Legislatura 19ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 049 del 15/03/2023
Azioni disponibili
Allegato B
Congedi e missioni
Sono in congedo i senatori: Barachini, Bongiorno, Borgonzoni, Butti, Castelli, Cattaneo, De Poli, Durigon, Fazzolari, La Pietra, Monti, Morelli, Napolitano, Ostellari, Pera, Rauti, Rubbia, Segre e Sisto.
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Sono assenti per incarico avuto dal Senato i senatori: Rossomando, per attività di rappresentanza del Senato; Barcaiuolo, Craxi e De Rosa, per attività della 3ª Commissione permanente; Augello, Borghi Claudio, Borghi Enrico, Ronzulli e Scarpinato, per attività del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica; Paroli, per attività dell'Assemblea parlamentare della NATO.
Commissioni permanenti, approvazione di documenti
La 7a Commissione permanente (Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport), nella seduta dell'8 marzo 2023, ha approvato, ai sensi dell'articolo 50, comma 2, del Regolamento, una risoluzione a conclusione dell'esame dell'affare assegnato sulla candidatura dell'Italia ad ospitare la fase finale degli Europei di calcio del 2032 (Doc. XXIV, n. 3).
Il predetto documento è inviato al Ministro per lo sport e i giovani.
Commissioni permanenti, trasmissione di documenti
È stata trasmessa alla Presidenza la risoluzione della 5a Commissione permanente (Programmazione economica, bilancio), approvata nella seduta del 9 marzo 2023, ai sensi dell'articolo 144, commi 1 e 6, del Regolamento, sulla Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, alla Banca centrale europea, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Comunicazione sugli orientamenti per una riforma del quadro di governance economica dell'UE (COM(2022) 583 definitivo) (Doc. XVIII, n. 1).
Il predetto documento è trasmesso, ai sensi dell'articolo 144, comma 2, del Regolamento, al Presidente del Consiglio dei ministri e al Presidente della Camera dei deputati nonché, ai sensi dell'articolo 144, comma 2-bis, del Regolamento, ai Presidenti del Parlamento europeo, del Consiglio dell'Unione europea e della Commissione europea.
Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, composizione
Il Presidente del Senato, in data 9 marzo 2023, ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi i senatori: Bergesio, Berrino, Bevilacqua, Biancofiore, De Cristofaro, Barbara Floridia, Furlan, Gasparri, Gelmini, Lisei, Marcheschi, Mieli, Minasi, Murelli, Musolino, Nastri, Nicita, Rosso, Satta, Speranzon e Verducci.
Il Presidente della Camera dei deputati, in data 9 marzo 2023, ha chiamato a far parte della medesima Commissione i deputati: Bakkali, Bisa, Bonelli, Boschi, Candiani, Caramanna, Carotenuto, Dalla Chiesa, Filini, Graziano, Kelany, Lupi, Maccanti, Montaruli, Orrico, Orsini, Peluffo, Riccardo Ricciardi, Sbardella, Steger e Zingaretti.
Procedimenti relativi ai reati previsti dall'articolo 96 della Costituzione, trasmissione di decreti di archiviazione
Con lettera in data 13 marzo 2023, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma ha comunicato, ai sensi dell'articolo 8, comma 4, della legge costituzionale 16 gennaio 1989, n. 1, che il Collegio per i reati ministeriali, previsti dall'articolo 96 della Costituzione, costituito presso il suddetto tribunale, ha disposto, con decreto dell'8 marzo 2023, l'archiviazione degli atti relativi ad ipotesi di responsabilità penale nei confronti di Mario Draghi e di Daniele Franco, rispettivamente Presidente del Consiglio dei ministri e Ministro dell'economia e delle finanze pro tempore.
Disegni di legge, trasmissione dalla Camera dei deputati
Ministro della giustizia
Norme in materia di procedibilità d'ufficio e di arresto in flagranza (592)
(presentato in data 14/03/2023)
C.831 approvato dalla Camera dei deputati;
onn. Formentini Paolo, Billi Simone, Coin Dimitri, Crippa Andrea
Adesione della Repubblica italiana alla Convenzione sul controllo e la marchiatura degli oggetti in metalli preziosi, con Allegati, fatta a Vienna il 15 novembre 1972 (602)
(presentato in data 15/03/2023)
C.849 approvato dalla Camera dei deputati. (assorbe C.903, C.923).
Disegni di legge, annunzio di presentazione
DDL Costituzionale
Regione Friuli-Venezia Giulia
Modifiche alla legge costituzionale 31 gennaio 1963, n. 1 (Statuto speciale della Regione Friuli-Venezia Giulia) (590)
(presentato in data 09/03/2023);
Presidente del Consiglio dei ministri
Ministro dell'interno
Ministro della giustizia
Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale
Ministro del lavoro e delle politiche sociali
Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste
Conversione in legge del decreto-legge 10 marzo 2023, n. 20, recante disposizioni urgenti in materia di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all'immigrazione irregolare (591)
(presentato in data 10/03/2023);
Regione Friuli-Venezia Giulia
Istituzione del servizio civile o militare obbligatorio (593)
(presentato in data 15/03/2023);
Regione Friuli-Venezia Giulia
Disposizioni per il riconoscimento della fibromialgia, dell'encefalomielite mialgica benigna e della sensibilità chimica multipla quali malattie croniche e invalidanti (594)
(presentato in data 15/03/2023);
Regione Friuli-Venezia Giulia
Modifica all'articolo 590 bis del codice penale, concernente il delitto di lesioni personali stradali gravi o gravissime, in materia di punibilità a querela della persona offesa (595)
(presentato in data 15/03/2023);
Regione Friuli-Venezia Giulia
Norme in materia di prevenzione dei danni causati dalla fauna selvatica. Modifica alla legge 11 febbraio 1992, n. 157 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo
venatorio) (596)
(presentato in data 15/03/2023);
senatori Fallucchi Anna Maria, Campione Susanna Donatella, Zedda Antonella
Disposizioni per la promozione, il sostegno e la valorizzazione delle manifestazioni in abiti storici e delle rievocazioni storiche. Istituzione della «Giornata nazionale degli abiti storici» (597)
(presentato in data 14/03/2023);
senatore Fina Michele
Istituzione del Parco archeologico culturale dei Cunicoli e dell'Emissario di Claudio (598)
(presentato in data 14/03/2023);
senatore Balboni Alberto
Disposizioni in materia di disturbi del comportamento alimentare (599)
(presentato in data 14/03/2023);
senatori Naturale Gisella, Licheri Sabrina, Nave Luigi, Trevisi Antonio Salvatore, Damante Concetta, Mazzella Orfeo, Bilotti Anna, Lorefice Pietro, Croatti Marco, Sironi Elena
Disposizioni in materia di produzione e vendita del pane (600)
(presentato in data 14/03/2023);
senatori Pirro Elisa, Guidolin Barbara, Mazzella Orfeo
Disposizioni in favore delle persone affette da fibromialgia o sindrome fibromialgica (601)
(presentato in data 15/03/2023).
Disegni di legge, assegnazione
In sede redigente
2ª Commissione permanente Giustizia
sen. Scalfarotto Ivan
Disposizioni in materia di eguaglianza nell'accesso al matrimonio e all'adozione per coppie formate da persone dello stesso sesso (215)
previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione, 3ª Commissione permanente Affari esteri e difesa, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio, 10ª Commissione permanente Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale
(assegnato in data 14/03/2023);
2ª Commissione permanente Giustizia
sen. De Poli Antonio
Introduzione dell'articolo 317-ter del codice civile, concernente il diritto di visita dei nonni (515)
previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio
(assegnato in data 14/03/2023);
2ª Commissione permanente Giustizia
sen. Verini Walter ed altri
Modifiche alla legge 8 febbraio 1948, n. 47, al codice penale, al codice di procedura penale e alla legge 3 febbraio 1963, n. 69, in materia di diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di diffusione, di segreto professionale e di istituzione del Giurì per la correttezza dell'informazione (81)
previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione, 4ª Commissione permanente Politiche dell'Unione europea, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio, 8ª Commissione permanente Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica
(assegnato in data 15/03/2023);
2ª Commissione permanente Giustizia
sen. Stefani Erika ed altri
Modifica dell'articolo 323 del codice penale in materia di reato di abuso d'ufficio (348)
previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio
(assegnato in data 15/03/2023);
6ª Commissione permanente Finanze e tesoro
sen. Misiani Antonio
Modifica all'articolo 26 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, in materia di esclusione dei canoni di locazione non percepiti dalla formazione del reddito complessivo (369)
previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione, 2ª Commissione permanente Giustizia, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio
(assegnato in data 14/03/2023);
6ª Commissione permanente Finanze e tesoro
sen. Sallemi Salvatore ed altri
Disposizioni volte ad agevolare le prospettive di recupero dei crediti in sofferenza e a favorire e accelerare il ritorno in bonis del debitore ceduto (414)
previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione, 2ª Commissione permanente Giustizia, 4ª Commissione permanente Politiche dell'Unione europea, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio, 9ª Commissione permanente Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare
(assegnato in data 14/03/2023);
7ª Commissione permanente Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport
sen. De Cristofaro Peppe ed altri
Norme generali sul sistema educativo di istruzione statale (460)
previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio, 8ª Commissione permanente Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica, 10ª Commissione permanente Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale
(assegnato in data 15/03/2023);
9ª Commissione permanente Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare
sen. Turco Mario
Disposizioni in materia di enfiteusi e livello (137)
previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione, 2ª Commissione permanente Giustizia, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio, 6ª Commissione permanente Finanze e tesoro, 8ª Commissione permanente Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica
(assegnato in data 14/03/2023);
9ª Commissione permanente Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare
sen. Naturale Gisella ed altri
Disposizioni per il sostegno all'agroecologia e per la tutela del settore agricolo, forestale e rurale (419)
previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione, 2ª Commissione permanente Giustizia, 4ª Commissione permanente Politiche dell'Unione europea, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio, 6ª Commissione permanente Finanze e tesoro, 7ª Commissione permanente Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport, 8ª Commissione permanente Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica, 10ª Commissione permanente Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale
(assegnato in data 14/03/2023);
9ª Commissione permanente Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare
sen. Nave Luigi ed altri
Modifiche alla legge 2 dicembre 2016, n. 242 in materia di promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa (489)
previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione, 2ª Commissione permanente Giustizia, 3ª Commissione permanente Affari esteri e difesa, 4ª Commissione permanente Politiche dell'Unione europea, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio, 8ª Commissione permanente Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica, 10ª Commissione permanente Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale
(assegnato in data 14/03/2023);
9ª Commissione permanente Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare
sen. Bergesio Giorgio Maria
Disposizioni in materia di cerca, raccolta, coltivazione e commercializzazione dei tartufi destinati al consumo (315)
previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione, 2ª Commissione permanente Giustizia, 3ª Commissione permanente Affari esteri e difesa, 4ª Commissione permanente Politiche dell'Unione europea, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio, 6ª Commissione permanente Finanze e tesoro, 7ª Commissione permanente Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport, 8ª Commissione permanente Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica, 10ª Commissione permanente Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale
(assegnato in data 15/03/2023);
10ª Commissione permanente Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale
sen. Castellone Maria Domenica
Disposizioni in materia di salario minimo e rappresentanza delle parti sociali nella contrattazione collettiva (126)
previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione, 2ª Commissione permanente Giustizia, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio, 6ª Commissione permanente Finanze e tesoro, 9ª Commissione permanente Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare
(assegnato in data 14/03/2023);
10ª Commissione permanente Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale
sen. De Poli Antonio
Disposizioni per il riconoscimento dei diritti delle persone affette da epilessia (269)
previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio, 7ª Commissione permanente Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport, 8ª Commissione permanente Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica
(assegnato in data 14/03/2023);
10ª Commissione permanente Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale
sen. Mazzella Orfeo ed altri
Disposizioni in materia di dispositivi di protezione delle vie respiratorie (440)
previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione, 2ª Commissione permanente Giustizia, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio
(assegnato in data 14/03/2023);
1ª (Aff. costituzionali) e 3ª (Aff. esteri e difesa)
sen. Parrini Dario
Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle trattative intercorse tra esponenti del partito Lega per Salvini Premier e persone di nazionalità russa, fra cui esponenti di una società pubblica, al fine di ottenere finanziamenti anche per lo svolgimento della campagna elettorale per l'elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia, svoltasi il 26 maggio 2019 (291)
previ pareri delle Commissioni 2ª Commissione permanente Giustizia, 4ª Commissione permanente Politiche dell'Unione europea, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio, 6ª Commissione permanente Finanze e tesoro, 8ª Commissione permanente Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica
(assegnato in data 14/03/2023).
In sede referente
1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione
sen. Boccia Francesco
Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, e al testo unico di cui al decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533, in materia di soppressione dei collegi uninominali e delega al Governo per la determinazione dei collegi elettorali plurinominali (61)
previ pareri delle Commissioni 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio
(assegnato in data 14/03/2023);
1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione
sen. Rosso Roberto ed altri
Disposizioni in materia di limite di mandati per i sindaci dei comuni fino a 3.000 abitanti (493)
previ pareri delle Commissioni 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio
(assegnato in data 14/03/2023);
1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione
sen. Martella Andrea
Modifiche all'articolo 116 della Costituzione, in materia di attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia alle regioni a statuto ordinario, e all'articolo 117 della Costituzione, in materia di legislazione esclusiva dello Stato e di legislazione concorrente (542)
(assegnato in data 14/03/2023);
1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione
sen. Romeo Massimiliano
Modifica alla legge 30 aprile 1999, n. 120, in materia di tessera elettorale elettronica e ulteriori disposizioni per favorire la partecipazione degli elettori alle consultazioni elettorali e referendarie (560)
previ pareri delle Commissioni 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio
(assegnato in data 14/03/2023);
1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione
Gov. Meloni-I: Presidente del Consiglio dei ministri Meloni Giorgia, Ministro dell'interno Piantedosi Matteo ed altri
Conversione in legge del decreto-legge 10 marzo 2023, n. 20, recante disposizioni urgenti in materia di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all'immigrazione irregolare (591)
previ pareri delle Commissioni 2ª Commissione permanente Giustizia, 3ª Commissione permanente Affari esteri e difesa, 4ª Commissione permanente Politiche dell'Unione europea, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio, 7ª Commissione permanente Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport, 8ª Commissione permanente Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica, 9ª Commissione permanente Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare, 10ª Commissione permanente Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale, Comitato per la legislazione
(assegnato in data 14/03/2023);
3ª Commissione permanente Affari esteri e difesa
sen. Paita Raffaella ed altri
Ratifica ed esecuzione dell'Accordo recante modifica del Trattato che istituisce il Meccanismo europeo di stabilità, fatto a Bruxelles il 27 gennaio e l'8 febbraio 2021 (457)
previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione, 4ª Commissione permanente Politiche dell'Unione europea, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio, 6ª Commissione permanente Finanze e tesoro
(assegnato in data 14/03/2023).
Disegni di legge, nuova assegnazione
7ª Commissione permanente Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport
in sede redigente
sen. Testor Elena
Disposizioni concernenti le associazioni musicali amatoriali e agevolazioni fiscali a sostegno della loro attività (279)
previ pareri delle Commissioni 1ª Commissione permanente Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, editoria, digitalizzazione, 5ª Commissione permanente Programmazione economica, bilancio, 6ª Commissione permanente Finanze e tesoro
Già assegnato, in sede redigente, alle Commissioni riunite 6ª Finanze e tesoro e 7ª Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport
(assegnato in data 14/03/2023).
Inchieste parlamentari, deferimento
È deferita, in sede redigente, la seguente proposta d'inchiesta parlamentare:
alla 10a Commissione permanente (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale):
Barbara Floridia, Pirro, Guidolin e Mazzella. - "Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla condizione di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro", previ pareri della 1a, della 2a, della 5a, della 7a, dell'8a e della 9a Commissione permanente (Doc. XXII, n. 11).
Indagini conoscitive, annunzio
La 9ª Commissione permanente è stata autorizzata a svolgere, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, un'indagine conoscitiva sulla situazione della bufala in Campania.
Affari assegnati
In data 10 marzo 2023 è stato deferito alla 8a Commissione permanente (Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica), ai sensi dell'articolo 34, comma 1, e per gli effetti dell'articolo 50, comma 2, del Regolamento, l'affare relativo ai contenuti del Doc. CXCIX, n. 1, recante "Contratti di programma stipulati dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti con la società Rete ferroviaria italiana S.p.A. per il periodo regolatorio 2022-2026 - parte servizi e parte investimenti" (Atto n. 111).
Governo, trasmissione di atti per il parere. Deferimento
Il Ministro della difesa, con lettere del 9 marzo 2023, ha trasmesso - per l'acquisizione del parere parlamentare, ai sensi dell'articolo 536, comma 3, lettera b), del codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 - gli schemi di decreto ministeriale di approvazione dei seguenti programmi pluriennali di A/R (Ammodernamento e Rinnovamento):
- SMD 28/2022, denominato "Aeroporti Azzurri", relativo all'ammodernamento delle basi e degli aeroporti dell'Aeronautica militare (n. 30);
- SMD 29/2022, denominato "Mezzi tattici", relativo al rinnovamento e al mantenimento dell'autovettura da ricognizione e del veicolo multiruolo dell'Esercito italiano (n. 31);
- SMD 30/2022, denominato "Caserme Verdi", relativo alla realizzazione di caserme dell'Esercito italiano di nuova generazione, funzionali e pienamente rispondenti alle normative vigenti in materia antisismica, di sicurezza sui luoghi di lavoro e di efficientamento energetico (n. 32).
Ai sensi della predetta disposizione e dell'articolo 139-bis del Regolamento, gli schemi di decreto sono deferiti alla 3ª Commissione permanente, che esprimerà i pareri entro 40 giorni dall'assegnazione. La 5ª Commissione permanente potrà formulare le proprie osservazioni alla 3ª Commissione permanente in tempo utile rispetto al predetto termine.
Governo, richieste di parere per nomine in enti pubblici. Deferimento
Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera del 9 marzo 2023, ha trasmesso - per l'acquisizione del parere parlamentare, ai sensi dell'articolo 16, comma 1, del decreto legislativo 6 settembre 1989, n. 322 - la proposta di nomina del professor Gian Carlo Blangiardo a Presidente dell'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) (n. 4).
Ai sensi della predetta disposizione e dell'articolo 139-bis del Regolamento, la proposta di nomina è stata deferita - in data 10 marzo 2023 - alla 1ª Commissione permanente, che esprimerà il parere entro 20 giorni dall'assegnazione.
Governo, trasmissione di atti e documenti
La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 10 marzo 2023, ha inviato, ai sensi dell'articolo 2 del decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21, l'estratto del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 10 marzo 2023, recante l'esercizio di poteri speciali, con prescrizioni, in ordine alla notifica delle società Robox S.p.a. ed Efort Intelligent Equipment Co. Ltd. - sottoscrizione di un contratto per la concessione, in licenza non esclusiva, da parte di Robox S.p.a. in favore di Efort Intelligent Equipment Co. Ltd., di una libreria software di proprietà di Robox S.p.a., che potrà essere impiegata da Efort Intelligent Equipment Co. Ltd. nella produzione di macchine automatizzate per l'industria.
Il predetto documento è deferito, predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento alla 1a, alla 8a e alla 9a Commissione permanente (Atto n. 113).
La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 10 marzo 2023, ha inviato, ai sensi dell'articolo 19 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni e integrazioni la comunicazione concernente il conferimento di incarico di funzione dirigenziale di livello generale al dottor Veneto D'Acri, dirigente di seconda fascia del ruolo dirigenziale del Ministero dell'economia e delle finanze.
Tale comunicazione è depositata presso il Servizio dell'Assemblea, a disposizione degli onorevoli senatori.
La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 14 marzo 2023, ha inviato, ai sensi dell'articolo 19 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni e integrazioni la comunicazione concernente il conferimento di incarico di funzione dirigenziale di livello generale al dottor Giovanni Savini, dirigente di seconda fascia del ruolo dirigenziale del Ministero delle imprese e del made in Italy.
Tale comunicazione è depositata presso il Servizio dell'Assemblea, a disposizione degli onorevoli senatori.
Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 9 marzo 2023, ha inviato - ai sensi dell'articolo 19, comma 9, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni - la comunicazione concernente la nomina del dottor Carlo Cacciamani quale Direttore dell'Agenzia nazionale per la meteorologia e climatologia "Italia Meteo".
Tale comunicazione è depositata presso il Servizio dell'Assemblea, a disposizione degli onorevoli senatori.
Il Ministro dell'economia e delle finanze, con lettera in data 15 marzo 2023, ha inviato la relazione concernente l'impatto finanziario derivante dagli atti e dalle procedure giurisdizionali e di precontenzioso con l'Unione europea, riferita al primo semestre 2022, predisposta ai sensi dell'articolo 14, comma 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234.
Il predetto documento è trasmesso, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, a tutte le Commissioni permanenti (Doc. LXXIII, n. 1).
Il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, con lettere in data 7 marzo 2023, ha inviato - ai sensi dell'articolo 9 della legge 24 gennaio 1978, n. 14 - le comunicazioni concernenti le nomine:
dell'avvocato Marcello Giuseppe Feola a Commissario Straordinario dell'Ente Parco nazionale dell'Ente Parco nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni (n. 7);
dell'avvocato Raffaele De Luca a Commissario Straordinario dell'Ente Parco nazionale del Vesuvio (n. 8).
Tali comunicazioni sono deferite, per competenza, alla 8a Commissione permanente.
Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 13 marzo 2023, ha inviato, ai sensi dell'articolo 8, comma 7, del decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1998, n. 76, la relazione sull'erogazione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF a diretta gestione statale - riferita all'anno 2022 - e sulla verifica dei risultati ottenuti mediante gli interventi finanziati negli anni precedenti, nonché sulle procedure in corso, aggiornate al 31 dicembre 2022.
Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 3a, alla 5a, alla 6a, alla 7a e alla 8a Commissione permanente (Doc. LXIV, n. 1).
Governo, trasmissione di atti concernenti procedure d'infrazione
Il Ministro dell'interno, con lettera in data 9 marzo 2023, ha inviato, in ottemperanza dell'articolo 15, comma 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, la relazione sulla procedura d'infrazione n. 2022/2122, avviata - ai sensi dell'articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea - sul mancato rispetto degli obblighi di cui agli articoli 12 e 18, del Regolamento UE 2021/784 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2021, relativo al contrasto della diffusione di contenuti terroristici online.
Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 1a, alla 2a e alla 4a Commissione permanente (Procedura d'infrazione n. 2/1).
Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, con lettera in data 11 marzo 2023, ha inviato, in ottemperanza dell'articolo 15, comma 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, la relazione sulla procedura d'infrazione n. 2022/4024 - ai sensi dell'articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea - concernente la compatibilità con le norme del diritto UE del requisito di residenza in Italia per dieci anni, di cui gli ultimi due, considerati al momento della presentazione della domanda, in modo continuativo, previsto dalla disciplina del reddito di cittadinanza e della pensione di cittadinanza.
Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 2a, alla 4a e alla 10a Commissione permanente (Procedura d'infrazione n. 7/1).
Governo, trasmissione di atti e documenti dell'Unione europea di particolare rilevanza ai sensi dell'articolo 6, comma 1, della legge n. 234 del 2012. Deferimento
Ai sensi dell'articolo 144, commi 1 e 6, del Regolamento, sono deferiti alle sottoindicate Commissioni permanenti i seguenti documenti dell'Unione europea, trasmessi dal Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in base all'articolo 6, comma 1, della legge 24 dicembre 2012, n. 234:
- Proposta di regolamento del Consiglio che modifica il regolamento (UE) 2023/194 del Consiglio del 30 gennaio 2023 che fissa, per il 2023, le possibilità di pesca per alcuni stock ittici, applicabili nelle acque dell'Unione e, per i pescherecci dell'Unione, in determinate acque non dell'Unione, e per il 2023 e il 2024, le possibilità di pesca per alcuni stock ittici di acque profonde (COM(2023) 114 definitivo), alla 9a Commissione permanente e, per il parere, alla 3a e alla 4a Commissione permanente;
- Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio - La politica comune della pesca, oggi e domani: un patto per la pesca e gli oceani per una gestione delle attività alieutiche sostenibile, innovativa, inclusiva e basata su dati scientifici (COM(2023) 103 definitivo), alla 9a Commissione permanente e, per il parere, alla 4a Commissione permanente;
- Comunicazione della Commissione al Consiglio - Orientamenti di politica di bilancio per il 2024 (COM(2023) 141 definitivo), alla 5a Commissione permanente e, per il parere, alla 4a Commissione permanente.
Garante del contribuente, trasmissione di atti. Deferimento
In data 9 marzo 2023 è pervenuta, ai sensi dell'articolo 13, comma 13-bis, della legge 27 luglio 2000, n. 212, la relazione sull'attività svolta nell'anno 2022 dal Garante del contribuente per la Valle d'Aosta.
Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 6a Commissione permanente (Atto n.112).
Corte costituzionale, trasmissione di sentenze. Deferimento
La Corte costituzionale ha trasmesso, a norma dell'articolo 30, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n. 87, la seguente sentenza, che è deferita, ai sensi dell'articolo 139, comma 1, del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni competenti per materia:
sentenza n. 40 del 11 gennaio 2023, depositata il successivo 10 marzo, con la quale dichiara l'illegittimità costituzionale dell'art. 4, comma 1, primo periodo, del decreto legislativo 19 novembre 2004, n. 297, recante «Disposizioni sanzionatorie in applicazione del regolamento (CEE) n. 2081/92, relativo alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine dei prodotti agricoli e alimentari», nella parte in cui prevede la sanzione amministrativa pecuniaria «di euro cinquantamila», anziché «da un minimo di diecimila a un massimo di cinquantamila euro» (Doc. VII, n. 20) - alla 1a, alla 2a, alla 4a e alla 9a Commissione permanente.
Corte dei conti, trasmissione di relazioni sulla gestione finanziaria di enti
Il Presidente della Sezione del controllo sugli Enti della Corte dei conti, con lettere in data 10 marzo 2023, in adempimento al disposto dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, ha trasmesso le determinazioni e le relative relazioni sulla gestione finanziaria:
dell'Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani "Giovanni Amendola" (INPGI) per l'esercizio 2020. Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 131 del Regolamento, alla 3a e alla 5a Commissione permanente (Doc. XV, n. 59);
di AMCO - Asset Management Company S.p.A. per l'esercizio 2021. Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 131 del Regolamento, alla 5a e alla 10a Commissione permanente (Doc. XV, n. 60).
Corte dei conti, trasmissione di documentazione. Deferimento
Il Presidente della Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali della Corte dei conti, con lettera in data 14 marzo 2023, ha inviato la deliberazione n. 3/2023 del 7 marzo 2023, con la quale la Sezione stessa ha approvato il Programma del controllo del 2023 ".
Il predetto documento è deferito, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 4a e alla 5a Commissione permanente (Atto n. 114).
Consigli regionali e delle province autonome, trasmissione di voti
È pervenuto al Senato un voto della Regione Emilia Romagna concernente: "Risoluzione sulla proposta di Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio che stabilisce misure per un livello elevato di interoperabilità del settore pubblico nell'Unione (normativa su un'Europa interoperabile) - COM (2022)720 del 18 novembre 2022.
Il predetto voto è deferito, ai sensi dell'articolo 138, comma 1, del Regolamento, alla 1a e alla 4a Commissione permanente (n. 3).
Parlamento europeo, trasmissione di documenti. Deferimento
Il Vice Segretario generale del Parlamento europeo, con lettera inviata il 10 marzo 2023, ha inviato il testo di 22 documenti, approvati dal Parlamento stesso nella tornata dal 13 al 16 febbraio 2023, trasmessi, ai sensi dell'articolo 143, comma 1, del Regolamento, alle sotto indicate Commissioni competenti per materia:
risoluzione definita in prima lettura in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante le modalità d'esercizio dei diritti dell'Unione ai fini dell'attuazione e dell'applicazione dell'accordo sul recesso del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall'Unione europea e dalla Comunità europea dell'energia atomica e dell'accordo sugli scambi commerciali e la cooperazione tra l'Unione europea e la Comunità europea dell'energia atomica, da una parte, e il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, dall'altra, alla 3a e alla 4a Commissione permanente (Doc. XII, n. 94);
risoluzione definita in prima lettura in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma dell'Unione per una connettività sicura per il periodo 2023-2027, alla 4a e alla 8a Commissione permanente (Doc. XII, n. 95);
risoluzione definita in prima lettura in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) 2021/241 per quanto riguarda l'inserimento di capitoli dedicati al piano REPowerEU nei piani per la ripresa e la resilienza e che modifica i regolamenti (UE) n. 1303/2013, (UE) 2021/1060 e (UE) 2021/1755, e la direttiva 2003/87/CE, alla 4a, alla 8a e alla 10a Commissione permanente (Doc. XII, n. 96);
risoluzione sulla proposta di direttiva del Consiglio relativa alle modalità di esercizio del diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni del Parlamento europeo per i cittadini dell'Unione che risiedono in uno Stato membro di cui non sono cittadini (rifusione), alla 1a e alla 4a Commissione permanente (Doc. XII, n. 97);
risoluzione sulla proposta di direttiva del Consiglio che stabilisce le modalità di esercizio del diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni comunali per i cittadini dell'Unione che risiedono in uno Stato membro di cui non hanno la cittadinanza (rifusione), alla 1a e alla 4a Commissione permanente (Doc. XII, n. 98);
risoluzione definita in prima lettura in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) 2019/631 per quanto riguarda il rafforzamento dei livelli di prestazione in materia di emissioni di CO2 delle autovetture nuove e dei veicoli commerciali leggeri nuovi, in linea con la maggiore ambizione dell'Unione in materia di clima, alla 4a, alla 8a e alla 9a Commissione permanente (Doc. XII, n. 99);
risoluzione definita in prima lettura in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) 2015/760 per quanto riguarda gli obblighi relativi alle politiche di investimento e alle condizioni di esercizio dei fondi di investimento europei a lungo termine e il novero delle attività di investimento ammissibili, gli obblighi in materia di composizione e diversificazione del portafoglio e l'assunzione in prestito di liquidità e altre norme sui fondi, alla 4a e alla 6a Commissione permanente (Doc. XII, n. 100);
risoluzione definita in prima lettura in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica i regolamenti (UE) 2017/745 e (UE) 2017/746 per quanto riguarda le disposizioni transitorie per determinati dispositivi medici e dispositivi medico-diagnostici in vitro, alla 4a e alla 10a Commissione permanente (Doc. XII, n. 101);
risoluzione sul progetto di decisione del Consiglio relativa alla conclusione dell'accordo volontario di partenariato tra l'Unione europea e la Repubblica cooperativistica della Guyana sull'applicazione delle normative nel settore forestale, sulla governance e sul commercio del legname e dei suoi derivati importati nell'Unione europea, alla 3a, alla 4a, alla 8a e alla 9a Commissione permanente (Doc. XII, n. 102);
risoluzione non legislativa sul progetto di decisione del Consiglio relativa alla conclusione dell'accordo volontario di partenariato tra l'Unione europea e la Repubblica cooperativistica della Guyana sull'applicazione delle normative nel settore forestale, sulla governance e sul commercio del legname e dei suoi derivati importati nell'Unione europea, alla 3a, alla 4a, alla 8a e alla 9a Commissione permanente (Doc. XII, n. 103);
risoluzione sul progetto di decisione del Consiglio relativa alla conclusione dell'accordo tra l'Unione europea e la Repubblica di Macedonia del Nord relativo alle attività operative svolte dall'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera nella Repubblica di Macedonia del Nord, alla 3a e alla 4a Commissione permanente (Doc. XII, n. 104);
risoluzione sul progetto di decisione del Consiglio che autorizza la Polonia a ratificare, nell'interesse dell'Unione europea, la modifica della convenzione per la conservazione e la gestione del merluzzo nella zona centrale del Mare di Bering, alla 3a, alla 4a e alla 9a Commissione permanente (Doc. XII, n. 105);
risoluzione concernente la proposta di decisione del Consiglio relativa alla conclusione, a nome dell'Unione europea e dei suoi Stati membri, del protocollo dell'accordo di cooperazione relativo a un sistema globale di navigazione satellitare civile (GNSS) tra la Comunità europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Corea, dall'altra, per tener conto dell'adesione della Repubblica di Bulgaria, della Repubblica di Croazia e della Romania all'Unione europea, alla 3a, alla 4a e alla 8a Commissione permanente (Doc. XII, n. 106);
risoluzione sulla situazione dell'ex presidente della Georgia Mikheil Saakashvili, alla 3a e alla 4a Commissione permanente (Doc. XII, n. 107);
risoluzione sulla situazione dei difensori dei diritti umani nell'Eswatini, segnatamente l'assassinio di Thulani Maseko, alla 3a e alla 4a Commissione permanente (Doc. XII, n. 108);
risoluzione sulla violenza contro gli attivisti dell'opposizione nella Guinea equatoriale, segnatamente il caso di Julio Obama Mefuman, alla 3a e alla 4a Commissione permanente (Doc. XII, n. 109);
risoluzione sulle condizioni di detenzione disumane di Aleksej Naval'nyj, alla 3a e alla 4a Commissione permanente (Doc. XII, n. 110);
risoluzione su una strategia dell'UE per stimolare la competitività industriale, gli scambi e posti di lavoro di qualità, alla 4a, alla 9a e alla 10a Commissione permanente (Doc. XII, n. 111);
risoluzione sul seguito da dare alle misure richieste dal Parlamento per rafforzare l'integrità delle istituzioni europee, alla 1a e alla 4a Commissione permanente (Doc. XII, n. 112);
risoluzione sull'istituzione di un organismo europeo indipendente responsabile delle questioni di etica, alla 1a e alla 4a Commissione permanente (Doc. XII, n. 113);
risoluzione sul tema "Un anno dopo l'invasione e l'inizio della guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina", alla 3a e alla 4a Commissione permanente (Doc. XII, n. 114);
risoluzione sull'elaborazione di una strategia dell'UE per la mobilità ciclabile, alla 4a e alla 8a Commissione permanente (Doc. XII, n. 115).
Interrogazioni, apposizione di nuove firme
Il senatore Misiani ha aggiunto la propria firma all'interrogazione 4-00021 del senatore Astorre.
La senatrice D'Elia ha aggiunto la propria firma all'interrogazione 4-00073 del senatore Astorre.
Risposte scritte ad interrogazioni
(Pervenute dal 10 al 15 marzo 2023)
SOMMARIO DEL FASCICOLO N. 11
MAIORINO ed altri: sull'eradicazione del muflone dall'isola del Giglio (4-00105) (risp. PICHETTO FRATIN, ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica)
MENIA: sulla creazione di un ospedale italiano a San Paolo del Brasile (4-00147) (risp. TRIPODI, sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale)
PATTON: sulla certificazione ambientale delle stufe ad accumulo realizzate in loco (4-00097) (risp. PICHETTO FRATIN, ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica)
STEFANI: sull'insediamento della criminalità organizzata in Veneto, anche in relazione alla vicenda del Comune di Eraclea (Venezia) (4-00226) (risp. NORDIO, ministro della giustizia)
Mozioni
DREOSTO, PUCCIARELLI, PAGANELLA, CENTINAIO, BORGHI Claudio, MURELLI - Il Senato,
premesso che:
è necessario considerare il mar Mediterraneo uno snodo cruciale delle principali rotte marittime che connettono le due aree oceaniche orientali e occidentali, una via acquatica che collega l'Indo-Pacifico e l'oceano Atlantico;
il 75 per cento delle merci che entrano in Europa viaggia oggi via mare e le marine e le imprese di navigazione europee fanno affidamento sulla libera navigazione del Mediterraneo;
in una dimensione subacquea, il Mediterraneo assume un ruolo strategico, poiché attraverso questo bacino passano i gasdotti fondamentali per l'approvvigionamento energetico europeo, i cavi sottomarini per la trasmissione dati e le reti elettriche;
l'attacco militare russo all'Ucraina ha accelerato determinate dinamiche che impongono un profondo ragionamento sulla situazione della sicurezza del Mediterraneo per gli equilibri internazionali;
nell'area del Mediterraneo si affacciano ventuno Stati, la cui sicurezza è strettamente interconnessa;
le minacce alla sicurezza marittima sono numerose, ibride e comprendono le minacce al commercio mondiale, la corsa allo sfruttamento delle risorse energetiche, l'immigrazione illegale, il traffico di esseri umani, il terrorismo, lo spionaggio, ovvero il sabotaggio dei cavi sottomarini per la trasmissione dati, il sabotaggio delle condotte energetiche, il crimine organizzato transnazionale e la sovrapposizione di rivendicazioni di sovranità espresse attraverso dispute sulle delimitazioni marittime di zone economiche esclusive;
l'area di interesse strategico deve essere vista non solo come semplice superficie mare, ma come "Mediterraneo allargato", che va dall'Europa continentale (inclusi i Balcani e il mar Nero) alla fascia settentrionale e sub sahariana del continente africano (dalle coste atlantiche al golfo Persico, dal golfo di Guinea al Corno d'Africa), poiché questo quadrante di primario interesse vede anche l'esistenza di attori ostili, che mettono a rischio la sicurezza nazionale dei Paesi europei e occidentali;
la Cina continua senza sosta un'efficace azione di penetrazione nel bacino mediterraneo similarmente a quanto avvenuto da anni nei quadranti africani e mediorientali. Azioni che sono rivolte prevalentemente agli ambiti economici e commerciali, oltre che a ingenti investimenti nelle infrastrutture dell'area;
la Russia ha riavviato una significativa azione di influenza, incluso l'aumento della flotta russa nel Mediterraneo, che ha raggiunto livelli anche superiori rispetto alla guerra fredda;
il terrorismo internazionale si è diffuso capillarmente nell'area del Sahel, in cui si sono create le condizioni favorevoli per il proliferare di movimenti di matrice jihadista;
i flussi migratori possono essere usati da attori ostili presenti nell'area come arma ibrida per destabilizzare alcuni Paesi europei con nuove ondate migratorie che percorrono sia la rotta del Mediterraneo che la rotta balcanica;
il posizionamento geografico dell'Italia al centro del Mediterraneo, la sua dimensione economica e la sua profondità storico-culturale le assegnano ineludibilmente un ruolo da protagonista per la sicurezza nell'area,
impegna il Governo ad attivare le opportune interlocuzioni con i governi dell'Alleanza atlantica e dei Paesi dell'Unione europea, per far sì che la NATO e la UE riservino particolare attenzione alla sicurezza e alla stabilizzazione dell'area del nord Africa, del Sahel e di tutto il Mediterraneo allargato, inclusa la fondamentale lotta alle organizzazioni di trafficanti di esseri umani.
(1-00032)
Interrogazioni
MAFFONI - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. - Premesso che:
l'Italia rappresenta uno dei produttori leader nel settore agroalimentare, con esportazioni di prodotti certificati made in Italy, come per la produzione di caviale, nella quale risulta essere la prima a livello mondiale in termini di qualità;
lo storione in natura è una specie in via di estinzione e per questa ragione il commercio di caviale, anche se proveniente dagli allevamenti, è controllato dalla convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione (nota come CITES), entrata in vigore nel 1975, un accordo internazionale tra Stati, che ha lo scopo di proteggere piante ed animali a rischio di estinzione, regolando e monitorando il loro commercio, ovvero esportazione, riesportazione e importazione;
la convenzione è controllata dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, il quale individua gli organismi competenti in Italia per svolgere le opportune verifiche, al fine di concedere ai produttori una specifica licenza per l'esportazione;
normalmente l'ottenimento della licenza aveva una durata di circa una settimana, ma dal mese di ottobre 2022 i tempi hanno subito un rallentamento fino alle 3-4 settimane, a causa di problemi organizzativi non esplicitati dagli organismi competenti;
vi è l'obbligo di richiedere la licenza per ogni singola esportazione e tali tempistiche stanno penalizzando gravemente le esportazioni di caviale. Inoltre, considerando che solo l'Italia ha subito un rallentamento, gli altri Paesi stanno esportando secondo i ritmi abituali, minando così la competitività dei produttori italiani che vengono sostituiti da altri fornitori,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza delle cause che hanno portato al rallentamento descritto e se intenda attivarsi per permettere la ripartenza del processo con le sue consuete tempistiche, consentendo in questo modo ai produttori italiani di conservare e mantenere il loro pacchetto clienti e la loro garanzia di eccellenza nel mondo.
(3-00285)
MARTELLA - Al Ministro per lo sport e i giovani. - Premesso che:
le olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 costituiscono una grande opportunità in termini di sviluppo, di marketing territoriale e di rafforzamento delle infrastrutture dirette e indirette;
per quanto concerne la realizzazione del "villaggio olimpico", la Regione Veneto avrebbe deciso di installare alcuni container in località Campo, a Cortina d'Ampezzo, che, una volta conclusa la manifestazione, verranno dismessi;
un allestimento temporaneo destinato ad essere completamente smantellato al termine dell'evento potrebbe rivelarsi una soluzione non utile al territorio;
a pochissima distanza dal luogo dove si svolgeranno le manifestazioni sportive sorge l'ex villaggio ENI di Borca di Cadore, che veniva usato come colonia estiva per i figli dei dipendenti del gruppo;
si tratta di un villaggio realizzato dall'architetto Gellner, che rispondeva già allora ai criteri di sostenibilità e funzionalità propri dell'impostazione culturale di Enrico Mattei;
sarebbe, pertanto, a parere dell'interrogante molto più logico ed economico riqualificare il suddetto villaggio, invece di adottare soluzioni dispendiose e poco funzionali;
diversi amministratori locali hanno condiviso recentemente questa proposta, al fine di coinvolgere anche altre comunità locali,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di questa ipotesi e se non ritenga opportuno valutare la possibilità di convocare tempestivamente un tavolo istituzionale, al fine di prendere in considerazione l'ex villaggio ENI di Borca di Cadore come sede del villaggio olimpico, riqualificando immobili già esistenti in un'ottica di sostenibilità e di funzionalità, nonché di lasciare al servizio del territorio una struttura utilizzabile anche successivamente all'evento.
(3-00286)
BASSO, ZAMBITO - Al Ministro della salute. - Premesso che:
il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017, recante "Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza", definisce i LEA individuati in termini di attività, servizi e prestazioni che il servizio sanitario nazionale è tenuto ad assicurare ai propri assistiti, coerentemente con le risorse programmate del SSN; l'erogazione dei servizi deve avvenire in condizioni di appropriatezza, adeguato livello qualitativo ed efficienza, e essere omogenea sul territorio nazionale;
l'articolo 9 del decreto legislativo 18 febbraio 2000, n. 56, recante "Disposizioni in materia di federalismo fiscale, a norma dell'articolo 10 della legge 13 maggio 1999, n. 133", assegna al "Ministro della sanità di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano", il compito di definire con uno o più decreti "un sistema di garanzia del raggiungimento in ciascuna regione degli obiettivi di tutela della salute perseguiti dal Servizio sanitario nazionale";
ai sensi di tale disposizione, il decreto del Ministero della salute 12 marzo 2019, recante "Nuovo sistema di garanzia per il monitoraggio dell'assistenza sanitaria", ha istituito il "nuovo sistema di garanzia" (NSG), che ha sostituito lo strumento precedentemente adottato come sistema di garanzia (detto "griglia LEA");
l'articolo 2, comma 2, del decreto ministeriale 12 marzo 2019 chiarisce che "il sistema persegue l'obiettivo di descrivere e monitorare l'erogazione dei LEA, incentivando il miglioramento della qualità dell'assistenza erogata, anche attraverso la pubblicazione e il confronto annuale delle misure e dei valori dei singoli indicatori, tra le diverse regioni e province autonome, e nel tempo";
l'articolo 2, comma 4, stabilisce inoltre che "all'interno del sistema di garanzia è individuato (...) un sottoinsieme di indicatori da utilizzare per valutare sinteticamente l'erogazione dei LEA"; l'articolo 3, comma 6, stabilisce che per tale sottoinsieme "gli indicatori calcolati, compresa la stima della qualità dei dati di base ad essi relativi e i parametri di riferimento, sono pubblicati entro il 31 dicembre dell'anno successivo a quello di riferimento, in una specifica relazione nazionale resa disponibile sul portale del Ministero della Salute, in applicazione dell'art. 9, comma 2, lettera c), del decreto legislativo n. 56/2000";
considerato che:
ad oggi, sul portale del Ministero della salute non risultano pubblicati i dati del nuovo sistema di garanzia per l'anno 2021; il ritardo accumulato appare preoccupante se si considera che, stando a quanto riportato dal portale stesso, il percorso di validazione dei dati per l'anno 2020 si è concluso soltanto nella riunione del 7 novembre 2022;
la possibilità di accedere a dati aggiornati risulta imprescindibile, tra l'altro, per valutare al meglio le implicazioni del disegno di legge che reca disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione, approvato dal Consiglio dei ministri il 2 febbraio 2023 su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli,
si chiede di sapere quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda adottare per assicurare l'accesso ai dati del nuovo sistema di garanzia per l'anno 2021, in ottemperanza a quanto previsto dall'articolo 3, comma 6, del decreto ministeriale 12 marzo 2019.
(3-00287)
ROSSOMANDO, BAZOLI, MIRABELLI, VERINI, CAMUSSO - Al Ministro della giustizia. - Premesso che:
nell'ambito delle riforme previste dal PNRR, con l'articolo 11 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, è stata disposta l'assunzione di un contingente massimo di 16.500 unità di personale per l'ufficio del processo, con contratto a tempo determinato e non rinnovabile, il cui inserimento era previsto originariamente in due scaglioni;
l'articolo 10, comma 2, del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, attualmente all'esame del Senato della Repubblica ai fini della conversione in legge, sopprime tale doppia procedura di assunzioni, senza tuttavia chiarire nulla in merito al futuro, nonché in merito ad un'eventuale stabilizzazione dei lavoratori attualmente in servizio presso gli uffici del processo;
il comparto giustizia soffre di una carenza di organico dovuta principalmente al blocco del turnover nella pubblica amministrazione e nel corso di questi anni molti sono stati i settori nei quali sono stati impiegati lavoratori a tempo determinato, che hanno sostenuto con la propria professionalità l'amministrazione della giustizia;
si aggiunga la necessità di assunzioni di personale delle funzioni centrali, della Polizia penitenziaria e della dirigenza penitenziaria per far fronte ai crescenti carichi di lavoro, che gravano sull'esecuzione penale interna ed esterna, per gli internati adulti e per i minori;
da tempo anche le organizzazioni sindacali del pubblico impiego segnalano la situazione in cui versa il personale del Ministero della giustizia, a causa, tra l'altro, del blocco delle progressioni economiche, nonostante l'ipotesi di accordo sottoscritto a luglio 2022 e approvato dagli organi di controllo, e lo stallo nell'avanzamento dell'accordo sul salario accessorio per gli anni 2020 e 2021;
oltre alla richiesta di apertura di un tavolo negoziale per l'attuazione di tutti gli accordi rimasti di fatto non applicati, a partire dalla concreta applicazione del contratto collettivo nazionale 2019-2021 delle funzioni centrali, con i relativi reinquadramenti con il nuovo sistema di classificazione del personale, le organizzazioni sindacali del settore sottolineano con forza anche la condizione di estrema precarietà nella quale operano alcune categorie di lavoratori della giustizia e in particolare di quelli dell'ufficio del processo, struttura istituita al fine di garantire la ragionevole durata del processo, attraverso l'innovazione dei modelli organizzativi e di assicurare un più efficiente impiego delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione;
tuttavia è di tutta evidenza come, trattandosi di incarichi a termine, tali lavoratori, senza una concreta prospettiva di stabilizzazione, siano portati a rinunciare all'impiego per altre posizioni lavorative più stabili, indebolendo così l'amministrazione della giustizia, l'amministrazione penitenziaria e della giustizia minorile e di comunità,
si chiede di sapere:
quali iniziative il Ministro in indirizzo ritenga opportuno prevedere per la stabilizzazione dei lavoratori assunti a tempo determinato del comparto giustizia, fondamentali per il funzionamento delle strutture di supporto agli uffici giudiziari e per il funzionamento della giustizia, nonché per l'assunzione di personale dell'esecuzione penale interna ed esterna;
se non ritenga opportuno, in attesa di individuare le procedure adeguate per la stabilizzazione dei lavoratori dell'ufficio del processo, prevedere una proroga della scadenza dei contratti in essere fino al 31 dicembre 2026, al fine di non disperdere le competenze e le professionalità acquisite;
se non ritenga altresì opportuno procedere all'apertura di un tavolo negoziale con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative del pubblico impiego per dare seguito alla norma del 2005 per la sottoscrizione del contratto collettivo nazionale di riferimento della dirigenza penitenziaria.
(3-00288)
TURCO - Ai Ministri per lo sport e i giovani e per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR. - Premesso che:
il 12 marzo 2023, come riportato anche dagli organi di stampa, è pervenuta al comitato organizzatore dei giochi del Mediterraneo di Taranto 2026 una lettera a firma dei ministri Raffaele Fitto e Andrea Abodi, che rilevava alcune criticità in merito alla documentazione fornita in vista della realizzazione delle opere utili all'evento sportivo;
nella lettera si afferma che: "la documentazione trasmessa il 21 febbraio u.s., pur aggiornando e dettagliando maggiormente l'impatto finanziario degli interventi, non fornisce chiarimenti in merito al criterio prevalente su cui è basata l'individuazione delle opere. Mancano, inoltre, indicazioni in merito ai criteri ulteriori che hanno indotto all'eliminazione dal Masterplan aggiornato di alcuni degli interventi in precedenza riportati";
l'assenza di alcuni dati finanziari "non consente di determinare correttamente il costo complessivo degli investimenti pubblici e, conseguentemente, la dimensione economica dell'evento";
si afferma inoltre che: "allo stato attuale, non si dispone di elementi sufficienti per l'aggiornamento dello schema di DPCM recante l'identificazione delle opere da realizzare, la cui mancanza rischia di compromettere il tempestivo avvio degli interventi in tempi utili per lo svolgimento dei giochi";
considerato che:
la Regione Puglia ha manifestato la sua disponibilità a collaborare con il Governo al fine della buona riuscita dei giochi del Mediterraneo di Taranto 2026, non appena l'Esecutivo sbloccherà i fondi FSC, pari ad almeno 50 milioni di euro, da assegnare alla Regione per la realizzazione dei relativi interventi prioritari;
secondo il masterplan del comitato organizzatore i Comuni interessati sono in attesa dell'autorizzazione alla spesa delle risorse già stanziate nella legge di bilancio per il 2021 (legge 30 dicembre 2020, n. 178), che ha destinato 1,5 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2021-2023 al comitato organizzatore dei XX giochi del Mediterraneo 2026, al fine di implementare le attività di pianificazione e organizzazione dei giochi che si svolgeranno a Taranto;
considerato, inoltre, che:
in previsione della XX edizione dei giochi e del loro ruolo strategico per il rilancio della città di Taranto, sono state adottate importanti misure, anche di carattere finanziario, da parte dei Governi che si sono succeduti al fine di sostenere il progetto;
il decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, all'art. 213-bis, aveva attribuito al Comune di Taranto un contributo di 4 milioni di euro per il 2020 per il finanziamento degli interventi di messa in sicurezza idraulica e mitigazione del rischio idrogeologico finalizzati all'utilizzo dei siti individuati per lo svolgimento dei giochi;
la delibera CIPE n. 51 del 2020, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale serie generale n. 304 del 7 dicembre 2020, fondo sviluppo e coesione 2014-2020, contratto istituzionale di sviluppo per l'area di Taranto, assegnazione risorse per l'ampliamento della stazione navale in mar Grande, si colloca tra le attività del tavolo istituzionale permanente che coordina il "contratto istituzionale di sviluppo dell'area di Taranto" e che, nell'ambito dell'ampliamento della stazione navale in mar Grande, promuove la riqualificazione dell'area a usi turistici, commerciali e culturali, assumendo un ruolo strategico ai fini della XX edizione dei giochi;
il decreto-legge 30 dicembre 2021, n. 228, ha previsto che gli stanziamenti destinati ai giochi del Mediterraneo di Taranto 2026 ai sensi della citata legge di bilancio per il 2021 siano da trasferire, direttamente, su apposita contabilità speciale al comitato organizzatore;
il decreto-legge 27 gennaio 2022, n. 4, ha previsto un'ulteriore autorizzazione di spesa per i giochi. In particolare, si autorizza la spesa di 50 milioni di euro annui per il triennio 2022-2024, al fine di garantire la sostenibilità dei giochi del Mediterraneo di Taranto 2026, sotto il profilo ambientale, economico e sociale, in un'ottica di miglioramento della capacità e della fruibilità delle infrastrutture, sia già esistenti che da realizzare, ivi comprese quelle per l'accessibilità;
l'articolo 27, comma 3, del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50, al fine di migliorare l'infrastrutturazione stradale per lo svolgimento dei XX giochi del Mediterraneo a Taranto nel 2026, destina 4,5 milioni di euro alla Regione Puglia per il completamento della fase di progettazione degli interventi per la realizzazione della strada statale 7 nel tratto compreso tra il comune di Massafra e il comune di Taranto;
considerato, infine, che i giochi del Mediterraneo di Taranto 2026 rientrano nel più ampio disegno di riqualificazione urbana contenuto nel "cantiere Taranto" promosso dal Governo Conte II, e sono altresì indispensabili per accelerare il processo di riconversione economica, sociale e culturale del capoluogo ionico,
si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo intendano, ognuno per quanto di competenza, adottare ogni opportuna iniziativa al fine di scongiurare, anche alla luce della presenza di risorse pubbliche già stanziate, rischi di ogni sorta rispetto alle motivazioni rilevate nella citata lettera, in ordine alla buona riuscita dei giochi del Mediterraneo di Taranto 2026, anche con riferimento ad un possibile commissariamento del comitato organizzatore.
(3-00289)
LOREFICE, PIRRO, CASTELLONE, BEVILACQUA, NATURALE, MAZZELLA, CROATTI, TURCO, SIRONI, LOPREIATO, LICHERI Sabrina, NAVE, DI GIROLAMO, GUIDOLIN, DE ROSA, MARTON, DAMANTE, CATALDI, PIRONDINI, ALOISIO - Al Ministro della salute. - Premesso che:
il 22 marzo 2019 il Parlamento approvava all'unanimità la legge n. 29 del 2019, recante "Istituzione e disciplina della rete nazionale dei registri dei tumori e dei sistemi di sorveglianza e del referto epidemiologico per il controllo sanitario della popolazione";
l'articolo 1, al comma 2, prevede l'emanazione, entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore della legge, di un regolamento da parte del Ministro della salute, acquisito il parere del Garante per la protezione dei dati personali, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, con il quale devono essere individuati e disciplinati i dati che possono essere inseriti nella rete, le modalità relative al loro trattamento, i soggetti che possono avere accesso alla rete, i dati che possono essere oggetto dell'accesso, le misure per la custodia e la sicurezza dei dati nonché le modalità con cui è garantito agli interessati l'esercizio dei diritti previsti dal GDPR (regolamento (UE) 2016/679). Con il regolamento si provvede altresì a semplificare e razionalizzare gli obblighi informativi, in armonia con quanto disposto dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 marzo 2017, nell'ambito di un sistema integrato ed unico di flussi di dati, evitando duplicazioni e sovrapposizioni di banche dati sanitarie;
l'art. 1, al comma 6, dispone che "Per le finalità della presente legge, il Ministro della salute può stipulare, sentito il Garante per la protezione dei dati personali, accordi di collaborazione a titolo gratuito con università, con centri di ricerca pubblici e privati e con enti e associazioni scientifiche che, da almeno dieci anni operino, senza fini di lucro, nell'ambito dell'accreditamento dei sistemi di rilevazione dei tumori, secondo standard nazionali e internazionali, della formazione degli operatori, della valutazione della qualità dei dati, della definizione dei criteri di realizzazione e di sviluppo di banche dati nazionali e dell'analisi e interpretazione dei dati, purché tali soggetti siano dotati di codici etici e di condotta che prevedano la risoluzione di ogni conflitto di interesse e improntino la loro attività alla massima trasparenza, anche attraverso la pubblicazione, nei rispettivi siti internet, degli statuti e degli atti costitutivi, della composizione degli organismi direttivi, dei bilanci, dei verbali e dei contributi e delle sovvenzioni a qualsiasi titolo ricevuti";
l'articolo 4 prevede l'istituzione del referto epidemiologico, al fine di consentire un controllo permanente dello di salute della popolazione, anche nell'ambito dei sistemi di sorveglianza, dei registri di mortalità dei tumori e di altre patologie, con particolare riferimento alle aree più critiche del territorio nazionale;
infine, l'articolo 6 stabilisce: "Entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge e successivamente entro il 30 settembre di ogni anno, il Ministro della salute trasmette una relazione alle Camere sull'attuazione della presente legge, con specifico riferimento al grado di raggiungimento delle finalità per le quali è stata istituita la Rete nazionale dei registri dei tumori e dei sistemi di sorveglianza di cui all'articolo 1, nonché sull'attuazione del referto epidemiologico di cui all'articolo 4";
considerato che:
sono passati quasi 4 anni dall'approvazione della legge ma, ad oggi, il regolamento non risulta adottato e non è stata trasmessa alle Camere alcuna relazione sull'attuazione della legge;
nonostante le croniche carenze di personale presso i registri tumori sul territorio, i ritardi nel consolidamento dei flussi informativi sanitari istituzionali, peraltro diversificati tra Regioni e Province autonome, e le limitazioni derivanti da interpretazioni talora restrittive dell'applicazione del GDPR, che non sembrano tenere nel debito conto le finalità di sanità pubblica connesse alla sorveglianza epidemiologica dei tumori, i registri tumori italiani stanno garantendo una capillare attività di registrazione della patologia oncologica;
il piano nazionale di ripresa e resilienza e il piano nazionale di investimenti complementari prevedono specifici interventi a supporto della digitalizzazione e dell'interoperabilità, anche tramite il rafforzamento dell'infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l'elaborazione, l'analisi dei dati sanitari e ambientali;
sebbene l'Italia rappresenti in ogni caso un'eccellenza in materia, la piena attuazione della legge offrirebbe un quadro completo dell'incidenza dei vari tumori in Italia, garantendo agli addetti ai lavori un formidabile strumento per la ricerca, grazie a un sistema di dati interoperabili e omogenei in grado di svelare correlazioni e fattori di rischio associati ai tumori,
si chiede di sapere:
quali siano lo stato dell'arte e i tempi per l'emanazione del regolamento, nonché del decreto per l'istituzione del referto epidemiologico per il controllo sanitario della popolazione previsti dalla legge n. 29 del 2019;
quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda assumere congiuntamente alle Regioni e alle Province autonome per non disperdere il patrimonio di competenze operanti presso i registri tumori italiani, nonché per preservare il capillare assetto organizzativo nel territorio della sorveglianza epidemiologica dei tumori, presupposti che garantiscono adeguati standard di qualità alla registrazione dei casi incidenti di tumore;
se intenda promuovere opportune intese con il Garante della privacy per assicurare un'ottimale ed uniforme applicazione del GDPR, tale da garantire gli obiettivi di sanità pubblica correlati alla sorveglianza epidemiologica dei tumori;
quali interventi nell'ambito delle misure del PNRR siano stati previsti a supporto del sistema di sorveglianza epidemiologica dei tumori, anche nell'ottica di favorire l'interoperabilità tra i sistemi informativi sanitari e di monitoraggio ambientale.
(3-00290)
(già 4-00279)
Interrogazioni con richiesta di risposta scritta
IANNONE - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Premesso che:
l'articolo 45 della Costituzione riconosce la "funzione sociale" della cooperazione "a carattere di mutualità" e senza fini di speculazione privata, in quanto strumento di garanzia e di diffusione della "democrazia economica" (atti dell'Assemblea costituente, II, 1946-48, pagine 3990 e seguenti), vincolando il legislatore ordinario e l'amministrazione a garantire, con opportuni controlli, la conservazione del carattere e delle finalità. Per "carattere di mutualità" la dottrina specializzata intende l'autogoverno della cooperativa, come autogestione democratica, e l'autodeterminazione nella condotta gestionale: non a caso gli amministratori devono essere scelti tra i soci, all'opposto di quanto avviene per le società per azioni, per le quali non vale l'equazione amministratore uguale socio e la gestione della società può essere affidata a terzi. La partecipazione dei soci per essere effettiva presuppone una completa e tempestiva informazione, soprattutto nel caso di atti di straordinaria amministrazione, quali fusioni ed incorporazioni;
la Banca 2021 credito cooperativo del Cilento, Vallo di Diano e Lucania (in origine cassa rurale e artigiana del Cilento),con sede a Vallo della Lucania (Salerno), è una società a vasta base sociale, con circa 7.000 soci, ed è tra le maggiori banche di credito cooperativo dell'Italia meridionale, operando la stessa in tre regioni (Campania, Basilicata e Calabria) ed in quattro province (Salerno, Potenza, Matera e Cosenza), dove è presente con 25 agenzie;
è in atto l'esautoramento della compagine sociale dal procedimento di incorporazione della Banca 2021 nella Banca di credito cooperativo di Buccino e dei comuni cilentani, un procedimento che è stato avviato senza alcun coinvolgimento dei soci dell'incorporanda Banca 2021, neppure a livello di sommarie informazioni, tanto che i soci si vedranno convocati in assemblea straordinaria per la mera ratifica dell'incorporazione, in pratica decisa dai presidenti e legali rappresentanti delle due banche di credito cooperativo con un'operazione verticistica alla quale, per il difetto di informazione, mancherà un consenso consapevole da parte della base sociale;
tale modalità decisionale viola l'art. 2, secondo capoverso, dello statuto sociale della Banca 2021, a norma del quale la banca di credito cooperativo "è impegnata (...) a rendere effettiva (...) la partecipazione dei soci alla vita sociale" (effettività che presuppone l'informazione), nonché in parimenti evidente violazione dell'art. 35 dello statuto stesso e dell'art. 2505, comma 1, del codice civile nel combinato disposto con l'art. 2365, comma 1, che attribuiscono la materia delle fusioni e delle incorporazioni all'esclusiva competenza dell'assemblea straordinaria dei soci (Cassazione civile, sezione I, 11 dicembre 2000, n. 15599, estensore Criscuolo);
l'omessa informazione dei soci dell'incorporanda Banca 2021 annulla il loro diritto all'informazione, un diritto che è considerato un elemento fondamentale della governance di ogni tipo di società e, in particolare, delle società cooperative (art. 2545 del codice civile; art. 17-bis del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91; decreto ministeriale 18 settembre 2014);
l'incorporazione, oltre che anomala in quanto invertita, essendo la banca incorporante, la Banca di credito cooperativo di Buccino e dei comuni cilentani, più piccola della Banca 2021, contrasta del tutto con le scelte di fondo sottese alla costituzione dei gruppi bancari cooperativi ai sensi della legge 8 aprile 2016, n. 49, che privilegia l'aggregazione e non la concentrazione che, a causa del gigantismo della cooperativa, finisce per provocare gravi contraddizioni di scala, quali la disaffezione dei soci, lo scollamento della compagine sociale dalla governance, lo scadimento dei livelli di partecipazione dei soci alla vita della cooperativa, allontanandola decisamente dal modello di cooperazione protetta ed incentivata dall'articolo 45 della Costituzione;
l'aggregazione è forma di organizzazione della categoria del credito cooperativo che, nel rispetto del pluralismo aziendale, del carattere di mutualità e del ruolo localistico delle banche di credito cooperativo, assicura loro quei rapporti di coordinamento e quei vincoli di solidarietà categoriale, tali da garantirne solidità ed efficienza nell'interesse dei risparmiatori. La gestione di gruppo, in sostanza, giunge a costituire la vera e più valida alternativa alla concentrazione aziendale. L'aggregazione persegue gli stessi obiettivi: introduzione delle innovazioni tecnologiche, programmazione centralizzata, efficientamento funzionale, economie di scala, senza tuttavia provocare le contraddizioni di scala e gli inconvenienti e gli svantaggi del gigantismo, tra cui la perdita del carattere di mutualità e l'affievolimento della funzione localistica,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative di propria competenza intenda assumere per assicurare il rispetto dell'articolo 45 della Costituzione e delle altre disposizioni di legge e di statuto, che garantiscono ai soci il diritto all'informazione e il diritto alla partecipazione attiva a una decisione di straordinaria portata, qual è l'incorporazione invertita che la BCC 2021 sta subendo.
(4-00302)
ZULLO, SIGISMONDI - Al Ministro della salute. - Premesso che:
il Consiglio di Stato, con sentenza della sezione IV n. 2357 del 2004, nel confermare la decisione del TAR Lazio sez. I-bis (sentenza n. 640/94), ha ritenuto illegittimo l'art. 133 del decreto del Presidente della Repubblica n. 384 del 1990;
con tale decisione si è preso atto che i medici ex condotti sono divenuti a tutti gli effetti dipendenti delle USL, in possesso di uno status non diverso da quello di tutti gli altri dipendenti sanitari, fatta eccezione per le peculiarità previste per le loro prestazioni di lavoro, e pertanto non risulta giustificata la previsione di trattamenti economici differenziati rispetto a quello previsto per il restante personale medico dal medesimo decreto n. 384;
in ottemperanza a tali decisioni, il Ministero della salute, con nota del 16 giugno 2017, ha chiesto alle Regioni di adottare ogni provvedimento utile al fine di rimuovere le residue situazioni di disparità di trattamento economico, tuttora in essere, in materia di riconoscimento a tali sanitari di determinate voci retributive (retribuzione individuale di anzianità, indennità integrativa speciale, indennità di specificità medica, retribuzione di posizione minima unificata poi conglobata nei tabellari di tutto il personale medico);
considerato che:
la maggior parte delle Regioni interessate (Sardegna, Sicilia, Calabria, Puglia, Campania, Molise, in cui sono presenti circa i quattro quinti degli aventi diritto sul totale nazionale) ha dato esecuzione a quanto richiesto dal Ministero della salute, adottando conformi direttive e linee guida già eseguite o in corso di attuazione da parte delle aziende sanitarie;
l'art. 1, comma 456, della legge n. 205 del 2017 ha previsto, al fine della copertura della maggior spesa derivante da tali interventi economici per il triennio 2018-2020, lo stanziamento di un fondo triennale dell'importo di 500.000 euro per l'anno 2018, 1.000.000 ciascuno per gli anni 2019 e 2020, prevedendo altresì l'adozione di decreto ministeriale per l'individuazione dei criteri di ripartizione delle somme stanziate per il triennio preso in considerazione tra gli interessati;
nonostante l'impegno assunto dal Ministero della salute in Senato in data 1° aprile 2021, in risposta all'interrogazione 3-02195, con il quale ha previsto la pronta emanazione del citato decreto, tale provvedimento non è stato adottato;
successivamente, l'art. 1, comma 752, della legge n. 234 del 2021, a conferma della volontà reiterata del Parlamento di dare esecuzione in modo adeguato al predetto giudicato, ha rifinanziato l'intervento mediante uno stanziamento integrativo di 25 milioni di euro;
quest'ultima norma prevedeva l'emanazione del decreto ministeriale di determinazione dei criteri di ripartizione tra gli interessati delle risorse entro la data del 30 giugno 2022; ad oggi, il Ministero della salute, ancora una volta, non vi ha provveduto;
simili e siffatti inadempimenti non solo ledono i diritti e gli interessi di una molteplicità di medici interessati, ma, non attribuendo alle aziende sanitarie locali le risorse per definire i contenziosi in essere sul territorio, provocano un importante aumento delle condanne inflitte dai giudici del lavoro, in tal modo raddoppiando le spese a carico dell'erario;
con una recente ordinanza della sezione lavoro, n. 30391/22 del 17 ottobre 22, la suprema Corte di cassazione si è allineata alla già consolidata giurisprudenza sul punto del Consiglio di Stato e della Corte dei conti, affermando il pieno diritto soggettivo perfetto dei medici ex condotti all'applicazione del trattamento economico disciplinato dall'allegato 6, tabella 3, al contratto collettivo nazionale del 2005;
tale grave ritardo nell'adozione di un atto dovuto costituisce vera e propria violazione di un obbligo di legge, a cui il Ministero è certamente tenuto, fonte di continuo sperpero di risorse dell'erario per l'incremento del contenzioso presente nel territorio e fonte di lesione dei diritti e degli interessi legittimi di una categoria di sanitari, oggi assai rimpianta, che ha dato un prezioso contributo alla sanità pubblica,
si chiede di sapere quali urgenti azioni il Ministro in indirizzo intenda porre in essere, al fine di conformarsi responsabilmente al predetto obbligo di legge e consentire la dovuta liquidazione delle somme già stanziate a favore dei legittimi interessati e sin qui trattenute.
(4-00303)
CAMUSSO, FINA, RANDO, ZAMBITO, FURLAN, LOSACCO, MARTELLA, ROJC, LA MARCA, IRTO, ALFIERI, CRISANTI - Al Ministro delle imprese e del made in Italy. - Premesso che:
lo stabilimento Montefibre di Acerra (Napoli) è stata un'azienda nata nel 1972 nell'ambito della razionalizzazione delle aziende del gruppo Montedison; essa sorgeva nell'area di sviluppo industriale di Acerra ed è stata per moltissimi anni un'importante realtà industriale nella produzione di fibre di poliestere, in cui per il ciclo produttivo sono state utilizzate le tecnologie più avanzate del momento;
tra il 1979 ed il 2003 il livello occupazionale ha superato le 2.000 unità;
nel 1996 dopo il fallimento del progetto Enimont, Montefibre è stata ceduta al gruppo Orlandi e nel 1999 è stato chiuso tutto il comparto dei fili in poliestere, con la conseguente perdita di 300 posti di lavoro;
dal 2000 al 2010, l'azienda ha subito una pluralità di cessioni, dismissioni, riorganizzazioni, che hanno coinvolto anche investitori stranieri, ma, a fronte della perdurante crisi economica internazionale, gli investitori hanno concluso il proprio programma di investimenti;
l'azienda ha operato sino al 2013 e successivamente la produzione si è progressivamente ridotta fino a fermarsi in tutti gli stabilimenti, per giungere al fallimento nel 2018;
a seguito di un'attività dismissiva lenta ma costante, il numero dei dipendenti si è via via ridotto a sole 450 unità collocate in cassa integrazione a zero ore fino a quando sono finiti nelle liste di mobilità, percependo un'indennità mensile di soli 550 euro. Ad oggi, si contano 125 ex dipendenti che sono troppo anziani per ricollocarsi nel mondo del lavoro e troppo giovani per accedere ai trattamenti di quiescenza;
la gestione relativa alle vicende della Montefibre, pur essendo stata più volte posta all'attenzione del Ministero dello sviluppo economico, non è mai stata risolta, con gravissime conseguenze sui lavoratori, sulle famiglie e su tutto il tessuto sociale del comune di Acerra. Nel corso degli anni sul sito originariamente occupato dall'azienda si sono formati nuovi insediamenti industriali, tra i quali anche il termovalorizzatore, ma, nonostante gli accordi sottoscritti con le istituzioni, nessuno dei lavoratori ex Montefibre vi è stato riassorbito;
l'ex azienda si trova in territorio facente parte di un'area di crisi industriale complessa caratterizzata da difficoltà di reinserimento lavorativo che necessiterebbe di misure e strumenti rafforzati di supporto per assicurare agli ex operai la continuità lavorativa, come già realizzato ad esempio in altre aree di crisi industriale, ad esempio nelle aree di crisi complessa di Frosinone e Rieti, ove, il 23 febbraio 2023, a seguito di un accordo quadro sottoscritto tra l'amministrazione regionale e le parti sociali per la gestione delle risorse destinate agli ammortizzatori sociali, è stata predisposta l'attivazione di progetti finalizzati al contrasto della disoccupazione di lunga durata;
il 22 febbraio i lavoratori ex Montefibre hanno manifestato ancora una volta davanti al sito dell'ex azienda per chiedere un incontro urgente tra le istituzioni locali e il Ministero, al fine di riassorbire nei siti industriali di nuova formazione coloro che sono ancora nella fascia d'età per riprendere a lavorare e, inoltre, hanno chiesto la ripresa delle procedure per l'accertamento dell'esposizione ad amianto, al fine di consentire, a coloro che sono vicini ad un'età pensionabile, di accedere ai benefici previdenziali connessi a tale condizione,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della situazione e se non abbia valutato la convocazione di un tavolo, con la partecipazione delle amministrazioni competenti e dei rappresentanti dei lavoratori interessati, al fine di favorire procedure di concertazione per individuare le misure più idonee al riassorbimento nel tessuto lavorativo locale degli ex dipendenti della Montefibre.
(4-00304)
CUCCHI - Al Ministro della giustizia. - Premesso che:
la legge 26 luglio 1975, n. 354, recante "Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà", prevede all'art. 1, comma 2, che "il trattamento tende, anche attraverso i contatti con l'ambiente esterno, al reinserimento sociale ed è attuato secondo un criterio di individualizzazione in rapporto alle specifiche condizioni degli interessati"; all'art.18 che "i detenuti e gli internati sono ammessi ad avere colloqui e corrispondenza con i congiunti e con altre persone", che "particolare favore viene accordato ai colloqui con i familiari" e che "può essere autorizzata nei rapporti con i familiari e, in casi particolari, con terzi, corrispondenza telefonica con le modalità e le cautele previste dal regolamento"; all'articolo 28 che "particolare cura è dedicata a mantenere, migliorare o ristabilire le relazioni dei detenuti e degli internati con le famiglie";
il decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 2000, n. 230, "Regolamento recante 'Norme sull'ordinamento penitenziario e sulle misure privative e limitative della libertà'", prevede all'articolo 39 che "i condannati e gli internati possono essere autorizzati dal direttore dell'istituto alla corrispondenza telefonica con i congiunti e conviventi, ovvero, allorché ricorrano ragionevoli e verificati motivi, con persone diverse dai congiunti e conviventi, una volta alla settimana. Essi possono, altresì, essere autorizzati ad effettuare una corrispondenza telefonica con i familiari o con le persone conviventi in occasione del loro rientro nell'istituto dal permesso o dalla licenza" e che "l'autorizzazione può essere concessa, oltre i limiti stabiliti nel comma 2, in considerazione di motivi di urgenza o di particolare rilevanza, se la stessa si svolga con prole di età inferiore a dieci anni, nonché in caso di trasferimento del detenuto";
considerato che:
la circolare del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (DAP) del 21 marzo 2020 prevede che l'amministrazione penitenziaria debba "impegnarsi per l'attuazione concreta di misure finalizzate ad alleviare il disagio, concedendo la possibilità di fare video-colloqui e incrementando la corrispondenza telefonica, anche verso utenze mobili";
la circolare del DAP del 26 aprile 2020 prevede che: "i colloqui visivi si svolgono in modalità telefonica o video, anche in deroga alla durata attualmente prevista dalle disposizioni vigenti";
l'ultima circolare del DAP in tema di "colloqui, videochiamate e telefonate", n. 3696/6146, caldamente invita i provveditori e i direttori di istituto a muovere la loro ampia discrezionalità su tale materia nell'autorizzare le diverse forme di comunicazione (colloqui, video-colloqui e telefonate) tra le persone detenute o internate e i loro riferimenti socio-familiari. E stabilisce inoltre che "sarà loro compito esercitare tale discrezionalità nel contesto dell'assoluta necessità che dette autorizzazioni vengano accordate in maniera consapevolmente ampia (ovvero oltre i limiti ordinari stabiliti ex artt. 37-39 del Regolamento di esecuzione)";
sono 84 le persone detenute che si sono tolte la vita all'interno degli istituti penitenziari nel solo anno solare 2022: una persona ogni 5 giorni, un tasso di incidenza di circa 20 volte più alto di quanto non avvenga nel mondo libero. Il precedente primato negativo era del 2009, quando in totale furono 72 le persone suicide, ma all'epoca i detenuti presenti nelle carceri erano circa 61.000, 5.000 in più di oggi. In quell'occasione l'Italia venne condannata dalla Corte europea dei diritti umani per violazione dell'articolo 3 della Convenzione europea, per il trattamento inumano e degradante cui erano sottoposti i detenuti;
il mantenimento di relazioni affettive anche in condizione di detenzione è un principio fondamentale della nostra Costituzione, oltre ad un valore riconosciuto anche dalla CEDU, che all'art. 8 stabilisce che "ogni persona ha diritto al rispetto della sua vita privata e familiare (…). Non può esservi ingerenza della pubblica autorità nell'esercizio di tale diritto se non in quanto tale ingerenza sia prevista dalla legge e in quanto costituisca una misura che, in una società democratica, è necessaria per la sicurezza nazionale, l'ordine pubblico, il benessere economico del paese, la prevenzione dei reati, la protezione della salute o della morale, o la protezione dei diritti e delle libertà altrui";
a riprova di ciò l'art. 37, comma 11, del decreto del Presidente della Repubblica n. 230 del 2000 che prevede che, "Qualora risulti che i familiari non mantengono rapporti con il detenuto o l'internato, la direzione ne fa segnalazione al centro di servizio sociale per gli opportuni interventi";
è pacifico, inoltre, che mantenere un contatto diretto con l'esterno ha riscontro positivo sia sul piano trattamentale, al fine dell'auspicabile reinserimento in società, che su quello della vita all'interno degli istituti, anche in ragione del fatto che il senso di solitudine e di abbandono sono elementi che aggravano la condizione di privazione della libertà e, soprattutto per le persone più fragili, possono essere concausa dell'estremo atto del suicidio,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno sollecitare le direzioni degli istituti di reclusione, affinché prevedano e autorizzino telefonate straordinarie quotidiane, al fine di migliorare il mantenimento delle relazioni sociali e affettive durante l'esecuzione della pena.
(4-00305)
MARTI - Ai Ministri per gli affari regionali e le autonomie e della salute. - Premesso che, per quanto risulta all'interrogante:
la Regione Puglia ha designato la società in house InnovaPuglia S.p.A. quale soggetto aggregatore della Regione (legge regionale n. 37 del 2014) e con determinazioni della Giunta n. 2256 del 17 dicembre 2015 e n. 73 del 10 febbraio 2016, recanti disposizioni per la razionalizzazione degli acquisti sanitari, la Regione ha incaricato InnovaPuglia di espletare, con il supporto delle ASL indicate capofila, le procedure aggregate relative alle categorie di acquisti individuate dal tavolo dei soggetti aggregatori nazionali, in adempimento al disposto del decreto-legge n. 66 del 2014, tra cui i servizi integrati per la gestione di apparecchiature elettromedicali;
InnovaPuglia, giusta determinazione dell'amministratore unico n. 130 del 16 giugno 2017, ha indetto una gara comunitaria a procedura aperta telematica, ai sensi dell'art. 60 del decreto legislativo n. 50 del 2016, in 6 lotti, da aggiudicare con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa di importo complessivo a base d'asta pari a 57.375.500 euro IVA esclusa, per la durata di 36 mesi con opzione di rinnovo di massimo 36 mesi ed ulteriore eventuale rinnovo di massimo 12 mesi per la cosiddetta proroga tecnica, avente ad oggetto "l'affidamento dei servizi integrati per la gestione di apparecchiature elettromedicali delle Aziende Sanitarie della Regione Puglia (n.ro gara 6774255), ripartita in 6 Lotti geografici";
con determinazione n. 5 del 15 gennaio 2020, il direttore generale di InnovaPuglia ha aggiudicato definitivamente i lotti 2 e 5 all'operatore economico Tecnologie sanitarie S.p.A., che variava poi ragione sociale in Polygon S.p.A.;
dopo un complesso contenzioso giurisdizionale, il Consiglio di Stato ha disposto, con sentenza n. 4688 del 9 giugno 2022, la revoca dell'aggiudicazione dei lotti nei confronti di Polygon ma, contestualmente, InnovaPuglia ha avviato il procedimento per la verifica del possesso continuativo dei requisiti di ordine generale, ai sensi dell'art. 80, comma 6, del decreto legislativo n. 50 del 2016 in capo all'aggiudicatario, rilevando, con determinazione del direttore della divisione SARpULIA/192 di InnovaPuglia del 21 dicembre 2021, l'effettiva sussistenza di una causa di esclusione ai sensi dell'art. 80, comma 5, lett. c), del codice degli appalti in capo all'operatore Polygon, che ha patteggiato e pagato una sanzione amministrativa di 600.000 euro, oltre alle somme già versate al fondo unico della giustizia come provento del reato;
la legittimità della determinazione di InnovaPuglia n. 192/SAR è stata confermata anche dal TAR Bari, con sentenza n. 1004 del 9 luglio 2022 ma a tutt'oggi, nonostante le pronunce giurisdizionali immediatamente esecutive, Polygon continua ad eseguire l'appalto, ed è in particolare l'attuale gestore dei servizi integrati per la gestione delle apparecchiature elettromedicali presso l'azienda sanitaria locale della provincia di Bari (contratto del gennaio 2021), l'azienda ospedaliera universitaria policlinico di Bari (contratto del 28 giugno 2021) e gli ospedali riuniti di Foggia (contratto del 16 gennaio 2021);
ci si chiede come sia possibile che Polygon continui ad eseguire l'appalto e non siano state poste in essere le necessarie azioni per prendere atto delle sentenze giurisdizionali, che hanno sancito la revoca dell'aggiudicazione e confermato l'insussistenza dei presupposti di affidabilità in capo all'operatore economico,
si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo, per quanto di competenza, siano a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative intendano assumere al fine di garantire il sollecito adempimento delle sentenze amministrative e il buon andamento dell'operato pubblicistico da parte della società in house della Regione Puglia.
(4-00306)
ROJC, D'ELIA, NICITA, FURLAN, CAMUSSO, FINA, RANDO, MANCA, GIACOBBE, BAZOLI, ZAMBITO, ZAMPA, MARTELLA - Al Ministro dell'istruzione e del merito. - Premesso che:
nel comune di Terzo d'Aquileia (Udine), fin dal 1971, è attiva una scuola primaria a tempo pieno;
negli anni, la scuola a tempo pieno, assoluta novità per allora, ha trovato ampia diffusione e l'amministrazione comunale ha provveduto alla realizzazione di un nuovo edificio scolastico, al fine di dotare il nuovo modello educativo di una sede idonea;
al fine di avere uno standard di sicurezza elevato per coloro che frequentano il plesso scolastico, il Comune ha presentato al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca una richiesta di contributo per la messa in sicurezza e adeguamento sismico dell'edificio;
la domanda è stata accolta ed è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 42 del 20 febbraio 2018 l'assegnazione di 3 milioni di euro;
in data 10 agosto 2018, il Comune chiedeva l'erogazione della prima parte del contributo per 600.000 euro, somma che è stata regolarmente trasferita;
il progetto di realizzazione della scuola è stato approvato, in via definitiva, il 12 dicembre 2019 e i lavori hanno preso avvio il 26 novembre 2020;
secondo stime dell'amministrazione comunale, la conclusione è prevista entro il mese di aprile 2023;
stando al decreto di assegnazione (art. 3, lett. b)) la restante parte del finanziamento sarà trasferita "sulla base degli stati di avanzamento lavori o dalle spese maturate dall'ente (...) fino al 90% della spesa complessiva";
risulta agli interroganti che, nonostante le difficoltà incontrate e gli sforzi profusi, il Comune di Terzo d'Aquileia non abbia ancora ricevuto alcuna somma, ad eccezione di quanto trasferito a titolo di anticipazione nel 2018;
per la realizzazione del manufatto, l'amministrazione comunale ha fatto fronte con somme proprie per un totale di 1.393.081 euro, documentate con fatture, e a breve dovrà provvedere ad ulteriori pagamenti per circa 700.000 euro;
si tratta di un vero e proprio salasso per le casse comunali, tanto che la situazione patrimoniale non consente più nemmeno l'attività istituzionale e la prestazione dei servizi a favore della cittadinanza;
per far fronte all'emergenza, il Comune ha richiesto alla Regione Friuli-Venezia Giulia l'erogazione, in unica soluzione, del "trasferimento per il funzionamento del bilancio", manovra che potrebbe ridurre le difficoltà, ma non certo superarle,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della vicenda esposta e, poiché a causa dei prolungati ritardi di erogazione del finanziamento assegnato, con apposito decreto, il Comune di Terzo d'Aquileia rischia di cadere in stato di dissesto, se non intenda urgentemente provvedere all'erogazione del rimanente importo spettante al Comune, secondo il citato decreto del 2018 e quali passi formali intenda espletare per evitare che un Comune virtuoso come quello di Terzo d'Aquileia, che ha avuto il merito, sin dagli anni '70, di concepire la realizzazione di una scuola primaria a tempo pieno, non debba soccombere a causa di responsabilità non proprie ma di ritardi ingiustificati nell'erogazione di finanziamenti statali già concessi.
(4-00307)
CAMUSSO, ROJC, MANCA, FINA, VALENTE, BAZOLI, RANDO, IRTO, FURLAN, ZAMPA, NICITA, ZAMBITO, MARTELLA - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Premesso che:
lo stabilimento Montefibre nasce nella metà degli anni '70 ed è stato un'importante realtà industriale nella produzione di fibre di poliestere inserita nell'area di sviluppo industriale di Acerra (Napoli); per il ciclo produttivo sono sempre state utilizzate le tecnologie più avanzate del momento e il complesso industriale è stato costituito dai seguenti impianti e servizi: a) impianto per la produzione di dimetiltereftalato; b) impianto per la produzione di polimero polyetilentereftalato; c) impianto per la produzione di fibre tessili e filati di poliestere; d) centrale termoelettrica a metano; e) impianti per la produzione di fluidi di servizi come azoto, aria compressa, acqua refrigerata, acqua di torre, acqua demineralizzata; f) impianto biologico a fanghi attivi per la depurazione dei reflui industriali del sito;
negli anni, lo stabilimento a livello occupazionale ha superato stabilmente le 1.000 unità (tra diretti e indotti); nel corso del periodo dal 2000 al 2010, l'azienda ha subito una pluralità di cessioni e riorganizzazioni, anche con il coinvolgimento di investitori stranieri; tra la fine del 2012 e la metà del 2013 è stato avviato, da parte della Montefibre, un vero e proprio programma di smantellamento degli impianti; a marzo 2015 tutti i lavoratori ex Montefibre sono stati posti in mobilità; attualmente i lavoratori superstiti vivono con un trattamento di mobilità in deroga di circa 500 euro e a distanza di tanti anni dalla perdita del lavoro, nonché in considerazione dell'età anagrafica raggiunta, questi ex lavoratori si trovano nella paradossale condizione di non poter essere riassorbiti in ambito lavorativo e di non poter accedere al trattamento pensionistico;
molti lavoratori ex Montefibre hanno lavorato a lungo con esposizione all'amianto; tutta la letteratura scientifica è concorde sui risultati dei dati epidemiologici relativi alle conseguenze dell'esposizione alle fibre di amianto, che colpiscono in modo subdolo non soltanto i lavoratori esposti direttamente, ma anche le famiglie dei lavoratori ed i cittadini dei luoghi dove si trovano stabilimenti che contengono amianto; inoltre l'esposizione ad amianto può comportare l'insorgere delle patologie asbesto correlate anche decenni dopo il contatto con la sostanza;
con il riconoscimento che l'esposizione all'amianto è gravemente nociva per la salute, la legge n. 257 del 1992 ha non soltanto stabilito la cessazione dell'impiego di amianto in qualsiasi tipo di attività, ma ha fissato i criteri per l'accesso anticipato, in favore dei lavoratori esposti all'amianto, al trattamento pensionistico per un periodo pari al 50 per cento di dimostrata qualificata esposizione, purché decennale, oppure senza alcuna limitazione per coloro che avessero contratto patologie asbesto correlate;
al fine della descrizione del ciclo produttivo e del riconoscimento dell'esposizione all'amianto dei lavoratori ex Montefibre e dei relativi benefici contributivi e previdenziali, la Procura della Repubblica di Nola ha disposto nel 2005 una perizia tecnica dalla quale è emerso che nel ciclo lavorativo dell'azienda Montefibre di Acerra il rischio amianto era presente sin dall'inizio della sua attività; si trattava di un rischio diffuso in tutti i reparti dovuto, in particolare, alla presenza di materiali contenenti amianto a carattere friabile, soggetto ad usura e costantemente ripristinato attraverso interventi di manutenzione, pertanto l'applicazione agli ex lavoratori della società ex Montefibre, al pari di altri lavoratori ugualmente in condizione di esposizione, di quanto previsto dall'art. 13, comma 8, della legge n. 257 del 1992, laddove si prevede che "per i lavoratori che siano stati esposti all'amianto per un periodo superiore a dieci anni, l'intero periodo lavorativo soggetto all'assicurazione obbligatoria contro le malattie professionali derivanti dall'esposizione all'amianto, gestita dall'INAIL, è moltiplicato, ai fini delle prestazioni pensionistiche, per il coefficiente di 1,5", sarebbe oltre che doveroso, anche necessario, al fine di contribuire a riconoscere un diritto ai lavoratori esposti ad amianto, che hanno subito i processi di ristrutturazione e dismissione di cui sopra, consentendo di accedere ai trattamenti pensionistici a coloro che si trovano in una condizione anagrafica idonea; purtroppo i termini per la richiesta dei benefici previdenziali connessi al riconoscimento di esposizione ad amianto sono scaduti e non sono stati più riaperti;
ad oggi ci sono ancora centinaia di lavoratori, come gli operai ex Montefibre, che sono affetti da patologie asbesto correlate, ma che non rientrano nei benefici previdenziali e, dunque, sono danneggiati da una situazione di disuguaglianza alla quale deve essere posto rimedio, nonostante nelle scorse Legislature molti siano stati gli interventi normativi finalizzati ad estendere la platea dei soggetti beneficiari e a riconoscere maggiori facilitazioni agli ex lavoratori affetti da patologia correlata all'asbesto,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo stia adeguatamente monitorando la situazione;
se non ritenga di avviare un'interlocuzione con l'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, finalizzata all'emanazione di un provvedimento volto al riconoscimento dell'esposizione all'amianto dei lavoratori ex Montefibre ed alla certificazione di esposizione ai fini dell'accesso ai benefici previdenziali previsti dall'articolo 13, comma 8, della legge n. 257 del 1992 e successive modifiche;
se non intenda adottare immediate iniziative, anche legislative, per rendere, in tempi celeri e certi, esigibili dai singoli lavoratori che hanno già maturato i requisiti previsti i benefici previdenziali connessi alla esposizione all'amianto previsti delle leggi susseguitesi a partire dalla legge n. 257 del 1992, sino all'articolo 1, comma 277, della legge n. 208 del 2015.
(4-00308)
DE POLI - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e per gli affari regionali e le autonomie. - Premesso che:
da diversi anni a questa parte, nelle zone dell'entroterra dell'Appennino marchigiano, si vedono scomparire attività e servizi per i cittadini assolutamente necessari;
mancano i medici di base, le guardie mediche, alcuni uffici postali aprono a singhiozzo, le scuole sono sempre in difficoltà e da ultimo si assiste anche alla chiusura di quasi tutti gli sportelli bancari (con qualche sporadica eccezione di sportello automatico ATM) per una popolazione che in media ha superato i 75 anni ed è, quindi, poco digitalizzata;
il declino ed il depauperamento del territorio vengono denunciati da enti ed associazioni locali, in primis l'Unione montana dei Monti Azzurri di San Ginesio che raggruppa 15 comuni;
saranno Gualdo, Sant'Angelo in Pontano e Belforte del Chienti i prossimi borghi dell'entroterra a restare senza un ufficio bancario o solo con un bancomat ATM;
le politiche bancarie hanno un ruolo strategico per lo sviluppo della regione a sostegno sia dei cittadini che delle aziende: le chiusure, nello specifico, sono l'effetto della revisione del numero degli sportelli da parte di banca BPER e Intesa, subentrate a UBI, a sua volta "acquirente" di Banca delle Marche;
ritenuto che:
è assolutamente necessario garantire la continuità dei servizi bancari e postali in maniera omogenea e capillare in tutta la regione con il mantenimento di tutte le filiali e, nello specifico, scongiurare l'imminente chiusura di alcuni sportelli;
laddove i piani industriali di alcuni gruppi bancari prevedano la chiusura di filiali e sportelli in piccoli comuni svantaggiati vanno posti rimedi, anche alle negative ripercussioni sociali ed economiche sui territori;
il Consiglio regionale ha approvato una mozione,in sintonia con sindaci dell'Unione montana, contro la chiusura degli sportelli bancari e postali;
la Giunta ed il presidente Acquaroli si sono impegnati ad intervenire per evitare il depauperamento ed il declino dell'entroterra;
il progressivo spopolamento dei piccoli comuni dell'entroterra, unitamente all'invecchiamento della popolazione, sono state nel tempo le criticità più grandi, a cui le istituzioni hanno cercato di far fronte per evitare la desertificazione dei territori interni ed il conseguente impoverimento dell'offerta turistica, nonché il depauperamento del sapere e delle tradizioni millenarie,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo non ritengano opportuno porre in atto tutte le azioni normative, economiche e strategicheutili ad evitare che i piccoli comuni dell'entroterra marchigiano siano spogliati dei servizi vitali alla comunità: medici di base, servizi scolastici, collegamenti di trasporto e, da ultimo, anche la chiusura di sportelli bancari postali e di erogatori di servizi al cittadino;
se intendano assumere tutte le necessarie iniziative di competenza, al fine di attivare contatti e stringere accordi utili allo scopo, con i soggetti pubblici e privati (erogatori di servizi), al fine di scongiurare lo spopolamento ed il declino delle aree interne delle Marche.
(4-00309)
FAROLFI - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Premesso che:
recentemente gli uffici della Motorizzazione civile di Ravenna sono stati oggetto di una prospettata ipotesi di chiusura per accorpamento agli uffici di Cesena;
la motivazione sarebbe legata alla mancanza di una sede alternativa, considerata l'impossibilità di continuare ad utilizzare gli attuali locali di via Trieste;
nel caso di chiusura, una struttura con 21 dipendenti, ed i relativi servizi fondamentali per revisione veicoli, pratiche per patenti, non sarebbero stati più fruibili in una provincia dove, come noto, hanno sede molti importanti consorzi di autotrasportatori e dove la logistica fornisce molti servizi, anche in relazione all'importante scalo portuale;
sul territorio della provincia vi è una fiorente attività di scuole guida;
con una nota del 10 ottobre 2022, firmata dal competente capo Dipartimento del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Mauro Bonaretti, si invitava la direzione generale territoriale del Nordest a "non procedere al trasferimento della sede attuale della sezione di Ravenna alla sede di Cesena" e quindi a "sospendere eventualmente i lavori di adeguamento della sede" di Cesena;
alla luce della "disponibilità dimostrata dal Prefetto e dal Sindaco di Ravenna a trovare una soluzione che limiti i disagi per l'utenza", il Ministero invitava a rivedere la soluzione prospettata e "a procedere all'individuazione nel Comune di Ravenna di locali adibiti ad uso ufficio utili come stazione di controllo, centro operativo dotato di idonea attrezzatura, sottoscrivendo apposita convenzione",
si chiede di sapere quali siano le soluzioni individuate dal Ministro in indirizzo per consentire la perdurante funzionalità degli uffici della Motorizzazione civile a Ravenna.
(4-00310)
FAROLFI - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Premesso che:
l'annosa carenza di organico dell'ufficio delle dogane di Ravenna è stata ripetutamente evidenziata dagli operatori portuali, dalle associazioni di categoria e dai sindacati del settore;
ad oggi, sono in servizio presso l'ufficio delle dogane di Ravenna 60 addetti, vale a dire 29 in meno rispetto al numero previsto dalla pianta organica; di questi, una parte è stabilmente impegnata presso i presidi di istituto; entro la fine del 2023 il saldo sarà ulteriormente negativo dal momento che sono previsti da 4 a 6 pensionamenti;
nel 2022, sono state 106 le navi da crociera giunte al porto di Ravenna; per quest'anno è previsto l'arrivo di 300.000 passeggeri, soprattutto in forza dell'investimento di circa 27 milioni fatto dalla compagnia "Royal Caribbean" ai fini della realizzazione di una nuova stazione marittima;
per l'efficienza dei servizi al terminal crociere di Ravenna servirebbero da 6 a 8 persone dell'ufficio delle dogane;
allo stato attuale, pertanto, appare impossibile garantire che il predetto servizio, unitamente allo svolgimento dell'attività ordinaria di controllo e verifica merci e accise, sia operativo sin dall'apertura della struttura al pubblico;
lo sviluppo e il potenziamento dell'hub portuale, con investimenti previsti per oltre 230 milioni di euro, porterà ad un ulteriore aggravamento della situazione;
la situazione rallenta e, non di rado, impedisce il normale sbarco di equipaggi e crocieristi, i quali, per l'impossibilità di effettuare i dovuti controlli, spesso non possono visitare la città, procurando nocumento all'attività turistica e ricettiva,
si chiede di sapere quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda adottare per far fronte alle notevoli carenze organiche dell'ufficio delle dogane di Ravenna.
(4-00311)
MENIA - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. - Premesso che:
lo stanziamento di nuovi fondi destinati all'assunzione di personale amministrativo nelle strutture diplomatico-consolari nel mondo è una scelta che ha destato notevole speranza ed attenzione nelle comunità dei connazionali all'estero;
in questo quadro si vuole con il presente atto di sindacato ispettivo segnalare l'attuale situazione nella regione federale della Baviera, territorio ad alta immigrazione italiana, vecchia e nuova, ove è presente una comunità di circa 130.000 connazionali iscritti all'AIRE, di cui quasi 30.000 nella zona di Norimberga. Negli anni si è prodotto un forte calo di presenza del personale consolare e tale squilibrio tra utenza e impiegati, nonostante l'impegno del competente console generale a Monaco, ha provocato un evidente sovraccarico nelle pratiche, principalmente per i passaporti e le carte d'identità elettroniche;
tali disagi toccano principalmente i connazionali che hanno difficoltà di accesso ai servizi consolari telematici, come gli anziani, i disabili, le persone in condizione di povertà, le quali non hanno mezzi o dimestichezza ad usarli per chiedere un appuntamento attraverso la piattaforma "Prenot@mi";
da alcune settimane, peraltro, sulla piattaforma non è possibile prendere un appuntamento per il rilascio passaporti o delle carte d'identità elettroniche: a quanto riportato all'interrogante appare sempre la dicitura "al momento non ci sono date disponibili per il servizio richiesto", situazione difficile ed incomprensibile per la comunità italiana residente;
di positivo si registra comunque che, con il nuovo console, si è operato un piccolo cambiamento: prossimamente la permanenza consolare sarà il mercoledì e giovedì dalle ore 9:00 alle ore 13:00, mentre prima si prevedeva solo il giovedì;
i tempi per l'attesa di appuntamento sono comunque attualmente eccessivi: per il consolato di Monaco la media infatti sarebbe di 4-5 mesi per un passaporto e di 6 mesi per una carta d'identità elettronica,
si chiede di sapere:
quali siano le iniziative che si intende intraprendere per affrontare le difficoltà segnalate, al fine di decongestionare i servizi consolari ed offrire in tempi accettabili i servizi destinati ai connazionali;
se, e a prescindere dall'annunciato rafforzamento del personale degli uffici consolari, si ritenga opportuno adottare il già sperimentato principio (ad esempio a Saarbrücken) della decentralizzazione dei servizi nelle grandi circoscrizioni consolari come la Baviera, creando con piccole unità (due impiegati) lo "sportello consolare": tale soluzione, specificamente nella città di Norimberga, ove sarebbero disponibili, a quanto risulta all'interrogante, locali gratuiti messi a disposizione dall'ex console onorario, consentirebbe un evidente vantaggio in termini di vicinanza alla comunità (Monaco e Norimberga distano 300 chilometri), snellimento dei servizi, risparmio ed efficienza.
(4-00312)
ZULLO - Al Ministro della salute. - Premesso che:
la malattia renale cronica (MRC) è definita quale condizione di alterata funzione renale che persiste per più di 3 mesi ed è classificata in cinque stadi di crescente gravità;
essa rappresenta un crescente problema di salute pubblica, come confermato dal costante aumento degli indici di mortalità e morbilità: secondo uno studio recente della Società italiana di nefrologia, infatti, la prevalenza di MRC è circa al 7 per cento nella popolazione italiana, ma è in progressivo e costante aumento, soprattutto perché raggiunge valori ancora più elevati, fino al 50 per cento, in presenza di diabete, ipertensione arteriosa, obesità e dislipidemia. La prevalenza di MRC negli stadi II-IV, stando ai dati riportati dalla relazione CARHES ("Cardiovascular risk in renal patients of the Italian health examination survey"), è pari al 4,3 per cento; invece, per quanto riguarda il tasso di diagnosi, sempre negli stadi II-IV, è pari al 15,2 per cento;
negli stadi precoci, la MRC è solitamente asintomatica e reversibile. La progressione di malattia aumenta il rischio di complicanze cardiovascolari e può portare allo stadio avanzato in cui dialisi e trapianto costituiscono i trattamenti di prima scelta, o a morte prematura;
nel 2021 in Italia la spesa per la malattia renale cronica ha rappresentato il 3,2 per cento della spesa sanitaria complessiva a carico del SSN, per un totale di circa 4 miliardi di euro. Inoltre, alla luce degli studi condotti da "Inside CKD", entro il 2026 è stato stimato un aumento dei costi annuali per questa patologia del 10,8 per cento, dei quali il 53 per cento per la terapia renale sostitutiva;
una diagnosi precoce consente un'adeguata gestione della malattia, essendo cruciale rallentare il progressivo declino della funzionalità renale e la sua progressione allo stadio avanzato, poiché, una volta giunti a quest'ultimo, risulta essenziale la dialisi o il trapianto del rene,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo intenda promuovere una campagna di informazione sull'importanza della diagnosi precoce della malattia renale cronica;
con quali tempistiche intenda aggiornare le linee guida sulla MRC e se intenda introdurre, all'interno delle stesse, l'esecuzione dell'eGFR (tasso presunto di filtrazione glomerulare, ovverosia una cifra che indica come i reni filtrano le scorie dal sangue oltre ad aiutare ad identificare la presenza di danni ai reni) attraverso l'esame del sangue e del test urinario ACR (rapporto tra albumina e creatinina nelle urine) nelle persone affette da diabete, ipertensione, obesità; si tratta di esami dal bassissimo costo, ma molto efficaci per l'identificazione precoce dei pazienti affetti da MRC.
(4-00313)
POTENTI - Al Ministro della giustizia. - Premesso che, a quanto risulta all'interrogante:
con un documento del 6 marzo 2023, firmato dal direttore generale Vincenzo De Lisi, la Direzione generale dei sistemi informativi automatizzati del Ministero della giustizia chiariva che, dopo l'entrata in vigore della cosiddetta riforma Cartabia, vige l'obbligo di eseguire online tutti i pagamenti del contributo unificato, del diritto di certificato, delle spese per le notificazioni, nonché dei diritti di copia, sia nel procedimento civile sia nel procedimento penale, tramite la piattaforma "PagoPa";
il Dipartimento per gli affari di giustizia, tuttavia, in data 21 febbraio 2023, ha risposto ad un quesito inviato dal procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Verona, sostenendo che l'obbligo vale solo nel procedimento civile, mentre nel procedimento penale è da ritenere facoltativo;
la presidenza del Tribunale di Torino, in data 10 marzo 2023, ha stabilito che "le Cancellerie penali continuino ad accettare il pagamento attraverso la consegna di marche cartacee, che dovranno essere applicate sulla richiesta e consegnate in originale, rimanendo facoltativo il pagamento a mezzo la piattaforma pagoPA";
l'obbligo di pagamento digitale porta ad un aumento dei costi, perché l'applicazione di una commissione variabile di 95 centesimi di euro porta a dover pagare più di 2 euro per una singola operazione, anche nel caso di diritti di copia inferiori ad un euro;
le associazioni di professionisti lamentano il fatto che la forma di pagamento obbligatorio tramite "PagoPa" genera ulteriori adempimenti da parte degli avvocati, che complicano lo svolgimento del loro lavoro,
si chiede di sapere:
se sia intenzione del Ministro in indirizzo chiarire la corretta interpretazione della normativa vigente in merito all'obbligo di eseguire online tutti i pagamenti del contributo unificato, del diritto di certificato, delle spese per le notificazioni, nonché dei diritti di copia, sia nel procedimento civile sia nel procedimento penale tramite la piattaforma "PagoPa";
se non ritenga opportuno prendere iniziative, d'intesa con la Presidenza del Consiglio dei ministri, affinché siano azzerate le commissioni per i pagamenti dei diritti di copia su "PagoPa".
(4-00314)
GASPARRI - Al Ministro della giustizia. - Premesso che si è svolto il dibattimento di primo grado nel processo "Rinascita Scott" (un maxi processo contro la 'ndrangheta),
si chiede di sapere:
se corrisponda al vero che il collaboratore di giustizia Andrea Mantella sia stato dichiarato attendibile all'esito delle indagini preliminari;
se sia vero quanto risulta da fonti di stampa, ossia che abbia reso dichiarazioni accusatorie nei confronti dei magistrati del distretto di Corte d'appello di Catanzaro, Antonio Battaglia, presidente della sezione GIP-GUP del Tribunale di Catanzaro e Maria Vittoria Marchianò, presidente del Tribunale di Crotone, oggi componente del CSM in quota alla corrente di Magistratura indipendente;
se risponda al vero che il collaboratore abbia dichiarato che l'avvocato Salvatore Staiano si sarebbe adoperato per "aggiustare" i processi, e che lo stesso Mantella avrebbe dichiarato di essere stato scarcerato attraverso certificati che attestavano, falsamente, una sua malattia. Tutto questo all'esito di due dazioni, una di 65.000 e l'altra di 70.000 euro, che sarebbero servite per ottenere la scarcerazione nella vicenda alla cognizione, nei rispettivi ruoli, dei magistrati Battaglia e Marchianò;
se il collaboratore Andrea Mantella abbia reso tali dichiarazioni nell'ambito del verbale illustrativo ovvero se si tratti di dichiarazioni tardive (e cioè rese oltre i 180 giorni dal "verbale illustrativo") in violazione della norma di cui all'art. 16-quater, comma 1, del decreto-legge 15 gennaio 1991, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 marzo 1991, n. 82, introdotto dall'art. 14 della legge 13 febbraio 2001, n. 45, il quale prevede che la persona che abbia manifestato la volontà di collaborare debba rendere note al procuratore della Repubblica tutte le notizie di cui è in possesso;
se siano state effettuate indagini dalla Procura di Catanzaro ovvero i verbali siano stati trasmessi alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno, competente ai sensi dell'art. 11 del codice di procedura penale;
se i suddetti magistrati siano stati iscritti nel registro notizie di reato, se siano stati aperti procedimenti disciplinari o di incompatibilità ambientale presso il Consiglio superiore della magistratura;
se la dottoressa Marchianò sia stata candidata al CSM quando era iscritta nel registro notizie di reato, e se fosse già stato chiuso al momento della candidatura l'eventuale procedimento disciplinare instauratosi al CSM;
se il collaboratore di giustizia Andrea Mantella sia stato altresì escusso nell'ambito delle indagini condotte dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, e se in quella sede abbia eventualmente reso dichiarazioni accusatorie nei confronti degli stessi magistrati.
(4-00315)
GASPARRI - Al Ministro della giustizia. - Premesso che:
il Consiglio di Stato, con sentenza del 7 febbraio 2023, ha rigettato in via definitiva il ricorso alla giustizia amministrativa del dottor Giovanni Buonomo, finalizzato all'annullamento della nomina del dottor Reali, a presidente del Tribunale di Roma, da parte del Consiglio superiore della magistratura;
tra i motivi della pronuncia, vi è che il ricorrente era incompatibile con tale incarico e, quindi, non vi avrebbe avuto diritto, poiché la di lui coniuge, dottoressa Maria Luisa Rossi, era titolare di incarico semidirettivo, quale presidente di sezione nell'ambito dello stesso Tribunale;
sono note le ragioni di assoluta incompatibilità dei magistrati coniugati tra loro, per cui costoro non possono esercitare funzioni giudiziarie nell'ambito dello stesso ufficio o distretto territoriale;
sono altrettanto note le ulteriori ragioni di assoluta e inderogabile incompatibilità dei magistrati a trattare questioni già trattate da loro stessi e, per analogia, dai propri coniugi, in base a quanto espressamente previsto dai codici di procedura civile e penale;
per l'ordinamento tabellare del Tribunale di Roma, la decima sezione, per quasi 8 anni presieduta dalla dottoressa Rossi fino al trasferimento ad altro incarico, tratta le seguenti materie di competenza: cessione di crediti, arbitraggio, perizia contrattuale, compravendite immobiliari, locazione di beni mobili, appalto, somministrazione, spedizione, trasporto, mandato, agenzia, mediazione, deposito, transazione, contratti bancari, promessa di pagamento, ricognizione di debito, titoli di debito, indebito soggettivo, indebito oggettivo, azione revocatoria ordinaria, donazione, concessione di vendita, distribuzione, licenza d'uso, noleggio, subfornitura, factoring, franchising, leasing ed altri contratti atipici;
per l'ordinamento tabellare della Corte d'appello di Roma, la quarta (ex seconda) sezione, da quasi 8 anni presieduta dal dottor Giovanni Buonomo, tratta (in alternanza con altra sezione) le seguenti materie di competenza: cessione di crediti, arbitraggio e perizia contrattuale, vendita di cose immobili, appalto, somministrazione, spedizione e trasporto, mandato, agenzia, mediazione, deposito, transazione, mutuo, promessa di pagamento, ricognizione di debito, titoli di credito, indebito soggettivo, indebito oggettivo, altri contratti tipici, azione surrogatoria, azione revocatoria ordinaria, privilegio, pegno-ipoteca-trascrizione, donazione, concessione di vendita, distribuzione, factoring, franchising, leasing, licenza d'uso, noleggio, subfornitura, altri contratti atipici;
le materie trattate, per competenza tabellare, dalla decima sezione del Tribunale di Roma, già presieduta dalla dottoressa Maria Luisa Rossi, e quelle trattate dalla quarta (ex seconda) sezione della Corte d'appello di Roma, presieduta dal dottor Giovanni Buonomo, risultano quindi le stesse, di modo che, ordinariamente e per molti anni, è accaduto che una stessa causa fosse stata trattata, in primo grado, dalla moglie (o da altri giudici della sezione da lei presieduta) e, in secondo grado, dal marito (o da altri giudici della sezione da lui presieduta);
la stessa circostanza può tuttora verificarsi e in futuro accadere, per ciascuna causa già trattata dalla dottoressa Rossi (o da altri giudici della sezione da lei presieduta), prima del suo trasferimento ad altro incarico;
va considerato che il presidente di sezione in Tribunale presiede i collegi, nelle cause collegiali, mentre in Corte d'appello presiede i collegi di tutte le cause attribuite alla sezione;
ancora, sia in primo che in secondo grado, il presidente di sezione coordina, dirige e vigila sull'attività degli altri magistrati della sezione, redigendo proprie note di valutazione sul loro lavoro, per la relativa progressione di carriera;
la trattazione di controversie giudiziarie in situazione di incompatibilità, oltre che motivo di violazione disciplinare, può anche essere fonte di responsabilità civile ed erariale,
si chiede di sapere:
se non sia evidente come la legge ed evidenti gravi motivi di opportunità vietino, nella maniera più assoluta, che due coniugi possano trattare, in primo e in secondo grado, le stesse questioni ovvero le stesse questioni siano trattate, sebbene da altri giudici, pur sempre nell'ambito (dei collegi o) delle sezioni degli uffici da loro rispettivamente presieduti;
se i coniugi interessati dalle citate situazioni di incompatibilità personale e funzionale negli anni abbiano dichiarato quanto dovuto a chi di dovere, e se tali soggetti abbiano compiuto violazioni di una o più norme dell'ordinamento giudiziario e tabellare, ovvero assunto condotte aventi rilevanza almeno disciplinare;
se la Corte d'appello di Roma e la Corte dei conti siano a conoscenza di tali circostanze, se abbiano mai provveduto e motivato in merito o se abbiano omesso di provvedere;
se il Governo sia a conoscenza di che cosa tali uffici giudiziari intendano comunque fare e come intendano provvedere al fine di ripristinare condizioni minime di agibilità processuale delle cause civili, nelle materie di competenza, nel distretto di Roma, e fare in modo che tali situazioni di grave incompatibilità, anche con una diversa organizzazione, siano sanate e non abbiano più a ripetersi;
se risulti che le amministrazioni, il Consiglio superiore della magistratura ed i vertici dei vari uffici giudiziari territoriali abbiano mai verificato quanti altri casi simili o analoghi possano sussistere, anche al fine di prevenire che la giustizia diventi "domestica" o una questione di famiglia.
(4-00316)
LISEI, MALAN - Al Ministro dell'istruzione e del merito. - Premesso che:
il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha comunicato a mezzo stampa di aver intrapreso una serie di incontri con gli studenti delle classi seconde e terze delle scuole secondarie di primo grado, affrontando temi legati al diritto di cittadinanza; si tratta di incontri volti alla sensibilizzazione sul tema organizzati dal Comune di Bologna insieme al centro "RiESco" con il coinvolgimento dei referenti intercultura delle scuole;
in base a quanto dichiarato dal sindaco, il ciclo di incontri conferma l'impegno del Comune nel promuovere il diritto di cittadinanza per chi nasce o vive nella città di Bologna; l'iniziativa è parte del percorso avviato l'anno scorso, con l'inserimento nello statuto del Comune del principio dello ius soli e proseguito a fine 2022 con la campagna di comunicazione "Bolognesi dal primo giorno"; giova precisare che, in base all'art. 117, secondo comma, lettera i), della Costituzione italiana, lo Stato ha potestà legislativa esclusiva in materia di cittadinanza;
a giudizio degli interroganti, l'iniziativa promossa dal sindaco nelle scuole, oltre ad essere inopportuna perché ha come destinatari dei ragazzi di giovane età, sminuisce il ruolo fondamentale della scuola dell'obbligo nella formazione degli studenti; infatti, da quanto si è a conoscenza, il sindaco non si sarebbe limitato ad illustrare le leggi dell'ordinamento, italiano ma avrebbe anche espresso giudizi negativi sulla normativa vigente sostenendo tesi di parte; inoltre, l'iniziativa elogia una delibera del Consiglio comunale di Bologna, relativa alla modifica dello statuto dell'ente, che prevede il conferimento della cittadinanza onoraria ai minori nati in Italia da genitori stranieri regolarmente soggiornanti a Bologna, oppure nati all'estero ma che hanno completato almeno un ciclo scolastico o di formazione italiano; è evidente che l'iniziativa va oltre le funzioni attribuite al sindaco che nel caso di specie entra in istituti scolastici facendosi promotore di un'iniziativa dai contenuti fortemente politici, divisiva e contraria alle politiche portate avanti dall'attuale Governo;
non pare accettabile che le scuole pubbliche vengano utilizzate come forma di indottrinamento e come strumento politico, senza contraddittorio e per di più su un'iniziativa presa dal sindaco in un ambito che esula dalle competenze comunali,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dell'iniziativa intrapresa dal sindaco Matteo Lepore nelle scuole bolognesi, come sia possibile che questa entri nei piani formativi e se i genitori degli studenti siano stati dovutamente informati;
se intenda intervenire affinché le istituzioni scolastiche siano imparziali e non strumentalizzate da esponenti politici per propagandare opinioni demagogiche e politicamente di parte.
(4-00317)
Risoluzioni in Commissione
FREGOLENT - La Commissione 8ª, premesso che:
ARERA, con delibera 3 agosto 2021 n. 363/2021/R/rif, ha inteso determinare i corrispettivi del servizio integrato dei rifiuti e ha fissato i criteri per la definizione delle tariffe di accesso agli impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti;
nel dettaglio, ARERA, al fine di pervenire al riconoscimento dei costi alla base delle tariffe di accesso a taluni impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti, ha distinto tra impianti: "integrati, minimi e aggiuntivi";
gli impianti "minimi" sono impianti non integrati nel gestore della raccolta e tuttavia individuati come indispensabili per la chiusura del ciclo dei rifiuti in ambito regionale, soggetti a regolazione dei costi riconosciuti e delle tariffe;
tali tipologie di impianto, al pari di quelli integrati, sono sottratte al libero gioco della concorrenza nei mercati del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti, in quanto soggetti ad una pianificazione regionale dei flussi di rifiuti conferiti e a una fissazione delle tariffe di accesso;
per rientrare nella categoria degli impianti "minimi" e quindi indispensabili per la chiusura dei rifiuti a livello regionale, essi devono rispondere a specifici e stringenti requisiti, che sono puntualmente individuati da ARERA nella medesima delibera, ovvero: la presenza nelle filiere del trattamento e dello smaltimento di particolari categorie di rifiuti; la presenza di un forte e stabile eccesso di domanda a fronte di limitato numero di operatori; il fatto che tali impianti, presenti sul territorio regionale, abbiano già una capacità impegnata per flussi garantiti da strumenti di programmazione o da altri atti amministrativi, ovvero che siano già stati individuati per la chiusura del ciclo di gestione dei rifiuti in sede di programmazione da parte dei soggetti competenti;
in assenza di tali requisiti e al di fuori dell'obiettivo finale di chiusura del ciclo dei rifiuti nell'ambito territoriale regionale, non sarebbe giustificata la misura di sottrarre tali impianti alle logiche di mercato, limitando indebitamente il principio della concorrenzialità;
infatti, in linea generale, il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (testo unico dell'ambiente), all'articolo 186, comma 5, prevede che per i rifiuti urbani differenziati destinati al riciclo e al recupero, compresa la FORSU, sia sempre ammessa la libera circolazione sul territorio nazionale seppure privilegiando, anche con strumenti economici, il principio di prossimità agli impianti di recupero;
nel contempo, ai sensi del successivo articolo 198 del medesimo testo unico, il gestore del servizio pubblico di igiene urbana esercita in regime di privativa le attività di raccolta e avvio al trattamento dei rifiuti differenziati (inclusa la FORSU), ma non il trattamento vero e proprio (a meno che il gestore non abbia partecipato a una gara per l'affidamento del servizio di gestione integrata che includa anche la realizzazione o la gestione degli impianti di trattamento e la conseguente fase operativa), pertanto, ove il gestore non sia affidatario della gestione integrata della raccolta urbana, le fasi di recupero e riciclo delle frazioni differenziate urbane devono, di norma, essere affidate secondo dinamiche competitive;
in aggiunta a quanto espresso, con il successivo articolo 198-bis del citato decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, norma inserita dal decreto legislativo 3 settembre 2020, n. 116, e in vigore dal 1° maggio 2022, si prevede, altresì, l'adozione, su iniziativa del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (oggi Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica), di un programma nazionale per la gestione dei rifiuti (PNGR) che fissi i macro-obiettivi e definisca i criteri e le linee strategiche cui le Regioni e le Province autonome si devono attenere nell'elaborazione dei piani regionali di gestione dei rifiuti;
più volte, dopo una segnalazione dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato a Governo e Parlamento, la giustizia amministrativa si è espressa contro delibere di giunta di alcune Regioni (Puglia ed Emilia-Romagna), le quali non si erano attenute ai criteri fissati da ARERA nell'individuazione degli impianti minimi, di fatto attuando una politica protezionistica ingiustificata ed illegittima, tesa a sottrarre al mercato la gestione delle fasi di recupero e riciclo delle frazioni differenziate urbane che devono, come più volte chiarito, essere affidate secondo dinamiche competitive;
successivamente e più recentemente, con la sentenza n. 557/2023, il TAR della Lombardia, nel confermare l'orientamento giurisprudenziale già espresso, ha inteso affermare in modo ancor più chiaro come non spetti alle Regioni, ma neanche ad ARERA, individuare impianti "minimi" da sottrarre al libero mercato per assoggettarli al regime di tariffe concordate e flussi prestabiliti, in quanto la prerogativa è del legislatore nazionale e in particolare del Ministero dell'ambiente, che avrebbe dovuto esercitarla nell'ambito dell'adozione del programma nazionale di gestione dei rifiuti, e solo allora ARERA avrebbe potuto e dovuto disciplinare l'ambito tariffario, secondo la competenza che le è attribuita dall'ordinamento;
ARERA, infatti, secondo i giudici amministrativi della Lombardia, avrebbe invaso l'ambito di competenza che il legislatore statale ha assegnato allo Stato ed in particolare al Ministero individuato dal citato articolo 198-bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, in relazione ai contenuti di cui al programma nazionale per la gestione dei rifiuti;
appare quindi evidente come ARERA avrebbe attribuito, di fatto, alle Regioni, poteri che il legislatore statale non ha assegnato agli enti regionali (art. 196 del decreto legislativo n. 152 del 2006), traslando quanto dovrebbe essere definito in sede nazionale all'ambito locale, in quella che sarebbe un'aperta violazione delle competenze dello Stato (art. 195 del codice dell'ambiente), e allontanandosi dall'obiettivo del riequilibrio socio-economico fra le aree del territorio nazionale,
impegna il Governo:
1) ad aggiornare il programma nazionale di gestione dei rifiuti, indicando i criteri di identificazione degli impianti "minimi", indispensabili alla chiusura dei cicli regionali di gestione dei rifiuti urbani;
2) ad esplicitare gli eventuali fabbisogni impiantistici da colmare a livello territoriale e consentendo al mercato, il quale appare in grado di dare risposta alle esigenze locali di trattamento, di ampliare il proprio ambito, fino alla totale e auspicabile eliminazione del concetto stesso di impianto "minimo", pervenendo in tal modo alla piena risposta ai fabbisogni infrastrutturali dei territori, anche in considerazione del fatto che il PNRR ha evidenziato, tra l'altro, la necessità di introdurre "norme finalizzate a rafforzare l'efficienza e il dinamismo concorrenziale nel settore della gestione dei rifiuti, nella prospettiva di colmare le attuali lacune impiantistiche"; in quest'ottica, la ridefinizione del fabbisogno impiantistico da parte del Ministero dell'ambiente appare fondamentale al fine di evitare di destinare risorse del PNRR alla realizzazione di impianti non necessari.
(7-00002)
Interrogazioni, da svolgere in Commissione
A norma dell'articolo 147 del Regolamento, la seguente interrogazione sarà svolta presso la Commissione permanente:
3ª Commissione permanente(Affari esteri e difesa):
3-00285 del senatore Maffoni, sui ritardi nella concessione della licenza per l'esportazione di caviale;
7ª Commissione permanente(Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport):
3-00289 del senatore Turco, sui finanziamenti al Comune di Taranto per la realizzazione della XX edizione dei giochi del Mediterraneo nel 2026;
10ª Commissione permanente (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale):
3-00287 del senatore Basso e della senatrice Zambito, sulla pubblicazione dei dati relativi al nuovo sistema di garanzia dei LEA sul portale del Ministero della salute.
Risoluzioni da svolgere in Commissione
A norma dell'articolo 50 del Regolamento, la seguente risoluzione sarà svolta presso la Commissione permanente:
8ª Commissione permanente(Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica):
7-00002 della senatrice Fregolent, sull'adeguamento del programma nazionale di gestione dei rifiuti.