta a che gli Stati membri, in caso di saturazione delle strutture d'alloggio destinate ai richiedenti asilo, possano rinviare questi ultimi verso organismi appartenenti al sistema generale di assistenza pubblica, purché tale sistema garantisca ai richiedenti asilo il rispetto delle norme minime previste da detta direttiva" (CGUE causa C- 79/13), esprimendo dunque la regola secondo cui deve essere comunque garantito ai richiedenti asilo l'accesso all'assistenza pubblica,
si chiede di sapere quali iniziative necessarie e urgenti il Ministro in indirizzo intenda intraprendere per garantire l'immediato ripristino del rispetto dei principi ordinamentali, nazionali e europei, nonché della pronuncia di illegittimità costituzionale dell'articolo 2 del TULPS apertamente violati dall'ordinanza del Prefetto di Bologna.
(3-00656)
Interrogazioni con richiesta di risposta scritta
ZAMBITO, D'ELIA, FURLAN, MALPEZZI, ROJC, SENSI, VALENTE, VERDUCCI - Al Ministro della salute. - Premesso che:
il virus respiratorio sinciziale (RSV) è la principale causa di infezioni respiratorie pediatriche; è la causa più frequente di ospedalizzazione nei neonati e nei bambini, specialmente entro il primo anno di vita, ed è associato a gravi infezioni del tratto respiratorio inferiore (LRTI), come bronchioliti e polmoniti, e ad un aumentato rischio di sviluppare asma e respiro sibilante ricorrente;
tutti i neonati e bambini alla loro prima stagione di RSV sono a rischio di sviluppare una forma di infezione severa, come bronchiolite e polmonite, tale da richiedere assistenza medica, ambulatoriale o ospedaliera, anche di tipo intensivo;
per la maggior parte i neonati e bambini ospedalizzati (88 per cento) per RSV sono bambini nati sani e nati a termine del periodo gestazionale, pertanto non eleggibili alla profilassi oggi disponibile;
non esistono trattamenti antivirali per la cura della malattia da RSV, mentre l'unica opzione di profilassi è limitata ad un ristretto sottogruppo di bambini, e richiede fino a 5 somministrazioni (una al mese) in dosaggio dal peso per coprire l'intera stagione di circolazione virale;
considerato che:
nei giorni scorsi è iniziato presso l'Agenzia italiana del farmaco il percorso per rendere disponibile anche nel nostro Paese un nuovo anticorpo monoclonale per l'immunizzazione passiva a singola dose, la prima soluzione preventiva della patologia del tratto respiratorio inferiore causata dal virus respiratorio sinciziale in tutti i neonati e bambini nella prima infanzia durante la loro prima stagione caratterizzata da RSV, che colma un importante bisogno di sanità pubblica;
il "Calendario per la vita" e la Società italiana di neonatologia (SIN) hanno recentemente espresso la loro posizione a riguardo riconoscendo nella disponibilità dell'anticorpo monoclonale Nirsevimab una novità di notevole importanza e di potenziale grande impatto per la sanità pubblica, e una possibilità preventiva universale che risponde ad un bisogno medico finora insoddisfatto;
valutato che:
questo anticorpo monoclonale risponde ad un bisogno medico finora insoddisfatto, riconosciuto dall'OMS, dall'EMA, raccomandato dal board del Calendario per la vita (SIP, SITI, FIMP, FIMMG) e la SIN, ed inserito nelle linee guida italiane per la gestione della bronchiolite pubblicate dalle principali società pediatriche italiane (SIP, SIN, SIMRI, FIMP, SITIP, SIMEUP, SIAIP, AMIETIP, SIMP, SICP, SINP, SIPO, SIPPS, SICuPP, AIEOP, SIMGePeD);
quanto espresso dai principali organismi scientifici e coincide con quanto già deliberato in altri Paesi europei come Spagna e Francia,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo abbia intenzione di valutare, per tutti i bambini entro il primo anno di vita, l'inserimento dei nuovi anticorpi monoclonali contro il virus respiratorio sinciziale nel nuovo calendario vaccinale, relativo al piano nazionale di prevenzione vaccinale 2023-2025, valutando, inoltre la possibilità che esso venga finanziato attraverso il budget della prevenzione, in ottica di garantire quanto prima un uniforme accesso ad esso a tutti i bambini sul territorio nazionale.
(4-00639)
ZAMBITO, BASSO, CAMUSSO, D'ELIA, FINA, FURLAN, LA MARCA, MALPEZZI, MELONI, MISIANI, NICITA, RANDO, ROJC, SENSI, ZAMPA - Al Ministro della salute. - Premesso che:
l'infezione acuta iniziale da HCV, meglio conosciuta come epatite C è, nella maggior parte dei casi, asintomatica e anitterica; di questi, un'elevata percentuale di casi, stimata fino all'85 per cento, va incontro a cronicizzazione e il 20-30 per cento dei pazienti con epatite cronica C sviluppa, nell'arco di 10-20 anni, cirrosi e, in circa l'1-4 per cento dei casi, successivo epatocarcinoma;
per queste ragioni l'OMS ha individuato come obiettivo entro il 2030 quello di arrivare a una capacità di diagnosticare almeno il 90 per cento degli infetti e trattare almeno l'80 per cento dei diagnosticati;
sulla scorta di queste evidenze, l'art. 25-sexies del decreto-legge n. 162 del 2019, cosiddetto milleproroghe, ha garantito uno stanziamento di 71,5 milioni di euro ripartiti in due anni per lo screening gratuito dell'epatite C destinato ai nati negli anni dal 1969 al 1989, ai soggetti che sono seguiti dai servizi pubblici per le tossicodipendenze (SerT) e ai soggetti detenuti in carcere;
sentita la Conferenza Stato-Regioni, il successivo decreto attuativo del 14 maggio 2021 ha specificato le modalità di svolgimento dei test per l'attività di screening e la comunicazione dei risultati ai soggetti monitorati e l'apposito decreto ministeriale 16 dicembre 2022 ha poi prorogato al 31 dicembre 2023 il termine di cessazione della campagna di screening a causa dei ritardi nell'attuazione dovuti al periodo pandemico;
nonostante questo sia un importante passo nella lotta al virus, alla luce dei dati dell'Istituto superiore di sanità, che mostrano come la maggior parte dei casi riguardi persone di età superiore ai 65 anni, non è sufficiente per la sua completa eradicazione;
l'art. 3 del decreto attuativo stabilisce poi che per consentire la più ampia adesione possibile al programma di screening le Regioni e lo stesso Ministero della salute dovranno portare avanti specifiche campagne ed iniziative di informazione per la cittadinanza;
tuttavia, sempre lo stesso articolo 3 e, successivamente, l'art. 5 sottolineano come le amministrazioni coinvolte dovranno attuare queste campagne utilizzando risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e, pertanto, non rientranti in alcuno stanziamento apposito;
questo ha evidentemente creato grosse disparità tra Regioni e talune non hanno alcuna campagna informativa in essere;
considerato che:
a parere degli interroganti, si renderebbe necessario procedere quanto prima a un ampliamento della platea dei soggetti sottoposti a screening, coinvolgendo anche i nati dal 1948 al 1968;
lo stesso Ministro in indirizzo, in occasione della giornata mondiale contro l'epatite il 28 luglio 2023, ha ribadito l'impegno del Governo ad attuare tutte le azioni necessarie volte a contrastare questa malattia, focalizzandosi in particolare sulle attività di prevenzione e diagnosi precoce,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno estendere l'attività di screening anche ai nati tra il 1948 e il 1968 nell'ottica di procedere nella direzione di eradicare il virus dell'epatite C;
quali iniziative intenda assumere per ampliare ed efficientare le campagne informative rivolte alla cittadinanza.
(4-00640)
ALOISIO, DI GIROLAMO, CROATTI, GUIDOLIN, SIRONI, PATUANELLI, FLORIDIA Barbara, MAIORINO, LICHERI Sabrina, LOPREIATO, CATALDI, BEVILACQUA, MARTON, NAVE - Al Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR. - Premesso che:
all'interno delle Conclusioni del Rapporto intitolato "Proposte per la revisione del PNRR e capitolo repowereu", approvato dalla Cabina di regia del Piano di ripresa e resilienza (PNRR) in data 27 luglio 2023, l'Esecutivo disciplina un definanziamento dal PNRR per un ammontare complessivo di 15,9 miliardi di euro, specificando che tali misure vanno rifinanziate con altre fonti di finanziamento. Nel documento recante "Monitoraggio dell'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza", il Servizio Studi - Dipartimento Bilancio della Camera dei deputati, evidenzia come nel suddetto Rapporto del Governo non vengano, in realtà, specificati gli strumenti e le modalità attraverso i quali verrà mutata la fonte di reperimento degli interventi definanziati dal PNRR, aspetto cruciale dal momento che occorre verificare che le fonti alternative siano coperte da un'adeguata dotazione di competenza e di cassa nell'ambito del bilancio statale;
in particolare, come riportato testualmente dal Servizio Studi - Dipartimento Bilancio della Camera dei deputati: "La determinazione di tali strumenti e modalità appare opportuna soprattutto con riguardo ai progetti che si trovano in stadio più avanzato, in ragione dei rischi di rallentamenti o incertezze attuative che potrebbero conseguire al mutamento del regime giuridico e finanziario e del sistema di rendicontazione cui tali misure sarebbero sottoposte";
più nello specifico, nell'elenco delle misure eliminate dal PNRR, da rifinanziare con altre fonti, si citano ad esempio le seguenti voci: "Interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l'efficienza energetica dei Comuni" per uno stanziamento inziale totale di 6 miliardi; "investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale", per uno stanziamento totale di 3,3 miliardi; "Piani urbani integrati - progetti generali", per uno stanziamento totale di 2,4 miliardi; "Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico", per uno stanziamento totale di 1,2 miliardi; "Utilizzo dell'idrogeno in settori hard-to-abate", per uno stanziamento totale di 1 miliardo; "Aree interne - Potenziamento servizi e infrastrutture di comunità", per uno stanziamento totale di 6 miliardi per uno stanziamento totale di 725 milioni; "Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie", per uno stanziamento totale di 300 milioni; "Promozione impianti innovativi (incluso off shore)", per uno stanziamento totale di 675 milioni; "Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano", per uno stanziamento totale di 110 milioni;
tutti i documenti della Commissione europea in materia di PNRR evidenziavano l'importanza ricoperta dagli obiettivi di coesione territoriale e sociale. Temi, questi, sottolineati soprattutto dalla "Guida ai Piani di Ripresa e Resilienza degli Stati Membri" (Bruxelles, 17.09.2020 SWD (2020)205 final). Nel testo condiviso dalla Commissione europea, il documento "Com (2020) 408 Final" del 28/05/2020", a pagina 8 riportava i criteri che l'Unione europea ha adottato per il calcolo dei contributi previsti per gli Stati membri. In particolare, si legge: "l'importo massimo per Stato membro sarà stabilito in base a un criterio di ripartizione definito. Tali importi saranno calcolati in base alla popolazione, all'inverso del prodotto interno lordo (PIL) pro capite e al relativo tasso di disoccupazione di ciascuno Stato membro";
pertanto, alla luce delle suddette variabili, l'Italia ha ottenuto un'importante quota del PNRR (209 miliardi, inizialmente) soprattutto a causa delle Regioni meno sviluppate, che recano un PIL più esiguo e una minore occupazione. Dunque, se si fosse applicato anche per il riparto interno al Paese la stessa metodologia (sulla scorta dell'inverso del prodotto interno lordo (PIL) pro capite, del tasso di disoccupazione e della popolazione di ciascuna Regione) oltre il 65 per cento delle risorse sarebbero andate al Mezzogiorno. E, in particolare: l'Abruzzo avrebbe ottenuto 4,2 miliardi; il Molise 1,4 miliardi; la Campania 43,6 miliardi; la Puglia 26,7 miliardi: la Basilicata 2,2 miliardi; la Calabria 16,8 miliardi; la Sicilia 41,1 miliardi;
in data 30 luglio 2023, un articolo della testata "centrosud24" recava testualmente: "si registra un alto rischio di cui si sta sottacendo: pur di non perdere la dotazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, i cui fondi vanno utilizzati entro il 2026, il Governo traghetterà molti progetti dal PNRR verso il Fondo per lo Sviluppo e Coesione (FSC), la cui dotazione, però, è già prevista (ex lege) in misura quasi totalitaria per il Sud. Infatti, il Fondo per lo sviluppo e la coesione è, congiuntamente ai Fondi strutturali europei, lo strumento finanziario principale attraverso cui vengono attuate le politiche per lo sviluppo della coesione economica, sociale e territoriale e la rimozione degli squilibri economici e sociali (…). Che significa spostare i progetti dal PNRR verso i Fondi strutturali e FSC? Se i progetti non vengono finanziati più col PNRR ma con un fondo, l'fsc, che già è "previsto per il Meridione", vuol dire effettuare una partita di giro con l'obiettivo di depauperare il Mezzogiorno dell'importo equivalente";
è parere degli interroganti che ingenti risorse del PNRR destinate alle aree fragili italiane corrano il rischio di essere drenate in altre parti del Paese, violando l'articolo 2, comma 6-bis, del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, che prevede che le Amministrazioni centrali coinvolte nell'attuazione del PNRR debbano assicurare almeno il 40 per cento delle risorse allocabili territorialmente alle regioni del Mezzogiorno,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo ritenga rispettato l'obiettivo della cosiddetta "clausola del 40%" e se vi sia il rischio che le risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione non vengano utilizzate con finalità aggiuntive, ma bensì sostitutive rispetto al PNRR;
quale sia l'allocazione nelle regioni meridionali delle risorse a valere sulle 6 missioni del PNRR;
quale sia la fonte di reperimento degli interventi definanziati dal PNRR e l'allocazione territoriale dei circa 16 miliardi riutilizzati per altri obiettivi.
(4-00641)
PAITA - Al Ministro della salute. - Premesso che:
nella provincia di La Spezia si registrano tempi di attesa per il trattamento radiante alla mammella pari a 16 settimane, contro le 12 previste nel resto della regione;
i tempi di attesa che i pazienti devono affrontare per avere accesso alle terapie prescritte sono in costante aumento, come dimostra l'incremento delle "prime visite" registrate nel mese di maggio 2023 (383 contro le 269 dell'anno precedente, cioè più del 40 per cento in un anno), nonché l'aumento dei piani di trattamento, aumentati del 30 per cento, circa, rispetto all'anno precedente;
tali incrementi non riescono ad essere riassorbiti da strutture sanitarie sempre più allo stremo per carenza di personale e apparecchiature. Per la patologia mammaria il tempo di attesa supera di gran lunga le tempistiche raccomandate a livello regionale;
una soluzione temporanea in vista di risposte sanitarie che si propongano di ovviare alle crescenti criticità del sistema sanitario nazionale potrebbe essere l'attivazione di un turno pomeridiano di tre ore su un acceleratore, per almeno 4 mesi, cioè il tempo necessario a riassorbire il protrarsi delle liste d'attesa;
si tratta di una soluzione rapida, economica (il cui costo è stato quantificato in meno di 19.000 euro) e dovuta a pazienti che vedono il loro diritto fondamentale alla salute compromesso nella sostanza,
si chiede di sapere quali iniziative di competenza il Ministro in indirizzo voglia adottare per riassorbire e ridurre i tempi di attesa per i trattamenti radianti alla mammella nella provincia di La Spezia, al fine di ricondurli almeno all'interno delle fasce raccomandate dalla Regione, valutando anche la sollecitazione e l'attivazione di ulteriori turni pomeridiani a beneficio delle terapie in attesa.
(4-00642)
SBROLLINI - Ai Ministri delle imprese e del made in Italy e del lavoro e delle politiche sociali. - Premesso che:
la Baxi S.p.A. è un'azienda italiana che fa parte della multinazionale BDR Thermea e da oltre 40 anni esporta i propri prodotti in tutto il mondo, intrattenendo relazioni commerciali con più di 70 Paesi nel mondo, spesso come leader del settore;
l'azienda ha a Bassano del Grappa (Vicenza) uno stabilimento di circa 100.000 metri quadrati, che occupa circa 900 lavoratori: si tratta di uno stabilimento all'avanguardia, tra i più grandi d'Europa, in grado di garantire una produzione giornaliera che arriva fino a 3.000 caldaie;
nell'ultimo periodo la Baxi ha manifestato l'intenzione di ampliare lo stabilimento per includere la produzione di caldaie di nuova generazione alimentate a idrogeno;
l'azienda, tuttavia, non intende investire sullo stabilimento esistente, preferendo l'ipotesi di prendere in locazione ulteriori immobili da terzi;
diverse imprese del territorio hanno proposto di finanziare l'adeguamento dello stabilimento esistente a fronte di prospettive di sviluppo industriale su zone a vocazione agricola del territorio. Tuttavia, il Comune, alla fine, non avrebbe deliberato il cambio di destinazione urbanistica, mettendo a serio rischio la possibilità di sviluppo commerciale della zona interessata e portando la Baxi a valutare soluzioni alternative, che potrebbero avere ricadute drammatiche sull'occupazione e la crescita del territorio;
la necessità di garantire la produttività e i livelli occupazionali rendono indispensabile l'avvio dell'interlocuzione tra imprese interessate, Baxi e i livelli territoriali di governo, così da garantire le prospettive occupazionali, produttive e di tutela dell'ambiente,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo intendano adottare iniziative per avviare la concertazione al fine di preservare le prospettive di sviluppo del territorio interessato;
quali siano le prospettive del piano industriale della Baxi S.p.A. in relazione allo stabilimento di Bassano del Grappa e se non vogliano attivarsi per assicurare che il piano consenta la salvaguardia dei livelli occupazionali e la tutela del territorio, sia sotto il profilo ambientale che agricolo.
(4-00643)
BORGHI Claudio - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e delle infrastrutture e dei trasporti. - Premesso che:
ENAV S.p.A. (Ente Nazionale per l'Assistenza al Volo) risulta essere società controllata dal Ministero dell'economia e delle finanze;
tra le varie competenze, ENAV S.p.A. è anche responsabile delle centraline meteorologiche poste nelle aree aeroportuali;
le suddette centraline poste in aree aeroportuali svolgono un ruolo decisivo per la rilevazione di dati e parametri meteorologici sul territorio;
considerato che, da osservazione diretta, sembrano constatarsi gravi anomalie rispetto al collocamento delle centraline deputate al rilevamento delle condizioni meteorologiche che, nelle aree aeroportuali, risultano spesso esposte a ingenti fonti di calore come gli scarichi degli aeromobili in manovra, con il rischio di danneggiare la strumentazione e alterarne la funzionalità,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo, in considerazione dell'importante ruolo delle centraline per il rilevamento delle condizioni meteorologiche e della necessità di garantire il loro corretto funzionamento, possano fornire i seguenti chiarimenti:
se sia stata fatta mappatura recente dell'idoneità delle centraline secondo gli standard internazionali;
quale sia stato l'iter amministrativo per la collocazione delle medesime centraline nei luoghi in cui esse si trovano;
se esista una pubblicazione consultabile circa i dati sulle centraline medesime;
se non si ritenga opportuno prevedere verifiche intese a determinare l'eventuale impatto del traffico aereo o delle collocazioni inappropriate per la misurazione delle temperature.
(4-00644)
MURELLI - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Premesso che:
l'articolo 1, comma 450, della legge 29 dicembre 2022 n. 197, recante la manovra di bilancio per l'anno 2023, ha istituito un fondo, con dotazione di 500 milioni di euro, finalizzato all'erogazione di aiuti per l'acquisto di beni alimentari di prima necessità, in favore di soggetti in possesso di un indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) non superiore a 15.000 euro;
gli aiuti vengono erogati attraverso la "Carta Dedicata a Te", una carta di pagamento prepagata sulla quale è precaricato un contributo una tantum di 382,50 euro, destinato appunto all'acquisto dei soli beni alimentari di prima necessità;
possono beneficiare della Carta Dedicata a Te tutti i cittadini appartenenti ai nuclei familiari, residenti nel territorio italiano, iscritti nell'Anagrafe della popolazione residente (Anagrafe comunale) ed in possesso dei requisiti reddituali previsti dalla legge e dal decreto del Ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, del 18 aprile 2023;
considerato che:
nonostante i requisiti reddituali per avere diritto alla Carta non siano così stringenti, il sussidio non è stato concesso a tutti gli aventi diritto;
per poterne usufruire, non è prevista la presentazione di una richiesta da parte degli interessati;
l'individuazione degli aventi diritto avviene infatti d'ufficio, dal momento che i comuni ricevono direttamente dall'INPS l'elenco dei beneficiari sulla base di dati elaborati e messi a disposizione dallo stesso Istituto;
l'INPS è chiamato ad individuare i beneficiari seguendo criteri di priorità che avvantaggiano le famiglie con almeno tre persone, di cui un figlio piccolo;
sulla base dei requisiti previsti, circa 7 milioni di famiglie avrebbero potuto beneficiare del sussidio, tuttavia in un secondo momento sono stati introdotti ulteriori criteri al fine di ridurre la platea ad un milione;
di fatto, molti comuni hanno ricevuto un numero di Carte estremamente limitato, cosicché i nuclei familiari destinatari del sussidio sono una piccolissima percentuale di coloro che sono in possesso dei requisiti;
l'impressione è che il sussidio non sia stato assegnato ai nuclei familiari veramente in difficoltà a motivo di una individuazione degli aventi diritto non sufficientemente equa;
le famiglie numerose, quelle più in difficoltà sul piano economico, sono quelle maggiormente penalizzate dalla ripartizione effettuata dall'INPS,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia informato delle problematiche richiamate in premessa in ordine alla definizione dei beneficiari della Carta Dedicata a Te e, in particolare, della riduzione da 7 a 1 milione e degli ulteriori criteri adottati per la selezione;
se l'individuazione degli aventi diritto, da parte di INPS, sia stata sufficientemente equa e abbia privilegiato i nuclei familiari in reale difficoltà economica.
(4-00645)
ROJC - Ai Ministri dell'università e della ricerca e degli affari esteri e della cooperazione internazionale. - Premesso che:
i titoli accademici di studio ottenuti in uno Stato estero non hanno valore legale in Italia e qualora debbano essere utilizzati nel nostro Paese è necessario chiederne il riconoscimento;
tale riconoscimento comporta un diverso percorso a seconda che sia destinato a conferire valore legale al titolo attraverso il riconoscimento accademico o sia destinato a permettere di ottenere l'accesso ai pubblici concorsi o benefici specifici;
il riconoscimento accademico (l'equipollenza) dei titoli di studio esteri viene rilasciata a specifiche condizioni esclusivamente dagli Atenei italiani e il riconoscimento viene effettuato dalle autorità accademiche competenti entro il termine fissato dalla legge;
secondo le normative attualmente in vigore, le autorità accademiche competenti possono riconoscere l'equipollenza a tutti gli effetti del titolo accademico estero con quello rilasciato dall'Ateneo entro novanta giorni dalla presentazione dell'istanza
l'interrogante è a conoscenza di diverse richieste di equipollenza dei titoli di studio che non vengono evase nei tempi previsti;
in particolare si riporta il caso di una dipendente da 37 anni del Teatro Stabile Sloveno di Trieste, a cui mancherebbero 4 anni di contributi per raggiungere quota 41 anni di contribuzione effettiva e di avere pertanto inoltrato richiesta di riscatto della laurea con richiesta di equipollenza da parte dell'Università di Lubiana: la richiesta al Ministero è stata inoltrata il 17 marzo 2021, con allegata documentazione richiesta; il 7 gennaio 2022 è arrivato all'interessata il nr. di protocollo della sua pratica (nr.72 Registro ufficiale AOODGSINFS - classificazione rapporti con privati);
da quel momento non c'è stata da parte del Ministero alcuna ulteriore comunicazione;
inoltre l'interrogante è a conoscenza di altre situazioni in cui le pratiche di nostrificazione dei titoli di studio conseguiti all'estero sono ferme e numerosi professionisti attendono da mesi, se non da anni, risposta alla loro richiesta, come nel caso di due giovani laureate in Fisioterapia all'Università di Lubiana (nr. di pratica 2017/921 e 2018/985), le quali hanno prodotto tutti i documenti richiesti dal Ministero della salute italiano, ma ancora attendono il riconoscimento dei titoli delle professionalità sanitarie e delle lauree specialistiche,
si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza della situazione descritta e se, qualora accertata la successione degli eventi, non intendano dare una risposta immediata ai diretti interessati al fine di sbloccare una situazione incresciosa e far loro ottenere, come previsto dalla normativa, l'equipollenza del proprio diploma di laurea.
(4-00646)
FLORIDIA Aurora, DE CRISTOFARO, CUCCHI, MAGNI - Ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti, dell'ambiente e della sicurezza energetica e della cultura. - Premesso che:
il Lago di Garda è un territorio caratterizzato da un eccezionale valore paesaggistico e naturalistico, protetto a livello internazionale, europeo e nazionale. È una vasta area contraddistinta dalla presenza di aree archeologiche e naturalistiche riconosciute siti UNESCO, inserite nella Rete Natura 2000 (Direttiva 2009/147/CE) e nel Codice dei beni culturali e del paesaggio lungo le zone costiere (decreto legislativo n. 42 del 2004);
il progetto della ciclovia, siglato tramite protocollo d'intesa in data 8 agosto 2017, è costituito da un tracciato che si estende intorno a tutto il Lago di Garda e interessa il Veneto, la Lombardia e la Provincia Autonoma di Trento. Si colloca in un contesto estremamente delicato e instabile, con aree classificate ad alto rischio geologico, con pericoli di caduta massi e frane frequenti e gravi, che ancora colpiscono i tratti fuori dalle gallerie della Gardesana occidentale e orientale, con periodi forzati di chiusura al traffico;
il notevole incremento dei prezzi degli ultimi anni impatterà negativamente sul costo complessivo presunto di 344.500.000 di euro per i 160 km della ciclovia del Garda, con stime che prevedono un aumento fino a 12 volte il costo medio di costruzione di una pista ciclabile, elemento di forte insostenibilità economica;
considerato che:
in data 11 agosto 2023 è stato presentato un esposto alla Procura generale della Corte dei conti di Trento dai rappresentanti di Legambiente (circoli per il Garda e di Baldo-Garda "il Tasso"), di Italia Nostra (sezioni di Brescia Trento e Verona), del WWF Trentino e di altri comitati e associazioni di livello locale, tutti appartenenti al Coordinamento interregionale per la tutela del Garda;
il 19 maggio 2023 il Coordinamento interregionale per la tutela del Garda, che riunisce associazioni, comitati, portatori di interessi e privati cittadini, ha inviato una lettera aperta a tutte le Istituzione interessate, tra cui anche al Presidente della Repubblica, per "sospendere il progetto lungo tutto il suo percorso al fine di eseguire analisi più approfondite e valutare le criticità riscontrate e definire un progetto maggiormente compatibile, sostenibile e partecipato";
in tratti di elevatissimo pregio paesaggistico e ambientale e ad alto rischio sicurezza, pari a complessivi 54 km, che si snodano lungo le sponde caratterizzate da pareti rocciose a picco sul lago delle zone dell'alto Garda bresciano, trentino e veneto (da Toscolano Maderno a Riva del Garda, a Malcesine), sono previste passerelle a sbalzo sospese e ancorate da piloni alle rocce, reti di protezione, gallerie artificiali, che comporteranno in futuro elevati costi di manutenzione e di sistemi di protezione;
ritenuto che:
il decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti 29 novembre 2018, n. 517, recante la "Progettazione e realizzazione di un sistema nazionale di ciclovie turistiche" recita: "Il requisito della sicurezza della ciclovia è elemento essenziale e imprescindibile […]. In fase di progettazione deve essere esaminato tutto il tracciato della ciclovia, evidenziando punti/tratti potenzialmente pericolosi per la percorrenza ciclabile per i quali dovrà essere predisposta una analisi del rischio";
il medesimo decreto ministeriale, all'allegato 4, punto A.2, "Fruibilità, interconnessione e intermodalità", cita l'ipotesi di connettere la ciclovia con la via d'acqua mediante azioni di moderazione o regolazione del traffico e con un'adeguata offerta intermodale alternativa (ferro, gomma, navigazione);
gli standard tecnici di progettazione attribuiscono una classificazione ottima per quanto riguarda il livello di sicurezza: risultato che rischia di sottostimare e sottovalutare i pericoli legati alle falesie attraversate dalla ciclovia,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo abbiano valutato l'opportunità di sostituire i tratti più pericolosi per la sicurezza degli utenti e di inestimabile valore paesaggistico e naturalistico, con la soluzione del trasporto integrato e intermodale attraverso l'uso combinato della ciclabilità con i battelli elettrici ecologici, sempre più avanzati e diffusi;
se, alla luce dell'aumento dei prezzi, non sia opportuno optare per soluzioni meno impattanti economicamente, quali il trasporto integrato e intermodale può garantire;
se non ritengano che un progetto di così grande impatto necessiti di un programma di ascolto e di progettazione partecipata per definire un intervento che sia sostenibile e compatibile con il contesto, e condivisibile con i territori interessati, anche alla luce dell'istituzione del richiamato Coordinamento interregionale per la tutela del Garda che accusa una mancanza di coinvolgimento.
(4-00647)
SCALFAROTTO - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Premesso che:
Marco Cappato, ex europarlamentare, tesoriere dell'associazione "Luca Coscioni", attivista e attuale candidato alle elezioni suppletive del collegio senatoriale di Monza, ha denunciato pubblicamente di aver ricevuto notizie informali circa un'operazione di sorveglianza condotta dall'Agenzia di informazione e sicurezza e dal Dipartimento delle informazioni per la sicurezza della Repubblica nei confronti della sua persona;
secondo Cappato, nel suo cellulare sarebbe stato installato un trojan, mentre diverse microcimici, da mesi, sarebbero state nascoste nei luoghi da lui abitualmente frequentati;
l'ipotesi di reato che avrebbe portato all'avvio dell'operazione sarebbe stata quella di associazione sovversiva, di cui all'art. 270-bis del codice penale, ragione per cui anche le persone che collaborano con lui sarebbero state incluse nell'operazione di sorveglianza;
il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Alfredo Mantovano ha risposto ai cronisti escludendo «nel modo più assoluto che vi sia o vi sia stata attività nei confronti dell'onorevole Cappato»;
cionondimeno, la gravità dei fatti denunciati da Cappato, che delineerebbero una vera e propria opera di "spionaggio di Stato" nei confronti di un attivista e politico italiano, ingiustificabile anche alla luce dei reati descritti, la cui contestazione è costituzionalmente riservata all'autorità giudiziaria, impone la necessità di chiarire formalmente se vi sia stata o vi sia un'operazione di sorveglianza dei servizi segreti nei suoi confronti o di altri attivisti e politici italiani,
si chiede di sapere:
se il Presidente del Consiglio dei ministri sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se risponda al vero che l'Agenzia di informazione e sicurezza, il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza della Repubblica o altri servizi abbiano condotto operazioni di sorveglianza di qualsiasi tipo nei confronti di Marco Cappato;
se sia a conoscenza della conduzione, da parte dei servizi, di operazioni analoghe nei confronti di altri attivisti ed esponenti politici italiani e, in tal caso, se tale modalità di sorveglianza rappresenti una delle attività ordinaria degli stessi.
(4-00648)
LOMBARDO - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Premesso che:
l'apertura dei cantieri per la messa in sicurezza e per lavori urgenti di ristrutturazione straordinaria della galleria Limina comporta la chiusura della strada di grande comunicazione Jonio-Tirreno, SS 682;
detta arteria stradale (cosiddetta "dei due mari") costituisce una delle grandi dorsali che tagliano la Calabria, congiungendo costa ionica e costa tirrenica, rappresentando una via di collegamento fondamentale per lo spostamento di persone e merci all'interno del territorio regionale;
la durata dei lavori di messa in sicurezza era stata inizialmente stimata in quattro mesi, ma lo scorso luglio il Presidente della Regione Calabria ha reso noto che, secondo ANAS, la chiusura della galleria si protrarrà per venti mesi a partire dal dicembre 2023, quindi per un tempo ben maggiore, che lascia persino prefigurare ulteriori rinvii;
si prevede di deviare il traffico interessato su percorsi alternativi non paragonabili in alcun modo alla strada statale Jonio-Tirreno, il che comporterà sicuri problemi di viabilità, disagi e pericoli per la circolazione e la sicurezza, aggravati ulteriormente dalle note carenze che contraddistinguono il trasporto pubblico locale della zona (si pensi anche solo ai deficit infrastrutturali della ferrovia ionica, progressivamente depotenziata nel corso degli ultimi anni e oggi in stato di grave insufficienza del servizio);
la chiusura della strada statale Jonio-Tirreno, e, cioè, della principale via di comunicazione commerciale e turistica dell'area, rappresenta un danno enorme per il territorio e per le comunità interessate, tanto da un punto di vista commerciale ed economico, quanto da un punto di vista sociale, posto che i centri abitati del tratto stradale interessato si troveranno totalmente isolati dal resto della Regione;
i pregiudizi e le ricadute di ordine economico e sociale derivanti dalla chiusura della Jonio-Tirreno impongono la garanzia di tempi rapidi e certi per l'esecuzione dei lavori, onde assicurare la più celere riapertura della galleria Limina,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative intenda adottare per garantire sia l'accelerazione dei tempi di consegna della galleria Limina sia tempi certi per la stessa;
se e quando la classificazione del rischio e la valutazione della sicurezza sia stata effettuata in relazione alla galleria Limina e quale ne sia stato l'esito;
se, viste le caratteristiche strutturali della galleria e la sua collocazione, l'intervento di manutenzione straordinaria non fosse diversamente programmabile e, di conseguenza, non potessero approntarsi adeguate soluzioni alternative per non pregiudicare oltremodo la viabilità durante i lavori;
se non ritenga opportuno istituire, presso il Ministero, un tavolo tecnico permanente con il Presidente della Regione Calabria, il Presidente della città metropolitana di Reggio Calabria, i sindaci dei comuni interessati, direttamente e indirettamente, dalla chiusura della Jonio-Tirreno e le rappresentanze delle categorie socio-produttive del territorio, al fine di garantire il pieno coinvolgimento delle comunità interessate nella programmazione dello sviluppo viario delle aree interessate, in linea con lo sviluppo della rete transeuropea TEN-T.
(4-00649)
PAITA - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Premesso che:
secondo quanto riferito in modo concorde da numerosi quotidiani, nella giornata del 30 agosto 2023 un gruppo di 12 ragazzi con sindrome dello spettro autistico e i loro 4 accompagnatori sono stati aggrediti verbalmente dal capotreno in servizio sul mezzo che avevano preso, senza aver avuto il tempo di acquistare il biglietto per tutti, a causa di un rientro anticipato per una emergenza per il malessere di uno dei ragazzi;
secondo il resoconto della psicologa che accompagnava il gruppo, il capotreno li avrebbe affrontati con durezza, apostrofandoli con parole pesanti senza alcuna attenzione per le conseguenze di un atteggiamento aggressivo per dei ragazzi con una tale diagnosi;
le cronache riferiscono che il gruppo era in vacanza in Liguria e stava facendo rientro a La Spezia dopo una trasferta a Framura e la psicologa alla quale i ragazzi erano affidati ha fatto presente la particolare situazione, esplicitando immediatamente l'intenzione di pagare il biglietto sul treno, sentendosi opporre un rifiuto accompagnato da frasi quali "noi qui non vi vogliamo" e anticipando che sarebbe stata recapitata a casa una sanzione pari a 80 euro per ciascun viaggiatore, come ha riferito in un post pubblicato dall'interessata su un noto social network;
si è di fronte a un classico esempio di applicazione di un regolamento che non dovrebbe impedire di regolarizzare sul treno in casi come quello esposto, anche in considerazione della evidente eccezionalità, che necessiterebbe una maggiore attenzione e cura per l'inclusione;
appaiono tardive e motivate solo dal clamore suscitato dalla denuncia della dottoressa sui social, le giustificazioni di Trenitalia e la scelta di non comminare la sanzione;
questo caso e altri analoghi evidenziano come il personale in servizio sui treni non sia sempre adeguatamente formato per distinguere tra le diverse situazioni che si può trovare a affrontare, anche nel sanzionare eventuali comportamenti non conformi e non conosca per esempio come ci si deve relazionare di fronte a una problematica come l'autismo, che resta ancora per lo più misconosciuta;
tali attività formative sono particolarmente necessarie in quei contesti caratterizzati da contatto con il pubblico costante, dove quindi è sempre possibile avere a che fare con persone con disabilità più o meno gravi,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se non ritenga urgente e non procrastinabile uno o più interventi volti a rendere più inclusivo il servizio pubblico, non solo ferroviario, a cominciare da un serio piano di formazione e comunicazione per tutto il personale sulle modalità relazionali più corrette, in particolare con passeggeri con disabilità.
(4-00650)
GASPARRI - Al Ministro dell'università e della ricerca. - Premesso che:
a quanto risulta all'interrogante, l'Università "Sapienza" di Roma avrebbe accelerato, senza ragioni di urgenza, il cambio appalto delle pulizie dell'ateneo nel mese di agosto 2023 a favore della società "CM service", già al centro di vicende giudiziarie per corruzione, come segnalato anche nell'atto di sindacato ispettivo 4-00544 del senatore Paroli, senza la verifica dei documenti presentati e nonostante la ditta uscente avesse una proroga al 30 settembre;
questa decisione, che, a giudizio dell'interrogante, appare ingiustificata, metterebbe in difficoltà i circa 300 lavoratori, tanto che le sigle sindacali coinvolte hanno chiesto un rinvio per i corretti tempi tecnici;
il TAR, a cui la ditta uscente aveva fatto ricorso, ha confermato la proroga al 30 settembre, ma, nonostante questo, un dirigente dell'Ateneo avrebbe avviato il cambio di società in via d'urgenza a favore della CM service, pur mancando, come detto, le ragioni di urgenza, senza considerare le normative amministrative vigenti e, a quanto risulta all'interrogante, anche contro il parere dei legali dell'Università,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non intenda verificare quanto accaduto e, qualora fossero confermate le criticità nelle procedure segnalate dall'interrogante, intraprendere le eventuali iniziative conseguenti.
(4-00651)
CUCCHI - Al Ministro della giustizia. - Premesso che:
come si apprende da organi di stampa il detenuto Carmine Garofalo è deceduto nel carcere "Regina Coeli" di Roma, per cause ancora da accertare, il 16 agosto 2022;
il rapporto del carcere parlerebbe di morte per cause naturali, ma alcuni detenuti raccontano una versione completamento diversa, secondo la quale il compagno di cella di Garofalo, cui erano stati accertati problemi psichiatrici e già diverse volte coinvolto in liti anche violente con altri detenuti, avrebbe afferrato Garofalo alle spalle fino a farlo soffocare;
considerato che:
sempre da notizie di stampa risulterebbe che Garofalo avesse tentato il suicidio qualche giorno prima e fosse per questo sorvegliato a vista;
risulta inoltre che il corpo, dopo essere stato restituito alla famiglia per i funerali, sia stato sequestrato per ulteriori accertamenti il 6 settembre 2022. Risulta all'interrogante che ad oggi il corpo non sia ancora stato restituito alla famiglia, nonostante siano state eseguite due autopsie e sia ormai trascorso un anno senza che i familiari abbiano potuto dare sepoltura al proprio congiunto,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo ritenga opportuno avviare un'indagine interna diretta a verificare perché un detenuto posto sotto sorveglianza sia stato lasciato solo;
se non intenda fare chiarezza sulla decisione di non porre in isolamento un detenuto con problemi psichiatrici e che aveva già avuto dei litigi con altri detenuti;
se non intenda opportuno intervenire, per quanto di sua competenza, per sollecitare le autorità giudiziarie affinché la famiglia possa tornare in possesso del corpo del proprio caro e dargli una giusta sepoltura.
(4-00652)
SIRONI - Al Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR. - Premesso che:
Next Generation EU (NGEU) è il programma messo in campo dall'Unione europea per favorire la ripresa degli Stati membri dai danni economici e sociali generati dalla pandemia di COVID-19. Con una dotazione di oltre 750 miliardi di euro, si tratta di un programma di portata e ambizione inedite, che rafforzerà la coesione economica, sociale e territoriale dell'Unione, creando un'Europa più verde, digitale, resiliente e preparata per le sfide presenti e future;
il principale strumento finanziario del programma è il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza (Recovery and Resilience Facility - RRF). Per accedere alle risorse del RRF, ciascuno Stato membro è tenuto ad elaborare un Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), che illustri gli investimenti e le riforme che il Paese intende mettere in campo con il sostegno del Dispositivo, strutturati in un pacchetto completo e coerente;
il 30 aprile 2021 l'Italia ha presentato alla Commissione europea il proprio Piano nazionale di ripresa e resilienza, denominato "Italia Domani", che è stato formalmente approvato il 13 luglio 2021;
il PNRR "Italia Domani" si sviluppa intorno a tre assi strategici (digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale) e sei Missioni: Missione 1 - Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo; Missione 2 - Rivoluzione verde e transizione ecologica; Missione 3 - Infrastrutture per una mobilità sostenibile; Missione 4 - Istruzione e ricerca; Missione 5 - Coesione e inclusione; Missione 6 - Salute;
considerato che:
il Ministro in indirizzo ha portato nella cabina di regia di Palazzo Chigi la proposta di rimodulazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza che dovrà essere sottoposta alla Commissione europea per il via libera alle modifiche;
sono stati riformulati 144 dei 349 obiettivi rimanenti, da oggi fino al 2026, quando il Piano avrà termine, per un totale di 15,89 miliardi di euro;
i definanziamenti riguardano: Interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l'efficienza energetica dei comuni, 6 miliardi di euro; Investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale, 3.300.000.000 euro; Piani urbani integrati - progetti generali, 2.493.800.000 euro; Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrologico, 1.287.100.000 euro; Utilizzo dell'idrogeno in settori hard-to-abate, 1 miliardo di euro; Aree interne - Potenziamento servizi e infrastrutture di comunità, 724.999.998 euro; Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie, 300.000.000 euro; Promozione impianti innovativi (incluso off shore), 675.000.000 euro; Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano, 110.000.000 euro;
il Ministro, durante la sua informativa alla Camera dei deputati nella giornata del 1° agosto 2023, ha dichiarato che "gli interventi restano garantiti nel loro finanziamento (…); gli interventi previsti all'interno del PNRR vanno avanti regolarmente, non c'è nessuna interruzione rispetto a tutto ciò che è previsto. Saranno oggetto di un confronto con la Commissione europea (...). Le nuove misure individuate non saranno oggetto di un definanziamento e gli interventi andranno avanti regolarmente";
da regioni, comuni, organismi di rappresentanza istituzionali, parti sociali, associazioni di categorie, sono arrivati voci di protesta e di preoccupazione riguardo i rischi che i definanziamenti comunicati producano l'interruzione o la cancellazione di importanti progetti già in essere o già approvati dagli enti locali,
si chiede di sapere:
quali siano le ragioni che hanno indotto il Ministro in indirizzo a rinunciare ai fondi del PNRR per i progetti descritti;
come intenda superare le relative difficoltà al fine di poter garantire il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
(4-00653)
ZAMBITO, PARRINI - Ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti e dell'interno. - Premesso che:
nel giugno 2015, il titolare di un'azienda agricola con superfice coltivata ricadente nei comuni di Ponsacco e di Pontedera, ha presentato una proposta di "Piano agricolo di miglioramento", che prevedeva, fra gli altri interventi, la demolizione di alcuni fabbricati siti nel comune di Pontedera e la loro ricostruzione nel comune di Ponsacco per finalità di residenza del medesimo. Tale Piano di miglioramento è stato approvato dai Comuni interessati nel settembre del 2016, e il proponente, dopo aver sottoscritto l'atto d'obbligo di attuazione del programma, ha richiesto al Comune di Ponsacco il permesso di costruire, rilasciatogli in data 15 febbraio 2017 e successivamente messo in atto;
a seguito di segnalazioni pervenute da terzi relative alla legittimità del suddetto intervento, il Comune di Ponsacco, al fine di svolgere l'istruttoria sulla segnalazione pervenutale, ha prima sospeso e successivamente, rilevata l'infondatezza di quanto affermato da terzi, riattivato il suddetto permesso di costruire;
tale decisione è stata oggetto di contestazione da parte dei medesimi terzi presso il TAR della Toscana, che si è pronunciata in favore del titolare dell'azienda e delle decisioni assunte dal Comune di Ponsacco con sentenza del 25 giugno 2018, n. 925;
successivamente, il Consiglio di Stato, in sede di appello contro la sentenza del TAR, con la decisione del 22 ottobre 2020, n. 7579, ha accolto la domanda di annullamento del permesso di costruire rilasciato dal Comune di Ponsacco e del Piano di miglioramento presentato dal titolare dell'azienda agricola. Sulla base dei rilievi formulati, il Consiglio di Stato ha dichiarato l'illegittimità del piano di miglioramento agricolo, perché approvato senza la previa acquisizione dell'autorizzazione paesaggistica, e del permesso di costruire, perché ha autorizzato la costruzione di una residenza su un'area non edificabile. Conseguentemente, il Consiglio di Stato con la decisione assunta, ha ordinato al Comune di Ponsacco di emanare un provvedimento di demolizione della suddetta opera, nominando, per il caso dell'inerzia erariale, il commissario ad acta, nella persona del prefetto di Pisa. Ad oggi quanto prescritto nella sentenza non è stato ancora eseguito;
rilevato che:
negli strumenti urbanistici del Comune di Ponsacco, l'area prospicente a quella edificata con il permesso di costruire rilasciato dal Comune di Ponsacco non risulta qualificata come area boschiva e fa soltanto parte del parco di una villa storica, di cui è pertinenza;
la demolizione dell'immobile costruito dal titolare dell'azienda agricola prefigura un gravissimo danno patrimoniale per il titolare, tanto più grave in quanto si verifica a seguito di interventi effettuati previa presentazione di progetti e l'ottenimento dei permessi dal Comune di Ponsacco, e a cui rischia di aggiungersi l'onere di ripristino del suolo edificato;
dopo la pubblicazione della sentenza del Consiglio di Stato, che ha sancito la demolizione del manufatto, il titolare dell'azienda agricola ha impugnato l'ordinanza comunale che ha disposto la demolizione del fabbricato e il ricorso, respinto dal TAR, pende attualmente davanti al Consiglio di Stato;
il titolare del suddetto manufatto ha altresì presentato al Comune di Ponsacco una domanda per sanare la situazione che si è venuta a creare, al cui rigetto ha fatto seguito un ricorso al TAR della Toscana, tuttora pendente,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative intendano assumere, per quanto di rispettiva competenza, in relazione a tale vicenda;
se non ritengano opportuno che siano adottate iniziative finalizzate a risolvere una situazione paradossale che è emersa a seguito dell'approvazione da parte delle amministrazioni competenti di una proposta di Piano agricolo di miglioramento e il rilascio al titolare di un permesso di costruire, contemperando le esigenze delle parti coinvolte con interventi di adeguata valorizzazione dell'area prospicente a quella edificata e di mitigazione degli eventuali rischi di incendio boschivo;
se non ritengano opportuno che qualsiasi iniziativa sia intrapresa dalle parti coinvolte soltanto a seguito delle pronunce pendenti.
(4-00654)
Interrogazioni, da svolgere in Commissione
A norma dell'articolo 147 del Regolamento, le seguenti interrogazioni saranno svolte presso le Commissioni permanenti:
7ª Commissione permanente(Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport):
3-00657 del senatore Verducci ed altri, sull'adozione di iniziative idonee alla conservazione della casa che fu di Joyce Lussu a Fermo;
9ª Commissione permanente(Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare):
3-00651 della senatrice Bizzotto ed altri, sui danni provocati dalla diffusione del granchio reale blu;
3-00652 della senatrice Minasi ed altri, sui danni causati dalla siccità alla coltivazione del bergamotto, in particolare nella zona di Reggio Calabria.