Legislatura 18ª - Commissioni 3° e 4° riunite - Resoconto sommario n. 15 del 13/07/2021

 

COMMISSIONI  3ª e  4ª RIUNITE

(Affari esteri, emigrazione) 

(Difesa)

MARTEDÌ 13 LUGLIO 2021

15ª Seduta

 

Presidenza della Presidente della 4ª Commissione

PINOTTI 

 

            Intervengono il sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale Di Stefano e il sottosegretario di Stato per la difesa Stefania Pucciarelli.  

 

            La seduta inizia alle ore 15,05.

 

  AFFARI ASSEGNATI 

 

(Doc. XXVI, n. 4) Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita all'anno 2020, anche al fine della relativa proroga per l'anno 2021, deliberata dal Consiglio dei ministri il 17 giugno 2021  

(Doc. XXV, n. 4) Deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla prosecuzione delle missioni internazionali in corso e alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali per l'anno 2021, adottata il 17 giugno 2021

(Seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, e per gli effetti di cui all'articolo 50 del Regolamento, e rinvio)

 

Prosegue l'esame congiunto, in sede di discussione generale, sospeso nella seduta del 6 luglio.    

 

La presidente PINOTTI ricorda che la scorsa settimana, dopo la seduta di incardinamento dei provvedimenti all'ordine del giorno, le Commissioni riunite hanno svolto le audizioni, dei Ministri Di Maio e Guerini, del Capo di Stato Maggiore della Difesa e del Comandante del Comando Operativo di vertice Interforze (COI) e, infine dei rappresentanti dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, di Medici senza Frontiere, della Onlus Action Aid e di Amnesty International.

Ricorda, inoltre, come, per ciascuno dei due documenti all'ordine del giorno, le Commissioni riunite siano chiamate ad approvare una specifica risoluzione.

Dà, quindi, la parola ai relatori.

 

          Il senatore VATTUONE (PD), relatore per le parti di competenza della Commissione difesa, d'accordo con il collega relatore della Commissione esteri, ritiene utile proseguire la discussione generale sui documenti in esame al fine di raccogliere osservazioni e spunti dei Commissari, anche in vista della presentazione di due bozze di risoluzioni che potranno essere esaminate e messe in votazione la prossima settimana, ed approvate auspicabilmente con un'ampia maggioranza.

Dà, quindi, indicazioni sulle questioni che troveranno spazio nelle risoluzioni, richiamando l'opportunità, espressa anche dal Capo di Stato maggiore della difesa nella sua audizione, di un aggiornamento della stessa legge quadro sulle missioni internazionali.

L'esame delle deliberazioni, infatti, risulta attualmente appesantito da elementi di dettaglio che rendono particolarmente farraginoso l'iter di discussione e di approvazione parlamentare.

Ribadisce come, soprattutto per la Commissione difesa, la tempistica di approvazione delle nuove missioni sia determinante, rilevando, di contro, come un'approvazione a luglio di operazioni già in corso di svolgimento appia del tutto inopportuna per le prerogative parlamentari.

Rimarca poi come, nel corso delle audizioni, siano stati sottolineati aspetti rilevanti dell'impegno del Paese nell'ambito delle missioni internazionali, a partire dalla preferenza per un approccio multilaterale alle missioni da parte dell'Italia e dalla priorità geografica individuata nell'area del Mediterraneo allargato.

Sottolinea, inoltre, l'attenzione con cui è necessario puntare alla stabilizzazione della Libia e dell'area del Sahel, nel tentativo di coniugare aspetti di interesse strategico nazionale con il pieno rispetto dei diritti delle persone coinvolte in quei quadranti. Da questo punto di vista, ricorda come il nostro Paese stia concorrendo ai tentativi di stabilizzazione di queste aree partecipando a missioni multilaterali, ma anche mediante attività addestrative bilaterali.

 

         Il senatore VESCOVI (L-SP-PSd'Az), relatore per le parti di competenza della Commissione esteri, nello stigmatizzare il ritardo con cui le Commissioni parlamentari sono state chiamate all'esame dei documenti sulle missioni internazionali, esprime l'auspicio, già espresso dal collega Vattuone, che si possa arrivare alla formulazione di risoluzioni quanto più possibile condivise.

Sottolinea, quindi, l'importanza per l'Italia di concentrare i propri sforzi e le proprie risorse nel Mediterraneo allargato, area che riveste una primaria importanza strategica per il Paese.

 

         La PRESIDENTE rimarca, a sua volta, come l'obiettivo di fondo della legge n. 145 del 2016 sia proprio quello di garantire al Parlamento la formulazione di un preciso indirizzo all'esecutivo in materia di missioni internazionali, nel rispetto di una tempistica stringente. In questo senso, la discussione su missioni già avviate rischia di comprimere in modo eccessivo le prerogative che la legge riserva proprio alle Commissioni riunite dei due rami del Parlamento.

 

         La senatrice RAUTI (FdI) rileva criticamente come ci si trovi nella condizione di approvare a posteriori missioni internazionali già avviate, rischiando in questo modo di svuotare di contenuto le valutazioni politiche che le Commissioni riunite sono chiamate a formulare.

A suo avviso, viceversa, sarebbe particolarmente utile avviare una riflessione attenta sugli effetti, anche di lungo periodo, delle decisioni assunte dal nostro Paese in tema di missioni internazionali, come nel caso della decisione relativa al ritiro delle nostre truppe dall'Afghanistan, che sembra aprire la strada ad un possibile ritorno dei Talebani al potere in quella martoriata realtà.

Analoga riflessione, a suo giudizio, occorrerebbe fare in relazione al nuovo impegno nello Stretto di Hormuz, con la necessità di chiarire i rapporti, segnati di recente da non poche criticità, con gli Emirati Arabi Uniti. A suo avviso, è necessario che questi aspetti vengano valutati prima di avviare in concreto gli aspetti operativi delle nuove missioni.

 

         Il senatore DE FALCO (Misto), nel dichiararsi concorde sull'inopportunità di procedere ad approvazioni tardive di missioni già in corso, rimarca altresì la necessità che si proceda considerando in modo puntuale gli interessi nazionali in gioco per ciascuna missione, valutando in seguito gli aspetti relativi al modo in cui essi vengono declinati in termini strategici e tattici. A suo giudizio questa abdicazione da parte del Parlamento, con riferimento al ritardo con cui le deliberazioni vengono presentate all'esame parlamentare, rappresenta un vulnus particolarmente grave.

Nel preannunciare la presentazione di una sua apposita risoluzione sulle missioni internazionali, evidenzia aspetti critici in relazione al supporto garantito negli anni dal nostro Paese alla Guardia costiera libica, senza che si sia realizzata una puntuale verifica circa l'effettiva esistenza di un reale centro di comando e controllo, anche per le attività di soccorso in mare.

A riguardo, le immagini di questi giorni sugli spari da parte della Guardia costiera libica su migranti inermi in mare, in violazione dei più elementari diritti umani, non possono non interrogare sul rischio che l'Italia si stia rendendo a sua volta tragicamente complice di tali attività, camuffando per meri finanziamenti il supporto ad una struttura militare in realtà inesistente a livello centrale e preda delle diverse milizie operanti sul territorio libico.

A suo giudizio, quindi, la missione bilaterale di assistenza nei confronti delle Istituzioni libiche preposte al controllo dei confini marittimi di cui alla scheda n. 48/2021, nonché la proroga della partecipazione di personale militare alla missione dell'Unione europea denominata EUNA VFOR MED Irini, di cui alla scheda n. 6/2021, in particolare con riferimento all'attività di assistenza nello sviluppo delle capacità e nella formazione della Guardia costiera e della marina libiche per i compiti di contrasto in mare, non dovrebbero essere confermate. L'Italia, a suo giudizio, rischia, infatti, di concorrere a nuovi respingimenti e a nuovi trattenimenti, in violazione delle più elementari norme in materia di diritti umani e senza che questo possa davvero concorrere alla stabilizzazione della Libia e quindi ad un interesse strategico del nostro Paese.

 

         Il senatore ALFIERI (PD) sottolinea l'importanza del tema libico e condivide le preoccupazioni sollevate in proposito dal collega De Falco, rilevando anch'egli come, per l'Italia, il rispetto dei diritti umani e la tutela degli interessi strategici nazionali debbano essere necessariamente correlati. Rimarca, tuttavia, come l'Italia si trovi spesso, nell'ambito delle missioni internazionali, ad operari in contesti complicati, in cui non sempre è così semplice conciliare gli aspetti di sicurezza strategica con la piena tutela dei diritti delle persone coinvolte a vario titolo.

A suo giudizio, peraltro, piuttosto che non rinnovare del tutto gli impegni italiani in relazione alle operazioni in Libia, in ambito multilaterale o bilaterale, sarebbe più opportuno circostanziarne meglio i profili. Sul tema relativo al supporto alla Guardia costiera libica, a suo giudizio, sarebbe particolarmente importante affermare un maggiore ruolo dell'Unione europea.

           

Nessun altro chiedendo di intervenire in sede di discussione generale, la PRESIDENTE, tenuto conto della volontà manifestata dai Relatori di voler presentare la prossima settimana delle bozze di risoluzioni, propone di sconvocare la seduta della Commissioni riunite già programmata per la giornata di domani, rinviando il seguito dell'esame congiunto dei due documenti alla prossima settimana.

           

Le Commissioni riunite convengono.

         

Il seguito dell'esame congiunto è, quindi, rinviato.

           

La seduta termina alle ore 15,45.